E mo?

Quest James + Daeva

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    I soldati del Nord continuavano a tossire trascinandosi faticosamente a riva e imprecando contro gli uomini che cavalcavano le onde, oramai allontanatisi dall'orizzonte. Daeva era stata coraggiosa e se fossero rimasti vivi i due soldati lo avrebbero raccontato, ma c'era tanto che avevano perso in quell'incontro e le preziose armi che si erano portati appresso non erano che un bagliore. Non avevano navi, non sapevano se quegli Uomini avrebbero rispettato la parola data o se si sarebbero riuniti ai loro fratelli, e soprattutto avevano perso giorni preziosi per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.
    "Che facciamo ora? Torniamo dal resto dell'esercito a Deepwood Motte?"
    La domanda era lecita ed era rivolta direttamente alla Mormont, mentre il secondo armigero fissava l'orizzonte.
    "O potremmo provare a raggiungere Isola dell'Orso..è così vicina.."
    "Guardate! Stanno tornando! Gli Uomini di Ferro stanno tornando!"
    Il dito del primo soldato indicò l'orizzonte dove il kraken dorato faceva mostra di sé veleggiando nuovamente verso la riva. Che sarebbe successo?


    Inserisco qui dunque il ritorno dei calamari, poi ci organizziamo per le mosse successive. Sempre solito metodo corale ecc ecc che conoscete.
    Limite risposta= venerdì 23 marzo


    Edited by Freene - 18/3/2018, 13:37
     
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    Théa Greyjoy
    "Disprezzati da tutti gli uomini"

    — E mo? —

    Sotto l’ordine cristallino di Harlon il Tempestoso, innanzi le sue iridi di cielo, un oceano di arti, facce disgustate e barbe incolte si mossero in direzione degli Uomini del Nord, spingendoli, senza che loro potessero in alcun modo controbattere, fuori dalla nave. Un tonfo e qualche smorfia poco ragguardevole - e a ragione - nei loro confronti, confermarono l’impatto dei corpi con l’acqua.
    Su, nella nave, si respirava aria di Tempesta, invece. Con lo sguardo riuscì ad intercettare le lacrime che rigavano il volto di chi aveva perso i propri cari negli equipaggi che il drago si era preso il lusso di carbonizzare, la rabbia mutare volti pallidi e volti olivastri, il rancore impersonarsi nei visi duri e in quelli morbidi. In mezzo alle facce incolore, come sbiancate dal soffio di morte, c’era anche quella di suo nipote, improvvisamente crollato dopo attimi di ingiustificato silenzio. Che stesse combattendo una battaglia interiore, in quegli istanti? Una battaglia contro le sue stesse forze, per non cedere a qualunque cosa gli avesse provocato quel malore, s’intende.
    Alzò gli occhi al cielo, un’altra volta.
    Un lampo sembrava pendere sulle loro teste, come se stesse aspettando su chi cadere, non appena qualcuno avesse aperto bocca.
    Non poté fingere che la Tempesta, astratta o reale che fosse, non scuotesse anche le sue membra. Essa, la Tempesta, le saettava fra gli occhi, e pur in mezzo le orecchie, lampeggiando e abbagliandole vista e ragione ogni qualvolta che inquadrava, anche solo per sbaglio, gli Uomini del Nord, quattro Uomini del Nord, allontanarsi vincenti dalle loro navi. Con delle armi in meno, sì, ma comunque accecati dal raggio di sole che s’affaccia dal cielo solo quando è la vittoria ad averti baciato.
    Che il Dio Abissale l’avesse pure fulminata, che Torgon e Quellon Greyjoy le avessero dato prova di quanto l’ira funesta e la pazzia fosse intrinseca nel sangue che con loro condivideva, che gli estranei se la portassero via - come proprio un uomo del Nord avrebbe imprecato - se il suo si fosse rivelato un errore.

    Bonk
    Fu tutto ciò che si sentì quando, dopo essergli arrivata sotto, un pugno s’infranse sul viso del Codd.
    Inspirò con forza, espirò in egual modo. Avrebbe mantenuto lo sguardo sull’omone duro, ferreo, deciso, anche se questi fosse caduto a terra o avesse continuato a torreggiare sulla sua figura.
    Ci sono diverse cose che amo più di me stessa: la mia gente, ad esempio, oppure la mia famiglia. E ancor più il mio Dio.” - ella non aveva il volto contorto dalla rabbia, né la voce alterata dall’ira. - “Tu queste cose non potevi saperle, immagino. Ma prova un’altra volta a sminuirmi, ad umiliare me e tutti gli Uomini di Ferro, credendoti portatore del desiderio comune, facendoci passare come morti di fame, con parole viscide, alla ricerca di pane per mangiare...” – indugiava con le dita, tracciando delle linee immaginarie sull’indice, con l’ausilio del pollice. La sua voce era un sussurro, come se quella nave fosse sgombra di uditori. - “...e giuro che ti farò mangiare le tue stesse palle.
    Allorché si sarebbe girata, direzionando il suo moto verso suo nipote.
    Sputò, e mugugnò qualcosa. Qualcuno avrebbe potuto sentire:
    Disprezzati da tutti gli uomini.

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    Il Codd aveva sbagliato. Aveva sbagliato la formula per contrattare, aveva probabilmente marchiato a vita, come chiuso, un accordo altresì vantaggioso. Non le era passata di mente l’immagine di un drago che sorvolava, a poche decine di piedi di altezza, le loro teste. Non aveva eliminato nemmeno l’immagine dei corpi carbonizzati e non era riuscita, manco impegnandocisi, a togliersi il fetore di cadavere dalle narici. A quel punto aveva fatto due più due, chiedendosi quanto tempo, anche il Nord, avesse impiegato per provare astio verso la Corona. E quanto, a sua volta, avesse impiegato il resto dei Sette Regni a pensarla come loro. Sarebbe stata la perfetta occasione per non temer più le conseguenze di ciò che era successo allo Stupido, e con un matrimonio vantaggioso alle spalle, i rischi sarebbero andati via via sciamando, divenendo nulli. Non per lei, non per Casa Greyjoy, ma per le intere Isole di ferro. Eppure, continuava a tormentarsi, con la testa fra le mani e gli occhi immersi nel mare. Alla cinta teneva la mazza ferrata datele dal Tempestoso, nelle spalle un fardello.
    Solo quando la svolta improvvisa della nave la fece sobbalzare, riaccese lo sguardo. Torgon si era già ripreso? Aveva di nuovo intenzione di sottoporre alle sue proposte gli Uomini del Nord?

    Forse dovresti smetterla di abbuffarti tutti i giorni. Ma che te lo dico a fare! Saranno dieci anni che vado avanti così.” - sorrise. Quando lo raggiunse, al timone, lo vide sbroccare. A quel punto, conoscendolo, la causa dei suoi malanni era chiara.
    Stavolta non scendo: sto sulla nave. Se vuoi, puoi lasciarmi Sigryd...sarà affaticata.” - il punto d’attracco era ad un palmo. - “E siccome so che hai in mente qualcosa, e che vorrai ottenere quel qualcosa, eccoti il ‘bottino’ che Harlon mi aveva gentilmente procurato. Apparteneva al ragazzo che affiancava la generalessa Mormont, quello alto e muto, suppongo. Ha parlato?
    Poi, quando sembrò non avere null’altro da dire, tornò ad aprire bocca, prima che quello potesse tornare su terraferma.
    Perché hai portato Torrad Codd?” - se lo chiedeva dallo stesso momento in cui lo vide. - “Perché lui a parlare con noi, e non per esempio il Drumm, che avrebbe meritato cento volte di più la vita salva? Quell’uomo, quell’essere che si vocifera esser nato da un incesto, non mi piace. E sono certa che non piaccia neanche a te.

    Vale il detto ‘tieniti stretti gli amici, ma ancor più stretti i nemici’?


    Sry Shane, tvb, ma il Codd un pugnetto piccino picciò dopo aver fatto arrabbiare la sorella di un pazzo se lo meritava, minimo xD

    83 PV 58 marzialità
    33 attacco 25 difesa
    attacco semplice mani nude
    10* 33/10 =33

    RIMANENTE:
    23 attacco 25 difesa

    REGOLAMENTO DEI COMBATTIMENTI


    EDIT: Ringrazio tantissimissimo Reckless per avermi passato il codice del testo, altrimenti starei ancora qui a studiare come fare apparire il tutto decentemente anche su mobile! <3


    Edited by Sah.~ - 26/7/2018, 09:19
     
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    Precipitò nel vuoto. Avvertì la sensazione di viscere contorte e cuore in gola, attimi senza respiro prima di impattare con violenza la superficie gelida dell'acqua. Non era la prima volta che si lasciava cadere in mare.

    Si ritrovò con i piedi nudi arpionati alle sporgenze della roccia, il naso puntato dritto all'orizzonte così come il suo sguardo, ed entrambe le mani aggrappate ove era possibile per restare in equilibrio. Il cuore era un cavallo imbizzarrito, la mente un costante chiedersi del perché avesse accettato quella sfida. Sapeva che a separarla dall'acqua vi erano almeno tre o quattro metri, che avrebbe percepito quel salto nel vuoto come il lento precipitare in un baratro infinito; eppure era lì, pronta a gettarsi. Guardò ancora una volta il fratello più piccolo. L'altezza non lo aveva mai spaventato, anzi, ne era attratto come una gazza punta all'oro.

