Tutte le storie cominciano così

Quest introduttiva per Iris

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    Quando Iris e i suoi guerrieri deposero le armi, Kammo fece un cenno ai propri uomini di prenderle, poi scortarono gli ospiti appiedati sino all’accampamento, che già si stava mobilitando per andarsene.
    Kammo scese da Noah e si avvicinò al carro dove Gralato aveva già messo a sedere Kassi, la sua terzogenita nata senza gambe e considerata maledetta dal precedente Khal di Gralato, al punto di costringere l’uomo a lasciare il proprio khalasar assieme alla propria famiglia per salvare la figlia della ragazza.
    Accarezzò una guancia della giovane e le sorrise. “Farò del mio meglio perché non ti accada nulla” le assicurò, quindi si portò al centro dell’accampamento.
    “Siamo stati individuati dal khalasar di Khal Cohollo. Ora i nostri ospiti ci diranno quanto è grande, quanti guerrieri e quanti cavalli hanno, per prepararci al peggio. Ma per evitare che questo peggio arrivi, io e questa femmina” disse indicando Iris, “che è la khalakki di quel khalasar, andremo da suo padre e io lo sfiderò. Se vincerò, quel khalasar diventerà parte della nostra famiglia. Se perdo, sarete voi a diventare parte della loro. Kothoro” chiamò, rivolgendosi al guerriero. “Tu seguirai me e Iris. Sarai testimone del duello” sentenziò e guardò Iris. “Se io verrò ucciso da tuo padre, non dovrete torcere un capello a Kothoro. Lui confermerà la mia sconfitta al mio khalasar e loro non combatteranno contro tuo padre, anzi, lo serviranno” spiegò con tono determinato. L’espressione si incupì. “Se il tuo khalasar giungerà e non ci sarà nessun testimone a confermare la mia sconfitta, non posso assicurare come reagiranno” sottolineò alla donna.
    Si avvicinò quindi a Gralato e lo prese in disparte. “Se perdo, non so come Khal Cohollo vedrà Kassi, quindi, per sicurezza, prendi un carro e le zorse per te e la tua famiglia… nascondetevi tra le montagne, se pensi che sia troppo pericoloso rimanere in questo khalasar” gli sussurrò prudente. Sospirò, poi tornò dagli altri e cercò Davvi con lo sguardo. Quando la vide le sorrise, le si avvicinò, le prese il viso tra le mani e la baciò. “Jalan atthirari anni*” sussurrò appoggiando la fronte a quella della donna. “Se non dov’essi tornare… sarai la più bella del Dosh Khaleen” le disse scherzoso. La prese per mano e si avvicinò con lei a Iris.
    “Khalakki, questa è Davvi, la mia khaleesi. Se io morirò, le sacre leggi impongono a tuo padre di riportarla a Vaes Dothrak affinché entri nel Dosh Khaleen” le ricordò, con un velo di preoccupazione nella voce. Se fosse successo qualcosa a Davvi, sarebbe diventato una bestia, ma se fosse morto, non avrebbe potuto fare nulla per difenderla.
    Lanciò uno sguardo a Tirli e Oqetti. Una vedova di khal era intoccabile, ma le altre donne del khalasar… Kammo sospirò.
    “Mio Khalasar, siete ma la mia famiglia e sempre lo sarete. Ho la possibilità di affrontare un khal e questo potrebbe evitarci di combattere. Ma se voi preferite combattere, allora ci prepareremo alla battaglia. Khal Cohollo se non vedrà tornare la khalakki entro il tramonto si arrabbierà parecchio. Lascio voi decidere se affrontarlo tutti assieme o se lasciarlo affrontare solo a me. Io non ho paura, lotterò per difendervi sino a quando avrò fiato in corpo, non mi arrenderò mai, come ho fatto contro Kovarro, e se quel giorno ho combattuto per salvare 4 persone, oggi combatterò per salvarne 40! Sarò dieci volte più motivato a vincere!” ruggì.
    “Quindi, cosa volete fare? Volete confidare nelle mie capacità o preferite combattere contro i nostri fratelli, versare sangue dothraki su queste rocce, razziare i loro cavalli e stuprare le loro donne con me?” domandò a gran voce al suo khalasar, alla sua famiglia. Era sempre stato strano, Davvi non faceva che ripeterglielo, Merago pure. Ma quella era la sua famiglia, avrebbe deciso assieme a loro cosa fare, avrebbe ascoltato le loro opinioni. I suoi schiavi e le sue schiave si erano trovati una piccola oasi felice, dove non venivano brutalizzati, dove le donne dovevano soddisfare i guerrieri, ma questi ultimi dovevano scoparci con garbo, senza far loro male, o Kammo interveniva rimettendoli in riga. Questo però non voleva dire che gli schiavi stavano bene nel suo khalasar, magari avrebbero preferito quello di Cohollo… non lo sapeva. Non sapeva nemmeno cosa pensavano i suoi uomini. In fondo in un mese di vagabondaggio avevano razziato solo tre cavalli a strisce, un carro e tre donne… Ma avevano trovato anche un cane e un cucciolo di Hrakkar. Era un khalasar piccolo, ma aveva tante potenzialità.

