Sangue Blu

Quest di trama Eluard

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    Fine gennaio 286

    Nella penombra di una notte senza luna, la stanza da letto del giovane Eluard si stendeva avvolta da un'oscurità pressante e soffocante. Le pesanti tende di velluto, solitamente tirate per proteggere dai rigori pur miti dell'invern dell'Altopiano, erano rimaste aperte, permettendo a qualche raggio di luce stellare di penetrare attraverso le spesse vetrate e posarsi sul pavimento di pietra, creando figure d'ombra sinistre.
    Il letto, imponente e scolpito con motivi floreali e stemmi familiari, dominava l'ambiente.Un paio di candele, ormai consumate fino alla fine, giacevano su un piccolo tavolo accanto al letto, le loro fiamme avrebbero potuto danzare una volta, ma ora rimanevano solo ricordi di luce e calore.
    Il figlio del Lord giaceva lì, immobile sotto le coperte, il suo respiro regolare interrotto solo dal lontano gracchiare degli uccelli notturni.
    "Dovete svegliarvi. Signorino, svegliatevi presto." -una voce sussurrata venne ad interrompere i sogni del Roxton.
    Si trattava del Maestro Robert che era giunto al talamo di Eluard richiamandolo al silenzio con un brusco cenno del dito posato di fronte alle labbra.
    "Bisogna andare, sbrigatevi a prepararvi e fate piano."

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    Robb_Stark è il tuo nuovo moderatore!
     
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    Svegliate improvvise



    Se c'era qualcosa che non amavo affatto e che ogni volta mi mandava in bestia, era essere svegliato senza preavviso, troppo preso e dopo una di quelle giornate che amavo trascorrere sulle pagine dei libri con un bel po' di ale nella mia pancia. Erano quei momenti in cui il mio volto cambiava e l'anima diventava nera come la pece: in quegli istanti avrei potuto sgozzare chiunque. Non a caso, fu proprio quella la prima idea che balzò nella mia mente quando, in mezzo ai miei sogni di gloria (bagnati e non solo), sentii la solita fastidiosa voce del tizio che quando era piccolo aveva sbagliato mestiere decidendo d'indossare su di sé un bel paio di catene in acciaio, con cui ora andava in giro manco fosse un fantasma. E poi, - diciamocelo chiaramente, - quella non era una cosa che succedeva spesso: venire svegliato in quel modo era abbastanza traumatico per me e, di certo, era anche una di quelle cose che mi sarei ricordato molti mesi (se non anni). Specie se quel vecchio rimbambito non mi avesse dato una spiegazione logica e razionale del motivo per cui aveva osato di fare un simile gesto.

    Che c'è? - Domandai lievemente apprendo le palpebre, come per fargli capire che ero occupato e che, forse, sarebbe stato meglio lasciarmi dormire un altro po' invece di trascinarmi in chissà cosa. - Ma si può dormire altri 10 minuti in questo posto? - Chiesi prima di sentire che bisognava, invece, svegliarsi subito, al che imprecai malissimo nella mia mente e solo dopo visibilmente sbuffai. - Spero ci sia una buona ragione per... tutto questo. - Gli dissi gettando lateralmente la coperta per poi far leva sulle mie braccia e mettermi seduto sul letto.

    Solo poco dopo notai un dito appoggiato sulle labbra del Mastro. - Silenzio? - Alzai un sopracciglio pensando fra me e me che, forse, era davvero successo qualcosa di grave e/o imprevedibile. Solo a quel punto, senza fare molte altre domande, saltai giù dal letto ritrovando i miei abiti e fissando poi il vecchio. Con un cenno del capo gli chiesi di darmi altre informazioni. Cos'era successo, insomma? Eravamo stati attaccati? Qualcuno si era introdotto nel castello? Mio padre era morto?




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    Eluard Roxton
     
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    Per il rotto della cuffia, ma eccomi!