    Ma cos'era successo quel giorno? Semplicemente l'aveva derisa vedendola titubante davanti alla vastità del mare pavoneggiandosi di come invece lui non ne avesse alcuna paura, e Daeva per difendere il proprio orgoglio aveva detto con voce seria che, se solo avesse voluto, si sarebbe gettata senza problemi.

    -E allora fallo- La bambina aveva deglutito guardando in basso. Era davvero alto. -Daeva ha paura-

    -No. Daeva non ha paura.- Si era imbronciata. -Ora mi butto!-

    Jon l'aveva guardata, divertito dalla reazione della sorella, convinto che non lo avrebbe mai fatto. Eppure doveva conoscerla ormai bene l'Orsa. Dal primo momento in cui aveva pronunciato quella frase, "ora mi butto", era diventata per lei una questione di principio. E si sarebbe gettata ad ogni costo. Levò le scarpe ma tenne i vestiti, e subito lo sguardo di Jon si fece più incerto, quasi preoccupato. -Ma... ma che fai Daeva?-

    -Mi butto-

    -Ma non... non serve- Invece con passi tutto fuor che decisi si avvicinò allo strapiombo. Ove non arrivava iniziò ad aiutarsi con le mani fino a giungere al punto più alto della roccia. Ed eccola lì, pronta a tuffarsi in quel blu profondo. Chiuse gli occhi ed inspirò a pieni polmoni e...
    Tre... due... uno...
    Il vuoto l'avvolse. Rimase in volo solo pochi istanti, ma il tempo sembrava essersi dilatato se non addirittura fermato. Nessun suono toccava le sue orecchie, nessuna immagine si proiettava nei suoi occhi, solo un vortice che dallo stomaco saliva fino al petto. Poi il freddo dell'acqua, il sale che le bruciava le narici, i polmoni che si svuotavano di tutta l'aria che avevano immagazzinato. Ancora quel silenzio, ma questa volta più pesante. Il moto del corpo venne attutito dal fluido, i vestiti ormai fradici modellati alla pelle come fossero diventati un tutt'uno con essa. Cercò di agitare gli arti in modo da raggiungere di nuovo la superficie dell'acqua, ma il salto era stato talmente alto da mandarla molto più in profondità di quanto avesse previsto. Il petto aveva iniziato da poco a dare i primi spasmi, doveva respirare, doveva per forza reintegrare l'ossigeno. Si agitò con ancor più forza, ma il risultato fu solamente quello di spendere ancora più energie rimanendo ormai senza più un filo di fiato. Non avrebbe resistito ancora per molto... ma qualcosa cambiò. Una manina piccola quanto la sua trovò quel corpo ormai stremato. Ciò che accadde in seguito rimane tutto'oggi confuso nei suoi ricordi, ma di una cosa era certa: Jon quel giorno le salvò la vita.

    In memoria di Jon Mormont. RIP



    Ancora quella sensazione, a differenza che l'ingresso in acqua non era stato previsto. Non aveva preso aria a sufficienza nè aveva avuto modo di soffiarla fuori per impedire all'acqua di entrarle nella gola. Sentì infatti il liquido salmastro percorrerle tutto il setto nasale fino a bruciarle la gola, il petto, i polmoni... Doveva respirare... ma non appena lo fece ingerì ancora pià acqua rischiando di soffocare. Questa volta però riuscì a riemergere, a bucare quella superficie un tempo così lontana.

    Tossì fuori tutto quel che era estraneo per permettere all'aria di rioccupare il proprio posto. Suoni gutturali si perpetuarono trai compagni che avevano dovuto subire la sua stessa sorte. Gli occhi erano sbarrati e cercavano all'orizzonte un punto di riferimento, ma tutto quel che vide fu un'infinito prato blu. Era stremata, in carenza di ossigeno ed immersa dell'acqua, ma mai una volta pensò di abbandonarsi ad essa. Continuò a tenersi a galla fino a quando il respiro non si fece più regolare, doveva ritrovare la calma o non ne sarebbe uscita viva. Il mare era il suo luogo, più volte si era ritrovata tanto a largo da dubitare di poter addirittura toccare di nuovo la spiaggia ma, ogni volta, con impegno e costanza, ci era riuscita. Così avrebbe fatto anche quel giorno. Iniziò a nuotare invitando i soldati a fare lo stesso, cercando per quanto possibile di sfruttare l'ausilio delle correnti piuttosto che ritrovarsele contro.

    ***

    Riuscirono finalmente a toccare la riva. Le braccia erano diventate tanto stanche da non reagire più ai comandi, le gambe così provate da prendere fuoco e la testa alleggerita dalla carenza di ossigeno. Era spaesata, non faceva altro che tossire acqua salata, tuttavia riuscì comunque ad udire forte e chiara la voce del soldato.

    -Che facciamo ora? Torniamo dal resto dell'esercito a Deepwood Motte?-
    -O potremmo provare a raggiungere Isola dell'Orso..è così vicina..-

    -Credo che adesso la cosa migliore da fare sia...- iniziò a dire ancora ansimante, ma venne interrotta bruscamente.

    -Guardate! Stanno tornando! Gli Uomini di Ferro stanno tornando!-

    Daeva volse ancora una volta lo sguardo all'orizzonte. Le navi stavano ancora una volta salpando verso riva.
    E adesso che cazzo vogliono?
    Portò la mano alla cinta per impugnare Terrore dei Bruti ma... Un tuffo al cuore.

    -Maremma maiala la mazza ferrata!- Gridò.

    Se Fre ci va di abruzzese ignorante io ci infilo un po' del mio
     
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    Mentre era ritornato sul ponte era riuscito ad intravedere con la coda dell'occhio la zia che battibeccava con quell'energumeno del Codd, sua zia era una donna con le palle quadrate, non era da tutte le donne mettersi a muso duro con un uomo così grosso. Mentre la nave rollava i pensieri tornarono al drago, una bestia che non desiderava mettersi contro, a conti fatti quello che aveva ragione era il Principe, gli Harlaw attaccano il Nord si erano messi contro i regnanti, regnanti deboli, perchè Rhaegar sarebbe passato alla storia come il Re assente, ma con al guinzaglio un drago. Ora che il pericolo era scampato potevano tirare il fiato, ma per quanto tempo ancora? Tirò la testa indietro mentre sua zia si avvicinava, sapeva già cosa voleva quella donna, quello che volevano tutti gli uomini dopo che discutevano con un membro di casa Codd, lo voleva morto. Lasciò alla ramanzina sul cibo il tempo che trovava, non aveva proprio voglia di scherzare. Non soffriva il mal di mare, ma il suo stomaco non era mai stato dei più robusti, sommato alla moglie febbricitante e al drago che fino a poco prima svolazzava sulle loro teste, il risultato era chiaro.

    Nelle profondità di Pyke un'altro drago ogni giorno fa versi, minaccia di bruciare vivi i suoi carcerieri e di pisciare sui loro cadaveri. Quel drago non farebbe paura neanche a un bastardo di Lordsport. Ma questo.

    Non aggiunse altro, era chiaro che sarebbero stati cazzi per tutti, sulla carta lo Stupido era un traditore della Corona, ma questa carta la conoscevano solo loro per ora.

    La generalessa.

    Che nome, un generale donna, una puntualizzazione degna di sua zia e del suo orgoglio femminile.

    La Mormont accetterà la nostra proposta, bisogna solo dire le frasi giuste al momento giusto, non tornerò a Pyke da sconfitto. E non intendo guadagnare solo qualche pezzo d'oro e qualche asse di legno.

    Ed eccola che arrivò, le domande sul Codd, domande che anche lui si era posto il mese prima.

    Il Codd ha fatto il suo dovere col Drumm, dimostrandosi leale nella presa di Luce Solitaria e non pretendendo nulla. Ha diritto a stare qui tanto quanto te, che poi sia stupido... dimmi quale uomo di ferro non lo è.

    Il pensiero volò sul capo della Flotta di Ferro, un uomo tanto abile e forte in battaglia quanto rozzo e inadatto a fare qualsiasi altra cosa.

    E i Codd non piacciono a nessuno.

    Ma questo era quello che il Dio Abissale gli aveva fornito, un bastardo di sei piedi e lui aveva già in mente il modo migliore per sfruttare la feccia delle isole e far guadagnare qualcosa a tutti. Mentre la riva si avvicinava le parole che avrebbe detto a Daeva Mormont iniziarono a mettersi in fila una dietro l'altra, sapeva su cosa fare leva.

    Codd giù con me.

    Scese di nuovo dalla nave lunga, camminando verso il piccolo gruppetto di nordici bagnati.

    Mormont.

    La guardò negli occhi, probabilmente quella donna ormai vedeva solo guerra con gli uomini di ferro, nessun'altra prospettiva.

    Solo io posso trattare per le Isole, nessun'altro può prendersi questo diritto al mio posto.

    Inclinò il capo verso destra sgranchendosi qualche osso.

    E' chiaro che se sono qui è per evitare un conflitto che non porterà nessun guadagno alle Isole di Ferro e che potrebbe definitivamente piegare il Nord già stremato.

