Nei Mari del Sud

Quest Aconé e Caleb

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    Chiunque siano sono persistenti… - constatò Qalaq con le mani sui fianchi.- [Che sul ponte rimanga il minimo necessario. Prendo io il timone, proviamo ad allontanarci, ma…] - spiegò poi a Zhozh in lingua dell’Estate
    [ Da qua ce ne occupiamo noi Qalaq ]- annuì il guerriero iniziando a riscaldare i muscoli delle braccia –[ Manda gli Jho e gli ospiti in stiva ]
    Dopodiché il guerriero si dileguò, andando a raggiungere gli altri Anyassas. Aconé notò, avendo compreso il breve scambio di pareri, che Qalaq in realtà nemmeno tentò di mandare Caleb al sicuro, probabilmente rassicurato (o intimorito) dalla grande quantità di armi portate dal “servo” Thraur.
    [ Ciurma! Restino sopraccoperta solo i Jho per gestire le cime e le vele. Fuori i remi!] - ordinò dunque a gran voce Qalaq prendendo posto dietro il timone
    Non dovete preoccuparvi, gli Anyassas dovrebbero bastare a far cambiare idea a questi sciocchi avventori - fu il suo unico, squallido tentativo di rassicurare Caleb ed Aconé.

    Eppure, nonostante anche il loro capitano non sembrasse troppo sicuro, gli Anyassas si disposero su tutta la nave con grande metodo e calma glaciale. La loro conoscenza, Zhozh, si arrampicò con agilità sull’albero maestro, struttura enorme ed inutile senza il vento a spingerlo.
    Inesorabilmente, nella successiva decina di minuti poterono solo guardare mentre la galea si avvicinava, rendendo pian piano visibili dettagli come un’inquietante polena raffigurante una chiocciola avvolta attorno ad una lancia…ed i numerosi abitanti del suo ponte.
    La lontananza da coste di qualsiasi genere rese inevitabile una totale assenza di uccelli, mettendo a disposizione dello Stark solo alcuni delfini incuriositi dall’inseguimento.
    Avvicinandosi, la ciurma della misteriosa galea iniziò ad ululare e ridere minacciosamente, gridando insulti, minacce, intimando alla Nuova Airone di aspettarli. Aveva più del doppio dei rematori per lato e avanzava a piena velocità verso di loro.
    A quel punto gli Anyassas iniziarono a mettersi in mostra nel tentativo di scoraggiare gli inseguitori: da svariati punti del ponte tesero i propri lunghi archi di Legno dorato e scagliarono le proprie aste, le quali si librarono lunghe e splendenti tracciando una traiettoria per poi finire conficcate sullo scafo degli inseguitori.
    Non bastò, provocando invece ilarità negli essosi alle loro calcagna.
    Gli Anyassas liberarono una seconda salva, stavolta colpendo con più precisione la zona della polena per dimostrare la propria abilità.
    A nulla servì. Sul ponte della Galea della chiocciola numerosi marinai preparavano rampini, rostri e scale, pienamente intenzionati a prendere d’assalto la nave cigno dei Jho.
    Fu allora che un grido si alzò da uno degli Anyassas e le frecce dorate smisero si volare all’unisono in traiettorie dimostrative ed iniziarono a colpire metodicamente i marinai pronti all’arrembaggio. Il raggio e la potenza di quegli archi sembravano in effetti impareggiabili da qualsiasi altra arma di Westeros od Essos. Le aste andavano a schiantarsi sul petto dei più spavaldi, i quali cadevano all’indietro sul ponte, svenuti od ululanti di dolore, oppure in avanti, precipitando fra i flutti del Mare dell’Estate.
    Quadrelli di balestra volarono in risposta, ma senza raggiungere la Nuova Airone. Non la prima, non la seconda e nemmeno alla terza salva. Ma mentre sempre più briganti di mare finivano feriti od uccisi, il loro capitano non sembrava desistere e la galea guadagnò rapidamente la distanza necessaria a colpire l’equipaggio della Nuova Airone.
    Ad essere colpito fu proprio Zhozh, nonostante la posizione privilegiata su di un pennone un rostro scagliato da una balestra gli si andò a conficcare nella coscia, facendogli perdere l’equilibrio. L’Anyassas tentò di riaggrapparsi al pennone, ma futilmente, precipitò con un forte tonfo nemmeno un metro di distanza dalla Tyrell e lo Stark, tenendo ancora saldamente fra le mani l’arco, gemendo a fatica.
    Oltre a letali dardi, le balestre della galea scagliarono rampini, funi, catene…la Nuova Airone sembrava star venendo avvolta nell’abbraccio di una piovra.
    Nonostante gli sforzi degli Anyassas, presto i primi pirati arrivarono a mettere piede sul loro ponte, alcuni già feriti da alcune frecce, ignari della prodezza marziale dei passeggeri dell’Airone.
    Il sibilare di quadrelli allertò Caleb e Thraur, ancor prima della vista dei balestrieri responsabili.

    Attacco missilistico per Caleb e Thraur!
    CITAZIONE
    Quadrelli uncinati:4
    Balestra di Legno: 7;4
    Danni:11
    Velocità: 70

    Velocità Caleb: 200/3 +5 – 21= 50,6 Gap=70-50,6=19,4
    Velocità Thraur: 79/3 +4 – 16= 14,3 Gap=70-14,3=55,7

    Cos'é una vacanza senza un arrembaggio? Prendono d'assalto il ponte 5 pirati, facilmente scalettabili sopravvivendo alla pioggia di quadrelli, ma non è detto che siano gli ultimi.
     
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    No, decisamente non erano mercanti.
    Posso farcela.
    Afferrò con decisione il naginata che Thraur le aveva gentilmente procurato assumendo la posizione difensiva che le era stata insegnata dallo Stark. Gli Anyassas si erano disposti su tutta la nave con una calma che riusciva ad essere più assordante del baccano degli inseguitori: gli occhi di Aconé, accanto all'ingresso per il piano sottostante della nave, si spostarono sulla polena dell'imbarcazione in avvicinamento: una chiocciola avvolta attorno ad una lancia. No, non conosceva i simboli di quello strano continente e non aveva la più pallida idea se si trattasse di comuni banditi del mare o dell'esercito di una qualche città.
    Posso farcela...
    Iniziò il primo scambio di colpi e per la prima volta le orecchie della Tyrell ascoltarono il suono dell'aria sferzata da un oggetto lanciato a gran velocità attraverso di essa. Il suo cuore perse un battito.
    Fu proprio l'udito a venirle meno per primo, disturbato da ronzii e grida che però le giungevano così lontani e distanti che sembrava provenire da un altro mondo. Perché quello era un altro mondo, no? In quello in cui la Rosa aveva vissuto per quasi vent'anni non si veniva assaltati da navi pirata nel bel mezzo di un mare straniero; nel suo mondo le fanciulle ricamavano e pregavano al sicuro delle proprie stanze. Un sogno, ecco cosa doveva essere, un sogno.
    "Non ce la faccio...." -aveva sussurrato, eppure alle sue orecchie quella disperazione era giunta come un grido.
    Un tonfo.
    L'Anyassas con cui parlava Qalaq era a terra, a pochi passi da lei. Stavano cadendo, i pirati erano già sul ponte, era iniziata la battaglia. Ecco che anche la vista iniziò a tradirla e quel che la circondava era divenuto solo un contorno sfocato e difficilmente distinguibile. Strinse a sé il naginata, portandoselo al petto e indietreggiando istintivamente un passo dopo l'altro fino a toccare con la schiena un albero della nave.
    Voglio andare a casa...
    Le mani tremavano.
    La pelle era pallida.
    Benché il cuore le scoppiasse in petto, le sembrava che i battiti fossero così lenti e pesanti da non sapere mai se alla fine dell'ultimo ne sarebbe seguito un altro. Respirava a bocca aperta e pieni polmoni, nel tentativo di immettere aria in un sistema che non funzionava più. Perché più respirava più si sentiva soffocare? Non riusciva a vedere Caleb, non perché fosse lontano da lei ma perché la sua vista si era ridotta a piccoli sprazzi di luce inframmezzati da pagliuzze bianche. Era come se fosse caduta in acqua, vittima di un mare in tempesta che con le sue onde violente la trascinava giù negli abissi.
    Devi muoverti, devi fare qualcosa...
    Iniziò a lottare contro quella sensazione che le opprimeva il petto; un paio di bracciate nel suo mare in tempesta per resistere all'ennesima ondata in arrivo. Non avrebbe lasciato che la sua storia finisse così. Calmò il respiro ed agitò la coscienza.
    Muoviti... -chiuse gli occhi un paio di volte strizzandoli per bene fino a quando non le avessero donato indietro un'immagine più chiara, come quella che avvolge il mondo dopo un'acquazzone. L'Anyassas, Zhoz le pareva si chiamasse, era a terra colpito alla coscia. Le mani dell Rosa sembravano aver riacquistato sensibilità; se ne sincerò stringendo con forza l'asta del naginata e portando l'arma al suo fianco.
    MUOVITI! -stavolta se lo gridò con tutto il fiato che aveva in corpo e le sue membra le obbedirono tornando a servirla docilmente come avevano fatto per diciotto anni. A quel punto l'immagine dei due guerrieri del Nord tornò nella sua visuale in tutta la sua potenza: come poteva aiutare Caleb nel modo migliore senza essergli d'intralcio?
    I feriti...-si lasciò il tempo di un respiro profondo per scacciare via gli ultimi rimasugli del terrore che l'aveva investita e focalizzò le sue attenzioni sull'Anyassas a terra che raggiunse piegandosi sulle ginocchia, il naginata ben stretto nella mano sinistra.
    Zhoz! Riuscite a muovervi? -ringraziò mentalmente gli Dei ed Aqale per averle dato la possibilità di imparare la lingua con la quale ora riusciva a comunicare col guerriero. Un dardo nemico gli siera conficcato nella coscia, nulla che non potesse curare la Tyrell in prima persona anche su quella nave con le giuste risorse e le giuste possibilità, il che significava non nel bel mezzo di una battaglia.
    Non potete restare qui, vi porto al sicuro, appoggiatevi a me! -dubitava che sarebbe riuscita a trasportare quell'armadio di muscoli se fosse stato svenuto, ma in quelle condizioni poteva scaricare parte del suo peso sull'arto sano facilitando il compito della donna. Passò il naginata alla mano dominante andando con la sinistra ad avvolgere il busto del ferito per fornirgli un appoggio per tirarsi in piedi. Una pioggia di dardi passò sopra la sua testa in direzione dello Stark e del suo guerriero.

