Religioni e Culti

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    Capro Nero



    "Il sangue è vita, e solo la vita è un degno dono da offrire al Capro Nero"



    Il Capro Nero è il dio che custodisce i segreti della vita e della morte, del sangue e delle arti oscure. Patrono e padrone della Città Libera di Qohor, egli esige sacrifici di sangue quotidiani, poiché solo la vita è un dono degno della sua benevolenza. Gli aspetti con cui si mostra sono due: un caprone nero dagli occhi rossi ed enormi corna ricurve, ed un essere antropomorfo a metà tra l'uomo e il caprone. In quest'ultima forma ha un possente fisico simile a quello di un uomo adulto ricoperto da una pelliccia nera come la notte, la testa rimane caprina e le immani corna sembrano formare una grezza corona; le gambe terminano con zoccoli caprini e le dita della mani hanno lunghi artigli. Egli viene anche chiamato "Maestro Oscuro" dai fedeli che ne studiano i segreti, mentre gran parte dei suoi seguaci si riferisce a lui anche come "Dio del Sangue"; il suo sacro simbolo è la testa di un caprone con grandi corna ricurve.

    Culto



    Il culto che venera il Capro Nero è di natura teocratica, in quanto governa la città di Qohor; tuttavia non si tratta di una semplice religione pubblica con facoltà di governo, bensì di una realtà religiosa molto articolata al cui interno è presente anche una setta che pratica riti occulti legati alla magia del sangue.

    In quanto governo della Città Libera di Qohor il clero detiene il potere legislativo e quello giudiziario: ha quindi piena facoltà di emanare le leggi e giudicare coloro che le infrangono, potendo influire su ogni aspetto della vita cittadina. Il potere esecutivo/militare è invece gestito in parte dalla nobiltà, che controlla la famigerata Guardia Nera e gli schiavi soldato, per quanto gli Immacolati siano sotto il diretto controllo del clero come la forza arma formata dai Cultisti del Capro Nero. Sebbene la gestione divisa coi nobili ufficialmente sia frutto di deleghe onorifiche del clero a favore di membri di spicco della nobiltà, ormai da secoli il Concilio degli Alti Nobili Rappresentanti ha in gestione parte del potere esecutivo, nonché la gran parte dei commerci cittadini. Clero e nobiltà rimangono comunque parte di un unico assetto politico teocratico, tanto che sin dai tempi antichi alcuni dei fedeli più devoti sono appartenuti proprio alle schiere degli alti nobili.

    Come pubblica religione il culto del Capro Nero si occupa di amministrare riti sacri e istruire il popolo e la nobiltà alla fede: i suoi sacerdoti difatti insegnano che il Dio del Sangue è la divinità che detiene il potere sulla vita e sulla morte, motivo per cui egli deve essere tanto amato quanto temuto. La notte è il suo dominio e difatti è proprio quando cala il sole che i avvengono i riti più sacri, e occulti, della fede qohorik. A contribuire ad aumentare la paura del Capro sono inoltre i suoi "emissari", esseri oscuri dalla natura ignota che obbediscono al Suo volere, spesso rappresentati con statue inquietanti; in molti ritengono che questi emissari altro non siano che demoni.
    Quella del Capro è una religione cupa basata sui sacrifici, una rigida dottrina che permea la vita dell'intera Qohor e una gran quantità di misteri che vengono svelati solo a coloro che scelgono di dedicare per intero la propria vita al Maestro Oscuro.
    Il culto considera il sangue come il mezzo con cui la divinità opera, oltre che essenza stessa della vita, e poiché non c'è niente di più prezioso della vita, essa è l'unico dono che può essere degnamente offerto al Capro Nero. Ogni giorno presso il Tempio del Capro Nero i sacerdoti effettuano sacrifici animali, mentre in ricorrenze particolari o in periodi di crisi vengono offerti perfino dei sacrifici umani.

    C'è poi la parte più nascosta del clero, quella che assume le caratteristiche di una setta occulta; questa "zona oscura" è da molti ritenuta la vera anima del culto, quella più antica che ebbe inizio tra le fiamme di Valyria e che pratica la magia del sangue. A farne parte sono solo i membri di più alto rango del clero e coloro che hanno scelto di offrire totalmente la propria vita alla divinità rinunciando a ogni bene materiale.

    Conclave dei Sommi Sacerdoti
    A governare il clero e la città di Qohor è il Conclave dei Sommi Sacerdoti, un concilio formato dai quattro membri di più alto rango del clero, sacerdoti e sacerdotesse la cui parole è legge e che detengono perfino il potere di giudicare i nobili. Costoro sono parte di ogni aspetto della vita del clero; sia quello politico in qualità di governanti, sia quello religioso pubblico poiché celebrano i riti più sacri, i sacrifici umani e i matrimoni della nobiltà, ed infine sono anche parte del lato nascosto del culto del quale sono i custodi e, spesso, vi sono legati anche in quanto praticanti degli Alti Misteri.
    Come tutti i membri del clero i Sommi vestono con tuniche nere dotate di ampie maniche e grandi cappucci che ne celano i volti, strette in vita da una corda annodata. Ad eccezione degli altri sacerdoti hanno però due oggetti rappresentativi del loro status: una stola rossa recante l'immagine del capro nero in forma antropomorfa su ambedue le estremità e una speciale lama sacrificale di metallo scuro.

