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Rowbone
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16 novembre 282 A.A.
La marcia era appena conclusa e il clan aveva deciso di insediarsi temporaneamente in una zona densamente boschiva in cui ognuno dei membri sperava di trovare, su consiglio dei cacciatori, molta più selvaggina di quanta avevano lasciato alle spalle. Inoltre vi era un vivace corso d'acqua, per il momento gelato, il quale fra qualche mese avrebbe garantito un buon approvvigionamento per i giorni avvenire. Gli anziani, che avevano maggiore esperienza tramite i loro ricordi di quel territorio, erano soddisfatti del luogo in cui erano giunti e questo era un segnale assai positivo. Mentre i cacciatori si mettevano immediatamente all'opera nel tardo pomeriggio, Myrkur esplorava da solo il limitare della remota radura in cui erano arrivati dopo una settimana di cammino. Myrkur si inginocchiò presso il torrente gelato e poggiò una mano sulla lastra per sentirne il gelo. Il suo brivido fu procurato piuttosto dal piacere di un contatto così feroce.
Fu in quel momento che i suoi neri pensieri furono interrotti dalla famigliare voce di Faramund.
Non pensare di potertene stare quaggiù senza combinare niente, ragazzo.
Myrkur non voltò neppure lo sguardo verso il gran guerriero, limitandosi a percorre con il solo polpastrello dell'indice il ghiaccio.
Mi hai sentito? Tuo padre mi ha detto di farti fare qualcosa.
All'accenno al padre Myrkur arcuò le sopracciglia e mugolò indistintamente, tuttavia restando nella sua postura e non degnando di attenzione l'uomo che dal tono brusco e irritato mostrava cenni di finita pazienza.
Dei! Ti porto ad allenarti con l'ascia, capito, idiota?!
Myrkur a quel punto si sollevò e rivolse uno sguardo malizioso a Faramund, contornato da un ambiguo e irriverente sorriso.
Mio padre ti ha detto anche di fare questo?
Il gran guerriero scosse la testa, con tanto di espressione severa e sopracciglia aggrottate a causa del comportamento di Myrkur. Vi era abituato, eppure ogni giorno l'atteggiamento del sedicenne mutava ed era inclinato a reazioni e parole sempre più strane e inquietanti, tanto che erano capaci di inquietare lui stesso, un guerriero che aveva affrontato creature ben più pericolose e grandi di quel ragazzo imberbe.
No. Mi ha detto "qualcosa". Ma io so cosa devi fare? Non vuoi forse diventare un guerriero? Non mi stupirebbe se volessi tirarti indietro ora.
Myrkur rise fragorosamente e si avvicinò a Faramund, per poi offrirgli due lievi pacche sulla sua spalla. Dopodiché, soffocate le risate, lo guardò dritto negli occhi freddamente.
Andiamo.*
Myrkur afferrò saldamente l'ascia che gli era stata consegnata da Faramund, osservandola con autentica curiosità, ma senza che essa trasparisse dalla sua espressione assolutamente distaccata. La girava più volte fra le dita, passandola da una mano all'altra per saggiarne la presa e seguire con gli occhi sbarrati il filo fine della lama bronzea. Faramund nel frattempo aveva un'ascia identica nella destra e attendeva che Myrkur potesse ascoltarlo con sufficiente attenzione perché comprendesse gli insegnamenti che voleva impartirgli. Myrkur lanciò un'occhiata distratta di intesa al gran guerriero che stava a significare che fosse pronto ad imparare.
Qualche giorno fa ti ho spiegato la forma, il materiale e l'utilizzo generico dell'ascia. Adesso devo spiegarti come usarla bene in combattimento.
Faramund diede due fendenti contro l'aria, precisi e rapidi.
Come puoi capire, la lama è la parte dell'ascia che ferisce e colpi orizzontali sono classici per dilaniare la carne. Ampi, rapidi se puoi e obbligatamente precisi. Prova.
Myrkur pose davanti ai suoi occhi l'ascia studiandolo ancora un po'. In seguito, una volta impugnata con la sinistra, il giovane mise il piede sinistro avanti ponendo il peso sulla medesima gamba e ancorandosi al terreno con il piede destro retrocesso. Fece scorrere la lama lentamente nella gelida aria del crepuscolo. Poco dopo Myrkur eseguì due veloci fendente che tuttavia mancarono di precisione.
Di nuovo...
Myrkur socchiuse gli occhi nell'atto di concentrazione e il secondo tentativo fu migliore. Faramund borbottò, ma continuò nella spiegazione.
I fendenti orizzontali sono rapidi e precisi, mentre i colpi verticali con due mani possono essere potenti e letali.
Faramund ridacchiò e ficcò nel suolo l'ascia dopo aver alzato le toniche braccia e aver vibrato un potentissimo colpo verso il basso. Il gran guerriero staccò dal suolo con l'aiuto del piede la lama dal terreno, mentre con un cenno invitava Myrkur a fare lo stesso.
Il primo tentativo di Myrkur fu dignitoso, considerato che, in preda all'eccitazione per la prospettiva di un simile violento attacco su qualcuno, il ragazzo impresse una portentosa energia nel colpo, mugugnando. La lama rimbalzò sul terreno ma una grossa zolla frammista a neve si sollevò di vari centimetri da terra, a segnalare il vigore dell'attacco.
Questi sono gli attacchi base. Non pensare che il piatto dell'ascia sia inutile... può servirti comunque per colpi ben assestati ma non mortali, oltre che per parare i colpi Mi raccomando: non esporre mai il manico, si rompe facilmente. Se ne sarai in grado, poi, potrai combinare ognuno di questi attacchi. La cosa migliore sarebbe imparare a maneggiare velocemente l'arma, perché sia più efficacie possibile... non devi sentirlo tu il suo peso, ma solamente il nemico. Intesi? Allenati ancora con fendenti, parate e il resto. Forza!
Myrkur annuì, affascinato totalmente dall'arma che gli era stata data. Fu in quell'istante che decise che quell'arma sarebbe stata lo strumento del suo giudizio.SPOILER (clicca per visualizzare)Requisiti: Marzialità 14, Arte dell'Ascia 1
P.E. base: 8 P.E.
Bonus P.E.: /
Tratto educativo: Marziale
Affinità: /
Bonus-Malus: /
Competenza: Arte dell'Ascia 2. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Ottieni 11 p.e. (8 base + 2 tratto + 1 mod)
Competenza "Arte dell'Ascia 2".
MyrkurAddestramento Guerriero n.8 |
