In fondo al mar, tutto bagnato è molto meglio credi a me!

Corale gente di mare

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    Eivor non era solito crogiolarsi nel lusso ma la cabina di suo zio era vuota persino per lui, come passava il tempo chiuso lì dentro Duran? Si poggiò con la spalla sinistra al muro accanto all'entrata, osservando il gentile Vicare offrire la sedia ad Astrid. C'era una dolcezza tra i due che lo attraeva e lo spaventava in egual misura, chissà se un giorno avrebbe mai trovato l'amore si chiedeva il giovane Pescespada, in cuor suo lo voleva ardentemente ma non sapeva se in lui risiedesse la capacità di amare.
    Annuì prestando orecchio alle parole di Lord Vorys, immaginando le strade di Braavos ed i suoi duellanti, avrebbe pagato per esser lì a menar fendenti per il puro gusto di farlo. »Se dovesse mai sfiorarvi l'idea di imparare ad usar le spade non indugiate a rivolgervi al sottoscritto.« La cortesia di offrirsi come maestro era più per sfida personale che per effettivamente voler risultare gentile. Avrebbe saputo gestir un allievo come Ser Darrok aveva fatto con lui? Gli piaceva pensare di sì. Non c'era dubbio che sarebbe stato sicuramente un mentore molto più severo.
    Le parole di Vicare riguardanti la sua famiglia lo fecero riflettere un po', rimanendo taciturno per più di qualche secondo. Lui sapeva poco e niente di tutto ciò che girava attorno quel viaggio, suo padre Roger non gli aveva detto più di tanto se non il doversi affiancare allo zio ed aiutarlo. In effetti ad occhi esterni ciò poteva risultare sospetto, ma Eivor su due piedi dedusse che suo padre volesse solo assicurarsi di svolgere gli interessi della famiglia e della corona al meglio. Eivor stesso si sarebbe assicurato che il nome Bar Emmon fosse il primo nei meriti riguardanti la spedizione, e che lo stesso potesse ritagliarsi uno spazio tra i candidati per il titolo di Maestro della Flotta Reale.
    »Comprendo i vostri timori Lord Vorys, ma vi basti sapere che i Bar Emmon puntano esclusivamente agli interessi della corona.« La risposta era volutamente vaga, sia perché non voleva far la figura del fesso inventando informazioni che non aveva, sia perché comunque si stava parlando della sua famiglia, e nessuno doveva anche solo osare di intromettersi negli affari Bar Emmon.

    Le chiacchiere virarono verso l'argomento Uomini di Ferro ed Eivor stava per prender parola quando un uomo che faceva gara persino con l'erede di Punta Acuminata in quanto stazza si fece spazio nella cabina come una burrasca, distruggendo la quiete con il suo fare molto energico. Eivor cercò di scansare la pacca diretta alla sua spalla, perché quell'uomo stava invadendo il suo spazio personale? Il Pescespada così rigido e glaciale non poteva tollerare quel contatto fisico così confidenziale. Tale Conrad Thorne, pavoneggiava le sue imprese e questo fece scattare una scintilla di invidia nel cuore di Eivor, anche lui avrebbe voluto esserci durante la presa dei fanatici per mostrare a tutti il suo valore. Inoltre i due Lord presenti non stavano facendo altro che assecondare quell'atteggiamento fastidioso riempendo il Thorne di complimenti. »Uomini di Ferro che sono anche mercenari? Avreste dovuto ucciderli o imprigionarli tutti, ma immagino che assoldarli sia stata la scelta più facile. Quegli uomini sono ossi duri, nulla a che vedere con qualche fanatico che sa a malapena impugnare una lama.« Sbuffò fingendosi deluso, l'obiettivo era punzecchiare Conrad. »Sicuramente avrete modo di compiere altre imprese Thorne, sperando che almeno le prossime siano degne di essere chiamate tali.« Se la prima frase era stata una docile frecciatina, la seconda aveva sicuramente rincarato la dose.
    »Perdonate il mio visibile astio verso gli Uomini di Ferro, è un lascito di ciò che si dice in giro sulle loro ignobili gesta. Inoltre i mercenari sono gente senza lealtà e senza onore, fedeli solo al borsello d'oro più pesante. Unite i due e potrete immaginare il perché della mia diffidenza.« Era d'uopo avvisarli, ma a prescindere dai loro pensieri a riguardo lui sarebbe stato pronto e vigile, sembrava quasi volere che effettivamente qualcosa andasse storto con quei mercenari, voleva una scusa per sfilar la spada e rubare la scena a Conrad Thorne. L'immaturo Eivor tradiva il suo portamento stoico e se ne avesse avuto occasione, avrebbe punzecchiato ed istigato anche i mercenari stessi.