    Poco oro, legna e tanta neve, non era quello che serviva al suo popolo, non nelle quantità giuste.

    La mia proposta è questa, te come figlia dell'Isola dell'Orso sposerai Torrad Codd, unendo i nostri popoli con un legame. Cosa ci guadagnerà il nord e la tua gente? Un alleato e la fine delle ostilità per la presa di quell'isola, non dovrete più temere incursioni. Noi ci guadagneremo un pezzo di terra, che di fatto rimarrà al Nord ma verrà governata in modo.... congiunto, da due popoli e la legna che ci serve per costruire nuove navi.

    Suonava male congiunto, il termine insieme detto da un uomo di ferro faceva storcere il naso, ma il tutto gli sembrava molto chiaro, voi dateci un pò delle vostre risorse, il Codd governa e fa gli interessi delle isole e nessuno vi romperà i coglioni, il Nord mantiene la sua sovranità e nessun'altro uomo dovrà morire.

    Non pretendo che tu accetti questa cosa senza avere nulla in cambio, per questo mia zia Thèa sposerà un uomo del nord, avente diritto a un seggio. Non mi interessa chi e quale casata, l'importante è che provenga da sopra l'incollatura. Questo ci legherà doppiamente.

    Disse quelle cose con tutta la freddezza che aveva in corpo, sta vendendo sua zia a un Karstark, Dustin o chissà chi, ma stringere un patto aveva un prezzo per tutte le parti per essere equo.

    Accetta e vi aiuteremo, i bambini della tua isola non temeranno più l'uomo di ferro.

    Osservò di nuovo quel luogo che cresceva come una montagna dal mare.

    Se non accetterai io andrò sull'Isola e farò quello che gli uomini di ferro meno aperti alla diplomazia desiderano, la farò disboscare e ora che l'inverno è alle porte in quel luogo non crescerà più nulla fino alla prossima estate. Un anno, cinque, dieci.

    Era scontato ricordarle che per riprendersi l'Isola dell'Orso in passato ci avevano messo più di mezzo secolo? O che avrebbero valutato di continuare l'opera degli Harlaw coi bruti e invaso il nord? O che anche se fossero riusciti a riprendersela non sarebbero bastati anni a rendere di nuovo abitabile quel luogo?

    Mi sembra un accordo equo, mio padre non si sarebbe sprecato di venire fin qui a parlarti, avrebbe preteso, altri Lord delle Isole avrebbero avanzato proposte pari a un insulto, oro che non possedete o terre senza dare nulla in cambio.

    Spostò gli occhi sul Codd, lui cosa pensava di quella cosa? Aveva i suoi vantaggi prendere come moglie di sale una Mormont, di certo non avrebbe avuto vita facile, ma fare gli interessi del Trono del Mare a Isola dell'Orso lo metteva in una posizione più altra rispetto a essere Lord di Luce Solitaria, un luogo freddo isolato e senza vita. Probabilmente era troppo ottuso per comprendere cosa comportava, un patto col Nord assicurava alle isole scambi commerciali, meno risorse rispetto a una estorsione o invasione, ma comunque meno perdite, permettendo agli uomini di ferro di focalizzarsi su luoghi più ricchi ed esotici, come le città libere e le Isole dell'Estate.


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    Il ritorno dello jedi :D
     
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    Alfiere

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    Il corpo di James cadde come morto nelle gelide acque del mare. Il freddo lo colse come una morsa, e emergere richiedeva molta fatica, data la temperatura.
    Nuotò fino alla riva arrivando poco dopo i soldati e Daeva; "fortunatamente" gli erano state levate le armi, oggetti che avrebbero appesantito e rallentato il Roote. Anche se essere senza nessun arma non lo tranquillizzava affatto, specie in quei territori a lui sconosciuti e vicino ai bruti e Greyjoy, che a quanto sembrava rimanevano nemici.

    "E mo?"

    Chiese spaesato ai tre. Lui, tra tutti, era l'intruso, l'ospite per così dire, e non sapeva dire con esattezza dove andare nè quanto fossero lontano Deepwood Motte o Isola dell'orso. Ancora infreddolito si volse alla voce del soldato che annunciava l'arrivo -nuovamente- della nave dei Greyjoy. Quel cambio di programma inaspettato non era molto positivo, almeno secondo James. Certamente non avevano avuto un rimorso e non gli stavano riportando le armi, nè volevano chiedere scusa per quel bagno. No, quel ritorno comportava due cose: o li volevano uccidere o avevano cambiato idea e volevano proporre nuove condizioni. In entrambi i casi non sarebbe stato un evento positivo per il Nord.
    Torgon e un uomo al suo seguito scesero dalla nave e si avvicinarono al gruppetto, e James si mise nuovamente vicino alla Mormont. Sembrava la fotocopia del recente incontro, solo che questa volta il principe mise ben in chiaro la propria posizione rispetto agli altri isolani.

    "La mia proposta è questa, te come figlia dell'Isola dell'Orso sposerai Torrad Codd, unendo i nostri popoli con un legame. Cosa ci guadagnerà il nord e la tua gente? Un alleato e la fine delle ostilità per la presa di quell'isola, non dovrete più temere incursioni. Noi ci guadagneremo un pezzo di terra, che di fatto rimarrà al Nord ma verrà governata in modo.... congiunto, da due popoli e la legna che ci serve per costruire nuove navi. Non pretendo che tu accetti questa cosa senza avere nulla in cambio, per questo mia zia Thèa sposerà un uomo del nord, avente diritto a un seggio. Non mi interessa chi e quale casata, l'importante è che provenga da sopra l'incollatura. Questo ci legherà doppiamente."

    Nella sostanza non era un'opzione diversa da quella data precedentemente.
    Non aveva mai messo becco in quelle discussioni, ma ora gli sembrava il caso di intervenire: prese da parte Daeva, allontanandosi il giusto per non esser sentito da Torgon e l'altro.

    "Questa è una richiesta a dir poco infamante per tutto il nord" iniziò a dire a bassa voce alla Mormont e girandosi di spalle ai Greyjoy "Non credo che sia possibile accettare una proposta di questo genere. Potremmo aspettare il resto dell'esercito e riconquistare tutti i territori perduti, ma questa è la tua terra ed io non posso di certo dirti quale è l'opzione migliore, perché sei tu che decide per casa tua."

    Fece una pausa per riprendere fiato e per vedere di sfuggita se qualcuno si fosse avvicinato in quel momento.

    "Quindi, se hai intenzione di accettare potremmo fare così: fai finta che io sia un nobile minore del nord, dammi un castelletto piccolo e due/tre soldati e mi fai sposare con la Greyjoy per tutto il tempo necessario. Così facendo non sarà nessun vero nobile del nord a dover farsi carico di questo peso. Alla fine della guerra potremmo anche decidere di uccidere gli Isolani, quindi non sarebbe un grande problema."

    Non sembrava un piano campato all'aria, con un po di fortuna e intrigo il piano poteva funzionare.

    "Oppure accetta le condizioni, risparmia Isola dell'orso, fai venire i due promessi qui nel nord e tendiamogli un'imboscata. Questo però è solo un primo pensiero, la strategia andrebbe studiata meglio più il là"
     
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    L'ordine di Harlon il Tempestoso fu repentino e per una volta Torrad non si sentì escluso dal il sentimento popolare. L'odio per i Nord era universale per i presenti che si scagliarono contro i quattro idioti senza nessun timore, nessuno alzò un'arma per difendersi, nemmeno l'orsa con quella terribile mazza.
    Furono tutti gettati fuori bordo senza la minima possibilità di replica, com'era giusto che fosse dopo che aveva, metaforicamente, sputato in faccia agli uomini di ferro. Che ce ne facciamo di un dannato tributo!? Non siamo puttane aveva pensato il Codd mentre quella donnina rispondeva al Codd e a tutti gli altri poco prima. Credevano forse di potercela fare da soli? Che si facciano una flotta tutta loro e vediamo se conquistano isola dell'orso contro i traditori Harlaw
    Commentò a mezza bocca tra sé e sé. Lo sapevano tutti che avevano bisogno della flotta di ferro, almeno che non fossero pronti a far morire in mare tutti i loro uomini
    Che la prendano come un'anteprima del loro naufragio quando proveranno ad assaltare Isola dell'Orso.
    Continuò nella sua mente mentre cercava di darsi un contegno, cosa che avvenne quando Harlon si avvicinò a lui con un pugnale, una delle poche armi cadute ai nord e rimaste sulla nave. Certo, non era niente di prezioso ma per gli abissi! Era stato Harlon a donarlo! Questo ne dava un gran valore.
    "Apprezzo lo spirito Codd, ma non aprire bocca contro la sorella di Quellon se non vuoi ritrovarti a far compagnia ai pesci."

