Odio di vecchia data

Quest Harald

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    2 Gennaio, 286 A.A.

    Harald e i suoi erano si stavano oramai avvicinando alle coste di Isola dell'Orso, per la seconda volta. Qual era stavolta il piano dell'Uomo di Ferro? E soprattutto e questo se lo chiede il mod che non ha trovato questa cosa nei riassunti qual era lo scopo del suo ritorno?
    Mentre le vette gelate delle montagne dell'isola si avvicinavano all'orizzonte, Harald avrebbe potuto riflettere meglio sul da farsi e dare indicazioni ai suoi uomini; il castello dei Mormont si trovava nell'insenatura più interna dell'isola, lì dove era stato anche costruito il cantiere navale che tanto a lungo aveva sfruttato le conoscenze e la manodopera degli Uomini di Ferro. Si poteva pensare ad un attacco diretto dunque, sebbene si poteva ritenere con un certo margine di sicurezza che Lady Maege avesse approntato delle difese e avesse fatto trincerare cittadini e soldati dentro le mura del castello.
    Un'altra strategia poteva essere sbarcare direttamente sulla costa occidentale, poiché le navi lunghe consentivano anche una mossa di questo tipo: in questo modo si poteva guadagnare buona parte di terreno nelle foreste e togliere le risorse necessarie al castello per la sopravvivenza. Sempre che un assedio fosse ciò che Harald aveva in mente.
    Infine, era possibile anche attaccare da nord, dalla Baia di Ghiaccio, contando nell'effetto sorpresa se fosse riuscito a nascondere i suoi uomini il tempo necessario per infiltrarsi nel castello.
    Le possibilità che gli si paravano davanti agli occhi erano infinite e la notte, finalmente, stava calando.
    bear_island

    Edited by Robb_Stark - 16/2/2023, 15:39
     
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    Per ore rimase immobile, chiuso in una tetra e meditabonda espressione.
    Sedeva sulla poppa della sua nave, poggiando il sedere sul tronco di albero diga sottratto ai mercanti del mare del Nord. Rifletteva sull'ultimo capitolo della sua precedente vita, quello che si sarebbe scritto di li a breve.
    La forza delle due navi si stava per votare all'antica Via in un massacro senza precedenti. Prendere Isola dell'orso sarebbe stata un'impresa degna di Un Re Grigio, proprio per questo l'espressione sul suo volto non sembrò mai indulgere nel sorriso in quelle tese ore.
    Non aveva i numeri per assediare quell'isola; aveva la volontà e la forza di cento uomini, l'audacia di un leone e una ciurma arrabbiata e fedele, ma dall'altra parte c'erano mura e arcieri pronti a togliere la vita a tutti loro.
    Harald pensò a lungo allo sguardo intenso di Aeva; se tutti i primi uomini avessero avuto quello stesso sguardo non avrebbe avuto una sola possibilità di fare fuoco alle mura dei Mormont, sapeva bene, però, che lei fosse unica nel suo genere e che le guardie di Maege non fossero altrettano agguerrite.
    Un uomo di ferro in mare vale come tre primi uomini, ma la loro battaglia si sarebbe combattuta dove gli arcieri degli orsi avrebbero dato prova della loro mira.
    Avrebbe perso troppi uomini in un assalto diretto.
    Una frustrazione, crescente, diede alle fiamme l'animo di Harald. Quella volta avrebbe dovuto percorrere l'antica Via nelle sue diramazioni più ombreggiate, avrebbe dovuto avvalersi di metodi astuti per vincere contro i suoi aguzzini.

    Sapeva avrebbe dovuto ridurre le possibilità dei Mormont prima di poter condurre un massiccio assalto.
    Tutto stava nel capire come attrarre un orso fuori dalla sua tana.
    I suoi occhi scivolarono gettando lo sguardo sul corpo ligneo sotto al suo culo.
    Forse avrebbe usato delle leve molto specifiche per bruciare il cuore della vecchia.
    Harald scosse il capo, lentamente, nel mezzo del suo dialogo interno.
    La vecchia non si sarebbe fatta fregare, i vecchi non si fanno mai prendere impreparati.
    I giovani, al contrario, erano più semplici da manipolare.
    Dare alle fiamme un simbolo sacro agli Dei Antichi avrebbe di certo dato da pensare, avrebbe abbattuto le speranze, spossato la grinta e acceso la rabbia.
    Un sorriso malvagio si dipinse silenziosamente sul suo volto.
    La speranza è ciò che uccide gli uomini.
    Non avrebbe dato alle fiamme Quel tronco, lo avrebbe usato come esca.

    Harald si passò una mano sul volto, lavando lo sporco accumulatosi con il sudore.
    Non sarebbe bastato un solo inganno a trarre la plebaglia armata fuori dal Quelle mura; avrebbero dovuto agire nei modi più disparati per raggiungere il cuore della fortezza.
    Lo sguardo di Harald si concentrò ora sulla seconda nave, la gemella che viaggiava parallela alla sua.
    Se avessero avuto successo probabilmente una sola nave sarebbe riuscita a salpare da quell'isola; ad ogni modo, pensò Harald, si sarebbero tutti rivisti nelle Sale del'Abissale un giorno, quella non sarebbe stata una morte che conduce all'oblio, sarebbe stata invece una che avrebbe portato alla gloria eterna.

    Non era passato abbastanza perché i corvi messaggeri potessero raggiungere Grande Inverno o le sciocche fortezze costiere, diversi giorni sarebbero stati necessari prima che i soccorsi degli uomini del nord potessero arrivare, questo concesse a Harald un po' di fiato per quella complicata situazione.
    -"Chiamate Erd e Arel.. Dite loro di salire su questa nave.. Dobbiamo parlare".
    Queste furono le sue uniche parole alla vigilia dell'approdo a Isola dell'orso.
    Harald attese che quei due si presentassero al suo cospetto. Erano di certo le personalità più prorompenti dopo la sua e gli uomini li avrebbero seguiti con dignità nella battaglia.
    -"Non possiamo prendere il Castello dei Mormont con la forza", disse Harald imponendo il suo sguardo su entrambi, "Dovremo staccare un pezzo alla volta della loro guarnigione.. Avvelenare lo spirito prima di saltar loro alla gola". Il capitano si passò una mano sulla barba, per districare il pelo unto dal salso marino.
    -"In combattimento non abbiamo nessuno in grado di pareggiarci.. Ma i loro arcieri sono infidi.. Non possiamo abbassare la guardia..", Harald alzò la spada, indicando in lontananza un crinale.
    -"Hanno ancora delle navi.. Le abbiamo viste durante la fuga.. Se per certo sapessimo non ne avessero le cose sarebbero diverse.. Ma non possiamo ignorare ciò che il Dio Abissale ci ha messo avanti agli occhi", pian piano la spada cominciò ad abbassarsi.
    -"Voi due rimarrete sulla vostra nave.. Fate in modo di approdare sulla costa ovest.. Io con la mia navigherò lo stretto.. Dobbiamo esser certi che quelle navi non siano partite per avvisare la terraferma", Harald riprese a passare la mano sulla barba.
    -"Più ne coglieremo di sorpresa al nostro arrivo e meno ce ne saranno sulle feritoie con un arco teso".
    Harald avrebbe condotto una sortita di esplorazione del canale, certo avrebbe attaccato qualsiasi nave si fosse fatta vedere; i due avrebbero capito presto che tutta la strategia di Harald verteva sullo smuovere gli abitanti della fortezza.
    -"Ci incontreremo nel borgo.. Io sbarcherò dai moli e voi calerete dai boschi tagliando la strada ai fuggitivi.. Seguirete i movimenti della mia nave dai costoni del canale.. Se per qualche motivo non riuscissi a sbarcare ritornerete sua nave.. E ci riorganizzaremo.. È difficile combattere senza sapere dove sia il nemico".