    696 parole
    Nonostante io abbia segnato l'assenza, non volevo lasciarvi in attesa ed ho approfittato di una pausa dai libri per rispondere!
     
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    Tutti• 21 gennaio 286 • Ammiraglia• Pomeriggio

    "Proprio così milady, proprio così!" -l'ilarità ed il sorriso del Thorne nel commentare lo scambio di chiacchiericcio con Astrid e Vicare si spensero quasi istantaneamente quando fu il Bar Emmon a prendere parola. Era piuttosto sicuro che lì in mezzo il ragazzo ci avesse infilato un mezzo insulto ed anche se non ne aveva colto appieno la sfumatura, aveva compreso abbastanza da mostrarsi visibilmente irritato.
    "Senti un po'"-non si sarebbe fatto certo mettere i piedi in testa da uno che assomigliava ad una signorina! Prima che potesse dar seguito al suo proposito però, altre due teste fecero la loro comparsa in cabina: uno era un uomo della stessa età di Duran (Ser Reginald Waters per la coppietta di sposi), l'altro un omuncolo basso e magrolino, con la faccia gialla e fin troppi denti mancanti (Dick Crabb per Grafton e Vorys).
    "Le voci erano vere dunque! L'ultima volta che vi ho visto mi arrivavate sì e no fino al ginocchio." -il Waters, che si era rivolto al Bar Emmon gioioso, si affrettò a presentarsi -"Ser Reginald Waters, probabilmente non vi ricorderete di me, ma ho prestato servizio a lungo a Stonedance come Capitano delle Guardie."
    Dick invece si guardava semplicemente attorno in cerca di vino che, evidentemente, non aveva trovato nella cabina del ligio Duran.
    "Sentite un po'..." -Ser Conrad si era disposto tra Astrid e Vicare e si era rivolto a lui a bassissima voce cercando di sfruttare il diversivo che gli stava innocentemente fornendo Ser Waters mentre coinvolgeva in chiacchiere il Bar Emmon.
    "Ma perché quello lì deve venire con noi? Lo avete sentito prima? E chi lo conosce lui? Pffff!" -l'orgoglio ferito del Thorne era su un piatto d'argento per i due promessi sposi. Eivor, impegnato dall'approccio del cavaliere bastardo, non avrebbe compreso cosa il Thorne stesse dicendo agli altri due, ma che parlasse di lui era in qualche modo assicurato.

    CITAZIONE
    Tiro di furtività Conrad vs Eivor
    [Giudizio mod + Intrigo/2 + Liv competenza Spionaggio*2 + Liv competenza Mimetismo*4 + Destrezza] - [Giudizio mod + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Liv competenza Spionaggio*4 + Affinità attaccante/30 + Intrigo/2]
    Giudizio mod Conrad= 6 circostanza 1 modalità= 7 punti
    Giudizio Eivor? 5 circostanza 3 modalità= 8 punti
    Affinità Eivor vs Conrad= (abbiamo solo nobili +3 ce va diviso per 4)= 0,6
    Scheda Conrad sparita, rifatta qui

    [7 + 20/2 + 1*2 +0+10] - [9 + 0 + 0 + 0,6/30 + 0] =(7+10+2+10) - (9+0,02)= 29-9,02= 19,99 per sto punticino di affinità, la prova è parzialmente riuscita
    Senti che bisbigliano anche se non capisci che dicono

