Le...beh le dita del Re?!?

Quest Damon che diventerà corale

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    Ma sto Lionel? XD

    Approdo del Re• 11 agosto 285 • pomeriggio • cielo sereno - temperatura mite

    Esterno
    Il suono del flauto del Buckwell indubbiamente richiamò l'attenzione dei presenti, almeno di quelli che potevano udirlo, e l'idea di usare i soldati come amplificatori e ripetitori delle sue parole anche a distanza avrebbe garantito a tutti coloro che erano radunati di ricevere il messaggio nella maniera migliore possibile considerate le circostanze. Ovviamente però gestire una mole così massiccia di persone non era affare semplice e ben presto, mentre lo stesso Lionel parlava, qualcuno cominciò a sbracciarsi o a fischiare per attirare l'attenzione in questo o quel punto non raggiunto ancora dal passaparola dei soldati.
    Esperienza che insieme al brusio e la chiacchiericcio contribuì a distorcere parte del messaggio che arrivava soprattutto alle file più in fondo, tant'è che alla fine del suo discorso il biondino avrebbe visto buona parte dei presenti ancora in piedi ad aspettarsi qualcosa da lui.
    "Ma che siamo stati chiamati a fare se qua nessuno parla a noi? Ho dovuto spegnere il fuoco per non bruciare l'argilla, ora sicuro si è incollata al calderone e voi ci avete fatti chiamare per niente?"-qualcuno urlava alla sua sinistra prendendosela con i soldati che invitavano la folla non necessaria a disperdersi.
    "Eccerto, per i falegnami lavoro assicurato e noi che dobbiamo fare allora? Gli scarpari non li considera mai nessuno, che noi non mangiamo come gli altri?"-qualcun altro si lamentò alla sua destra scatenando vistose proteste anche dal fondo.
    "E gli stagnini? Noi non ce ne abbiamo più di rame da lavorare, per noi cosa farete?"
    Gli unici che avevano un sorriso sul volto erano quelli che sgomitavano facendosi strada verso la porzione più anteriore della folla riunita, per poter trattare direttamente col biondino, i barcaroli. Qualcuno esultò tirando il capello in aria, qualcun altro ringraziò la Corona dell'opportunità, qualcun altro si preoccupò di far zittire gli altri per evitare di perdere una simile occasione.
    "Onoratissimi e felicissimi di lavorare per la ripresa della capitale, al vostro servizio signoria! Ma noi abbiamo un accordo per comprare il legno dai boscaioli del Bosco del Re, ci fanno un prezzo di fiducia e di sicuro non è così alto da valere almeno 1 Dragone, vossignoria capirà!"-ecco, innanzitutto dove avrebbe preso il legno Lionel? La Corona faceva delle concessioni per permettere ai boscaioli di tagliare il legno della proprietà reale in cambio di una tassa da versare annualmente nelle tasse della Fortezza. Questo voleva dire che l'avventura di Lionel non era finita e che sarebbe dovuto anche andare a trattare con questi boscaioli?
    "E poi vossignoria non se la prenda, ma se noi ora rimettiamo a nuovo tutte le barche dei pescatori della città alla metà del prezzo, come lavoreremo l'anno prossimo? "-provò ad azzardare un altro.
    "Vossignoria illustrissima, non potremmo ricevere un poco di più? Che so, una quarantina di lune ad imbarcazione?"
    "ECCERTO! Eccerto! Voi quaranta lune e noi facciamo la fame! E' uno schifo! Uno schifo!"
    "Non fate caso a questi buzzurri vossignoria, siete stato un uomo di lungimirante saggezza e noi vi onoriamo. Vedrete la nostra corporazione che lavoro vi tirerà fuori."

