Visita al mercato

Semilibera Caleb e Aconé - Mercato di Pentos

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    17 gennaio


    "La strega vuole che dimostri la tua purezza, Aconé." -le ritornarono alla mente le parole che diversi anni prima qualcuno le aveva rivolto accompagnandola nel fitto della foresta. Le pronunciò ad alta voce, non sapendo se Caleb avesse intuito dove i pensieri della moglie erano volati oppure no. Era stato Flick quella volta a spingerla oltre i propri limiti, quella volta gli Antichi la benedissero ma quello che aveva di fronte in quel momento non era un FIglio della Foresta.
    Non ci assomigliava per nulla.
    C'erano gli Antichi in quella casupola buia o il loro potere non arrivava oltre il Mare Stretto? Potevano proteggerla? Potevano sentirla?
    La destra si strinse alla resina d'Albero Diga stretta nella tasca, a mo' d'amuleto.
    "Anche i Primi Uomini compivano sacrifici di sangue." -voleva rinfrancare lo spirito dello Stark, ma in realtà la rassicurazione era rivolta prima a sé. Che genere di diavolerie faceva quell'uomo?
    "Elden den "köllas" av nio slags ved,
    det är gammal sed."

    Stava parlando nell'antico idioma conservato ora solo oltre la Barriera; non c'era nessuno probabilmente che ne avrebbe compreso il significato tra quelle mura, ma non era con persona mortale che la Tyrell stava comunicando. Si era avvicinata a boccette e pugnale e aveva afferrato la lama sollevandola di fronte ai suoi occhi per verificare che non vi fossero stati applicati veleni di alcun tipo.
    "Offer till andarna skänkes,
    med blodet sig alla bestänkes."

    La destra si strinse attorno all'elsa e la sinistra si aprì proprio sopra la boccetta; la parte difficile veniva adesso. Aveva appoggiato la lama sul palmo della mano ma non riusciva ancora a tagliarsi, esitando per un timore che sarebbe stato difficile spiegare.
    "Det bästa till andar föräras,
    det som blir över skall av männen förtäras."

    Chiuse gli occhi ed affondò la lama nella carne fino a quando non ne uscì un rivolo di sangue. Si morse un labbro ed mise un piccolo gemito di dolore: Aconé era una fanciulla, non una guerriera. Non le era mai capitato di tagliarsi con una spada e fingere che non avesse sentito nulla non era tra le sue priorità al momento. Chiuse dunque la mano a pugno lasciando che le gocce di sangue scivolassero in una delle due boccette. Solo a quel punto avrebbe sollevato lo sguardo verso Jammen: "Ti basterà il mio sangue. Lui è il Principe che è stato promesso, non puoi toccarlo."
    Non sapeva se quell'uomo appartenesse al culto del Signore della Luce alle cui funzioni aveva assistito assimilando ben più di quanto fosse felice ammettere. Quindi, con la mano ancora stretta a pugno per trattenere sangue e bruciore, riportò gli occhi sull'amato: "Tu non lo farai."
    Per ribadire il concetto prese con la destra la boccetta vuota e la porse allo strano vecchio, in modo che la riponesse tra le altre.
    Caleb era l'amore della sua vita.
    Il fatto che fosse il prescelto degli Antichi al momento aveva un'importanza piuttosto relativa nel suo bisogno di proteggerlo a qualsiasi costo.
     
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    Caleb non si aspettava che gli eventi prendessero una simile piega.
    Aveva intenzione di portare, anzi, trascinare a forza, lì dentro l'uomo che li aveva portati da Jammen per poterlo interrogare sul da farsi. Anzi, considerato che ancora non sapeva spiccicare una parola di Basso Valyriano, in modo che Aconé lo interrogasse.
    Il fatto che Jammen non avesse detto nulla e si fosse limitato a passar loro due fiale e un coltello non gli pareva un buon segno...
    Stava valutando di prendere Aconé in braccio e correre via da lì, radunare le loro cose al palazzo dei Magistri e proseguire col viaggio, in modo da poter mettere quante più miglia possibili tra loro e quel vecchio pazzo.

    Le parole di Aconé, appena sussurrate, lo avevano scosso nel profondo.
    "Inizio a dubitare tu possa proteggermi da alcunché in queste terre."
    Quell'impotenza lo devastava: non riusciva a tollerare di non avere il controllo della situazione, di non poter prevedere l'esito delle sue azioni e soprattutto di non sapere neppure da cosa avrebbe dovuto proteggere sua moglie. Quella terra di misteri e enigmi era così diversa dal mondo che Caleb abitava da quando era piccolo...
    Il suo era un mondo fatto di spade, eserciti, sangue e sudore, e nulla di ciò sembrava avere a che vedere con quello che Jammen rappresentava.
    Era inadeguato, in quel momento. Inadeguato, e di conseguenza inutile.