    Limite post: mercoledì 19 luglio
     
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    Intaccare l'ego del Thorne riuscì alla perfezione, quel suo cambio di espressione fu impagabile per il Pescespada, pronto a difendersi dal contrattacco. Il tutto fu però smorzato sul nascere dall'entrata di altri due individui all'interno della cabina di zio Duran, quella stanza stava diventando più popolata di Approdo del Re.
    Il primo uomo interagì con Eivor richiamando a periodi della gioventù del Bar Emmon. A quanto pare i due avevano avuto modo di conoscersi durante gli anni di servizio all'Uncino da parte di questo Ser Reginald Waters. Un piccolo tuffo nei pensieri rese il volto di Reginald quasi familiare, ma Eivor doveva essere troppo piccolo ai tempi e nessun ricordo in particolare fu ricollegabile a quella figura. Comunque la cordialità delle presentazioni fu più che benvenuta, al contrario dei modi cafoni e poco consoni ad un Lord di Conrad. »Mi dispiace confermare che non ho ricordo di voi Ser Reginald, ma è comunque un piacere vedervi.« Disse rassicurando il Ser e porgendogli la mano da stringere. L'uomo era stato un Capitano delle Guardie e questo poteva solamente significare esperienza bellica, quanta gente da cui imparare tutte in una sola nave! Lo zio, Ser Reginald e persino Conrad Thorne poteva risultare utile.
    La seconda persona che affiancava il Waters non si degnò neanche di presentarsi, inconcepibile. Certo si era tra uomini di mare, ma un nobile come Eivor doveva essere trattato con il rispetto adatto. Scostatosi da Reginald fece un passo dinanzi all'omuncolo torreggiando su di lui, la differenza in altezza risultava quasi comica. »E voi siete..?« La stazza del Bar Emmon aveva praticamente oscurato tutta la vista dinanzi all'uomo e dunque non poteva di certo continuare ad ignorarlo. Il suo sguardo fulminante e freddo era dritto verso quello del piccolo uomo, lo stava quasi sbranando con gli occhi. Il silenzio che si frappose tra la domanda di Eivor e la risposta del suo interrogato fece sì che dei bisbigli tra la coppietta ed il Thorne fossero a malapena udibili, la natura delle parole era però impossibile da decifrare da quella distanza. Eivor decise di ignorar per qualche secondo la cosa, certo aveva punzecchiato Conrad Thorne come un bambino, ma non avrebbe assecondato un'azione meschina come il parlare alle spalle. Al momento giusto, aspettando che i tre finissero di parlare si sarebbe girato verso gli stessi, e con una calma spettrale gli avrebbe rivolto qualche parolina. »Thorne, lasciamo bisbigli e segreti alle cortigiane ed alle Lady, se ha qualcosa da dire lo dica ad alta voce.«

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    Non poteva certo dare torto alle motivazioni pragmatiche di Eivor circa alla sua diffidenza verso gli Uomini di Ferro, da un certo punto di vista Astrid pensò perfino di aver peccato d’ingenuità: in guerra l’oro era in grado di corrompere chiunque non fosse mosso da motivazioni pure ed oneste ed effettivamente aveva già avuto modo di udire storie circa intere bande di mercenari dedite al cambiare bandiera in base a come tirasse il vento, soprattutto quando il vento assumeva una colorazione dorata.

    Ci fu un attimo di scompiglio, nell’istante in cui altri due uomini, nel particolare Dick Crabb e Ser Waters fecero il loro ingresso in cabina: Astrid non sapeva quanto quei nuovi volti fossero effettivamente conosciuti da Eivor ed effettivamente la stessa Grafton si sentì leggermente imbarazzata dal trovarsi in una situazione del genere.

    Ser Waters dal canto suo non sembrava aver preso troppo in simpatia il Bar Emmon: essendo giovane, probabilmente dal suo punto di vista la sfacciataggine di Eivor doveva apparire ai limiti dell’irriverenza, ma la ragazza dai capelli rossi cercò di tenersi il più possibile da quello che potenzialmente avrebbe potuto trasformarsi in un diverbio tra uno dei due nuovi arrivi e lo stesso Eivor.

    Scambiando uno sguardo leggermente sorridente con Vicare, Astrid si perse nell’osservare le lentiggini spruzzate tra naso e gote di Kristoff, immaginando per un istante come sarebbe stato di lì a nove o dieci anni, pronto per prendere parte alla vita di corte e per diventare un uomo. Viaggiava troppo con l’immaginazione, a tal punto che sussultò leggermente nell’istante in cui il Waters si sedette tra lei e il Braavosiano, sussurrando in maniera tale che solo loro due potessero udire le sue parole.
    “E’ il nipote di Duran Bar Emmon” mormorò sottovoce Astrid a propria volta, cercando di smorzare un po’ la tensione con un aneddoto “Alla fine è giovane, dai. Io alcuni anni fa ero anche peggio di lui ed avevo molti meno anni, una volta stavo per mandare a fanculo Lord Arryn in persona”
    Lungi da lei difendere Eivor o qualcuno dei suoi comportamenti, ma là dentro non era certamente l’unico senza peli sulla lingua.