    CITAZIONE
    795 parole
    Prima volta per Aconé, un attacco di panico ci stava tutto XD Per ora ci dedichiamo a cercare di portare in salvo i feriti...

    Nuovo equipaggiamento dunque:
    Naginata a doppia lama 23 ATT, 11 DIF, 14 peso
     
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    Quello non era il modo in cui Caleb si augurava di passare il suo viaggio di nozze.
    Il fatto che tutti i presenti parlassero la lingua dell'estate non aiutava Caleb a comprendere appieno la situazione, ma lo scenario che andava delineandosi era abbastanza chiaro: quella nave in rapido avvicinamento non era affatto una buona notizia, e ben presto lui e gli Anyassan avrebbero dovuto combattere chiunque si stesse avvicinando a bordo di essa.
    Zhozh e Qalaq ebbero un breve scambio, dopodiché la tutta la ciurma, tolti il capitano e pochi Jho, i guerrieri e gli ospiti, sarebbero fuggiti sottocoperta.

    Sebbene gli Anyassan fossero molti e si ergessero come un muro umano, il numero di nemici in avvicinamento era imbarazzante, possibile che tutti quegli uomini fossero pirati? I loro cori di urla animalesche ricordavano a Caleb la guerra contro i Bruti, e forse la somiglianza era accentuata dal confronto con la calma glaciale dei guerrieri a bordo della Nuova Airone.

    Istintivamente, lo sguardo di Caleb iniziò a vagare sul ponte della nave, come cercando vantaggi territoriali. Purtroppo, il giovane Lord era uno stratega sopraffino solo sulla terraferma: il mare, così immenso e piatto, non era il suo dominio...
    E intanto la chiocciola inlanciata si avvicinava...

    Lo Stark trasse un respiro profondo, cercando di schiarire la mente mentre si preparava alla battaglia. Non indossava una corazza, quindi avrebbe dovuto fare attenzione a non riportare ferite troppo gravi...

    Zhozh cadde.
    Un quadrello da balestra (una balestra, non poteva che trattarsi di una balestra, in fondo) lo aveva centrato nella gamba, facendolo cadere dall'albero maestro.
    Quello non era affatto un buon inizio. Pensò Caleb, sollevando lo scudo per proteggersi dalle altre frecce in arrivo.

    Scudo, Thraur! Berciò sollevando a sua volta la sua protezione per bloccare tutti i dardi.
    A causa delle sue terribili competenze linguistiche, non sarebbe riuscito a comunicare con gli Anyassan abbastanza bene da coordinarli, senza considerare il fatto che non aveva mai combattuto al loro fianco!

    Agli occhi dello Stark, che non aveva mai assistito ad un abbordaggio, la scena che si trovò di fronte aveva al contempo un che di incredibile e di raccapricciante: funi e rampini avrebbero presto aggrappato la nave, sigillando l'inizio dello scontro tra le due parti.
    Era evidente che la Nuova Airone, senza un alito di vento, diventasse improvvisamente una nave come tutte le altre, nel bene e nel male.

    Qua ci penso io! Urlò in basso Valyriano, sperando che qualcuno degli Anyassan comprendesse il significato di "io".
    Nel dubbio, per sottolineare il significato della sua frase, avrebbe intercettato i cinque pirati appena saliti a bordo, lasciando a Thraur il compito di presidiare le retrovie.

    Di qui non si passa. Sibilò, pronto a battersi con tutto se stesso.

    470 parole... Mi si sono accavallati troppi post in troppi pochi giorni


    Ho sistemato i conti con il malus peso e, visto che la scheda di Thraur era un macello (mi si era mangiato qualche span e non comparivano le stat, ho messo tutto in chiaro).


    CONDIZIONI INIZIALI

    Caleb:
    Forza: 208/208
    Destrezza: 200/200
    Vita: 406/406

    Equipaggiamento:
    Spada del Massacro (spadone, 14 Att 0 Dif peso 12)
    Scudo in Ferro (Atk 6 def 10 peso 7)
    Pugnale in ferro (5 atk 1 def peso 2)

    Competenze:
    - Spadone 5
    - Colpo di scudo 3
    - Pugnale nel corpo a corpo 3
    - Corpo a corpo 6
    - Resistenza

    Peso totale: 21
    Malus peso = 0 (21-208/10-3*4)
    Velocità = 200/3 + 5 - 0 = 71

    -> Gap contro le frecce = -1


    Thraur:
    Forza: 40/40
    Destrezza: 70/70

    Equipaggiamento:
    Scudo(Atk 6 def 12 peso 8)
    Mazza in Ferro (10 atk 4 def peso 7)
    Stiletto in Ferro (+6 atk +1 def peso 1)

    Competenze:
    - Mazza 4
    - Colpo di scudo 3
    - Pugnale nel corpo a corpo 3
    - Corpo a corpo 2
    - Resistenza 2

    Peso totale: 16
    Malus peso = 4 (16-40/10-2*4)
    Velocità = 70/3 + 4 - 4 = 23

    -> Gap contro le frecce = 57



    Azioni:
    Mi sono reso conto che la questione frecce è diventata un macello a causa di vecchie versioni che si mischiano a quelle nuove.
    A scanso di equivoci, per questo turno si va così:

    Caleb alza lo scudo e blocca le frecce dirette a lui e a Thraur, pagando 2+2 punti forza.

    Caleb si butta poi nella mischia e shotta i 5 pirati saliti a bordo (costo 0, credo, avendo il +15 della spada)



    CONDIZIONI A FINE TURNO:

    Caleb:
    Forza: 204/208
    Destrezza: 200/200
    Vita: 406/406

    Equipaggiamento:
    Spada del Massacro (spadone, 14 Att 0 Dif peso 12)
    Scudo in Ferro (Atk 6 def 10 peso 7)
    Pugnale in ferro (5 atk 1 def peso 2)

    Competenze:
    - Spadone 5
    - Colpo di scudo 3
    - Pugnale nel corpo a corpo 3
    - Corpo a corpo 6
    - Resistenza

    Peso totale: 21
    Malus peso = 0 (21-208/10-3*4)
    Velocità = 200/3 + 5 - 0 = 71

    -> Gap contro le frecce = -1


    Thraur:
    Forza: 40/40
    Destrezza: 70/70

    Equipaggiamento:
    Scudo(Atk 6 def 12 peso 8)
    Mazza in Ferro (10 atk 4 def peso 7)
    Stiletto in Ferro (+6 atk +1 def peso 1)

    Competenze:
    - Mazza 4
    - Colpo di scudo 3
    - Pugnale nel corpo a corpo 3
    - Corpo a corpo 2
    - Resistenza 2

    Peso totale: 16
    Malus peso = 4 (16-40/10-2*4)
    Velocità = 70/3 + 4 - 4 = 23

