Le...beh le dita del Re?!?

Quest Damon che diventerà corale

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    Approdo del Re• 11 agosto 285 • primo pomeriggio • cielo sereno - temperatura mite

    Palazzo dei Religiosi - Esterno
    "Aspettate, aspettate! Lasciatevi fare un dono!"-i Septon si allontanarono per qualche istante per ritornare al cospetto del Falco con un medaglione d'argento a forma di Stella a Sette Punte.
    "Indossatelo al collo e tutti sapranno che avete la nostra benedizione!"-conclusero prima di congedarsi dal Lord di Nido dell'Aquila.
    Ma quanta strada ci sarebbe stata ancora per il povero Damon? Bastò infatti abbandonare le mura del palazzo per udire un forte
    canto mettilo a basso volume provenire dall'esterno delle mura della città, all'altezza dell'accampamento di fortuna realizzato per gli sfollati, almeno secondo le indicazioni di Varys. La folla intonava a gran voce una melodia sgraziata rivolta ai Sette certo, e nello specifico proprio a questa cugina del Re che tanti problemi gli stava creando a qualche ora dal suo risveglio dal coma. Forse per Damon era giunto il momento di riposarsi e lasciare sbrigare certe faccende a qualcun altro. Oppure avrebbe deciso di immergersi nel mare umano di anime che si accalcavano fuori dalle mura e che cercavano nella fede una qualche consolazione alle proprie miserie?

    Tempio- Strada dell'Acciaio
    La passeggiata fino al Tempio aveva portato un qualche frutto, forse, quantomeno le parole della Targaryen non avevano ancora convertito l'intera città in un esercito di fanatici; tuttavia questo non voleva dire che qualcuno non si fosse già armato, o che la faccenda fosse già risolta. Tuttavia era un passo avanti e una prima piccola vittoria per Eldridge e Lionel.
    Una totale sconfitta su ogni fronte invece era lo spettacolo che si apriva agli occhi dei due ragazzi: dove una volta sorgevano botteghe di varia fattura e anche di grande prestigio, ora c'era una landa desolata, una terra nera e nient'altro che disperazione. In quanti erano morti? E quanto tempo ci sarebbe voluto affinché il commercio della capitale tornasse all'antico splendore? Gli uomini di spada combattono, vincono le guerre, ma chi resta poi a raccogliere i cocci?
    Un paio di ragazzini dalla faccia sporca e dai piedi pieni di escoriazioni si aggiravano per la zona cercando forse qualcosa da mettere sotto i denti, o qualche spada o gioiello salvato miracolosamente dall'esplosione da poter rivendere...ma quanta gente era già passata per quelle zone con lo stesso scopo? Quando si avvidero della presenza dei due giovanotti sicuramente meglio vestiti di loro, si gettarono in ginocchio ai loro piedi sollevando le mani a coppa per domandare carità.
    "Pietà miei Signori! Dateci qualcosa vi prego!"
    "Fate la carità!"

    Questa quest la si chiude quando volete voi.
    Nel senso...io vi metto di volta in volta quello che accade nella capitale nei posti che andate a visitare. Qualche posto può esservi utile per la vostra missione, qualcun altro no...quando decidete di tornare alla Fortezza chiudo per voi, anche se vi separate.
    Ovviamente la situazione nella capitale dipenderà da quello che fate ecco XD

    Limite post: giovedì 8 ottobre
     
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    Damon chinò il capo in segno di rispetto, lasciando che il septon gli mettesse il medaglione al collo, in modo che fosse ben visibile sul suo petto, un simbolo che da secoli aveva significato molto per la sua gente ed il suo retaggio, ma che ora portava con se qualcosa di estremamente pericoloso.
    Si incamminò verso la fortezza, ma un canto proveniente da fuori le mura attirò la sua attenzione, riportando la sua mente a preghiere di gruppo in festività della Valle, anche se mai aveva percepito tanta potenza.
    Il suo corpo gli diceva di ritirarsi, tornare nella fortezza e riprendere fiato in quanto molto era gia stato fatto, ma la testa lo tirava verso quelle voci, poiché consapevole che ogni occasione andava sfruttata affinchè non si trasformasse in un'arma per il nemico.
    Si, Illyria Targaryen era tra i nemici più pericolosi, ma sapeva che presto sarebbe caduta.
    Toccò il medaglione, cercando conforto il quel freddo metallo, ruotando il suo corpo lentamente, mentre i passi lo guidavano quasi a ritmo di quel canto, proprio dalla sua stessa fonte.
    Non doveva fare molto, voleva osservare e soprattutto lasciarsi guardare, dare qualcosa a cui pensare a quella gente, un messaggio differente, un'idea che lentamente avrebbe preso corpo, un'alternativa.
    Non sapeva dove quella sua idea lo avrebbe portato, ma se esisteva una possibilità per evitare ulteriori spargimenti di sangue, lui l'avrebbe accolta a braccia aperte, a costo di sobbarcarsi un ulteriore fardello, un potere pericoloso ma che avrebbe potuto sfruttare a tempo debito.
    La gente doveva vederlo vivo, doveva sapere che era stato risparmiato e la sua presenza li, anche se sarebbe stato facilmente avvicinata al loro credo distorto, con il passare dei giorni e l'opera dei Septon, avrebbe assunto tutta un'altra forma, trasformando quel dubbio in una presente certezza.
    Si fece largo tra la folla, attirando l'attenzione su di se, ma quel che bastava, senza rovinare quello strano clima di follia religiosa, poiché li doveva essere come un fantasma, una visione divina eterea ma allo stesso di tangibile presenza, doveva lasciare che la gente lo toccasse, ne sentisse la vita, senza proferire parola o esternare inutili dichiarazioni.
    Doveva mostrarsi e sparire, come un sogno o un segno degli dei, con la stella a sette punte ben visibile sul suo petto.

    Osservando quel fiume di persone, un brivido si risvegliò nel suo profondo: quale follia era stata piantata in quel terreno fertilizzato dalla paura?
    Masse in movimento, idee terribili e pericolose, guidate da un Targaryen, non poteva esserci di peggio.
    Trattenne il respiro, cosi come la voglia di gridare tutto il suo disappunto, ma la sua idea rimase costante, doveva fluttuare tra la gente, galleggiare tra le idee ed i desideri, la voglia di credere in qualcosa di grande e superiore, ma infido come la più temibile delle alternative.
    Doveva rubare la loro fede e farla propria, attirarla a se come api al miele, come un pifferaio magico delle storie, capace di attirare quel fiume di topi e portarlo via verso i suoi lidi, verso un porto sicuro dove farli disperderli: o usarli lui stesso come arma.

    Lo avrebbe fatto se necessario.
     
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    Le... beh le dita del Re?!? - Macerie della Strada dell'Acciaio - 11 Agosto 285 AC
    mP421cM
    Dopo minuti di parlare, anche quel discorso giunse al suo termine. Tra ciò detto da lui e dal Langward, il Buckwell sorrise soddisfatto e con un inchino si ritirò dalla scena lasciando il palco nuovamente al Septon. Non si fidava degli uomini di fede, così come non si fidava dei lecchini e dei mercanti... tutti e tre facevano parte della stessa categoria, sempre pronti a pugnalarti alle spalle per un guadagno personale. Ma in quell'uomo c'era qualcosa di diverso e proprio per quel motivo aveva deciso di perdere del tempo prezioso con lui.
    Il suo inchinò fu lo stesso di quello di un attore a fine del teatro, se avesse avuto il suo mantello nello girarsi si sarebbe coperto con esso prima di ritirarsi da dove era giunto col nobile. Quelle macerie erano l'ombra del credo, il segno del loro potere decaduto ed allo stesso tempo la nascita di un nuovo ordine che per volere di Lord Damon, Lionel, Eldridge e chiunque avesse un minimo di cervello, non era destinato a durare a lungo sotto la loro guardia.
    Nel loro cammino verso la nuova meta, il Buckwell gettò qualche parola su ciò che era successo e di cosa ne pensasse il suo accompagnatore. Come le sue, le frasi del Langward furono velate dall'insicurezza, ma allo stesso tempo portarono con sé un pugno di speranza che fece sorridere il giovane. Il credo agiva con la propria legge, ma allo stesso tempo erano vincolati a quella del Re... Maegor aveva trovato pane per i suoi denti in passato per colpa loro, ma la sua mascella era stata di ferro e con lo stesso ferro aveva deciso di sedare il tutto sotto lo sguardo terrorizzato degli dei alla potenza del suo drago.
    Avrebbe anche Rhaegar fatto lo stesso ma con la cugina e i suoi fedeli? Questo sarebbe stato il primo dilemma del suo nuovo regno: la prima sfida che avrebbe determinato il tipo di Re che il Targaryen sarebbe stato, ma fino a quel momento lo stato sarebbe rimasto in due mani diverse.
    Il Buckwell ascoltò le parole del Langward mentre attorno a loro il paesaggio cominciò a mutare. Le case variopinte cominciarono lentamente a diventare sempre piu scure, fino a quando finirono per essere inghiottite dal terreno svanendo in buche ed un enorme vorace dove c'erano stati i depositi, la quale però era stata riempita nei giorni seguenti l'esplosione per suo ordine.
    I suoi occhi finirono per chiudersi a quella scena, la Strada dell'Acciaio era stata la prima ad esplodere seguita dal Tempio, scene che per fortuna aveva potuto udire e percepire, ma non vedere... Ma nonostante ciò, la distruzione che quella tragedia aveva causato era stata visibile fino a giorni dopo l'esplosione.
    "Questa sensazione è il peso del potere, cosi come lo è l'invidia altrui... Vi renderete conto che è proprio quest'ultima di cui si deve stare in guardia, il potere va e viene in base alle scelte che si fanno ed agli uomini che si seguono" Disse in risposta alla sua ultima frase prima di guardarsi intorno. Novantamila civili erano morti... Novantamila e la maggior parte in quel luogo, il Buckwell riusciva ancora a vedere le fiamme del passato e i fantasmi che era stato costretto a seppellire insieme ai suoi uomini quel giorno. Alcuni erano riusciti a salvarli, dalle macerie, altri erano purtroppo aveva già incontrato l'estraneo.
    Vi prego di fare attenzione, Eldridge, il terreno non è stabile in alcune parti di questo posto" Avverti il ragazzo trattenendo il respiro per poi rilasciarlo insieme alle orribili sensazioni che quel luogo gli generava. Tra le macerie il suo sguardo si posò su due ragazzi, i quali al loro arrivo corsero immediatamente a chiedere la carità riponendo la speranza di una misera pagnotta nella bontà di due sconosciuti.
    Per quanto non conoscesse il Langward e come avrebbe reagito a quella scena, il Buckwell smontò instantamenante la sua postura marziale e si chinò fino ad adagiare un ginocchio per terra, non curante della cenere che il suo raffinato abito avrebbe raccolto nel processo.
    "Mi stupisce ed allo stesso tempo riempie il mio cuore di sofferenza vedere due giovanotti in un luogo come questo" Disse con il volto ricolmo della stessa tristezza di un padre verso i suoi figli. Quanto era scesa in basso quella capitale per colpa della follia del Leone? Il Buckwell celò dietro la schiena la destra e la strinse in un pugno di rabbia a quel pensiero, un gesto che fu visibile solamente al suo accompagnatore.
    "Come vi chiamate? Io sono Lionel Buckwell e il mio accompagnatore è Eldridge Langward" Introdusse i due sotterrando l'odio al fondersi del suo sguardo con quello speranzoso dei due fanciulli. La sua mano destra tornò dall'esilio dietro la schiena e dalla cintola prese la sua borraccia con l'acqua offrendola ai due ragazzi, sia per pulirsi che per dissetarsi.
    Il volto del Buckwell mutò in un sorriso e con la stessa mano cercò nella sua borsetta accanto al cofanetto del flauto, dopo una breve ricerca alla cieca, il ragazzo estrasse due dragoni... Il nobile era consapevole di quanto fosse per un popolano, ma proprio per quel motivo non ci pensò due volte a rivedere la cifra che stava per dare.
    "Avete avuto qualche fortuna nella vostra ricerca? Sapete dove finiscono tutti gli oggetti che sono stati trovati in questo posto?" Chiese incuriosito per poi adagiare un dragone nella mano di ciascun ragazzo. Il suo non era un compenso per l'informazione come poteva sembrare, anche senza il Buckwell avrebbe dato quel denaro. Alla vista degli occhi dei ragazzi accendersi, i suoi lineamenti scoppiarono in un sorriso di gioia e con lo stesso sentimento continuò ad ascoltare e guardare la scena.
    Durante quella scena, la voce di suo padre gli tornò in mente "Dai un pesce ad un uomo e lo sfamerai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per la vita" diceva ogni volta guardando i popolani traendo spunto da un vecchio proverbio delle Terre dei Fiumi, e come gli aveva insegnato applicò questa cosa sulla situazione che stava vivendo insieme al Langward.
    "Se trovate qualcosa di valore correte alla Fortezza Rossa e chiedete del Capitano Kevan, ditegli il mio nome e vi pagherà il giusto compenso, oltre a darvi dei vestiti e delle scarpe insieme a qualcosa da mettere sotto i denti... Quando tutto finirà sono sicuro che troverà un altro lavoro, specialmente se vi doveste dimostrare dotati in queste cose" Aggiunse prima di prendere altre sessanta lune dal borsello e dividendole equamente tra i due giovani.
    "Con queste voglio che facciate un altra cosa" Disse facendo segno ai due di avvicinarsi il piu possibile.
    Una volta vicini, il Buckwell portò le mani attorno ai giovanotti scudando loro e le sue parole dagli sguardi esterni. Una volta sicuro, Lionel sussurrò ai due delle parole "Spargete la voce che la Luna Oscura veglierà sempre su questa città, chi di dovere recepirà il messaggio" Terminò prima di rialzarsi lasciando al Langward la sua parte osservandolo con un sorriso
    mP421cM
    Legenda
    Narrato ~ Parlato ~ Pensato