    355 parole

    Scusate, sono al mare fino a martedì e sono senza computer T-T
     
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    Vicare sorrise all’offerta del Bar Emmon prim’ancora di considerarla- Volentieri Eivor - solo in un secondo momento gli sopraggiunse la realizzazione che potesse effettivamente essere una necessità non da ridere. Era un mezzo miracolo aver attraversato le terre fra Braavos e Qohor senza menar fendenti e l’Occidente gli aveva dato tutti i segnali che sarebbe stato difficile mantenere questa sua innocenza.
    Eivor forse non era il più esperto degli spadaccini, ma era stato il primo ed unico ad offrirsi di insegnare al Vorys…forse era poco opportuno offrirsi di insegnare qualcosa ad un Lord…forse gli altri semplicemente lo avevano snobbato fino a quel momento.
    Sarei chiaramente lieto di ricambiare soddisfacendo le vostre curiosità ovviamente.
    Il ragazzo, inoltre, sembrava genuino, se il padre aveva interessi in quella missione, lui ne era all’oscuro.
    Sorprendentemente Bar Emmon e Thorne scornarono, più per sfida del primo che strafottenza del secondo, generando un clima teso che, anziché essere interrotto dall’arrivo di Ser Waters e Ser Crabb, finì per crescere nella confusione. La cabina spartana del loro “ammiraglio” fece presto a diventare affollata, con Ser Waters bonariamente impegnato a rivisitare ricordi dell’infanzia e Ser Crabb invece semplicemente occupato a prendere spazio con la sua solita piacevole presenza.
    Sto bene Astrid - la rassicurò in quel breve momento di caos che vide le attenzioni concentrate su di Eivor - Ti assicuro che mangiare è l’ultima cosa di cui ho necessità in questo momento- chiodo schiaccia chiodo dicevano i saggi carpentieri, ma lo stomaco del Braavosiano era ancora irreperibile
    Piuttosto non credi che questa confusione possa allarmare Kristoff? - Eivor sembrava già voler entrare in rotta di collisione con due dei capitani di quella flotta, una situazione non necessariamente avversa ai piani del Braavosiano, ma certamente non avrebbe voluto essere presente se i giovani nobili delle Terre della Corona fossero arrivati alle mani.
    Conrad Thorne in realtà, più che aggressivo sembrava preoccupato dall’idea che le sue imprese venissero sminuite, aveva dell’assurdo, ma quella che per Vicare era una pena ingiusta, per i nobili era una gara.
    Eivor non prese bene il tentativo di Conrad di conferire privatamente con Vicare ed Astrid, balzando dal taciturno Crabb al Thorne senza minimo timore del numero di nemici che si potesse star procurando.
    Va bene, va bene- disse prima a bassa voce mettendo una mano sulla spalla di Conrad per rassicurarlo e trattenerlo dallo scagliarsi contro il nuovo rivale Va bene - ripeté ad alta voce tentando di cogliere l’attenzione di tutti in cabina- Abbiamo tutti preso un impegno con la Corona in questo momento di crisi. Lo abbiamo preso noi che siam partiti da Approdo del Re nell’oscurità che precede l’aurora, e l’ha preso Eivor Bar Emmon dal momento nel quale si è sottomesso all’autorità dello zio. Forse la mia opinione non varrà per tutti voi allo stesso modo, ma ai miei occhi siamo tutti egualmente onorevoli per questo impegno - disse in maniera generale per tentare di calmare dal principio le tensioni nascenti (o perlomeno essere ricordato per averci provato) - I prigionieri arriveranno alla Barriera ed il reame sarà più sicuro. Ed oltre al Re nessuno potrà metter bocca sul come giungeremo al nostro obbiettivo. Qua tra di noi dobbiamo essere coesi e uniti nel nostro scopo. - l’ironia di quelle parole era talmente tanta che era un peccato che forse nessuno la potesse cogliere appieno oltre a Vicare. La cosa che avrebbe sicuramente fatto rabbrividire Duran, se fosse stato presente, era che proprio lui, il Lord Straniero stesse facendo un discorso sull’importanza dell’unione in nome della Corona. Quello che Duran avrebbe sicuramente sospettato ma non saputo per certo era semplicemente quanto fossero poco genuine: a Vicare quel viaggio era stato imposto e, pur dovendo molto alla Corona, con il Re aveva scambiato a malapena due parole al matrimonio di Lady Tyrell e Lord Stark…quel sentimento di coesione ed unità gli serviva semplicemente perché forse grazie a quello avrebbe convinto alcuni di loro (ed i loro soldati) a seguirlo fino alla Barriera.
    Conoscendo la natura del viaggio, non dubito che offrirà numerose occasioni per ricoprire di gloria chiunque vorrà. - concluse guardando Conrad ed Eivor.
    Sì, se Duran fosse stato presente lo avrebbe certamente odiato. - Chissà una volta che Ser Duran sarà soddisfatto delle abilità del nipote, potrebbe metterlo a comando della nave che viaggia in fronte alla vostra, Conrad. Allora navigare a vista senz’altro appianerebbe le vostre divergenze. - poi con un sorriso accarezzò la spalla di Astrid - Fermo restando che gli uomini su quell’imbarcazione rispondono a Lady Grafton.
    700 parole.
    Un piede nella scarpa del mediatore, l'altro nella scarpa dell'aizzatore.
     