    -> Gap contro le frecce = 57
     
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    I quadrelli andarono a schiantarsi sugli scudi dei guerrieri del nord, le brevi aste si spezzarono all’impatto mentre le parti metalliche, composte da quattro punte ognuna uncinata caddero sul ponte lasciando una chiazza unta sul legno. Fossero stati in legno i loro scudi, quei dardi avrebbero potuto arrecare gravi danni nel tentare di rimuoverli.
    Danni più gravi attendevano gli assalitori della Nuova Airone. Era ormai chiaro che gli Anyassas fossero molto più capaci come arcieri che come combattenti, e sembrava che i pirati contassero proprio quello: avevano immediatamente chiuso le distanze e preso la Nuova Airone d’assalto evitando di prolungare troppo la schermaglia, sembravano sicuri di aver migliori chance in un confronto diretto…non si aspettavano di trovare passeggeri temprati in scontri tanto contro marmaglie disorganizzate quanto contro eserciti organizzati. Non erano pesantemente corrazzati, ma non lo erano nemmeno i pirati. Quando Caleb piombò su di loro ne avrebbe trovato uno con ancora la balestra fra le mani, un altro ancora con un rampino legato ad una fune che sembrava voler usare a mo’ di mazzafrusto. Le spade degli altri erano poco lunghe e leggermente ricurve, sicuramente minacciose in quel contesto scarno di sostanziali armature e protezioni, ma futili nelle mani di quei briganti di fronte all’esperienza dello Stark.
    Un uomo osservò battendo i pugni con rabbia sul parapetto della galea mentre Caleb respingeva quel primo gruppo di pirati. Inudibile nel marasma generale, sembrò dare ordini, suggerendo che potesse trattarsi del capitano di quella nave che tanto bruscamente aveva interrotto il loro viaggio.
    L’effetto di quegli ordini sbraitati fu quello di far calare una passerella a collegare i due ponti, operazione complessa e non troppo saggia: La Nuova Airone per quanto incapacitata dall’assenza di vento era dotata di un più profondo scafo ed era svariati metri più alta della galea, costringendo la passerella in una vertiginosa pendenza.
    A salire quella pendenza furono nuovi imperterriti pirati, due dei quali immediatamente precipitarono nelle acque una volta colpiti dalle frecce degli Anyassas. Individuato Caleb ed il suo fidato guerriero come i più pericolosi ostacoli una volta sul ponte, i più arditi si scagliarono direttamente su di loro, mandati volentieri avanti dai più prudenti.
    Un uomo dal folto pizzetto nero indossante una sorta di cappello d’arme fu particolarmente coraggioso caricando Caleb roteando una scure dai lievi riflessi verdognoli.
    Yes, i primi 5 li scaletti gratuitamente. Quadrelli intercettati e per ora vita salva.
    Ma una nuova decina sale a bordo, gli Anyassas ne eliminano due lasciando 8 nuovi nemici ancora merdine scalettabili.
    Viene calato un ponte per il passaggio da una nave all'altra e, anche se vacillano, i pirato non si fermano.


    Zhozh era, per il dolore alla gamba o per la rovinosa caduta, sensibilmente stordito e fu a malapena un gemito quello che rivolse ad Aconé mentre tentava con le braccia di aiutarla a farsi trascinare via da lì, rifiutandosi però di lasciare la presa sul proprio arco.
    Dalla ferita usciva poco sangue, ma perché la punta metallica del quadrello ancora rimaneva conficcata lasciando sporgente una breve asta di legno. Il quadrello si era fatto strada nell’interno della coscia dell’arciere, non trovando né protezione a fermarne l’avanzata, né ossa da frantumare.
    Il guerriero fece del suo meglio per collaborare, ma lo stato confusionale gli impedì di risparmiare alla signora di Grande Inverno di doversi caricare il suo peso.
    Ad aiutarla fu nientemeno che la giovane Aqale: la sveglia ragazzina aprì rapidamente la botola che conduceva sotto-coperta, reggendo la pesante grata mentre gli altri la imploravano di richiuderla
    Qui madame Tyrell! Presto! - in quell’esatto momento, Caleb aveva respinto i primi assalitori solo per vederne arrivare di nuovi.
    Puoi o mollare Zozh al riparo o scendere insieme a lui per trattare la sua ferita con l'aiuto della ciurma!
     
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    Data la sua posizione, con Zhoz appeso al sostegno che gli aveva offerto, la Tyrell non riuscì ad osservare quel che stava combinando il marito; quel che le restava da fare era pregare che riuscisse ad intercettare quei dardi maledetti prima che lo colpissero e raggiungere il più in fretta possibile la botola dalla quale era già spuntata la testolina di Aqale. Aiutò il guerriero a calarsi per primo al suo interno, aiutata dalla sveglia ragazzina ma fermò i propri passi per un istante, indecisa sul da farsi.
    Qua ci penso io! -Caleb stava tentando di dare ordini agli Anyassas e si era gettato contro i primi assalitori riuscendo, ma di questi Aconé non aveva dubbi, ad avere la meglio almeno per il momento. Fu tentata di restare in superficie ed aiutarlo con le traduzioni nella Lingua dell'Estate quanto meno, ma senza uno scudo a fornirle protezione alcuna da quelle armi infernali sarebbe finita per diventare solo un peso per lui e per Thraur.
    "Maledizione..." -mormorò tra i denti per poi farsi coraggio ed urlare a pieni polmoni nella lingua compresa da quei guerrieri: "Seguite le indicazioni di mio marito, si occuperà dell'avanguardia! Difendete le retrovie!"
    Sperava che ciò che mancava alla lingua potesse colmarlo l'esperienza militare dello Stark che sicuramente stava dimostrando di essere un valido guerriero. Lanciò un'ultima occhiata all'amore della sua vita stringendo con la mano libera il suo cammeo che portava sul petto, quindi si calò nella botola aiutando Aqale a richiuderla sopra la sua testa.
    "Aiutatemi a farlo stendere!" -avrebbe detto a chiunque fosse stato abbastanza in grado di aiutarla tra i presenti. Se non poteva essere utile in superficie, lo sarebbe stata sottocoperta.
    "Aqale, procurami sale e acqua calda. E qualcosa da mordere!" -quindi al suo uomo -"Giogo, il mio pugnale ed il mio set da cucito. E le bende!"
    Si portò al fianco di Zhoz cercando di sincerarsi delle sue condizioni e al contempo di calmarlo quel che sarebbe stato necessario per estrarre il quadrello; parlò piano, come se stesse recitando una preghiera o cantando una ninna nanna: "Andrà tutto bene...mio marito è un guerriero straordinario. Salverà la Nuova Airone ed i tuoi uomini. Ci salverà tutti ed io ora mi occuperò di te. Mordi questo."
    Doveva augurarselo, perlomeno.
    Le mani della Rosa tremavano, ma non per ciò che si accingeva a fare quanto per le urla che sentiva solo qualche metro sopra di lei. Cercò di ignorarle e di concentrarsi su ciò che stava facendo: lavarsi le mani, per prima cosa. Cominciò dunque a tamponare la ferita con l'acqua calda facendosi strada dalla periferia fino al centro per individuare il punto di ingresso del dardo. Una volta che l'ebbe trovato si preoccupò di allargare la ferita con la lama del suo pugnale: un taglio netto, piccolo e preciso, che permette un'incisione più rotonda: in questo modo l'estrazione del quadrello non avrebbe danneggiato i tessuti rischiando lacerazioni ad importanti vasi.
    Quando fu sicura che l'area di lavoro fosse comoda, affondò con decisione e cura indice e medio della destra nella coscia del poveretto.
    "Tenetelo fermo!" -facile a dirsi, meno a farsi considerando che quel guerriero possedeva più muscoli di tutti quelli sottocoperta messi insieme. Era però necessario che restasse più immobile possibile per evitare danni.
    La sensazione della carne sotto le dita era strana, ma rammentando le lezioni ricevute, la Tyrell si fece strada tra i tessuti muscolari ipertrofici fino a raggiungere la pulsante arteria femorale. Un taglio a quel livello, una scheggiatura, e l'emorragia che ne sarebbe seguita avrebbe condannato a morte il povero Zhoz. Fece un respiro profondo saldando la presa delle sue due dita attorno al dardo, quindi senza emettere un solo sibilo di fiato iniziò la procedura inversa nel tentativo di estrarre l'odioso strumento di morte. Solo quando fu al sicuro, solo quando le dita che stringevano il quadrello erano oramai fuori dal suo uomo, solo allora tornò finalmente a respirare.
    "Sale!" -prima di richiuderlo occorreva disinfettare la ferita per evitare che il poveretto, pur sopravvissuto allo scontro, morisse nel giro di qualche settimana di setticemia. Solo quando le sembrò che i tessuti fossero ben bruciati si occupò di cucire i lembi di pelle della coscia di Zhoz come fossero gli orli di un vestito da ballo.
    "Zhoz, riesci a sentirmi?" -voleva lavare ed analizzare il quadrello che aveva recuperato, ed ovviamente le occorreva bendare la ferita ricucita, ma la priorità era assicurarsi che il suo paziente fosse ancora vivo.
    "Qualcuno sa chi è ad attaccarci? Il simbolo di una chiocciola avvolta attorno ad una lancia vi dice niente?" -questa domanda era rivolta invece a tutti i presenti.

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    Quei pirati erano quanto mai determinati. Pensò Caleb mentre osservava il loro tentativo di creare un ponte tra la loro nave e la Nuova Airone. Un tentativo quanto mai maldestro, a dirla tutta, vista la ripida pendenza tra le due navi, ma non per questo efficace: sempre più pirati sembravano salire a bordo.

