Una taglia per i tuoi pensieri (pt. 2)

Quest Edwin Roote

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    Gli ori possono fare due cose: complicarti la vita o semplificartela in un battibaleno.
    A Fairmarket era successa la prima per cinque dragoni. Qui la seconda, per tre.
    Edwin non aveva avuto paura a staccarsi da quel denaro: sette corone in tutto a Westeros non erano abbastanza neppure per un elmo semidecente.
    Inoltre, massimizzare la riuscita del salvataggio avrebbe anche comportato, da patto, ben più di sette monete. Bilanciava la cosa.

    Dopo la sua intuizione sul valore di quell'offerta, finalmente aveva informazioni concrete:
    in primo luogo, Lady Serranei era viva e stava bene, quindi potevano evitare di pensare a menomazioni o ferite mortali. Ed era già una garanzia.
    Ma la cosa più importante era essere risuciti a sapere dove si fossero cacciati rapitore e rapita: direzione nord est...proprio in quella porzione di città-labirinto. Si, Yofus non era stato certo uno scemo.
    Infine, una nota di precisione: una buona strada per arrivarci era via i balenieri, che scaricavano gli scarti dei bestione proprio sulla spiaggia dell'isola di Lorassyon. Probabilmente per non farsi notare erano passati per di la, e sarebbe stato anche il loro modo di passare.

    Edwin fece cenno al suo compagno che era momento di andare, ma restava ancora un ostacolo: a quanto pare c'era una sorta di tassa per chi entra e chi esce da lì.
    Per quanto ad Edwin gli sembrava tutto fuorchè onesta come cosa, non poteva lamentarsi: era lui lo straniero lì, e se non si fosse adattato avrebbero perso sia del tempo che l'obbiettivo.
    Stavolta avrebbe pagato il pegno minimo necessario all'uomo che torreggiava su di loro. Quanto bastava per lasciarli andare.
    Sia per evitare di buttare altro oro in giro, destando attenzioni indesiderate, sia perchè quell'energumeno non dava certo informazioni extra.

    In ogni caso, Edwin, ad ogni progresso fatto, si sentiva solo più deciso a portare a termine la cosa. Non aveva certo fatto tutta sta strada, riuscendo peraltro a destreggiarsi in un campo che non era certo il suo, ne di talento ne di esperienza passata.
    Lasciarsi bloccare adesso sarebbe stata una vergogna.

    341 parole
    Va bene, pago sto pegno, ma il minimo necessario per levarmelo dalle balle stavolta.
     
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    24 Novembre 285 - Lorath
    Lasciate quelle tre monete d'oro sul bancone della tavola calda una mano - lesta come un fulmine - si prodigò di raccoglierle liberando quindi loro la strada. Il banconiere aveva così riscosso il suo pegno, mentre il Roote ed il suo compagno di viaggio si fossero avvicinati alla porta avrebbero sentito dire dietro di loro "Buona caccia!" da parte di quell'oste - quasi ironicamente - mentre lo sguardo serioso dell'energumeno alla porta avrebbe continuato a squadrarli. La sua guida ora sapeva dove portarlo, il garzone non si perse d'animo "Di qua milord! Scendiamo sul molo" facendo strada lungo una scalinata che dalla bettola si calava nelle acque fredde. Un venticello freddo tirava verso di loro "Ci sarà da remare" disse indicando una scialuppa calata in acqua e legata ad uno dei pali del pontile. Alcune altre barchine erano infatti dotate di una piccola vela da diporto - inutile in quella circostanza - i due sarebbero quindi potuti salire a bordo e remare fino all'isoletta settentrionale. Slegato l'ormeggio e staccatisi dal molo il garzone iniziò a remare e prese dicendo "Concordiamo ora un piano... sbarcati su quell'isolotto o lo troviamo svelti o sarà perso per sempre" denotando nelle sue parole un certo sconforto. Era infatti possibile che il tempo a loro disposizione fosse veramente limitato.


    parole: 214
    Eccoci qui, ovviamente non c'era un secondo pegno, si intendevano il pagamento delle 3 monete. Ho velocizzato un filo il discorso dell'andare sull'altra isola, ora il garzone chiede alcune indicazioni e poi tiriamo le somme.



     
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    Avevano dato sudore e soldi per arrivare fino a questo punto; forse anche sangue, se la situazione fosse precipitata.
    Quindi non ebbe bisogno di aspettare oltre, e seguì il garzone, che aveva ritrovato un tremendo entusiasmo. Che a Edwin piaceva: adesso oltre all'intelligenza serviva sopratutto la grinta.
    Nonostante il freddo, Edwin avrebbe remato con vigore, per cercare di arrivare il più possibile a destinazione, oltre che per mantere il corpo occupato e lasciare al cervello la formulazione di un piano.
    Come diceva il garzone, il loro tempo stava sgocciolando. Ma come navigare, scovare e catturare due fuggiaschi in un labirinto?
    Edwin ragionò su più versanti:
    Innanzitutto, a prima vista, il loro punto di sbarco era l'unico su cui ci fossero scialuppe. Dall'altra parte del labirinto sembrava esserci costa nuda, e addirittura uno strapiombo; e buttarsi in acqua da un punto alto, con una maschera di ferro indosso ad appesantirli, non era un opzione intelligente per fuggire.
    Inoltre sembrava un labirinto aperto, quindi accendere un fuoco e contare sul diffondersi del fumo non sarebbe stata una mossa attuabile.
    Doveva sfruttare due cose: il secondo paio di braccia a sua disposizione e il terreno: dentro il labirinto era più svantaggiato che fuori...

    -Forse un'idea ce l'ho.
    Non possiamo entrare tutti e due subito, tantomeno dividerci; potrebbero passarci oltre senza che ce ne accorgiamo e sgattaiolare via.
    Quindi ho pensato che tu potresti percorrere le parti più esterne al labirinto, quelle più vicine alle uscite.
    Mentre io dovrò andare all'interno, segnare sulla pietra dove passo e svolto, e dopo averli individuati tentare di attirarli via dal labirinto. Farei in modo di farmi sentire da te, anche se il casino che ci sarà potrebbe essere abbastanza. In questo modo li coglierai alla sprovvista, interrompendo la loro fuga, e potrò venire e prenderli alle spalle, bloccandoli. Oppure potresti segnalarmi la tua posizione all'esterno, se sai fare versi animali.
    Se i muri non sono troppo alti o lisci, potresti provare ad arrampicarti e beccare entrambi dall'alto, ma fallo solo se sei sicuro di poter scendere velocemente e senza spezzarti le gambe.