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    Tiro di Seduzione Vicare vs Conrad e vs Eivor
    [Giudizio mod + Affinità bersaglio/10 + Liv Competenza Seduzione/2 + (Attrazione + Diplomazia)/4] - [Giudizio mod + Intrigo/2 + liv controspionaggio*5]
    Giudizio mod Vicare= 5 circostanza 3 modalità 4 scrittura= 12 punti
    Giudizio mod Conrad= 5 circostanza 1 modalità= 6 punti
    Giudizio mod Eivor= 5 circostanza 2 modalità 4 scrittura= 11 punti
    Affinità Vicare vs Conrad= Affinità casata/2 + Affinità casata maggiore/8 + Affinità vassalli/8 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 0 + 12/8 + 0 + 17/2 + 0 + 0 + 5= 1,5 + 8,5 +5= 15
    Affinità Vicare vs Eivor= 0 + 12/8 + 0 + 17/2 + 0 + 0 + 0 =1.5

    vs Conrad
    [12 + 15/10 + 0 + (42+200)/4] - [6 + 20/2 + 0]= (12+1,5+60,5) - (6+10)= 74-16= 58 Seduzione riuscita

    vs Eivor
    74 - [11 + 0 + 0]= (74-11= 63 Seduzione riuscita

    Il Thorne stava già per esplodere come miccia di fronte alle parole del Bar Emmon, incurante del tentativo di Lady Astrid pur di calmarlo, ma fortunatamente il braavosiano era lì per riportare la pace.
    Conrad comprendeva appieno perché il buon Re lo aveva scelto addirittura da Braavos come Signore di un seggio nei Fiumi; Lord Vorys era un uomo assennato, che gli aveva dato l'opportunità e l'occasione di mettere in mostra le sue abilità già una volta ed ora glielo stava riproponendo pur parlando con saggezza. Per quanto riguardava Eivor invece, beh, lui Vicare lo aveva appena conosciuto....eppure di certo avrebbe potuto riconoscergli una capacità d'oratoria da fare invidia a certi ambasciatori Westerosi.
    "Lord Vorys ha ragione, mi sono lasciato prendere la mano." -si massaggiò la nuca in segno di vergogna prima di riportare lo sguardo, serio e gravoso, sul suo "rivale" -"Non amo che qualcuno che non mi conosce giudichi il mio operato."
    Sbuffò, facendo qualche passo in avanti verso il Bar Emmon. Quindi, con estrema lentezza, gli porse la mano destra: "Avrete modo di conoscere i miei meriti. Ed io farò con i vostri, come ha detto Lord Vorys."
    Quindi rivolse un occhiolino poco galante ma parecchio amichevole alla Grafton: "Vedremo la barca di chi sarà davanti alla fine di questo viaggio."
    Una sfida amichevole dunque, quella lanciata dal Thorne.