    26MvK7E

    Parole:1164 -Tolgo 3 dragoni totali, Lionel non bada a soldi verso il popolo ahahahah
    L'ultima parte chi di dovere capirà, in ogni caso shhhhh


    Edited by Aeryx - 1/10/2020, 18:15
     
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    Strada dell’Acciaio | 11 Agosto 285 AC
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    e… beh le dita del Re?!?


    Arrivati a destinazione, il briciolo di buon umore che aveva Eldridge svanì in un'istante. L'immagine che si palesò davanti ai due giovani fu forte. Quel luogo era completamente distrutto, una landa desolata, ne rimaneva solo la terra nera e la disperazione della gente.
    "..." Eldridge non riuscì a dire una parola... guardandosi intorno e procedendo lentamente al fianco del Buckwell. Chissà come avrebbe reagito il compagno, si chiese il Langward. Era consapevole che per Lionel la capitale valesse più di qualsiasi tesoro... vederla in quello stato lo avrebbe distrutto. Non poteva fare molto in quell'esatto momento, se non porgergli sostegno, coraggio e consolazione. Avrebbe volentieri accettato che le lacrime di Lionel lo toccassero, condividendo così ciò che provava, sentendolo sulla propria pelle. << Ser buckwell... cercate di non guardare troppo...per quanto sia complicato... E' un consiglio che Vi do... >> Disse Eldridge. La sua espressione era preoccupata, sapeva che se il Buckwell avesse guardato troppo quella devastazione il suo cuore dolente gli avrebbe reso la missione ancor più difficile. Quel giorno persero la vita tante persone.
    << Vi prego di fare attenzione, Eldridge, il terreno non è stabile in alcune parti di questo posto >> Lo avvisò il biondo. Il terreno appunto, oltre ad essere nero e bruciato presentava anche delle buche sparse e delle instabilità. La forza dell'Altofuoco era imparagonabile a qualsiasi altra arma, se non ai draghi stessi.
    Il ragazzo si guardò attorno, posando infine lo sguardo verso il terreno, pensieroso.
    << Spero che presto vengano iniziati i lavori per ricostruire ciò che è andato distrutto... sarà bene tenersi informati anche su questo. Fa male vedere questo posto ridotto così... >> Disse al Buckwell, continuando la riflessione.
    Riflettendo gli venne in mente di voler rendersi partecipe nella ricostruzione degli edifici colpiti dall'esplosione, decise però di non parlarne con Lionel e di rimandare la discussione in un secondo momento.
    Poco tempo dopo l'arrivo del Buckwell e del Langward, due ragazzini in condizioni pessime si avvicinarono correndo.
    La reazione del biondo fu generosa. Si chinò poggiando il ginocchio per terra senza dare importanza al fatto che il raffinato abito che indossava si sarebbe sporcato.
    Eldridge rimase in piedi in silenzio, guardando quei due poveri fanciulli. "Questi ragazzi saranno il futuro... tocca a noi formarli e indirizzarli... " Quei due ragazzi sarebbero cresciuti, era ora che imparassero per poter fare un mestiere un domani. Ma come era possibile se il loro presente non glielo permetteva? Nella Capitale erano tanti i genitori costretti a rinunciare al futuro dei propri figli, e tanti ragazzi che avevano perso la famiglia per via delle ingiustizie e della povertà. L'elemosina era all'ordine del giorno, ed erano in pochi a poter aiutare i bisognosi. Senza le opportunità di studio o di lavoro molti ragazzi sarebbero diventati criminali pur di sopravvivere e ottenere anche qualche piccolo pezzo di pane.

    Il tempo di finire la propria riflessione che il Buckwell presentò il Langward ai due ragazzini. La risposta di Eldridge fu un leggero sorriso e qualche parola.
    << Non credo molto... ma in qualche modo io e Ser Lionel siamo finiti qui. Mi preme il cuore nel vedere due creature che possono dare e fare tanto in questo stato pietoso... Vorrei pertanto donarvi queste due dragoni ciascuno... usateli per procurarvi dei viveri... Promettetemi che vi impegnerete, e che non sarete alla pari di tanti scarti, differenziatevi e date il vostro contributo >> La fortuna era cieca, e chi poteva essere un valido guerriero o uno studente arguto, non aveva però la possibilità di diventarlo. Erano diversi i giovani nobili incapaci e fannulloni, e tanti i ragazzi poveri ben disposti e laboriosi.
    Si ricompose e mentre il Buckwell proseguì parlando, Eldridge riniziò a guardarsi intorno cercando di immaginare come fosse il posto prima della tragedia. Oltre agli edifici distrutti, quante altre cose furono perse? Trattandosi di un luogo importante per il commercio probabilmente era stato perso più dell'immaginabile. "Devo assolutamente propormi per contribuire... senza il commercio si rischia di perdere molto... quante problematiche..." Le preoccupazioni crebbero ed il ragazzo non poté che emettere un sospiro.
    Pochi secondi dopo ed il giovane Langward riportò l'attenzione sulla scena dinanzi a se. Il Buckwell continuò offrendo ai due ragazzi bisognosi un'opportunità di vita a patto che collaborassero trovando oggetti di valore che sarebbero potuti essere utili alla causa.
    Il giovane dalle Antlers infine si avvicinò per sussurrare qualcosa, gesto che suscitò un po' di curiosità nel giovane dai capelli corvini. "...?"
    << Procediamo, Ser Buckwell? C'è ancora molto da sbrigare, il tempo scorre ed il sole è già alto >> Propose, dopo che il biondo si rialzò, rimettendosi al suo fianco. Una volta ricevuta la risposta i due continuarono lungo la strada.
    << Stavo pensando... la Strada dell'Acciaio è un luogo di commercio importante. Volevo dirvi che sono disposto a dare il mio pieno contributo con la realizzazione dei progetti al fine di ricostruire ciò che è stato distrutto. Secondo Voi quanto tempo ci vorrà prima che vengano messi in atto i preparativi per iniziare i lavori? >> Chiese tra un passo e l'altro avvicinandosi sempre di più ai piedi della Collina di Visenya. Ogni passo conduceva sempre di più verso il nucleo da cui scaturì quella devastazione. Ripensando alle parole che Buckwell rivolse ai ragazzini, il Langward iniziò a scrutare attentamente il terreno e lo spazio intorno a lui nella speranza di trovare qualche reliquia prodotta in quella che un tempo era la Strada dell'Acciaio.

    Scritto | Parlato | Pensato



    *Parole: 903
    L'intenzione è quella di dirigerci verso la Porta di Fango passando accanto alla Collina di Visenya, sempre percorrendo la Strada dell'Acciaio
    grm7Y6N
    *La linea continuata è la strada già percorsa
    *La linea tratteggiata è la strada da percorrere


    Edited by Azama__ - 3/10/2020, 12:16
     
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    E chi non avrebbe riconosciuto Lord Arryn in mezzo alla folla radunata fuori dalle mura di Approdo del Re?
    La sua presenza fu immediatamente avvertita da qualcuno dei presenti e poi, come piccola onda che diventa maremoto, arrivò a tutti gli altri che cominciarono ad accalcarsi per curiosare anche loro sulle condizioni del Falco di Pietra. Silenzio, bisbigli, e poi urla di giubilo. Sotto le mura della capitale alcuni uomini e donne erano assisi su delle casse e guidavano i cori e le preghiere della popolazione; erano vestiti con abiti poveri e sdruciti, grigi, e se non fosse stato per il medaglione di legno che portavano al collo che raffigurava una stella a sette punte, si sarebbe detto che erano mendicanti qualunque; eppure, non appena anche loro si avvidero della presenza del Lord di Nido dell'Aquila, il loro ruolo di predicatori divenne ben più evidente.
    "Lord Arryn si è svegliato! Gioite fratelli e sorelle, le nostre preghiere sono state ascoltate!"-il primo a parlare fu un uomo sulla trentina, seguito immediatamente da un confratello di qualche anno più vecchio - "Questo è un segno degli Dei fratelli! La strada che stiamo percorrendo è quella giusta e i Sette ci hanno benedetto con questo miracolo!"
    A parlare per ultima fu una donna non più nel fiore degli anni ma che non era di certo più anziana della madre di Damon stesso: "Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo. Non dovete cercare il Divino all’infuori di voi, in qualche santuario magari, ma dentro di voi, perché l’essenza che anima la materia in cui il vero io è imprigionato, è pervasa dall’energia che ha creato il mondo e l’umanità intera. Siccome quest’energia, incanalata e controllata dagli Dei, sempre c’è stata e sempre ci sarà, così l’anima o essenza sempre c’è stata e sempre ci sarà. E ancora, essendo quest’energia infinita controllata e incanalata dagli Dei, si presuppone che quest’energia infinita controllata e incanalata dagli Dei esista presso gli Dei stessi. Di conseguenza, avendo quest’energia infinita controllata e incanalata dagli Dei creato l’anima di ogni essere ed esistendo quest’energia presso gli Dei stessi, si può dedurre che le anime abbiano eternamente vissuto al cospetto degli Dei."
    Dunque riprese il primo: "Rivolgiamo la nostra vita dunque ai Sette Dei, che facciano del nostro corpo e della nostra anima strumenti per la loro volontà!"
    "Ripetiamo insieme, la nostra vita è rivolta ai Sette, che il nostro corpo e la nostra anima siano armi e strumenti per la loro volontà!"
    Ed il coro nuovamente si alzò recitando a pappagallo quelle nuove preghiere.
    "Lord Arryn, siete la visione manifesta della bontà della Madre! Pregate con noi!"