    Il maestro avrebbe condotto Eluard nel suo studio, muovendosi quanto più velocemente possibile nelle sue condizioni fisiche.
    Una volta giunti a destinazione, avrebbe parlato con estrema lentezza.
    Signorino, mi dispiace molto di avervi svegliato così presto. Si sarebbe scusato con espressione contrita. Ma non potevo aspettare ulteriormente.
    Prese un foglietto di pergamena dalla scrivania. È appena giunta una missiva secondo cui, presto, ci farà visita un importante cavaliere errante...

    Avrebbe lasciato la frase in sospeso, posando però lo sguardo su un corvo chiaramente ferito ad un'ala.
    Questo poveretto deve essersi imbattuto in qualche bestia. Signorino, abbiate pazienza, aiutatemi a curarlo. Domandò sottovoce. Mi serve una stecca di legno, piccola, ne ho alcune lì in quel cassetto... E troverete anche delle bende, e mi serve del vino per disinfettare la ferita. Potreste per favore passarmelo?
     
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    Svegliate improvvise



    Che fastidio! - Pensai guardando quel pazzo attraverso degli occhi assonnati, come se fosse una specie di fantasma, una figura sfumata e indistinta che per qualche stranissimo motivo si era ritrovata proprio dinnanzi a me. Quando avevo sperato che ci fosse una ragione per essere stato svegliato A QUELL'ORA PORCA MADRE, avevo pensato che fosse stata una ragione seria e razionale. Parliamoci chiaro: l'invasione da parte di quelli della fortezza vicina che per qualche motivo odiava mio padre (ma chi cazzo non lo odiava, del resto?), la biblioteca che prendeva fuoco oppure mio padre che era morto lasciandomi tutti i suoi averi (compresa la spada che, se fossi stato dell'umore giusto, avrei venduto al mercato nero in cambio di un po' di birra). E invece? Invece era venuto lì per dire che gli dispiaceva di avermi svegliato così presto e che non poteva aspettare ulteriormente.

    - Quanto presto? - Avrei chiesto stiracchiandomi un po' il collo, le spalle, la schiena, poi i fianchi, per poi guardare il tizio che si trovava dinnanzi a me cercando per un attimo di capire se fosse serio oppure no. E conoscendolo, sapevo già che, probabilmente, non lo era. D'altronde il Maestro Robert aveva lo stesso senso di umorismo di mio padre, che a sua volta aveva il senso di umorismo di un cucchiaio mal fatto.

    Ah, e poi la sapete la cosa bella? Non solo mi aveva svegliato a quanto pareva senza un motivo valido, ma voleva anche che mi occupassi di un corvo ferito. -
    - Devo essermi perso quel momento in cui sono diventato un Maestro. - Sbuffai sonoramente finalmente alzandomi dal letto per trovare i miei soliti vestiti e guardare il corvo che Robert stesso stava guardando.

    - Che bestia? - Chiesi. - Non mi risulta che ci siano bestie nel cielo... O, forse, questo corvo è scemo forte. - Comunque poco importava ormai. Discutere su come il corvo era stato ferito non sarebbe giovato in modo particolare a nessuno. Quindi, continuando a sbuffare come uno che era stato svegliato in notte piena da un Maestro scemo e che ora doveva pure curare un corvo scemo, sarei andato verso "quel cassetto", a prendere la stecca di legno piccola, le bende e il vino. Tutta sta roba sarebbe stata appoggiata da ME MISERICORDIOSO E BUONO vicino al corvo ferito.

    - Quindi chi è questo cavaliere errante? Perché è così importante e cosa c'entra il corvo in tutto questo? -



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    Il maestro avrebbe scrollato le spalle. Penso a partire da un paio di giorni da oggi, che io sappia. Purtroppo non so quanto tempo abbia tardato il corvo... E quanto, quindi, abbiamo ricevuto l'informazione in ritardo.

    Scuotendo il capo, il vecchio avrebbe disinfettato la ferita del corvo, poi avrebbe bevuto un lungo sorso di vino dall'otre, dopodiché avrebbe steccato l'ala del corvo.

    Pensavo avreste apprezzato l'avviso anticipato. Avrebbe borbottato. Se è arrivata questa missiva, è possibile che il cavaliere sia alla ricerca di uno scudiero, capite?
    Non era impossibile che il vecchio maestro aveva ragione, malgrado la sua attitudine alle bevute notturne...