    CITAZIONE
    Diciamo che la "palla" ora è su Eivor.
    Se mi accetta placidamente la questione, pace fatta, vi chiudo questa quest di conoscenze.
    Altrimenti se vuoi fare altro fai pure!!

    Limite post: venerdì 28 luglio
     
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    L'espressione del Thorne era inequivocabile: sarebbe partito da un momento all'altro verso il Bar Emmon, paonazzo di rabbia. Dall'altra parte della stanza il Pescespada però era pronto, le mani erano unite dietro la schiena in posizione apparentemente rilassata ma vispe e pronte all'azione, si aspettava un riscontro violento da parte di quel rozzo capitano.
    Tenendo lo sguardo fisso su Conrad Thorne il Bar Emmon ascoltò le parole di Lord Vorys, parole che inneggiavano all'unione ed alla cooperazione, una parte di sé maledì il braavosiano per essersi intromesso, non vedeva l'ora di poter mettere in moto quel corpo titanico che si ritrovava per guadagnarsi il rispetto di tutti i presenti. Eivor non era lì per farsi amici o affini, ma ragionando sulle parole di Vicare doveva ammettere di aver peccato di comportamento. Aveva preso il Thorne in antipatia per i suoi modi plateali ma infastidendolo Eivor non si era comportanto in maniera migliore. Fece un respiro profondo, aveva perso la sua compostezza ed i suoi modi non appartenavano più a quelli di un nobile rispettabile. La voglia di mettersi in gioco e l'invidia verso chi già si era fatto notare avevano appanato la mente del giovane Pescespada, fortunatamente la lingua argentata del braavosiano aveva riportato un'apparente pace nella cabina del capitano. Diceva il vero il figlio del Colosso; finire l'incarico avrebbe onorato tutti i membri della spedizione, chiunque sarebbe stato sfamato e non vi era alcun bisogno di contendersi la carcassa. Le parole di Lord Vorys non servirono a far diventare improvvisamente amiconi i due Lord della Corona, ma Eivor avrebbe tollerato - o ignorato- piuttosto che manifestare apertamente ciò che pensava di Cornad Thorne. Lord Vorys non poteva saperlo ma far in modo che una lingua lunga come Eivor si ripromettesse di tollerare qualcuno o qualcosa senza darlo a vedere era un gran traguardo, quasi alla pari con l'esser diventato un Lord.
    Fu il turno del Thorne di prender parola e così come fu facile istigarlo, fu ugualmente semplice placarlo. Questa volta, complici i toni molto più piacevoli rispetto alla sua entrata in scena, Thorne sembrava quasi un nobile. Opinione però infranta qualche secondo dopo alla vista del volgare occhiolino verso Lady Grafton. Fissò poi la mano estesa verso la sua e la strinse con forza fissando negli occhi Conrad Thorne. L'espressione era come sempre indecifrabile e vacua, ma era il suo modo di accettare quella "tregua" in nome del benestare della spedizione. Mollata la mano tornò nella sua ormai abituale posizione militare facendo un passo indietro.
    »Se non c'è altro, mio zio mi aspetta.« Sibilò verso i presenti. Nessun commento nessuna opinione sui discorsi appena sentiti, lasciò tutti con un punto interrogativo sul che cosa realmente pensasse quel ragazzo taciturno ed impenetrabile. Incamminatosi poi verso l'uscita si girò brevemente per un inchino verso Lady Grafton e Lord Vorys. I presenti nella cabina erano di poca utilità per Eivor, ma loro no. Avrebbe sicuramente avuto modo di interagire nuovamente con i due, i quali spiccarono per importanza tra i vari capitani: Lord Vorys sembrava un uomo molto influente e solo questa era una motivazione valida per tenerselo vicino, Lady Grafton invece sembrava avere dalla sua i soldati a detta del suo futuro marito, se voleva guadagnarsi il rispetto e la lealtà degli uomini della flotta doveva tenersi vicino anche lei.

    Uscito da lì era diretto verso lo zio Duran, avevano molto di cui discutere in privato. Suo padre Lord Roger era un uomo che si accontentava facilmente, gli bastava avere il proprio casato tra i membri della spedizione per essere soddisfato. Eivor la pensava diversamente ed i suoi piani per la spedizione erano molto diversi, era tempo che prendesse le redini dei Bar Emmon e che li portasse verso vette mai raggiunte, lo zio Duran lo avrebbe sicuramente assecondato. Il Pescespada era come un cucciolo appena nato al di fuori di Punta Acuminata, quella barca era un terreno di prova per imparare a stare al mondo e trovare il suo posto all'interno di esso.