    Questo sarebbe bastato, per la prima fase del piano.
    -"È passato poco.. Ma se la vecchia avesse già aperto le porte del forte alla popolazione non dovremmo trovare grande resistenza nel borgo abitato".

    Prendere il borgo avrebbe voluto dire essere protetti dalle salve di frecce e dalle cariche di cavalleria. Lì Harald avrebbe dato inizio alla seconda parte del piano.
    -"Una volta a terra cercheremo di tirare fuori i nemici con l'inganno.. Organizzeremo una festa", disse guardando con la massima serietà i suoi uomini, "Faremo ubriacare una dozzina di rematori.. Faremo udire ai nemici i canti del nostro popolo e faremo vedere loro dalle mura qualche Beone danzare.. Ci nasconderemo nelle case.. In attesa di intercettare una sortita.. Più saranno i caduti e più la terza parte del piano avrà successo", disse sorridendo.
    -"Dopo le prime perdite spezzeremo il loro morale.. Il giorno successivo.. Mostreremo loro questo albero diga.. Lo piazzeremo là dove sia visibile.. Se il Dio Abissale lo vorrà altri seguiranno.. Ci sbarazzeremo anche di loro".
    Harald poggiò la guancia sulla guardia della spada la cui punta appoggiava sul ponte di poppa.
    -"Una volta spezzato il loro morale annunceremo le mie intenzioni.. Diremo loro che le donne saranno risparmiate come donne mogli di sale.. E che ogni primo uomo che avrà superato con successo l'annegamento verrà integrato in ciurma", Harald non sbatté le palpebre, fissoti suoi occhi su quelli dei suoi uomini, "Il dissenso comincerà a strisciare tra le mura.. Per il terzo giorno di assedio avremo le nostre coperture in legno.. Le porteremo sino a sotto le mura per proteggerci dalle frecce.. Da lì risaliremo la pietra e danzeremo con il ferro".
    Harald mise a riposo la lingua per qualche secondo.
    -"Parlate.. Voglio sentire che avete da dire".

    Non sarebbe stata una battaglia semplice. Assaltare un castello era davvero una forzatura per il suo popolo, ciononostante nessuno di loro sarebbe tornato a casa senza la testa di Maege.
    Le ricchezze all'interno della fortezza, le donne di quell'isola e la voglia di vendicare le offese subite sarebbero state tutte motivazioni valide per condurre quell'assalto.

    Una voglia, pressante, comincio a fare formicolorare il capo del capitano. Harald pensò alla donna del nord dagli occhi verdi e i capelli corvini. Se qualcuno fosse stato in grado di sopravvivere a quell'inferno sarebbe stata proprio lei.

    Parole: 1260

    Fase 1
    -sbarco Harald: la nave di Harald si dirige verso il porto dando un occhio alle difese. Nel caso ritenesse possibile sbarcare senza eccessive perdite si dirigerebbe verso il borgo prendendolo.
    -Sbarco Luogotenenti: Sbarcano sulle coste Ovest, una volta a terra seguono dalla distanza i movimenti di Harald. Nel caso sbarcasse muoverebbero un fiancheggiamento ai danni del borgo.

    Fase 2
    -Festa: dopo aver stabilito una testa di ponte sul borgo Harald da comando ad una manciata di marinai di bere fino allo svenimento per simulare una festa. Mentre buona parte della ciurma finge di star bevendo malissimo lui e i luogotenenti assieme ai migliori tra i suoi uomini si appostano in attesa di contrattaccare eventuali sortite.
    -Assedio: Una parte dei falegnami comincia a costruire delle coperture in legno con l'ausilio delle pellicce sottratte al mercantile al fine di ridurre le perdite per le frecce durante l'assalto dell'ultima fase.

    Fase 3
    -Albero diga.
    La mattina dopo la festa degli uomini di ferro Harald lancia una sfida ai soldati nella fortezza linciando l'albero diga sottratto al mercantile davanti alle porte della fortezza.
    L'idea è quella di eliminare in un terreno più comodo eventuali forze nemiche.

    Fase4
    -Annuncio: Harald crea dissenso invitando al tradimento

    Fase5
    -Assalto tramite Rampini, scale e coperture costruite durante le fasi 1-4
     
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    Robb_Stark , ti ho coperto io anche se non me lo avevi chiesto perché so che stasera non ce la farai.

    Il piano di Harald sembrava stato ben accettato in generale dalla sua ciurma, ma qualcuno aveva qualche rimostranza.
    "E se non funziona? Se non escono dal loro nascondiglio e chiamano in aiuto qualche cane dalla costa?"
    Quello sarebbe stato un problema dell'Harald del futuro che, in ogni caso, avrebbe potuto prendere qualche precauzione.

    ----
    Il porto sembrava deserto ed il piccolo villaggio che fungeva da molo ed approdo per Isola dell'Orso era stato completamente svuotato. Percorrendo il fiume che sfociava nel golfo, si sarebbe potuti arrivare dritti fino al promontorio dove sorgeva la fortezza dei Mormont, ma la prima meta degli Uomini di Ferro era lì, di fronte ai loro occhi. Nemmeno un'imbarcazione era stata lasciata nel porto...che Maege e gli altri avessero davvero abbandonato l'isola prima del loro arrivo?
    Improbabile.
    Così come altrettanto improbabile sarebbe stato trovare qualcosa di valore all'interno delle casupole che erano di certo state svuotate insieme ai loro abitanti. Era possibile che nei due edifici più grossi fosse stato dimenticato qualcosa, presi dalla furia di rintanarsi nei loro nascondigli come topi?
    "Non c'è proprio un cazzo di nessuno..."
    Avrebbe aspettato i suoi luogotenenti o avrebbe dato il via alle danze?

    download__2_
    Sulla sponda di sinistra (di Harald) solo casupole, in totale 10 divise in 3 quartieri.
    Sulla sponda di destra invece 5 casupole, un edificio amministrativo e una sorta di magazzino.
     