    Strada dell'Acciaio
    Le facce dei due ragazzini si illuminarono non solo alla vista del pezzo d'oro che luccicava nelle loro mani, ma anche della nuova proposta che quel nobile aveva rivolto loro!
    "I Sette vi benedicano Signore! Io sono Khan e lui è il mio amico Zaun."
    Dopo un gran prodigarsi in inchini, anche il secondo disse la sua: "Finora abbiamo trovato solo pezzi d'acciaio rappreso incollato alle pietre, ma possiamo rivenderlo a qualche stella all'accampamento. C'è un tizio che compra questa roba, lo chiamano il Guercio perché...beh perché è Guercio."
    In tempi di crisi gli uomini furbi trovavano sempre il modo di arrangiarsi e recuperare dell'acciaio da poter riforgiare in qualche modo era pur sempre un guadagno, soprattutto se pagato solo un paio di stelle; quello poteva considerarsi furto?
    "Mio Signore, gli Dei vi benedicano!"-ripeté ancora una volta il primo inchinandosi ed accettando così anche l'incarico che gli era stato affidato. Quando anche il Langward fece la sua donazione, beh quasi non ci videro più dalla gioia!
    "Che ogni bene scenda su di voi messer Langward! Noi...noi... faremo del nostro meglio!"-aggiunse sentendosi improvvisamente caricato di nuovi doveri e di una certa aspettativa. Bastava così poco per cambiare la speranza di due ragazzini del volgo, che lesti sparirono dalla vista dei due nobili per portarsi ai loro nuovi compiti!
    L'Altofuoco aveva bruciato oppure sciolto tutto ciò su cui aveva posato il suo verde sguardo, ma di tanto in tanto i passi dei due ragazzi si imbattevano in qualcosa che sotto le mani di un artigiano esperto sarebbe potuto diventare un oggetto utile o addirittura prezioso: alcune strisce di cuoio, un riquadro di pelliccia d'orso, persino una piccola pepita d'argento seminascosta tra le pietre.
    Mano a mano che procedevano lungo la Strada dell'Acciaio l'iniziale devastazione lasciava il passo a diverse viuzze piene di case ancora integre, oppure solo toccate dai detriti delle esplosioni vicine; qualcuno ancora le abitava ed i panni stesi ed il puzzo dei bisogni gettati per le strade furono i compagni di passeggiata dei due nobili della Corona. In quelle case c'era ancora vita, e persone, sarebbe valsa la pena fermarsi a parlare con loro? Oppure sarebbe stato più saggio proseguire? Se verso la Porta del Re la situazione era ancora vivibile infatti, continuando verso la Porta di Fango i tetti avevano ricominciato a presentarsi rotti o addirittura divelti dall'altra esplosione, quella che aveva colpito il porto della capitale. Qui la situazione era ben diversa da quella della Strada dell'Acciaio: la povera gente si accalcava nelle viuzze che un tempo erano la patria del mercato del pesce, come fossero svuotati e privi di speranza. Quanti di loro erano pescatori che avevano perso la loro unica fonte di sostentamento, la barca appunto, per colpa di Tywin Lannister? Qualcuno piangeva raccogliendo dei cocci, qualcun altro beveva, la maggior parte tuttavia chiacchierava con quelli che una volta erano compagni di lavoro ed ora solo compagni di sventura.
    Un paio di meretrici aguzzarono gli occhi alla vista dei due nobili; nessuno di quelli che passavano in quelle zone aveva un soldo bucato per pagarle, ma quei due ragazzi sembravano ben vestiti e dunque forse potevano valere la loro fortuna. La bionda si avvicinò per prima posando languida un braccio attorno alle spalle di Eldridge: "Messere...volete compagnia? La mia casa è ancora integra, possiamo appartarci e vi regalerò un'ora indimenticabile."
    "Posso esaudire qualsiasi vostro desiderio..."-le fece eco la mora avvinghiandosi al corpo di Lionel -"Ditemi solo sì e sarò vostra..."

    Tiro di furtività Lionel vs Eldridge
    [Giudizio mod + Intrigo/2 + Liv competenza Spionaggio*2 + Liv competenza Mimetismo*4 + Destrezza] - [Giudizio mod + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Liv competenza Spionaggio*4 + Affinità attaccante/30 + Intrigo/2]
    Giudizio mod Lionel= 4 circostanza (non sapendo di che si tratta assegno un valore medio XD) 3 modalità 3 scrittura= 10 punti
    Giudizio mod Eldridge= 4 circostanza (per lo stesso motivo) 2 modalità (siete soli in strada ma non fai niente per stare lì ad origliare) 3 scrittura= 9 punti
    Affinità Eldridge vs Lionel= Affinità casata/2 + Affinità casata maggiore/8 + Affinità vassalli/8 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 2/2 + 3/8 + 0 + 0 + 0 + 2/5= 1+0,375+0,4= 1,77

    [10 + 10/2 + 0 + 0 + 20] - [9 + 0 + 0 + 1,77/30 + 3/2]= (10+5+20)-(9+0,059+1,5)=35-10,55= 24,45 Prova riuscita, Eldridge non si accorge di nulla

    Limite post: sabato 9 ottobre
     
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    Il suo arrivo tra la folla venne accolto rumorosamente, come quel segno degli dei che tutti aspettavano e che lui voleva generare, consapevole del rovescio della medaglia e della possibilità che la cosa potesse portare altra forza alla marea generata da Illirya.
    Era un rischio da correre, poiché niente nella vita si ottiene senza rischiare e Damon lo sapeva bene.
    Rimase fluttuante in quella onda di gente, lasciandosi toccare ed osservare, mentre le sue orecchie venivano investite da un flusso costante di follia e bestialità, lasciando che tali pensieri sbattessero sulla corazza da lui costruita, mentre i suoi occhi scrutavano la folla e cercavano di cogliere dettagli, persone e situazioni strane o pericolose, poiché in tali agitazioni (anche se quella era estremamente pacifica) potevano nascondersi fulcri attivi, persone atte a creare disordine o a comandare e lui doveva capire chi fossero.
    Era li per percepire quanto grosso fosse il problema ed in un istante si rese conto della drammatica situazione in cui si trovavano, cosi come enorme era la necessità di intervenire, presto e drasticamente.
    Non poteva lasciarsi usare come mero strumento di volontà esterne, un esempio ed un fuoco involontario per l'incendio che si stava espandendo in tutto il continente, doveva far si che il seme della sua idea potesse piantarsi da qualche parte, nella speranza che presto o tardi potesse nascere una pianta tanto forte da far convergere le energie e crescere ulteriormente grazie ad esse.


    Preghiamo insieme i Sette, la cui magnanimità ha reso questo continente grande e potente.

    Osservò sguardi attenti alle sue parole, continuando con tono crescente

    Nella mia esperienza di morte sono stato guidato verso la luce da visioni e segni evidenti degli dei. I Sette mi hanno parlato, a me puro rappresentate di sangue del loro volere, il più puro tra gli Andali, coloro che con il loro arrivo aprirono gli occhi ai barbari, portando luce e pace.

    In che follia si stava cacciando?

    Ho visto la Fanciulla, che mi sorrideva beata in tutto l'amore di cui è capace, consapevole che il suo tempo nella mia vita era finito ma che io ne avrei dovuto conservar la purezza nel cuore, ho visto il Guerriero, la cui guida mi ha portato ad esser baluardo dei deboli e flagello per il male nel tempo in cui la guerra era la sola cosa che per me significava qualcosa.

    Si appoggiò a dei fedeli, per mostrare il suo attaccamento al popolo

    Ho visto il Padre e lui mi ha parlato, inneggiando alla mia fiera lealtà al popolo, dicendomi che non poteva finire cosi la mia esistenza, poiché avrei guidato con giustizia la gente verso un futuro di pace. Il Fabbro era al suo fianco, con il suo martello a scandire come una canzone ciò che andava fatto, forgiando un'armatura che mi proteggesse per il lavoro che avrei dovuto svolgere, poiché lui sapeva che a me era chiesto di fare ciò che nessun altro avrebbe potuto fare. Ho visto la vecchia, che con un dolce sorriso mi toccò la fronte e sussurrò che avevo saggezza sufficiente per capire che strade sbagliate si stavano delineando in mia assenza, ma che i giusti avrebbero capito.

    Lentamente si mosse, allontanandosi dalla folla, come un fantasma che sta per lanciare gli ultimi moniti prima di sparire nel chiarore dell'alba

    Lo sconosciuto a scosso il capo, poiché per me non era ancora venuto il momento

    Sorrise, cercando di lanciare l'ultimo segnale prima di abbandonare quel luogo di grande fede e follia

    Per ultima ho visto la Madre, che prendendomi per mano mi ha guidato verso la luce. Ricordo le sue parole come fossero dogmi scritti nella mia mente e nel mio cuore: “I miei figli seguiranno una falsa guida, il cui sangue non è puro del nostro amore. Radunali a te e mostra loro il nostro volere. Io sarò con te”

    Damon strinse il medaglione che i Septon gli avevano appena donato, consapevole di non poter troppo dilungarsi in proseliti in quel momento di isteria di massa, ma sapeva di aver forse gettato i lseme, o almeno un sussurro di dubbio nelle menti del popolo, nella speranza che le prossime mosse avrebbero innaffiato ciò che aveva appena piantato, allontanandosi nello stesso silenzio con il quale era entrato in quella pazzia, ma con sensazioni nuove che strisciavano nelle profondità della sua anima, sussurri e consapevolezze.

    Era preoccupato.
    La marea sembrava crescere a dismisura e se la sua idea non avesse svolto la funzione di diga per spostare il corso del fiume, le cose si sarebbero fatte molto pericolose.
    Forse, anche in caso di fallimento, ci avrebbe guadagnato qualcosa?
    Perchè pensare al potere in un momento come quello? Cosa gli stava succedendo?
    Era in una posizione di prestigio ma ormai aveva capito che solo aumentando il proprio potere è possibile mantenerlo, cercando di radunare a se più fedeli e alleati possibili.
    Di cosa aveva paura?
    Non si fidava del Re? Era davvero tornato il dubbio nel suo cuore?
    Non poteva saperlo, o capirlo in quel momento, ma Damon sapeva che il suo ruolo era anche quello di osservare e preparare il Regno a svolte drastiche, nel caso le cose fossero andate verso una fine disastrosa.
    Doveva provarci.

    Sentì la stanchezza impadronirsi di lui, qualcosa che andava oltre il disagio fisico o la spossatezza dovuta al risveglio, un senso di malessere che si insinuava nel petto e da li esplodeva in ulteriori preoccupazioni, come se qualcosa di terribile potesse succedere.
    Scosse la testa, cercando di scacciare tali pensieri, nella consapevolezza che un buon sonno gli avrebbe restituito la leggerezza di cui forse aveva bisogno.
    Ma si sarebbe sbagliato anche su questo.


     
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    Le... beh le dita del Re?!? - Macerie della Strada dell'Acciaio (Porta di Fango) - 11 Agosto 285 AC
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    La reazione dei giovani e la speranza in loro ristabilita con qualche moneta valeva mille volte ciò che aveva dato. La vista di quei due ragazzi finalmente lontani dall'incertezza e con un compito da compiere, carichi di gioia e volontà, fece sorridere Lionel tanto da dimenticare gli orrori del posto dove si trovava.
    Non si aspettava lo stesso dal suo accompagnatore, ma quando che anche il Langward si chinò per dare la sua, il Buckwell si vide costretto a ricredersi sul carattere che aveva immaginato di Eldridge. Le sue parole allargarono il sorriso già presente sul viso, quello era ciò che anche il biondo sperava ed in un futuro ritrovarsi quei ragazzi dentro una bottega o tra le fila del Re... nel suo cuore sperava come non mai che quei due ragazzi, una volta completato il loro compito col suo Capitano, avrebbero trovato la giusta sistemazione lontani dalla strada.
    La mano del Buckwell si posò sulle teste di entrambi i bambini e dopo avergli scombinato un po' i capelli per gioco, li guardò entrambi negli occhi mentre promettevano al Langward di fare il loro meglio.
    "Siete due bravi ragazzi, sono sicuro che riuscirete a fare del vostro meglio. Ricordatevi del Capitano Kevan quando andrete alla Fortezza" Disse levandosi da terra e togliendo le mani dal capo dei giovani. Una volta tornato al castello avrebbe detto al suo Capitano di prenderli come aiutati del Buckwell stesso, ma non come guerrieri... Lionel aveva visto e partecipato alla guerra sin da piccolo, ma per quei due voleva un fato diverso, lontano da quelle sofferenze... No, li avrebbe presi come membri della sua servitù personale, li avrebbe curati, istruiti e resi artefici del loro stesso destino quando sarebbe giunto il momento di lasciarli andare. Khan e Zaun, due nomi che non avrebbe dimenticato e presto rivisto.
    Con un cenno del capo rispose al Langward ed insieme continuarono quella strada lungo la Porta e di conseguenza il Porto... l'ultima volta che aveva visitato quel luogo era durante la Conquista...
    [...]