    Se hai in mente altre idee o se mi è sfuggito qualcosa, dillo subito. Ogni elemento a nostra disposizione è un minuto guadagnato per noi.-


    370 parole
    Eh un casino. Io un piano lo propongo basandomi su quel che so; se il garzone ha strane idee possibilmente funzionanti, esponga pure.
     
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    24 Novembre 285 - Lorath
    Il loro primo piede posto sull'isola minore di Lorath gli avrebbe fatto capire che il vento era cambiato. La sera era ormai prossima, gli ultimi raggi di sole si riflettevano sulle pareti grigie di quell'imponente labirinto che istante dopo istante si illuminava man mano con delle fiammelle. Il garzone esordì "Sapevo che fosse illuminato ma non pensavo in questo modo" si sarebbero giocati una sorta di tutto per tutto e quanto esplicato dal Roote poteva essere un buon piano. Il cavaliere proponeva di entrare, al garzone sarebbe toccato tenere d'occhio le vie di fuga, avrebbero segnato sulla pietra grigia dove erano già passati. Il garzone prese un ciottolo da terra, se lo mise in tasca e consegnandone un secondo al Roote aggiunse "Segniamo una chiocciola sulle pareti... saprò che siete voi milord". Il piano esplicato pareva essere condiviso ed aggiunse soltanto "Non so fare versi mio signore... se trovate mio fratello fatemi la grazia di liberarlo" e con buona lena fece un passo verso il labirinto. Un primo rintocco riempì l'aria, una campana bronzea in lontananza, il garzone aggiunse "Chi venerano quegli uomini incappucciati?" indicò dei figuri in lontananza con vesti lunghe, spalline metalliche e cappe rosse. La faccia del garzone però fece come a raggelarsi, quelli andavano verso il labirinto, erano almeno due dozzine, ma a spaventare l'uomo era un altro loro particolare "Milord! Le maschere!" erano infatti tutti mascherati con un copricapo metallico, non troppo distante da quello che sapevano avere la loro preda! "Credo dovremo entrare insieme nel labirinto..." mormorò allora l'uomo consapevole che qualcosa nei loro piani era appena stato stravolto.


    parole:265
    abbiamo circa 20-24 persone con una maschera di ferro che sono appena entrate nel labirinto! Tocca entrare insieme mi sa.



     
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    Edwin dovette stringersi un attimo nella mantella: stava calando la sera, e di conseguenza pure la temperatura di una tacca. Sentì un attimo di brivido a causa della brezza (e forse un po' per il nervosismo), mentre il cielo si tingeva di rosso e di nero per il tramontare del sole. Un particolare che non aveva notato prima erano le probabili fiaccole che illuminavano il labirinto. Ciò voleva dire che c'era gente che andava e veniva da lì. Un vantaggio per la navigazione forse, ma meno per la discrezione.
    Il giovane nobile prese il ciottolo, pronto com'era ad entrare in quella tana di pietra, per salvare non una, ma due persone...e catturare, o giustiziare, una terza.
    "Lo farò. Se scopro che Yofus ha torto anche solo un capello a qualcuno...forse dovrò addirittura trattenermi.."
    Non erano da lui esternazioni come questa. Ma la situazione lo stava esaurendo così tanto a tal punto da considerare soluzioni più drastiche della mera cattura.

    Erano pronti ad attuare il piano, quando gli eventi giocarono a loro sfavore: il rintocco di una campana e l'adunanza degli uomini celati da cappucci e mantelli erano già un brutto segnale. Ma quando il garzone fece notare che questi indossavano una maschera di ferro come rapitore e rapiti, un nodo gli si strinse sia alla gola che alle budella.
    Aveva un brutto presentimento: era come se prevedesse un odore di sangue e la vista di un altare imbrattato...se non si fossero sbrigati.
    La scarsa luminosità al di fuori delle torce forse garantiva loro un irrisorio vantaggio per muoversi con circospezione ,ma sarebbero dovuti essere stati attenti comunque. Non avevano ne vesti ne maschera con cui mescolarsi alla folla.

    Convenne con il garzone che era necessario entrare insieme.
    Conscio che purtroppo, alla bisogna, non avrebbe mai potuto ucciderli tutti. Non poteva neanche affidarsi alla guardia cittadina, avrebbe solo perso tempo e creato casino svantaggioso solo per loro due.
    Potevano solo entrare, stare attenti, osare e sopratutto sperare di essere ancora in tempo.
    Ci doveva essere un modo per sbrogliare questa matassa...

    340 parole
    Se bisogna entrare si entra. Cerco di essere circospetto, dato che non siamo in costume: dovremo capire se possiamo mescolarci senza che ci venga detto nulla, alla stregua di curiosi spettatori, o dovremo stare indietro e proseguire per vie laterali.
    Si cerca anche di spiccarsi.
     
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    24 Novembre 285 - Lorath
    Con buona lena il garzone prese l'iniziativa "Di qua...!" e si misero dietro uno di quei gruppi di uomini incappucciati con le maschere di ferro. Come nel mezzo di una funzione vi era chi spargeva incenso, chi reggeva delle candele o delle lampade e chi intonava canti al cielo oscuro della notte. Infilatisi in quella processione avrebbero presto capito che quei canti non erano in basso valyriano, che erano parole di un culto antico e che la direzione che la colonna stava prendendo era quella del centro del labirinto. Passo dopo passo il cuore di quei muri alti e grigi si faceva vicino, e passo dopo passo la convinzione di entrambi sarebbe stata quella che l'obiettivo poteva essere più vicino. Una voce spezzò il silenzio e quei canti a loro sconosciuti "Taci miserabile!" e l'immediato successivo urlo di dolore di un uomo ferito. Quelle parole - per accento e tono - non potevano che essere di Ser Yofus, il lamento di dolore del fratello del garzone? La colonna processionale non fece una piega, si stava dirigendo ad uno svincolo del labirinto quando un uomo in vesti scure passo davanti a tutti loro con passo falcato, non trascinava donne ma le sue vesti ricordavano quelle descritte anche dal taverniere. Proveniva dallo svincolo a sinistra ed ora si dirigeva a destra verso il cuore del labirinto. Che l'uomo ferito fosse quindi a sinistra? Il garzone non esitò "Salviamo mio fratello e raccogliamo informazioni" il suo volto serio era tale da fargli aggiungere "Vi supplico milord" in un atto di estrema sottomissione. La processione svoltò a destra, seguiva Yofus verso il cuore del labirinto. Che fare?