    *Jalan Atthirari Anni= Luna della mia vita
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    Ora bisogna aspettare Freene che muoverà i png
     
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    TIRO DI INGANNO IRIS VS KAMMO E IRIS VS I SUOI (perché non si permetterà il duello)
    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*2 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]
    Giudizio mod Iris= 7 circostanza (vuole divenire lei a guidare i suoi verso un eventuale unione e non lasciare che sia Kammo, quindi non dirlo è abbastanza importante) 2 modalità (si limita ad accettare) 4 scrittura= 13 punti
    Giudizio mod Kammo= 2 circostanza (non ha ragione di credere che non sia così) 1 modalità (non fa attualmente nulla per indagare la composizione/le usanze del Khalasar) 4 scrittura=7 punti
    Giudizio mod esploratori= 5 circostanza 2 modalità= 7 punti
    Affinità Iris/Kammo= Affinità casata/2 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 0 + 10/2 + 5/100*72 + 0 + 5= 5 + 3,6 + 5= 13,6
    Affinità Iris/ esploratori= Affinità casata/2 + Affinità casata maggiore/8 + Affinità vassalli/8 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 0 + 0 + 0 + 10/2 + 5/100*50 + 0 + 0= 5 + 3,6= 8,6
    VS Kammo
    [13 + 0 + 0 + 0 + 0 + (11 +10 + 20)/ 6 + 13,6/10] - [7*2 + 0 + 24/3*2 + 0 ]= (13 + 5,16 + 1,36) - (14 + 16)= 19,96 - 30= -10,04Inganno non riuscito
    VS Esploratori
    [13 + 0 + 0 + 0 + 0 + (11 +10 + 20)/ 6 + 8,6/10] - [7*2 + 0 + 15/3*2 + 0]= (13 + 5,16 + 0,86) - (14 + 10)= - 4,98 Inganno non riuscito


    Per quanto riguarda Kammo, semplicemente non credi che Iris abbia accettato la cosa così facilmente, ovviamente non puoi sapere cosa abbia in mente. Reagisci come vuoi.
    Gli esploratori idem, ma reagiranno come muoverò io a breve.


    "Perché ti fidi di questa donna? Chi ci assicurerà che se vincerai il duello contro suo padre si arrenderanno e si uniranno a noi?"
    Davvi era una donna ambiziosa che non accettava facilmente di restare nell'ombra di qualcun altro e con altrettanta riluttanza si sarebbe adeguata ad unirsi al dosh khaleen, ma a parlare stavolta non erano le sue ambizioni ma l'affetto che provava per Kammo che troppo spesso finiva per infilarsi in situazioni al limite della sopravvivenza.
    "E se il loro Khal non ti farà combattere e ordinerà di ucciderti non appena arriverai al loro accampamento? Morirai e ci condannerai solo per esserti fidato di questa... donna?"-aggiunse guardando di sottecchi Iris.
    Ad intervenire stavolta fu Gralato, a cui l'idea di abbandonare un Khalasar sicuro e tranquillo come quello di Kammo per tentare la sopravvivenza tra le montagne non gli piaceva affatto.
    "Hai detto che è la figlia del Khal, prendiamola come ostaggio e costringiamolo a combattere contro di te per riaverla indietro. Ti stai gettando nella bocca del leona senza alcuna sicurezza se non la parola di una donna, Khal."
    Se già lo strano accordo preso da Iris a nome del padre aveva inasprito l'animo degli esploratori di Cohollo, la decisione che stava maturando nei componenti di quello strano piccolo Khalasar iniziava a preoccuparli tanto che un paio di guerrieri si mossero al fianco della ragazza mentre altri cominciarono lentamente ma inesorabilmente ad indietreggiare.
     