    Ma voi vorrete un nome. Giustamente... Borbottò andando a recuperare il biglietto. Ser... Ser Bryan Fossoway, fratello di Lord Tanton Fossoway. Lesse ad alta voce. E' un uomo di discreta fama, credo che qualcuno dei suoi scudieri sia poi diventato un importante cavaliere... Rifletté ad alta voce. Almeno per quanto possa essere importante un nobile di qualche piccola casata.. Beh, i Fossoway sono una casata influente, questo è indubbio.
     
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    Svegliate improvvise



    Ricapitolando: ero stato svegliato nel mezzo della notte, perché fra non si sa quanti giorni doveva arrivare un chissà-chi cavaliere che era molto famoso e al contempo dovevo aiutare quel vecchio rimbambito a curare un piccione.

    - Maestro, ma avete bevuto molto vino ieri sera? - Domandai cercando di aguzzare il mio sguardo assai assonnato sui lineamenti del suo vecchio volto, anche perché non si sa mai che gli fosse venuta in mente qualche idea particolarmente stupida. Tipo mandarmi a incontrare quel cavaliere errante che non si sapeva fra quanto tempo sarebbe dovuto arrivare e perché proprio all'Anello. Comunque, non feci molte altre storie, anche perché se avessi iniziato a lamentarmi continuamente, il buon vecchio e rimbambito Maestro Robert sicuramente lo avrebbe detto a mio padre, che a quel punto avrebbe anche potuto diseredarmi. Dunque, dopo avergli dato tutto quello che egli voleva e ascoltai che, possibilmente, questo tizio era alla ricerca di uno scudiero.

    - Uno scudiero? E ha scelto me? - Chiesi. Non che fossi molto a conoscenza di come funzionassero le cose da quel punto di vista a Westeros. Sicuramente i cavalieri sceglievano per sé gente forte e brava, con una certa reputazione, e non sicuramente qualcuno come me, che amava bere, mangiare, leggere e dormire. E poi, nonostante fossi nato in una famiglia famosa, di certo non mi potevo considerare chissà quanto famoso. Perché la sua scelta fosse ricaduta su me, dunque? A dirla davvero nemmeno lo sapevo.

    - Questi nomi non mi dicono niente, - risposi quando il Maestro ebbe finito di dire che mi sarei trovato davanti da lì a poco. Avevo sicuramente sentito della famiglia Fossoway. Forse avevo anche letto quel cognome da qualche parte nei libri, ma niente di più. E, dunque, non mi sarebbe servito fare molto altro, se non attendere l'arrivo del famoso cavaliere presso l'Anello.

    - Dunque? Come va il corvo? Io devo vestirmi per prepararmi all'arrivo di questo cavaliere? -



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    Il maestro avrebbe sogghignato con soddisfazione.
    Forse un po'... Forse un po' signorino. Borbottò, allontanandosi da ragazzo e corvo, frugando tra le sue cose per poi riempire un bicchiere di legno con un liquido che, alla luce delle torce, appariva ambrato.
    Avrebbe poi offerto il bicchiere al ragazzo. Se questi ne avesse bevuto il contenuto sarebbe stato subito travolto da un'esplosione di sapori audaci e complessi. La birra forte e ambrata avrebbe colpito il palato con note robuste di malto caramellato, seguite da un amaro deciso ma bilanciato. Un sentore di frutta secca e una leggera sensazione di calore alcolico avrebbero completato l'esperienza, lasciando un retrogusto persistente e appagante che avrebbe invitato a un altro sorso, sempre più avvincente e coinvolgente.
    Alla luce di quell'assaggio, si poteva forse biasimare il maestro?

    Il vecchio avrebbe sogghignato un altro po' prima di scuotere la testa, lasciandosi andare ad un'espressione soddisfatta: non era mistero, ormai, quale fosse il vero motivo per cui aveva svegliato il ragazzo.