    Maegi del Tempio Nero
    Maegi è un termina valyriano privo di genere che significa "saggio/a", tuttavia nel corso dei secoli questa parola è stata usata per identificare in maniera dispregiativa diversi praticanti delle arti oscure. La Maegi del Tempio Nero rappresenta a pieno ambedue i significati; si tratta dell'essere umano più vicino al Capro Nero, il suo tramite nel mondo, e come tale viene ritenuto il membro più sacro e benedetto del clero, la cui saggezza guida le anime dei fedeli per adempiere al disegno del Signore del Sangue. La Maegi è anche la custode dei segreti della magia del sangue della quale è eccelsa praticante, e per questo motivo anche guida del lato nascosto del culto, i cui adepti le obbediscono e assistono nei riti occulti più elaborati. Nonostante la sua figura sia ritenuta di pari importanza ai Sommi Sacerdoti (ed altrettanto temuta), la maegi non prende parte né alla vita pubblica del clero né a quella politica; è inoltre la guida spirituale dei Sommi Sacerdoti, nonché consigliera. Tale è la sua influenza da renderla al di sopra della legge qohorik; al contrario degli altri membri del culto la maegi non indossa vesti caratteristiche, poiché tale è il suo legame col Capro Nero da non aver bisogno di alcun paramento che lo renda manifesto.

    Al di sotto dei suoi vertici, il culto del Capro Nero è composto da una moltitudine di sacerdoti e sacerdotesse, coloro che sono spesso chiamati "sacerdoti incappucciati" dalla popolazione e che hanno scelto di intraprendere la via del Nero Sacerdozio. Questi membri del clero sono suddivisi in tre ordini distinti, ciascuno con un ruolo ben preciso ed appartenente ad uno degli aspetti del clero; per questo motivo anche i requisiti d'accesso a questi ordini sono diversi e severamente valutati dai membri di alto rango dei tre gruppi.

    A guidare gli ordini dall'interno fungendo da collegamento col Conclave o con la Maegi sono un ristretto numero di sacerdoti e sacerdotesse scelti personalmente dalle alte sfere del clero.

    Iniziati dei Sommi Sacerdoti
    Coloro che servono direttamente il Conclave in qualità di uomini e donne di fiducia, nonché i più probabili futuri Sommi Sacerdoti. Gli iniziati dei Sommi Sacerdoti rimangono ugualmente all'interno del propri ordine, divenendone gli esponenti di più alto rango.

    Iniziati della Maegi
    Coloro che servono direttamente la Maegi del Tempi Nero. Gli unici a poter diventare suoi iniziati sono coloro che hanno appreso la magia del sangue, indipendentemente da quale sia il loro ordine di appartenenza. Essere iniziati della Maegi dà acceso ai più oscuri segreti del Cutlo.

    L'Ordine dei Cerimonieri
    I cerimonieri sono il volto più pubblico del clero, la guida che conduce il popolo concedendo i sacramenti, accogliendo i sacrifici animali, istruendo alla fede e ufficiando matrimoni, funerali e funzioni sacre. Dei tre ordini è indubbiamente il più numeroso e ne fanno parte sacerdoti e sacerdotesse che hanno ricevuto una formazione religiosa adatta ad istruire le masse e svolgere le funzioni pubbliche. Come tutti i membri del clero i cerimonieri vestono con tuniche nere dotate di ampie maniche e grandi cappucci che ne celano i volti, strette in vita da una corda annodata. Hanno inoltre un oggetto rappresentativo del loro status: una lama sacrificale che impiegano per dissanguare gli animali ed eseguire riti pubblici.
    L'adesione ai cerimonieri non impone la rinuncia ai propri beni o alla propria famiglia, difatti i sacerdoti al termine del giorno rientrano nelle proprie case.

    L'Ordine degli Scrivani
    Gli Scrivani sono il comparto amministrativo di Qohor; sono esperti di legge ed economia ed operano in qualità di giudici nei processi, di contabili e funzionari. Il loro ordine rappresenta difatti il potere giudiziario del clero e agisce anche a livello economico adempiendo a compiti quali la riscossione delle tasse, la minuziosa registrazione di ogni aspetto dell'economia della città, l'attuazione dei dettami economici del Conclave e l'attenta osservazione dei commerci degli Alti Nobili. Come tutti i membri del clero i cerimonieri vestono con tuniche nere dotate di ampie maniche e grandi cappucci che ne celano i volti, strette in vita da una corda annodata. Ad eccezione degli altri sacerdoti hanno però un oggetto rappresentativo del loro status: una collana d'acciaio che culmina in un pendente recante la testa di un caprone all'interno di un triangolo, simbolo che ha poi ispirato la moneta qohorik.
    L'adesione agli scrivani non impone la rinuncia ai propri beni o alla propria famiglia, difatti i sacerdoti al termine del giorno rientrano nelle proprie case.

