Non c'è futuro senza sacrificio

Quest Ausel

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    Ausel non poté non empatizzare con Merion. Quell’uomo lo aveva accolto nella sua bottega e gli aveva fatto da confidente quando ancora non sapeva a chi lasciare la sua storia. Gli aveva rivelato parte di quello che era stato, ovvero solo la parte finale, ma quella era anche il segmento più interessante. Non gli aveva detto chi era e come si chiamava, ma era plausibile che il mercante lo avesse compreso. Dopotutto chi, proveniente da ovest, doveva inchinarsi a un solo re? Chi poteva subire l’esilio piuttosto che la morte se non qualcuno che poteva avere un certo peso, seppur piccolo? Di certo non un semplice contadino o mercante.
    Nonostante questo, però, il mercante si era fidato e lo aveva lasciato andare da solo dal Lhosthak. Quel lavoro commissionato aveva garantito un certo introito alla bottega e allo stesso ragazzo che aveva continuato a lavorare in quel luogo con una rinnovata fiducia in se stesso.
    "All’inizio, quando ti dissi chi ero, mi dicesti che le speranze non si concretizzavano dall’oggi al domani. Il discorso era rivolto ad argomenti diversi, lo so, ma il concetto può essere identico anche per la situazione di oggi."
    Era un modo per dargli una mano e una spalla su cui appoggiarsi? Stava ricambiando il favore che gli aveva fatto due mesi addietro, quello di allungargli una mano e aiutarlo a venire fuori dalle sue insicurezze.
    "potrei solo immaginare quali possano essere le speranze di un uomo quale sei stato tu. Ricordo quella chiacchierata e ricordo cos’eri prima di diventare l’allievo del padre di Ages."
    Merion gli aveva confessato che in passato era stato un mercenario e che aveva osato troppo perdendo tutto quello che aveva, persone e cose. Poi, un giorno, tornando da Ages aveva incontrato suo padre che aveva un cuore buono come la donna. Dopo una chiacchierata si era ritrovato a essere l’apprendista del proprietario dell’Armeria Damyus, il vero nome della bottega di Merion.
    "Può essere che Myr si stia armando per un’alleanza fatta in passato con una città ora in guerra con un’altra? È plausibile e seppur non siamo direttamente interessati dalla guerra, per una sorta di accordo o di alleanze Myr è costretta a soccorrere l’alleata."
    Non sarebbe stata la prima volta e questo capitava anche nelle terre oltre il Mare Stretto, prima ancora che la stirpe dei draghi si impossessasse di tutto il continente e facesse di quella terra il suo dominio. Prima dell’arrivo dei Targaryen vi erano numerose alleanze tra i vari regni e i vari signori e non sarebbe stato poi tanto lontano un accordo di mutuo soccorso tra due Città Libere nel caso di una dichiarazione di guerra da parte di una terza Città Libera o di un esercito straniero.
    "Merion sei stato …" Ausel stava per rivelare ciò che l’uomo era stato in passato, cioè un mercenario davanti ad Aidan e … beh, non era la cosa più sensata da dire e rivelare a un ragazzino che si trovava in quella situazione per colpa di uomini come lo era stato Merion che, per denaro, avevano distrutto il suo mondo, la sua famiglia e le sue speranze future.
    " … chiaro prima. Sai cosa vuol dire una guerra e l’unica cosa che potremmo fare è dare il massimo nei nostri prodotti. Saranno armature, vero, saranno asce, altrettanto vero, ma se le faremo con tutti i crismi del mestiere, potrebbero proteggere quei giovani miliziani e dare loro un’arma che non rischia di spezzarsi al primo impatto."
    Non era una grande cosa da dire, ma se spostava la concentrazione dell’uomo sulla produzione e non sulle conseguenze della guerra, forse poteva dargli quella mano che chiedeva.
    Ausel aveva compreso a cosa stesse alludendo Merion, al fatto che lui poteva essere utilizzato come “milizia”, un ruolo che un ragazzino come Aidan non poteva svolgere.
    "Sì, e so anche cosa farebbero persone senza scrupolo pur di vincere."
    Stava ricordando quelle voci che gli erano giunte da Approdo del Re per bocca di Stephan il fabbro o di Billy il ragazzino balbuziente. Il Leone aveva “regalato” le ragazze di Approdo ai soldati per dar loro nuovo vigore e rinchiuso la popolazione nelle mura come deterrente per evitare che il drago del Targaryen appiccasse le fiamme. E che dire dei depositi di Altofuoco che aveva fatto nascondere e appiccare quando si era visto alle strette? E che dire del massacro che aveva perpetrato sulle sue stesse truppe pur di stanare quella bestia?
    Poi avvicinandosi a Merion gli chiese.
    "E’ chiaro che sai qualcosa che non so. Myr è la tua città e conosci cosa sarebbero disposti a fare i magistri. Da cosa mi stai mettendo in guardia?"
    Una chiamata alle armi forzata? Per Merion e la sua famiglia Ausel avrebbe imbracciato le armi. Dopotutto Ausel avrebbe preso il posto sia di Merion sia di Thoros se fosse stato necessario.
    "Chi maneggia armi, le produce o le ripara è molto più utile al fronte di chi non ha mai impugnato un’arma e già sai che mi farò avanti. Altrimenti non mi avresti chiesto di istruire … il giovane."
    Quest’ultima chiacchierata la fece a bassa voce, in modo che solo Merion sentisse e per evitare che Aidan ascoltasse.
    "Cosa devo sapere che non mi hai detto? Tutto Merion, Non risparmiarti nulla. A questo punto, è inutile nascondere i pensieri dei Magistri o le loro priorità, seppur mutevoli."