    Fu per questo, forse, che non riuscì a far altro che osservare sconvolto mentre sua moglie parlava prima nella lingua che aveva sentito usare dal Popolo Libero, poi in Basso Valyriano, e infine si feriva il braccio con il coltello, riempendo la fialetta con il suo sangue.
    "Tu non lo farai."
    Lo Stark alzò lo sguardo su sua moglie, incredulo: come aveva potuto agire senza neppure pensare di consultarsi con lui?
    L'infantile desiderio di imitarla soltanto per opporsi a quella situaizone in qualche modo era l'unica cosa che riusciva a eguagliare quella sensazione di essere stato lasciato indietro. Si sentiva tradito e ignaro di ciò che lo circondava, come se l'universo stesse sfogliando un libro di scenari a cui non era preparato a reagire, e stesse scegliendo quelli più interessanti...

    Distolse lo sguardo da sua moglie. Rompere la fiala di sangue prima che Jammen la ricevesse sarebbe stato inutile: Aconé aveva preso quella decisione senza di lui, quindi lui non aveva alcun diritto di intromettersi.
    Proprio com'era andata quando Aconé aveva deciso di parlare sola con Tosco, in quel momento Caleb era un ostacolo alla sua decisione.
    Per questo lei aveva deciso che non richiedere un suo parere fosse una scelta migliore che avere la conferma del fatto che lui non fosse d'accordo.

    Sarà meglio che Jammen abbia quello per cui siamo venuti.
    Sbottò irato.
     
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    Jammen continuò a strofinare. Posò solo uno dei due occhi che possedeva sulla boccetta che veniva piano a piano riempita coi i fluidi rossastri della Rosa. Non commentò, non annuì. Era una contrattazione, d'altra parte, non c'era bisogno di fraternizzare con le controparte.
    Quando però gli venne porta solo una delle due boccette che aveva richiesto, l'uomo abbandonò l'osso, appoggiandolo sullo scaffale più vicino e fissando gli occhi di Aconé.
    Aveva osato sfidarlo pagando solo metà di quello richiesto.
    Per lo meno era qualcosa che aveva attirato il suo interesse.

    "stupidità e incoscienza nei giovani cuori" La voce era cavernosa ma allo stesso flebile, come se emergesse dal pavimento, da una crepa di uno Sette Inferi stesso"Per domandare senza prima aver assolto" Prese la boccetta piena e la sistemò poco lontano ma bloccò molto bene la presa sull'altra, appoggiandola nuovamente davanti ad Aconé, con un tonfo sul bancone di legno che esprimeva una forza che nessuno si sarebbe aspettato dal fisico di Jammen.
    Solo in quell'istante la Rosa e, a modo suo, anche il Lupo, si resero conto che la lingua usata da Jammen aveva qualcosa di diverso.
    Per Aconé non ci furono grandi problemi perché nella sua istruzione c'era stato tempo anche per l'altro valyriano...ma per Caleb quello era un linguaggio ancora diverso, di cui non aveva alcun indizio. Anche se in passato l'aveva già sentito...
    "Parzialità per parzialità, le informazioni che cerchi saranno divise come queste boccette: Perché nessuno si avvicina a Jammen? Perché il più delle persone esce sempre con qualcosa di diverso...qualcosa in meno e qualcosa in più...bisogna capire se ciò che lasciano può sostentarli" Non c'erano sorrisi sadici, come poteva sembrare normale da un pazzo del genere.
    "Entrare nelle rovine? Vi sono molti metodi per chi li conosce...grotte sotterranee, percorsi via imbarcazione e per i più coraggiosi la sacra terra solida" Era chiaro che in quel 50% non vi era informazioni su come uscire o su eventuali pericoli.
    "Esistono uomini capaci di staccare zanne, scaglie, lingue biforcute e pungiglioni di scorpioni grandi quanto statue...esattamente come i dothraki cacciano i loro piccoli animali delle steppe No, non sono i witcher
    "Ma se sei interessata ad un elmo d'ossa di drago, sono tempi favorevoli, potresti procurartelo da te"

    "Il Principe Promesso?" non rise, ma guardò Aconé come si poteva guardare una bambina, figlia di un porcilaio che si atteggiava a principesse "Nessuno è indispensabile in questo mondo, checché tu ne creda...ma se ci tieni..." Indicò la seconda boccetta rimasta di fronte a lei, se voleva così tanto tenere il marito fuori da quella situazione, avrebbe accettato il doppio del suo sangue.
    Così, tacque.