    Non pensò nemmeno lontanamente di replicare, era grato del dono e non aveva intenzione di contrariare quell'omone che pochi istanti fa aveva fatto buttare fuori bordo una Lady del Nord e i suoi tre scagnozzi; perciò asserì senza aggiungere nulla e abbassando lo sguardo sull'arma.
    Nessuno si sarebbe mai sognato di vedere un uomo di ferro così importante che fa un dono a un Codd, sentiva che finalmente stava avendo ciò che meritava. Quell'importanza che non aveva mai avuto e che aveva richiesto mille volte, che aveva preteso.
    Non era certo qualcosa di importante, non era la mazza che aveva dato alla sorella di Quellon ma non l'avrebbe dato via mai. Magari un giorno gli sarebbe stato utile, lo ripose nella cintola ma in quel momento qualcosa vide qualcosa scagliarsi contro di lui: Cercò di alzare le mani per difendersi ma non era preparato; un pugno si infranse sul volto barbuto del Codd che arretrò di qualche passo fino ad alcuni barili dove trovò un modo per appoggiarsi con ambo le mani, era piegato leggermente mentre rifiatava. L'aveva colpito sotto il mento ed era già tanto che non fosse caduto, era stata la sorella di Quellon, forse giusto un po' irritata dalle parole dello stesso qualche istante prima.
    La lasciò parlare senza replicare, nemmeno a lei. Le parole erano sprecate con certe persone e poi le parole di Harlon ancora gli risuonavano in testa e non aveva intenzione di non rispettare quanto gli aveva chiesto.
    Chi hai sentito esultare? Lady? La proposta di un misero matrimonio per dare un titolo al tuo figlio bastardo? No ... Il popolo appoggiava me, non perché siamo morti di fame ma perché siamo conquistatori e ci meritiamo più di qualche borioso nobile che vuole affermarsi senza fare nulla.

    Mo ci provo a difendermi!
    53 PV; 17 Marzialità
    0 Attacco - 17 Difesa
    Difesa semplice a mani nude
    Bon metto anche le armature
    - Armatura di Cuoio (Riduzione Danno 3 - Peso 2)
    - Stivali in Cuoio (Riduzione Danno 1 - Peso 0)
    "Stivali!? Ti ha colpito in faccia!"
    Ehhhh


    ***



    Non avendo cosa fare, rimase in attesa appoggiato al parapetto della nave mentre la costa Ovest si avvicinava sempre di più, nuovamente. Piano piano e senza pietà.
    Non era scontento, semplicemente non vedeva una motivazione valida per quella scelta, perché correre dietro ai Nord?
    Sembreremo dei fottuti lunatici pensò tra sé e sé

    Non riesco nemmeno lontanamente a immaginare quale sia questa mirabolante proposta. Ci hanno chiuso la porta in faccia, che si facciano affondare dagli Harlaw! Presto, però, tutti i suoi dubbi avrebbero trovato una risposta, poiché si sentì chiamato dallo stesso Greyjoy che lo voleva con sé, giù dalla nave ad assistere alle nuove trattative. I nordici erano bagnati fradici ma vivi, fortunatamente per loro, avrebbe preferito vederne uno in meno ma no, il dio abissale non si era preso nessuno di loro; neanche lui li voleva quei cani bagnati.
    Si osservava attorno con attenzione ma questa volta meno mobile, più rigido ed eretto in tutti i suoi sei piedi e mezzo di statura.

    Non fu poco lo stupore che lo colse quando sentì la proposta del Lord di Dieci Torri, eppure non sentì il bisogno di obbiettare. Seguì la discussione passo passo e dannazione de il Greyjoy lo aveva sorpreso. Il Matrimonio ci sarebbe stato per Thèa ma il Codd? Non si aspettava tanta fiducia da parte di quel ragazzetto e il suo sguardo più volte tradì una certa sorpresa del gigante. Ancor più quando sentì quanto riguardava nei confronti degli Harlaw in caso l'accordo non fosse andato in porto.
    Era tutto dannatamente geniale e quando questi finì di parlare non poté far altro che asserire leggermente compiaciuto di quanto aveva sentito. Qualunque cosa voglia il trono del mare Si ripeté mentalmente, l'idea di un seggio gli piaceva ma quella proposta aveva qualcosa che non piaceva nemmeno a lui.
    Era sì un'innalzamento del suo status, la cosa che più voleva in assoluto ma ... con una nord? Era un po' come un'esilio dal suo punto di vista ma pragmaticamente parlando era forse la cosa migliore che potesse succedergli, beh, sempre che quella donna avesse accettato, il che non era poi tanto sicuro visto quanto si era dimostrata testarda.

    Ci furono momenti di silenzio seguiti da un bisbigliare tra uno dei nord e la Mormont. Che stessero discutendo su quale scelta fosse la migliore? Non si fidava dei nord e in quel momento ne andava anche di sé, si era già mostrato leggermente paranoico in passato e mal sopportava le persone che gli bisbigliavano davanti perché sicuramente, quando lo fai, stai tramando e complottando. Perciò cercò di origliare.

    Proviamo a Origliare? "Massì"
    Sempre meglio del parare un cazzotto.
    Intrigo 51
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    Tiro di Furtività James vs Torrad
    [Giudizio mod + Intrigo/2 + Liv competenza Spionaggio*2 + Liv competenza Mimetismo*4 + Marzialità/2] - [Giudizio mod + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Liv competenza Spionaggio*4 + Affinità attaccante/30 + Intrigo/2]
    Giudizio mod James= 6 circostanza (ci sta che tu voglia salvarti la pelle e questa mi pare una buona idea visto che siete disarmati e tutto, cioé accetta ora dopo vediamo) 3 modalità (okay hai descritto bene il tutto però porchettina sei di fronte a loro ahahaha) 4 scrittura= TOTALE 13 PUNTI
    Giudizio mod Torrad= 8 circostanza (se siete a proporre un accordo e uno si mette a bisbigliare logico che aguzzi le orecchie) 4 modalità (ti ci sei piazzato lì lì) 4 scrittura= TOTALE 16 PUNTI
    Affinità Torrad vs James Affinità casata/2 + Affinità casata maggiore/8 + Affinità vassalli/8 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg 0 + 0 + 0 + 0 -3/2 + 0= -1,5
    [13 + 31/2 + 0 + 0 + 64/2] - [16 + 0 + 2*4 -1,5/30 + 51/2] = (13 + 15,5 + 32) - (16 + 8 - 0,05 + 25.5) = 60,5 - 49,45= 11,05
    PROVA PARZIALMENTE RIUSCITA.
    Ti scrivo cosa riesce ad origliare Torrad poi in quest.

    Tiro di furtività James vs Torgon
    [Giudizio mod + Intrigo/2 + Liv competenza Spionaggio*2 + Liv competenza Mimetismo*4 + Marzialità/2] - [Giudizio mod + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Liv competenza Spionaggio*4 + Affinità attaccante/30 + Intrigo/2]
    Giudizio mod James uguale= 13
    Giudizio mod Torgon= 8 circostanza (come per Torrad) + 3 modalità (sei fuori dalla nave e dal casino delle truppe e delle onde) + 4 scrittura= TOTALE 15
    Affinità Torgon vs James Affinità casata/2 + Affinità casata maggiore/8 + Affinità vassalli/8 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg 0 - 10/ 8 + 43/8 -7/2 -10/100*10 + 0 + 0= -1,25 + 5,37 - 3,5 -1= -0,38
    [13 + 31/2 + 0 + 0 + 64/2] - [15 + 0 + 0 -0,38/30 + 15/2]
    60,5 - 22,49= 38,01 PROVA DI FURTIVITA' RIUSCITA TORGON NON SENTE NULLA


    Difesa Torrad= ?
    Neanche tu hai calcolato ahahahaah ti metto per cui il massimo
    17*1,7= 28,9
    Difesa non riuscita.
    Danni presi da Torrad= 33/2 + (33-28,9)= 21,2 da dividere per due perché corpo a corpo= 10,6 - 4 totale riduzione armature= 6,6 danni= 7 danni
    Vita Torrad= 53- 7= 46

    Il pugno di Théa era giunto a bersaglio; nulla di rotto ma al povero Torrad sarebbe rimasto il livido per giorni.
    ***
    è una richiesta a dir poco infamante per tutto il nord
    Qualche parola bisbigliata raggiunse le orecchie del Codd, mentre quelle del Greyjoy, troppo abituate a viaggiare per mari e ancora intontite dallo svenimento, non riuscivano a sentire alcunché.
    mi fai sposare con la Greyjoy
    Che forse il ragazzo del Nord non acconsentisse ad unirsi a Théa? I due soldati del Nord restarono in religioso silenzio accanto alla loro Comandante in attesa di ricevere ordini e studiare il da farsi.
    nessun vero nobile del Nord
    Cosa? Cosa non avrebbero fatto i veri nobili del Nord?
    la strategia andrebbe studiata meglio più in là
    D'accordo, non aveva capito di cosa quel ragazzo stesse parlando, ma di sicuro qualcosa stava tramando.

    Essendo Sygrid assente dal 1 marzo e noi in ritardissimo, procedo stasera che ho tempo senza aspettare la mezzanotte. Va da sé che se Helvegen posta in questa ora non le conto ritardo.
    La moderazione è praticamente semiassente essendo per ora una sorta di grossa libera, accorcio i tempi di risposta perché ho 11 player coinvolti in sta cosa e uno skip il 30 di aprile, per cui
    Limite risposta= giovedì 29 marzo
     
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    Théa Greyjoy
    "I choose my own fate"

    — E mo? —

    Théa schioccò le labbra e si passò la lingua sul palato, constatando quanta amarezza si fosse riunita fino alla gola.
    Sentiva come il bisogno di bere, bere e bere, lasciandosi tutto quel macello alle spalle.
    Ision.
    Viola.
    I Traditori.
    Il Lettore e l’aquila.
    Lo Stupido.
    La presa di Dieci Torri, quella di Luce Solitaria.
    La necessità di un matrimonio.
    Lo sguardo lucido di Astridr.
    Il Saltcliffe.
    Daeva Mormont.
    Il Codd.
    Il Nord.