    parole:273
    DX -> arriviamo da Yofus
    SX -> arriviamo dall'altro garzone
    direi che in 2/3 giocate chiudiamo



     
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    Quel garzone era stato finora un ottimo compagno. Anche stavolta aveva preso l'iniziativa senza perdere tempo; per lui c'era in gioco una posta molto personale, forse era questo ad accendergli l'ardire di buttarsi a capofitto nella situazione.
    Per Edwin andava in gioco almeno una vita innocente e l'onore personale; forse chiamarlo orgoglio sarebbe stato più appropriato.
    Stavano penetrando in quella che era un'autentica funzione religiosa, ad Edwin sconosciuta; sapeva giusto il minimo necessario dei Sette e nulla più. L'odore d'incenso in quella situazione gli pungeva le narici. Si stavano addentrando nel cuore del labirinto, mentre nelle orecchie rimbombavano parole che non erano Basso Valyriano. Per Edwin erano indecifrabili, al di fuori dell'ovvia funzione sacrale.

    Ma una voce si distinse: un'accento ed un tono fuori posto in quel luogo e contesto.
    L'avevano trovato, il bastardo, il fuggitivo, il furbo: Ser Yofus era lì, e i lamenti di dolore successivi non lasciavano spazio a dubbi: c'era qualcun altro con lui, ed era probabilmente il fratello del garzone, anch'esso prigioniero suo; la voce non era femminile.
    E forse lo aveva pure visto, davanti a se, passare dalla sinistra alla destra, in vesti scure molto simili a quelle descritte, ma con nessuna donna con lui...

    Era praticamente pronto a seguirlo come lo seguiva il corteo, ma fu il garzone a fermarlo e a ficcargli un dubbio nel cervello come un chiodo nel legno.
    Tre secondi fatti di intenso ragionamento, dubbio e sentimenti in contrasto piovvero su Edwin.
    Da una parte Yofus era lì: poteva seguirlo, prenderlo od ucciderlo, ed impedire che facesse qualsiasi cosa a Serranei.
    Dall'altra c'era qualcuno, un terzo elemento per cui non si era imbarcato...ma era il fratello di un aiutante che gli era rimasto fedele. E probabilmente era prigioniero anche lui, sapeva sicuramente di Lady Serranei.
    E infine....da solo cosa poteva fare? Anche avesse seguito Yofus si sarebbe ritrovato da solo contro una folla, e anche in quel caso forse non avrebbe fatto in tempo, con la differenza che se avesse seguito la sua testa calda e smania di cattura forse sarebbe morto anche lui, azzerando in toto ogni possibilità.

    Esalando un respiro, Edwin consegnò l'arco che aveva recuperato da Driftmark dopo la battaglia e lo porse al garzone, nonostante non avesse alcuna freccia da dargli. Poi segnò con la pietra una chiocciola sul muro dove Yofus aveva svoltato.
    "Usalo come garrota, o slega la corda e usalo come arma improvvisata. Purtroppo non ho un pugnale da darti.
    Andiamo da tuo fratello, ma facciamo in fretta e fagli dire ciò che abbiamo bisogno di sapere, soprattutto di Lady Serranei, per strada.
    Se stanno per farle qualcosa, e io ho un brutto presentimento sul cosa, non possiamo perdere tempo!
    Non posso andare da solo contro una folla, e sei stato ben più che di aiuto.
    Non deludermi adesso."


    Da quando in qua Edwin Roote si era ritrovato a esortare, quasi minacciare, qualcuno più debole di lui?

    485 parole

    Dopo un po' di indecisione, siccome seguire Yofus nella folla equivale a stare indietro, con un ostacolo fisico, e contro tutti, evito di seguire subito, do ragione al garzone, ma in certi punti lo esorto duramente perchè tutto si faccia in fretta.
    Segno il punto dove Yofus è svoltato, e poi do l'arco che non uso al Garzone, che può usare o come Garrota improvvisata per strangolare, oppure come bastone; poco adatto allo scopo, ma se non ho un pugnale devo pensare a qualcosa.
     
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    24 Novembre 285 - Lorath
    Una supplica che aveva funzionato, i due svoltarono a sinistra nel labirinto lasciandosi alle spalle la processione con il suo coro andare dietro a quanta strada aveva percorso Ser Yofus. Avrebbero camminato ancora una dozzina di passi prima di imbattersi in una pozza di sangue. Lì un uomo mascherato al volto giaceva adagiato al muro di pietra grigia mentre la pozza rossa di dilagava attorno a lui istante dopo istante. Il garzone vide subito suo fratello, l'odio fu tale che un gridio riempì l'aria "BA****DO!" gli accorse al corpo e come una vergine che coglie il capo del figlio fece il possibile per togliergli la maschera e contemporaneamente fermare la ferita che, appena sotto gli organi vitali, continuava a sgorgare di sangue. Il Roote avrebbe capito che il fratello del suo seguace non avrebbe avuto vita lunga, anzi, cogliere l'attimo ed interrogarlo poteva essere l'unica soluzione vista la deviazione condotta. L'uomo, in fin di vita, ai disperati tentativi di salvataggio del fratello avrebbe detto "Vendicami... è ferito pure lui... sta andando al centro del labirinto" mentre esalava gli ultimi respiri. Se il Roote avesse voluto avrebbe potuto fargli altre domande prima che i suoi occhi si chiudessero, forse a qualcuna sarebbe riuscito a rispondere, diversamente sarebbero dovuti tornare all'inseguimento. Il garzone digrignava i denti piangendo, imprecava i Sette in modo dialettale ma non era forse quello il tempo di tirarsi contro gli dei. La sua forza e la sua determinazione si mutarono presto in odio "Voglio ucciderlo quel ba****do!" ripeté più volte a voce alta, ora sicuramente dalla sua aveva un alleato ben più determinato di prima a prendere quel tale.

    parole:271
    il fratello del garzone sta morendo al suolo, ti dice dove sta andando Yofus e che è ferito. Se hai altre domande ponile che ti rispondo in apertura. Poi nella risposta successiva indicativamente vi troverete face to face.