    L'Ordine degli Occulti
    Gli Occulti sono sacerdoti e sacerdotesse appartenenti alla parte più segreta del clero, quella con le caratteristiche di una setta. Non sono necessariamente in possesso di poteri magici, ma presenziano ai sacrifici umani e praticano i riti occulti nelle zone celate del Tempio, dedicando la propria vita allo studio degli alti misteri e alla scoperta dei segreti del Maestro Oscuro. Spesso servono la Maegi come ritualisti e l'assistono nell'attuazioni delle pratiche più sinistre della magia del sangue. Come tutti i membri del clero gli occulti vestono con tuniche nere dotate di ampie maniche e grandi cappucci che ne celano i volti, strette in vita da una corda annodata. Come i cerimonieri hanno un oggetto rappresentativo del loro status: una lama sacrificale che impiegano durante i riti occulti.
    L'adesione agli occulti impone l'abbandono di tutti i beni terreni e della propria famiglia, difatti i nobili divenuti occulti perdono il cognome e ogni diritto d'eredità. I sacerdoti e le sacerdotesse vino nel Tempio del Capro Nero e ne sono difatti ritenuti i custodi.

    Esistono inoltre uomini e donne che, pur non facendo parte del clero, vengono riconosciuti come fedeli devoti e alleati della teocrazia. Costoro vantano il titolo onorifico di "Iniziati", il quale può essere assegnato solo col benestare del Conclave.

    Iniziati
    Non sono veri membri del clero, ma vengono riconosciuti come persone di fiducia da parte del Culto; essere iniziati non dà benefici particolari, ma consente di stringere maggiormente i rapporti col clero ed è il passo indispensabile per intraprendere il Nero Sacerdozio.
    Alternativamente, gli iniziati possono prestare giuramento di difendere il Culto ed entrare nella forza armata dei Cultisti del Capro Nero, i soldati della fede al servizio della teocrazia.
    Se un iniziato vuol entrare a far parte del clero dovrà ottenere il consenso del Conclave; una volta ottenuto l'iniziato dovrà compiere il Sacramento del Sangue. Una volta fatto, l'iniziato verrà accolto nel Nero Sacerdozio e dovrà scegliere a quale ordine unirsi.

    Tempio del Capro Nero
    Subito sotto i quartieri nobili, esattamente al centro di Qohor, si trova il Tempio del Capro Nero, un'immensa struttura a pianta irregolare dotata di torri e cupole tanto grande da rivaleggiare con la Fortezza Rossa di Approdo del Re. Questo luogo è l'unico centro di formazione religiosa della fede del Capro Nero, oltre ad essere il cuore stesso del culto e della città. L'edificio è stato realizzato in pietra con un'architettura dalla forte influenza orientale; le sue pareti esterne sono biancastre, le finestre alte e strette, da fuori è molto difficile immaginarne gli interni, ai quali si può accedere da un'alta scalinata che conduce all'entrata principale, un portone di legno nero recante l'emblema del capro in metallo su ambo le ante.
    Subito dopo il portone si accede a una lunga navata caratterizzata da imponenti colonne, un pavimento nero e pareti ricoperte da immagini rappresentanti riti sacri di natura piuttosto inquietante. Collegata a questa stanza vi sono numerose vie che conducono a piccole cappelle, alcove con altari dove vengono sacrificati gli animali, e soprattutto la via principale che porta all'altare dei sacrifici umani, il quale è posto sotto la gigantesca statua del Capro Nero in forma antropomorfa seduto su un trono. Più isolati rispetto alle zone di preghiera vi sono gli alloggi dei Sommi Sacerdoti, dalla Maegi e degli occulti, assieme ad alcune sale comuni quali il refettorio e i bagni. Nelle zone sopraelevate ci sono anche gli uffici degli scrivani, gli accessi alle varie torri, la grande biblioteca del clero e la sala privata del Conclave che ospita tutte le riunioni dei Sommi.
    Queste stanze sono tutte caratterizzate da un'atmosfera cupa: le finestre fanno entrare poca luce e all'interno le uniche fonti luminose sono candele rossastre e bracieri di pietra. In diverse zone sono presenti statue dalle forme innaturali che ricordano creature dell'incubo ed esseri mostruosi dalle sembianze caprine, in ogni luogo è invece presente almeno una rappresentazione del Capro Nero.