    Fortezza Rossa
    Se Lord Paul era rimasto soddisfatto dell'interesse del figlio per gli affari di famiglia, le parole successive con cui cercò di convincerlo della bontà delle sue decisioni sgretolarono come massi tutto il castello che la mente del Langward aveva costruito durante quella conversazione. Probabilmente sua madre a quel punto avrebbe cominciato a gridare e sbottare, ma Lord Paul era un uomo pacato, per cui non si alzò neppure dalla sua sedia limitandosi a sospirare e a portare entrambe le mani di fronte al viso per massaggiarselo e calmarsi. Certo, non stava urlando come un ossesso, ma Eldridge avrebbe potuto comprendere immediatamente quanto fosse turbato.
    "Credo di essere stato un buon padre per te, mi sbaglio? Non ti ho ostacolato quando preferivi restare in biblioteca a leggere piuttosto che a tirar di spada e non ti ho fatto pressioni affinché conquistassi la piccola Buckwell mi pare, mi sbaglio?"-l'uomo si ripeté mantenendo un tono di voce il più calmo possibile anche se il cambiamento di ritmo e di pause nelle sue frasi non prometteva niente di buono.
    "Questo forse ti ha dato l'impressione che potessi gestire la tua vita, la tua famiglia e le casse del tuo castello come più ti pare e piace? Io sono tuo padre e sono il tuo Lord, la mia parola è legge per te fino a quando avrò fiato nei miei polmoni. Sei il mio primogenito ed è tuo preciso dovere sposarti e mettere al mondo un erede per Casa Langward. Ascolterò il tuo parere sulla donna che sceglieremo per te perché so cosa vuol dire trascorrere la propria vita con una donna dal carattere difficile, ma niente di più di questo. Come è stato per me e come è stato per mio padre prima di me."
    Ecco dunque svelato il motivo principale dell'improvviso cambio d'umore di Lord Paul; forse per Eldridge la sua affermazione era stato solo il mettere finalmente nero su bianco un pensiero a lungo covato, ma quanto aveva detto cambiava decisamente le carte in tavola. Era nato maschio, questo gli concedeva qualche anno in più di tempo, ma la sua famiglia non avrebbe certo perso il suo primogenito; dopotutto solo i Maestri, i Corvi e le Guardie Reali rinunciavano al matrimonio. Per tutti gli altri il destino era scritto e segnato.
    "E poi, fammi capire, cos'è tutta questa fretta? Hai deciso in un pomeriggio di impegnare i soldi della tua famiglia ed ora dici che se ci tiriamo indietro perdiamo la faccia? Io sono il Lord, io decido come spendere i nostri soldi e non mi sembra di aver promesso o firmato alcunché. Con i casini di Braavos poi, figurarsi..."-sbuffò scuotendo la testa e mugugnando qualcosa a mezza bocca, probabilmente un impropero contro la Targaryen.
    "Vuoi fare i tuoi esperimenti ed i tuoi affari senza consultarti prima con tuo padre? Bene, sei libero di farlo. Hai il mio permesso di mettere il tuo nome su questo folle progetto ma non userai neppure una stella di rame di Casa Langward per finanziarti. Se sei abbastanza sveglio da decidere senza tuo padre, lo sarai anche per trovare i soldi senza domandarli a tuo padre."
    Lord Paul si alzò dal tavolino per congedarsi dal figlio a cui, se non fosse stato fermato, avrebbe rivolto solo qualche ultima parola: "Sarò pronto a riaccoglierti quando riconsidererai la tua posizione."

    Tiro di Seduzione Lionel vs barcaroli
    [Giudizio mod + Affinità bersaglio/10 + Liv Competenza Seduzione/2 + (Attrazione + Diplomazia)/4] - [Giudizio mod + Intrigo/2 + liv controspionaggio*5]
    Giudizio mod Lionel= 8 circostanza 2 modalità 4 scrittura= 14 punti
    Affinità bersaglio= Affinità casata/2 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 63/2 + 15/2 + 10/100*50 + 3/5+0= 31,5 + 7,5 + 5 + 0,6= 44,6
    Giudizio mod barcaroli= 6 circostanza 4 modalità= 10 punti
    PNG LV 6
    Marzialità 0
    Amministrazione 20
    Conoscenze 0
    Diplomazia 20
    Intrigo 20

    [14 + 44,6/10 + 0 + ((24+33)/4] - [10 + 20/5+0]= (14+4,46+14,25) - (10+4)= 32,71 - 14= 20,71 Seduzione riuscita. Sono felicissimi , ti lodano e di imbrodano.
    Ovviamente questo non vuol dire che accettino passivamente, come per Aconé...ci tocca guadagnarci la pagnotta XD Ma sono molto MOOOOOLTO disponibili a trattare con te sul prezzo.

    Ovviamente anche gli altri artigiani che son rimasti ora vogliono qualcosa...
    per ora stagnini, vasai e scarpari.

    Eldridge: mi hai fatto incavolare sto povero cristiano che è un pezzo di pane, cattivo Eldridge, botte Eldridge! XD Obv, sei il primogenito della Casata, non è concepibile che tu non ti voglia sposare. Ti toglie i viveri ma approva il progetto, è un invito a dire "bene, se vuoi fare di testa tua vedi di volare con le tue ali, altrimenti se usi i soldi di famiglia fai quello che ti dice il Lord." Che si fa?