    Ho linkato il post dove Merion confessa di essere stato un mercenario.
     
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    Ausel • 1 febbraio • Mattina • Bottega di Merion


    Gli occhi di Merion divennero improvvisamente lucidi. Un inizio di pianto? No, sembrava di no visto che non cadde nemmeno una lacrima ma le parole di Ausel, così dirette al passato dell'uomo, fecero riaffiorare il passato
    "Alleanze? Difficile dirlo, le voci correvano veloci nelle scorse settimane...Non si sono più visti commercianti provenire dalle terre meridionali di Westeros per esempio e anche i soliti commercianti di Tyrosh non si sono visti per molte settimane...che fossero eventi collegati non lo posso affermare con sicurezza ma quando una Città Libera evita di commerciare con altre entità, qualcosa è sempre successo." Tossì e si strofinò un occhio "Tutto questo fino a una settimana fa, a quanto pare, io stesso ho rivisto la Vela Cerulea, uno dei più grandi vascelli commerciali di Tyrosh, approdare nuovamente sulle nostre banchine. Cosa sia cambiato non lo posso dire per certo ma la voci che circolavano sulla morte del loro Arconte sono state confermate. Forse basta una persona in meno a far cambiare le cose"
    Qualche secondo di silenzio.
    "Già...è proprio così, lo so io e lo sai tu. Myr non mi risulta abbia problemi di fondi, se dovesse fornire aiuti a qualche Città Libera alleata non si sporcherebbe di certo a muovere le proprie milizie. Esistono molti modi, embarghi commerciali, finanziamenti di compagnie mercenarie, maggiori volumi di esportazione"
    Il suo sguardo andò al ragazzino, che era chiaro che, seppur nascosto parzialmente dal bancone, stesse cercando di origliare fingendo disinteresse.
    "Myr ha delle norme...particolari sulla coscrizione nelle milizie. In tempi di pace non solo l'appartenenza è assolutamente volontaria ma anche retribuita in base alla qualità delle mansioni effettuate. Quando però le situazioni lo richiedono...mmmh, sarà più di tre quarti di secolo a memoria che non vengono adottate, ma le coscrizioni obbligatorie restano ancora come pagine ben iscritte nelle memorie in pergamena. Il rifiuto è punito con la schiavitù, la fuga è punita con la schiavitù, la resistenza fisica punita con la mutilazione di un arto e un marchio apposito, con un conseguente esilio nelle Terre Contese. Vedi, Zagreus" era quasi se quell'uomo, in quanto cittadino di quella Città Libera, stesse provando a scusarsi. Ma di cosa, in fondo, la guerra era guerra "Mi dissi che hai vissuto la guerra nel continente occidentale, cosa che io non posso dire di aver fatto, ma ho visto nella mia giovinezza qualche battaglia in queste terre, dove Tyrosh, Myr e Lys si sono sempre contese il dominio...e" sussurrò "ho il terrore di vedere ciò che sta per arrivare" Rialzò la voce "Oggi hai imparato una grande lezione di Myr, ragazzo...per quanto non vorrei fosse così, l'hai detto anche tu, alle Milizie non si può dire di no"

    Parole: 439

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    Merion cercò di rievocare ciò che era successo nelle settimane precedenti per cercare di dare una risposta al ragazzo e darne una anche a se stesso. Colpirlo dritto toccando il suo passato aveva fatto riaffiorare qualcosa nell’uomo, qualcosa che Ausel aveva creduto di vedere nei suoi occhi. Nelle settimane precedenti quella notizia di una potenziale guerra in cui Myr sembrava essere impegnata o stesse preparandosi, il mercante iniziò a vagliare i fatti accaduti. Alcune galee mercantili di Tirosh erano scomparse e da quel poco che il Tasso ricordava dalle “lezioni” di Ages e Tegan, le due città erano in continua lotta con Lys. Erano chiamate le tre sorelle litigiose perché lottavano tra loro per una porzione di terra, definita, appunto, le terre contese. Che la guerra potesse interessare quel luogo? Era strano perché, da quello che aveva detto Merion e da quel poco che ricordava, Myr, così come le altre città libere, tendeva a reclutare mercenari per combattere le sue guerre evitando che i propri cittadini imbracciassero le armi o rischiassero la vita. Era più “fruttuoso” pagare qualcuno che lottasse per loro piuttosto che combattere per le proprie guerre.
    Qualcosa, però era successo. L’arconte di Tyrosh, uno degli arconti, era morto e questo, forse, aveva segnato quella svolta che aveva portato la Vela Cerulea a ritornare sulle sponde di Myr.
    Se la città avesse fondi tali da non doversi muovere in prima persona, o muovere la propria milizia, l’averlo fatto voleva dire che qualcosa la interessava molto più da vicino.
    "Se così è, perché sta mobilitando la propria milizia? Da quello che dici è … più unico che raro questo evento."