    Oltre alle zone note ci sono poi anche parti del tempio più nascoste, alcune addirittura sconosciute a gran parte della popolazione, sacerdoti compresi. Il Tempio del Capro Nero fu difatti costruito anche come luogo in cui praticare in segreto le arti oscure, e per questo dotato di numerosi passaggi segreti e zone sotterranee dove tutt'ora avvengono rituali inenarrabili.

    Casa del Capro
    La Casa del Capro è una modesta residenza in pietra che si trova immediatamente dietro il tempio. Dalle sue mura si sporgono statue di terrificanti creature caprie, i suoi interni sono eleganti ma sobri ed è custodita giorno e notte dalla guardia nera e dai sacerdoti occulti; è in questa tetra dimora che viene condotto chi sceglie di sacrificarsi volontariamente al Capro Nero. Almeno un giorno prima della cerimonia il sacrificio dovrà difatti presentarsi alla Casa del Capro ove sarà accolto, servito e preparato con assoluta dedizione sino al momento della cerimonia.

    Foresta del Capro
    La Foresta del Capro, oltre a fornire a Qohor la legna e i minerali per cui è divenuta famosa, è ritenuta un luogo sacro dai fedeli del Capro Nero. Secondo quanto raccontato dal culto, i primi seguaci che l'abitarono eseguivano i riti sacrificali tra i suoi alberi e poiché compiaciuto, il Signore del Sangue mostrò ai suoi fedeli dove trovare i punti della foresta ricchi di preziose risorse naturali. Ancora oggi si vocifera che alcuni seguaci compiano riti inimmaginabili durante la notte proprio tra le fronde degli alberi.

    Pratiche



    Il Nero Sacerdozio
    Il Nero Sacerdozio indica sia l'appartenenza al clero in qualità di sacerdote o sacerdotessa, sia il percorso religioso che un membro del clero compie durante la propria vita. Intraprendere il Nero Sacerdozio significa devolvere la propria vita al servizio del Capro, divenendo parte del complesso meccanismo politico-religioso di Qohor. A intraprendere il sacerdozio possono essere solo coloro che si sono guadagnati il titolo di "iniziati" e che hanno inoltre avuto il permesso del Conclave per entrare a far parte del culto. Una volta ottenuto tutto questo, l'iniziato potrà compiere il Sacramento del Sangue.
    Secondo quanto riportato dei testi sacri, il Nero Sacerdozio continua anche dopo la morte se il sacerdote ha svolto bene il proprio dovere in vita.

    Sacramento del Sangue
    Il sacramento del sangue è il rito che permette agli iniziati di diventare sacerdoti; si tratta di un giuramento sacro e che cambia per sempre la vita di colui che lo esegue.
    1) Come prima cosa l'iniziato deve recarsi di notte al Tempio del Capro Nero, camminando poi sino all'altare dei sacrifici umani. Ad attenderlo ci saranno tre iniziati dei Sommi Sacerdoti, uno per ogni ordine, ed anche uno dei Sommi, il quale accoglierà l'iniziato con la domanda "Chi entra nel dominio del Capro Nero?"
    2) L'iniziato dovrà rispondere dicendo il proprio nome e l'eventuale casata; fatto questo aggiungerà "Sono qui per supplicare il Signore del Sangue di accogliermi tra le sue schiere", dopodiché dovrà spogliarsi completamente e inginocchiarsi rivolto all'altare
    3) Il sommo sacerdote gli darà le spalle, rivolgendosi alla grande statua del Capro dietro l'altare dicendo "Capro Nero, Maestro Oscuro, Signore del Sangue, costui/costei che si prostra al tuo cospetto desidera servirti. Possa la sua vita terrena essere un riflesso del tuo volere, possa la sua anima appartenerti pienamente, e possa il suo sacrificio esserti gradito"
    4) L'iniziato dovrà alzarsi e camminare sino al limitare dell'altare, pronunciando i seguenti voti: "Offro la mia vita al Capro Nero, poiché egli me l'ha concessa ed è cosa giusta che a lui sia donata. Offro la mia anima al Maestro Oscuro, possa servirlo anche oltre la morte. Offro il mio sangue al Signore del Sangue, possa egli accettarmi come suo servo fedele"
    5) All'iniziato verrà passata la lama cerimoniale dal Sommo Sacerdote, con la quale dovrà autoinfliggersi una ferita in modo che almeno qualche goccia di sangue bagni l'altare dei sacrifici umani.
    6) Infine l'iniziato dovrà dichiarare a quale ordine desidera devolvere la propria vita, e l'iniziato dei sommi sacerdoti appartenente a quell'ordine risponderà "Noi dunque ti accogliamo" porgendo al nuovo membro quella che sarà la sua veste nera e che dovrà immediatamente indossare.