    Ospiti indesiderati che non hanno pagato il biglietto... Borbottò Caleb guardandoli uno ad uno, scavalcando uno dei corpi che aveva appena ucciso.
    Non gli piaceva combattere, ma quello scenario era così diverso dalle battaglie che aveva vissuto prima... Non c'era nulla di minimamente simile.

    Durante la guerra contro i bruti, aveva dovuto fermare un'invasione di uomini che aveva poi scoperto essere in fuga da qualcosa, e non solo con intenti sanguinari. Aveva combattuto per difendere la sua terra, ma era sempre stato tormentato dall'idea di essere colui che aveva impedito a molti altri uomini di raggiungere la salvezza.
    Aveva dovuto scegliere chi proteggere, se il suo popolo o gli sconosciuti che lo avevano attaccato.

    Durante la guerra contro i Lannister aveva, nuovamente, provato a risparmiare quante più vite possibili: gli uomini che combatteva non avevano deliberatamente scelto di opporsi a lui, anzi, spesso erano solo dei poveretti che volevano difendere le loro famiglie! Non poteva certo vincere una guerra senza uccidere nessuno, ma aveva fatto del suo meglio per risparmiare quante più vite possibili.

    Stavolta era diverso: quei pirati, quali che fossero le loro motivazioni, erano una minaccia per la sua vita e per quelle di coloro che amava, senza contare tutti i Jo e gli Anyassan che, a giudicare da come la battaglia stava proseguendo, erano molto meno bravi negli scontri ravvicinati di quanto lui avesse pensato prima.

    Cercò di sporgersi al di là del parapetto, cercando di comprendere i movimenti dei pirati: cosa avevano in mente? Pensavano di poterlo sopraffare in qualche modo? Il numero di persone lì presenti non poteva essere tanto elevato, forse avrebbe potuto...

    Un uomo si lanciò verso di lui, armato di un coltello dai riflessi verdognoli.
    Caleb schivò l'attacco senza troppi problemi, mozzandogli la testa e buttandolo a mare. Ciononostante, quella tintura sull'arma lo mise in allarme.
    Veleno! Qalaq, usano del veleno! Gridò, sperando di essere sentito dal capitano.
    Quale fosse il veleno in questione, o se si trattasse veramente di veleno, era sostanzialmente un'incognita, ma meglio un eccesso di zelo che rischiare di essere presi di sorpresa...

    Thraur, vai da Qalaq. Proteggilo dai nemici e cerca di tagliare i rampini, qua ci penso io. Ordinò mentre si sbarazzava degli altri sette pirati saliti a bordo.
    Buttò un'occhiata al di là del pontile: sarebbe stato così tanto più semplice buttarsi direttamente nella mischia... Ma senza armatura sarebbe stato un rischio troppo grande, per non parlare del fatto che le vele della Nuova Airone erano ancora spiegate, quindi il rischio di vedere la sua nave partire nel mare blu rimanendo su quella sbagliata era tanto consistente quanto la sua speranza che la nave ripartisse, liberandoli dai pirati.
    Realistico? Non proprio, ma il rischio che si poneva era veramente grande... Forse non valeva la pena di tentare un approccio così drastico, quantomeno non ancora.

    Lanciate le frecce ai nemici sulla nave! Urlò agli Anyassan in basso Valyriano indicando la nave nemica... Solo per ricordare che la loro comprensione di quella lingua fosse estremamente limitata. Qui, io! Lì, voi! Ripeté, mimando le frecce che volavano direttamente verso la nave dei nemici. Non era un perfetto oratore, ma c'era una remota possibilità che venisse compreso... Almeno sperava.
    Preferiva decisamente sfoltire i numeri pirati prima che questi salissero a bordo. Trovandosi in una posizione privilegiata, gli Anyassan avrebbero avuto l'occasione di farne fuori molti, specie con lui a proteggerli. Se ricordava bene le lezioni di tiro con l'arco impartitegli dal maestro d'armi di Delta delle Acque, sarebbe stato sufficiente cambiare l'inclinazione degli archi per farlo, senza neppure che gli arcieri si esponessero a pericoli inutili.

    In quegli istanti concitati, avrebbe sollevato la spada al cielo e ruggito selvaggiamente all'indirizzo dei suoi nemici. Gli Anyassan non erano stati abbastanza terrificanti da allontanare i pirati, ma forse quella sua dimostrazione di forza avrebbe avuto un qualche effetto.

    CITAZIONE
    660 parole

    Visto che non c'era una formula di attacco, ho ruolato di aver schivato senza difficoltà, ma se fosse necessario schivare con le formule inserisco.

    - Scaletto gli otto saliti a bordo e cerco di comunicare agli Anyassan - con segni e parole semplici - di mirare ai nemici sulla barca nemica, sperando che capiscano l'antifona...
    - Thraur cerca di tagliare corde e rampini e si avvicina a Qalaq.
    - Cerco di intimidire i nemici facendo confusione, magari qualcuno decide che farsi affettare non è una così grande idea...


    Caleb:
    Forza: 204/208
    Destrezza: 200/200
    Vita: 406/406

    Equipaggiamento:
    Spada del Massacro (spadone, 14 Att 0 Dif peso 12)
    Scudo in Ferro (Atk 6 def 10 peso 7)
    Pugnale in ferro (5 atk 1 def peso 2)

    Competenze:
    - Spadone 5
    - Colpo di scudo 3
    - Pugnale nel corpo a corpo 3
    - Corpo a corpo 6
    - Resistenza
    - Autorità 5

    Peso totale: 21
    Malus peso = 0 (21-208/10-3*4)
    Velocità = 200/3 + 5 - 0 = 71

    -> Gap contro le frecce = -1


    Thraur:
    Forza: 40/40
    Destrezza: 70/70

    Equipaggiamento:
    Scudo(Atk 6 def 12 peso 8)
    Mazza in Ferro (10 atk 4 def peso 7)
    Stiletto in Ferro (+6 atk +1 def peso 1)

    Competenze:
    - Mazza 4
    - Colpo di scudo 3
    - Pugnale nel corpo a corpo 3
    - Corpo a corpo 2
    - Resistenza 2

    Peso totale: 16
    Malus peso = 4 (16-40/10-2*4)
    Velocità = 70/3 + 4 - 4 = 23
     
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    Capitano Corsaro

    Liv 15
    Spia/Impudente

    Dip 10
    Marz 50
    Amm 25
    Int 80
    Con 23

    Tiro Intimidazione
    [ (4+3+2) - 86/3 + 100/2 + 5*6 + 408/4 + 124/2 + Bonus tortura] - [(4+4) + Bonus infamia + 20/2 + 2*6 + 50/2]
    224-65= 159 Intimidazione riuscita. Rinuncia all'arrembaggio della Nuova Airone






    Zhozh tentò inizialmente di essere collaborativo, pur semicosciente e confuso come sembrava. Ugualmente furono i Jho, che, pur non imparentati con l’Anyassas, dimostravano tutta la solidarietà e senso comunitario che dovevano aver sviluppato a navigare assieme per anni. Il sale non tardò ad arrivare, era tra quelle provviste essenziali alle quali nemmeno Qalaq poteva rinunciare, se non per altro per conservare il pescato; l’acqua invece arrivò calda, ma perché sembrava essere già stata usata per cucinare.
    Attorno a se Aconé sentì pregare a decine di diverse divinità delle Isole dell’Estate mentre in quattro si posizionavano per bloccare braccia e gambe del guerriero. Zhozh sembrò aver perso conoscenza, ma non appena le dita della Tyrell gli penetrarono la coscia, gridò e il suo intero corpo fu scosso da un sussulto. La testa gli schizzò in avanti, spaccando il labbro ad un marinaio che aveva provato a bloccargli il busto. Da quattro diventarono otto e l’arciere cessò di potersi scuotere.
    Aconé, come suo marito sopraccoperta, ebbe modo di studiare gli infernali rostri che “decoravano” le punte dei quadrelli, ma a differenza di Caleb dovette assistere al morboso affetto che quegli uncini sviluppavano per la carne, complicando l’estrazione.
    Nonostante tutto, la Rosa ebbe successo ed il danno rimase confinato al muscolo, evitando che uno degli uncini recidesse l’arteria o si incastrasse contro l’osso.
    Aqale prontamente le fece trovare anche una fascia di lino per la ferita, ma nel frattempo Zhozh le poté dare poche rassicurazioni: il guerriero boccheggiava e si lamentava senza formulare parole comprensibili, stordito dalla dolorosa estrazione del quadrello e dalla caduta recente.
    La chiocciola è simbolo popolare fra i mercanti di tintura signora. - tentò di rispondere nel frattempo il Jho con il labbro spaccato dalla fronte dell’Anyassas - Non sono né Corsari delle Isole Basilisco né schiavisti della Baia. Il che è strano, se sono davvero pirati stanno attaccando una nave senza carico.
    Qalaq avrà fatto il gradasso a Tyrosh!- gridò furiosa Aqale prendendo a mordersi le dita.
    In effetti la Nuova Airone aveva solo la pancia piena a metà di pesce e di pesce era colmo il mare stesso nel quale si stavano scannando.
    Al momento di fasciare la ferita dopo averla pulita, però, Aconé avrebbe potuto notare come piccole bolle stessero iniziando a formarsi sulla pelle attorno alla ferita…