     
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    Non ci pensò due volte a scattare di corsa. Se avesse dovuto ascoltare raziocinio e pietà sue, perlomeno non lo avrebbe fatto perdendo tempo prezioso.
    Non aveva ancora sguainato la spada: girare con un'arma sfoderata non è il massimo per evitare attenzioni.
    Ma non appena intravide una pozza di quello che non poteva essere altro se non sangue, capì che non avrebbero potuto rimanere discreti a lungo.
    La visione era straziante tanto quanto l'urlo del garzone, che era corso subito per un disperato tentativo di farlo sopravvivere, oltre che a toglierli quella maschera di ferro. Non meritava certo di finire così, con una maschera grottesca sul volto.

    Finire così perchè Edwin non poteva certo negare la realtà: con una ferita del genere e con zero tempo, competenze o strumenti per rattopparla, non potevano fare nulla per evitare la morte di uno e il dolore dell altro.
    Non si era neppure accorto di star stringendo i pugni forte quanto bastava da far sbiancare le nocche. Era solo grazie alla situazione che Edwin aveva deciso di non urlare dalla rabbia anche lui.
    Un morto a causa della persona che per tutto sto tempo stava cercando di catturare, andandogli dietro come un mastino da caccia e rischiando sempre di perderlo per un soffio....era un pugno al suo orgoglio.

    L'unica cosa che poteva fare era evitare la seconda vittima, quella per cui si era messo a navigare fino ad un continente in cui di norma non avrebbe mai avuto l'intenzione di andare.
    Si inchinò al capezzale e provò ad esortare il morente a non sprecare i suoi ultimi respiri ed usarli invece per aiutarli a vendicarlo.

    -Lo scuoierò vivo, lo prometto! Ascoltami, si è portato una donna con lui tutto questo tempo, io lo so! Aveva anche lei una maschera di ferro!
    Dimmi dov'è, dove l'ha portata e se gli ha fatto qualcosa, se è ancora viva!
    E cos'è questo culto, cosa vuole fare!?-

    ---
    Una volta ottenute le sue risposte, Edwin avrebbe lasciato in pace il corpo, per poi tornare in piedi, prendere la propria mantella e gettarsela in parte sul capo, come per celare in parte il suo volto, e avrebbe indicato al garzone di fare lo stesso. Se la maschera fosse stata tolta, e se non richiedeva troppo tempo per metterla, l'avrebbe usata per nascondere il suo aspetto ancor di più. Non voleva essere riconosciuto da Yofus, nonostante nessuno dei due si fosse visto alla battaglia di Driftmark.

    Non gli avrebbero mai concesso alcuno scontro equo. Se l'avessero potuto prendere anche solo di poco alla sprovista, spece se era già ferito, avrebbero usato ogni vantaggio a loro disposizione per ammazzare Yofus e salvare Lady Serranei.
    Questo non era un duello.
    Questa era un'azione di guerra.

    454 parole
    Le domande le ho fatte
    Poi uso un po' della cappa che mi ha dato il garzone per fare da cappuccio, se la maschera è stata tolta, e SOLO se non devo avvitare e fare un casino per metterla, la uso pure. Adda mimetizarsi, sfruttando il fatto che teoricament Yofus non mi conosce di volto, ma non si sa mai.
    Esorto anche il garzone a coprirsi.

    Tattica generale trovare un modo per raggiungerlo al centro del labirinto ma non proprio di fronte in faccia, perchè, coordinandomi insieme al garzone, non voglio dargli tutto il tempo del mondo.

    Perchè lo voglio seccare: il manifesto dice vivo o morto, scelgo morto male!
     
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    24 Novembre 285 - Lorath
    La situazione a cui avevano dovuto assistere era raccapricciante, il fratello del garzone appariva ora come una bestia macellata lì in una pozza di sangue ormai denso. Giaceva al suolo morente consapevole di non poter sopravvivere ad un destino ormai segnato. Le sue parole erano state chiare, vendicarlo, ma farlo come?!? Il Roote lo esortò a spendere il suo ultimo tempo in modo utile, come aiutarli a vendicare quel torto subito? COME?!? L'uomo allora rispose con quanto fiato gli rimaneva in gola "Sì... tutti qui hanno una maschera..." non sarebbe riuscito a spiegare il perché, il per come o il motivo reale dietro quegli abomini metallici che tutti attorno a quel labirinto indossavano ma divenne chiaro "La donna... la lady... la scambierà in cambio di un passaggio per Ibben ed un invito per stare lì" escludendo così un nesso, se non puramente utilitaristico, tra la loro presenza nel labirinto e le maschere. Cosa accadesse lì dentro era infatti poco chiaro, culti antichi e mistici celavano spesso le reali attività di smercio e contrabbando che avvenivano sulle coste dell'isola lontani dagli occhi delle autorità di Lorath.
    *
    *
    *
    Indossata la maschera di ferro - non era difficile da utilizzare - si lasciarono il copro alle spalle bardati dalle mantelle grigie col fine di essere al pari di quanto li circondava. Il garzone mugugnò "Voglio che lo torniamo a prendere quanto prima..." poi lo avrebbe seguito con diligenza. Avrebbero raggiunto la processione, i fumi, gli incensi e l'odore delle candele si facevano più forti. Giunti al centro del labirinto sentirono un urlo rituale, era il leader di quelle persone mascherate, tutto intorno ad una sorta di altare le persone giacevano silenziose mentre un pianto - un mugugno femminile - riempiva silenziosa l'aria ed una voce - in lingua comune - diceva "Presto ci separeremo per sempre". Il cavaliere, sentite quelle parole, avrebbe ora dovuto capire dove nel cerchio fosse la sua preda per mettere in azione e pratica il suo piano! Stante a quanto avevano capito era nell'idea di Yofus usare la processione finale per sfuggire alla spiaggia e lì effettuare lo scambio per acquistare una propria vita ad Ibben.

    parole:359
    ti allego la scheda dell'avversario. La situazione - così sono più chiaro - è uno spazio al centro del labirinto con un piccolo altare. Tutto intorno ci sono le persone e tra queste ci sono Yofus con la lady. Lei si lamenta e lui la ragguaglia sul futuro prossimo. Individuali e metti in pratica la strategia. Voi due siete nella folla al pari loro.