    Se vi accontentate di questo (cioè mezzo pagamento a conti fatti) ci avviamo alla chiusura, altrimenti il prezzo lo sapete.
     
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    17 gennaio


    Restò interdetta al sentire la voce del vecchio, ma la sorpresa più grande nel cuore della Tyrell si aprì quando il linguaggio utilizzato dall'uomo si scoprì l'Alto Valyriano. Quella era una lingua morta, utilizzata dai nobili Targaryen a memoria della loro prestigiosa ascendenza. L'aveva appresa dalla balia del primo marito, ma come faceva a conoscerla un uomo che viveva nella periferia di Pentos? E come faceva, soprattutto, a sapere che essa stessa la conosceva?
    L'unica sua benedizione in quella giornata era che Caleb non capiva nulla di quanto stava accadendo; questo in qualche modo lo proteggeva dalla sensazione di terrore che attanagliava le viscere di Aconé.
    Le parole di Jammen suggerivano una flebile speranza; si parlava ad esempio di grotte sotterranee, passaggi che forse poteva rivelare, tempi favorevoli e persino uomini abbastanza forti e coraggiosi da fare al caso loro. Ma non avrebbe parlato, non senza il resto del pagamento. Non avrebbe permesso allo Stark di sacrificare neppure una goccia del suo sangue, a maggior ragione ora che lei aveva donato il suo: se fosse accaduto qualcosa i suoi bambini avrebbero avuto bisogno almeno di un genitore, non potevano perdersi entrambi.
    "Se non credessi che ci sono vite che vanno preservate ad ogni costo per il bene del mondo...ora sarei a casa a stringere i miei figli e non qui con Jammen."-aveva parlato anche la Rosa in Alto Valyriano, non perché volesse dimostrare alcunché all'uomo che evidentemente condivideva le sue stesse conoscenze e molto probabilmente anche di più, quanto per restare sullo stesso tono utilizzato dal suo interlocutore.
    "Ci sono diversi modi per entrare nelle rovine e uomini forti abbastanza da affrontarne i pericoli."-condivise in lingua comune le informazioni che aveva ricevuto anche con lo Stark. Non disse altro, ma che la questione non fosse sufficiente sarebbe stato evidente anche a Caleb. Si era spinta troppo in là per tirarsi indietro in quel momento, senza ottenere ciò per cui era entrata in quella casupola buia.
    Spinse nuovamente il pugnale nelle sue carni, allargando un poco la ferita che si era fatta in precedenza affinché ne sgorgasse altro sangue per riempire la seconda boccetta; oltre all'espressione di sofferenza, il volto di Aconé era divenuto pallido. Non già perché il sangue richiesto dalle boccettine fosse molto, quanto perché diversi rivoli di colore rosso scuro ora le correvano lungo il braccio; non aveva certo l'esperienza necessaria a fare tagli precisi e la vista di tutto quel sangue iniziava a disturbarla. Sentiva la testa leggera e vuota.
    "Questo sangue mi è costato molto." -era rimasta viva in un mondo allo sfascio e aveva perso molto lungo il cammino, compresi un marito e due fratelli. Tenersi aggrappata alla vita, tenersi aggrappata al sangue che le scorreva nelle vene, era tutto ciò che restava agli umani quando il mondo fuori si sgretolava.
    "Caleb.."-non girò lo sguardo sul marito, probabilmente terrorizzato ed infuriato per la scena a cui l'aveva costretto ad assistere, ma sollevò la mano sana alla ricerca di un appoggio che le avrebbe evitato di svenire o vomitare.
     
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    Caleb era pietrificato.
    Deluso, tormentato, preoccupato da morire.
    In quel momento avrebbe tanto voluto conoscere tante lingue quante ne parlava sua moglie... In modo da poter comprendere cosa stesse succedendo.
    Era stato relegato a un ruolo di semplice osservatore, e ciò lo stava tormentando sempre di più.

    Afferrò sua moglie prima che potesse cadere, guardando velenoso il loro ospite.

    La sua mente era in subbuglio. Si chiedeva quali fossero le motivazioni dietro alla richiesta di Jammen, e perché Aconé avesse acconsentito senza interpellarlo.
    Si sentiva impotente e frustrato, avrebbe voluto urlare e colpire con forza Jammen... ma poteva, non ancora.