    Sopraccoperta, Caleb e Thraur avevano sgominato anche il secondo tentativo dei pirati di prendere la Nuova Airone. Gli Anyassas non erano forbiti in basso valyriano, ma avevano imparato certe parole chiave negli anni e, come lo Stark, conoscevano il linguaggio della battaglia.
    Presto attraversare il pontile per essere o colpito nel tragitto da una freccia o abbattuto dallo Sterminatore di Bruti divenne prospettiva poco appetibile per ogni pirata ed a rendersene conto fu lo stesso capitano.
    Remi indietro tutta! Toglieteci di qua!- lo udì sbritare. Presto furono gli stessi pirati a tagliare i propri rampini, ansiosi di allontanarsi dal raggio degli arcieri Anyassas.
    Che siano i Leviatani a reclamare l’Airone! Che le sue vele affondino assieme alla tua…- lo sproloquio del corsaro fu interrotta da una freccia che lo andò a centrare il braccio costringendolo ad abbandonare il parapetto con un urlo strozzato. Qualche altra asta si andò a schiantare contro il fianco della galea che, allontanandosi rivelava il suo nome: ”Danzatrice Purpurea”.
    Ma la realtà era che molti Anyassas ormai avevano quasi svuotato le faretre ed erano chiaramente provati dallo scontro.
    Qalaq era illeso, grazie anche alla protezione di Thraur, e rifiutava di lasciare il timone. Il vento ancora non era tornato e fu solo la forza degli esausti rematori della “Danzatrice Purpurea” a mettere distanza fra i due vascelli.
    Degli Anyassas uno solo, grazie al pronto intervento di Caleb, si era ritrovato a dover combattere con il proprio pugnale contro un incursore ed aveva un taglio apparentemente superficiale sulla spalla come trofeo.
    Il giubilo, se ci fu, fu silenzioso, teso, stanco. Gli Anyassas erano scossi e senz’altro guardavano Caleb in un’altra luce.
    Attendiamo che siano all’orizzonte, poi riprendiamo a pescare.- comandò infine Qalaq, riprendendosi -Avvisate la ciurma che il pericolo è finito…Xhok…as koottaa ilaalamtuuf - chiamò poi l’Anyassas ferito. Qalaq aveva sentito l’avvertimento di Caleb sul veleno, ma non sembrava voler diffondere il panico.
    Scadenza: 23/06
    Il peggio potrebbe esserre passato. Caleb può chiaramente spingere per un approccio diverso al "Far finta non sia successo nulla" di Qalaq, altrimenti c'è la cura dei feriti di cui occuparsi ed il da farsi sui corpi dei pirati uccisi, oltre al capire il motivo di questo violento attacco.
     
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    Mercanti della tintura? E perché mai dei mercanti avrebbero dovuto assaltare una nave a tal maniera? Per non parlare poi del loro equipaggiamento...però d'altro canto è anche vero che non avevano un bell'accidenti nella stiva, bottino poco succoso per dei pirati. A meno che, come sospettava Aqale, Qalaq non si fosse vantato di chissà che possedimenti e che trasporti. Non aveva forse intravisto a Tyrosh la presenza di alcuni che li fissavano dal porto? Premette con forza indice e pollice alla radice del naso inspirando e respirando per mantenere la calma ed evitare di scorticare vivo il Capitano della Nuova Airone.
    Quando stava però per fasciare la ferita di Zhoz, qualcosa la mise in allarme: quelle piccole bolle attorno alla ferita non promettevano niente di buono. Non poteva trattarsi di infezione, sia perché si era premurata di trattare tutto adeguatamente, sia perché i tempi erano troppo ridotti affinché potesse essere un processo infettivo. L'ipotesi che restava da considerare...
    Veleno.
    Trattenne il respiro. Conosceva una sola sostanza in grado di provocare danni ai tessuti mediante taglio, il Morso di Lupo, ma dubitava potesse trattarsi del veleno del Nord non solo perché nel Mare dell'Estate non c'era verso di trovare un Fiore delle Nevi, sia perché le bolle non erano tra i sintomi del veleno. Doveva trattarsi di qualcosa tipico di quelle zone, niente che la Tyrell sapesse riconoscere dunque.
    "Jolland, resta con lui e controlla la ferita. Se dovesse cambiare qualcosa chiamami immediatamente, ma evita di toccarla."
    Aprì risoluta la botola proprio nel momento in cui Qalaq annunciava che il pericolo fosse finito. Non dubitava delle capacità di Caleb ma ora iniziava a farlo del giudizio del Capitano: "Aqale, seguimi per favore."
    Il primo obiettivo della Tyrell sarebbe stato il marito, insieme con Thraur: pregò gli Dei che non fosse stato ferito da nessuno dei quadrelli avvelenati e non appena fu al suo cospetto se ne sincerò prima di ogni altra cosa -"State bene? Siete stati feriti? Avete dei tagli?"
    Non ne trovò sul corpo dello Stark o del suo gregario, ma di feriti ce ne erano diversi, tra cui un Anyassas con il taglio della lama di un pugnale sulla spalla, quasi trionfante. Sarebbe stato un massacro. Fece segno anche al marito di seguirla e tirò dritto fino al Capitano.
    A quel punto gli parlò con voce bassa in basso valyriano, cercando di non farsi udire da nessun altro che non fossero Aqale (se l'avesse seguita) ed il marito: "Qalaq, le armi degli assalitori erano avvelenate. Ho estratto un quadrello dalla gamba di Zhoz, ma la ferita ha cominciato a riempirsi di bolle e temo che questo accadrà presto a tutti gli altri feriti sovracoperta."
    Si prese un secondo per osservare tutti quelli ancora presenti sul ponte che presto avrebbero necessitato di cure importanti e settò ad un volume ancora più basso la sua voce: "Non conosco la sostanza responsabile ma sembra avere un effetto necrotico sulla pelle. La mangia." -chiarì a Caleb che di certo non conosceva termini così altisonanti -"Se non interveniamo immediatamente si rischia la perdita dell'arto e poi la setticemia e la morte."
    Che avrebbe fatto se anche lo Stark fosse stato colpito? Come lo avrebbe salvato? La Rosa iniziò a tremare leggermente.
    "C'è qualcuno su questa nave con delle conoscenze specifiche in merito? Forse potremmo riuscire a preparare e somministrare il giusto antidoto con gli ingredienti adatti..." -era una speranza troppo vana? Sì, probabilmente visto che tutto ciò che non era pesce sulla Nuova Airone erano gli averi di Aconé più o meno.
    "Altrimenti dobbiamo procedere ad amputare il prima possibile gli arti colpiti, pregando gli Dei che siano arti e non parti vitali..." -le veniva da vomitare. Aveva in effetti amputato la gamba di un soldato nelle Terre dei Fiumi, quando seguiva la carovana del Nord, e l'idea di ripetere l'esperienza le faceva rivoltare lo stomaco.
    "C'è un cerusico a bordo? Qualcuno esperto in tal senso? Dobbiamo radunare e visitare i feriti." -quindi puntò Qalaq dritto negli occhi -"In ogni caso dobbiamo far rotta verso la costa. Ora. A costo di mettere a remare chiunque non sia ferito o indispensabile per le cure."
    Lo sguardo della Rosa si perse nel mare alla ricerca di segnali di pericolo: "Tutti coloro che sono stati feriti non saranno in grado di combattere o saranno morti." -tagliò corto il più crudamente possibile -"Saremo vulnerabili quando torneranno ad attaccarci."

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    Sorprendentemente, le conoscenze di Basso Valyriano di Caleb tornarono utili.
    Ma lo fecero nella misura in cui asccoltare le maledizioni dei suoi nemici poteva essere d'aiuto.

    Danzatrice purpurea... Borbottò rinfoderando la spada. Qalaq ha nemici dai nomi decisamente altisonanti...
    Quell'esperienza non gli era piaciuta affatto: probabilmente, l'unico motivo per cui erano riusciti a sopravvivere era la sua presenza a bordo. Quel gruppo che li aveva attacccati era pericoloso, e per di più aveva con sé del veleno, quindi sembravano una spanna sopra i normali pirati: neppure gli uomini di ferro in cui Caleb si era imbattuto in passato erano tanto ben riforniti.

