Né più mai toccherò le salate sponde

Quest Rass Harlaw

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    Al largo di Harridan Hill • Prima Alba di Settembre 285 AC • Rass Harlaw
    La nave solcava le vermiglie onde, spezzando ogni onda col proprio possente scafo e riempendo ad ogni balzo la coperta della salmastra acqua del mattino. Nonostante il padre fosse partito per Dieci Torri, i doveri di pattuglia delle acque erano pur sempre da rispettare e il compito di ciò era ricaduto sul figlio, ormai di ritorno da una segnalazione fatta da un vecchio pescatore. Il clima sulla nave non era dei migliori, ma la lotta di ogni uomo contro le acque dell'Abissale era abbastanza da tenere ognuno occupato e privo di lamentele.
    Il padre aveva reputato Rass un incapace, privo di quello spirito combattivo che distingueva ogni Uomo di Ferro da quei damerini delle Terre Verdi. Probabilmente ciò era vero, una constatazione ancor di piu accentuata dalla vita passata da quel non così tanto giovane Harlaw, priva di alcun successo in ambito militare o politico- non che quest'ultimo interessasse veramente agli Isolani, ma qualcosa era pur sempre meglio del niente che Rass aveva combinato fino a quel momento.
    Quella dannata segnalazione li aveva portati lontani da Harridan Hill, il maestro d'armi, deciso a mantenere al contempo il controllo sul mare e sul seggio, si era premurato di non mandare più di una nave lunga con il suo solito equipaggio di settanta uomini, per fortuna alcuni di questi erano veterani e scelti direttamente da Rass sulla base della propria fedeltà a Casa Harlaw ma il resto era stato selezionato dal Maestro d'armi, probabilmente, ancora una volta segno della mancanza di fiducia nel figlio di Boremund.
    Come sospettato da molti, la segnalazione era stata una grande balla, il delirio di un vecchio pescatore, forse fin troppo vecchio per il mare e buono solamente per la tomba. L'uomo aveva parlato di una nave in pericolo al largo delle coste, preda di qualcosa che attraverso la nebbia non era riuscito a vedere se non per il fuoco e le urla degli isolani apprestati a raggiungere le Sale del Dio Abissale. Ovviamente, al loro arrivo su quella che doveva essere la scena, non avevano trovato niente di niente, solamente il mare... lo stesso maledetto mare che avevano solcato per miglia, un viaggio inutile quanto ormai pericoloso visto il tempo passato. Era stata idea di Mastro Gebbs, quartiermastro della nave, invertire nuovamente la rotta per Harridan Hill... le vele erano spiegate, il vento a loro favore, tutto andava per il meglio se non per il mare leggermente in tempesta e il Capitano assente dalla notte prima.
    Il ritorno era durato meno dell'andata, aiutati dal vento e dall'alternarsi dei remi durante i momenti in cui esso andava via o diventava a loro avverso. L'orizzonte era leggermente illuminato dall'ascendere del sole oltre il mare, ma la nebbia mattutina limitava di molto la loro visione. La vedetta però, non aveva tardato un secondo a gridare la famigerata parola che tutti stavano da giorni aspettando "Terra!", era bastata quella per far tornare il sorriso in viso ai marinai che, guidati da quelli del Maestro d'Armi, avevano cominciato a intonare una canzone, uscendo fuori i remi al comando e sincronizzando i ritmi con le parole.


    Piu vorace di prima la prua della nave cominciò a spezzare le onde, la velocità era tale che a stento i remi riuscivano a toccare la superfice dell'acqua, ma quando lo facevano la spinta era sufficiente per aumentare ancora di più la loro andatura. Il quartiermastro aveva nel frattempo raggiunto il nobile, sulla nave non c'erano inchini o le etichette delle Terre Verdi, solamente parole e fatti. Nelle Isole di Ferro, il rispetto non era guadagnato sulla base dei propri natali e che un nobile l'avesse da parte dei popolani non era mai certezza, in quelle isole il rispetto veniva solamente attraverso le gesta compiute in mare ed il figlio di Boremund n'era sprovvisto.
    "Harlaw, tra non molto saremo a casa. Quali sono i vostri ordini?"- Si limitò a dire il quartiermastro senza troppi giri di parole, diretto e tagliente come la spada nel suo fodero. Ogni tanto qualche sguardo dei marinai dalla coperta giungeva fino a sopra cassero di poppa, luogo dove si stava tenendo la conversazione tra i due.
    "Magari potreste andare a riposare, sembrate stanco... vi farò chiamare Io appena giunti al porto" Aggiunse scrutando meglio il figlio di Boremund, dopotutto mancava ancora un po' per giungere a terra e del riposo non avrebbe di certo fatto male.
    La tua partenza non sarà da Harridan Hill, ma da una nave lunga. Ti era stato affidato dal Maestro d'Armi il compito di investigare su quanto un vecchio pescatore aveva detto, ma all'arrivo non c'era niente. Ora stai tornando a casa, manca qualche ora allo sbarco e il quartiermastro ti offre di andarti a riposare. Da questo momento sei libero di fare quel che vuoi, Io mi muoverò di conseguenza!
    Ti faccio noto che sulla nave hai con te settanta uomini: 35 di questi sono stati scelti dal Maestro d'Armi ed il resto, 23 (In realtà 35 ma uno è il Capitano, l'altro tu e altri 10 della vecchia guardia in quanto questa è una nave anziana), da te personalmente. Il tuo Capitano è da un po' che non si fa vedere, ovvero dalla notte scorsa dove ha bevuto un poco di troppo.