    -664 parole
    mi ritiro dalla scena pacificamente, per ora!
     
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    “Se lo dici tu, però davvero, sei pallidissimo” Annuì Astrid sorridendo, in risposta alla considerazione su come ingerire ulteriore cibo non fosse una buona idea, per Vicare. Il suo volto era vagamente contratto, non dalla paura o dal nervosismo, ma dall’imbarazzo: se c’era una cosa che la metteva a disagio più di tutto era il trovarsi come terza parte – e quindi non coinvolta – all’interno di un litigio; in lei, in tali circostanze, si risollevava quell’aura di “non so bene come sia finita in questa situazione e di conseguenza non so nemmeno come comportarmi”.

    Per fortuna che il braavosiano le aveva fornito un’ottima distrazione, almeno per qualche istante.
    “Stavo pensando la stessa cosa, caro” Concordò Astrid, spostando lo sguardo su Kristoff con aria preoccupata, pur non incontrando alcuna reazione da parte sua: nonostante il trambusto, il neonato non reagì praticamente in alcun modo, se non con un paio di flebili singulti negli istanti in cui la voce dei litiganti si alzava fino ad un volume insopportabile per le sue orecchie.
    Inoltre, il bisbigliare del Thorne alle orecchie dei futuri marito e moglie non doveva essere particolarmente piaciuto ad Eivor, che subito non si tirò indietro e cercò di far condividere quelli che all’apparenza sembravano segreti di stato con il resto del gruppetto radunatosi là dentro.
    A prima vista, la situazione aveva tutte le carte in regola per degenerare in una rissa ed Astrid per un attimo cercò perfino una potenziale via d’uscita sicura in caso la situazione fosse precipitata di punto in bianco: lo sapeva bene, sulle navi intente a percorrere lunghe traversate, quelle eventualità erano tutto fuorchè remote.

    In un’altra occasione, Astrid avrebbe sbattuto un pugno sul tavolo per riportare l’ordine, ma in quel momento, con Kristoff tra le braccia e la volontà di non gettare ulteriore benzina sul fuoco, la Grafton dal volto spruzzato di lentiggini dovette lasciare che fosse Vicare con la sua parlantina a rimettere le cose a posto ed evitare che quella che era iniziata come una piacevole conversazione diventasse una rissa da taverna con tanto di calci, pugni e sgabelli rotti reciprocamente sulle teste degli astanti.
    Doveva ammetterlo, stava per sposare un uomo che con le parole ci sapeva davvero fare e mentre i suoi occhi azzurri osservavano con ammirazione come il giovane braavosiano disinnescasse una situazione pronta per divenire esplosiva, a dir poco. Se fossero rimasti nella capitale, ne era sicura, probabilmente col tempo sarebbe diventato un importante diplomatico e perché no, magari addirittura un membro del Concilio Ristretto: le qualità di mediatore le aveva tutte, quelle di diplomatico idem… sarebbe stato stupido, per il re, non sfruttarle.

    La mano di Vicare sulla sua spalla riportò Astrid alla realtà e, risistemandosi il bambino tra le braccia vicino al proprio petto, alzò brevemente lo sguardo sul ragazzo, scambiandosi un veloce sorriso con lui prima di fare un cenno d’assenso ad Eivor non appena quest’ultimo decise di congedarsi. Sicuramente non sarebbe stata l’ultima volta che avrebbero avuto a che fare con lui, a dire il vero si aspettava che da quel momento in poi il gruppo “principale” diretto alla Barriera si sarebbe allargato: non più soltanto Vicare ed Astrid e tutti gli amici che avevano percorso la strada fin là, ma probabilmente anche Eivor e – chi poteva dirlo – magari qualcun altro si sarebbe aggiunto una volta arrivati a Porto Bianco.

