La Guerra dei Cancelli

Le ricerche non stavano andando come Dagon aveva sperato; di quel passo avrebbe impiegato tutta la notte per stanare il Codd e i suoi. E una parte di lui voleva godersi davvero i festeggiamenti per la conquista delle Stepstones...
Dei suoni distanti lo distrassero da quei pensieri: una delle navi al largo pareva essere animata più del solito. Non ci volle molto per rendersi conto del significato dei suoni metallici e delle grida che provenivano dal ponte.

"Sulla nave! Sono sulla nave!"

Quei ratti dovevano aver nuotato fino a raggiungere una delle imbarcazioni. Di certo però non sarebbero andati oltre.
Rapidamente tornò con il suo gruppo di ricerca sulla nave lunga. Assieme agli uomini al resto degli uomini che aveva lasciato a bordo sarebbero dovuti riuscire a sottomettere quei traditori con facilità.

"Raggiungiamoli! Presto! Arcieri, tirate non appena a portata! Il resto di voi si prepari ad un abbordaggio."

Gli Uomini di Ferro, professionisti del combattimento in mare, obbedirono quasi istantaneamente alle indicazione del loro capitano preparando il Fantasma all'inseguimento dei traditori. Un inseguimento che in realtà non pareva sarebbe stato troppo impegnativo: evidentemente gli uomini a guardia delle navi dovevano aver rallentato la combriccola del Codd. Si voltò verso i suoi uomini, l'ascia stretta in pugno.

"Preparatevi ad abbordarli!"

Una volta alla distanza più adatta la ciurma avrebbe lanciato le funi con rampini per tirare le due imbarcazioni vicine e poi lo sbarco degli uomini avrebbe avuto inizio. Dagon sarebbe stato il primo a mettere piede sulla nave rubata rivolgendosi ad alta voce ai condannati a morte.

"ABBASSATE LE ARMI ORA! O GIURO CHE TINGO LE VELE DELLE MIE NAVI CON IL VOSTRO SANGUE!"

La battaglia, se fosse possibile definire "battaglia" quella scaramuccia, fu rapida e brutale. Ci furono caduti da entrambi ma fu ben presto chiaro che i fuggitivi non avevano alcuna speranza. In una manciata di minuti Codd e i suoi furono circondati e costretti ad abbandonare le proprie armi; Dagon invece teneva la propria ascia ben stretta tra le mani fissando con freddezza i neo prigionieri, in ginocchio dinnanzi a lui.
D'improvviso le labbra si contorsero in un sottile sorriso.

"Sapete... quando abbiamo abbandonato le Isole per vivere da pirati... l'ultima cosa che mi sarei aspettato era trovare altri Uomini di Ferro. Soprattutto al soldo dei Dorniani!"

Si prese un attimo di pausa prima di continuare a parlare.

"Ma ognuno fa ciò che deve immagino... voi avete servito i dorniani, noi li abbiamo uccisi... e sì, Codd: ho giurato sull'Abissale e ho mentito. Farò ammenda uccidendo chiunque navighi queste acque in suo nome."

Un tempo non avrebbe nemmeno pensato di fare quella precisazione. Ma le cose cambiavano, supponeva.

"Ora, ecco la situazione: la vostra nave è ora la mia nave e mi farebbero comodo uomini capaci di navigarla. Il problema è che... tendo a non tenere ratti a bordo."

Non appena smise di parlare, con un rapido movimento rotò la propria ascia facendola ricadere sul capo di Torrad. Poi, osservando i prigionieri rimasti da oltre il cranio del loro defunto capitano, parlò ancora una volta.

"Signori, voi siete uomini fidati in cerca di ricchezze... o devo continuare la derattizzazione ?"

Non avrebbe mai potuto fidarsi del Codd, che dopo quella nottata appariva ai suoi occhi come l'archetipo di tutto il suo maledetto casato e dei loro "ideali". Avrebbe potuto incitare i suoi uomini ad una rivolta in seguito, magari portandosi dietro qualche nuova recluta. Ma ora che quelli si trovavano senza una guida vera e propria, sarebbero stati più facili da controllare. Oppure sarebbero morti; altrettanto facile.
Con uno schiocco strappò la propria arma dal cranio del cadavere, in attesa di una risposta.