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    Iris seguì Kammo rimanendo a poca distanza da lui. Finalmente lo poté vedere più da vicino, era più basso di tutti gli altri dothraki, ma riusciva comunque a superare la ragazza di una mano. La pelle del corpo era butterata come quella del viso, dipinta con le strisce di guerra sulle spalle e sul torace. La lunga treccia ondeggiava al ritmo della sua camminata, facendo risuonare le 13 campanelline di bronzo che Iris riuscì a contare. 'Tredici, mio padre ne porta di più attaccate alla sua treccia, ma la maggior parte di esse vengono da prima che incontrasse mia madre' Cohollo era stato un Khal temuto e sanguinolento. Aveva riunito un grosso khalasar al suo seguito, che però era stato distrutto durante la lunga notte. La sua Khaleesi era riuscita a cambiarlo con la forza dell'amore, così come Iris aveva continuato a fare dopo di lei. Il loro khalasar era forte, i loro guerrieri erano abili e letali, ma le donne avevano imparato a gestire gli affronti in modo diverso. I guerrieri, anche se riluttanti, avevano compreso che Nivaes li stava rendendo solamente più forti. Riducendo le morti del khalasar erano riusciti a rimanere integri per molto tempo. E ora Iris stava seguendo le orme di sua madre e i suoi uomini lo sapevano.
    Il Khal si avvicinò ad un carretto e Iris si fermò poco distante. Lo vide chinarsi su una bambina seduta, accarezzandoli la guancia. Non riuscì a sentire ciò che l'uomo le disse, ma si accorse che la bambina era deforme. Appoggiata al carretto, era seduta senza gambe.
    Iris osservò la scena, deglutendo cercando di sciogliere il nodo alla gola. Qualsiasi Khal avrebbe lasciato la bambina al suo destino appena fosse venuta al mondo così e ora le parole di Kammo assunsero un nuovo significato. Nessuno doveva essere lasciato indietro, Iris fece scivolare il suo sguardo lungo il piccolo accampamento, uomini, donne, bambini. Sembrava che Kammo avesse radunato con se gli scarti e qualche guerriero. E per quanto nel khalasar di Iris tutti sapessero combattere, immaginò di mettere nelle mani di una donna un coltello e insegnarli a uccidere quando lei per tutta la vita non aveva fatto altro che tessere pelli.
    Kammo si portò al centro dell'accampamento e Iris lo seguì, gli occhi di tutto il piccolo khalasar si puntarono su di loro, fermandosi all'istante e mollando le cose che stavano facendo. Iris poté contare 40 persone, meno della metà del khalasar di Cohollo “Siamo stati individuati dal khalasar di Khal Cohollo. Ora i nostri ospiti ci diranno quanto è grande, quanti guerrieri e quanti cavalli hanno, per prepararci al peggio. Ma per evitare che questo peggio arrivi, io e questa femmina” Kammo si voltò verso di lei, indicando Iris alla sua destra, mentre la ragazza faceva scivolare il suo sguardo glaciale lungo il semicerchio che le persone avevano creato intorno a loro, c'erano 12 donne, 4 bambini e 2 vecchie che sicuramente non avevano mai usato un pugnale in vita loro , gli altri o erano schiavi o erano guerrieri. Non avrebbero avuto molte possibilità di sopravvivere se si fosse arrivati allo scontro.
    “che è la khalakki di quel khalasar, andremo da suo padre e io lo sfiderò. Se vincerò, quel khalasar diventerà parte della nostra famiglia. Se perdo, sarete voi a diventare parte della loro. Kothoro. Tu seguirai me e Iris. Sarai testimone del duello” Kammo chiamò uno dei suoi uomini, per poi posare lo sguardo sulla Khalakki di fianco a lui “Se io verrò ucciso da tuo padre, non dovrete torcere un capello a Kothoro. Lui confermerà la mia sconfitta al mio khalasar e loro non combatteranno contro tuo padre, anzi, lo serviranno. Se il tuo khalasar giungerà e non ci sarà nessun testimone a confermare la mia sconfitta, non posso assicurare come reagiranno” Iris rimase ad osservarlo, sollevando leggermente il viso perchè i loro occhi si incontrassero. Non sarebbe mai avvenuto nessuno scontro, ma da una parte Kammo aveva ragione, se tutto fosse andato bene, il sangue di un solo dothraki sarebbe sgorgato quella notte.
    Kammo si allontanò e andò da uno dei suoi uomini, lasciando Iris da sola al centro del khalasar. La ragazza sentì tutti gli occhi su di se, occhi spaventati, arrabbiati, curiosi, ma i suoi non si staccarono mai dalla schiena di Kammo che, dopo aver parlato con uno dei suoi uomini, si diresse verso una donna. Il Khal la prese per mano e la condusse verso Iris “Khalakki, questa è Davvi, la mia khaleesi. Se io morirò, le sacre leggi impongono a tuo padre di riportarla a Vaes Dothrak affinché entri nel Dosh Khaleen” le ricordò e Iris poté sentire un velo di preoccupazione nella voce. Le labbra carnose della ragazza si piegarono in un leggero sorriso mentre osservava la Khaleesi di fronte a lei. Nessuno le avrebbe fatto del male, ma lei avrebbe ceduto il suo posto di regina molto presto.