    Sacrifici Animali

    La dottrina del Capro Nero impone che i sacrifici di sangue siano quotidiani, per tanto, ogni giorno al sorgere del sole nel tempio vengono sacrificati almeno sei animali. Vitelli, buoi e cavalli sono quelli che vengono offerti più spesso, anche se è usanza comune tra la gente umile offrire anche polli ed animali di piccola taglia, facili da reperire, così come i cacciatori offrono spesso prede catturate nella foresta. Gran parte di questi animali è infatti offerta proprio dai qohorik, i quali per tradizione almeno una volta l'anno offrono un animale in sacrificio al tempio; inoltre i cittadini offrono animali anche se sentono di dover espiare gravi peccati o prima del proprio matrimonio. Gli animali vengono tenuti in apposite gabbie nel Tempio o presso alcune stalle fino al momento del sacrificio.

    Il rituale per il sacrificio animale è molto semplice:
    1) Il sacerdote cerimoniere conduce l'animale presso uno degli altari; in caso di animale di grossa taglia i sacerdoti possono essere in maggior numero.
    2) Il sacerdote recita la frase "Capro Nero, accetta questo sangue offerto dal tuo gregge: per la sottomissione al tuo volere e la redenzione dei peccati" ponendo la mano sulla testa dell'animale
    3) Il sacerdote sgozza l'animale in modo che il sangue bangi l'altare
    4) Sfruttando un incensiere il cerimoniere passa nuvole d'incenso attorno al cadavere dell'animale intonando inni sacri

    Quando giunge il tramonto i cadaveri degli animali sono rimossi e il sangue ripulito. Gran parte della carne mangiata presso il refettorio del tempio viene proprio dai resti di questi sacrifici; si dice che i sacerdoti più devoti si nutrano soltanto di queste creature.

    Sacrifici Umani
    Considerati come il sacrificio più sacro e ben accolto dal Capro Nero, i sacrifici umani sono una parte consolidata del tetro culto qohorik. Durante i giorni sacri i criminali vengono condotti presso uno speciale altare per poi essere dissanguati e offerti al Maestro Oscuro. Quando Qohor affronta periodi di grave crisi i nobili offrono in sacrificio i propri figli con la speranza di placare l'ira del Capro Nero o di ottenere il suo favore, anche se si vocifera che tali sacrifici non coincidano necessariamente con la crisi della città; alcuni cittadini e membri del clero invece si sacrificano volontariamente per i motivi più disparati.

    Sacrifici Volontari o Offerti

    Preparazione
    Almeno un giorno prima del momento del rituale, il sacrificio deve recarsi alla Casa del Capro dove inizia una serie di pratiche volte a preparare il proprio corpo ed il proprio spirito. Viene ben nutrito con cibo di qualità, vino, latte e miele. Il suo corpo viene lavato accuratamente e profumato dai sacerdoti e dalle sacerdotesse; indossa i suoi vestiti migliori e persino dei gioielli se ne possiede.
    Al contempo, dopo la confessione rituale, il sacrificio si sottopone ad una serie di preghiere per lustrare e purificare la propria anima accompagnato canti e liturgie.
    Cerimonia sacrificale
    La cerimonia viene officiata durante la notte da un sommo sacerdote accompagnato da alcuni sacerdoti occulti. Al sacrificio viene fatto attraversare il Tempio fino all'altare, dove ad attenderlo ci saranno spettatori quali familiari, amici e membri del culto. Viene poi accolto dal sommo sacerdote che ne loda il sacrificio e lo benedice pubblicamente, per poi farlo sdraiare sull'altare.
    Sistemato il sacrificio, gli occulti iniziano a posizionarsi intorno all'altare intonando canti liturgici. Uno di loro passa al sommo sacerdote la lama sacrificale ed egli si rivolge verso la statua del Capro innalzando il pugnale sopra la propria testa. In caso di cittadino libero o nobile, il sommo ne decanta la vita e le virtù, terminando il discorso con lodi al Capro Nero. Infine, il sommo sacerdote abbassa la lama e con lentezza taglia le vene dei polsi del sacrificio, lasciando che muoia dissanguato. Solo quando il sacrificio esala il suo ultimo respiro la cerimonia ha fine; questo viene segnalato dal fatto che il sommo sacerdote cede la lama agli occulti. I sacerdoti smettono di intonare preghiere e tutti i presenti si inginocchiano per pregare il Capro Nero guidati dal sommo sacerdote; nel mentre, gli occulti girano le leve dell'altare, lasciando che il sangue del sacrificio vada a colmare i recipienti dorati. Terminata la preghiera del sommo, lui e uno degli occulti prendono ciascuno un contenitore ricolmo di sangue per portarlo nei meandri del Tempio; questo atto mette fine alla cerimonia.