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    Harald non parve affatto soddisfatto dall'esito della prima parte del loro piano.
    Se la vecchia aveva effettivamente preso delle precauzioni voleva dire che il loro arrivo era tutt' altro che inatteso.
    Ospiti inattesi come loro, con la mancanza di uomini e di mezzi, sono attesi da destini infausti.
    -"Attracchiamo", urlò Harald prima che la prua affondasse nel fondale del lungo fiume che portava alla fortezza.
    Il capitano scese, fece segno ai compagni sui crinali* di raggiungere la spedizione e diede le prime disposizioni sul piccolo villaggio.

    -"Spaccate quanta più legna possibile.. Barricate le case.. E preparate delle coperture per le frecce.. Quei bastardi non ci troveranno impreparati", questo, almeno, era quello che il condottiero sperava in cuor suo.
    Non erano nella posizione di difendere proprio niente; quella era una piccolissima forza di razziatori; se già fosse dura condurre un'assedio subirne uno sarebbe stato folle.
    Mentre i comandi d Harlad uscirono dalla sua bocca l'uomo di ferro si rese conto di una bestialità.
    Il volto si deformò in un sorriso e i comandi cambiarono.
    -"Carpentieri.. Staccate quante più assi possibile.. Usate le pellicce che abbiamo in stiva.. Voglio delle coperture per le frecce.. Che resistano all'impatto e al fuoco".
    Una richiesta onesta; con le pellicce sottratte ai mercanti del Nord e una discreta quantità di assi reperibile nel villaggio Harald avrebbe avuto abbastanza coperture da non doversi preoccupare di perdere tutti gli uomini nella prima ondata.
    -"Voi.. Mantenete un presidio sulla nave lunga", disse riferendosi alla nave attraccata sulla costa, "Non possiamo permetterci di rischiare di perdere entrambe le navi".
    Forse quella poté parere una dichiarazione alquanto criptica, ma in verità non ci si sarebbe dovuti sforzare troppo per capire.
    -"Andrò a vedere di persona come stanno le cose", disse Harald indossando il suo elmo, "Andrò a dare un'occhiata come hanno sistemato il castello".
    Con un gesto secco infoderò la spada.

    Andare a vedere come fosse messo il castello dei Mormont avrebbe fornito diversi vantaggi.
    La verità stava nello scorrere infausto del tempo; più ne avrebbero perso e più avrebbero rischiato che qualcuno arrivasse dalla costa. Il loro popolo non era avvezzo a salire con la corda e il rampino le mura nemiche, benché talvolta vi si prodigasse a farlo.
    Harald non poteva contare su una vera forza, tanto meno su una piccola forza militare; erano solo uomini di ferro in collera.
    Ambizione, odio, Harald non sapeva dire cosa albergasse nel suo cuore, l'unica cosa di cui era certo era che sarebbe morto piuttosto di abbandonare quell' isola a mani vuote.

    Non aveva dubbi che vi fossero delle vedette, appostate tra i boschi; quando si vuol andare a pesca di grossi predatori bisogna sempre usare polpe di carne.
    Cominciò a muoversi uscendo dal circolo delle case, a passo sempre più incerto andò ad incedere laddove il terriccio prendeva il posto delle pietre levigate.
    Harald si gettò nella boscaglia.

    Parole: 447


    La Gente deve costruire delle coperture per le frecce trasportabili a terra e applicabili alla prua della nave.

    BBC Harald va a dare un'occhiata al castello da solo
     
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    I pirati compresero immediatamente il compito assegnato loro da Harald: distruggere gli oggetti e realizzare scudi resistenti ed efficaci come protezione. Nonostante la difficoltà (eh eh) dell'impresa, si dimostrarono decisi a portarla a termine con la massima precisione e abilità.ù

    La loro missione era quella di seminare caos e distruzione, ma Harald sembrava quanto mai meticoloso nelle sue scelte.

    -----

    Nel frattempo, Harald si avvicinò al castello senza incontrare nessuno, anche se l'intera situazione era insolitamente sospetta e sembrava urlare un avvertimento di pericolo. Purtroppo, il pirata rimase immobile e inerme di fronte a questa minaccia incombente...

    Osservò attentamente il castello barricato e, anche se era notte, poteva ancora distinguere il tenue bagliore della luce delle candele proveniente dall'interno, suggerendo che c'erano molte persone presenti all'interno.

    Quei bastardi dovevano averli avvistati in lontananza ed essersi rintanati nel castello…

    Chi sei tu? Alza le mani!

    Un ragazzino imberbe. La voce spaventata lo aveva tradito, quindi Harald lo avrebbe identificato immediatamente come tale.

    Al contempo, nessuno si prendeva la briga di minacciare in questo modo qualcuno senza aver modo di tenere fede alla minaccia.

    Rispondi, chi sei? Berciò di nuovo. Cosa ci fai qua?
    Finalmente il ragazzo udì in lontananza il rumore degli uomini di ferro.
    Cosa ci fate qui?

    Puoi shottarlo obv, se lo desideri
     
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    Gli orsi si erano ritirati nella tana, i cacciatori esperti sanno che per stanare un orso serva il fumo, fuochi accesi su cumuli di sterpaglie di settembre, sparse con intelligenza davanti alle caverne delle bestie.
    Questi orsi erano però vigili e Dar fuoco al bottino a cui tendevano lui e suoi uomini sarebbe stato controproducente, forse addirittura una scorciatoia sull'Antica Via; certo era che una scorciatoia era quello di cui lui e i suoi uomini avevano bisogno in quel momento.
    Harald si erse tra le frasche, osservando quello scenario senza temere pericolo alcuno.
    Giunse infine quel monito, pronunciato a labbra ben aperte.

    Harald non rispose, non si voltò, sul suo viso si dipinse un ghigno malvagio, difficile da scorgere nel buio della selva.
    Harald rinfoderò la spada, staccò la cintola che assicurava il suo acciaio alla vita e gettò il tutto in direzione del giovane Mormont.
    -"Tu sai chi sono", disse facendo uscire tutto il suo veleno dalla sua bocca.
    -"Siamo qui per liberarvi", disse senza la pretesa di essere capito.