    Il corvo starà bene, signorino. Vi ringrazio, siete stato di grande aiuto. Avrebbe risposto, ricomponendosi immediatamente.
    Quanto al cavaliere... Non sappiamo esattamente tra quanto arriverà. Ovviamente, andrà trattato come qualsiasi altro ospite di nobile lignaggio. Lo avrebbe poi guardato negli occhi, forse con un po' di apprensione. Vi sentite pronto?
     
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    Svegliate improvvise



    "Ora sì che si ragiona," - pensai notando il Maestro Roberto rispondermi con un cenno affermativo in merito alla domanda relativa al fatto se avesse bevuto oppure no. Alla fine dei conti, - basta pensarci, - e si capiva subito che se fosse stato sobrio difficilmente mi avrebbe davvero svegliato a quell'ora con quel tipo di bevande, portandosi dietro pure una brocca. Il mio animo divenne felice alla vista di quel che stava facendo: non solo aveva bevuto, ma ora stava riempiendo il bicchiere anche per me e, - ahimé, - quella giornata sembrava molto promettente, anche se non sapevo ancora cosa fosse quel liquido (vino? birra? un'altra bevanda di produzione proveniente dalla geniale mente del Maestro stesso?). Comunque sia, "se ti danno da bere, bevi" - diceva un vecchio modo di dire e, ritrovandomi con il bicchiere di legno tra i polpastrelli delle dita, non attesi più di molto. Avvicinai il bicchiere alle labbra e provai quel sapore, offertomi dal Vecchio Maestro che ogni tanto diventava rimbambito, per provare ciò che avevo sempre voluto provare.

    - Divino, - sottolineai sbattendo le labbra più volte e muovendo la lingua su quello superiore, come se avessi voglia e desiderio di percepirne più profondamente ogni nota del sapore. Come se avessi voluto gustarmi quella bevanda a 360°, provandone persino le più minimali note saporite. - Voglio la ricetta. - Aggiunsi percependo il sapore di quella birra. "Poteva essere migliorata?" - vi chiedete? Beh, la risposta è sì, anche perché ogni cosa poteva diventare migliore, con l'impegno e con il tempo, specialmente una bevanda dalle profonde fragranze e dai sapori antichi, come quella bevanda. Allo stesso tempo, ammaliato da quel sapore, che avevo percepito per la prima volta nella mia intera vita, non potei fare a meno di sbattere le palpebre, come se cercassi di capire se quello che stavo vivendo fosse un sogno, - e fossi ancora addormentato, - oppure fosse ormai una reale realtà vissuta e di quel divino sapore mi sarei ricordato ogni nota per diversi giorni a venire. Non sapevo comunque riconoscere su quale base fosse fatta quella birra, anche se il sapore di frutta mi era facilmente riconoscibile anche dopo diverso tempo dal momento in cui avevo percepito quel contatto tra l'aromatica bevanda e la mia lingua.

    Non manco, ovviamente, anche il sapore di alcol a completare il retrogusto della bevanda, donandomi quella "solita" percezione energetica, che mi portò a fare un altro sorgo ancora. - Magnifico, - conclusi di nuovo.- Merita. Essere svegliati così è... incredibile. Ogni giorno ringrazio i Sette per non essere nato povero. - Avrei sbadigliato a quel punto, portandomi una mano all'occhio per grattarmi la palpebra. Se fosse arrivato quel cavaliere, così presto come diceva il Maestro, ciò significava che non potevo fare a meno di fare il massimo per... prepararmi. - Sicuramente, - avrei detto al Maestro in merito al fatto che il cavaliere andasse trattato come si addiceva a un nobile, - non era mica un contadinetto qualunque, - ma è che... boh... io volevo bere e dormire. Non avrebbe dovuto farlo mio padre, quel genere di cose? - Mio padre non lo riceverà? - Avrei domandato sottolineando di voler capire il motivo per cui dovevo ricevere i nobili e non colui che era in capo all'Anello. - Io comunque sono sempre pronto. -