    Ser Yofus (liv.11)
    Diplomazia 15
    Marzialità 45 (forza 25/destrezza 20)
    Amministrazione 25
    Intrigo 14
    Conoscenze 11




     
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    Se Edwin non stava versando lacrime era perchè l'uomo sanguinante e morente davanti a cui si trovava non era un suo parente od un amico.
    Ma la visione era lo stesso terribile. Il sangue si stava addensando, e se aveva ancora delle forze rimaste per potergli rispondere, era già un miracolo.
    Nell'esortarlo Edwin sentiva ogni nervod del corpo teso. Le mani erano tese, le gambe pronte ad alzarsi e porre fine a questo macello di situazione, e sulle tempie le vene erano quasi visibili.
    Quello che venne a sapere fu sollevante e deprimente al tempo stesso: Lady Serranei era ancora viva, e questa era una prima garanzia, ma ora sapeva che sarebbe stata vittima di uno scambio, usata da Yofus solo per dileguarsi a questa Ibben...quell'uomo faceva vomitare ancor di più di chi prendeva ostaggi per riscatti.
    E sopratutto...non sapeva in che modo sarebbe stata scambiata; schiava o vittima sacrificale? Le maschere oscuravano i volti come ciò che rappresentava questo culto misterioso.
    Non poteva torturare ancora i pensieri e la voce del pover'uomo, dunque lo lasciò in pace, e per pietà gli tolse la maschera, per poi indossarla lui stesso.
    Un oggetto del defunto indossato per la vendetta promessa.
    Era ammantato, celato nel volto, e pronto a far ricevere a Yofus Waters la sua giusta condanna.
    ---
    Annuendo alla richiesta del garzone, sapendo che non avrebbe lasciato i morti in quel labirinto, Edwin si avviò insieme a lui verso quello che era il centro del labirinto. Era facile arrivarci: bastava seguire la scia di odore lasciato da incenso e dalle candele, che via via si faceva sempre più pesante. Forse avrebbe potuto coprire l'odore ferroso del sangue.
    L'urlo rituale rimbombò nei loro timpani, confermando di essere nel punto giusto. Poi seguì il silenzio dei fedeli, radunati in cerchio e giacenti intorno all'altare centrale.
    Ma nel silenzio qualcosa si sentiva, e non poteva essere altrimenti: qualcuno piangeva, mugunando come per autocontrollarsi e non scoppiare in un pianto più disperato. E non era una voce di uomo, ma di donna. Un uomo parlò, però, subito dopo, e non era una voce anonima.

    Erano lì, in mezzo alla folla, e bisognava trovarli.

    Edwin, con un misto di segni a mano e sussurri all'orecchio, spiegò al garzone il da farsi.

    Il primo passo per individuarli era utilizzare l'udito: si erano fatti sentire nel silenzio che aveva seguito l'urlo rituale, quindi avrebbero dovuto capire presto la direzione sia della voce di Yofus che, sopratutto, il pianto soppresso della donna, che era più lungo e frequente di una sola frase.
    Il secondo passo era combinarlo con l'uso degli occhi: sebbene tutti loro indossassero vesti e maschere di ferro, Yofus lo aveva visto, e non aveva con se la mantella rossa che caratterizzava gli altri fedeli. Questo avrebbe reso sia lei che la donna riconoscibili tra la folla all'occhio di Edwin, che aveva un bel po' di informazioni per inquadrarli. Anche perchè, secondo la logica dello scorrere del tempo, Lady Serranei non avrebbe potuto farcela a cambiarsi completamente di abito.

    La disposizione pianificata era la seguente: una volta individuata la coppia tra la folla, Edwin e il garzone avrebbero provato ad immergervisi, con movimento calmo ma costante, come di chi aveva il diritto di stare li a partecipare o vedere il rito religioso, e avrebbero tentato di porsi ai fianchi di entrambi:
    in particolare il garzone avrebbe dovuto fiancheggiare Yofus, mentre Edwin avrebbe affiancato Lady Serranei. Sarebbero sembrati due fedeli che osservavano la processione.
    Ma non li avrebbero presi subito. Ci voleva un piccolo diversivo, un modo per attirare Yofus e dare modo, poi, di vedere come si sarebbe svolta la cosa e sincronizzarsi.

    Una volta che entrambi fossero arrivati e pronti, Edwin avrebbe aperto la fase cruciale. Forte del suo non essersi mai visto con Yofus durante la battaglia, oltre che ad avere il volto celato dalla maschera e dalla mantella parzialmente messa sul capo, avrebbe sussurrato, rivolto a Yofus, una frase semplice, per attirare la sua attenzione.

    "Quanto le devo per la donna e per le spese del viaggio?
    Se è interessato, chiederei di spostarci via dalla processione...non è educato disturbare le funzioni sacre..."


    Per rafforzare, avrebbe usato un trucco ormai rodato: tra le mani avrebbe fatto intravedere una moneta d'oro, per mostrarsi e presentarsi, implicitamente, come qualcuno che poteva farlo sbarazzare della donna e dargli soldi per la sua nuova vita lontano da qui.
    Una semplice proposta di affari, no?

    Il corso d'azione seguente sarebbe stato lo stesso, ma momento e luogo sarebbero variati a seconda della risposta di Yofus.
    Se avesse accettato e si fossero trovati lontani dalla folla, avrebbe fatto il gesto scatenante a sorpresa.
    Se invece avesse tentennato, rifiutato o inquisito sulla sua identità, il gesto sarebbe avvenuto lì sul posto. Non poteva perdere tempo.

    Qual'era questo gesto?
    Il lancio della moneta in aria.
    Perchè il tintinnio di essa sarebbe stato il segnale per l'azione congiunta di Edwin e il garzone.

    Il garzone, dato il segnale, avrebbe usato la corda slegata dall'arco che Edwin gli aveva dato per strangolare Yofus, che sarebbe dovuto essere stato colto alla sorpresa, ferito secondo la descrizione del fratello, e quindi intento a pensare prima a non morire strozzato.

    Edwin, nello stesso tempo, avrebbe preso con forza Lady Serranei e strattonata via, portandola dietro di se e tenendola con un braccio e una mano ferma, anche se avesse dovuto stritolarle il braccio, tutto pur di evitare che potesse essere bersaglio di Yofus o di azioni maldestre.