    Non aveva altre armi su di sé, allargò le mani attendendo che la guardia mettesse in sicurezza la sua spada e cominciò a camminare verso di questa.
    -"Conosco una via.. Che se percorsa farà si che tu possa morire vecchio e circondato dai tuoi figli.. Ma perché noi tutti si possa percorrere quella strada.. Mi dovrai portare dalla Vecchia", disse riferendosi alla Mormont.
    -"Portami nella vostra tana e fammi parlare con lei".
    Lo sguardo penetrante dell'anegato si gettò sul volto innocente del giovane. Doveva essere evidente che se avesse desiderato avrebbe facilmente potuto divorare il ragazzo senza il minimo sforzo.
    Entrare nel castello poteva non essere l'idea migliore, sapeva in cuor suo che tentare di prendere quella fortezza da solo equivalesse a morte certa, sapeva altresì bene che perdere una decina di uomini di ferro potesse voler dire rendere ingovernabile una delle due sue navi.
    Sapeva, molto bene, che la paura a cui era votata Daph, scorresse forte nel cuore di quei norling induriti dalla vita dell' isola.
    Non sarebbe riuscito a convertire nessuno, lo sapeva fin troppo bene, oppure forse un accordo basato su quella paura avrebbe avvicinato abbastanza l'orsa da farle commettere l'errore più imperdibile, quello di rifiutarlo.

    Non si trovavano su una nave, ma gli ammutinamenti esistono anche sulla terraferma.
    Convincere anche solo un quinto dei presenti che assecondare le voglie di quel diavolo equivalesse a vivere un giorno in più avrebbe certamente aiutato l'assedio.

    Gli uomini fanno cose stupide per difendere la propria famiglia, le donne per quanto fossero esseri insulsi, erano certamente più assennate e prudenti. L'orsa dovette imparare le regole di un mondo che non le apparteneva, quello maschile, ma le madri e le mogli della fortezza avrebbero certamente indugiato nel miele avvelenato del rettore dell' Abissale.
    I feriti e i testimoni dell' eccidio di Harald non avrebbero avuto dubbi sulla realtà dei fatti, ordinare l' arresto dell' uomo di ferro avrebbe provocato vittime tra i ranghi ben maggiori di quelle che un piccolo stormo di predoni avtrbbe provocato se colti di sorpresa nel buio della notte.
    Un diavolo nel ventre della bestia era un male che nessuno sarebbe riuscito a curare senza un sacrificio insostenibile, allo stesso tempo negare quell' ambasceria sarebbe stato contrario alla logica della paura, l' illusione di controllare i propri invasori avrebbe aperto uno spiraglio tra le strette maglie dei Mormont.

    -"qual' è il tuo nome.. Ragazzo.. Scriveranno di te nelle saghe di quest' isola benedetta dall' Abissale.. il giovane che salvò il suo popolo".
    Il sorriso di Harald era maligno e allo stesso tempo sincero, un sorriso fatto della stessa sostanza di cui era fatto il mare, acqua e salso



    Parole: 613

    Vorrei intimidirlo ma credo sia un successo automatico
     
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    Il ragazzino osservò l'uomo di ferro di fronte a lu con crescente orrore. Non riusciva a capire... Perché non riusciva a sccoccare la freccia? Perché le sue mani... Le sue mani tremavano così forte che la freccia batteva ritmicamente contro l'arco che suo padre gli aveva regalato anni prima...
    Quell'uomo non era un avversario da sottovalutare... Ora lo sapeva.. Qualunque cosa fosse quella persona che si ergeva di fronte a lui... era un mostro, un folle mostro...
    Gli Antichi potevano proteggerlo da qualcuno come lui?

    Sally... Sussurrò, ripensando alla sua sorellina. Lei, come il resto della sua famiglia, era al sicuro dentro la fortezza... Perché mai gli era saltato in mente di disobbedire? Perché aveva pensato che sgattaiolare via all'ultimo fosse una buona idea?
    C'era forse una via di uscita da quella situazione?

    Le mani gli tremavano tanto forte che l'arco era pressoché inutilizzabile... Quindi lo lasciò cadere a terra, arretrando e annaspando mentre cercava di prendere il suo pugnale da caccia.
    Era così che si sentivano i conigli, quando venivano cacciati?

    Il ragazzino iniziò a piangere...
    Io... Jon... Non... Io...
    Tirò su col naso.
    Mi hanno lasciato solo... Io...
    Altra sniffata.
    Mi... mi ucciderai?
     