    Obbedire era la cosa più facile del mondo. Anche quando gli ordini erano sbagliati, lei stava solo obbedendo. Era cresciuta in quel modo, non conoscendo mai il fardello che solo un nobile può sentire incollato alla pelle.
    Théa, fai qualcosa.
    Théa, cosa facciamo?
    Mamma, aiutami.

    Da quando lo era, madre, il suo mondo era precipitato, cadendole addosso con tutta la pesantezza che si portava appresso.
    Aveva visto ogni certezza scivolarle dalle mani e sciogliersi ai suoi piedi.
    Sangue e delusioni.
    Non avrebbe saputo trovare parole più adatte che potessero meglio riassumere cosa erano diventate le Isole di Ferro nell’ultimo anno.
    Suo fratello, il lord, era caduto in un vortice creato dalla sua stessa pazzia, cedendovi ogni secondo più. Quanto odio, quanto rancore, quanta malinconia doveva provare anche lui. La pazzia era necessaria ad oscurare ogni sentimento, a reprimerlo e a ridurlo in una traccia effimera, non abbastanza forte per influenzare lo stato della sua persona? No, non lo era. Era lo stesso principio per cui esisteva, quella follia.
    Sotto un altro punto di vista – il più comodo, tutto ciò l’aveva resa una persona migliore. Più autonoma, più responsabile, e adesso stava pagando il prezzo per non esserlo diventata prima. Cos’era, dunque, in quel momento? Cosa rappresentava, dentro quel gruppo di persone che si ostentava a chiamare ‘famiglia’?
    Un accordo, un oggetto di scambio. E se lo era diventata, se si trovava così tanto addolorata d’aver bisogno di bere piscio rosso, che s’era mantenuta sempre restia dall’assumerlo – ad eccezione delle occasioni che lo richiedevano -, era unicamente colpa sua.
    Sua e di nessun altro.
    Ed oramai che non poteva rimediare, ch’era troppo grande e allo stesso tempo troppo incosciente, l’unica cosa che le rimaneva da fare era appoggiare suo nipote, farlo tornare quantomeno vivo da quella maledetta trattativa. D’altro canto, al Nord aveva voluto andarci lei.
    Accettare di sacrificarsi, abbandonare la roccia e il sale.
    Avrebbe fatto la cosa giusta, una volta tanto.

    Il Greyjoy si è portato solo il Codd!
    Che figura, con quel livido che la sorella di Quellon gli ha stampato!
    Ma lei non scende?
    No, è andato solo con il Codd. Gli Uomini del Nord ne appr-
    I due omoni, che d’altezza potevano essere secondi solo al Codd, s’ammutolirono quando la succitata Théa Greyjoy passò al loro fianco. Era come se fosse morto qualcuno, provocando un silenzio che dire di tomba era un eufemismo.
    Voi due, con me.” - passò loro davanti con fare deciso, più autoritario che fosse in grado di sfoggiare. Con l’indice indicò una terza figura, una donna. - “E anche te, raccogli le armi.
    Passò accanto ad altre due figure, incitandole a raccogliere le asce e a seguirla. Qualcuno portò con sé anche uno scudo.
    Dinnanzi a lei il mare, a sinistra Isola dell’Orso, ancora in mano ai traditori Harlaw. Erano pochi, avrebbero resistito poco ad un assalto del Nord, ma quando loro avrebbero potuto permettersi di attaccarli? I bruti erano già allo stremo delle loro possibilità? La guerra era sul punto di finire, o stava assistendo all’inizio di un’altra guerra?

    Dopo il responso degli uomini indicati, avrebbe varcato i bordi della nave, tornando col corpo in mare. La terza volta quel dì.
    Sarebbe giunta dai due, lasciandosi dietro il gruppetto di persone. Chinò lievemente il capo, come per scusarsi con i nordici del suo ritardo, anche se ‘ritardo’ non era esattamente il termine più adeguato. A giudicare dall’atmosfera, Torgon aveva già parlato.
    Era arrivata appena in tempo, praticamente.




    Ho approfittato della scarsa attenzione del nipotino (<3) per sviscerare un po' il casino che ha in mente Théa.
    Il piano è di essere pochi, in modo da non risultare aggressivi, ma allo stesso tempo essere più di loro in caso di cazzate di vario genere.


    Edit: si è deciso per coerenza di non pigliare Harlon, solo Gyda, la png d'inizio quest, e qualche uomo.


    Edited by »Sah. - 25/3/2018, 10:30
     
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    Torrad, inconsciamente si massaggiava la mandibola dolorante, il colpo era arrivato sotto la guancia ed era stato abbastanza forte da farlo barcollare quando se lo era beccato ma non troppo da fargli volare qualche dente, fortunatamente e oltre a un leggero bruciore e gonfiore il dolore era più che sopportabile; se non fosse che presto sarebbe comparso, sicuramente, un bel livido che non sarebbe scomparso per giorni.
    Fortuna voleva che tra capelli lunghi e barba, il punto era abbastanza coperto da non attirare l'attenzione. Non che un livido fosse una cosa brutta, almeno finché non si fosse venuto a sapere che era stata una donnina a farglielo.

    Mentre quel nordico si era messo a borbottare con la Mormont dando le spalle ai due Isolani, il Codd aguzzò i sensi, soprattutto l'udito. Non si fidava di loro e il semplice fatto che si erano messi a tramare chissà cosa di fronte a loro non lo faceva stare sereno; voleva e doveva sentire cosa questi stavano dicendo, ne poteva andare della sua vita e in minor misura degli altri isolani con lui, non che ci fosse affezionato ma non aveva intenzione di farsi accoppare in quel momento, solo o in compagnia.
    Comunque non riuscì a capire tutto ma solo piccoli sprazzi, piccola frasi qua e là; all'inizio dette la colpa al pugno di Thèa cercando di dare una motivazione, era stordito Non diciamo cazzate si ammonì personalmente, semplicemente il tizio era abbastanza intelligente da tenere la voce bassa ... ma non troppo, visto che stava apertamente complottando di fronte a loro. Perché era certo che stessero complottando qualcosa quei cani bastardi.
    E' una richiesta a dir poco infamante per tutto il nord le prime parole sentite gli avevano dato ragione, quel tizio la sta dissuadendo.
    Che fottuto bastardo pensò, mai aveva apprezzato i Nordici che ancora una volta si mostravano per nulla collaborativi; volevano fare di testa loro sapendo che non avrebbero fatto altro che perdere e malamente, anzi, erano più che poco collaborativi erano dannatamente superbi e troppo convinti delle loro possibilità e per questo motivo avevano perso Isola dell'Orso e per quello stesso motivo che erano stati buttati già dalla nave di Harlon il Tempestoso ma perseveravano nella loro cocciutaggine Gli idioti dovremmo essere noi uomini di ferro? Quanto sono boriosi questi cani. pensò mentre si perdeva qualche parola detta dal nord
    Mi fai sposare con la Greyjoy.
    Il tizio era forse attratto dalla sorella del Pazzo? Lo aveva osservato abbastanza, non aveva parlato molto, anzi era stato abbastanza muto con loro. Tutti avevano parlato, anche la moglie di Torgon che era quasi moribonda in un certo senso ma lui, quel nord, no. Non aveva spiccicato una parola e per questo motivo l'aveva messo allo stesso livello degli altri che accompagnavano la Mormont ma se parlava di matrimonio allora era un Lord o l'erede di un Lord (Quest'ultima più probabile).
    Avrebbe dovuto chiedergli a che casata fosse appartenuto, perché se non l'avesse conosciuto, questo significava che era un lord minore senza terre il che cozzava con parte dell'accordo proposta da Torgon.
    Sapeva già cosa avrebbe detto e/o fatto ma non voleva interromperli, non ancora. magari avevano altro da farsi uscire ... idioti com'erano.
    Nessun vero nobile del Nord quet'ultima frase era davvero intraducibile, mancava qualcosa che era stato coperto dal rumore delle onde e da alcune voci in lontananza Che diavolo significa? si domandò inarcando le sopracciglia Per gli Abissi! Che stanno tramando?
    La paranoia non faceva che acuirsi, e se li avessero attaccati? Erano in due e solo Torgon era un guerriero tra i due mentre Torrad al massimo avrebbe potuto darsela a gambe verso le navi

    Quando finalmente notò in lontananza l'arrivo di altri uomini di ferro, si prese di sicurezza ed esordì Ora basta. era il momento di terminare questa cosa e non erano più soli come prima.
    Il Codd alzò la mano verso i due e si schiarì la voce. Il Lord di Dieci Torri ed Erede del trono del Mare ha parlato, vi ha dato una seconda possibilità con un accordo più che equo. una breve pausa gli permise di mettere in ordine le idee e far sì che tutti si voltassero verso di lui, così che le sue parole non fossero sprecate o inascoltate Non trovo corretto che un semplice soldato si frapponga tra noi e inizi a borbottare. Se non è d'accordo lo dica. allargò le braccia per un attimo accennando un sorriso lievemente minaccioso Ebbene? Presentati ragazzo. guardò Torgon per un istante, sperando di fargli capire che aveva sentito qualcosa.
    Comunque, in caso accettiate, il matrimonio è bene che si tenga a Pyke con il nostro rito, di fronte al Dio Abissale e non davanti a un vecchio albero.
    Non in prima battuta per lo meno.
    voleva tardare il prima possibile il viaggio a isola dell'orso e non vi avrebbe messo piede se non fosse stato effettivamente Lord; non ne aveva la minima intenzione, che il Dio Abissale gli fosse testimone. Cosa dice la Lady di Isola dell'Orso?
     