    Limite post: domenica 25 ottobre
     
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    Le... beh le dita del Re?!? - Porta del Dragone - 11 Agosto 285 AC
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    Il suo piano sembrò funzionare... in parte. Diecimila persone erano tante a cui parlare e una sola voce, specialmente come quella dolce e leggera del Buckwell, veniva facilmente sommersa dalle altre. Ma i soldati furono i suoi amplificatori, trasportando il messaggio fin dove erano schierati, anche se solamente ai lati, mentre verso il centro alcune persone non udirono quasi niente se non il passaparola e le lamentele degli altri.
    Il suo flauto tornò a riposo nel cofanetto dopo una veloce pulita con l'abito. Allo strumento avrebbe dedicato più attenzioni dopo... I suoi occhi tornarono sulla folla e un veloce sospirò di stanchezza fuoriuscì dalle sue labbra socchiuse. "Che situazione..." pensò fugacemente.
    Le lamentele si fecero sentire fino al suo carro, facendogli ricordare, ancora una volta, quanto era stato poco accorto nel pronunciare quell'ordine alla Cappa Dorata... la stanchezza e confusione, dovuta ai vari compiti a lui assegnati, avevano avuto il sopravvento sul presente. Quanto mancava alla fine di quel lungo sonno? Troppe lune erano ormai passate...
    Nella massa di artigiani, gli scarpari e gli stagnini si fecero sentire sopra i presenti: lo stagno era finito e le scarpe erano sinonimo di ricchezza, cosa che in città mancava in quel momento. Come avrebbe fatto a tenere ognuno di quei diecimila artigiani buoni e contenti?
    Era letteralmente impossibile fare tutto per tutti... Casa Buckwell era una casata abbastanza grande nelle Terre della Corona, una delle maggiori... ma non quanto i Rykker o i Rosby... non poteva impiegare tutto l'oro della Casata per la Capitale: suo padre l'avrebbe sicuramente ucciso.
    Quella sua decisione era già abbastanza significante in termini economici per la sua famiglia, avrebbe chiesto più del 35%, di questo ne era ormai sicuro... ma non in quel momento, la sua concentrazione doveva essere sul presente e non sul futuro.
    "Vi prego di comprendere la mia posizione, la mia casata non può accontentare tutti... Io, noi Buckwell, stiamo facendo quel che possiamo con quel che abbiamo" Disse con rammarico e sofferenza tra i suoi lineamenti. Li avrebbe voluti aiutare tutti, ma non poteva... solamente alcuni avrebbero ricevuto il suo aiuto e questo non faceva altro che far pesare ancor di più la sua anima. Quella sensazione era pari a sprofondare tra gli abissi del mare, sempre di più, sempre di più... fino a quando neanche la luce avrebbe potuto accarezzare con i suoi raggi il suo viso.
    Il ragazzo scosse la testa quando una voce venne in suo soccorso, ringraziandolo per l'opportunità offerta. Un debole sorriso accolse quelle parole nonostante la richiesta di più denaro per le imbarcazioni. Quello non poteva e lo sapeva bene...
    "Le barche hanno sempre bisogno di manutenzione, il lavoro non vi mancherà... e poi la guerra è finita, la Flotta della Corona avrà bisogno di manutenzione e lo stesso vale per quella degli Arryn, oltre al fatto che il porto dovrà essere ricostruito e maggior parte di esso sarà fatto in legno come in passato" Accennò cercando di riprendersi da quelle sensazioni che avevano completamente spento ciò che la musica aveva acceso dentro di sé. Il suo sguardo si mosse verso la seconda fonte, comprendendo la sua preoccupazione e poi la terza e la quarta... un sempre più crescente desiderio di fuggire gli sembrò nascere da dentro. Ma li' rimase. Quel sentimento fu soggiogato dal suo amore per il continente e il bene per il popolo, lo stesso che lo faceva andare avanti sempre e comunque.
    "Non temete per il legno per le barche, a quello penserò direttamente Io, ma come vi dicevo, non posso permettermi di andare oltre quella cifra... ottomila barche sono tante da costruire. Avrete sufficiente lavoro per tutto l'anno e poi, con i soldi guadagnati potrete finalmente cominciare a ricostruire le vostre botteghe" Disse senza far svanire dal tono le sensazioni precedentemente provate. Il Buckwell si volse verso dove era giunta la voce, le Cappe avevano già mandato via alcuna gente, ma quella che rimaneva andava accontentata con quel che poteva... e in quel momento non aveva altro che parole e neanche una luna da poter investire nel loro lavoro.
    "Per adesso questo è tutto quello che posso fare, mi spiace... Ma potete provare a mandare dei rappresentanti alla Fortezza, a chiedere alle restanti famiglie di finanziare i vostri lavori come sta facendo la mia. Le sale brulicano di nobili da ogni parte del Continente, sicuramente ci sarà qualcuno disposto, ma che non ha avuto ancora l'idea di fare una cosa simile per un motivo o per un altro... E poi avete un esercito ancora nella Capitale, i soldati lavorano e vengono pagati, chi meglio di loro a cui vendere un paio di stivali? Miei signori, le possibilità ci sono se le cercate " Incitò i presenti nella speranza che veramente ci sarebbe stato qualcuno... nel peggior dei casi, il Buckwell avrebbe dimostrato come quelle persone non erano altro che un branco di avide sanguisughe naturalmente predisposte alla guerra piuttosto che la pace. Il ragazzo rivolse lo sguardo verso i falegnami ed attese le loro risposte speranzoso che tutto fosse andato come da lui sperato.
    "Quest'anno dovremo tutti stringere i denti, dai piu alti nobili ai piu umili servi... Io stesso non posso permettermi un armatura come si deve per combattere, i vestiti che indosso li disegno io stesso, per quanto strambi e colorati, la materia prima non è pari a quella degli altri nobili" Disse mostrando ai presenti la manica e la stoffa di cui era fatto l'intero abito per quanto curato e raffinato potesse sembrare. Subito dopo staccò la spada dalla cintola ed una volta sfoderata, il giovane lasciò l'acciaio risplendere sotto i raggi del Sole alla vista di tutti.
    "E questa spada? L'ho trovata durante la conquista, la mia prima arma non è altro che uno Spadone in Bronzo.... Giorno e notte lavoro per questa Capitale, per il nostro Re, per me e soprattutto per voi... Perdonatemi tutti quanti se questo non è quello che desiderate, neanche io lo vorrei, ma non abbiamo altra scelta in questo momento... siamo tutti sulla stessa dannata barca e solamente remando tutti quanti insieme, senza distinzione di ceto o natali, riusciremo ad arrivare alla riva sani e salvi" Terminò quel suo discorso riallacciandosi la spada alla cintola e lasciando calare il silenzio dopo quelle sue parole.
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    Parole: 1044 - Potrò avere poca diplomazia, ma chi meglio di Lionel sta parlare al popolo? ahahahah
     