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    Patetico, non c'erano altri termini per definire ciò che evocasse quella scena a Harald. Quel ragazzo condivideva con lui il sangue degli antichi predecessori del fiero popolo di ferro, eppure gli Dei a cui era votato quel sacco di ossa e sangue avevano condotto il ragazzino ad una vita di sentimenti molli.
    Rifiutare la gloria di potersi definire un cacciatore di successo, rifiutare la gloria di condurre un temibile nemico tra le mura della casa lunga dei Mormont poteva voler dire solo che quella generazione di uomini del nord fosse persa.
    I norling si erano evidentemente allontanati dalle antiche saghe che condividevano con gli uomini di ferro, pascendo come stanziali sulle rocce ghiacciate di Isola dell'orso.
    Lo sguardo di Harald si incupì giudice, se da un certo punto di vista le sue aspettative come seguace dell'abissale si stessero affievolendo, avvelenate da uno scontro che per ovvie evidenze non sarebbe stato glorioso come preventivato, le sue aspettative come Daphnigr, capitano dei figli di Daph, seguace della Dea della paura, cominciarono ad illuminarsi. Quel terrore che scuote la mano dell'arco sino a cedere al suolo l'arma era una silenziosa preghiera alla Dea che si nasconde sotto ai laghi ghiacciati oltre Barriera. Harald comprese che Djupr, l'Abissale, fosse assente in quel bosco di mezzanotte, e che al suo fianco camminasse lo spirito di Daph.
    Harald socchiuse gli occhi e inspirò forte. Si chinò e raccolse la sua spada senza assicurarla alla cinta. Il piano che la sua testa elucubrò non poteva realizzarsi, quel giovane non mostrava carattere sufficiente a rendere quell' inganno credibile. Avrebbe fatto altro.
    Harald comprese che il suo cammino non fosse stato benedetto da Djupr, non era volontà dell'abissale quella che le rocce di Isola dell'orso venissero spaccate dai magli delle isole di ferro.
    Sedette, poggiando il fondoschiena sul muschio madido di cristalli della fredda notte del nord. Assicurò la spada al centro della seduta e vi poggiò una guancia sulla guardia.
    Gli occhi di Harald erano gli occhi di una serpe, fissi su quelli del coniglio avanti a lui.
    Il respiro del mostro di Isola dell'orso si fece sempre più lento, il suo cuore sempre più calmo.
    C'era qualcosa che non andava, solo un animo sorprendentemente sensibile come quello dell'annegato poteva domare la voglia di sangue e morte di un uomo dell'Antica Via.
    Il pianto del ragazzo era un salmo in cui il discepolo del terrore trovava pace e sicurezza.
    -"Siediti figlio del Nord", disse Harald con durezza al bambino.
    -"Ti insegnerò la canzone dell'inizio dei tempi.. Poiché il tuo popolo adora falsi Dei.. E le canzoni degli antichi eroi a te sono ignote".
    La voce di Harald era improvvisamente mutata in un incerto muovere di parole. Insicurezza e dubbio ghermirono la sua bocca, anche lui non era certo di cosa stesse accadendo.
    -"Ad Ovest.. Dove i Leviatani vengono addomesticati dalle sue figlie per ottenere il suo favore.. Vive il Dio Abissale.. L'eterno incapace di morire.. La sua casa sorge su i fondali più bui.. Dove i prodi vivono la vita eterna al suo fianco.. In attesa".
    Harald tracciò un cerchio nel fango gelido.
    -"Djupr.. l'Abissale.. Non sempre abitò le gelide acque del mare.. Venne tradito.. Veðyr della tempesta.. figlio di Ordar.. Lui desiderava.. E desiderare è ciò che portò alla rovina".
    Harald passò una mano sul viso, tastando la folta barba, imbrunita dal fango residuo sulle sue dita.
    -"Geloso dei fratelli.. Geloso del padre.. Razziare non bastò più al dio della tempesta.. Sradicare i folti boschi del sud.. Straziare le rocce del nord.. La sua rabbia era molta.. Ma non portò alla pace.. Geloso delle mogli dei fratelli.. Tentò di prendere loro con la forza.. Ma venne scacciato dall'ascia di Hallader.. Dio della guerra".
    Harald lisciò la barba, tracciando sul fango altre geometrie.
    -"Vedyr impazzì di rabbia.. E contro Hallader scagliò le sue maledizioni e il suo veleno... poggiò i suoi occhi sulla figlia del Dio della guerra.. Generata con la sua eterna campionessa.. Asha di Capo Drago Marino..
    Ella era la pallida Daph.. Dea delle Bestie.. Dea della Paura".
    Lo sguardo di Harald si incupì. Le sue dita tracciarono la sagoma di un serpente ma, giunto al capo del rettile, tracciò a sommi capi il volto di una donna.
    -"Dall'odio di Vedyr nacque una bestia rancorosa.. Dalla forza della figlia di Hallader.. Nacque una creatura forte..
    Harald ritirò la mano, poggiandola sul pomolo della sua spada.
    -"Hjed-mir", disse con voce di tuono.
    -"La dea delle bestie.. Figlia di Daph e di Vedyr.. Padrone dei corvi che voi adorate.. Figli a loro volta della sporca Hjed-mir".
    Lo sguardo divenne serio e teso.
    -"Questa saga.. Mi venne narrata dal Daphnigr.. L'uomo che rinunciò al suo nome per raccogliere il titolo della guida dei figli di Daph.. Io sono l'ultimo membro della sua ciurma.. Io sono il Daphnigr dei nostri giorni".
    Quelle parole uscirono tonanti, allo stesso tempo, però, Harald realizzò quella verità.
    -"Questa saga.. È stata raccontata ai miei compagni.. Ma loro.. Come te.. Percorrono la Via che è stata insegnata loro dai padri". Harald realizzò che fosse realmente solo.
    -"Essi desiderano morte e razzia.. E io desidero entrambe come loro", la voce s' aprì per introdurre qualcosa di nuovo.
    -"Ma.. Il mio compito.. Mi impone una via diversa dall'antica di Djupr".
    Il cuore di Harald battè più forte realizzando ciò.
    -"Il mio compito è uccidere Hjed-mir.. Vendicare la mia Dea.. Per la violenza di Vedyr".
    Questa era il tracciato che spettava all'ultimo Daphnigr, questo era il destino che aveva scelto di compiere.
    -"Allo stesso tempo.. I tuoi padroni hanno umiliato il mio popolo.. L'Antica Via impone una punizione". Tutto divenne estremamente chiaro agli occhi di Harald. La Via divenne estremamente chiara.
    -"Meriti di morire", disse spaccando il silenzio che lasciò alle sue spalle, "Ma il tuo popolo è debole.. È neve poggiata sul ferro.. Nessuno ti ha insegnato la Forza". Lo sguardo di Harald s' incupì ancora di più. Si alzò, assicurando la spada al fodero.
    -"Una volta finita questa storia", disse alzandosi.
    -"Sceglierai se vivere come un orso in letargo.. O come un uomo..".
    Harald raccolse l'arco e la faretra del ragazzo e mise ambo gli oggetti sulle sue spalle.
    -"Ti riporterò alla Fortezza.. Ma questa volta sarai tu a essere mio prigioniero", disse poggiando una mano sulla spalla del giovane.
    -"Una sola persona deve morire questa notte.. Se la tua padrona accetterà le mie condizioni.. Tua sorella sarà salva..", lo sguardo bieco di Harald lasciò intendere ci fosse dell'altro.
    -"Forse sopravviverà all'annegamento.. Se hai trovato il coraggio di affrontarmi.. Forse nel vostro sangue scorre quello dei figli del ferro".
    Harald diede una pacca al ragazzino per invitarlo a camminare.
    -"Portami da loro", disse con la voce degli annegati.
    Harald comprese che quello scoglio in mezzo al mare del Nord non fosse altro che del fango sui suoi stivali. Avrebbe realmente proposto alla vecchia Mormont un accordo; sapeva in cuor suo che l'avrebbe rifiutato.
    Se avesse dovuto si sarebbe fatto strada con l'acciaio, se non fosse servito "tanto meglio". Il suo destino si sarebbe realizzato a miglia e miglia di distanza, quell' ostacolo non avrebbe frenato la sua saga.
    Fare ritorno a Luce Solitaria sembrava un compito ormai lontano, avrebbe di certo liberato la sua ciurma, nessuno avrebbe dovuto seguirlo nei meandri delle terre maledette dall'Abissale se non lo avessero desiderato. Non avrebbe obbligato nessuno a seguirlo.