    “Mio Khalasar, siete ma la mia famiglia e sempre lo sarete. Ho la possibilità di affrontare un khal e questo potrebbe evitarci di combattere. Ma se voi preferite combattere, allora ci prepareremo alla battaglia. Khal Cohollo se non vedrà tornare la khalakki entro il tramonto si arrabbierà parecchio. Lascio voi decidere se affrontarlo tutti assieme o se lasciarlo affrontare solo a me. Io non ho paura, lotterò per difendervi sino a quando avrò fiato in corpo, non mi arrenderò mai, come ho fatto contro Kovarro, e se quel giorno ho combattuto per salvare 4 persone, oggi combatterò per salvarne 40! Sarò dieci volte più motivato a vincere!” la voce del Khal risuonò insieme al vento. Kammo era sempre stato un chiacchierone a Iris non sorprese che non fosse cambiato. Ma qualcosa in quelle parole le fece ricordare il suo khalasar, la sua famiglia. Kammo aveva lottato per difendere 4 persone e lo avrebbe fatto anche ora per salvare la sua gente...gente che era composta principalmente da non guerrieri. E in quel momento Iris lo sentì.
    Percepì il calore del sole sopra le loro teste e capì che il Grande Stallone li stava guardando. Suo padre l'aveva mandata li, le aveva detto di seguire il fumo nero all'orizzonte e lei aveva trovato Kammo, il suo amico d'infanzia con il quale avevano sognato di creare il più grande khalasar del mondo.
    Quella non era una coincidenza, era il destino. Per quanto Iris non lo trovasse attraente, era disposta a sposarlo in modo da unire i loro khalasar. Lui avrebbe potuto continuare a dormire con Davvi, ma la Khaleesi sarebbe stata lei, in modo che entrambi i khalasar avessero il loro capo.
    Iris non trovava un'altra soluzione. Se Kammo avesse combattuto contro Cohollo suo padre non gli avrebbe mai permesso di prendere sua figlia come schiava, se mai fosse dovuto soccombere i guerrieri di Iris avrebbero attaccato Kammo immediatamente e lei non avrebbe potuto fermarli. Una cosa era sicura, non poteva esistere un finale in cui lei si sottometteva al nuovo Khal.
    "Perché ti fidi di questa donna? Chi ci assicurerà che se vincerai il duello contro suo padre si arrenderanno e si uniranno a noi? E se il loro Khal non ti farà combattere e ordinerà di ucciderti non appena arriverai al loro accampamento? Morirai e ci condannerai solo per esserti fidato di questa... donna?" la Khaleesi osservò Iris e i loro occhi si incrociarono per un lungo momento. Era vero quello che la donna diceva, il problema era Cohollo, ma Iris in quel momento doveva concentrarsi su ciò che avrebbe fatto lei. Poteva cercare di parlare con suo padre, trovare un accordo tra i due khalasar, poteva tornare dalla sua gente e invitare chi voleva seguirla pacificamente, ma nessuno del suo khalasar avrebbe potuto scegliere tra lei e suo padre. Avrebbe potuto uccidere il Khal e guadagnarsi il loro seguito, ma poi Kammo avrebbe accettato il suo accordo?
    Se non avesse accettato cosa avrebbe dovuto fare? Prenderlo come prigioniero come lui stava facendo con lei? La storia si sarebbe ripetuta.
    "Hai detto che è la figlia del Khal, prendiamola come ostaggio e costringiamolo a combattere contro di te per riaverla indietro. Ti stai gettando nella bocca del leone senza alcuna sicurezza se non la parola di una donna, Khal." un paio di guerrieri si mossero al fianco della ragazza mentre altri cominciarono lentamente ma inesorabilmente ad indietreggiare. Avevano paura e anche Iris ne aveva, ma solo perchè non riusciva a trovare un modo per uscirne senza che i due khalasar si scontrassero.
    "Io e Khal Kammo ci siamo incontrati da bambini a Vaes Dothrak. Ci stavamo allenando entrambi e lui mi raccontava spesso del suo khalasar e io gli raccontavo del mio." La voce di Iris si sollevò nella prateria, insieme al vento caldo che li accarezzava il volto "Ricordo che Kammo non avrebbe mai pensato di diventare un Khal, eppure ora è qui" disse la ragazza, osservando i suoi occhi scuri "Entrambi vogliamo che i nostri khalasar sopravvivano e stiamo cercando il modo migliore per spargere meno sangue possibile su queste terre. Siete liberi di non fidarvi di me, sono un'estranea e non mi conoscete. Ma dovreste fidarvi dell'uomo che vi ha salvato la vita." gli occhi di Iris si spostarono su Davvi, per poi continuare a scivolare sui volti del resto del khalasar "Se preferite scendere in guerra basterà aspettare il tramonto e non sarà solo il cielo sopra le nostre teste a tingersi di rosso. Perderete le vostre mogli, i vostri mariti, i vostri amici e i vostri figli." la voce di Iris si alzò mentre lo sguardo di ghiaccio si fermava ad osservare ogni volto, uno ad uno "A cosa vi serve un Khal se non vi fidate di lui? Se non avete fiducia nella sua forza? Kammo ha tredici campanelle legate alla sua treccia, dubito che le abbia trovate per terra"
    Anche Iris e suo padre si confrontavano spesso con la propria gente prima di prendere una decisione, ma se loro non erano al comando una ragione c'era.
    Lo sguardo di Iris si fermò quando incrociò nuovamente quello di Kammo, voleva parlare con lui, ma da soli. O perlomeno con i suoi guerrieri.