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    Li tirarono sulla nave ancora fradici. Gli occhi dell'Orsa erano a dir poco furenti, fulmini che minacciavano di spaccare a metà la distesa azzurra in cui erano immersi. Cos'era cambiato rispetto a prima? Niente. -Mormont- Guardò Torgon inarcando un sorpacciglio, il petto che ancora si sollevava ed abbassava alla ricerca di ossigeno. Non disse nulla. -Solo io posso trattare per le Isole, nessun'altro può prendersi questo diritto al mio posto.-

    -Allora parla.-

    Quella tensione che si avvertiva poco prima, adesso era ancor più soffocante.

    -E' chiaro che se sono qui è per evitare un conflitto che non porterà nessun guadagno alle Isole di Ferro e che potrebbe definitivamente piegare il Nord già stremato. -

    Di quale conflitto stava parlando? Non le sembrava che avessero accennato ad un possibile scontro tra Nord e Isole, o almeno, non con quella parte di Isole. Fece dunque la sua proposta, sostanzialmente idendica a quella che aveva già rifiutato. Questo la fece di molto incazzare, era forse una presa per il culo? Le avevano dato delle condizioni, le aveva rifiutate ed era stata gettata in mare, giunta a riva erano tornati indietro a ripescarla per? Per farle la stessa, identica, richiesta.

    -Se non accetterai io andrò sull'Isola e farò quello che gli uomini di ferro meno aperti alla diplomazia desiderano, la farò disboscare e ora che l'inverno è alle porte in quel luogo non crescerà più nulla fino alla prossima estate. Un anno, cinque, dieci.-

    Ed eccola la tanto attesa minaccia. Ecco che avevano scoperto le carte in tavola mostrando un bell'asso di briscola. Erano lì per un motivo ben preciso: ottenere qualcosa. La loro non era una semplice offerta d'aiuto, anzi, probabilmente quella fu una scusa utilizzata proprio per poter avere qualcosa con cui contrattare. Erano lì per dettare delle condizioni, "o questo o vi attacchiamo l'Isola". Avevano il coltello dalla parte del manico, certo, ma speravano davvero che questo sarebbe bastato per far piegare il Nord al loro volere? Di sicuro in quel momento avevano una mano molto interessante, ma una partita si può vincere anche con i punti accumulati dei turni precedenti e successivi.
    Stava per sputargli in faccia tutta la sua frustrazione, quando James Roote la prese da parte, probabilmente salvando quel poco di vena diplomatica che era rimasta in tutto quel trambusto. Iniziò a parlare di una qualche strategia...

    Quindi, se hai intenzione di accettare potremmo fare così: fai finta che io sia un nobile minore del nord, dammi un castelletto piccolo e due/tre soldati e mi fai sposare con la Greyjoy per tutto il tempo necessario. Così facendo non sarà nessun vero nobile del nord a dover farsi carico di questo peso. Alla fine della guerra potremmo anche decidere di uccidere gli Isolani, quindi non sarebbe un grande problema. Oppure accetta le condizioni, risparmia Isola dell'orso, fai venire i due promessi qui nel nord e tendiamogli un'imboscata. Questo però è solo un primo pensiero, la strategia andrebbe studiata meglio più il là

    Come se alle spalle non avessero avuto trecento uomini di ferro pronti a scagliare le proprie asce contro di loro. Chiuse gli occhi ed inspirò profondamente.
    Che gli Antichi mi assistano...
    Fece cenno di tacere al compagno, ma fu troppo tardi. Torrad Codd, adesso gli aveva finalmente dato un nome, prese parola. Era sicuramente riuscito a cogliere qualcosa del loro discorso, ma cosa? Chiese a James di presentarsi, poi si rivolse ancora alla Mormont -Cosa dice la Lady di Isola dell'Orso?-

    Daeva guardò l'omone, poi Torgon. -Nient'altro che non abbia già detto in precedenza. Non vogliamo il vostro aiuto se queste sono le vostre condizioni. Per quanto mi riguarda, non unirò mai la mia casata agli Uomini di Ferro, né vi prometterò donne o terre. Quello che chiedo non è affiancarci nella ripresa dell'Isola dell'Orso, al contrario: lasciate che siano i nostri uomini a fare quel che devono senza interferire. Non toccheremo né donne né bambini, puniremo solo chi ha osato posare il culo sulla mia casa. Come ho già detto in precedenza, verrete risarciti delle navi che avete perso e potrete concordare con Caleb una ragionevole somma di denaro o terre, se lui vorrà concedervele... Ma da Daeva Mormont non avrete niente.- Prese fiato -E adesso rigettatemi pure in mare, questa è la mia decisione e questa rimarrà. Attaccate pure l'Isola dell'Orso, noi la riprenderemo. E questa volta senza farci tanti problemi.-
     
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    È vero, aveva rivelato il piano quasi davanti ai Greyjoy, ma era certo che non avessero sentito niente. Da quando in qua si erano visti isolani intelligenti? Il loro unico pensiero era rivolto alle donne. E a razziare.
    Però, a quanto pare, non si era accorto che il Codd si era messo in ascolto. Già, perché venne interrotto quando aveva appena finito di parlare e venne invitato a girarsi e a presentarsi. Ma, cosa più grave (secondo James) era che quel lurido bastardo gli aveva dato del soldato semplice, una nullità insomma. Il Roote, seguendo anche ciò che si era detto tempo prima lungo il tragitto verso Grande Inverno, decise di contenersi un minimo e di non peggiorare una situazione già di per se molto complicata; infatti, appena si girò per guardare in faccia il Codd, vide che non erano più due isolani vicino a loro, ma si erano aggiunti altre tre persone, tra cui una donna. Come bisognava interpretare quell'improvvisa apparizione? In circostanze normali infatti non si sarebbe tirato indietro di fronte ad un possibile scontro cinque contro quattro, ma il problema risiedeva nel fatto che erano disarmati (e che nel caso ci sarebbero state altre decine di soldati pronti a combattere contro di loro).
    Guardò attentamente la donna e gli altri due che stavano con lei, incrociando le braccia sul petto. Rimase secondo buoni a fissarla, poi spostò lo sguardo verso il Codd ed alzò il sopracciglio. Chi era lui per ordinargli le cose? Tirò su con il naso (ricordiamoci che poco prima avevano fatto un bel bagno in acque gelate) e gli rispose facendo lo stesso ed identico movimento che gli aveva fatto l'altro (ovvero allargò le braccia e fece un sorriso minaccioso)

    "Non prendo ordini da te. E parliamo solo con il Lord, non con i suoi sottoposti."

    Dopodiché si rimise vicino a Daeva con le braccia di nuovo conserte. L'incontro non stava andando decisamente bene, ma nessuno si sarebbe aspettato il contrario. Lo dimostrò la risposta della Mormont (oltre a quella del Roote, ovviamente).

    "Nient'altro che non abbia già detto in precedenza. Non vogliamo il vostro aiuto se queste sono le vostre condizioni. Per quanto mi riguarda, non unirò mai la mia casata agli Uomini di Ferro, né vi prometterò donne o terre. Quello che chiedo non è affiancarci nella ripresa dell'Isola dell'Orso, al contrario: lasciate che siano i nostri uomini a fare quel che devono senza interferire. Non toccheremo né donne né bambini, puniremo solo chi ha osato posare il culo sulla mia casa. Come ho già detto in precedenza, verrete risarciti delle navi che avete perso e potrete concordare con Caleb una ragionevole somma di denaro o terre, se lui vorrà concedervele... Ma da Daeva Mormont non avrete niente. E adesso rigettatemi pure in mare, questa è la mia decisione e questa rimarrà. Attaccate pure l'Isola dell'Orso, noi la riprenderemo. E questa volta senza farci tanti problemi."

    Doveva ammettere che era una donna con le palle. James stesso non sapeva se avesse riposto come aveva fatto lei. Capì in quel momento la sua nomina e perchè fosse riuscita ad arrivare fino a lì. Donne come lei non le aveva mai incontrate (anche se a dire la verità la maggior parte di donne da lui frequentate erano state puttane). Era un secco e deciso no, il che poteva valere come una condanna sia per lei stessa, per il nobile minore e per i due soldati. Poco prima dell'incontro gli aveva chiesto di fermarla nel caso si fosse spinta più in là; quello era uno dei casi oppure no? Il Roote non riusciva a decidere, poiché in teoria era solo una risposta, anche se molto rischiosa.
    Decise che non era il caso di intervenire: non li aveva insultati, nè aveva mancato loro di rispetto. Aveva "solo" rifiutato la loro proposta.