    Dopodichè, mentre Yofus sarebbe stato intento a lottare contro il garzone e la corda al collo, Edwin avrebbe sfoderato la spada con un movimento verticale, in modo da sfruttare il poco spazio, e avrebbe, in seguito, colpito al collo di Yofus se ci fosse stato abbastanza spazio o distanza.
    Se invece si trovava comunque troppo vicino, avrebbe direttamente usato il pomello dell'arma, che Ser Artur aveva insegnato essere usato in battaglia in situazioni come questa.
    Yofus doveva morire, adesso o dopo, ma non si sarebbe mai trattenuto per evitare di fargli una ferita mortale. L'importante era non ammazzare il garzone, ma per il resto Yofus aveva perso ogni grammo di pietà che Edwin avrebbe potuto dargli.

    Non dopo che aveva ucciso un innocente durante una processione di un culto che, nonostante poteva aver benissimo sentito l'efferato gesto precedente, non aveva fatto nulla al riguardo.

    Se questo culto esigeva sacrifici, Yofus sarebbe stata la vittima sacrificale.

    1065 parole

    Allora, onoriamo la professione dei sicari:

    1) Sfrutto sia l'udito, dato che hanno pianto e parlato dopo l'urlo, quindi come da post c'era silenzio, e quindi posso fare pin point dela loro posizione.
    2) Sfrutto anche la vista: Yofus l'ho visto prima vestito, e nelle descrizioni precedenti non ha la cappa rossa che hanno gli altri fedeli. Inoltre la donna olte a dover essere lì per poter sentire la frase di Yofus, non può essersi riuscita a cambiare d'abito così in fretta.
    Quindi, dovre riuscire a scovarli.
    3) L'approccio di movimento è il seguente: una volta individuati, il garzone si mette di fianco a Yofus, sembrando un semplice spettatore, ed Edwin lo stesso ma a fianco della donna.
    4) Edwin attira l'attenzione di Yofus sia con la frase che con la moneta da far sbirciare. In questo modo se riesco ad attirare la sua attenzione e accetta la "proposta d'affari" si può andare fuori dalla folla, altrimenti si resta lì se tentenna o rifiuta o chiede chi sono, il piano non cambia.
    L'importante è che rivolga l'attenzione a me e non al garzone.
    5) Lancio la moneta come se ci giocassi, che farà da segnale acustico e visivo per il garzone che, a sorpresa, userà la corda dell'arco che gli avevo dato (se serve lo tolgo dall'inventario, l'ho lasciato perchè non so se a fine quest mi torna), e lo strangolerà con essa.
    Yofus è stato detto che era già ferito, e combinando la cosa con il fattore sorpresa e il fatto che un garzone solitamente non è un tipo deboluccio, dovrebbe farlo lottare un pochino per non soffocare.
    6) Nello stesso tempo Edwin potrà prendere e strattonare via Lady Serranei, tenendola ma dietro di se in modo da non renderla bersaglio di Yofus o di movimenti maldestri. La sicurezza prima di tutto. E la stringo forte forte, anche se le farà male il braccio. Tanto poi passa, la morte non passa invece...
    7) Ora Edwin prova a colpire: se c'è distanza sufficiente o spazio sufficiente colpisce di spada al collo, che se non erro, finchè l'avversario non può proteggersi attivamente e finchè non ha protezioni di acciaio lì, è colpo mortale.
    Se invece deve stare per forza vicino, botta col pomello diretta, che dovrebbe o causargli una concussione (anche con la maschera, ferro su ferro fa male)o comunque aiutare il garzone a strangolarlo.

    SE serve, se proprio la narrazione non basta...ecco qui di seguito alcune mie statistiche. Così SE bisogna usare i sistemi del regolamento, ti tolgo parte del lavoro.

    CITAZIONE
    Diplomazia: 15
    Marzialità: 42 (Forza 22 Destrezza 20)
    Amministrazione: 19
    Intrigo: 20
    Conoscenze: 11

    Prestigio: 56 Aka mi conoscono a Westeros in generalissima. Ad Essos sono uno sconociuto in pratica.
    Non ho affinità con Yofus, dato che non ci siamo mai visti.
    Sono celato nel volto dalla maschera e avevo usato pure un po' della mantella.

    SE serve ancora, metto pure le stat di combat, facciamo tutto per benino :)))

    Malus Peso: 8+6-22/2-0= 12 (ho tenuto conto della spada e della corazza di piastre; l'arco l'ho dato al garzone e non ho pensato di usare la corazza di cuoio sotto.)
    Velocità: 20/3 + 2 - 12 = 0 (ed ecco perchè voglio far fare al garzone la strangolata, dato che lui è più leggero e quindi veloce di me probabilmente e quindi dovrebbe tenere Yofus impegnatino...devo compensare ;) )

    Attacco: 4*22/10+2*3+(10*(1+1)/2) = 4*2,2+6+10 = 24,8
    Se è danno mortale o meno per il colpo al collo, sai te cosa fare o no.

    In ogni caso, se verrà usato tutto il sistema di attacco, la Forza scenderà a 18 (4 è la variabile)

    Be...la vogliamo finire sta storia?
     
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    24 Novembre 285 - Lorath
    Testo una prova di Inganno Edwin vs Yofus
    [13 + 0 + 0 + 0 + 0 + 5.8 + 0] - [8 + 0 + 9.3 + 5] = 23.8-17.3 = +6.5 parzialmente riuscito