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    Alloggi della Fortezza Rossa | 11 Agosto 285 AC
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    e... beh le dita del Re?!?


    La situazione non fu proprio delle migliori, il ragazzo si mise in un pasticcio che mai avrebbe voluto. Era stato fin troppo diretto, la troppa sicurezza e il desiderio di voler contribuire alla ricostruzione delle barche gli avevano fatto dire le cose nella maniera più sbagliata possibile, aggiungendo anche cose che Lord Paul non avrebbe mai voluto udire dal proprio figlio. Nonostante tutto, Eldridge non aumentò il tono della voce, rimanendo in linea alla calma del padre.
    Il giovane Langward si alzò, richiamando a se l'attenzione di Lord Paul << Padre, Voi siete stato, e siete ancora un buon genitore per me. Avete ragione quando dite che non mi avete ostacolato, avete lasciato che io coltivassi la mia passione e di questo ve ne sono grato. E' anche per questo motivo che desidero il meglio per la nostra Casata... per la nostra famiglia... Vorrei rendervi orgogliosi di me. Non sarò come tutti gli altri giovani, armati di spada e agilità, ma so che porto con me altre potenzialità >> Rimase qualche secondo in silenzio, fissando il padre. Era addolorato per la reazione che Lord Paul ebbe.
    << Ciò non mi ha dato l'impressione di poter fare ciò che volevo, mancandovi di rispetto, non era mia intenzione irritarvi. Sono un ragazzo con degli obbiettivi ormai... questo deve avermi fatto dire cose sbagliate. Farò ciò che deve essere fatto, Padre. Ma vi pongo un quesito, a cosa serve un'erede, se la nostra Casata rimarrà sconosciuta, rimarrà piccola e inferiore a tante altre? Se deve nascere un bambino, vorrei che diventasse l'erede di qualcosa di più grande >> Il ragazzo abbassò leggermente lo sguardo. Era quello il suo dovere, il destino per i nobili era già scritto, come in un copione, era un'obbligo che faceva sentire il giovane soffocato, senza la libertà di poter scegliere.
    Eldridge si avvicinò al padre senza guardarlo negli occhi.
    << Ora il mio interesse è quello di portare prestigio alla nostra famiglia affinché i successori possano essere importanti Lord e alleati di diverse Casate, pertanto vorrei potermi concentrare pienamente sulla faccenda per fare il mio lavoro meglio possibile. Me lo concederete, Padre? >> Eldridge alzò lo sguardò, guardando il Lord dritto negli occhi, sperava avesse capito che in quel momento non era possibile pensare ad un matrimonio, e che il ragazzo preferiva dedicarsi ad altro.
    << E poi Padre, celebrare un matrimonio di questi tempi? Dopo la grande tragedia... meglio pensarci quando le cose saranno sistemate e saremo riconosciuti >> Il giovane Langward poggiò la mano sull'avambraccio di suo padre continuando a guardarlo con l'espressione un poco affranta.
    << Questa fretta è l'entusiasmo e il desiderio di voler fare qualcosa di utile, oltre alle urgenze che la Capitale ha. Avete un figlio laborioso e ben disposto, perché non darmi una mano? Sono sicuro che sarete fiero di me, o almeno, lo spero... >> Eldridge cercò di sorridere più che poteva, non era sua abitudine e quella situazione non era certo d'aiuto o allegra.
    Continuò a sperare con tutto se stesso che il padre iniziasse a capire, il popolo aveva bisogno di lui e non voleva in assoluto deludere il giovane Buckwell.