    Nel loro camminare, la Strada dell'Acciaio si dimostrò un alternarsi di distruzione e vita... Tra i centri delle due esplosioni, lontani dai luoghi di deposito dell'Altofuoco, le case sorgevano indisturbate tra quella distruzione. Il veder la vita ancora presente in quella strada riscaldò il cuore del Buckwell, anche se il suo naso maledi' apertamente coloro che avevano costruito in modo disastroso quelle fogne. Lo sguardo del Buckwell si adagiò sul suo accompagnatore scaturendo inevitabilmente in una lieve risata... Ormai Lionel aveva imparato a sopportare quel fetore, anche se il suo naso avrebbe pianto ad ogni vicolo del basso fondo.
    "La Strada dell'Acciaio è il cuore pulsante di questa città, senza la vita non tornerà mai a scorrere. Lo stesso odore da cui vi parate è la prova del fallimento architettonico di questo luogo. Appena potrò chiederò di inviare un Gran Maestro dalla cittadella in grado di risolvere questi problemi e visto la vostra proposta e il vostro interesse in materia, vi farò affiancare da lui" Disse mettendo a tacere la sua risata ed addolcendo quella frase con un sorriso ricolmo di fiducia nelle capacità e buone intenzioni del ragazzo. Quel luogo meritava il meglio e solamente unendo le forze i tre l'avrebbero dato alla Capitale... Il loro cammino continuò e lentamente il panorama attorno a loro ricadde nel disastro.
    La testa del Buckwell si scosse violentemente per un istante, ricordava quel posto e mai l'avrebbe dimenticato... a qualche centinaio di metri da loro era dove aveva aiutato a tirare fuori il Re dall'acqua, il posto dove era corso subito aver finito la sua missione ed udito le esplosioni. Ogni volta che passava tra i corridoi del Fortino di Maegor durante la sua veglia si domandava il perché proprio lui? Specialmente adesso che il regno aveva più bisogno che mai della sua presenza...
    Quella strada era stata un tempo la casa di molti pescatori, che però per colpa della stessa esplosione che aveva portato via il Re, si erano visti costretti ad abbandonare il loro lavoro alla ricerca di altri mezzi di sostentamento... Le barche erano esplose insieme ai barili e delle navi non rimaneva altro che schegge sul selciato, e coloro che un tempo erano contadini del mare abbandonati alle bevute e disperazione.
    Gli occhi del nobile vagarono ricolmi di dolore tra un viso e l'altro, quel posto come la Strada dell'Acciaio era solo un'ombra del suo passato. Se la strada dell'Acciaio era il cuore del commercio, quel luogo invece ne era lo stomaco... la carenza di cibo era dovuto anche a quello, alla mancanza di barche e pescatori. I suoi pensieri vennero interrotti quando due donne si avvicinarono alla coppia... le loro parole subito diventarono azioni e il volto del Buckwell scoppiò in un fastidio incontenibile misto a disgusto e rabbia. Come aveva osato toccarlo? Con quale permesso una persona cosa sporca aveva osato avanzare una richiesta ed allo stesso tempo posare le mani su di lui ed il suo accompagnatore?
    Istantaneamente il giovane di Casa Buckwell si portò in avanti allontanandosi dalla presa della donna ed osservandolo con lo stesso sguardo col quale osservava i traditori, quelle persone gli avevano sempre fatto schifo, così come coloro che ne approfittavano tradendo i vincoli del matrimonio o mescolando il vero amore col piacere carnale... La sua mano si strinse in un pugno, ma solo la sua coscienza lo frenò dall'agire contro la civile. Scosse la testa e rimase fermo lontano dall'arpia e trascinandosi Eldridge con sé fuori dai suoi artigli. Il nobile avrebbe potuto fare quel che voleva nel suo tempo libero, ma non mentre stava con lui o in servizio.
    "Non siamo interessati a neanche un secondo del vostro tempo. Andate a trovare la fortuna da un'altra parte e non osate mai piu posare un dito su di me" Disse prima di allontanarsi e far segno al Langward di seguirlo. Cercando di riprendere la calma, il ragazzo continuò la sua strada verso la Porta di Fango e le persone sedute attorno ai tavoli a bere.
    "Un tempo questo era un mercato, adesso sembra un misto tra una taverna ed un bordello a cielo aperto... Statemi vicino e con lo sguardo lontano dalle meretrici o si rifionderanno su di noi peggio degli avvolti su una carcassa" Aggiunse avvertendo il suo accompagnatore, anche se dalla reazione che aveva avuto e le parole dette era certo che qualcosa di simile non sarebbe più accaduto in quel luogo.
    I suoi occhi si adagiarono sulla caserma a torre delle Cappe Dorate, in caso di bisogno non avrebbe esitato un secondo a chiamarle o usarle per inviare un messaggio alla Fortezza Rossa, non aveva molta voglia di tornare a piedi solo per due parole. Il Buckwell si fermò davanti ad uno dei tavoli ed adagiò dieci lune pagando il prossimo giro di bevute, così da attirare l'attenzione dei presenti su di sé. La sua vita era stata passata tra i soldati e sapeva come quelle persone si comportavano e come trattarle di conseguenza.
    "Qualcuno di voi ha una barca ancora intera? Avrei un'offerta da farvi per far ripartire il vostro commercio" Si Introdusse conservando il nome per la seconda parte, quelle erano persone che volevano sapere il guadagno prima dei nomi. Lo sguardo del Buckwell si adagiò sul Langward alla ricerca del suo sostegno, o meglio, quello della sua casata nell'offerta che avrebbe fatto successivamente.
    "Io sono Lionel Buckwell e questo è Eldridge Langward, ho combattuto per salvare questa città dal Leone ed adesso per difenderla dalla fame e dalla follia. Voi siete pescatori senza barche, la vostra utilità è pari a quella di soldati senza armi... Quello che vi sto offrendo è un futuro, sicuramente molti di voi qui seduti non hanno neanche una luna per il prossimo giro, o hanno perso tutto al gioco. La mia famiglia, e quella del mio accompagnatore, sono disposte a pagare la costruzione delle vostre barche al patto che il trentacinque per cento dei vostri guadagni vengano versati ogni mese per un anno come compenso per l'opportunità data... l'unica cosa che dovrete fare sarà quella di armarvi di ascia e buona volontà, così oltre al vostro di commercio ripartirà anche quello dei falegnami ed artigiani" Disse osservando ognuno dei presenti negli occhi, quella era un'opportunità che non poteva perdere, sia per arricchire le due famiglie che per aiutare la Capitale, suo obiettivo principale... Suo padre avrebbe di certo acconsentito, quello di Eldridge era un incognita, ma nel peggior dei casi avrebbero finanziato tutto loro, il legno sarebbe stato preso dalla Strada del Re mentre gli artigiani sarebbero stati quelli della Città, così come i falegnami.
    mP421cM
    Legenda
    Narrato ~ Parlato ~ Pensato

    26MvK7E

    Parole:1437 - Offro di finanziare a nome dei Buckwell e dei Langward le loro barche, tutti felici e noi ci guadagnamo
    Tolgo altre 10 lune dalla scheda... sto diventando povero... ahahahah
     
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    Strada dell'Acciaio (Porta di Fango) | 11 Agosto 285 AC
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    e... beh le dita del Re?!?


    Fu un'atto di bontà quello del Buckwell e del Langward, un'atto che suscitò nei due ragazzini una reazione capace di scaldare il cuore.
    Quelle monete diedero speranza... anche se, Eldridge sosteneva che i grandi gesti valevano più dell'oro. Quei ragazzini avevano ricevuto una grande somma di denaro, e non solo, ebbero la prova che qualcuno di generoso in fondo vi era.
    Eldridge sperò che quel gesto fosse come una sorta di cerotto in grado di curare la maggior parte di ciò che avevano subito quelle povere creature.
    Il Langward sorrise accompagnando Lionel, si sentiva bene nell'aver compiuto una buona azione, aveva incoraggiato dei bambini, che presto sarebbero cresciuti, ad impegnarsi o magari anche a procurarsi dei libri e studiare, a diventare qualcuno in grado di contribuire con il lavoro.

    Più camminavano, più si rendevano conto dell'alternanza tra distruzione e vita. Alcuni edifici, soprattutto quelli tra i due nuclei dell'esplosione, erano rimasti intatti. L'odore insopportabile si ripresentò, era improponibile per Eldridge poter camminare tra le Strade della Capitale senza un fazzoletto di stoffa, o qualcosa con cui coprirsi il naso. << Ancora questo odore... un totale disastro... >> Disse prendendo nuovamente il fazzoletto di stoffa con cui si coprì la parte inferiore del volto. << Sarà un'immenso piacere risolvere questa indecente problematica... Spero che il Gran Maestro di cui state parlando si rechi qui il più presto possibile... >> Disse respirando affannosamente, il fazzoletto rendeva la respirazione leggermente più difficile.
    Le intenzioni di Eldridge erano indirizzate alla ricostruzione degli edifici distrutti, ma avrebbe volentieri partecipato anche al progetto per risistemare il sistema fognario, al fine di migliorarlo e di far cessare quel fetore.
    << Quanto ci vorrà prima di giungere a destinazione, Ser Buckwell? >> Chiese il ragazzo, affaticato. Non era sua abitudine camminare così a lungo, e le vie respiratorie coperte non aiutavano di certo.
    Camminando, ogni tanto Eldridge e Lionel riuscivano a trovare alcuni oggetti che lavorati da un'artigiano potevano diventare di grande valore. << Guardate Ser, vi sono delle strisce di cuoio... >> Disse il ragazzo, raccogliendo le strisce. << Potrebbero tornare utili... in qualche modo. Conoscete qualcuno in grado di lavorarle? >> Domandò subito dopo, sperando che Lionel conoscesse qualcuno in grado.
    << Continuiamo a tenere gli occhi aperti, sono convinto che vi sia qualcos'altro lungo il percorso >> Sorrise continuando a coltivare la speranza. Tra un passo e l'altro, il Langward si chinò un paio di volte, prima a raccogliere un riquadro di pelliccia, e, straordinariamente persino una piccola pepita d'argento.
    "Che sia un luogo dove era solito per i pescatori vendere?... Dopotutto il porto non è così lontano... e la Strada dell'Acciaio era un posto dove il commercio viveva quotidianamente" Il Langward rifletté, non era certo che i pescatori vendessero presso quella Strada, ma la logica gli suggeriva di sì.

    Percorsa per qualche altra decina di minuti la grande strada i due giunsero non molto lontano dalla Porta di Fango. L'accoglienza fu sgradevole e preoccupante al tempo stesso. Come sospettava, i diversi uomini che in quel momento stavano bevendo, erano pescatori che avevano perso il lavoro, sempre a causa delle esplosioni. << Come pensavo... Ser Buckwell... sarà il caso di conversare con qualcuno che abbia la mente... lucida ecco... >> Disse preoccupato. Qualcuno di ubriaco avrebbe potuto reagire in modi rabbiosi e aggredire i due ragazzi. Sfortunatamente, non bastava quella puzza insopportabile ed il panorama indecente, a peggiorare la situazione furono due poco di buono, che si presero la totale libertà di allungare le loro sporche mani toccando i due. Eldridge fulminò con uno sguardo oltremodo infastidito la donna che lo stava toccando. Neanche il tempo di reagire che il giovane Buckwell lo aveva afferrato portandolo Langward lontano. << Mi avete sfatto il vestito, ma avete fatto bene, avrei preso a maleparole quelle due. Vi ringrazio per avermi allontanato e per aver parlato anche a mio nome. Non posso immaginare di esser stato toccato da... che disgusto >> Fu una delle esperienze peggiori, l'odore, la distruzione ed ora pure quell'episodio sgradevole. Cercò di calmarsi, proseguendo con Lionel, sempre facendo attenzione alle persone che li circondavano.
    Seguì in silenzio il ragazzo delle Antlers, ascoltando i suoi ordini, fino ad arrivare in uno dei tavoli. L'odore di alcol era forte, il chiasso e il modo di parlare poco raffinato, erano un mondo completamente a parte da quello di Eldridge.
    Rimase in silenzio vicino al Buckwell, che si presentò, parlando anche per il giovane Langward. Non ci fu una reazione vera e propria, solo un sorrisetto forzato che si spense subito dopo. Era impossibile sorridere in quella situazione così scomoda.
    Il biondo proseguì introducendo il piano che aveva in mente per far ripartire il commercio.
    << Certo... certamente, le nostre famiglie saranno disposte a versare del denaro per la costruzione delle barche. Sempre secondo alle condizioni già dettate da Ser Lionel >> Disse appoggiando il ragazzo.
    << Servirà del tempo e ancora un po' di pazienza... ovviamente, più aspetteremo, più ritarderanno i lavori >> Disse concludendo, lasciando i pescatori riflettere sulla proposta dei due ragazzi.