    L'affiancamento a ridotto della coppia sarebbe riuscito ai due in modo quanto più facile di quanto avessero previsto. I presenti devoti ed in preghiera non si fecero domande e li lasciarono andare avanti vero la destinazione desiderata mentre il rito in mezzo a loro si compiva solenne. Mentre il silenzio tombale veniva a volte interrotto da un qualcosa che doveva essere un sermone religioso il garzone si ritrovò così al fianco del cavaliere fuggiasco, il quale teneva a stretta mano la propria 'compagna' di viaggio. Al signore delle Terre dei Fiumi sarebbe andata altrettanto bene, presto si sarebbe ritrovato al fianco della piagnucolosa Lady di Altamarea e Driftmark mentre attorno a loro un mormorio religioso si fece presente. Sarebbe stato allora il momento della frase fatidica pronunciata a chiare lettere dal Roote, un atto che su due piedi non sortì l'effetto sperato: Yofus si voltò osservando altrove facendo finta di nulla. Solo l'ingresso in scena della moneta avrebbe ri-attirato la sua attenzione sul lato sinistro, verso il Roote e la lady sua ostaggio. Le sue parole però non trovarono incontro in quanto aveva udito "Gli accordi erano che lo scambio sarebbe avvenuto qui, per non attirare lo sguardo di nessuno!" sussultò visibilmente agitato. La moneta allora avrebbe brillato e tintinnato per alcuni istanti, fluttuando nell'aria per quegli istanti sufficienti fino a tornare nella mani dello stesso uomo dei fiumi. Il piano ora aveva inizio.
    Sequenza d'attacco
    Attacco: 4*22/10+2*3+(10*(1+1)/2) = 4*2,2+6+10 = 24,8
    Schivata: 4*20/10 + 5 = 13
    Gap Velocità: 0-3.3= -3.3
    RISULTATO: Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2
    24.8-13-3.3+11-12.5= 6.7 danni subiti da Yofus

    Il garzone - come da piano - mise addosso al cavaliere traditore la corda col tentativo di strangolarlo, parimenti la Lady Serranei venne tratta - e strappata - dalla presa di Yofus verso le spalle del giovane Roote ora con la lama in mano e pronto a colpire tra la placca della corazza e la testa, lì proprio sul collo scoperto! "AGHH! VIGLIACCHI!" le parole del cavalier fuggiasco spezzarono il silenzio mentre intorno a loro la funzione si interrompeva e molti presenti fuggivano dai vari ingressi o arrivi del labirinto. La lama del Roote però non avrebbe colpito a segno, la lama ferrea avrebbe squarciato la maschera di lui e con esso il viso di quell'ignobile traditore mentre il garzone veniva respinto a terra dietro di lui. Come d'un tratto si ritrovarono in un cerchio da torneo. Ser Yofus giaceva nel mezzo, disarmato e con le mani al volto per coprirsi la ferita che gli aveva offuscato la vista, il Roote innanzi a lui aveva alle proprie spalle la preda tanto sperata. Il garzone razzolò verso il suo 'signore'. Quella storia sembrava ormai senza fine, l'uomo ricercato era ancora lì e seppur già ferito ed ora sfigurato si reggeva ancora in piedi. Avrebbe resistito quanto? Ondeggiò alcuni istanti, non era chiaro se ci vedesse oppure no, quindi crollò in ginocchio davanti al Roote con la spada sguainata.

    parole:461





     
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    Un tentativo di assassinio compiuto tra canti sacri e incenso. In un certo senso, l'atmosfera calzava bene, con i devoti che non sembravano opporre resistenza alcuna al suo avanzamento. Senza saperlo stavano lasciando passare il boia.

    Edwin non era un abile persuasore: non era scemo e poteva capire bene quando qualcuno tentava di raggirarlo, ma non aveva mai sviluppato ne arti oratorie fini, non essendo praticamente nel suo modo di fare, ne aveva imparato a maneggiare la sottigliezza delle parole per gli inganni; ce ne sarebbe voluta di strada per ciò.
    Ma questo non importava: come da piano, non avrebbe mai rispettato alcun patto, non con quell'uomo, se tale si poteva ancora chiamare.

    Fino a qualche tempo fa Edwin Roote non avrebbe mai considerato l'idea di essere soddisfatto dalla pianificazione ed esecuzione di un omicidio. Era sempre stato una persona diretta e tendente all'idea della guerra "pulita", fatta di soldati contro altri soldati. Ai sotterfugi neanche ci pensava.
    Ma adesso, dopo tutto quello che aveva fatto Yofus, e dopo tutta la fatica che aveva fatto per arrivare fino a qui, riusciva ad apprezzare il come la sua tattica stesse andando bene. Avere Lady Serranei viva era il guadagno principale.

    Non era stata un esecuzione perfetta, certo, del resto Edwin non aveva l'esperienza di un sicario: nonostante la dispersione della folla e il garzone che teneva a bada il fuggitivo, non era riuscito a fare un taglio netto alla gola. Ma era riuscito comunque a incapacitarlo nel combattere, dato che la sua spada andò oltre la mashera e gli sfregiò il viso di quel bastardo, ora con vista e sensi ottenebrati dalla ferita, tanto che non riuscì neanche ad attaccarlo, finendo invece in ginocchio a lui, con la spada sguainata ma ancora inutilizzata.

    Edwin tirò prima un calcio tempestivo per togliere la spada di mano a Yofus, in modo da farla andare a terra altrove, e poi un secondo calcio al mento, per far ribaltare Yofus a terra, faccia sfregiata all'aria.
    Quest'ultimo era per l'epiteto ricevuto. Vigliacco.

    "IO SAREI VIGLIACCO!?
    Dimmi! Di che virtù ti puoi vantare davanti a me, verme!?
    Tu che sei scappato illeso e come un codardo dalla battaglia!
    Tu che hai raggirato persone che dipendono da quanto riescono a battere ferro senza sosta, per non ritrovarsi la vita a scatafascio per queste guerre, che voi fanatici, o loro affiliati, avete causato!
    Tu che uccidi un innocente, separandolo da suo fratello!
    Tu che hai rapito e avevi intenzione di vendere questa donna, solo per salvare la tua misera pelle! Non hai neanche un briciolo di lealtà per le cause che servi!
    E non voglio immaginare cosa le hai fatto mentre scappavi come un gatto spelacchiato..."


    Se era offeso a Driftmark, e per un battibecco che ora era qualcosa di poco conto, adesso Edwin si poteva definire effettivamente furente.

    "Legalo stretto e lascialo qui, in ginocchio. Poi resta vicino alla Lady e toglile la maschera, e controlla che stia bene. Non ha bisogno di guardare oltre, qui." ordinò al garzone, e con un tono che era molto chiaro ad una postilla: che il garzone non si azzardasse a fare qualsiasi azione che turbasse, o peggio, la signora...

    Detto ciò Edwin si tolse la sua di maschera dal volto: dava fastidio, e voleva comunque che Yofus potesse vederlo in volto. Non era un problema, del resto non si erano mai visti. Era il momento di presentarsi.