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    Carry on my wayward son
     
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    Il bambino, terrorizzato, si sentiva in balia di quest'uomo dall'aspetto minaccioso e dalla voce tonante. Non comprendeva la saggezza o la poesia nelle parole del pirata, ma solo il suo intento omicida e la paura di essere la sua prossima vittima. Sotto lo sguardo fisso del pirata, il bambino cercò di rimanere calmo e si sedette dove gli fu ordinato, mantenendo le mani in vista. Sentiva che la sua vita era appesa a un filo e non sapeva come poter influenzare il destino che lo attendeva. Non sapeva nulla della dea delle bestie o dei figli di Daph, ma sentiva che c'era qualcosa di molto importante e potente che si svolgeva di fronte a lui. Aveva paura ma anche un sentimento di rispetto misto a curiosità per questo pirata che sembrava essere un po' pazzo ma anche molto determinato. Attendeva tremante di capire quale sarebbe stato il suo destino, ma anche sperando che ci fosse ancora una possibilità di scampare alla morte.

    Il giovane, che ormai si era rassegnato alla sua sorte, si alzò lentamente e si mise a camminare accanto al pirata. Era evidente che Harald non aveva intenzione di fare del male a sua sorella, ma non riusciva a capire quale fosse il vero scopo del pirata. Si sentiva in trappola e non sapeva come uscirne.
    Camminava piano, strascicando i passi, provando un profondo senso di sconfitta.

    Arrivarono nei pressi del castello, dove il silenzio - fatta eccezione per i canto di qualche gufo - regnava sovrano.
     
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    Harald sospinse il ragazzino in avanti con una pacca poco meno che gentile. L'uomo di ferro sguainò la spada in acciaio del suo signore, caduto sui lidi di quell' isola infernale, e rivolse lo sguardo alle mura silenziose della fortezza. Osservò grave i grossi ciottoli ammassati e tenuti assieme dalla calce bianca, cercò del movimento tra i suoi merli senza scorgerne il minimo.
    -"Io sono il Daphnigr che ha liberato i vostri prigionieri", urlò con forza facendo passare la lama affianco al collo del bambino.
    -"Sono Harald.. Figlio di Daph.. La dea della Paura", urlò con altrettanta foga, "colui il quale da solo ha sventrato i vostri compagni".
    Harald tirò un calcio alla schiena del ragazzino, affinché cadesse a terra. Ruzzolato al suolo, lasciò andare la sua spada e si denudò dell'arco rubato.
    Era disarmato.
    -"Se l' Orsa nasconde un briciolo d'onore sotto alla sua vecchia pelle mi faccia entrare per ascoltare la mia voce".
    Harald rimase immobile, pronto a scattare per salvarsi la vita.
    -"Se ascolterà la volontà di un seguace dell' Antica Via non sarà necessario sgozzare nessuno dei suoi figli.. I miei uomini sono in attesa di assaltare le mura di questa patetica fortezza.. Morirebbero tutti".
    Harald cominciò a camminare in direzione del portale d'ingresso.
    -"Ma i miei uomini.. Hanno perso ogni somiglianza con voi.. Sono bestie affamate.. Sanno che morire sotto le vostre case in pietra vuol dire ricongiungersi con i loro padri e con gli eroi del passato.. Morirebbero tutti pur di sputarvi in faccia.. Siete disposti a morire anche voi allo stessa maniera? I vostri falsi Dei concedono gloria eterna?".
    Harald sorrise.
    -"Avete offeso il mio popolo.. Incatenando guerrieri la cui unica ambizione era morire con l'acciaio in mano".
    Harald rimase in piedi davanti alle porte della fortezza.
    -"Fatemi parlare con la vostra padrona.. Schiavi degli orsi.. E la vostra vita e quella dei vostri cari sarà Salva".

    I piani, come acqua che scivola, cambiavano direzione ad ogni ostacolo. Harald avrebbe trovato soddisfazione nel togliere la testa dell'orsa dalle sue spalle, quello sarebbe bastato perché la vendetta si potesse compiere.
    L'intera sua anima tremava all'idea di sottrarre le ricchezze a quell'insediamento, ma i numeri non erano dalla sua parte.
    Era un cacciatore solo davanti alla tana dell'orso, non c'era modo perché lui potesse sopravvivere se quei norling avessero scelto la via della violenza.
    Sorrise sapendo che se avessero deciso di tentare una vittoria rapida lui avrebbe falciato abbastanza orsi da offrire ai suoi uomini una possibilità di vittoria.

    Era sincero nel desiderare una risoluzione il più possibile pacifica.
    La loro era una spedizione confusa, qualcuno si mosse perché fedele a Harald, altri per il desiderio di razzia.
    Harald giunse sotto a quelle mura per il desiderio di rivalsa.

    La sua mente non viaggiò al fianco degli esempi del suo Dio, ma quelli della sua Dea.
    Quell' operato portava lontano la sua semina dall' antica via, lo portava sui monti innevati del Nord dove i raminghi temono le voglie del ghiaccio, i movimenti del vento e gli occhi luminosi dei predatori in agguato.
    Harald sapeva che Daph camminasse al suo fianco.
    Raccoglieva i frutti del suo raccolto, traeva a sé i frutti della paura: sarebbe stata questa a consigliare l' orecchio delle guardie di cancello.
    Il terrore dell' uomo che falciò da solo la cavalleria dei Mormont avrebbe guidato la mano e la mente dei semplici peoni che si stagliavano tra lui e la sua retribuzione.

    Harald chiuse gli occhi e sorrise. Se fosse morte in quell' istante avrebbe raggiunto le Sale dell' Abissale, ma non avrebbe mangiato sulle tavole degli eroi dell' Antica Via, si sarebbe unito alla mensa dei Daphnigr e ai loro compagni.
    Quella malvagità silenziosa era il volere di Daph.

    Non sarebbe servito un rituale, un' iniziazione di alcun genere.
    Lui era Il Daphnigr della sua generazione, e se fosse morto senza preparare il prossimo sarebbe stato l'ultimo dei Daphnigr.
    'Cosi Sia', pensò fissando il vuoto nel buio pece della notte

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    Nessuna risposta.
    Delle frecce volarono nel cielo, una di esse si sarebbe diretta verso Harald, mentre altre avrebbero mancato il bersaglio.
    Il ragazzino accanto all'uomo di ferro sarebbe sobbalzato nel sentire quei sibili seguiti da tonfi e schiocchi, segno che alcune frecce si erano abbattute sul terreno, mentre altre sugli alberi.

    Oltre a questo, però, non ci furono risposte di sorta.
    Evidentemente la vecchia Mormont non aveva intenzione di parlare...

    Cosa fare adesso?

    Non hai lo scudo addosso, quindi puoi solo schivare la freccia per difenderti:

    Potenza attacco: 10+1 = 11
    Velocità dardo: 70


    La scena è un po' come quando Tywin non volle affrontare Rhaegar in modo onorevole, temo...
    Nota: non credo sia necessario specificarlo, ma se dovessi rimanere lì a farti crivellare di frecce sarebbe considerato un suicidio del pg, ai fini del regolamento... E non avrebbe nemmeno l'effetto speciale del coltello da burro.
     