    Scritto | Parlato | Pensato


    *Parole: 523
     
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    Approdo del Re• 11 agosto 285 • pomeriggio • cielo sereno - temperatura mite

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    Accontentare un popolo arrabbiato non era cosa semplice, quella era tutta esperienza che Lord Merrick sarebbe stato ben lieto che suo figlio facesse prima di prendere le redini del suo seggio.
    Prima lezione: un nobile non può comprendere i sentimenti di un popolano e viceversa, fingerlo non porta a nulla di buono.
    "Ma quale stessa barca? Ma di che state parlando? Voi avete un tetto sopra la testa e del cibo in tavola, io mangio il rancio dei soldati e dormo in una tenda! Vergognatevi!"-il coro di buu iniziò a riempire l'aria sopra la capitale mentre le Cappe Dorate cominciavano ad agitarsi, indecise su come e fino a che punto agire.
    "Dice che le sue vesti non sono pregiate dice questo qui! Io ho un buco negli stivali!"-fece eco un altro di coloro che manifestavano il proprio scontento, seguito dalle risate generali della folla. Qualcuno però provò a farli ragionare: "Tanto i Buckwell non ci daranno niente, è inutile restare qui. Andiamo alla Fortezza."
    Quantomeno il discorso del biondino era servito a disperdere la folla di artigiani che aveva radunato; fortunatamente non sembravano avere intenzione di andare in massa alla Fortezza Rossa ma tornavano alle loro tende dividendosi in gruppetti più piccoli, forse riunenti i membri delle varie corporazioni. Quello sarebbe stato ora un problema degli altri nobili riuniti alla capitale dunque.
    "Se vossignoria non può fare null'altro per noi...vedremo di fare il meglio con ciò che ci darete."-tra i barcaroli rimasti invece le sue parole, o meglio il suo denaro, sembravano aver ottenuto almeno in parte l'effetto sperato.
    "Vossignoria, non per mancarle di rispetto. Ma io e la mia famiglia ragionavamo sulla possibilità di lasciare la capitale insieme ad altri artigiani. Ci sono molte città con un porto perfettamente funzionante dove aprire bottega, perché dovremmo restare ad Approdo del Re a lavorare per la metà del nostro guadagno abituale? Nulla ci trattiene, non abbiamo nemmeno più una casa."