    Sacrifici Forzati

    1. Preparazione
    Al sacrificio viene negato il cibo per almeno ventiquattro ore prima della cerimonia. Arrivata la notte, prima che tutto abbia inizio viene posto in catene e condotto al Tempio, dove viene poi denudato e incatenato all'altare. Ogni arto viene incatenato a una singola colonna e gli viene bendata la bocca il modo che non possa parlare, ma soprattutto il sacrificio viene fatto sdraiare rivolto verso il basso, non sulla schiena.
    2. Cerimonia sacrificale
    La cerimonia viene officiata durante la notte da un sommo sacerdote accompagnato da alcuni sacerdoti occulti. Gli spettatori vengono fatti avvicinare fino ad una fila di guardie che separa la zona dell'altare dal resto del Tempio. Il sommo inizia dunque ad enunciare una lista dei crimini e di accuse ai danni del sacrificio, al cui termine i sacerdoti iniziano a intonare canti liturgici. Uno degli occulti passa al sommo sacerdote la lama sacrificale ed egli si rivolge verso la statua del Capro innalzando il pugnale sopra la propria testa.
    Il sommo richiede al Capro Nero di mondare il peccato dal cuore dei fedeli e da Qohor, dopodiché abbassa la lama e sgozza il sacrificio lentamente e in profondità. Successivamente vengono anche recise le vene dei polsi e si attende che il sacrificio muoia. Solo quando il sacrificio esala il suo ultimo respiro la cerimonia ha fine; questo viene segnalato dal fatto che il sommo sacerdote cede la lama agli occulti. I sacerdoti smettono di intonare preghiere e tutti i presenti si inginocchiano per pregare il Capro Nero guidati dal sommo sacerdote; nel mentre, gli occulti girano le leve dell'altare, lasciando che il sangue del sacrificio vada a colmare i recipienti dorati. Terminata la preghiera del sommo, lui e uno degli occulti prendono ciascuno un contenitore ricolmo di sangue per portarlo nei meandri del Tempio; questo atto mette fine alla cerimonia.

    In caso di sacrifici multipli di condannati, la cerimonia subisce una singola variazione: i sacrifici non vengono posti sull'altare, ma vi vengono trascinati in catene dalle guardie e vengono fatti inginocchiare. Quando il sommo sacerdote termina le accuse, il sacrificio viene fatto sporgere sopra l'altare così che il sacerdote possa sgozzarlo. Una volta morto ne viene subito portato un altro e solo una volta finiti i sacrifici il sommo può passare il pugnale agli occulti avviando le fasi finali della cerimonia.

    Sangue e Lame Sacrificali
    Il sangue raccolto dai sacrifici umani viene impiegato per benedire le lame sacrificali dei sacerdoti; tuttavia una volta utilizzato viene fatto sparire dagli occulti. Costoro portano il sangue in luoghi segreti nelle profondità del tempio dove lo riversano in strane grate. Nessuno all'infuori delle alte cariche del culto conosce la verità su quelle grate; secondo alcuni semplicemente portano alla terra e col sangue quest'ultima viene benedetta, mentre secondo voci più sinistre versare il sangue in quelle grate serve a nutrire oscure presenze celate sotto il tempio.

    Leggi



    Legge qohorik
    La legge nella Città Libera di Qohor è dettata e regolata dal Culto del Capro Nero; oltre alle leggi presenti in tutta Essos che regolano diritti, doveri e sanciscono le punizioni per i crimini di natura ordinaria, la legge cittadina presenta alcune varianti di natura religiosa e influenzate dal culto.

    Agire contro il clero - Le azioni ostili ai danni del culto vengono punite con la massima severità e sono considerate dalla legge come atti contro la città stessa.
    Aggressione ai danni dei sacerdoti - L'aggressione a un membro del culto è punibile con la morte.
    Danneggiamento di oggetti sacri - Danneggiare intenzionalmente oggetti sacri (immagini comprese) è punibile con venti frustate.
    Distruzione di oggetti sacri - La distruzione intenzionale di oggetti sacri (immagini comprese) è punibile con l'amputazione di una mano.
    Danneggiamento del Tempio - Danneggiare intenzionalmente il Tempio del Capro Nero è punibile con la morte mediante sacrificio.
    Furto ai danni del culto - Rubare proprietà o segreti del culto è punibile con venti frustate, l'amputazione di una mano e in caso di cittadini stranieri anche l'esilio a vita. Tuttavia, in caso i segreti a cui il ladro ha avuto accesso siano ritenuti di vitale importanza, a seconda dei casi può anche subentrare la condanna a morte.
    Offendere pubblicamente il Capro Nero - Offendere il Capro Nero in pubblico è punibile con la reclusione temporanea: a seconda della gravità dell'offesa e delle condizioni in cui è avvenuta, la condanna può inoltre comprendere un numero variabile di frustate, l'amputazione della lingua o la condanna a morte mediante sacrificio.
    Uguaglianza dei sessi - Per i seguaci del Capro Nero uomini e donne sono uguali, poiché ambedue necessari a generare nuova vita e nuovo sangue; non a caso Qohor le donne possono sia ereditare per prima genitura che entrare nel clero.