    Scusate il post a dir poco schifoso ma non voglio perdere i miei pe!


    Edited by JamesR - 29/3/2018, 16:02
     
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    Vedere un uomo del Nord dargli le spalle durante una trattativa diplomatica per conversare e discutere a bassa voce con la Mormont lo irritava non poco, si era posto col massimo del rispetto possibile con quegli uomini e loro non avevano neanche la decenza di parlare apertamente. Rimase impassibile tendendo il più possibile l'orecchio, ma niente, parole mangiate e sussurrate, il tutto mischiato in una fastidioso brusio. Pezzo di idiota che non era altro. Sospirò, cosa ci poteva fare ? Ora doveva solo attendere che la Mormont prendesse parola, che una donna del nord dimostrasse al suo popolo e a quello del Principe che il dialogo tra i due popoli fosse possibile, perchè quell'apertura al Nord era stata tanto voluta da Torgon quanto messa in dubbio da suo padre. Prendere mezza via di Ision mezza di Quellon avrebbe ripagato le isole? Lui sperava di si. Mentre i due conversavano un rumore di passi nell'acqua e sulla battigia attirò la sua attenzione, la zia era venuta ad ascoltare le parole del nipote, accompagnata da due soldati. Il sostegno di Thèa per lui era sempre stato importante, poco più grande di lui e più coetanea sua che del Pazzo erano stato semplice legarsi a lei. Più una sorella maggiore che una zia. Torrad ebbe il coraggio di pronunciarsi per la prima volta dalla stessa parte della giovane piovra, la prima volta che concordavano su qualcosa. Lo osservò con la coda dell'occhio mentre parlava, sembrava irrequieto, gli occhi di un uomo preoccupato, lui forse era riuscito a captare qualcosa. Quello spilungone che parlava con la Mormont stava complottando qualcosa, sarebbe stato bello capire cosa. Cosa potevano complottare quattro uomini disarmati davanti a un esercito di uomini di ferro? Aveva tanta voglia di chiederlo al Codd, ma serrò la lingua nella bocca attendendo la risposta di Daeva. Appoggiò la mano sul piatto dell'ascia percorrendola per tutta la sua lunghezza col pollice, quando la Mormont prese parola le labbra del Principe si incresparono, non era quello che avrebbe voluto sentire, anzi. La proposta fu' rigettata e non ci fu' nessuna trattativa o controproposta, allora perchè accettare e fargli perdere del tempo? La Mormont chiedeva "solo" che loro prendessero baracca e burattini e di far ritorno alle isole di ferro, come se quella opzione fosse fattibile, sarebbe stata fattibile per qualche Lord Minore, che poi sarebbe stato denigrato per tutta la vita. No Torgon si sarebbe piegato solo dopo una battaglia o un assedio, un uomo di ferro contemplava sconfitte onorevoli e ritirate obbligatorie, ma loro non potevano ritirarsi ora che erano in forze, non senza reagire. La Mormont rigettò il tutto con disprezzo e senza nasconderlo neanche troppo, non volevano avere nulla a che fare col popolo di ferro. Questo lo fece sentire uno stupido, come Ision. Nelle settimane passate aveva pensato che tendere una mano sarebbe stato un buon inizio per un rapporto meno improntato sull'odio e la guerra, pensava che dopo millenni di guerre quei nordici ne avessero abbastanza di dover temere il ritorno di una razzia o l'ascesa di un nuovo Lord violento concentrato solo sull'odio verso l'uomo del nord. Così non era, Ision aveva torto, lui Lord di Dieci Torri aveva torto, il Pazzo ragione. Se non c'era mai stato dialogo per tutti quegli anni un motivo c'era, come poteva essere stato così sciocco da non vederlo. Ora cosa avrebbe dovuto fare? Chiedere al Lord delle Isole mandandogli un corvo? Come Lord maggiore delle Isole aveva un certo peso, poteva decidere al posto suo, ma ora che aveva sbagliato una volta temeva di poter ricadere nello sbaglio. Accettare con diplomazia e chiudere lì il capitolo con il Nord o ammazzare quei quattro insolenti e lasciarli a mollo nel mare? Strinse il manico dell'ascia con la mano destra con forza, il disappunto stava mutando in rabbia, quella Mormont se ne stava davvero lavando le mani, aveva detto di rappresentare il nord ma di fatto era e rimaneva una donna, debole e incapace di comprendere l'attuale situazione. Non poteva accettare di avere torto, la Mormont era una nordica e per questo la sua lingua parlava prima di connettersi al cervello.

    Mi avevate detto che rappresentavate Lord Stark, che le vostre parole sono le sue. Ma lui si sarebbe preso delle responsabilità. Lei Lady Mormont non sta facendo nulla di tutto ciò, se dovessi andarmene via dall'Isola dell'Orso mi porterei ovviamente via gli uomini degli Harlaw, inconsapevoli ora di essere miei uomini. Dite che l'isola dell'Orso verrà ripresa dagli uomini del nord, con quali navi? Farete da sponda con dieci uomini alla volta su una barca a remi? Siate realista e ricordate quanto tempo ci volle per riuscire a riguadagnarsi quel luogo per un popolo come il vostro.

    Un popolo così inetto nell'arte della navigazione.

    Non siate orgogliosa e ottusa, siete consapevole che dalle vostre parole dipende un'altra guerra, avete la possibilità di riottenere qualcosa collaborando ma preferite far perire altri dei vostri. Io vi ho fatto un'offerta equa, siete stata mandata voi a trattare, siete sicura che questa sia la vostra unica proposta? Non ho interesse nel razziare legno e neve, ma voi mi state obbligando. Non sottovalutate la vostra posizione. Datemi un accordo equo.

    Al posto di stare in quel luogo la Flotta di Ferro avrebbe potuto attaccare Lannisport, Vecchia Città o le città di Essos, invece ancora una volta avrebbero dovuto ammazzarsi con quegli idioti dei primi uomini. Quello sarebbe stato l'ultimo sforzo prima di darla vinta a Quellon e tornare alle vecchie maniere.

    I miei colleghi optano per l'ultima possibilità, e io volo al lavoro.
     
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    Io purtroppo ragazzi ho ben poco da moderare per ora..ho quattro cristi inutili..ma faccio contorno e metto fretta XD


    Gyda annuì portandosi appresso i due uomini indicati dalla Greyjoy e scesero insieme a lei dalla nave affondando i piedi nel fine ghiaino della spiaggetta; i tre restarono però indietro, quanto bastava per non attirare ulteriore pressione sul gruppo riunito in conversazione, mentre Théa raggiunse gli altri in tempo per ascoltare Daeva rifiutare l'offerta e Torgon rimettersi a lei per riceverne una in cambio.
    "Comandante, i nostri ci stanno aspettando.." - uno dei soldati del Nord prese timidamente parola invitando la Mormont ad accelerare l'esito di quell'incontro; gli occhi dell'uomo si posarono sul nuovo gruppetto di isolani arrivati, eppure nulla dalle sue parole poteva far pensare che avesse inventato qualcosa a mo' di minaccia, era del resto più che probabile che qualcuno stesse effettivamente aspettando il ritorno di quegli uomini.
    Il sole cominciava a nascondersi pian piano dietro le nuvole indorando la spiaggia e le increspature del mare di una tenue luce rossastra, il tramonto era vicino.

    Allora, considerando Pasqua di mezzo vi aggiungo due giorni al nuovo ritmo serrato, per cui il tempo di risposta massimo è venerdì 6 aprile.


    Edited by Freene - 2/4/2018, 10:13
     
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    Condottiero

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    Non avevano navi, ma avevano molti uomini che non vedevano di buon occhio la cultura degli Isolani. Avevano delle catapulte, avevano molti più appoggi nei Sette Regni di quanti non ne avesse Torgon Greyjoy, ma questo non lo disse. Tacque ancora una volta, attendendo che finisse di parlare.

    L'offerta equa di cui stava parlando, Daeva proprio non riusciva a vederla. Come poteva essere equo concedere loro delle terre e matrimoni vantaggiosi in cambio di un aiuto a riprendersi Isola dell'Orso dai loro stessi uomini? Quella guerra era nata dal semplice fatto che forse il Lord delle Isole non aveva poi così tanto in pugno la situazione delle proprie terre e, ancora peggio, in maniera recidiva quel punto fondamentale continuava a sfuggire al Greyjoy: il tutto era nato dall'intettitudine sua, o di suo padre, che avevano permesso a qualche ribelle di prendere accordi con il popolo oltre la Barriera sotto ai loro stessi occhi, forse perché troppo occupati a razziare per metterse un po' di pane sotto ai denti o un po' di oro nelle tasche, o forse perché avevano dato troppo per scontato la loro autorità ed il timore che si vociferava incutessero ai propri alfieri. Ma gli uomini non si conquistano con il timore, gli uomini si conquistano con il rispetto e la fiducia, ma questa cosa era sempre rimasta poco chiara al popolo di Ferro. Ed ora erano lì, belli pronti a rigirare la frittata, accusando il Nord di essere poco avvezzo agli accordi e ad assopire i vecchi rancori.
    Che faccia come il culo
    Con quale coraggio pretendevano che accettassero un accordo vantaggioso sì, ma per le Isole, quando era proprio colpa di queste se avevano perso numerosi seggi?