    Per di più, le maledizioni che erano state rivolte loro non tradivano alcuna forma di cupidigia, solo... Odio, un grande odio e il desiderio di affondare la Nuova Airone.
    Anche il veleno, d'altronde, aveva poco valore per quanto riguardava una razzia: l'unico motivo per utilizzare un veleno che - a giudiare dallo stato degli Anyassan sul ponte - aveva un effetto comunque non immediato era di assicurarsi che non ci fossero sopravvissuti all'assalto.
    Non c'era motivo di avvelenare le armi di un gruppo di razziatori...

    Accigliato, Caleb si avvicinò a sua moglie, la quale era appena salita sopracoperta.
    Sembra che questi non fossero pirati, Aconé. Le loro armi erano avvelenate e quando se ne sono andati hanno lanciato delle maledizioni, augurandoci di affondare o cose simili... Ho la sensazione che questo fosse un attacco premeditato.

    Avrebbe seguito sua moglie fin da Qalaq, il quale era fortunatamente indenne.

    Dobbiamo capire la portata di quello con cui abbiamo a che fare, Qalaq. Disse lo Stark con tono fermo. Io e mia moglie siamo incolumi, ma gli Anyassan sono rimasti senza frecce e chiunque sia stato colpito potrebbe morire nel giro di qualche ora.

    Se Aconé fosse stata colpita da uno di quei dardi, cosa avrebbe fatto Caleb? Quel pensiero fu abbastanza a fargli stringere i denti al punto di far scrocchiare la mandibola.
    Non di nuovo. Non avrebbe combattuto nuovamente essendo all'oscuro di ciò che accadeva.

    Questa volta, anche grazie agli Anyassan, sono riuscito a respingerli, ma se tornassero con più uomini e noi fossimo senza la copertura degli arcieri... Avremmo poche possibilità di sopravvivere. Per il bene nostro, degli Anyassan e di tutti gli Jho, Qalaq, ho bisogno che tu condivida con noi qualunque informazione tu possieda. Conosci i proprietari della "danzatrice purpurea"? Sai che veleno utilizzino, quali siano i suoi effetti e quanto tempo abbiamo prima che la situazione vada per il peggio?

    Non si sarebbe lasciato ignorare, stavolta. Qualunque cosa stesse succedendo, era probabilmente diventata una minaccia importante per la vita di sua moglie. Non poteva lasciarsi cogliere impreparato.

    Aqale, raduna i feriti e assicurati che nemmeno il taglio più piccolo passi inosservato. Ordinò voltandosi verso la figlia di Qalaq.
    Se la ferita dovesse essere piccola, potremmo provare a scavare nella carne per togliere il veleno? Domandò ad Aconé nella lingua comune. Sarebbe debilitante per un bel po' di tempo, ma magari potremmo salvarli da una morte orribile... O magari bruciare la carne circostante? Potrebbe salvare quelli conciati non troppo male?
    Non era un'idea brillante, ma avevano altre possibilità?

    500 parole


    Provo a intimidire Qalaq, se necessario a farlo parlare
     
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    Aconé, Aqale e gli altri che si erano rifugiati sottocoperta iniziarono a riemergere sul ponte, trovandolo insozzato dal sangue e inquinato da frecce e quadrelli rimasti incastrati nel legno oltre che da corpi resi inerti dai colpi dello Stark o dagli arcieri Anyassas.
    Pur inquietati dallo sguardo insolitamente esausto degli Anyassas, l’equipaggio della Nuova Airone sembrava disposta a seguire le direzioni del proprio capitano.
    Lo stesso non si sarebbe potuto dire della coppia Stark-Tyrell…o di Aqale non appenà udì parlare di veleno.
    Calmi, calmi…ammetto che è un po’ strano che abbiano insistito così a lungo, ma sono i rischi del mare incontri di questo tipo. E’ inutile gridare al veleno: gli Anyassas sono forti e lo batteranno, non c’è altra soluzione - tentò di mitigare Qalaq minimizzando il tutto - Ho in effetti conosciuto il capitano della Danzatrice Purpurea, era interessato a fare affari dopo la spedizione a Naath. Ma vi assicuro che l’uomo che ho conosciuto non era fra gli assalitori di oggi: era un mercante, non un pirata - sorrise nervosamente. Era difficile ammettere di essere la possibile causa di un assalto che poteva risultare nella morte di diversi membri dell’equipaggio.
    Dobbiamo fare porto, padre, i volantiani usano spezie per combattere i veleni, lo hai raccontato più volte - insistette Aqale prima di andare a fare come richiesto da Caleb
    Sconfitto dalle sue stesse parole e sangue, Qalaq tentò comunque di insistere sulla sua posizione- Mmh, è vero, ma se anche per miracolo riuscissimo a ricatturare i venti per raggiungere la Costa Arancione, non saprei più come ritrovare i pesci! Questi banchi si sposteranno fra qualche giorno e io non so dove andranno! Sono mesi che programmo questo viaggio, rischio di rimanere senza nulla da barattare con i Naath!- le sorti di quella spedizione non riguardavano lo Stark o la Tyrell, già impegnati per le sorti del mondo, ma forse avrebbero potuto empatizzare con i programmi di quell’uomo andati in fumo contro una realtà apparentemente fuori dal suo controllo.
    Eccoci, pardon, Qalaq ha mezze risposte riguardo l'attacco e sa che sulla costa è più probabile trovare guaritori in grado di contrastare il veleno. oppone resistenza, ma ovviamente potete convincerlo a tagliare corto e far rotta per il primo poerto utile.
    Scadenza: 5/07
     
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    "Possiamo fare un tentativo, sperando che il veleno non sia già in circolo." -fu quando a parlare fu Qalaq però che alla Tyrell caddero le braccia. Le ci vollero dieci secondi buoni per riuscire a formulare una frase: "Non ci posso credere."
    Come per le maledette porte della stramaledetta Approdo del Re: ogni volta Aconè si trovava a dover ribadire l'ovvio di fronte a gente troppo orgogliosa e ottusa per prestarle ascolto. Quei guerrieri, coloro che si trovavano sulla nave che rischiava un secondo attacco, erano la sua famiglia ed il suo equipaggio, come poteva condannarli a morte con tanta leggerezza? Confidando nella buona sorte, come qualsiasi casalinga di Westeros faceva di fronte all'altare dei Falsi Dei.
    "Hai davvero intenzione di nascondere la testa sotto la sabbia ed attendere che il problema svanisca da sé come fosse neve da sciogliere al sole? Hai mai visto qualcuno morire avvelenato?" -forse la Rosa nel suo benessere non riusciva a comprendere le preoccupazioni di Qalaq che, senza pesci, avrebbe avuto difficoltà a commerciare a Naath. Purtuttavia se in altre circostanze non avrebbe esitato un secondo a fornire al Comandante altre merci di scambio di tasca propria, l'idea di dover pagare un idiota per convincerlo a fare i suoi interessi la faceva uscire dai gangheri.
    "Sei il Comandante di questa nave! Sei colui che deve tenere al sicuro tutti coloro che ci viaggiano, è questo il modo con cui hai intenzione di farlo?" -aveva stretto i pugni dal nervoso e fu solo con un atto di estrema lucidità che evitò di colpirlo sul volto. Non avevano tempo da perdere in simili sterili discussioni; di certo non ce lo aveva lei che ora aveva sulle spalle le sorti dei feriti.
    "Caleb, pensaci tu qui. Pagalo se devi ma fa' muovere questa dannata nave." -aveva parlato al marito in lingua comune prima di congedarsi senza neppure un saluto da quella conversazione. Senza esperti di veleni o cerusici a bordo, il destino di quelle anime era in mano alla Lady.
    "Ascoltatemi tutti!" -iniziò a parlare a voce alta sul ponte della nave richiamando le attenzioni di Aqale e dei presenti. Non avrebbe parlato di veleno senza l'autorizzazione di Qalaq onde evitare il diffondersi del panico ed una nave completamente ingovernabile: "Conosco l'arte medica."
    Non bene come avrebbe voluto, ma quelli al momento erano dettagli trascurabili.
    "Alcune delle armi degli assalitori erano arrugginite." -la ruggine avrebbe fatto meno paura del veleno perché poteva essere trattata più facilmente -"Dobbiamo causticare le ferite per assicurarci che non vi siano problemi e che possiate ritornare tutti presto ai vostri compiti. Sarà veloce, nulla che guerrieri del vostro calibro non sappiano sopportare."
    Dei quanto si augurava che fosse davvero così sufficiente! Sorrise tentando di mantenere la calma ed apparire il più serena possibile.
    "Chiunque di voi manifesti delle piccole bolle o degli arrossamenti attorno alla ferita contatti immediatamente Aqale e si faccia scortare sottocoperta. Chi non è stato ferito mi fornisca acqua e cenci puliti. Sale o limone se ne avete ed un braciere...sono certa che con la collaborazione di tutti questa brutta esperienza sarà solo un ricordo entro sera." -almeno avrebbe avuto anche un'idea del numero degli avvelenati. Si avvicinò alla ragazza parlando in basso valyriano e con un filo di voce: "Tienimi informata della situazione, e di come finisce là." -un'occhiataccia a Qalaq. Quanto distavano dalla costa?
    Raggiunta nuovamente la postazione dove si trovava Zhoz, Aconè avrebbe dovuto procedere ora a controllarne le condizioni generali e quelle della ferita per valutare la strada migliore da intraprendere: "Come sta?" -a Jolland.
    Se fosse riuscita ad arrivare al termine di quel viaggio non avrebbe mangiato pesce per un bel po'.