    “Peccato, comunque, ho sempre trovato affascinanti le risse da taverna” Commentò Astrid senza rivolgersi a nessuno in particolare, cercando di chiosare l’atmosfera con quella che risuonò come una battuta frutto peraltro delle sue lunghe peregrinazioni a Braavos: ne aveva viste eccome di risse, nonostante non vi avesse mai partecipato, ma in realtà sapeva bene che tutto si fosse concluso per il meglio: nessuno voleva rischiare di ritrovarsi pieno di lividi, segni di bottigliate, occhi nero e denti saltati.
    Lei per prima.

    631 parole

    Con battute del genere, nei finali d'episodio dei telefilm anni '90 scoppiavano tutti a ridere
     
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    Alfiere

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    Vicare poté tirare un sospiro di sollievo: i due avrebbero perlomeno rispettato il suo desiderio di cooperazione. Per com’erano le cose, probabilmente se fossero giunti a Porto Bianco il giorno seguente, Eivor sarebbe rimasto con lo zio e forse Conrad lo avrebbe invece seguito a Nord. Forse avrebbe potuto trovare il modo di far sì che la rivalità dei due li portasse a stare competitivamente assieme anziché separarsi.
    Ma non poteva pensarci troppo in quel momento, marcio era ancora il sapore prevalente nelle sue fauci.
    Sorrise ad Eivor al suo congedo e poi diede una pacca sulla schiena di Conrad
    Non prendetevela, è pur sempre nipote di Ser Duran - ironizzò - Non vi biasimerei se doveste preferire uscire dalla sua ombra una volta arrivati a Porto Bianco Conrad…sembra abbastanza chiaro che il metodo di Duran per perlustrare il Mare Stretto sia del tipo che lascia poco spazio di autonomia…non lascerà certamente l’avanguardia a nessuno…se non al nipote magari. - rifletté ad alta voce. Conrad era sicuramente il più probabile candidato ad unirsi alla spedizione verso la Barriera ed era giunto il tempo di piantarli la pulce…con un po’ di fortuna sarebbe stato lui ad offrirsi come volontario assieme ai suoi uomini.

    Sorrise alla battuta di Astrid e si rivolse ai capitani rimasti: Mi dispiace che siate dovuti venire per stare in una piccola cabina ed a malapena salutare il nipote di Ser Duran, il viaggio è ancora lungo e avremo tutti modo di conoscere meglio il ragazzo. Toglietemi una curiosità…stamani avete anche voi assaggiato le sfoglie di Lord Baelor? Voglio capire se era il burro ad essere andato a male o solo un mio problema - domandò infine con la mano sullo stomaco.
    Nulla di grave jorrāeliarza - rassicurò nuovamente Astrid non volendo causarle apprensione
    Nulla che una tazza di vino non possa guarire. - forzò un sorriso.
    A tal proposito, se la vostra ciurma fosse ben organizzata ed autonoma avrei piacere ad invitarvi a bordo una di queste volte Ser Crabb. Le assicuro che la mia cabina ha sedie. - aggiunse raggiungendo Dick Crabb. L’omuncolo era stato silente, incassando l’atteggiamento di Eivor senza batter ciglio: sembrava essere abituato ad essere sminuito, potendo, Vicare avrebbe potuto beneficiare dall’apprendere un po’ di più su quella corazza. Inoltre, anche se fosse realmente stato un uomo inferiore agli altri…comandava un ugual numero di uomini rispetto agli altri capitani. Aveva dimostrato di essere restio all’idea di portare avanti la missione, ma forse sarebbe potuto essere persuaso persino lui.
    Ora temo sia ora di tornare, dubito che Duran ci voglia nella sua cabina ora che Eivor è uscito. - offrì il braccio ad Astrid ed uscì dalla cabina, dando un’ultima occhiata al giovane di Punta Acuminata mentre raggiungeva lo zio.
    Una volta in salute avrebbe fatto bene ad approfittare della sua offerta.

    Mi preparo una semi con Dick, semino un po' il Thorne e va bene così. Poi ci scriviamo per libere ed add estate permettendo
     
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    Regina (e defunto sempramato Re)
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    +Tratto Anticonformista (direi che hai fatto abbastanza giocate così con Astrid da essertelo meritato)
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    <span>[IMG]https://galleria.riza.it/files/article/via-dal-conformismo-degli-anticonformisti.jpg[/IMG]<p>Anticonformista
    Requisiti: Non hai il tratto Diligente
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    Vi scrivo a brevissimo
     
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24 replies since 7/6/2023, 12:12   641 views
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