    -Esplicitiamo a dovere le cose per come stanno. Ci troviamo qui quest'oggi perché voi avete chiesto un incontro. Nessun Caleb Stark, nessun nordico ha mai parlato di mettere sul piatto della bilancia delle trattative con le Isole di Ferro.-

    Premessa fondamentale, perché sembrava quasi che nessuno gli stesse dando l'importanza che essa meritava.


    -Perché sono qui allora? Per sentire quello che avete da dire, magari per avere delle spiegazioni riguardo a come vi sia sfuggito il piccolo particolare che alcuni dei vostri uomini siano stati in grado di accordarsi liberamente con il popolo Oltre la Barriera, organizzare tutto questo mandando a puttane il Nord e dividendo al loro interno le Isole. Dunque non rigiriamo la situazione per quello che non è: a voi non dobbiamo proprio niente, perché è colpa vostra se siamo precipitati in questa situazione. Anzi, vi abbiamo già graziati non dichiarando guerra alle Isole per intero, cosa che invece era nostro diritto fare. Non commettete dunque l'errore di far ricadere su di noi una vostra mancanza, approfittando del fatto che vi abbiamo graziati venendo a parlare con voi piuttosto che attaccarvi alla cieca. Perché chi me lo dice che in realtà non eravate voi stessi in accordo con gli Harlaw? Questo incontro, a parer mio, sarebbe dovuto servire a mettere in chiaro le posizioni nostre e vostre... e in un certo senso lo avete fatto. Adesso venite a dirmi che hanno agito da soli, ma questo non mi interessa, perché se aveste avuto un maggior appiglio sui vostri alfieri, nessuno di noi si sarebbe ritrovato qui adesso. E soprattutto perché mi avete fatto capire che in realtà qualche idea sulla mia Isola ve la siete fatta tutti quanti. Adesso vi presentate qui, proponendomi un accordo vantaggioso, minacciando di appoggiare i vostri uomini se non vi diamo quello che volete... Io non ci vedo grosse differenze con chi se l'è presa con la forza. State minaciando una guerra, Greyjoy.-

    Fece un attimo di pausa.

    -Ma è andata così, e certamente anche noi abbiamo avuto le nostre colpe ma, al contrario vostro, non siamo venuti a chiedere aiuto a nessuno. Solo su una cosa mi trovate d'accordo, intraprendere uno scontro ulteriore sarebbe deleterio, per entrambi. E mi pare di capire che a mani vuote non ve ne andrete dato che per la terza volta cercate di propormi la stessa cosa. Cerchiamo un punto di incontro. Il ragazzo affianco a me è James Roote- indicò James senza avere il coraggio di guardarlo in volto -Protetto di Lord Caleb Stark. Se volete maritare la "tagliatrice di teste" fatelo con lui. Al momento non ha terre, è vero, ma potrebbe averne in futuro. Non scorre sangue nordico nelle sue vene, ma scorre nel suo cuore. E' uno di noi, a tutti gli effetti. E' il Codd poi che volete sistemare? Bene, a guerra finita sarà libero di venire al Nord assieme a suo padre e scegliere una figlia di Lord accordandosi con Caleb ed il padre della ragazza. Ma queste unioni saranno valide solo a livello formale, per sigillare questo nostro... accordo, se a voi piace chiamarlo in questo modo. Ma ad una condizione, dovrete effettivamente aiutarci a riprendere l'Isola e cessare le incursioni sui nostri territori.-

    Continuò a guardare Torgon.

    -Non ho altro da offrire.-

    Edited by Ilabx - 30/3/2018, 13:02
     
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    Mercenario

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    Théa Greyjoy
    "I choose violence"

    — E mo? —

    Quando ebbe udito “tagliatrice di teste” le venne, in modo del tutto spontaneo, da ridere. Si trattenne a stenti, a tal punto che pensò – per un istante – di non essere riuscita a mascherare una così poco decorosa risata.
    Era sicura, tuttavia, che sarebbe risuonata come una risata dalla sonante perfettamente amara, che lascia sulla lingua il sapore acerbo di un limone, o quello ferroso del sangue. Sarebbe suonata come la più sarcastica delle risa, in un certo senso ridicola in una così delicata situazione.
    Eppure, non riusciva ad andarle proprio a genio il fatto che lei – la Mormont – avesse già sorvolato sul fatto che con quel gesto aveva salvato un intero incontro o, chissà, anche la sua di testa. Sentiva un coltello che le trafiggeva la tenera carne delle spalle, in un modo ambiguamente delicato, preceduto magari da un’illusoria carezza.
    In lei, in quella discendente dei Primi Uomini, non aveva di certo riversato la sua fiducia, né avevano stipulato un legame che potesse comprendere tale valore, ma riusciva comunque a sentire il sapore amarognolo del tradimento, o della delusione, sulla lingua.
    Oh, se oramai c’era abituata. Per mesi lo aveva sentito in bocca, quel sapore, anche mentre mangiava, mentre beveva o quando parlava alla sua bambina.
    Era insopportabile all’inizio, tant’è che le notti le passava tra un conato e un altro, ma dopo un po’ ci aveva fatto l’abitudine, accogliendolo come fosse un dono dall’Abissale. Un’illusione anch’essa, perché tutta quell’amarezza doveva per forza provenire da un’altra deità, quella più malvagia, colui che ostacola gli uomini in mare e quelli nelle proprie case, colui che viene adorato, inconsciamente, da chi crede nei Falsi Dei – che fossero essi quelli della foresta o quelli con sette volti, poco cambiava: adoravano il Dio della Tempesta. Lui nella sua vita c’era sempre stato, ostacolandola ogni qualvolta ne avesse occasione. E lei, che era Figlia del Mare, come diceva l’Annegato, faceva di tutto per girare attorno alle sue trappole, per aggirarlo.
    Ma non se ne liberava mai.
    Mai.

    Alla fine, decise di prendere parola.
    Guardò un attimo per terra, si schiarì la voce. Voleva e doveva apparire pacata.
    Sei una donna che merita rispetto, Daeva Mormont. Non tutte le donne di nobili origini, come me e te, avrebbero il coraggio di impugnare le armi, o di parlare così a muso duro con delle persone che stanno puntandoti la freddezza di una lama alla gola. Ti stimo.” - attese un paio di secondi, quasi attendendo che il silenzio facesse atmosfera. - “Ma devi sapere che nessuno di noi è felice di essere qui, così come io non lo sono stata nell’uccidere un Uomo di Ferro. Qua, non sei l’unica a provare schifo per chi ti sta di fronte. Non sei l’unica a non volere che il tuo sangue vada a mescolarsi con quello di un uomo che disprezzi. Io ho peccato, ho tentato di sacrificare la mia felicità per il benessere di casa mia e quello di mia figlia, perché, al contrario di quel che voi possiate pensare, noi sappiamo amare. Detto questo, cosa voglio? Un plauso? Il vostro rispetto? La riconoscenza da parte dei miei uomini? No.” - rimase sul posto. Non azzardò quel passo avanti che il cuore le premeva di fare. - “Voglio solo mettere in chiaro che io, Théa Greyjoy e non ‘tagliatrice di teste’, figlia del mare e del Trono del Mare, brucerei ogni singolo albero-diga esistente su questa terra, ucciderei tutti e Sette i vostri Dèi all’infinito. Farei stuprare ogni singola donna, farei uccidere ogni uomo diverso da me. Porterei il sale nei vostri fottuti parchi degli dèi e farei arrivare il Mare anche al centro dei vostri regni. Sono una nobile, nobile tra i nobili, e non andrò mai in sposa ad un uomo fuori casa, forse un reietto, con la speranza che un giorno possegga qualcosa. La stessa cosa vale per Torrad Codd.
    Non sapeva il suo pensiero, ma lo immaginava.
    Aveva mani lungo ai fianchi, le labbra chiuse tra loro. Era esternamente calma, ma la Tempesta che si portava appresso da quasi un anno stava per vedere la luce, stava per sfociare.
    La risposta delle Isole è quindi un no, alla vostra controfferta. "
    Guardava a terra.
    Un sì alla guerra."
    Un sussurro. Un sussurro accompagnato dall’acciaio. Avrebbe fatto in fretta, in pochi secondi sarebbe stata dinnanzi la Mormont, con appresso sette asce.


    Dunque, stando al regolamento, i parametri vanno ristabiliti dopo ogni combattimento, in quanto vanno divisi per un preciso combattimento, perciò io e Shane dovremmo poter ristabilire:

    83 PV, 58 marzialità
    40 attacco, 18 difesa
    attacco armato a due mani
    9*40/10 + 24 + 3 (bonus lv.2 del tratto marziale) + 5 bonus azione morta= 68

    31 att 18 def

    Non ho idea se sia giusto x.x
    Ovviamente per la scelta di attaccare tutti insieme, abbiamo concordato in off

    P.S: gli uomini che mi ero portata erano cinque, ma forse mi sono spiegata male. Ad ogni modo credo che siano venuti pure loro, quindi siam 8!


    Edited by »Sah. - 3/4/2018, 13:29
     
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50 replies since 17/3/2018, 09:18   2495 views
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