    Inoltre, ti ricordo che questa è l'ultima (e unica) tua possibilità per comprare qualcosa dal mercato che trovi qua (E' il mercato locale, anche se lo trovi a Pyke... per qualunque cosa comprata fuori regione, il prezzo, è invece da decidere)

    I tempi di risposta sono 7 giorni per il player e 7 per il mod (hai tempo dunque fino al 2 del prossimo mese per rispondere)


    Edited by Aeryx - 26/7/2021, 17:39
     
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    Scheda Rass

    L'ennesima maledetta, dannata, odiosa uscita inutile. Dare credito al cianciare di uno stupido pescatore solo per tenerlo occupato, probabilmente. Rass sentiva la rabbia montare dentro di se, arrovigliargli e calciargli le viscere, torturargli lo stomaco e la gola, come se l'organismo stesso lo spingesse a vomitarla fuori. Se il capitano aveva bevuto parecchio, lui non era stato da meno, ormai era un veterano di missioni inutili e compiti stupidi, quando c'era qualcosa da fare di importante veniva spedito ad occuparsi di altro, qualsiasi cosa, mi mandano a raccattare il sale spesso pensava. E come volevasi dimostrare non c'era niente, nessuna nave reale ad attaccarli, nessun metalupo con le ali a solcare le acque alla ricerca di uomini di ferro. Niente.
    «Niente»
    Fu la risposta data al Quartiermastro, la domanda che gli aveva fatto gli faceva saltare i nervi, cosa ti aspetti? Che invertiamo la rotta ed andiamo a caccia di fantasmi? . Rass inspirò inghiottendo anche quelle parole, le ennesime che mandava giù, per poi continuare «Attraccheremo, i tuoi penseranno alla nave, noi andremo dritti ad Harridan Hill, se mio padre dovesse chiamare devo farmi trovare lì». Non doveva nemmeno spiegarlo che il suo plurale era relativo agli uomini che si era portato lui dietro, dentro di sé coltivava sempre quella speranza che prima o poi il padre avrebbe ritenuto di aver bisogno di aiuto, bisogno di lui.
    Rass si aiutò con le mani spingendosi lontano dalla murata, la sua non era tanto una stanchezza fisica ma mentale, posò lo sguardo sulla nebbia ed inspirò profondamente. «Non mandate subito via gli uomini però, potremmo dover salpare a breve».
    L'istinto di Rass gli diceva di tenere una nave pronta a salpare, da un lato sperava in un corvo dal padre che lo richiamasse in azione, dall'altro dentro di lui stava cominciando a nascere la fantasia di prendere e raggiungerlo, e lui difficilmente le fantasie le lasciava tali.

    Acquisto al mercato
    daga in ferro - 10 oro
    ascia in ferro - 18 oro


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    Edited by Grimaldus40k - 30/7/2021, 00:06
     