    Fortezza Rossa
    Così come le parole di Eldridge avevano sgonfiato l'idea iniziale che aveva imposto al padre, così anche Paul sembrò rilassarsi per qualche istante ed il fuoco che gli bruciava in petto si attenuò alle parole del figlio. Rimandare le nozze era una faccenda su cui si poteva ancora ragionare.
    "Credimi, ammiro il desiderio di grandezza che ti gonfia il petto oggi. Ma l'entusiasmo senza la prudenza porta solo alla rovina."- sospirò tornando a sedersi al fianco del figlio, pronto a discutere ancora una volta della faccenda.
    "I Langward sono una casa piccola è vero, non ci ammantiamo della gloria di altre nobili famiglie della Corona, ma questo finora ci ha tenuto anche relativamente al sicuro dagli invidiosi e dai pericoli. Ascoltami..."
    Un altro sospiro, stavolta di chi era fin troppo docile nei confronti del figlio.
    "Se finanzio questo tuo progetto, le nostre casse resteranno scoperte di fronte a qualsiasi tipo di emergenza che possa arrivare per noi e per il nostro popolo. Voglio fidarmi di te ed assumermi questo rischio, ma questo può essere fatto solo se mi assicuri un ritorno economico sicuro ed il guadagno dei pescatori della capitale...beh perdonami figliolo ma non lo è."
    Strinse le labbra portando le mani sul tavolo, i palmi sul legno.
    "Facciamo così. Voglio fidarmi di te, hai accesso alle nostre casse per ciò che ti serve ma hai un anno di tempo per rimpinguarle del denaro che prenderai. Nel frattempo tua madre cercherà un buon partito per te, qualcuna la cui dote potrà coprire i buchi del nostro bilancio e ti impegnerai a conoscerla e a fare del tuo meglio per dare una buona impressione."
    Questo sembrava un buon accordo per Lord Paul che tese la mano al figlio come a siglare il patto: "Se le cose andranno secondo i tuoi piani acquisiremo il prestigio necessario ed il denaro che ci serve per darti qualsiasi moglie e generare eredi degni del nuovo nome che ci faremo. Se le cose non funzioneranno, lascerai che io e tua madre prendiamo in mano le redini della situazione e sposerai chi ti verrà indicato seguendo alla lettera i nostri consigli."

    Lionel: gli altri artigiani restano incapperati ma se ne vanno, saranno problemi degli altri d'ora in poi. Metà dei barcaroli accetta il tuo pagamento, l'altra metà preferirebbe lasciare la capitale a queste condizioni.
    A te la scelta: tratti per convincere gli altri a rimanere? O ti accontenti di quelli che hai? (I tempi dunque di realizzazione delle barche raddoppierrano essendo loro la metà)

    Eldridge: okay, ti sei riconquistato papino. Ti dà la tua parte di fondi ma ha bisogno di un'assicurazione nel caso fai un pasticcio: mammina si mette a cercarti una fanciulla ricca di grana e fate un po' di conoscenza alla vecchia maniera. Se in un anno le cose saranno andate bene, sceglierai la moglie che vorrai tu. Se le cose vanno male ti sposerai chi ti indicano loro.
    Ci stai?