    Edited by blodreina. - 2/11/2018, 13:43
     
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    Kammo aggrottò la fronte alle parole di Davvi.
    “Non mi fido, non del tutto almeno” obiettò. “Per questo ora lei e i suoi uomini ci diranno di quanti guerrieri hanno e quanti cavalli. Io conto fino a tre e loro rispondono tutti assieme. Se uno di loro dice un numero diverso, vuol dire che vuole ingannarci e visto che non sarebbe un gesto riconoscente considerato che non li ho uccisi, ma li ho accolti in pace, io mi arrabbierei molto. Molto” ripeté lanciando un’occhiata profonda agli uomini di Iris e alla donna.
    Alle parole di Gralato, Kammo arricciò le labbra. “Nulla gli impedirebbe di caricare con tutti i suoi uomini. Sì, perderebbe una figlia, ma potrebbe farne altri, quindi non sarebbe un grosso problema” commentò Kammo con naturalezza.
    Iris prese la parola.
    "Io e Khal Kammo ci siamo incontrati da bambini a Vaes Dothrak. Ci stavamo allenando entrambi e lui mi raccontava spesso del suo khalasar e io gli raccontavo del mio."
    Kammo aggrottò la fronte. Ricordava così poco della sua infanzia. In mezzo c’era un buco nero fatto di dieci anni di privazioni e solitudine.
    "Ricordo che Kammo non avrebbe mai pensato di diventare un Khal, eppure ora è qui"
    Quello lo ricordava. Sino a due mesi prima Kammo non pensava minimamente di diventare Khal, la sua massima aspirazione era fare parte di un khalasar.
    "Entrambi vogliamo che i nostri khalasar sopravvivano e stiamo cercando il modo migliore per spargere meno sangue possibile su queste terre. Siete liberi di non fidarvi di me, sono un'estranea e non mi conoscete. Ma dovreste fidarvi dell'uomo che vi ha salvato la vita." Gli occhi di Iris si spostarono su Davvi, per poi continuare a scivolare sui volti del resto del khalasar "Se preferite scendere in guerra basterà aspettare il tramonto e non sarà solo il cielo sopra le nostre teste a tingersi di rosso. Perderete le vostre mogli, i vostri mariti, i vostri amici e i vostri figli."
    Lo sguardo di Kammo si indurì a quelle parole. Si avvicinò minaccioso a Iris, tenendo l’arakh nella mancina e fissando duramente la Khalakki.
    Come si permetteva quella femmina di minacciare il suo khalasar? I suoi figli che ancora dovevano nascere? Di instillare la paura nei loro cuori? No, non lo avrebbe permesso.
    Se gli uomini che si erano avvicinati a Iris l’avessero attaccato per difenderla, li avrebbe abbattuti, sempre che ne fosse stato in grado, e molto probabilmente lo erano, visto la paura fottuta che avevano nello sguardo, ma saggiamente quei due si misero in mezzo, senza però dimostrarsi ostili, ma vedeva la paura nei loro occhi. Erano disarmati e il loro unico punto a favore era la loro altezza nella media per qualsiasi dothraki.
    Le iridi scure di Kammo si puntarono su Iris, furenti. “Non ti azzardare a spaventare la mia famiglia. Chiunque la minacci, dovrà vedersela con me, anche se si tratta di una femmina che sa combattere” ringhiò.”C’è qualcosa che non mi dici, l’ho capito. Ti sei arresa troppo facilmente e per quel poco che ricordo di te… be’, non è da te. Vuoi portarmi da tuo padre e farmi uccidere?” scosse il capo. “Non accadrà. Sarà tuo padre a venire. Il duello si farà dove dico io” aggiunse e si volse a Nero, il suo migliore arciere. “Rendi uno dei cavalli a…” indicò uno degli uomini di Iris, quello che sembrava più spaventato. “Le armi le teniamo noi, ma tu andrai a dire a Cohollo che Khal Kammo lo sfida e che sua figlia è sua ospite e se lui accetterà di affrontarmi in un regolare duello per stabilire chi è più forte, nulla di male le sarà fatto. Può portare con sé i suoi cavalieri di sangue soltanto, se vedrò un solo altro dothraki al suo seguito, vorrà dire che la vita di sua figlia non ha significato per lui. Legate gli altri quattro, non picchiateli, sono comunque nostri ospiti ma portateli via e interrogateli separatamente, confrontando le loro risposte, per vedere se le versioni combaciano. Se non collaborano, allora potete picchiarli.” ordinò, per poi tornare a guardare Iris, la quale non abbassò lo sguardo. Kammo non aveva il potere di leggere nella mente, non poteva capire cosa le passava per la testa, ma capiva che la ragazza voleva parlargli.
    “Quindi ora vuoi dirmi quello che mi nascondi?” domandò con tono cupo. Iris sembrava non voler parlare e la cosa lo mandava in bestia. Aspettò che i suoi uomini eseguissero gli ordini impartiti, che rendessero il cavallo al guerriero di Cohollo.
    “Se vuoi dire qualcosa al tuo uomo, dillo ora, ma se sarà qualcosa che non mi piacerà, ti toglierò i privilegi che ti ho concesso sinora” minacciò Kammo, rivolto a Iris.
    “Dopo che quel cavaliere sarà partito, mi dirai quanti cavalieri di sangue ha tuo padre, quanti cavalli avete, quanti guerrieri avete e quanto è distante il tuo khalasar. Se una sola delle tue risposte sarà diversa da quelle di uno dei tuoi uomini che vengono interrogati, quell’uomo morirà” la avvisò, affinché evitasse di mentirgli.
    Aveva minacciato il suo khalasar. Il fatto che fossero in meno non significava nulla. Aveva visto le montagne, i loro sentieri, un’orda dothraki non avrebbe potuto nulla là tra quelle rocce. E lui e i suoi uomini sicuramente le conoscevano meglio degli uomini di Cohollo. Se invece che essere onorevole e presentarsi con solo i suoi cavalieri di sangue, si fosse presentato con l’intero khalasar… be’ gli sarebbe dispiaciuto fare del male a Iris, ma lui manteneva la parola data di solito. Era forse l’unica persona che ricordava della sua infanzia, ma cosa c’era di bello nella sua infanzia, se non il ricordo di essere stato abbandonato a morire dalla propria famiglia, dal proprio khalasar? Lui non avrebbe mai abbandonato nessuno, nemmeno Kassi, che a 14 anni non aveva ancora conosciuto un uomo perché nessuno voleva scoparsi una donna senza gambe.
    “Parla col tuo uomo, ora, prima che lo lasci tornare al tuo khalasar. Bada alle parole, perché io vi ascolterò” assicurò. "Se le parole che gli dirai, non mi piaceranno, il tuo uomo morirà e ne lascerò andare un altro."
    Se Iris avrebbe voluto parlargli in privato, avrebbe dovuto essere più chiara. Kammo era troppo tonto per capire i silenzi delle donne.