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    un rumore, un flebile sospiro che montava nell'oscurità della notte.
    *Harald sorrise e, muovendo le gambe, si scansò lateralmente, cercando di evitare la freccia scagliata nella sua direzione.
    Dunque avevano scelto la morte, pensò Harald.
    L'uomo di ferro si gettò sulla spada in acciaio posata al suolo, Cercò di raccoglierla senza curarsi di assicurarla alla cintola.
    Doveva fuggire, doveva portare la battaglia dove gli alberi avrebbero oscurato la vista dei tiratori.
    Altre frecce sarebbero arrivate, seguendo l'esempio vizioso di quella solitaria assassina.
    L'uomo annegato si gettò contro il suo unico vantaggio tattico, il ragazzino.
    Avrebbe tentato di placcarlo, caricandolo sulla sua schiena.
    Forse altre frecce avrebbero tentato di tagliare la sua fuga, forse il corpo del ragazzino si sarebbe frapposto tra lui e il sonno eterno.
    Un moto di orgoglio fece capolino nel cuore dell' uomo di ferro, se quei bastardi avessero accettato avrebbero dimostrato di non possedere il minimo onore. Quella era diventata una faida, sangue che chiama sangue.
    Se gli uomini dei Mormont avessero accettato di vendere la vecchia orsa certamente non avrebbero meritato di annegare nel nome del Dio Abissale, benché parte del loro sangue condividesse origini simili alle sue. Morire per mano di gente che sa dimostrarsi fedele, al di là della ragione, poteva essere una morte più onorevole di quella sopraggiunta tra ladri e rapinatori.

    Gli uomini di ferro non disponevano di alcun vantaggio tattico. Assaltare quelle mura, ora che Harald poté osservarle meglio benché oscurate dal manto notturno, sarebbe stato a tutti gli effetti un suicidio.
    Avrebbero dovuto infestare la forestae vessare i difensori in più attacchi.
    Non tutti possono essere in grado di usare una spada ma in molti possono usare un arco, Harald non nutriva dubbi sul fatto che la vecchia potesse aver messo in mano arco e frecce agli indifesi, rendendo così i più improbabili degli assassini sulle mura del castello.

    La sua missione mutava di ora in ora e in quel preciso istante prese forma di guerriglia.
    Il ragazzino che portava sulle spalle sarebbe diventato un martire per la sua vittoria, Harald lo avrebbe portato oltre la cinta arborea e lo avrebbe torturato, affinché i cuori più ingordi dei nordling, crucciati dalle urla, potessero tentare una sortita per riportarlo a casa.

    Era un' azione rischiosa, ma non v'è ne sarebbero state di sicure nel corso di quella notte.
    Meno avrebbe esposto la sua ciurma e più sarebbero state alte le probabilità di lasciare quell' isola con due navi lunghe.

    **Harald avrebbe corso cambiando direzione ogni tre passi, per render vano o più difficile lo sforzo di colpirlo.

    ***Una volta giunto laddove i grandi guardiani della foresta si stagliavano verso le nubi ottanio della notte, Harald si accasciò al suolo, nello sforzo di gettarsi tra i ripari lignei dei tronchi dei grossi pini.
    L'uomo di ferro ruzzolò a terra, facendo cadere il ragazzino sul fango ghiacciato del sottobosco.
    La mente dell' annegato era rallentata dallo sforzo e il suo cuore pompò forte tutto il sangue che il suo corpo caldo riusciva a fare fluire.
    Si alzò, torrggiando sul suo prigioniero.
    Raccolse la lama in acciaio con i fregi dei Farwynd e fece un passo nella sua direzione.
    -"Non hanno ascoltato le mie parole.. Bambino", disse avanzando nuovamente.
    "Ma ascolteranno le tue", disse con un filo di voce.
    L' uomo di ferro fece passare l' acciaio a fior di pelle, tracciando una retta vermiglia sul braccio del ragazzo.
    Era una ferita superficiale, necessaria a fargli spezzare il silenzio della notte con un urlo selvaggio.
    Era quello il rituale con cui avrebbe evocato i salvatori dei Mormont, era quello il rituale con cui avrebbe eroso il ferro di cui era fatto il cuore degli orsi.

    Che fosse riuscito ad attrarre dei salvatori o che fosse riuscito a rovinare il morale avrebbe ugualmente vinto.
    Con tutto sé stesso, però, sperava che fuori da quel portale d' ingresso si sarebbero spinte le sue prossime vittime.



    Parole: 600+

    *difesa 1
    Variabile*DESTREZZA/10 + Corpo a corpo*5
    10*7+10

    **Difesa 2 nel caso fosse necessaria
    10*7+10

    Recap Harald:
    M 225 (150 F 55 D)

    ***Continuo il post nel caso le difese non interferiscano e permettano il continuo delle azioni
     
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    Mi linko la tua scheda per il Robb del futuro: https://got.forumfree.it/?t=79028455

    Serve una sola difesa

    Velocità Harald

    VELOCITA'= Destrezza/3 +liv competenza arma - malus peso = 75/3 + 2 - 0 = 27

    Difesa lenta, si dimezza la sua efficacia.


    Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità

    11 - 80/2 + 70 - 27 = 14 danni a Harald



    Il bambino urlò nella notte, ma il suo urlo di dolore si spense senza che nessuno accorresse. Forse era a causa del baccano causato dagli altri Uomini di Ferro, ma sembrava che nessuno avesse sentito quell'urlo, o che fosse intenzionato ad accorrere.
    Nel frattempo, però, uno dei meno stupidi della combriccola di Harald si fece avanti.
    Abbiamo degli... Scudi, credo. Cosa facciamo adesso? Non posso garantire per il fuoco, ma le abbiamo bagnate nel mare, basterà?


    Roccia del Drago docet.
    Ricordo che negli assedi è difficile che i nemici escano allo scoperto. In questo caso, era comunque improbabile che il ragazzino venisse sentito, vista la distanza.
    L'unica è che tu riesca a fare breccia nel castello.

    Il tuo equipaggiamento di fortuna è pronto, quindi...
    In bocca al lupo.
     
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    il piano non stava funzionando, o meglio dire 'non aveva funzionato'. L'uomo di ferro urlò alla notte facendo risuonare la sua rabbia nella gabbia toracica.
    Come dalle mura non giunsero segnali di movimento, pestando pugni pregni d'odio cominciò a fracassare il volto del bambino a cui promise salvezza eterna.
    Il sangue sulle noche abbondava e le ungeva come fosse stato miele caldo, sul suo viso schizzi amaranto tinsero la barba e i capelli.