    Limite post: martedì 3 novembre
     
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    Le... beh le dita del Re?!? - Porta del Dragone - 11 Agosto 285 AC
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    Le parole del giovane di Casa Buckwell sembrarono aver poco effetto sul popolo della Capitale, ma nonostante ciò, il suo obiettivo era stato raggiunto in un modo o in un altro: la folla si era dispersa e di quei rimanenti artigiani, tutti e mille, erano falegnami. Il ragazzo sorrise e spezzò la sua postura da oratore mentre il resto dei presenti si disperse, chi per tornare a casa, chi alla tenda e chi verso la Fortezza... ormai non erano più suoi problemi.
    La sua era stata una chiara provocazione nei confronti della nobiltà di farsi avanti e finanziare le ricostruzioni e la ripartita dell'economia... I piu intelligenti avrebbero colto quella palla al balzo, guadagnando da ciò e chiedendo favori al Re come la riduzione delle tasse; mentre la maggior parte si sarebbe sicuramente infuriata alla vista di quella folla, ma a lui non importava, molti di quelli non erano altro che parassiti e come tali andavano trattati.
    I presenti parlarono del loro stato, di quella barca che secondo loro era diversa, probabilmente perchè lui stava in una Fortezza e mangiava, ma agli occhi dei più informati, la vita da nobile non era tutta banchetti e ricevimenti.
    Ogni mattina lui era costretto a svegliarsi presto come loro, ad andare da una parte all'altra della città come loro, a dormire le stesse ore che dormivano loro... ma soprattutto la sua libertà non era la stessa che avevano loro! Il Buckwell poteva far quel che voleva, ma non poteva vivere con chi voleva... la libertà di scelta era qualcosa che le persone dinanzi a sè avevano e quella valeva tutto per il ragazzo.
    A quella vista, il Buckwell non rispose, ma scosse solamente la testa in dissenso: lui sapeva la verità dietro quelle parole e quanto il suo stato lo limitava a servire il Regno piuttosto che se stesso. L'agitazione tra le Cappe giunse allo sguardo dell'erede delle Antlers e con un semplice cenno della mano lì invocò a mantenere la calma e lasciarli andare. Tra i rimanenti, una voce si levò finalmente a suo favore, mentre un altra però disse il completo opposto, quasi invogliando gli altri a lasciare la Città dalle Rosse Mura.
    "Mi spiace davvero e vi capisco... Questa sera stessa andrò a parlare col Primo Cavaliere, insieme getteremo le fondamenta per la ricostruzione della Strada dell'Acciaio e con essa delle nuove botteghe, fucine e tutto quello che un tempo c'era. Se volete andarvene nessuno vi fermerà, ma se rimarrete avrete un lavoro per il momento e ciò che avete perso una volta ultimati i lavori " Disse sedendosi sul carro, stanco di quel stare in piedi sopra gli altri.
    Alcuni non lo comprendevano, ma lui condivideva davvero quel loro medesimo dolore... la sua espressione ne era uno specchio e la sua anima aperta agli occhi dei presenti. Se da un lato vi era un Lionel affranto, dall'altro però, il Buckwell sprigionava forza e volontà di andare avanti e ricostruire insieme... la sua fierezza da soldato e seguace del Targaryen non lo aveva abbandonato neanche un attimo, nemmeno in quei momenti di dolore: la sua causa era il faro nella nebbia; la vedetta sulla coffa; l'acqua nel deserto... ogni volta che qualcosa lo trascinava giù, quella forza era sempre presente a tirarlo dal lato opposto con la potenza di centomila cavalli da traino.
    "Nessuno vi fermerà, ma troverete davvero di meglio dove andrete? Forse, ma ricordate che la guerra ha colpito ovunque. E se qua avete un lavoro e del cibo garantito, dove andrete non ci sarà nulla di tutto ciò! Gli artigiani nativi del luogo vi guarderanno male, vi sfrutteranno, alcuni faranno di tutto per proteggere il proprio mestiere ed eliminare la concorrenza superflua. Le persone non sono generose, specialmente con coloro che hanno bisogno, e questo lo sappiamo..." A quel discorso, il ragazzo si rimise ritto sul carro e bruciò come una fiamma coperta, accompagnando i gesti alle parole fino alla fine, dove, dopo tutto ciò detto lentamente si spense osservando lo sguardo dei presenti. Non voleva costringerli a rimanere, non poteva... e con quella convinzione a dettar ogni parola, il Buckwell non voleva altro che il meglio per tutti loro.
    "Se siete sicuri andate, io farò quel che posso con quelli che rimarranno... ma per gli altri, prima di gettarvi da un fosso in un burrone, prendete bene in considerazione la vostra scelta e se nonostante ciò vogliate lo stesso migrare verso nuovi orizzonti, le Antlers stesse saranno ben disposte ad accogliere alcun di voi. La guerra ha costretto molti uomini a lasciare le proprie case e molti non faranno mai ritorno... la vostra presenza sarà un balsamo per la forza lavoro e sempre ben accetta" Terminò cercando di farli riflettere, ma dandogli allo stesso tempo una possibilità nel caso avessero lo stesso deciso di partire.
    Nell'attesa di qualche riscontro dalla folla, il Buckwell guardò in alto verso il sole un istante; la mattina era ormai alle spalle ed il pomeriggio già avanti... chissà se avrebbe mangiato quel giorno con tutte le cose ancora da fare. Alla Fortezza sicuramente lo stava attendendo un pasto caldo e molto altro, tutte cose che però non avrebbe toccato neanche con lo sguardo... infatti, una volta terminata quella specie di riunione, il giovane sarebbe passato dalla caserma vicina, preso qualcosa con le Cappe Dorate, parlato un po' riguardo le riforme a venire e poi ripreso verso ulteriori doveri... Magari avrebbe pure fatto un salto da Ikarus tra una cosa e l'altra.
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    Parole: 908 - Provo un ulteriore persuasione, alcuni me li frego per il seggio di mio padre, altri li invoco a rimanere.
    - Se non ci sono novità per me si può pure chiudere con Lionel che segue le Cappe Dorate in caserma
     
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    Alloggi della Fortezza Rossa | 11 Agosto 285 AC
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    e... beh le dita del Re?!?