    "Prima di continuare, voglio solo che tu mi risponda ad una domanda: sei stato te, o un amico tuo, per caso, a ficcanasare in corrispondenze non vostre? Non che fosse nulla di particolarmente importante ciò che era scritto via lettera...è solo curiosità mia, tutto qui."
    Non aveva avuto tempo per chiedersi chi fosse stato l'autore della ficcanasata nella missiva rivolta a lui. Sapeva solo che probabilmente era stata aperta a Città del Gabbiano, dato che il garzone gliela aveva consegnata allo sbarco su Lorath.

    Ottenuta o meno la risposta, Edwin avrebbe continuato a rivolgersi a questo schifo d'uomo. Questo era ciò che pensava di lui.
    Ed eventualmente gli avrebbe spezzato una speranza di scamparsela. Del resto non lo aveva ancora ferito a morte.

    "Uccidere il fratello del mio amico qui presente è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: avevo l'intenzione di consegnarti vivo, ma adesso ho cambiato idea; rischierei di perderti di nuovo, dato che riconosco la tua bravura nel fuggire fino ad ora. E inoltre, fidati, ti sto facendo un atto di pietà: se finissi in cella, o ti ritroveresti comunque sul patibolo o, molto più probabilmente, ti ritroveresti sotto tortura.
    Ti risparmierò l'agonia: non ci siamo mai incontrati sul campo di battaglia, in quell'assedio, e tu non hai personalmente torto un capello alla mia famiglia, o a chiunque mi stia caro. Perchè mai se lo avessi fatto, ti saresti ritrovato con le costole aperte come ali di gabbiano e ricoperto di sale. Per mano mia."


    Se Edwin non avesse avuto un minimo di autocontrollo e un po di amor per la sua spada, Yofus si sarebbe ritrovato sotto una scarica di colpi con elsa e pomello.
    Ma non voleva rovinare l'arma, e per quanto Edwin fosse carico di veleno, Yofus non era un avversario degno di subire tutta questa ira.
    Il contratto non richiedeva che Yofus fosse vivo. Quindi non avrebbe avuto molti problemi nel compiere l'esecuzione sul posto, invece che farla attendere.
    Inoltre, c'era una vendetta da regolare.

    Edwin si sarebbe preparato. La sua spada, adatta al combattimento, sarebbe stata usata come strumento di giudizio.

    "Se hai qualcos'altro da dire dimmela, ti ascolterò: che sia una preghiera, una confessione, una rivelazione, o anche insulto."

    Avrebbe aspettato, per educazione, prima di dare il suo verdetto.

    "Sir Yofus Waters.

    per il rapimento di Lady Serranei
    per l'insurrezione causata a Driftmark, costata molte vite, civili e soldati.."

    Specie decine di soldati sotto il comando di una persona per cui nutro profondo...rispetto aggiunse Edwin tra se e se, sciogliendo un qualcosa che si era legato al dito per un bel po'...
    per la frode fatta a due fabbri e mercanti
    e per l'uccisione di un innocente

    Io, Edwin Roote, ti condanno a morte.
    Ai tuoi cari, io chiedo perdono."


    Data la sentenza, Edwin avrebbe vibrato un colpo netto per tentare di staccare la testa a Yofus e porre fine alla sua vita da persona misera.

    Se ora era finalmente finita questa caccia, che lo aveva portato oltre il mare, in un altro continente, avrebbe finalmente vendicato il fratello del garzone, sistemato i malintesi ed i debiti dei fabbri...
    e soprattutto, rivolgere le sue preoccupazioni a Lady Serranei, davanti alla quale rinfoderò la spada e, quasi con un leggero senso di vergogna, chinò leggermente il capo in segno di rispetto.

    "Lady Serranei, le chiedo scusa per ciò che ha dovuto vedere.Le garantisco che può fidarsi di me e che ora è al sicuro. Potrete tornare a casa.

    Sono Edwin Roote. Ho combattuto a Driftmark assieme a vostro marito e vostra cognata, e siamo riusciti a riprenderla dai fanatici.
    Stanno entrambi bene ora; sono stato fortunato ad aver portato vostro marito giusto in tempo da un Maestro, o non ce l'avrebbe fatta. Ma ora sono sicuro che si sia rimesso in sesto.

    Io vi chiedo perdono: non ho avuto modo di portare uomini della mia casata ad aiutare nell'assedio...non sono riuscito ad impedire il vostro rapimento...e non sono riuscito ad raggiungervi più tempestivamente. Sono...intimorito dal pensare a cosa abbia potuto farvi quel...quell'uomo."


    Nell'attendere risposta da una donna sicuramente scossa, Edwin realizzò presto che questa cortesia, dopo la sua ira inflessibile di pochi momenti fa, era una sorta di modo per tornare all'Edwin cortese.

    Perchè per certi versi, l'Edwin giovane, romantico, idealista, francamente ingenuo e immaturo, e interventista, era probabilmente morto a Driftmark dopo quella freccia.
    Adesso c'era un'altro Edwin: meno scrupoloso, più serio, più ragionato. Forse un po' più incrudelito.

    Certo era che questa caccia all'uomo lo aveva stremato, nelle membra. nella testa e nell'animo.

    1321 parole

    mi son fatto prendere un po' la mano XD siccome ho presunto che alla fine dovessi chiudere con questa esecuzione, sono andato per le lunghe. Dimmi te se per caso sto facendo robe autoconclusive che non dovrei fare; vederlo in ginocchio a me che manco mi attacca mi aveva dato il la.

    Comunque.

    FINALMENTEEEEEEEEE
     
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    +5 affinità uomini di mare

    EXTRA DA TENERSI IN SEMILIBERA (veloce, quando la apri mi giri il link e faccio io)
    +100 pezzi d'oro della taglia
    titolo "Salvatore della Lady delle Maree"
    CODICE
    <span>[IMG]https://i.imgur.com/DKHkHYY.png[/IMG]<p>Salvatore della Lady delle Maree<i>Le gesta di Edwin hanno una risonanza tale sull'isola di Driftmark che anche l'ultimo degli isolani ne conosce il merito.
    [color=LimeGreen]+3[/color] Prestigio [color=LimeGreen]+2[/color] Velaryon </i></p></span>



    Edited by LucianiGDR - 31/10/2022, 17:45
     
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