    1092 parole
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    Diplomazia 18 ( la metà è 9)
    Tortura 0
     
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    "L'avevo detto che dovevamo andarcene..."
    La voce di uno dei guerrieri del Khalasar di Iris rumoreggiò arrivando solamente come un borbottio silenzioso alle orecchie della ragazza e di Kammo. L'uomo designato consegnò le armi ai guerrieri appena incontrati fiancheggiando la fanciulla e rivolgendo uno sguardo carico d'odio al Dothraki che l'aveva infilato in quella situazione.
    "Devo riferire altro al Khal, Khalakki?"
    Davvi incrociò le braccia, apparentemente soddisfatta nel vedere come il marito aveva gestito la situazione; la rabbia dei guerrieri di Cohollo invece era percepibile, ma nessuno di loro alzò un dito per ribellarsi a quella decisione, non se in pericolo c'era la vita della figlia del loro Khal che doveva tornare all'accampamento sana e salva.

    Iris: se vuoi dire qualcosa a questo guerriero prima che parta fai pure.
    Gli uomini diranno la verità sul numero di soldati e cavalli (75) a meno che Iris non ordini diversamente in qualche maniera (in tal caso farò un tiro di furtività per vedere se Kammo riesce a sentire eventuali bisbigli di Iris verso i suoi uomini).
     
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  6. blodreina.
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    Le iridi scure di Kammo si puntarono su Iris, furenti “Non ti azzardare a spaventare la mia famiglia. Chiunque la minacci, dovrà vedersela con me, anche se si tratta di una femmina che sa combattere” ringhiò, avvicinandosi a lei, pronto ad affrontarla. Iris rimase di sasso, il sangue le si congelò nelle vene mentre il cuore le esplose nel petto, ma la ragazza non si mosse. Non era Kammo a spaventarla, ma quello che era diventato. Iris si ricordava del ragazzino incontrato a Vaes Dothrak, era leggermente più basso degli altri, ma non aveva nulla di spaventoso o diverso. Qualsiasi cosa avesse segnato il suo passato, aveva lasciato su di lui l’impronta della morte, come se l’avesse toccato, senza riuscirlo a prendere. Il suo volto deformato la terrorizzava e Iris si concentrò sugli occhi dell’uomo sollevando solo la testa per guardare Kammo, cercando di immaginarselo nuovamente bambino e umano ”C’è qualcosa che non mi dici, l’ho capito. Ti sei arresa troppo facilmente e per quel poco che ricordo di te… be’, non è da te. Vuoi portarmi da tuo padre e farmi uccidere? Non accadrà. Sarà tuo padre a venire. Il duello si farà dove dico io”
    Iris deglutì e un brivido le scese lungo la schiena. Sentì i passi dei suoi uomini avvicinarsi a lei, ma erano tutti disarmati e spaventati da quella situazione. Erano uomini forti e fedeli, ma non erano stupidi e in quel momento lo svantaggio era troppo altro per non avere paura. E poi loro non conoscevano Kammo, non potevano affidarsi e stingersi ai ricordi d’infanzia come stava facendo Iris. Loro vedevano solamente un mostro che stava attaccando la loro Khalakki. Gli occhi di Kammo si spostarono alle spalle della ragazza, indicando uno dei suoi uomini “Le armi le teniamo noi, ma tu andrai a dire a Cohollo che Khal Kammo lo sfida e che sua figlia è sua ospite e se lui accetterà di affrontarmi in un regolare duello per stabilire chi è più forte, nulla di male le sarà fatto. Può portare con sé i suoi cavalieri di sangue soltanto, se vedrò un solo altro dothraki al suo seguito, vorrà dire che la vita di sua figlia non ha significato per lui. Legate gli altri quattro, non picchiateli, sono comunque nostri ospiti ma portateli via e interrogateli separatamente, confrontando le loro risposte, per vedere se le versioni combaciano. Se non collaborano, allora potete picchiarli.”
    La mascella di Iris si serrò in una morsa d’acciaio. I suoi lineamenti si indurirono e, nonostante la paura che aveva dentro, era rabbia l’unica cosa che si leggeva nei suoi occhi. Kammo aveva fatto ciò che lei gli aveva chiesto sulla collina, tanto valeva farlo subito. A quel punto era palese che nemmeno lui sapeva cosa fare, era accecato dal fatto di essere un Khal e di apparire forte e deciso, come se l’idea di mandare uno degli uomini di Iris fosse stata sua e non della ragazza. Le iridi scure tornarono a posarsi su quelle chiare della ragazza “Quindi ora vuoi dirmi quello che mi nascondi?” domandò Kammo, con tono cupo e infastidito. Entrambi erano giovani, testardi e troppo orgogliosi ma volevano giungere allo stesso scopo: non far morire la propria gente. Iris rimase a guardarlo in silenzio, senza rispondere alle sue domande. Non voleva affrontarlo, le sue parole non erano una minaccia, ma la semplice descrizione di ciò che sarebbe successo se si fosse giunti allo scontro.
    “Se vuoi dire qualcosa al tuo uomo, dillo ora, ma se sarà qualcosa che non mi piacerà, ti toglierò i privilegi che ti ho concesso sinora. Dopo che quel cavaliere sarà partito, mi dirai quanti cavalieri di sangue ha tuo padre, quanti cavalli avete, quanti guerrieri avete e quanto è distante il tuo khalasar. Se una sola delle tue risposte sarà diversa da quelle di uno dei tuoi uomini che vengono interrogati, quell’uomo morirà” la avvisò, ma Iris non aveva motivo di mentigli, il khalasar di Kammo sarebbe stato inferiore a quello di qualsiasi altro Khal e a quel punto sapeva che suo padre non avrebbe avuto pietà per nessuno. Tutte le donne del khalasar di Kammo sarebbero state stuprate e forse uccise, la bambina sul carro non avrebbe avuto possibilità, gli uomini sarebbero diventati schiavi del Khal, se avesse deciso di tenerli in vita. E per Davvi, l’unica possibilità era che Iris ne uscisse incolume.
    E se avesse vinto Kammo? I suoi uomini non lo avrebbero permesso, sarebbe stata comunque una carneficina. Il suo popolo era abituato in un modo troppo diverso per poter essere comandato da un altro Khal, anche se Kammo era diverso, la sua gente non lo avrebbe seguito, non senza lottare.

