Religioni e Culti

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    Madre Rhoyne



    “Madre, nel tuo abbraccio ci abbandoniamo”



    Madre Rhoyne è la dea suprema del pantheon rhoynar: chiamata anche semplicemente Madre, costei detiene il potere sulle acque della Rhoyne ed è guida e madre tanto degli dèi minori rhoynar quanto di ciò che resta del suo popolo, ormai sparso e disunito. Gli orfani del sangue verde e i pochi rhoynar rimasti ancora narrano le sue storie, ancora le rivolgono preghiere, e lei versa per loro lacrime dormendo sul letto del fiume, nell’attesa che tutti i suoi figli tornino da lei.

    Culto



    Antica e fortemente legata alla natura, la fede dalla Madre Rhoyne era una religione prospera, con un pantheon formato da moltissime divinità che incarnavano i poteri naturali, una ritualità codificata e grandi feste ed eventi sacri in cui i rhoynar si riunivano per celebrare collettivamente. Dopo la sconfitta del popolo dei fiumi per mano dei Signori dei Draghi, della gloriosa tradizione del culto resta ben poco, così come poche sono le divinità di cui si ha memoria. Gli orfani del sangue verde e i rhoynar ancora in vita rivolgono preghiere alla Madre e ai suoi due litigiosi figli, il Re Granchio e l’enorme tartaruga divina nota come Vecchio del Fiume; molti pregano anche il valoroso spirito di Garin il Grande, che secondo i savi sarebbe disceso nel letto della Rhoyne per dimorare assieme ai grandi campione senza nome del passato.
    Questa fede non prevede strutture in cui venerare la dea, né idoli o immagini sacre: la Madre Rhoyne può essere pregata solo sulla riva dei fiumi, coi piedi nudi immersi nell’acqua.
    Nessuno amministra il culto da dopo la caduta delle grandi città-stato, tuttavia vi suono uomini e donne che scelgono di intraprendere un cammino sacro, portando sulle spalle il compito di tramandare i riti e le storie della Madre Rhoyne affinché i suoi figli non dimentichino mai da dove provengono. Costoro sono semplicemente chiamati “savi”, indossano vesti verde acqua e collane realizzate con conchiglie di fiume; è a loro che si rivolgono i fedeli per ottenere la benedizione della madre e rammentare i tempi che furono.

    Pratiche e leggi



    I savi predicano l’equità dei sessi, difatti sostengono la pari primogenitura, secondo cui anche le donne possano ereditare com’era usanza negli antichi tempi. Savi e fedeli della Madre Rhoyne sono inoltre tolleranti verso l’omosessualità, al contrario di molte altre religioni.
    I fedeli della Madre amano e rispettano la natura, spesso vivendo a diretto contatto con essa e in prossimità dei fiumi. Fieri delle loro tradizioni raramente si assimilano alle altre culture, preferendo una vita isolata in piccole comunità di puro sangue rhoynar e diffidando degli estranei. Un fedele è considerato davvero parte della comunità solo quando è capace di parlare la lingua rhoynar, tramandata in segreto dai savi solo a chi possiede il sangue di figli della Madre Rhoyne.

    Per via del crudele fato del popolo rhoynar, i fedeli della Madre Rhoyne spesso disprezzano coloro che portano i segni del sangue valyriano e ritengono che i draghi siano esseri demoniaci nati per portare il mondo alla rovina.

    Il morbo grigio è visto dai fedeli come una maledizione invocata da Garin il Grande per punire i valyriani, ma il cui terribile potere si è ormai riversato nel mondo a causa dell’inconsolabile tristezza della Madre Rhoyne, costretta ad attendere che tutti i suoi figli tornino da lei per dare nuovamente vita al regno rhoynar, recuperando così tutto ciò che andò perduto per colpa di Valyria.

    I fedeli della Madre credono che sopraggiunta morte le anime dei meritevoli raggiungano il letto della Rhoyne, mente gli indegni una volta defunti conosceranno solo l’oblio, un’eternità dove vagheranno come spiriti per il mondo nella speranza di poter tornare alla Rhoyne senza mai riuscirci.

    Luoghi sacri



    Il fiume Rhoyne è il luogo più sacro di tutti, nonché il fiume in cui risposa Madre Rhoyne. I fedeli sono fortemente legati a questo lungo corso d’acqua e coloro che possono vivono sulle sue sponde com’era ai tempi delle città-stato.

    Riti matrimoniali



    L’antico rito matrimoniale rhoynar è andato perduto moltissimi anni a dietro, quello praticato oggi dai savi non è che una parte delle antiche usanze.