    Furioso o meno, sapeva solo una cosa: se a sua moglie fosse successo qualcosa di brutto, lui avrebbe raso al suolo l'intera città.

    La buona notizia è che dalla prossima role avrò il basso Valyriano
    La brutta è che stavolta sarei stato ugualmente inutile.
     
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    Jammen sorrise. Non con malizia, non con sadismo...solo il sorriso di un mercante che aveva ottenuto ciò che desiderava ed era pronto a pagare il prezzo pattuito.
    "Se la giovane ragazza non fosse qui a parlare con Jammen, allora si troverebbe in viaggio e ad aspettarla non ci sarebbe altro che la morte" Rispose di rimando all'affermazione della giovane. Non era minimamente colpito del fatto che anch'ella sapesse parlare in alto valyriano, non aveva scelto a caso quella lingua, d'altronde.
    Rimase in silenzio e osservò lo sguardo cagnesco di Caleb. Scrutò nei suoi occhi, come se potesse vedere altro oltre quegli occhi cristallini del Nord.
    "Il sangue è come una goccia d'acqua" affermò portando entrambe le mani sulla seconda boccetta, trascinandola verso sé e riponendola in uno scaffale diverso da quello su cui aveva posto il primo recipiente "in certe occasioni può valere meno di un singolo chicco di grano, in altre è l'unica cosa che si separa da una tremenda morte." diede le spalle al duo.
    "Le rovine di Valyria sono portatrici di morte e sventura, su questo non c'è alcun dubbio, chi si destreggia tra quei territori non è mai lo stesso quando ne esce...alcuni vengono colpiti da una maledizione capaci di farli vivere molte più decadi, al singolo prezzo della follia e della perpetua rabbia, altri perdono le fattezze corporee ma diventano entità eteree capaci di tormentare le vittimi che osano solcare quelle antiche strade distrutte...altri ancora sorgono da quell'abisso carichi di tesori, per poi abbandonarsi alla estrema cupidigia che li perseguita fino all'ultimo dei loro giorni.
    Le rovine di Valyria offrono, le rovine di Valyria tolgono. Nessuno è mai fuggito a questa profonda realtà e i Capicaccia d'Ebano lo sanno molto bene."
    Aveva dato una risposta simile a quella per la sua persona...chi entrava da Jammen usciva con qualcosa in più e qualcosa in meno. "Se intendete addentrarvi all'interno delle antiche sale, qualsiasi prezzo esse vi chiedano di pagare, sappiate che avrete bisogno di queste guide. Alcune prediligono cibo, altre denaro, le più conoscenze...alcune proibite alle orecchie di due semplici viaggiatori, altre perfino ai Principi Promessi" quella parola venne quasi scimmiottata, dimostrando ancora una volta il distacco dell'uomo da quel titolo. "Potrete cercarli, ma non li troverete. Ma loro sapranno molto bene quali saranno i vostri passi" Prese uno specchio e, con uno straccio poco lontano cominciò a pulirlo. "Se avrete la fortuna, o sfortuna, di incontrarli, allora ricordate che per sopravvivere come fanno loro dovrete abbandonare ogni briciola di raziocinio che vi è rimasta."
    Chissà cosa significavano quelle parole.

    Avete la vostra pista, se la vorrete seguire.
    Ditemi voi se volete postare o meno, in quest'ultimo caso vi invio le ricompense
     
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    Per me chiudi pure, mi farò pippe durante il viaggio.
     
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    Ricompense:

    Aconé:
    +1 conoscenza
    +2 prestigio
    -4 fama (farsi vedere con Jammen non è proprio un bel biglietto da visita)
    1 punto Albero Qualità
    +5 affinità Città Libere
    +5 affinità Città Libere
    -10 pv (valuto -5*2 le ferite inferte)

    Caleb:
    +1 diplomazia
    prestigio sei ampiamente sopra il limite ahah, comunque sarebbe +2 come Aconé
    -4 fama (farsi vedere con Jammen non è proprio un bel biglietto da visita)
    1 punto Albero Qualità
    +5 affinità Città Libere
    -3 affinità commercianti (valuto così i proprietari del Bordello)

    Avete le vostre informazioni sui Capicaccia d'Ebano
    Siete player rodati, immagino abbiate capito che la boccetta di sangue non era giusto una comparsata a caso. Avete scelto di (anzi Aconé ha scelto) di riempire entrambe. Le conseguenze potranno emergere in futuro, forse no, forse non lo saprete mai.
    Chissà :D
     
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38 replies since 20/9/2022, 13:06   873 views
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