    Scritto | Parlato | Pensato


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    Approdo del Re• 11 agosto 285 • pomeriggio • cielo sereno - temperatura mite

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    La folla bevve in religioso silenzio ogni parola affiorata alle labbra del Falco esibendosi in lodi ai Sette ogni volta che ne veniva nominato uno e guardandosi attorno spaesati quando c'era qualcosa che non comprendevano. Povera gente..come era facile da manipolare, chiunque avrebbe potuto imbonirli con delle parole messe al posto giusto.
    Stessa cosa però non si poteva dire dei due uomini e della donna che erano assisi sulle casse ed i bauli per parlare al popolo; certo, all'inizio sembravano quasi estasiati dalla preghiera dell'Arryn ma qualcosa nel suo monologo non quadrava...che gli Dei si manifestassero nei sogni era cosa rara ma non impossibile dato il periodo e la nuova missione di cui erano stati investiti, allora cosa c'era che non andava? Ecco, quell'odiosa ultima parte. Forse Lord Damon stava facendo il passo più lungo della gamba e desiderava essere portatore e stendardo di quel cambiamento che avrebbe rivoluzionato il Credo, ma questo era frutto solo dell'umana ambizione, di certo invisa agli Dei quando li portava lontano dal loro cammino.
    "Avete sentito fratelli? La Madre in persona ha parlato indicando di fare attenzione. Quante volte hanno provato a parlare contro di noi dal loro Palazzo?"-il dito dell'uomo si rivolse indietro verso il centro di Approdo del Re oltre le mura, in direzione del palazzo dal quale Damon era appena uscito -"Quante volte hanno provato a dirvi che ci stavamo sbagliando e che era a loro che dovevate rivolgere preghiere ed offerte? Ed ora cosa fanno mentre noi siamo qui a dividere con voi la fame e la povertà? Mangiano e ingrassano alle spalle di tutti noi. Diffidiamo di queste guide e seguiamo la verità della Madre."
    Qualcuno imprecò contro i vecchi Septon, altri sputarono per terra, di certo le parole del predicatore avevano deviato l'oggetto dell'assunzione del Lord di Nido dell'Aquila da Illyria. Ma non era finita...
    "Avete sentito le parole del Primo Cavaliere! Dobbiamo stringerci attorno a ciò che rappresenta, attorno alla Corona e ai Targaryen, unici portatori di verità e giustizia in questo mondo corrotto. Non possiamo permetterci di sprecare le nostre energie ancora una volta, c'è una sola dinastia che deve sedere sul Trono di Spade, e che può garantire l'ordine di cui abbiamo bisogno per portare la parola dei Sette in ogni angolo dei Sette Regni."
    "E allora ripetiamolo ancora una volta, viva i Sette Dei, viva Rhaegar Targaryen, viva Illyria Targaryen!"
    Il coro del popolo non aspettò che un solo secondo per ripetere quella nenia: viva i Sette Dei, viva Rhaegar Targaryen, viva Illyria Targaryen!
    Forse per guidare un popolo bisognava conquistarne prima i suoi pastori...

    Porta di Fango
    "Cazzi mosci..."-mormorò a mezza bocca la prima delle due donne prima di allontanarsi, troppo silenziosa affinché potesse udirla il Langward, ma abbastanza per le orecchie oramai affinate dalla battaglia del Buckwell.
    Di tutt'altro umore erano invece i pescatori raggiunti dal giro di bevute offerto da Lionel, subito rallegrati dall'opportunità di poter scroccare qualcosa, ad esempio un poco di pace.
    A prendere parola fu il più vecchio dei presenti, incaricato silenziosamente di parlare per tutti gli altri come probabilmente faceva già in passato nelle nottate tra i flutti; aveva una sola scarpa, non possedeva neppure i denti in bocca e dei capelli che gli erano rimasti in testa non si sarebbe potuto fare neppure una treccia.
    "Nessuna barca. Quando abbiamo visto le navi dei falchi arrivare abbiamo capito che stavano per farsi la guerra coi leoni e allora anche chi non era ancora rientrato l'ha fatto e le barche erano in porto. Il porto ha fatto puff, e quelle sono andate con lui!"-esclamò scuotendo la testa al ricordo dell'evento che doveva averlo profondamente colpito.
    "Vossignori sono molto generosi, generosissimi direi, ma...come si può fare?"-si voltò un attimo per raccogliere gli sguardi dei propri compagni -"Per farmi la barca ho pagato due ori interi. Due! Ho dovuto lavorare dieci anni per accumulare i soldi necessari e noi beh vossignori...saremo almeno otto migliaia di anime, d'accordo molti lavorano a padrone ancora ma quanto vi costerebbe fare tutte queste barche? Convincerete gli artigiani a farsi pagare di meno? E dove lo prenderemo tutto questo legno?"
    I dubbi del vecchio pescatore erano quelli leciti di qualcuno che aveva dovuto sgobbare tutta la vita per un tozzo di pane; forse Casa Buckwell e Casa Langward però possedevano una simile somma, certo...era praticamente simile alla dote delle Principesse alle Nozze di Fuoco, ma se Khailee davvero fosse andata in sposa a qualche graziato non ci sarebbe stato bisogno di spendere tanto nella sua dote probabilmente. Eldridge invece avrebbe dovuto convincere Lord Paul della bontà del piano in qualche modo...
    "Il nostro pescato, quello che non finiva nelle nostre tavole, andava dritto in piazza al mercato del pesce. Se la gente tornerà a comprare vi verseremmo quel che chiedete senza problemi...ma adesso guardate, non c'è nemmeno una piazza dove farlo questo mercato. Chi lo comprerebbe?"

    Tiro di Inganno Damon vs folla e Damon vs predicatori
    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*2 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]
    Giudizio mod Damon= 4 circostanza 4 modalità 4 scrittura= 12 punti
    Bonus fama Damon= (53-40)*135/100= 17,55
    Affinità= Affinità casata/2 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 87/2 + 15/2 + 45/100*50+0+0= 43,5 + 7,5 + 22,5= 63,5
    Giudizio mod popolo= 4 circostanza (è sempre strano sognare gli Dei che ti parlano ma plausibile) 1 modalità (sembri convincente e hai avuto un'esperienza premorte)= 5 punti
    Giudizio mod predicatori= 4 circostanza 4 modalità (loro hanno più conoscenza dell'argomento)= 8 punti
    POPOLANO MEDIO PNG LV 5
    10 ad ogni parametro
    PREDICATORE PNG LV10
    Diplomazia 40
    Amministrazione 5
    Marzialità 5
    Conoscenze 10
    Intrigo 40

    vs popolo
    [12+17,55+0+2*5 + 0 + (20+50+0)/6 + 63,5/10] - [5*2 + 0 + 10/3*2+0]= (12+17,55+10+11,66+6,35) - (10+6,66)= 57,56-16,66= 40,9 Il popolo ti crede
    vs predicatori
    [12+17,55+0+2*5 + 0 + (20+50+0)/6 + 63,5/10] - [8*2+0+40/3*2+0]= 57,56 - (16+26,66)=57,56-42,66=14,9 Inganno parzialmente riuscito, qualcosa non quadra, credono che tu abbia sognato i sette, ma non che sia stato investito di tale incarico


    Damon, credevi sarebbe stato così facile eh? harp
    Eldridge + Lionel= mi sono fatta aiutare per i conti ecc, fino a quando Beppe non sforna il gestionale non ho cifre sicure da darvi ma mi han detto più o meno di considerare la dote di Aconé come spesa per la ricostruzione delle barche dei pescatori sopravvissuti.

    Limite post: venerdì 16 ottobre
     
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    Damon capì rapidamente che era giunto per lui il momento di ritirarsi, coloro che guidavano quella folla non erano politici diversi da quelli a cui era abituato ed ora, anche se in seggi differenti, proponevano bugie e veleni mascherati da preghiere ed incitamenti,
    Avrebbe dovuto raggiungere la testa per poter decapitare il serpente, ma ora non aveva abbastanza armi o conoscenze per poterlo fare nel modo giusto, era troppo presto.
    Si era fatto vedere, una piccola parte del suo piano, ma quella non era l’unica via a cui aveva pensato, poiché se le cose si fossero messe davvero male, esistevano metodi più brutali per risolvere il problema, ma non era assolutamente il caso, non in quel momento almeno.
    Quando si sarebbe risvegliato il Re?
    Sarebbe stato forte abbastanza da mettersi contro la sua famiglia, o ne avrebbe calcato le orme per sancire ancora più in profondità il proprio potere?
    Li ed in altri campi si sarebbe realmente giocato tutto, la pace del Regno ma anche la sua fedeltà verso la Corona, che per troppe volte aveva messo se stessa ed il proprio potere davanti ad ogni altra cosa: sarebbe stato diverso questa voltA?
    Decise di tornare a palazzo, evitando i septon, la cui presenza non avrebbe per niente alleggerito il peso che covava nel profondo, preferendo dirigersi verso i propri alloggi, dove un lungo ristoro ne avrebbe almeno mascherato i segni su quel corpo logoro e stanco.
    Quali mosse lo avrebbero aiutato da li a breve?
    Doveva confrontarsi con gli altri, aveva bisogno di capire e raccogliere più informazioni possibili, ma c’erano cose che forse nemmeno loro gli avrebbero potuto rivelare: perché Illirya lo aveva fatto e chi era veramente?

    Doveva informarsi sugli uomini a capo del movimento, carpirne i segreti ed apprendere da dove provenissero e quali fossero le loro reali motivazioni, poiché leggeva troppa politica in qualcosa che apparentemente non doveva averne.
    Tirò un sospiro i sollievo una volta allontanatosi dalla massa, un disagio che non provava da molto tempo, un senso di impotenza ed una follia vorticante ad avvolgere tutto, poiché niente di tutto ciò che aveva visto aveva una reale collocazione, il senso di irreale e caotico.
    Doveva riposare, doveva meditare e prepararsi a fronteggiare qualcosa a cui non era mai stato preparato ma che ora era costretto ad affrontare, lo avrebbe fatto con tutta la forza di cui era capace, anche se quello non era il mondo che voleva difendere, quella pazzia non aveva senso di esistere e con qualsiasi energia a sua disposizione, Damon Arryn l’avrebbe combattuta.