    "L'avevo detto che dovevamo andarcene..."
    La voce di uno dei guerrieri del Khalasar di Iris rumoreggiò arrivando solamente come un borbottio silenzioso alle orecchie della ragazza e di Kammo. L'uomo designato consegnò le armi ai guerrieri appena incontrati fiancheggiando la fanciulla e rivolgendo uno sguardo carico d'odio al Dothraki che l'aveva infilato in quella situazione.
    "Devo riferire altro al Khal, Khalakki?"
    Davvi incrociò le braccia, apparentemente soddisfatta nel vedere come il marito aveva gestito la situazione; la rabbia dei guerrieri di Cohollo invece era percepibile, ma nessuno di loro alzò un dito per ribellarsi a quella decisione, non se in pericolo c'era la vita della figlia del loro Khal che doveva tornare all'accampamento sana e salva.

    Il cuore della ragazza le martellava nel petto, ma lei si concentrò nel tenere il ritmo del respiro regolare “No… va da mio padre e avvertilo di ciò che è successo. Digli che sto bene e che Kammo non mi farà del male. Il resto del khalasar aspetterà al campo, digli di sellare i cavalli e di prepararsi. In entrambi i casi dovranno spostarsi” Iris parlò a voce alta in modo che tutti potessero sentirla, ma non staccò mai lo sguardo da quello di Kammo, immobilizzata a fissare il dothraki che “incombeva” sopra di lei.
    La ragazza si voltò, osservando dall’alto della sua spalla destra gli altri guerrieri dietro di lei “Che nessuno di voi menta durante l’interrogatorio. Kammo non è il nostro nemico, dite la verità e non cercate il combattimento, a meno che non siano loro a cominciare” gli occhi della Khalakki si posarono su ognuno dei suoi guerrieri. Erano spaventati, ma avrebbero avuto fiducia in lei, così come avevano fatto per tutto quel tempo.
    “Se mi porti alla tua tenda ti dirò tutto il resto che vuoi sapere” disse infine, tornando a guardare Kammo e abbassando la voce in modo che solo lui potesse sentirla. Aveva imparato quanto gli uomini fossero stupidi e orgogliosi se messi insieme ad altri e quanto invece possano essere riflessivi se isolati. La Khalakki voleva solo raggiungere un accordo che andasse bene per entrambi i khalasar. Iris gli aveva promesso di proteggere la gente di Kammo, ma il Khal non aveva ancora detto niente su cosa fosse successo a loro in caso di sconfitta.
     