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    Arriviamo, non temere!
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    Il ragazzo, dopo aver ricevuto il bicchiere dal Maestro, lasciò trasparire un sorriso soddisfatto, un gesto che non necessitava di parole per esprimere la sua gratitudine e sorpresa. Nell'atto di portare il bicchiere alle labbra e assaporare il liquido ambrato, i suoi occhi si illuminarono. La sua reazione, un misto di apprezzamento e stupore, rifletteva il desiderio profondo di comprendere quella bevanda, cercando di decifrare ogni nota e sfumatura che aveva toccato il suo palato.
    Il Maestro appariva soddisfatto e osservando attentamente il giovane, poté facilmente intuire il suo pensiero non espresso:
    Fa schiuma ma non è un sapone avrebbe bofonchiato qualche secondo dopo. Le parole non avevano granché senso e ad Eluard sarebbe potuto venire il genuino pensiero di non aver sentito bene.
    La ricetta? Ah! C'è un motivo, mio nobile signorino, se i segreti della Cittadella restano custoditi nella Cittadella, se imparaste tutto da noi, a cosa serviremmo?
    Eluard sapeva che in quelle parole c'era un po' di ironia...ma fino a quale punto?
    Studiare alla Cittadella richiedeva anni e anni di impegni e soprattutto non una poca dose di intelligenza. Mantenere tutta la conoscenza all'interno di quel luogo poteva essere rischioso ma era proprio il motivo per cui tutti i Lord del Continente tenevano in gran considerazione quell'Ordine. D'altronde cosa ne poteva essere di una Casa che non voleva e poteva contare sull'aiuto di un Maestro?

    Bevanda alcolica a parte, il discorso si spostò sull'arrivo imminente del cavaliere, il giovane, pur non pronunciando parole, emanò un'aria di leggera riluttanza mista a responsabilità. Il suo sguardo si spostò brevemente verso il Maestro, quasi a interrogarsi sul perché fosse proprio lui, e non suo padre, a dover accogliere l'ospite di nobile lignaggio. Per quanto non abbiamo elementi per accusare un povero cavaliere errante, la sicurezza di vostro padre, signorino, è la priorità. Forse potreste sondare voi il terreno e capire meglio chi sia questo cavaliere...se le info sono corrette, il suo arrivo dovrebbe pelesarsi entro poche ore, forse con le prime luci dell’alba

    Copro Robb per mandare avanti la questione

    Parole: 324

    Termine: 5/3
     
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    Certo, sarei potuto restare lì a bere l'alcol per molte ore, se non per molti giorni. Era senz'altro una di quelle cose che rendevano il mio animo decisamente più felice, ma, purtroppo, insieme alle belle notizie venivano anche quelle cattive. In questo caso, era chiaro che non sarei potuto restare a bere, anche perché quel tirchio di un maestro non aveva voglia di esplicarmi i segreti della Cittadella e, al contempo, voleva che incontrassi il povero cavaliere errante perché quel cazzone di mio padre non voleva mica esporsi, perché magari poi il cavaliere si sarebbe rivelato un uomo pericoloso e oscuro e avrebbe potuto farmi un favore ammazzando mio padre, dandomi così il controllo sull'Anello e sulla quella mitica spada fatta di acciaio di Valyria.

    - I segreti son segreti, - risposi, - ma la fedeltà di un Maestro non dovrebbe essere primaria al Lord di riferimento, mio padre in questo caso, piuttosto che all'Ordine dei Maestri? E poi, rendere pubblica la Sua ricetta sarebbe un favore al mondo intero e ci permetterebbe di vendere la bevanda in modo da trarne profitto. -

    Dissi con una nota di orgoglio nella mia voce, per quanto ero diventato bravo a ragionare in maniera... profittevole. Comunque fosse, ero abbastanza sicuro che nonostante tutte le mie possibili richieste al Maestro, i segreti sarebbero rimasti tali e l'unico modo in cui avrei potuto ottenere la ricetta della bevanda desiderata era quello di torturarlo. Il che sarebbe stato impossibile, considerando che mio padre non me l'avrebbe permesso. Non in quel momento, per lo meno. Comunque fosse, dovevo comunque incontrare il cavaliere, a quanto pareva, e dunque non mi era rimasto molto altro da fare che accettare la richiesta del Maestro.