    Leggi del Nero Sacerdozio
    La legge sacra è applicata con maggior durezza nei confronti dei membri del clero: coloro che infatti pur essendo sacerdoti agiscono contro il Capro Nero sono ritenuti aberranti e ignobili più di chiunque altro. Inoltre all'interno del clero vi sono leggi che ne regolano gli ordini e i funzionamenti.

    Uguaglianza dei sessi - Il Nero Sacerdozio è aperto indifferentemente a uomini e donne (anche gli uomini possono aspirare al ruolo di maegi)
    Celibato - Il Capro Nero ha sempre bisogno di nuovo sangue, per tanto non c'è voto di celibato nel Nero Sacerdozio; sacerdoti e sacerdotesse possono avere liberamente rapporti sessuali.
    Cerimonieri e Scrivani - Sacerdoti e sacerdotesse se appartenenti agli ordini degli scrivani o dei cerimonieri possono avere famiglia; tuttavia non è dato loro dimorare nel Tempio. Se lo desiderano possono inoltre abbandonare il Nero Sacerdozio: una volta fatto non potranno però riprendere i voti e inoltre l'abbandono del sacerdozio è visto come un atto spregevole dalla società qohorik, nonché spesso causa di un pesante isolamento sociale.
    Sommi Sacerdoti, Maegi e Occulti - I Sommi, la maegi e egli appartenenti all'ordine degli occulti una volta ottenuta la carica devono abbandonare le proprie famiglie e i propri beni materiali ritirandosi a vivere nel Tempio; inoltre se erano nobili perdono ogni diritto ereditario. Pur potendo ancora avere rapporti sessuali non è dato loro crearsi una famiglia ed eventuali figli nati dai rapporti carnali devono essere sacrificati al Capro Nero. Costoro inoltre non possono abbandonare il proprio ruolo, pena la condanna per alto tradimento e la conseguente pena di morte mediante sacrificio.
    Agire contro il clero - Il membro del clero viene accusato di alto tradimento e condannato a morte mediante sacrificio.
    Aggressione ai danni dei sacerdoti - Il membro del clero viene accusato di alto tradimento e condannato a morte mediante sacrificio.
    Danneggiamento intenzionale di oggetti sacri - Il membro del clero viene espulso a vita e gli viene amputata una mano.
    Distruzione intenzionale di oggetti sacri - Il membro del clero viene espulso a vita e gli vengono amputate ambedue le mani.
    Danneggiamento intenzionale del Tempio - Il membro del clero viene accusato di alto tradimento e condannato a morte mediante sacrificio.
    Furto ai danni del culto - Il membro del clero viene accusato di alto tradimento e condannato a morte mediante sacrificio.
    Offendere pubblicamente il Capro Nero - Il membro del clero viene accusato di alto tradimento e condannato a morte mediante sacrificio.
    Rivelazione dei segreti del clero - Il membro del clero viene accusato di alto tradimento e condannato a morte mediante sacrificio.

    Feste e giorni sacri



    Festa della Fondazione: Ogni anno Qohor festeggia il giorno della propria fondazione, tradizionalmente all'inizio di ogni nuovo anno. I festeggiamenti hanno inizio al sorgere del sole quando dal Tempio del Capro Nero parte una lunga sfilata di cerimonieri che, armati di incensiere, girano per le strade benedicendo vie ed edifici cantando sacri cori. I cittadini possono offrire loro un animale da sacrificare sul posto, così da ricevere la benedizione del Dio sulla propria dimora. Al tramonto la popolazione si dirige invece nella pizza del tempio, ove la guardia nera condurrà dieci prigionieri da sacrificare presso l'altare dei sacrifici umani. Gli alti nobili ed eventuali ospiti potranno assistere al rito sacrificale, mentre il resto della popolazione semplicemente rimarrà nella piazza in preghiera; terminati i sacrifici uno dei sommi si affaccerà sulla piazza e dopo un breve discorso porrà fine alla cerimonia. Solitamente dopo questa parte solenne e dignitosa molti cittadini, anche nobili, abbandonano il tempio per dare il via a una notte di festeggiamenti e bagordi.

    Notte del Capro
    L'ultimo giorno del decimo mese si festeggia la Notte del Capro, festa qohorik in cui si venera il Capro Nera rendendo grazie per i doni ch'egli concede al suo fedele gregge. Durante il giorno il popolo e la nobiltà festeggiano con le proprie famiglie pranzando assieme, facendo visita al tempio per offrire sacrifici animali e pregando il Capro Nero. Appena cala il sole però l'atmosfera cambia radicalmente; nel tempio vengono condotti e sacrificati numerosi prigionieri, uno per uno, dopodiché i sacerdoti si riversano per le strade della città guidati dai Sommi Sacerdoti, benedicendo le vite e le case intonando sinistri liturgie. Secondo alcuni durante la notte del Capro vengono perfino sacrificati dei bambini e invocati i demoni, tuttavia nessuno ha mai avuto modo di confermare queste voci.