    Damon Out
     
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    Le... beh le dita del Re?!? - Strada dell'Acciaio/Porta del Dragone - 11 Agosto 285 AC
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    Se quella fosse stata una proposta unicamente allo scopo di guadagnare, allora il Buckwell avrebbe istantaneamente tirato indietro ciò detto, ma non lo era. Il bene della Corona dipendeva da quel pesce, la Capitale avrebbe smesso di essere schiava dell'Altopiano ed il suo grano, il popolo non avrebbe chinato più il capo per la carenza di cibo e presto l'economia sarebbe ripartita con quella proposta.
    La guerra sarebbe stata la svolta per un futuro diverso da quel che era stato il passato, le due famiglia si sarebbero fatte carico del necessario... Perché spendere per un matrimonio o eventi così futili e costosi quando mezzo milione avrebbero potuto mangiare ogni giorno? L'avidità tipica dei nobili e la loro sfarzosità non avrebbe fatto parte della sua famiglia.
    I Buckwell non avrebbero seguito quella via, e pur di andare contro a tutto, il ragazzo avrebbe reso quella sua idea chiara quanto la luce del sole in quel caldo giorno d'estate: Il Bene del Continente e del suo popolo veniva prima di ogni cosa.
    Il piu vecchio dei pescatori parlò a nome dei suoi compagni ed il Buckwell lo ascoltò con lo stesso interesse e rispetto che si poteva avere verso un nobile del suo rango. Le parole dell'uomo lo riportarono al passato, quel gesto nel scuotere la testa fu lo stesso che molte volte lo stesso giovane aveva fatto per scacciare i pensieri, le sue ferite erano quelle della città. Due dragoni e dieci anni di lavoro, ottomila anime senza un mestiere e con famiglie da sfamare... quella era la vera tragedia, non quella di titoli e terre, non quella che stava dentro la Fortezza, ma quella che stava tra le strade.
    Nell'ascoltare le parole, il Buckwell lasciò il suo posto e decise di accomodarsi al tavolo insieme al resto di loro come se fosse un loro pari mettendo da parte rango e titoli dinanzi a quel dolore. Gli artigiani avevano bisogno di lavoro proprio come i pescatori della loro barca e il popolo del pesce, quella ruota doveva ripartire e da questo dipendeva la sua influenza e potere su entrambe le casate.
    "Non preoccupatevi per questo, se vi servono ottomila barche, voi avrete ottomila barche... Dieci anni di lavoro non possono andare buttati perchè un folle ha deciso di ribellarsi al Nostro Sovrano!" La sua voce passò da lieve a forte, marcando e seguendo con uno sbattere del palmo sul legno l'ultima frase. Dopo tutto quel tempo, ancora non riusciva a credere a quelle azioni così folli quanto futili... Il giorno in cui Rhaegar si sarebbe svegliato e finalmente avrebbe preso quella testa, Lionel avrebbe spinto affinchè diventasse simbolo di liberazione e festa dell'intero Continente.
    "Se in tempo di pace la vostra barca valeva due ori per essere costruita, adesso ne chiederemo uno solo... Gli artigiani hanno bisogno del lavoro quanto voi avete bisogno delle barche e non temete per il legno, mi farò firmare dal Primo Cavaliere un permesso per poter prendere il necessario da quello del Re, così facendo gli artigiani non avranno neanche quello da pagare" Disse dopo essersi preso qualche secondo per organizzare nella sua mente quel piano a catena. Al menzionare della piazza, il biondo si voltò verso i suoi resti e dopo un veloce sguardo lo riportò sul pescatore leggermente confuso da quel che voleva dire con le parole appena pronunciate.
    "Non vi saranno mercanti a comprarlo, ma in questa città ci sono persone affamate che aspettano quel pesce. Persone stanche di quel solito, orribile e disgustoso rancio offerto dai soldati negli accampamenti di fortuna e quel pezzo di pane duro quanto il ciottolo di questo pavimento. Gli artigiani avranno i dragoni, voi il vostro pesce e con quello che venderete la vostra parte di denaro... Ottomila anime lavoreranno e cento volte quel numero mangeranno, ricordate che in questa città son due i mercati del pesce, quello dentro e quello fuori dalle mura" Aggiunse rispondendo a quelle domande con disinvoltura e facilità, ma sempre condividendo il dolore e la voglia di ripartire col pescatore. Il suo piano era ormai stato progettato, tutto ciò che rimaneva era mettere le pietre per quella lunga strada da percorrere fino alla normalità. Ottomila dragoni non erano molti se divisi equamente, ma per quello aveva bisogno dell'aiuto del Langward, il quale aveva già promesso di farlo.
    "Voi che siete il portavoce dei presenti, presentatevi tra tre giorni alla Fortezza, spero di aver organizzato il tutto prima di quella data... Nel frattempo cercate di ricostruire le reti, pulite un po' questa piazza. Signori, io e il Langward adesso andiamo a parlare con gli artigiani, anche se non ve ne fossero abbastanza il Seggio di mio zio non è lontano, così come quello di Lord Rykker, il quale mi deve ancora un favore. Mi raccomando, cercate di stringere i denti fino a quella data" Terminò alzandosi dal tavolo e stringendo il pugno in alto per evidenziare il fatto di tener duro. Il Regno aveva bisogno di quei pescatori, proprio quanto aveva bisogno dei soldati, dei nobili e del Re... Per funzionare quell'enorme ruota doveva avere ogni singolo pezzo di legno o sarebbe finita per rompersi al primo giro.
    Una volta levatosi dalla sedia, il ragazzo riprese il lato del Langward e dopo un sorriso a lui ed un cenno agli uomini presenti, il nobile si voltò ed incitò il ragazzo dai capelli corvini a seguirlo lungo la strada verso una nuova meta.
    "Perdonatemi per il vestito, ma meglio qualche stoffa stropicciata che voi" Si scusò leggermente in ritardo trattenendo una risatina imbarazzata. Il suo occhio si posò nel passo verso la donna che aveva detto quella frase, un'occhiata ancor più diabolica si fiondò su di essa come se la volesse sciogliere con il singolo sguardo... Il Buckwell aveva udito e con quel gesto gli aveva reso chiaro il suo errore, ma non per quello l'avrebbe punita, la fame e una vita come la sua era una punizione sufficiente a quelle come lei "Con mio padre non ho bisogno di parlare, Lord Merrick ha piena fiducia in me dopo tutto quello che ho passato... Per stringere i tempi passeremo vicino la Fortezza, Lord Paul dovrebbe trovarsi li' se non erro, volete andare a parlare con lui mentre io penso agli artigiani?" Domandò spiegando la sua posizione e la strada migliore da percorrere.
    Tra un passo e l'altro, il Buckwell attese la decisione del Langward per poi dirigersi insieme verso la meta o dividersi come da lui consigliato.
    La strada dell'Acciaio era il fulcro del commercio e delle botteghe, tra quei novantamila abitanti molti erano proprio gli artigiani da lui serviti... Alcuni li avrebbe presi da altri Seggi, portando nuovamente vita alla Capitale, altri invece sarebbero stati quelli rimasti e braccia ad aiutarli tra gli accampamenti di fortuna, dopotutto doveva essere la Capitale a guadagnarci non altri luoghi.
    "Mi raccomando, ho bisogno del vostro aiuto in questo, conto su di voi Eldridge" Lo salutò giunti ai piedi della Fortezza Rossa sperando nella riuscita del suo piano a pieno.
    [...]

    All'ombra della Porta del Dragone, il Buckwell si avvicinò al massiccio Portone che insieme al Re aveva cercato di far aprire prima dell'assedio. Quelle mura erano le stesse che avevano tenuto in scacco il Drago con la balista puntata sull'esercito ed Ikarus. Una volta nelle vicinanze di essa, il ragazzo si avvicinò alla caserma delle Cappe Dorate situata ad ogni porta e al primo soldato alla sua guardia si fermò dinanzi a lui. Il suo era un viso ormai conosciuto tra l'esercito, ma in ogni caso le corna sulla sua spalliera avrebbero parlato chiaramente sulla sua casata, come i colori indossati.
    "Soldato, prendi qualche uomo dalla Caserma e raduna tutti gli artigiani che riesci a trovare, digli che c'è del lavoro per loro dalla Corona. Io nel frattempo mi addentrerò nel campo alla ricerca di un certo... Guercio, sapete dove posso trovarlo?" Chiese alla guardia prima di dipartire ancora una volta, verso il luogo detto dalla guardia se a conoscenza di quell'uomo o alla ricerca di esso se non.
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    Legenda
    Narrato ~ Parlato ~ Pensato

    26MvK7E

    Parole: 1332 - Ho deciso con Azama di dividerci, mi sono permesso la libertà di arrivare alla Porta cosi da facilitare le cose e tempi. Le cose che dobbiamo fare son tante ancora ahahahah

    - Per ora vado di fretta, controllo poi per errori etc... Pardon
     
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    Strada dell’Acciaio (Porta di Fango | Fortezza Rossa) | 11 Agosto 285 AC
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    e… beh le dita del Re?!?


    Mai si sarebbe aspettato di trovarsi in una situazione del genere, a soli diciassette anni, a gestire un progetto del genere insieme ad un suo coetaneo che ne sapeva tanto di più. Era una mossa fondamentale la loro, il pesce era un bene di vitale importanza per la Capitale, anche perché l'avrebbe resa più indipendente sotto il punto di vista delle risorse.
    Il più anziano di quel gruppetto di pescatori prese parola, ricordando il terribile evento al Buckwell. Eldridge rimase dispiaciuto, chinò leggermente il capo e tornò ad ascoltare. Per costruire la sua barca l'anziano dovette pagare due ori interi, lavorò per dieci anni... << Questa è una terribile e preoccupante ingiustizia... avete lavorato per così tanto tempo per poi vedere i vostri sforzi sprecati? >> Disse Eldridge, rivolgendosi a tutti i pescatori riuniti in quel tavolo.
    Lionel si sedette al tavolo con gli altri uomini di mare, ed ascoltò attentamente. Il Langward rimase in piedi, mettendosi dietro alla sedia del Buckwell. << Le piazze sono tutte distrutte... abbiamo percorso tutta la Strada dell'Acciaio e la situazione è ancora complicata. Molti artigiani avranno perso la bottega, altri sono... stati coinvolti nell'esplosione... Ma non temete, qualcuno si sarà salvato, e con un guadagno tra le mani sicuramente lavorerà anche in un contesto provvisorio, senza bottega >>
    Il vecchio pescatore proseguì, erano molti ad aver perso la barca, quanto denaro sarebbe servito? << Di questo discuteremo con i nostri padri, ad una soluzione arriveremo. L'economia e i problemi attuali interessano anche loro. Io e Ser Lionel cercheremo di gestire il tutto nella maniera più giusta possibile >> Spiegò Eldridge, cercando di dare più sicurezza possibile a quegli uomini che non vedevano l'ora di rimettersi al lavoro, serviva solo poter procedere con le risorse ed il denaro. Anche Lionel cercò di rassicurare i pescatori, arrivando persino ad alzare la voce e tirare una forte manata sul legno del tavolo. "...!" Il Langward poggiò una mano sulla spalla del biondo. << Abbassate la voce Ser Buckwell, non vorremmo mica attirare l'attenzione di tutti i presenti >> Disse cercando di calmare Lionel. Eldridge non considerò la sua reazione sbagliata, anzi, la sua forza di volontà e le sue idee erano un pilastro che reggeva quella difficile situazione per il Regno, solamente che fare chiasso avrebbe solo attirato più attenzione, cosa che invece era meglio evitare... soprattutto in un luogo come quello.
    Il biondo proseguì parlando, verrà richiesta solo la metà del prezzo originale e per il materiale Lionel avrebbe fatto firmare un permesso da Lord Arryn.
    In quel momento, popolani, artigiani e pescatori avevano bisogno di aiuto per partire. Artigiani e pescatori si sarebbero aiutati a vicenda in quel momento, ed il commercio, insieme all'economia sarebbero tornati alla giusta normalità.
    Il ragazzo delle Antlers infine si alzò, dopo aver detto le ultime parole di rassicurazione ai pescatori, invitandoli pure a ripulire la piazza e risistemare le reti. Con un pugno alzato evidenziò il fatto che dovevano tenere duro più che mai. Se ognuno avrebbe svolto la propria funzione, collaborando, tutto sarebbe ripartito nella giusta direzione.
    Eldridge indietreggiò un poco per permettere al Buckwell di alzarsi e riposizionarsi al suo fianco ed entrambi si rimisero in cammino dopo il cenno di Lionel ad andare.
    << Perdonatemi per il vestito, ma meglio qualche stoffa stropicciata che voi >> Si scusò il Buckwell, trattenendo una leggera risatina, imbarazzato. << Assolutamente non dovete scusarvi, vi ripeto che avete fatto bene Ser >> Rispose al ragazzo.
    Tornando indietro, Lionel fulminò con un'occhiata la donna che si era permessa di avvicinarsi e toccarli. << Ser Buckwell, perchè quello sguardo? Sembrate più arrabbiato del normale... >> Disse confuso. << Parlando però di cose ben più importanti... Avevo pensato che la spiaggia o le piazze potessero essere luoghi ottimi dove poter lavorare. Sono molto spaziosi, e la spiaggia è proprio a due passi dal Porto, dico bene? Voi siete della stessa idea? Avete altri luoghi da proporre? >> Chiese poi il ragazzo, condividendo anche la propria idea con il ragazzo delle Antlers.
    C'era ancora molto da fare, erano solo all'inizio e diverse cose non erano ancora ben definite. Lionel aveva già acquisito la fiducia del Padre, ha avuto modo di dimostrargli molto, tra cui la maturità. Era necessario che Eldridge parlasse con il padre, spiegandogli passo per passo il piano, e magari, trovare anche altre risposte ed idee da proporre. << Ottimo Ser Buckwell, discuterò con mio padre sul da farsi. Dirigiamoci verso la Fortezza dunque >> Concordò Eldridge.
    Ci volle un po' di tempo, ma finalmente i due ragazzi raggiunsero la Fortezza, tra pensieri e idee che cercavano di far fiorire nella mente. << Vi rivolgo i miei ringraziamenti. Mi avete permesso di aiutarvi e mi avete guidato, facendomi conoscere luoghi nuovi, che ahimè, avrei preferito vedere nelle condizioni migliori... So che c'è ancora molto da fare, quindi non perdiamo tempo. Mi auguro di rivedervi presto >> Il ragazzo dai capelli corvini salutò quindi il Buckwell, porgendogli dei ringraziamenti, per poi salire le scalinate reggendo ciò che aveva raccolto lungo la strada.