    - D'accordo, - risposi, - allora non mi resta altro che prepararmi al suo arrivo. - Come mi vesto? In maniera ufficiale? Vado a cercare l'armatura? - Avrei domandato. Non ero pratico con quel tipo di cerimonie e ricevimenti, motivo per cui qualche dritta su come ricevere il cavaliere mi sarebbe sicuramente servita. A quel punto, una volta ricevuta la risposta del Maestro, avrei provato a trovare i vestiti che più si addicevano a un simile incontro, anche se non sapevo ancora come sarebbe potuto andare, cosa avremmo fatto e in che modo avrei dovuto gestire l'arrivo del nuovo cavaliere presso l'Anello.



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    Il vecchio maestro avrebbe sorriso sornione. Tutto considerato, penso che sia meglio che questa delizia rimanga un nostro segreto, mio nobile signorino... Almeno per un altro po'.
    Che quello non fosse che un tentativo di creazione di una bevanda ancora migliore? Se era così che stavano le cose, forse sarebbe veramente valsa la pena di aspettare un altro po'! Ma chi poteva sapere la verità?

    Il maestro si sarebbe nuovamente schiarito la voce.
    Una veste formale andrà più che bene. Lasciate le armature alle guardie, almeno per il momento... A meno che non abbiate un piano diverso. Avrebbe lasciato la frase in sospeso, in attesa di un parere del giovane.
    Stava proponendo di andare incontro al cavaliere per un qualche motivo? In tal caso, come avrebbe dovuto approcciarlo?

    Scegli la tua prossima mossa, dopodiché apriremo una nuova quest per l'incontro!
     
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    Alla fine dei conti era chiaro che non sarei mai riuscito, in alcun modo di questo mondo o di quell'altro, portare il Maestro a cambiare idea e darmi ciò che volevo. Purtroppo, in quella fase del mio percorso non potevo ancora metterlo sotto tortura per ottenere i suoi segreti con la forza, - anche se avrei voluto, lo ammetto, - e dunque non mi rimase altro che fare spallucce e arrendermi all'idea che lui avrebbe comunque fatto di testa sua e in nessun altro modo. - Spero non per molto ancora, - risposi relativamente al fatto che quel segreto sarebbe dovuto rimanere nostro ancora per un altro po'. - Ma prima o poi otterrò comunque ciò che voglio.

    Comunque fosse, quella breve storia finita male me la sarei legata al dito e, - finché non avrei avuto ciò che desideravo, - me la sarei portata dietro nelle terre dove il mio piede avrebbe lasciato la sua impronta. Poi ascoltai ciò che il Maestro ebbe da dire in merito all'abito. Non ero molto "famigliare" con tutto ciò che riguardava il ricevimento di persone importanti, motivo per cui mi era difficile capire che tipo di veste trovare. Quello formale, però, in effetti era la miglior scelta che avrei potuto fare. Niente armature. Supponevo anche niente armi. - Io non ho nessun altro piano a parte ricevere questo tizio e tornare a dormire. - Mi sarei schiarito anche io la voce a quel punto. - A bere e dormire. - Avrei precisato con un riferimento a ciò che avevo fatto prima e alla ricetta del buon Maestro.

    Comunque fosse, avrei fatto esattamente come il Maestro mi aveva chiesto. Dopo aver trovato la veste formale, l'avrei indossata; le armature e le armi le avrei lasciate alle guardie, in maniera tale che se ne fossero occupate loro. Dopo aver dato un sorso al bicchiere di vino sul tavolo, avrei dunque rivolto le mie attenzioni verso il Maestro: - Sono pronto, - gli avrei detto per poi indicare la porta. - Andiamo? - Non sapevo ancora se il Maestro poteva avere idee di altro genere o, magari, piani differenti dai miei ed era per quello che volevo chiarire un simile aspetto.


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    Direi di farti accaparrare un po' di punti e di riaprire con l'arrivo del tuo ospite!

    Guadagni:

    10 pe +3 mod +50% bonus ritardi: 20 pe totali
    1 punto diplomazia
    1 punto conoscenze
    Affinità Maestri +3


    Se ho dimenticato qualcosa scrivimi
     
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