    Gli sposi, qualunque sia il loro sesso, devono indossare solamente una lunga veste verde e immergersi a turno nelle acque di un fiume aiutati dai genitori o da testimoni scelti. Il savio celebrante dirà dunque la formula “Madre, nel tuo abbraccio ci abbandoniamo: ti imploriamo di lavare via il sudiciume dai nostri corpi, l’impurità dalle nostre anime e il peccato dalla nostra mente” fatto questo gli posi potranno riemergere.

    Una volta puri si dirigeranno in prossimità della riva inginocchiandosi nell’acqua. Il savio celebrante dirà “Invochiamo la benedizione della Madre per questa unione: possano queste due anime essere legate assieme e navigare il fiume della vita come una sola.”

    Gli sposi dovranno rispondere a turno al savio dicendo “Invoco la benedizione della Madre per la nostra unione: il mio amore è sincero, la mia fede pura come l’acqua della Rhoyne, e con questo giuramento in eterno dono il mio cuore.”

    Terminato di pronunciare il voto, gli sposi potranno baciarsi e il savio porrà fine alla cerimonia facendoli alzare e accompagnandoli fuori dall’acqua.

    La simbologia dell’entrare e l’uscire dall’acqua è fondamentale, in quanto rappresenta due anime divise che entrano nel fiume da sole, per poi uscirne legata dal loro amore e dalla benevolenza della Madre.

    Riti funebri



    Il rito funebre rhoynar è molto spartano: le famiglie e gli amici portano il corpo del defunto in riva al fiume, dove un savio celebrante libererà il corpo di tutte le vesti e, col fango del fiume, traccerà una linea verticale sulla fronte del defunto.

    La formula funebre da recitare una volta marchiato il corpo è “Madre, nel tuo abbraccio lasciamo l’anima di *nome del defunto*, che in vita è stato tuo devoto/tua dovota. Possa il tuo amore guidare la sua anima nel letto della Rhoyne, ove dimorano gli spiriti dei nostri antenati.”

    Il cadavere verrà dunque adagiato su una zattera che, prima di essere lasciata andare lungo il fiume, verrà incendiata.

    Storia



    Antico quanto il decaduto impero di Ghis, il popolo rhoynar ha sempre venerato la Madre Rhoyne ed eretto le proprie città-stato sulle sue sponde le cui acque nutrivano i rhoynar fin dall'alba dei giorni. Nei tempi che furono il pantheon rhoynar vantava un gran numero di divinità, figli e figlie della Madre, e ciascuna incarnava un aspetto della natura.

    Durante la Lunga Notte si narra che la Rhoyne ghiacciò sino alla confluenza con il Selhoru. Secondo la leggenda, la Lunga Notte finì quando un eroe convinse il Re Granchio e il Vecchio del Fiume a mettere da parte i litigi e ad unirsi per cantare una canzone segreta che riportò indietro il giorno.

    Dopo secoli innumerevoli di prosperità il popolo rhoynar conobbe un destino crudele ad opera della Libera Fortezza, i cui Signori dei Draghi, dopo molte guerre, decisero di marciare in forze sui regni rhoynar e arderli fino a cancellarne ogni traccia. A nulla servì la possente magia dell’acqua che la Madre aveva concesso ai suoi devoti e la cui conoscenza è ormai perduta, i draghi devastarono le città stato cancellandole, massacrando ogni rhoynar sulla loro strada e al fine presero l’ultimo principe, Garin il Grande, e lo costrinsero ad osservare mentre la sua città veniva distrutta. Come ultimo gesto, consapevole che ormai era giunta la fine del dominio rhoynar, Garin invocò l’ira della Madre e scatenò una terribile maledizione. Le acque della Rhoyne si animarono e inghiottirono i saccheggiatori valyriani, mentre una nebbia purulenta invase l’aria spargendo su chiunque il morbo grigio, che da quel momento è rimasto come una delle piaghe più temute del mondo.

    Ad oggi sono in pochi a venerare la Madre, e lei piange nel letto della Rhoyne, desiderosa di veder tornare a sé i propri figli, tanto quelli sparsi ad Essos quanto gli orfani del sangue verde di Westeros. Secondo i savi, verrà il giorno in cui il dominio rhoynar sorgerà nuovamente dalle rovine della antiche città stato, ed allora la Madre cesserà di piangere donando ai suoi devoti il potere sulle acque, riportando alla gloria il suo fedele popolo

    Indice



    Edited by BlackCleric - 8/1/2024, 14:14
     
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