    Pochi minuti ed il ragazzo si ritrovò dentro al proprio alloggio, trovando sia il padre che la madre. << Salve padre, salve madre. Vogliate scusarmi un secondo... >> Disse dirigendosi rapidamente verso il tavolo, poggiando gli oggetti che portava sopra. << Questi sono degli oggetti che ho trovato lungo la strada, potrebbero tornare utili... saprò cosa farne. Padre, possiamo sederci qualche minuto a discutere? E' molto importante che Voi sappiate... >> Il ragazzo si sedette, invitando pure il padre. Una volta seduti, Eldridge iniziò a spiegare ciò che aveva visto e la situazione attuale. << Padre, la situazione la fuori è... molto preoccupante. Se foste venuto, sareste rimasto... senza parole. La distruzione che ho visto è stata molta... quelli che un tempo erano lavoratori, ora non hanno nulla. Siamo giunti ad un punto dove agire è un'obbligo. E' chiaro che a causa della tragedia artigiani, pescatori e altri tipi di lavoratori abbiano perso la bottega, le barche ed eccetera... Io e Ser Buckwell abbiamo pensato di usare i fondi delle nostre due famiglie per finanziare il progetto per la ricostruzione delle barche. Gli artigiani verranno pagati dai pescatori che avranno ricevuto il nostro denaro, ed i pescatori, venderanno ciò che hanno pescato. A differenza di altre Casate, la nostra e quella dei Buckwell, guadagneranno facendo favori alla Corona, e non pretendendo. Inoltre, Ser Lionel è riuscito a giungere in patti con i pescatori: per un'anno, il 35% del guadagno di 8000 lavoratori sarà restituito, risaldando il debito e facendoci guadagnare allo stesso tempo. Vi consiglio di prendere in seria considerazione ciò che vi ho detto. Questo potrebbe aiutare tante persone, e portare in alto il nome della nostra casata... oltre all'enorme guadagno economico >> Ora era in gran parte nelle mani di Lord Paul, era lui a dover dare il proprio consenso per poter procedere.

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    Approdo del Re• 11 agosto 285 • pomeriggio • cielo sereno - temperatura mite

    Damon ricompense in fondo
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    Esterno
    Ora anche alle orecchie di Lionel arrivava il canto che il popolo radunato all'esterno delle mura aveva ricominciato a cantare in onore dei Sette e di Illyria Targaryen; diversi predicatori assisi su casse e tronchi guidavano le preghiere ed i canti elogiando il miracolo della salvezza di Damon Arryn per intercessione della bontà della cugina del Re.
    Gli Dei ascoltano le nostre preghiere e per mezzo di loro e della saggezza di Lady Illyria, abbiamo salvato il Primo Cavaliere dal sonno della morte! Esultiamo e preghiamo! Grazie Madre, grazie Illyria!
    Le Cappe dorate si mossero immediatamente agli ordini del Buckwell benché non fossero in effetti ancora comandate dal ragazzo, tuttavia aver ricevuto la grazia non era roba da poco e non volevano certo inimicarsi la dinastia regnante ed i loro alleati prima ancora che Rhaegar si fosse risvegliato!
    "Guercio? E chi dovrebbe essere, un predicatore o un soldato? Non saprei, forse potreste provare a chiedere alle puttane di Anna, da loro passano tutti. Oppure a quelli che portano il rancio. Diversi uomini hanno perso un occhio durante i combattimenti e le esplosioni."
    E se a far compagnia ai pensieri del biondino c'erano le urla e le preghiere della folla, ben presto ci sarebbe stato un marasma di gente a metà tra l'ansioso ed il preoccupato da un lato ed il curioso e speranzoso dall'altro. Diverse Cappe Dorate accompagnavano il corteo in avvicinamento facendo spazio affinché l'altra gente coi predicatori si allontanassero permettendo agli artigiani di farsi avanti: centinaia, ma che dico...migliaia di uomini e donne presto sarebbero stati al cospetto di Lionel.
    Come avrebbe fatto a parlare con tutti loro?

    Fortezza Rossa
    Di certo Lord Langward poteva dirsi sorpreso di quella conversazione che stava avendo con il suo primogenito; quella proposta non gli piaceva proprio per nulla per la verità, ma era la prima volta che Eldridge mostrava vivido interesse negli affari di famiglia e questo nuovo lato del ragazzo indubbiamente lo affascinava. Era evidente che la vicinanza del rampollo dei Buckwell gli facesse bene.
    "Figliolo, sono felice di poter finalmente parlare con te di queste faccende e mi congratulo per l'iniziativa che hai mostrato oggi."-iniziò dandogli una paterna pacca sulla spalla. "Tuttavia non credo che questa sia la strada giusta per noi."-continuò facendo d'un tratto crollare le speranze che pure aveva dato al ragazzo.
    "Mi parli di un grosso investimento per la nostra piccola Casata. Per essere sicuri di poter fronteggiare tranquillamente i prossimi mesi ed eventuali emergenze dovremmo di certo domandare un prestito. Prestito che da nuove direttive dovremmo chiedere direttamente alla Banca di Ferro che come avrai visto non è certo generosa con gli interessi da chiedere in pegno."
    I dubbi di Lord Paul venivano esposti senza segreti e senza reticenze al figlio, messo a parte dunque di tutti i suoi ragionamenti: "Se non affronteremo grosse spese nel prossimo futuro come matrimoni o altri investimenti, beh si potrebbe fare di certo un tentativo sì. Ma cosa ci tornerebbe indietro? Un terzo dei proventi dei pescatori della città per un anno? Anzi, ad essere onesti un sesto visto che dovremmo dividerli con Casa Buckwell."
    Lord Langward arricciò le labbra in una smorfia di disappunto.
    "Dubito siano profitti ben lungi dal ripagare le nostre spese. Quanto guadagna un pescatore col suo pescato ogni anno? Se consideri che molti passano la vita a lavorare sotto padrone perché non ne hanno abbastanza per comperarsi una barca puoi fare i conti da te. Un sesto del suo guadagno annuo saranno sì e no una manciata di lune, certo dovremmo moltiplicarli per ottomila e arriviamo a quanto? Un migliaio di Dragoni se siamo fortunati?"-il Lord iniziò a scuotere la testa disilluso.
    "Certo acquisteremmo prestigio alla corte del Re, ma a che prezzo?"
    Tiro di Seduzione Eldridge vs Paul
    [Giudizio mod + Affinità bersaglio/10 + Liv Competenza Seduzione/2 + (Attrazione + Diplomazia)/4] - [Giudizio mod + Intrigo/2 + liv controspionaggio*5]
    Giudizio mod Eldridge= 5 circostanza 2 modalità 3 scrittura= 10 punti
    Affinità Eldridge vs Paul= Affinità casata/2 + Affinità casata maggiore/8 + Affinità vassalli/8 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 5/2 + 3/8+0+0+0+0+5= 2,5+0,37+5= 7,87
    Giudizio mod Paul= 8 circostanza (comunque parliamo di soldi) 2 modalità= 10 punti
    PAUL LORD MINORE PNG LV 10
    Marzialità 20
    Diplomazia 30
    Conoscenze 5
    Amministrazione 20
    Intrigo 25

    [10 + 7,87/10 + 0 + (0+11)/4] - [10 + 25/2+0]= (10+0,78+2,75) - (10+12,5)= 13,53 - 22,5= -8,95 Quaaaaasi non riuscita. Dunque, rendiamo questa parzialità con papino molto felice che ti interessi agli affari di famiglia ma meno della proposta

    Damon Arryn
    10 punti esperienza base + 15 lunghezza - 0 post sotto le 300/400 parole manco mi ricordo mo + 5 mod +2 interazione +2 punti attivazione Guardiani della Valle= TOTALE 24 PUNTI ESPERIENZA
    1 punto Diplomazia
    1 punto Conoscenze
    +5 Prestigio
    Attivazione tratto Guardiani della Valle (in scheda non hai segnato a che lv sei, per cui ho considerato il primo boh XD)
    Oggetto "Medaglione stella a sette punte":
    CODICE
    <span>[IMG]https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/61kmryud6oL._AC_UY675_.jpg[/IMG]<p> Medaglione stella a sette punte
    Quando indossato: Affinità Culto dei Sette Dei + 20 </p></span>

    Affinità Lionel +5
    Affinità Eldridge +5
    Affinità vassalli +2
    Affinità Varys +3
    Affinità Illyria -10
    Affinità Culto dei Sette Dei +5
    Affinità popolo +3
    Affinità predicatore -5
    IMPORTANTE: a fine quest skippiamo in avanti di un mese (riceverai un botto di comunicazioni dalla Valle); se vuoi fare qualcosa ambientato in questo mese dunque dovrai farlo in semilibera.

    Lionel: dovendo skippare alla fine di questa quest, i pescatori che ti vengono in Fortezza li gestirai in semilibera alla fine di questa quest <3
    - casino solito religioso;
    - cerchiamo un uomo in mezzo a millemila persone, buon lavoro, vengo dietro alle tue idee XD
    - han calcolato un ventimila artigiani, te ne lasciamo 10.000 per ora. Gli altri saranno ancora dentro la città/a farsi i fatti loro e riceveranno la notizia col passaparola. Ora...come fai a parlare a 10.000 persone? A te la cosa.

    Eldridge papino è contento che ti interessi ma ha i suoi dubbi sulla cosa.
    Problema 1: investimento iniziale. Per come la vede lui ci sono due opzioni:

    1. Non chiedere niente a nessuno
    2. consumate dunque i soldi che ci sono da parte in Casa Langward. Questo vuol dire che però siete sederino a ponte di fronte a qualsiasi evenienza potrebbe arrivare (es, c'è una guerra? Non potrete armare ulteriormente l'esercito/costruire difese ecc, ed in piccolo non avrai più il Credito Lord)
    3. Chiedere un prestito alla Banca di Ferro
    4. in questo caso bisogna che qualcuno vada a Braavos a trattare.
    Eldridge vede altre opzioni? Se sì parla pure!
    Problema 2: guadagno. Papino crede che un sesto dei proventi dei pescatori per un anno sia troppo poco. Come si può aumentare/puoi convincerlo?


    Limite post: martedì 20 ottobre
     
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    Il canto dei fanatici scandì ogni suo movimento fino alla guardia. Quella situazione gli cominciava a star sempre più stretta... Come diamine facevano a credere ad ogni parola di quella Targaryen? Rhaegar aveva davvero ragione: un popolo non educato era un popolo facile da manipolare. Un arma a doppio taglio sia per la Corona che per il primo fanatico di chissà quale credo.
    La guardia cittadina si mosse lesta al suo ordine, in passato probabilmente gli avrebbero riso in viso o ribadito la loro ubbidienza unicamente agli alti membri della Corona; quello gli fu un chiaro segno di come ormai il suo volto e nome erano ormai saltati di persona in persona senza sfuggire a nessuno. Sulle domande, il soldato non seppe dar informazione, ma nonostante ciò, il Buckwell apprezzò il suo consiglio.
    A quanto pare non era un gran mercante o probabilmente era uno dei tanti dediti a quel tipo di affari, dopotutto la Strada dell'Acciaio era saltata da un po' ormai, oltre a pensare al fatto che sicuramente non vi era rimasto più niente di utile tra le merci... o forse cose troppo costose per il pubblico a cui erano soliti tra le tende di fortuna di Approdo del Re.
    "Capisco... tenete un occhio aperto per qualunque mercante venda oggetti ritrovati tra le macerie post-assedio o cerchi ancora tra esse, informatemi direttamente se ne doveste trovare qualcuno, vista l'importanza della Strada dell'Acciaio potrebbe avere piu di quanto crediamo" Terminò portando la mano al mento e lasciandosi trasportare qualche secondo tra i pensieri. Chissà quante persone come quel "Guercio" sfruttavano i bambini pur di guadagnare dalla disgrazia che aveva colpito la Capitale...
    Il Buckwell con un cenno congedò l'uomo e subito dopo si addentrò nel campo, fino a raggiungerne la fine osservando a destra e sinistra qualunque bancarella o tenda durante il suo cammino. Quel posto era stato il meglio che erano riusciti a creare... alcuni di loro vivevano del rancio, altri del lavoro che il Buckwell con Ser Philipp erano riusciti a creare dalla distruzione, ma le macerie erano finite e presto solamente la ricostruzione sarebbe rimasta come opportunità per molti di loro.
    Una volta giunto alla fine, il ragazzo attese il ritorno delle guardie con gli uomini richiesti. Durante l'attesa si concesse qualche secondo di riposo, salendo su un carro di rifornimenti abbandonato e sedendosi sul posto del cocchiere. Dalla cintura apri' il cofanetto e tirò fuori lo strumento a fiato, pronto a concedersi qualche secondo di pace prima dell'inferno... ma niente l'avrebbe potuto preparato all'inferno che lo stava per raggiungere...
    La mano del ragazzo incominciò a muoversi sullo strumento e dopo il primo fiato socchiuse gli occhi perdendosi tra le sue note... vi era bisogno di qualcosa di divertente ed allegro, quel campo era solamente disperazione e tristezza, non poteva permettersi di farsi trasportare da quei sentimenti dominanti la zona.