    CITAZIONE
    608 parole
    Tento un tiro di inganno sui feriti per convincerli si tratti di effetti della ruggine. Da trattare onde evitare conseguenze gravi, ma appunto trattabili a differenza di un veleno sconosciuto.
    Controlliamo Zhoz e ci facciamo un'idea del numero di avvelenati con Aqale.
    A Caleb lascio Qalaq.
     
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    Caleb non sapeva cosa fosse peggio: se il fatto che Qalaq si stesse comportando in modo irragionevole o il fatto che sua moglie avesse deciso di lasciare la questione nelle sue mani.
    Era Aconé la diplomatica! Cosa pensava, che Caleb avrebbe potuto prendere a pugni il capitano per convincerlo? Certo, non sarebbe stato difficile, ma avrebbe sicuramente distrutto l'atmosfera conviviale sull'imbarcazione...

    Poteva salvare gli Anyassan e al contempo evitare il disastro economico per Qalaq? Era quella la vera domanda...

    Sospirò, avvicinandosi al capitano. E' proprio vero che le mogli hanno pretese troppo alte dai propri mariti, vero? Borbottò mentre la figura di Aconé svaniva sottocoperta.
    Non hai nessuna conoscenza che se ne intenda di veleni, Qalaq? Nessuno a cui rivolgerti in queste situazioni? Sei un mercante esperto, non riesco a credere che questa sia la prima volta che vivi una situazione di questo genere...

    Sbuffò, contrariato dalla situazione: aveva scelto di viaggiare con Qalaq perché sarebbe dovuta essere l'opzione più veloce e più sicura per Aconé, ma non si stava rivelando nessuna delle due cose. E gli Anyassan non erano affatto pronti a respingere questa minaccia. Vuoi che sia stata la cattiva sorte, vuoi che questi non fossero pirati con lo scopo di razziare la nave, la verità è che se non fosse stato per me ora avresti perso buona parte della tua ciurma, o forse la Nuova Airone sarebbe un rudere in fiamme.

    Fissò il comandante della nave, cercando di persuaderlo. Io posso proteggere questa nave e lo farò finché il nostro accordo non giungerà a termine, ma non posso accettare il rischio che gli Anyassan vengano decimati dal veleno. Mia moglie ora sta facendo tutto il possibile per provare a fermarlo ma, qualunque veleno esso sia, non appartiene alle nostre terre. Senza un'opportuna conoscenza di quello con cui abbiamo a che fare, rischiamo che la Nuova Airone rimanga priva di guerrieri a proteggerli.

    Fece una lunga pausa, scrutando l'orizzonte con lo sguardo. In quelle situazioni, l'unica cosa che si poteva fare era racimolare i resti e sperare che fossero abbastanza da portare a termine l'obiettivo... Ma Qalaq avrebbe potuto fare lo stesso?
    Se Caleb fosse stato nei pressi di Grande Inverno, avrebbe potuto provare a stringere un accordo con Qalaq lì, su due piedi, e occuparsi lui di rifornire la sua stiva ma in quelle condizioni era estremamente più difficile...

    Dobbiamo sbarcare il prima possibile, a qualunque costo. Se tu dovessi avere qualche contatto sulla costa, potresti stringere un accordo per riempire nuovamente la tua stiva, almeno abbastanza da poter fare affari con i Naath. Propose. Hai detto di avere dei punti dove saresti potuto approdare prima di arrivare a Volantis. Facciamo rotta per di lì, sono certo che sarai in grado di stringere accordi con i pescatori per poter continuare il tuo viaggio.
    La vita degli Anyassan era in pericolo, quindi Qalaq non aveva molta scelta...
    Se non dovessimo sbarcare, non avresti comunque modo di affrontare il viaggio in sicurezza, e non sai neppure se un simile assalto possa ripetersi. Intendi forse mettere a repentaglio la vita della tua famiglia per questo? Insistette.

    Quanto velocemente possiamo muoverci con i remi? Possiamo calare una rete e provare a pescare quanti più pesci possibile con essa mentre iniziamo a muoverci, e poi continuare quando ci muoveremo con il favore del vento! Non ti darà gli stessi pesci che avremmo pescato in condizioni ottimali, ma penso che tu reputi più importanti le vite degli Anyassan che un centinaio di pesci... Lasciò la frase in sospeso, guardando il capitano di sbieco. Non avrebbe accettato una risposta negativa a quel commento.

    Per di più, abbiamo con noi anche le armi e gli equipaggiamenti degli uomini che ho ucciso. Puoi tenerli, e possiamo provare a raccogliere il veleno rimasto sulle lame in modo da avere altro materiale di scambio. Inoltre, mia moglie è un'eccellente sarta: se tu dovessi avere delle stoffe sotto mano, potremmo fornirti degli abiti da commerciare...
    Non gli piaceva l'idea di affibbiare altri compiti a sua moglie, ma d'altronde mica poteva esercitare la sua arte di orefice su una nave!

    Per favore Qalaq. Qui non si tratta di me e della mia missione, ma del futuro di tutti i Jo. Non prendere una strada che può significare rovina certa per te. Io e mia moglie faremo del nostro meglio per salvare la tua famiglia, ma sei tu a dover prendere la decisione finale.

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    Inganno Aconé-popolo estivo(ma fammi il piacere)
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    La ciurma non ebbe problemi a fidarsi di Aconé, ormai era con loro da giorni e sembravano generalmente un gruppo di persone forse fin troppo propense a fidarsi del prossimo.
    I feriti si radunarono in un punto, la cosa allarmante era che quasi tutti gli Anyassas avevano riportato qualche forma di ferita, ma fortunatamente la gran parte di queste sembravano essere accidentali e non causate dalle armi dei pirati. Oltre a Zhozh erano in tre i feriti “morsi” dall’acciaio nemico e secondo Aqale due di loro già presentavano leggeri sfoghi intorno alla ferita oltre che un dolore sproporzionato all’entità della ferita. Uno aveva un piccolo taglio da spada sul petto, l’altro si era tagliato sulla mano buttando un cadavere in mare. Il terzo ferito sosteneva di esser stato colpito sulla spalla da un quadrello, ma di averlo tolto con le proprie mani senza riportare i segni dell’avvelenamento.
    Rifiuta il mio aiuto…sono abbastanza convinta che abbia solo tolto l’asta della freccia, ma non vuole che lo si guardi spiegò Aqale chiaramente innervosita Capite la mia frustrazione con questi…testardi Aconé?
    Scendendo a visitare Zhozh, lo avrebbe trovato stabile ma ancora stremato, le bolle attorno e dentro alla ferita sembravano destinate a gonfiarsi di siero ed il sangue continuava a sgorgare pur con minor intensità.
    Signora… - gemette il guerriero - Voi e vostro marito avete salvato la mia vita di fronte alla mia umiliante caduta - ringraziò Zhozh indicando l’arco ancora sporco di sangue - Prendete il mio arco…è di legno dorato delle Isole d’Estate, lo meritate voi.

    Qalaq fu costretto ad abbandonare le proprie illusioni, ma il costo era evidente nel suo volto provato.
    E sia…prenderemo i remi…spaccandoci la schiena troveremo i venti ad Est…saranno carichi di pioggia, ma ci porteranno sulla costa in pochi giorni. Le reti ci rallenterebbero, abbiamo già troppi freni. -sospirò guardando attentamente lo Stark - Me lo sentivo nelle ossa che il viaggio sarebbe andato male…sono stato sciocco a sfidare il destino ed invitarvi a bordo, spero i vostri dei mi perdoneranno.
    Poi si affacciò dal parapetto ed iniziò a distribuire ordini che Caleb non poteva capire ma che dalle reazioni poté intuire essere coerenti con quanto appena detto dal capitano.