    La notizia peggiore per l'uomo di ferro doveva ancora arrivare. I suoi compagni ignorando il presidio giunsero portando le coperture in legno umido. Non c'era più tempo ne speranza.
    Harald comprese in quel momento di aver fallito.
    Non potevano assaltare le mura dei Mormont in quelle condizioni, non poteva redarguire gli uomini conducendoli alla salvezza; la salvezza distava troppe miglia dalla vendetta e uomini come quelli erano in cerca solo di una retribuzione per il dolore subito.
    Si trovava davanti ad un terribile impasse.
    Legno umido come quello non avrebbe dato adito alla ragione delle fiamme, ma usare i rampini in una notte come quella, una notte in cui la guarnigione era stata allertata sarebbe stato glorioso ma folle.
    Harald corrucciò il viso.
    Il sangue del bambino colava dagli zigomi dell' uomo annegato del Dio Abissale.
    -"Torniamo indietro", disse incendiando le orecchie dei presenti.
    -"Sono passati due giorni da quando ci siamo liberati.. Questo è l'alba del terzo.. I loro soccorsi sono sulla via del ritorno".
    Incertezza e dubbio cominciarono a strisciare nel corpo di Harald come serpi sui seni di una madre degenere.
    -"Abbiamo un giorno per fare ricordare il nome del nostro popolo a questi bastardi", disse mettendo la mano al pomolo della sua spada.
    -"Vogliamo vendetta.. E vendetta avremo.. Ma non il tipo di vendetta che vi ho promesso".
    Harald sperimentò l'umiltà per la prima volta nella sua vita.
    Un sentimento acerbo e acre, incomprenso e terribile.
    -"Daremo fuoco al villaggio.. e Daremo fuoco alla loro preziosa foresta..".
    Il volto di Harald era truce ed inespressivo allo stesso tempo.
    -"Nemmeno la mia forza è in grado di aprirci la via in quella fortezza.. I loro archi sono pronti e siamo in numero insufficiente per assalire le loro mura".
    Harald fece un paio di passi in direzione degli uomini di ferro.
    -"Se dessimo fuoco alla foresta.. Forse il fumo farà uscire l'orso dalla tana", voltò lo sguardo verso la preda troppo pericolosa per essere cacciata, "oppure no.. Poco importerà.. Questi pescatori godono solo dei tronchi della loro terra.. Una cicatrice su quest'isola sarà una cicatrice sul volto di ognuno di loro.. Una volta anneriti i loro boschi riprenderemo la via del Sud.. E torneremo a casa".
    Tutto era chiaro nella testa del capitano. Un assalto diretto sarebbe stata una condanna a morte per tutti loro.



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    Copro che Robb si è un attimo incartato con i post.

    CITAZIONE
    Tiro di Seduzione Harald vs ciurmaglia > si accontentano?
    [Giudizio mod + Affinità bersaglio/10 + Liv Competenza Seduzione/2 + (Attrazione + Diplomazia)/4] - [Giudizio mod + Intrigo/2 + liv controspionaggio*5]
    Giudizio mod Harald= 8 circostanza (non è che puoi tornare a casa dicendo vabbé raga niente facciamo che ci riproviamo) 3 modalità (idea buona ma figura demmé) 3 scrittura= 14 punti
    Affinità Harald vs Uomo di Ferro basic (facciamoli Grey non sapendo bene la Casata di origine di ciascuno)= Affinità casata/2 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 0 + 50/2 + 111/100*50 + 0 (ora sarebbe carino capire chi siano Erd, Arel e Daven visto che non compaiono né nella tua scheda né nei riassunti regionali, supporrei siano ciurmaglia che sta con te anche se in scheda hanno il simbolo dei Mormont....) + Arel 1 /Erd 8 /Daven8= 25+55,5= 80,5 per uomo di ferro basic - 81,5 per Arel -88,5 per Daven ed Erd
    Giudizio mod ciurmaglia= 5 circostanza (metà e metà, sono lì per ottenere qualcosa ma te non è che ci hai fatto proprio una gran figura) 1 modalità (hanno realmente alternative? no)= 6 punti
    PNG di gruppo rango 1 = lv8 -parametri 100
    Marziale- Impudenti
    Diplomazia 5
    Marzialità 50 (25-25)
    Intrigo 15
    Amministrazione 15
    Conoscenze 15
    Competenze base Pyke

    [14 + 80,5/10 (oppure glialtri) + 0 + 0] - [6 + 15/2+0]= (14+8,05 oppure 8,15 oppure 8,85) - (6+7,5)= 22,05 oppure 22,15 oppure 22,85 - 13,5= 8,55 oppure 8,65 oppure 9,35 Seduzione parzialmente riuscita

    Le parole di Harald furono accolte da un inquietante silenzio. Dopo tutta la strada che avevano fatto, dopo essere giunti fino alle coste di Isola dell'Orso, dovevano rinunciare all'assalto del castello di coloro che li avevano trattati come schiavi tutto quel tempo?
    "E tu dici che usciranno fuori perché i loro alberi del cazzo bruciano?" -indubbiamente quella sortita era stata male organizzata ed ora la stima che riponevano nelle doti da condottiero dell'Uomo di Ferro non era delle migliori. Purtuttavia c'erano diverse voci nel coro: "Avete idee migliori? Vogliamo andarcene magari ripulendo anche la costa come delle brave signorine? Facciamolo dico io!"
    Diversi cenni di approvazione vennero in appoggio infine all'idea di Harald che, si sperava, avrebbe anche condotto i Mormont fuori dal loro rifugio. Se così non fosse stato, forse quegli uomini non si sarebbero accontentati a lungo di quella mezza vittoria; forse avrebbe dovuto trovare il modo di soddisfare i loro particolari appetiti in altra maniera. La presa di Harald aveva bisogno di rinsaldarsi quanto prima.
    Eppure ora i suoi suggerimenti erano stati accolti e gli uomini si andavano distribuendo nei boschi che circondavano il castello, torce alla mano, appiccando il fuoco sui rami superiori, più secchi e lontani dal ghiaccio del terreno. Forse quello stratagemma avrebbe stanato Lady Maege, ma al momento stava tirando via dal bosco altri tipi di animali: selvaggina, predatori, uccelli, tutti avvertendo il pericolo tentavano di darsi alla fuga. In lontananza Harald avrebbe potuto portare gli occhi anche su un magnifico esemplare di orso adulto.


    CITAZIONE
    Vai, iniziano a dare fuoco a tutto, prossimo turno di mod Maege sicuramente vedrà il tutto e Robb deciderà che farci.
     
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20 replies since 15/2/2023, 17:31   541 views
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