    Da quel carro, il ragazzo continuò la sua musica anche quando il legno stesso incominciò a tremare sotto i passi di migliaia di persone... Uno dei due occhi si aprì mentre le note continuarono ad uscire.
    La sua espressione da rilassata divenne la chiara espressione dei suoi pensieri all'avvicinarsi di quella folla "Ma che diav..."
    Quanti erano? centinaia? Migliaia?... Un esercito di artigiani... Aspetta... Cosa aveva detto alla guardia? Il ragazzo pensò e pensò continuando però a suonare: quella era la sinfonia perfetta per quella situazione...
    Le sue parole pronunciate alla guardia tornarono immediatamente alla mente del giovane, fulminandolo come un albero durante la tempesta. Se non avesse avuto il flauto tra le mani si sarebbe sicuramente dato un colpo in faccia dalla sbadatezza... Gli servivano falegnami, massimo massimo tessitori e fabbri! Non vasai, orefici e chissà cosa vi era tra quelle persone!
    Sotto il suono della sua musica, le guardie continuarono il loro cammino guidando come pastori quel gregge di pecorelle confuse e speranzose... Il ragazzo continuò a suonare nonostante il loro alt dinanzi a lui, chiudendo gli occhi ed ignorando la loro presenza. Se doveva parlare a diecimila persone avrebbe fatto a modo suo e soprattutto quella stramberia avrebbe sicuramente attirato l'attenzione di molti di loro... dopotutto la sua musica era un qualcosa di lontano dal comune: un talento, che come aveva detto il Langward era in grado di persuadere, un qualcosa di magico e pieno di carisma. Mai piu di quel momento sperò nelle parole di qualcuno... dopotutto la sua unica platea era sempre stata la solitudine ed Ikarus, pubblico di poche parole di sicuro...
    Il suono del suo flauto continuò fino al termine della composizione e dopo l'ultimo soffio, il ragazzo lentamente riapri' gli occhi e si alzò mettendosi in piedi su quel carro abbandonato. Diecimila occhi erano davanti a lui... Cosa avrebbe detto? Cosa avrebbe fatto? Il ragazzo non lo sapeva e questo gli generò un blocco in gola che lo costrinse a tacere per quasi un minuto.
    I suoi occhi cercarono come l'acqua nel deserto l'ufficiale delle Cappe Dorate ed una volta individuato, il Buckwell lo chiamò immediatamente a se, abbassandosi a lui una volta vicino al carro.
    "Soldato, avrò bisogno della cooperazione dei tuoi uomini, fatemi da eco per la prima parte e una volta finito parlerò da solo a coloro che rimarranno" Ordinò all'uomo con voce solo per lui. Diecimila persone eran tante e nonostante il carro che agiva da piattaforma, il Buckwell non aveva nessun tipo di amplificatore o vocione da banditore.
    "Artigiani della Capitale, siete qui convocati oggi per prendere parte in un progetto che rimetterà in moto parte della nostra economia! Un passo verso la normalità! Molti di voi sono stanchi sicuramente di mangiare sempre il solito rancio... In nome della Casata Langward e Buckwell, tutti coloro che sono coinvolti nella costruzione delle imbarcazioni per i pescatori , sono pregati di venire avanti. Il resto dei presenti possono rimanere o andare a secondo del proprio volere" Pronunciò con la voce più alta possibile, ma senza urlare. Attese che le Cappe Dorate ripetessero il bisogno di solamente certi di loro, per poi attendere la divisione degli artigiani e l'avvicinarsi di quelli richiesti tra le prime file. Una volta superata l'attesa, il Buckwell fece cenno all'ufficiale che ciò poteva bastare, rendendogli noto che da quel momento in poi avrebbe parlato solamente lui.
    "Quasi ottomila pescatori aspettano qualcuno che possa dare loro il mezzo per portare sulle nostre tavole il pesce della Baia delle Acque Nere... Questa guerra ha lasciato molti di noi senza lavoro, cibo e casa... Ottomila pescatori attendono artigiani pronti a fornire loro le barche saltante insieme al Porto" Ribadì facendo avanti ed indietro su quel carro. Con l'occhio osservò ogni viso tra le prime file e le loro espressioni durante il suo discorso, quanto avrebbe chiesto? In quel minuto di pausa cercò di fare un calcolo veloce prima di riportare la sua attenzione sulla folla in attesa.
    "La Corona è disposta a fornirvi il legno che vi servirà, oltre che a usare il proprio esercito per il trasporto ed abbattimento degli alberi, tutto questo al patto che ogni barca venga a costare 25 lune d'argento. In mancanza delle botteghe: le piazze, le spiagge, qualunque posto vi servirà per lavorare sarà messo a vostra disposizione" Informò i presenti dando finalmente i dettagli e soprattutto la somma che sarebbero stati pagati ognuno di loro per ogni barca prodotta. Gli uomini di suo padre avrebbero pensato al trasporto, il Primo Cavaliere a fornire il legno e gli artigiani le barche... Quello era un piano che avrebbe potuto funzionare.
    "Il popolo di questa città ha bisogno di quel pesce, come i pescatori delle barche e voi di questo lavoro... Non siete stanchi di qualche tozzo di pane? Del grano dell'Altopiano e chissà quale avanzo di chissà quale regno? Non volete qualcosa di più per voi? Per i vostri figli? Nessuno in questa città vi offrirà un offerta di lavoro, nessun nobile proverà a venirvi in contro come sto facendo Io con voi... Posso contare su di voi per riportare questa città un passo piu vicino alla normalità?" Terminò cercando di far pressione sul loro lato emotivo, le sue parole erano la verità... non vi era bugia neanche in una singola frase.
    Nessun nobile avrebbe fatto qualcosa di simile per la città e voleva che ogni presente sapesse ciò. La Corte del Re non era altro che un insieme di parassiti e questo ormai lo sapeva da tempo... nessuno di tutti quei ricconi aveva sborsato un singolo centesimo per quella città, quella stessa rabbia provata verso i nobili alimentò il suo discorso trasformandosi in convinzione ed empatia verso i presenti.
    mP421cM
    Legenda
    Narrato ~ Parlato ~ Pensato

    26MvK7E

    Parole: 1419
    ---------------------------------------------------------------
    Okay, non vi era musica piu adatta a quella ahahahah
    Riassumendo:
    - Continuo a suonare nel tentativo di attirare l'attenzione di tutti i presenti, dopotutto sono chiaramente visibile visto il carro sul quale son seduto (Tratto Musicista e albero delle arti Musica)
    - Chiedo all'ufficiale di ordinare ai suoi uomini di fare eco alle mie parole iniziali affinchè parte di loro torni a casa e quelli che mi servono avanzino tra le prime file
    - Una volta sistemato il tutto continuo da solo, esprimo la mia proposta e poi cerco di far pressione sul loro lato emotivo
    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    Non so se serve, ma metto lo stesso i parametri di Lionel in spoiler:
    Diplomazia 33
    Marzialità 75
    Amministrazione 9
    Intrigo 10
    Conoscenze 17

    Prestigio 49
    Fama 40

    Affinità Generali 10
    Affinità Popolani 3
    Affinità Andali (Penso lo siano tutti qua) 15
    Attrazione 17( +7 della cintura)


    Edited by Aeryx - 14/10/2020, 21:58
     
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    e… beh le dita del Re?!?


    Non fu troppo complicato per il ragazzo spiegare e proporre ciò che aveva concordato con il giovane Buckwell, ottenne pure la felicità del padre e la sua fierezza. Era importante che Eldridge maturasse e iniziasse a mettersi in gioco, e quella era un'ottima occasione per dimostrarlo ai propri genitori. Era un'ottima occasione anche per la Casata Langward di crescere e acquisire più importanza. Eldridge sarebbe stato il prossimo a diventare Lord Langward e chi meglio di lui poteva mettere in buona luce la propria Casata e la propria famiglia? La terribile esperienza che la Capitale ha vissuto poteva essere un'occasione per farla rinascere meglio di com'era prima, ed il contributo di chiunque si sarebbe messo all'opera sarebbe stato ripagato con dei vantaggi. Era questo a cui puntava il giovane, sarebbe stato da sciocchi non approfittare da un'occasione del genere.
    << E' il mio dovere Padre, ho a cuore la nostra Casata ed il nostro cognome, vorrei che guadagnasse importanza e ricevesse i giusti meriti. Cercherò di fare del mio meglio e di sfruttare le mie conoscenze e la mia arguzia per poter aiutare... anche se ho la piena consapevolezza nel fatto che devo ancora maturare e imparare tante altre cose >> Il ragazzo sorrise, sentiva che il proprio padre aveva riconosciuto in lui la buona intenzione e la voglia di fare, erano qualità più che importanti. Lord Langward poi proseguì, sosteneva che non fosse quella la strada giusta per la famiglia. Come poteva dire una cosa simile lasciandosi sfuggire un'opportunità del genere? Qual'era allora la giusta strada per lui? << Padre, non comprendo perchè abbiate detto una cosa simile. Perchè non è la giusta strada per noi? Quale strada ritenete sia giusta? Oramai i patti sono stati fatti, rimane solo da definire la percentuale del ricavato e trovare il materiale necessario per procedere. Non possiamo tirarci indietro, ne va della nostra immagine. Siamo qui ospiti, e dobbiamo mostrare la nostra bontà e le nostre qualità... anche perchè a rimetterci siamo pure noi >> Disse il giovane Langward deluso e seccato. Lord Paul doveva capire che c'era molto più di un semplice guadagno di denaro, doveva vedere oltre.
    Il padre proseguì nuovamente, era un grosso investimento quello che Eldridge proponeva, ma senza altre spese era una cosa fattibile. << Padre, non ho l'intenzione di sposarmi. Escludete il matrimonio dalle eventuali spese. Ciò che tornerà indietro è ancora da definire, ma per certo il limite sarà del 60%, non necessariamente del 35. Il fatto di dividerli con Casa Buckwell non è poi una cosa negativa, anche loro stanno dando il loro contributo, ed è vantaggioso averli come alleati >> A quelle parole probabilmente Lady Quintilla avrebbe reagito poco bene, ma era così, Eldridge non aveva in mente di sposarsi con nessuno, e preferiva fosse lui a dover decidere con chi e quando, nonostante tutto, sperò di non aver ferito la madre.
    Sarebbero bastate queste parole a Lord Paul per convincersi? Se avesse accettato, Eldridge avrebbe gioito, ringraziando il padre ed immediatamente si sarebbe congedato per informare il Capitano Kevan dell'accolta richiesta affinché si potesse procedere. Il giovane delle Antlers sarebbe stato informato al suo ritorno.

    Scritto | Parlato | Pensato



    *Parole:523
    *Nel caso Lord Langward accetti mi fermo qui
    *Nel caso dovesse continuare, continuo
     
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51 replies since 23/8/2020, 10:38   1236 views
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