    Sottocoperta Aconé vide numerosi Jho rientrare e prendere postazioni presso i remi ed i tamburi. In pochi minuti la Nuova Airone, non potendo volare, cominciò a camminare.
    Durante le successive ore, le cure suggerite da Aconé avrebbero potuto solo evitare l’infezione delle ferite, ma non fermare il proliferare delle irritazioni locali. Un risultato comunque da non poco: i feriti continuarono a lamentare forti dolori, ma non persero di appetito e non mostrarono segni di propagazione del veleno. Solo l’Anyassas che si era ostinato a curarsi da solo cadde vittima di una forte febbre, permettendo ad Aqale ed Aconé di constatare che la punta del quadrello fosse effettivamente rimasta conficcata nella clavicola del guerriero.
    Qualsiasi tentativo di curarlo non sarebbe stato semplificato dalla prima buona notizia: il ritorno del vento. Come anticipato da Qalaq, il vento in questione portava dense nubi verso nord’est, permettendo alla Nuova Airone di riprendere velocità, ma di farlo in un tempo quantomeno burrascoso.
    L’atmosfera a bordo si era fatta sicuramente più tetra, con la minaccia della morte ora costantemente presente fra la ciurma, ma specialmente nella mente di Qalaq, che si isolò quasi totalmente.
    Viaggiate a gran velocità verso la Costa Arancio. Se volete fare un altro giro (provare a curare anche il ferito scemo, parlare con altri, cercare di ottenere qualcosa) altrimenti scrivetemi e vi metto le ricompense così apriamo l'arrivo alla Costa Arancio.
    Ps. Ottenete un arco le cui statistiche dovrò farvi approvare, tecnicamente Zhozh lo da ad Aconé ma fate voi poi :D
     
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    Non c'era alcuna umiliazione nel restare ferito in battaglia per difendere la propria gente.
    Uno come Zhoz a Westeros sarebbe stato reso cavaliere ed onorato con tutti i crismi. Per cui quando egli la ringraziò offrendole addirittura il suo arco in legno dorato il suo istinto le suggeriva di rifiutare e consolarlo. Eppure Fré voleva disperatamente quell'arco se la Tyrell aveva appreso qualcosa nei suoi studi con sua madre era che ogni diversa cultura aveva un diverso approccio a certe questioni, comprese morte e battaglie. Credeva che rifiutando il dono del guerriero le riuscisse in qualche modo di offenderlo, come a voler confermare la sua inettitudine.
    "Lo accetterò." -Aconé si avvicinò all'arma stringendola tra le mani; sì quello era uno strumento che poteva brillare nelle mani di Caleb.
    "Non perché voi non lo meritiate però, ma perché è stato un onore viaggiare e combattere insieme."
    Non che la Rosa avesse combattuto, nello specifico.
    Il gran via vai di uomini ai remi le fece tirare un sospiro di sollievo, lo Stark era riuscito infine nell'impresa di convincere Qalaq a riprendere la navigazione.
    ____
    Mare in burrasca poteva dire solo due cose: umore tetro tra gli occupanti della Nuova Airone e problemi gastrointestinali per il marito.
    La Lady di Grande Inverno non aveva tempo per occuparsi di quelle quisquilie però al momento perché sebbene i feriti non mostravano segni di propagazione del veleno, i fenomeni locali continuavano e lo stolto che non aveva voluto farsi visitare presentava addirittura febbre.
    Aqale aveva ragione: gli uomini sapevano essere testardi, ma lo erano in ogni dove.
    Se lo scopo di Qalaq era mantenere l'ordine ed evitare il diffondersi del panico all'interno della sua imbarcazione, evitare che quel disgraziato gli morisse così su due piedi poteva essere piuttosto importante. La Tyrell poi non amava particolarmente abbandonare i compagni, persino se questi erano scemi come il tale con il quadrello ancora piantato nella clavicola.
    "Ora ti leviamo quell'affare da lì, che ti piaccia o no." -non sapeva in realtà quanto l'uomo percepisse di quel che avveniva intorno a lui, ma si era comunque preoccupata di farsi seguire da Jolland e Thraur affinché lo tenessero fermo mentre lei svolgeva il suo lavoro.
    Stavolta, conscia del veleno che aveva già cominciato a fare effetto, la Rosa sarebbe stata molto più cauta nello svolgimento della sua operazione. Ad iniziare dal fatto che non avrebbe toccato direttamente la ferita, ma si sarebbe aiutata con la punta di un pugnale e la leva di una forbice da sarta per raggiungere e poi estrarre il quadrello incriminato. Se quell'idiota si fosse fatto aiutare subito a quel punto sarebbe almeno riuscita a contenere infezione e veleno, ma in quelle condizioni la sola estrazione del dardo poteva non essere sufficiente a garantirgli abbastanza tempo per raggiungere la costa.
    "Cauterizziamo la ferita, non ti piacerà per nulla." -sperò che il consiglio di Caleb di bruciare la nuda carne attorno alla ferita per impedire la propagazione della sostanza nociva fosse sufficiente. Un conto infatti sarebbe stato amputare un arto o una parte di esso, un conto liberare la zona del collo e del torace, parti vitali dell'organismo umano. L'odore della carne umana che bruciava era fin troppo simile a quella del fagiano ed un paio di volte Aconé dovette faticare a trattenere i conati di vomito.
    Quando ebbe finito si fece raggiungere da Aqale insieme al suo bagaglio e ad una brocca d'acqua calda; rovistò all'interno fino a tirar fuori una bustina di cotone con dentro delle foglie e la mise a bagno lasciando che l'aroma di agrifoglio si sprigionasse nell'aria della cabina. Non aveva messo in conto di condividere le sue scorte con uno sconosciuto, ma credeva che se fosse riuscita a far sopravvivere quel povero disgraziato anche il resto della ciurma avrebbe trovato nuova speranza.
    "E' scienza occidentale, serve ad abbassare la febbre, glielo si versa in bocca e lo si fa deglutire." -spiegò alla ragazzina -"Questa è l'unica dose che mi è rimasta, spero sia sufficiente a migliorare le sue condizioni quanto basta. Non riesco a fare più di questo..."
    L'esigenza di completare la lettura del manuale di veleni occidentali che le aveva donato la Forrester ora era impellente. Non intendeva più sentirsi parimenti impotente.

    CITAZIONE
    701 parole
    Mi pare di aver capito che sia incosciente e febbricitante, ma nel caso non lo fosse e si opponesse a Jolland e Thraur non considerare il resto del post.
    Consumo un decotto di agrifoglio per provare a trattare la febbre dello scemo.
     
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    Gli sforzi della Tyrell, complicati dal tempo avverso e dalla profondità della ferita, ebbero effetti positivi ma non determinanti. Il ferito testardo continuò a respirare ed il decotto di Aconé parve riuscire ad abbassargli la febbre. Ma quando la Nuova Airone emerse dalla scura tempesta qualche giorno dopo, il ferito ancora non riusciva ad avere più di qualche minuto di coscienza ogni paio d’ore prima di risprofondare in un sonno disturbato.
    Gli avvelenati sembravano particolarmente preoccupati dalla sua sorte, ma rimanendo ignari del loro avvelenamento attribuivano tutto alla testardaggine del malcapitato. E forse non a torto.
    Quando la nave di Qalaq superò la tempesta, di fronte ad essa comparve un piccolo porto della Costa Arancio, un piccolo paese che Qalaq identificò con “Urmàn”. Nonostante la tumultuosa seconda metà della loro traversata, i signori di Grande Inverno dovevano già iniziare a pensare al da farsi sulla terra ferma
    Vi aprirò spero a breve con i piedi a terra


    CITAZIONE
    Aconé:
    10 p.e. base
    Lunghezza: +10
    Mod: +5
    Interazione: +2
    +10% Ritardi subiti
    +15% Rosa di Spine = 36 p.e.

    +3 Conoscenze
    +1 Diplomazia
    +4 Prestigio
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    Affinità:

    -4 Affinità Città Libere
    -5 Affinità Pirati/Criminali
    +4 Affinità Mercanti
    +6 Affinità Isole dell’Estate
    +7 Affinità Jho
    +6 Affinità Anyassas
    +6 Affinità Zhozh Anyassas
    +4 Affinità Aqale Jho
    +3 Affinità Qalaq Jho

    Inventario:

    Consumi un decotto di agrifoglio
    Ottieni Arco di legno Cuordorato
    CODICE
    <span>[IMG=465px-Felicia_Cano_Jhalabar_Xho]https://upload.forumfree.net/i/ff12245353/465px-Felicia_Cano_Jhalabar_Xho.jpg[/IMG]

    <p> 14 Att 7 peso</p> </span>


    Giogo:
    14 p.e.
    +2 Conoscenze
    +1 Intrigo

    Affinità:
    Isole Estate +3
    Jho +3
    Aqale Jho +2
    Scimmie -5

    CITAZIONE
    Caleb:
    10 p.e. base
    Lunghezza: +5
    Mod: +4
    Interazione: +3
    -20% Ritardi
    +10% Ritardi subiti
    +10% Sangue di Lupo= 23 p.e.

    +2 Marzialità
    +2 Diplomazia
    +6 Prestigio
    +4 Fama

    Affinità:
    -4 Affinità Città Libere
    -5 Affinità Pirati/Criminali
    +4 Affinità Mercanti
    +6 Affinità Isole dell’Estate
    +6 Affinità Jho
    +5 Affinità Anyassas
    +6 Affinità Zhozh Anyassas
    +4 Affinità Qalaq Jho
    +2 Affinità Aqale Jho

    Thraur:
    11 p.e.
    +3 Marzialità

    Affinità
    Isole Estate +3
    Jho +3
    Anyassas +4
    Pirati -5


    Edited by Il Duca di Plexiglass - 14/7/2023, 23:46
     
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29 replies since 2/4/2023, 19:05   780 views
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