    Matrimoni



    I matrimoni nella fede del Capro sono composti da una cerimonia religiosa di breve durata, seguita da festeggiamenti organizzati dalle famiglie degli sposi che solitamente si protraggono anche per un giorno interno

    1) La mattina del matrimonio le famiglie si ritrovano in un punto comune: tradizionalmente i nobili celebrano il matrimonio nella dimora dello sposo, mentre la comune cittadinanza celebra la funzione all'ombra del tempio, per poi festeggiare ove più gradisce
    2) Sposo e sposa, vestiti con i loro abiti migliori, vengono tenuti separati sino all'inizio della cerimonia e devono passare il tempo a intonare una serie di preghiere per chiedere al Capro di benedire la loro unione
    3) All'inizio della cerimonia la famiglia dello sposo e quella della sposa devono portare un animale da sacrificare al tempio. A seguito dell'avvenuto sacrificio i due sposi saranno raggiunti da un cerimoniere con le rispettive famiglie, eccezion fatta per gli alti nobili che saranno invece raggiunti da uno dei sommi
    3) Il membro del clero che celebra il matrimonio farà riunire gli sposi per poi farli inginocchiare, dopodiché dirà "Sangue è stato versato sui sacri altari, così che queste due anime possano unirsi. Desiderate che tale unione avvenga?"
    4) A turno gli sposi dovranno rispondere "Sì, desidero prendere *nome del partner* come mio/a sposo/a; possa la benevolenza del Capro accogliere questa mia supplica"
    5) Il membro del clero estrarrà la propria lama per poi farsi porgere le mani degli sposi, sulle quali praticherà un sottile taglio orizzontale sufficiente a far sgorgare un po' di sangue. Nel mentre il sacerdote dirà "I voti d'amore sono dunque stati pronunciati; il vostro sangue verrà legato, le vostre anime unite, così nella vita e così nella morte"
    6) Sposa e sposo dovranno unire le mani sanguinanti e baciarsi. Il sacerdote chiuderà la cerimonia dicendo "Nel nome del Capro Nero, Signore del Sangue, Maestro Oscuro, sia benedetta questa unione! E benedetto sia il sangue nuovo che ne sarà generato!"

    Funerali



    Quando un fedele del Capro Nero muore, il suo corpo deve essere affidato ai cerimonieri. Costoro ne dreneranno il sangue sigillandolo in appositi contenitori che verranno portati al tempio e offerti al Capro Nero, dopodiché il copro del defunto verrà lavato accuratamente e avvolto nudo in un sudario.
    I cerimonieri, accompagnati da uno dei sommi in caso il defunto sia un nobile, porteranno il corpo in processione assieme a familiari e amici del defunto sino alla Foresta del Capro. Durante il percorso verranno intonate liturgie e inni sacri. Nella foreste il defunto verrà seppellito in profondità ed una volta completamente ricoperto di terra familiari e amici potranno omaggiarlo ponendo fiori, versando alcune gocce del proprio sangue o offrendo ai cerimonieri un animale da sacrificare sulla sepoltura.
    In caso un qohorik muoia lontano dalla patria, eventuali accompagnatori possono trasportare il copro sino a Qohor per il rituale completo, oppure sacrificare un animale e pregare affinché il Capro accolga l'anima del defunto per poi seppellirlo. C'è chi pur di riuscire a portare il defunto in patria prende anche solo una parte del cadavere, tradizionalmente la testa o un dito, per poi tornare a Qohor e richiedere che venga seppellita nella foresta.

    Storia



    Il Capro Nero era una delle molte divinità venerate presso la Libera Fortezza di Valyria; tuttavia i suoi seguaci divennero via via più fanatici e finirono per rifiutare categoricamente la libertà religiosa che vigeva a Valyria. Consci di non poter cambiare lo stato delle cose semplicemente abbandonarono la Libera Fortezza e giunsero in un accampamento di legname posto in quella che è oggi nota come "Foresta del Capro", ove costruirono l'insediamento che divenne la Città Libera di Qohor.
    Poco dopo il Disastro che pose fine alla Libera Fortezza, il signore dei draghi Aurion prese il controllo di una schiera di coloni qohorik e si autoproclamò Imperatore di Valyria. Marciò con trentamila uomini per rivendicare ciò che restava della penisola valyriana, ma nessuno fu più visto.
    Venuto meno anche l'ultimo dominatore valyriano, il Culto del Capro Nero che già da secoli guidava la vita della libera città si fece avanti, divenendo una teocrazia regnante e assumendo il controllo di Qohor.

    Indice



    Edited by BlackCleric - 8/1/2024, 14:08
     
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