    La parte sulla coscrizione nelle milizie non fu un argomento molto felice. Dopotutto Ausel era un potenziale elemento che sarebbe stato chiamato volente o nolente. La parte retribuita gli interessava poco anche perché, lo sapeva, la guerra non era qualcosa che durava poche settimane, ma mesi, a volte anni e non era minimamente pensabile che la città o un lord pagasse per tutto questo tempo. Il rifiuto era uguale in ambo le parti del mondo, a quanto sembrava. Anche a Westeros era “difficile” rifiutarsi quando si veniva chiamati e lo sapeva anche perché suo padre, e di conseguenza anche lui, erano stati chiamati dagli squilli di tromba del Leone di Lannister.
    "Cosa ti spaventa Merion? Cosa potrebbe arrivare?"
    Ausel aveva visto le guerre di Westeros e, per quanto i due continenti fossero separati dal Mare Stretto, non dovevano essere poi così diverse. La guerra era morte, carestia, malattie e soprusi di ogni tipo verso i più deboli. Come poteva essere diversa in quelle terre? I mercenari assoldati a Westeros erano gli stessi che potevano aver combattuto a Essos o aver appreso come combattere in quel modo. Come potevano modificare i loro insegnamenti una volta approdati nel continente occidentale? La guerra, poi, permetteva alla parte peggiore delle persone di uscire allo scoperto.
    "Merion, anche nel continente occidentale è difficile dire di no alle milizie. Se Tyrosh e Myr non hanno imposto un embargo reciproco, contro chi stanno mandando i Corsari di Mirth? Non sono uomini che combattono sulla terraferma da quello che hai detto prima. Il pericolo, quindi, viene dal mare?"
     
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    Ausel • 1 febbraio • Mattina • Bottega di Merion


    "Sì, un evento più unico che raro...e lo spero che ne sia uno unico, se andrà davvero così spero di morire prima di vedere la nostra Città Libera scendere una seconda volta in guerra. E perché la sta mobilitando? Perché immagino debba in qualche modo rendere ufficiale il suo coinvolgimento o meglio, questo è quello che penso io, i Magistri non sempre mettono in atto azioni che possono essere comprese da noi..." Non concluse ma quel "noi" lasciato in sospeso faceva ben capire la differenza, non solo probabilmente di ceto sociale.
    "Non mi spaventa altro che la verità...e il futuro che temo si avvererà. Giovani moriranno e i vecchi come me non avranno altro da fare che rimanere a piangere in silenzio...se dovessi avere a cuore la tua vita, ragazzo, ti consiglierei di imbarcati sulla prima nave e andartene ora che ne hai la possibilità...ma il giovane ragazzo deve essere prima addestrato e istruito per assolvere ai suoi doveri. In virtù dell'aiuto che mi hai fornito onorerò qualsiasi sia la tua scelta ma ti chiedo di prestare fede almeno alla prima fornitura di armi che hai accordato, o trovare un modo per aiutarmi"
    A quel punto, Merion si alzò dalla sedia e tornò vicino al bancone.
    "Non farti ingannare dal nome, Zagreus, I Corsari di Myrth sono una forza micidiale sulle loro imbarcazioni ma una volta sbarcati volteggiano le proprie spade e asce con una forza e velocità impressionante. In gioventù vidi combattere un piccolo numero di non più di quaranta Corsari e vidi cose che mai ho rivisto nella mia vita. E' chiaro anche per una persona come me che se i Corsari verranno schierati, la loro destinazione non sarà certo difendere la baia...morte e dolore li seguiranno. Il mare è un alleato di Myr, e il mare potrà essere la sua fine."

    Si girò e chiamò Aiden
    "Ragazzo, è ora di farsi realmente da fare, ti farò una lista idi materiali da recuperare al mercato, lascia che la prepari e poi potrai andare. Ci aspettano dei cicli di lavoro non indifferenti e non ci sarà tempo per lamentarsi."

    Chiudiamo qui questa, domani ti integro le ricompense.
    Ausel viene a sapere dei movimenti preliminari di riarmo delle milizie di Myr. Contro chi, se sarà interessato, dovrà scoprirlo in altri modi


    Ricompense:

    10 base + 13 lunghezza + 4 mod + 8 interazione = 35 exp
    2 diplomazia
    1 amministrazione
    + 3 prestigio
    + 5 affinità Città Libere
    + 2 affinità Milizie (soldati)
    -3 affinità Merion
    +2 affinità Aiden


    Edited by Albi_96 - 30/10/2023, 00:16
     
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18 replies since 7/8/2023, 00:25   344 views
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