Religioni e Culti

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  1. BlackCleric
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    Cavaliere del verbo

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    Grande stallone


    “cavalcheremo in eterno al tuo fianco”


    il grande Stallone è la divinità maggiore del Pantheon Dothraki ed è venerato in tutto il mare d’erba, dalle città libere alle montagne d’ossa.
    Il Grande stallone ha sembianze equine e cavalca nel cielo assieme a migliaia di cavalli di fuoco, che dalla grande pianura appaiono agli uomini come le stelle del firmamento. I Dothraki credono inoltre che la luna ed il sole siano due divinità sposate tra di loro, anche se inferiori al Grande Stallone.

    Culto


    Sebbene i Dothraki discendano dalle popolazioni nomadi a est delle montagne d’ossa il loro culto ha avuto origine e si è sviluppato nelle grande pianura, dove si trovano i loro luoghi sacri.
    Il popolo dei cavalli non ha nè libri sacri nè delle figure sacerdotali: solo le Dosh Khaleen, ovvero Khaleesi vedove sembrano avere un’autorità religiosa, in quanto attraverso particolari riti possono predire il futuro e interpretare i presagi, a cui i Khal si attengono scrupolosamente
    I cavalli, simbolo terreno della divinità sono considerati animali sacri e fonte di ogni cosa necessaria alla vita dei Dothraki, dal cibo ai vestiti, diventando, in caso di razze pregiate, il simbolo dei guerrieri più forti.

    Pratiche e leggi


    I Dothraki sono un popolo molto superstizioso e per questo motivo ogni evento, naturale o meno, fuori dall’ordinario viene tenuto in grande considerazione e con risvolti particolarmente funesti. I segni più strani o degni di nota vengono riportati il prima possibile alle Dosh Khaleen, il modo che possano consigliare i Khan su come agire.
    I Dothraki odiano il mare e tutto ciò che ci naviga sopra, in quanto credono che tutto ciò che i loro cavalli non possano bere sia da diffidare ed evitare, inoltre secondo le loro leggende il primo uomo uscì in sella al primo cavallo dalle acque dolci di un lago, opposte a quelle salate del mare.
    Considerano profondamente sbagliato il numero tredici e tutto ciò che lo possa ricordare, inoltre proibiscono la magia del sangue, considerando le maegi come donne che giacciono con i demoni, malvagie, vili e senza un’anima.
    I Dothraki ritengono che porti sfortuna toccare il corpo di un uomo morto che non hanno ucciso personalmente.
    Dato che il Grande stallone cavalca nel cielo per il popolo dei cavalli ogni evento importante nella loro vita deve svolgersi sotto il cielo, senza nessuna struttura sopra i loro capi. I Dothraki considerano la terra delle grandi pianure come loro madre e reputano peccaminoso tagliarle la carne con aratri, vanghe e asce
    Questa credenza li porta a distruggere ed incendiare le fattorie, campi e città che trovano sul loro cammino, in modo tale che la terra possa tornare al suo stato selvaggio ed incontaminato.

    Luoghi sacri



    La Madre delle Montagne è una montagna che si trova in vista di Vaes Dothrak nel mare Dothraki. È un luogo sacro per il popolo Dothraki e solo gli uomini possono metterci piede.
    Il Grembo del Mondo è un grande lago che si trova appena a ovest di Vaes Dothrak e della Madre delle Montagne. È un luogo sacro per il popolo Dothraki ed ha acque fresche e pulite. Il lago è circondato da canneti e si dice che non abbia fondo. Secondo le leggende Dothraki, il primo uomo emerse dalle profondità del Grembo del Mondo, cavalcando il dorso del primo cavallo millemila anni fa.

    Matrimonio


    Tra i Dothraki, i matrimoni avvengono a cielo aperto. La cerimonia può durare tutto il giorno, durante il quale gli invitati banchettano, bevono, ballano e combattono e durante questi eventi gli invitati vengono presi della passione accoppiandosi come gli animali in calore, Non essendoci privacy nel khalasar. Durante il banchetto nuziale, le donne ballano al ritmo dei tamburi, mentre i guerrieri possono prenderle liberamente davanti al khalasar che le osserva. Se due uomini prendono la stessa donna, possono lottare fino alla morte per contendersela. Durante il banchetto, ogni piatto viene offerto per primo alla coppia di sposi; tutto il cibo che rifiutano viene offerto al resto dei partecipanti al banchetto nuziale. Verso la fine della cerimonia, la sposa viene presentata con i suoi doni nuziali. Come da tradizione, la khaleesi riceve un arakh, un arco e una frusta dai cavalieri del marito, anche se deve rifiutare i doni e darli al novello sposo. Dopo aver ricevuto i doni, il khal e la khaleesi consumano il loro matrimonio. Dopo il matrimonio, il khal deve presentare la sua nuova sposa al Dosh khaleen a Vaes Dothrak.

    La poligamia è praticata tra i Dothraki; alcuni khal potrebbero decidere di condividere la propria moglie o le proprie mogli con i loro cavalieri del sangue.

    Morte


    I Dothraki credono che le stelle del cielo siano cavalli di fuoco e che il cielo stellato sia una grande mandria di cavalli infuocati cavalcati dai Dothraki deceduti- quanto più ferocemente una persona ha bruciato in vita, tanto più luminosa sarà la sua stella in morte e che quindi le stelle più luminose siano gli spiriti dei valorosi. Quando un signore dei cavalli muore, viene ucciso un cavallo in modo che possa montarlo da morto.
    I corpi dei Dothraki deceduti vengono bruciati sotto il cielo aperto.
    Un khal viene posto su di una pira funeraria dopo la sua morte: Viene costruito un grande quadrato di legno, al centro del quale viene posizionato il cavallo ucciso del khal. Sopra il cavallo si costruisce la piattaforma su cui verrà deposto il khal. Il legno della piattaforma è disposto da est a ovest, dall'alba al tramonto. La piattaforma è composta da tre livelli. Il legno del terzo di questi livelli è posizionato da nord a sud. Su questo livello viene collocato il corpo che viene posto sulla pira con la testa in direzione della Madre delle Montagne e con i suoi tesori posizionati intorno a lui. La pira viene accesa solo dopo che la prima stella è stata vista nel cielo
    Quando un bambino muore in un'età in cui è troppo giovane per cavalcare, il bambino non cavalcherà nelle terre notturne, ma rinascerà per ricominciare la vita.

    Indice

     
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