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    Alfiere

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    Kammo annuì e lasciò partire l’uomo di Iris, ascoltando le parole della khalakki senza distogliere lo sguardo da lei. Sbuffò divertito.
    “Mi parlerai, ma non nella mia tenda. Oramai l’avranno già smontata” spiegò e iniziò a dare indicazioni. “Ce ne torniamo verso sud. C’era una gola abbastanza stretta da fare al caso nostro. Per precauzione, vediamo di annullare il vantaggio numerico di Khal Cohollo rendendogli impossibile caricarci con tutti i suoi cavalieri assieme” spiegò ai suoi uomini. “Gli schiavi sui carri, ci muoveremo più velocemente e avremo più tempo per prepararci” si raccomandò, per poi rivolgersi a Mirri. “Mi porteresti Noah e lo stallone della Khalakki?” le chiese. Non era un’imposizione, era quasi una gentile richiesta rivolta alla schiava lhazareen. Kammo era strano, Kammo chiedeva le cose, non le pretendeva, di solito.
    Salì in sella e aspettò che Iris facesse altrettanto, quindi spronò il cavallo verso la testa del khalasar per guidarlo verso la gola trovata durante la caccia passata. Arrivarci con i carri non sarebbe stato comodo, ma i carri sarebbero stati una magnifica barricata che avrebbe bloccato le cariche di cavalleria tra quelle due anguste pareti di roccia.
    “Allora” esordì Kammo, assecondando con il corpo il movimento del cavallo, “cosa mi hai tenuto nascosto?” domandò, portando le iridi sulla ragazza. “Stavi pensando a un modo per fottermi durante il duello?” chiese imbronciato.
    Gralato gli si avvicinò in sella a una delle zorse e si sporse verso Kammo per riferirgli il numero dei cavalli confessato dagli uomini di Iris. Kammo fece una smorfia. 75 cavalli, 75 cavalieri.
    La sua famiglia era preoccupata, lo vedeva sul volto dei suoi uomini, delle sue donne e degli schiavi.
    “Quando ero un esule, quando non avevo un khalasar poiché ero da poco tempo rientrato nella società dothraki, dopo dieci anni di vita solitaria nel Mare d’Erba” esordì raccontando al suo piccolo khalasar, “il mio più grande sogno era poter far parte nuovamente di un khalasar. Così quando Arraqo tradì Khal Merago e rubò i suoi cavalli, mi offrì come volontario, nella speranza di mettermi in luce e farmi accettare da Khal Merago. Partì con il suo khalakka, con poco più di 100 cavalli. Ci separammo e io rimasi al bivio per indicare al resto del khalasar di Merago la direzione intrapresa dal figlio. E quando guidai il resto delle forze del khal al punto dove suo figlio Rakharo si era scontrato con il traditore, sapete cosa vidi? Che 80 uomini avevano tenuto testa a 200 traditori, senza alcun vantaggio territoriale. Se sfruttiamo le montagne, i nostri arcieri, e facciamo tutti la nostra parte, anche in caso di attaccò da parte di Cohollo, possiamo farcela. Sono solo 75 e se 80 cavalieri hanno combattuto contro 200, possiamo resistere!” assicurò convinto. “Davvi, raggiungi il carro delle donne. Vedi se riuscite a preparare qualcosa di simile ai mantelli usati da Grub, usando le erbe e la polvere delle montagne” le disse.
    Era abbastanza sicuro di potercela fare. Aveva affrontato un gigantesco hrakkar con solo tre uomini ad aiutarlo, ed era quasi certo di poter sistemare trenta, quaranta cavalieri avversari… Se fosse riuscito a metterli ko senza ucciderli, sarebbe stato il massimo. Sperava che gli altri 35 potessero essere gestiti dai suoi uomini, doveva solo posizionare bene gli arcieri e sfruttare il territorio.
    Ma sperava proprio di non dover affrontare una battaglia campale.
    Qualche frammento di ricordi gli tornò in mente. “Forse… mi nascondi che tuo padre è così strambo che non duellerà perché non crede nei valori dothraki? Che se anche lo sconfiggessi in duello, non accetterebbe di seguire l’uomo che lo ha sconfitto? Se lo facessero con me, io lo farei. I dothraki seguono la forza, da sempre” commentò con espressione seria. “Non è nemmeno detto che io riesca a sconfiggerlo…” In realtà Kammo credeva di poterci riuscire. Se un khal aveva bisogno che persino le donne combattessero attivamente come gli uomini, lui e i suoi uomini dovevano essere veramente scarsi, per aver bisogno di aiuto… In realtà non lo stupiva più che le donne combattessero, sapeva che poteva capitare, che a volte poteva essere necessario. E sapeva anche che le donne avevano armi che un uomo non avrebbe mai potuto usare, lo aveva visto con i suoi stessi occhi.
    Poi Kammo sorrise, un sorriso da bambino. “Però, se vincessi, te lo immagini? I nostri khalasar uniti in un solo khalasar, più potente. Potremo andare a sud ovest e convincere il khalasar che era di Kovarro e ora è guidato da Villo a unirsi a noi. Quando ho sconfitto Kovarro, e Gralato e Davvi mi hanno aiutato a sconfiggere i suoi tre cavalieri di sangue, al momento di reclamare il khalasar Villo e intervenuto. Era fresco e riposato, aveva aspettato che io uscissi malconcio ed esausto dal combattimento con il khal e mi ha intimato di andarmene. Non potevo affrontarlo, ero troppo debole e me ne sono andato. Ma quindici dothraki e le loro famiglie hanno deciso di seguirmi ed ecco il mio khalasar” raccontò. “Quando avrò più uomini, la farò pagare a Villo. Poi quando avrò unito i miei uomini ai suoi, andrò a cercare il padre di Davvi e vendicherò il torto che ha fatto alla mia khaleesi” spiegò con determinazione, per poi tornare a sorridere. “Cresceremo piano piano, combatteremo gli uni accanto agli altri, ci aiuteremo l’un l’altro, stupreremo assieme…” si fermò e guardò Iris. “Be’, no, tu non stuprerai… Potrai combattere come un uomo, ma stuprare come un uomo direi che impossibile” commentò scoppiando a ridere. “Pian piano diventeremo sempre più grandi e a quel punto saremo così tanti che il Grande Stallone da lassù ci noterà e a quel punto ci manderà Lo Stallone che Monta il Mondo. Non dovrà perdere tempo a riunire tutti i khalasar in uno, se noi gli daremo una mano. E quando saremo sotto la sua guida, saremo così tanti da poter sfidare le triple mura di Qarth e le sue sterminate milizie! O da superare Lhazar per razziare le città degli schiavisti! Così magari potrei trovare Shuri e portarla via con noi!” disse fantasticando sulle cose che un khalasar gigante, sotto la guida dello Stallone che Monta il Mondo, avrebbe potuto fare. E lui ne avrebbe fatto parte. Lui avrebbe fatto parte del Khalasar più grande di tutti, avrebbe incontrato lo Stallone che Monta il Mondo e, magari, un giorno sarebbe stato il suo cavaliere di sangue.


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    Iris
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    Vi riapro la quest all'arrivo di Cohollo, avete qualche ora di tempo però da spendere quindi se volete ambientarci una libera fatelo pure riprendendo dalla risposta a questa quest di Iris. Io apro se riesco questo pomeriggio, malissimo malissimo domattina.
     
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22 replies since 23/10/2018, 14:55   241 views
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