    Alle parole del giovane Langward il Lord si calmò diventando più ragionevole. La situazione accesa che c'era stata pochi minuti prima si affievolì piano piano. Era ottimo, Eldridge così poté proseguire più tranquillo. Ottimo anche il fatto che il padre provasse ammirazione nei confronti del figlio, un'ammirazione che però doveva essere nutrita con buone dimostrazioni. Era chiaro ad Eldridge che Lord Paul volesse cose ben precise da parte sua ma soprattutto la continuità della casata.
    Lord Langward riprese posto, sedendosi vicino al proprio figlio e sospirando, intento a continuare la discussione oramai più chiara.
    I Langward erano una Casata piuttosto piccola, mai si era ammantata della gloria di altre famiglie più importanti, il tutto preservò la sicurezza e l'incolumità della medesima. Ciò era corretto, un ragionamento che venne accolto positivamente nella mente del giovane ragazzo, dall'altra parte credeva però che era possibile avere alleati altrettanto forti sempre restando al sicuro, bastava solo essere più attenti ed osservare bene quelle famiglie. In questo caso i Buckwell, una Casata più importante, che però ha dimostrato di essere affidabile e ben disposta. << Avete ragione Padre, siamo stati al sicuro evitando alleanze, abbiamo preferito non rischiare. Ma ciò non significa che l'opportunità che abbiamo ora di stringere un'alleanza forte con i Buckwell sia da scartare. Abbiamo avuto delle prove importanti, le gesta del giovane di quella Casata, prossimo erede... presumo... tenete conto di queste cose. Non vi basta come prova o dimostrazione? >> Disse il ragazzo guardando il Lord con un poco di serietà.
    << Riponete fiducia in me, so quel che faccio e mi assicurerò di avere l'appoggio di Ser Lionel per una garanzia. Ripeto che avremo un ritorno economico fino al 60% del pescato venduto. Sapete già che la Capitale ha gran bisogno delle risorse e di viveri e un momento migliore di questo per cogliere la palla al balzo difficilmente si ripresenterà >>
    Il padre, nonostante le parole che il figlio disse precedentemente provava ancora un po' di giusta insicurezza, strinse le labbra e portò le mani sul tavolo. Eldridge doveva continuare a mantenere quella convinzione e trasmettere a Paul la sicurezza che serviva.
    Ci fu un'attimo dove i due non parlarono.
    "Facciamo così. Voglio fidarmi di te, hai accesso alle nostre casse per ciò che ti serve ma hai un anno di tempo per rimpinguarle del denaro che prenderai" Disse il Lord rompendo il silenzio. Questo era ciò che Eldridge voleva finalmente sentire, ma c'era una condizione che dentro di sé gli tolse la piena felicità data dall'affermazione prima. "Nel frattempo tua madre cercherà un buon partito per te, qualcuna la cui dote potrà coprire i buchi del nostro bilancio e ti impegnerai a conoscerla e a fare del tuo meglio per dare una buona impressione" Il giovane ragazzo si chiese come potesse il padre affidarsi a sua moglie così facilmente, con il carattere frettoloso e schizzato che aveva.
    Oltre questo però il giovane ragazzo non si sentiva per niente d'accordo quando si parlava di queste faccende, senza lasciar intendere il proprio dissenso, ed anche questa volta fece così, semplicemente annuendo con un'espressione sicura e seria alla proposta del padre e alle severe condizioni date.
    Di ciò avrebbero discusso nuovamente in un secondo momento, Eldridge sperò il più lontano possibile.
    In quel momento per il ragazzo era importante soltanto aver ottenuto quel prezioso permesso per gestire le casse di Casa Langward e quindi dare man forte alla Corona. Lionel credeva ormai in lui, e di certo non poteva tirarsi indietro lasciandogli a carico sulle spalle quel gran peso.

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    *Per me Eldridge può fermarsi anche qui
     
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    Dunque...chiudiamo così.
    Non avendo i numeri precisi dell'economia, schematizziamo.
    2/3 degli artigiani accettano di lavorare al prezzo pattuito. Questo vuol dire che collaborando in due riuscite a fronteggiare le spese senza dover domandare prestiti. Per la durata dell'investimento dunque (un anno prima del ritorno economico, dunque fino ad agosto 286) Buckwell ed i Langward non avranno Credito Lord e non potranno arruolare ulteriori truppe. A meno che ovviamente non chiediate prestiti ecc...
    -
    Nel giro di quattro mesi saranno pronte le imbarcazioni per tutti i pescatori. (messa a punto dei cantieri, raccolta legna, stagionatura, taglio, assemblaggio, e cazzi e mazzi). Dunque ci risentiamo per discutere incassi vari ed eventuali a dicembre 285. Se me ne dimentico ricordatemelo voi.
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    Eldridge Langward
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    Affinità Langward +5
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    Lionel Buckwell
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    Attivazione Stirpe degli Andali lv 2 3/3. Il tratto passa al lv 3.
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    Fama +2 (hai aiutato i due disgraziati senza ritorno economico dai, ti si vuole bene)
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