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    Al largo di Harridan Hill • Prima Alba di Settembre 285 AC • Rass Harlaw
    La vita del figlio di Boremund era stata tranquilla fino a quel giorno, si, lui era desideroso di compiti ed avventure, di lodi e frutti di duro lavoro... ma dal suo comportamento non sembrava davvero pronto per affrontare quel rischioso cammino.
    La canzone si era fatta più forte, ormai era la seconda volta che la cantavano, come se ci fosse più di quanto quelle parole lasciassero trasparire. La maggior parte di uomini da lui selezionati aveva smesso al primo giro, ma quelli del Maestro d'Armi erano andati volentieri per il secondo, tra risate e battiti di piedi sul legno per accenturare il cantato. In alcuni dei visi degli uomini del Maestro d'Armi c'era un sorriso, molto simile ad un ghigno, mentre nei suoi cominciava ad esserci un po' di confusione per quella strana scena.
    Il Quartiermastro si era limitato a un semplice cenno riguardo le parole del Harlaw, per poi girarsi un secondo verso i rematori e uomini di ferro alle sue spalle. Per un secondo sembrò contare gli uomini, anche se impiegò meno tempo del previsto nel farlo.
    "Andate pure nella vostra cabina, non c'è più molto per voi qua in coperta" Dopo quelle parole l'uomo si ritirò verso la parte inferiore, camminando con passo pesante tra i rematori e gridando ordini a rimpiazzo del ritmo deciso dalla canzone. E parlando di uomini, in tutto quello del Capitano non c'era ancora traccia.
    Alla costa mancava ancora un po' e il ragazzo avrebbe potuto fare tante cose a bordo, oppure direttamente niente ed attendere l'arrivo a casa. A facilitare quella scelta però, un uomo tra quelli a lui scelti, ovvero il Nostromo, aveva atteso l'abbandono del cassero di poppa da parte del Quartiermastro per parlare col nobile.
    "Signore, avete per caso visto il Capitano della vostra guardia? Ieri sera ci ha dato dentro pesante, ma di solito si sveglia sempre all'alba" Rispetto al Quartiermastro era logico che quell'uomo, almeno per lui, avesse un leggero rispetto o magari era solamente per ricevere il suo aiuto nella ricerca del Capitano.
    Le sue parole lasciavano trasparire una leggera preoccupazione nei confronti del soldato, Rass conosceva bene le cattive abitudini dell'uomo del padre, ma come biasimarlo? In guerra aveva perso un figlio e l'ultimo rimasto era stato reclamato dall'Abissale non molto dopo, annegare la sua sofferenza nell'alcool era l'unico modo a lui rimasto per sfuggire a tutto e non dover pensare a niente.
    Il Nostromo ti chiede del Capitano, il Quartiermastro ti invita direttamente, e per l'ennesima volta, a tornare in cabina ed attendere l'approdo. Puoi scegliere una delle due strade o nessuna inventandoti dell'altro, ovviamente non muovere i PNG perchè non puoi... scegli pure cosa fare^^

    Ricorda che la nave è simile a questa, solamente con la falce degli Harlaw sulle vele:
    Aa4432H

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    Rass osservò Gebbs distanziarsi, poi posò lo sguardo sul Nostromo ed annuì «Facile che stia collassando con la testa in mezzo alle casse, come biasimarlo, non c'è nulla da fare qui. Vado a prenderlo io». Rass cominciò a percorrere il ponte della nave per scendere nella stiva, una vena gli pulsava in testa tormentandolo con un'emicrania che il cantare degli uomini non dava riposo. Al passaggio sul ponte, cercò con lo sguardo qualcuno dei suoi, quelli di fiducia, per fargli cenno di seguirlo. Si figurava il capitano come riverso in una pozza di vomito, ed appesantito da armi ed armature non gli andava di caricarselo da solo sulle spalle, anzi, non gli andava di caricarsi assolutamente nulla, non era dell'umore adatto per essere cameratesco. Tre o quattro uomini sarebbero stati sufficienti, se l'avesse trovato collassato, un paio lo avrebbero sollevato per le spalle, un altro o altri due - in base a quanti uomini fosse riuscito a trovare sul ponte della nave - l'avrebbero alzato per i piedi, poi riportato sovraccoperta per prenderlo a secchiate con la fredda acqua di mare delle isole.

    words 183


    Edited by Grimaldus40k - 30/7/2021, 00:07
     
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    Al largo di Harridan Hill • Prima Alba di Settembre 285 AC • Rass Harlaw
    Al cenno di Rass, quattro dei suoi uomini lo seguirono fino alla stiva ed anche il Nostromo si accodò al primogenito, mentre il resto rimase ad aiutare sul ponte con i remi. Lo sguardo del Quartiermastro accompagnò il ragazzo fino a quando scomparve nell'oscurità della stiva, il suo volto leggermente irritato dal fatto che ne non avesse seguito il suo consiglio per ben due volte.
    Una volta sottocoperta, i cinque si misero a cercare con Harlaw, cullati dal continuo oscillare della nave nel suo corso tra le salate onde. Insieme gli uomini smossero casse e barili, guardarono nella zona letto e persino nell'unica cella di tutta la nave: niente, il Capitano non si vedeva da nessuna parte. Il Nostromo mostrò ancor di piu la propria preoccupazione, già precedentemente alta e riservò uno sguardo al giovane nella speranze avesse un piano o anche una minima ipotesi su ciò che stesse accadendo.
    Nella stiva e tra le brande dell'equipaggio, dunque, non avevano trovato assolutamente traccia del Capitano e l'unica parte della nave rimasta da guardare era proprio la cabina del nobile, la stessa cabina dove il Quartiermastro voleva che andasse a riposare. Quella era davvero una strana coincidenza... sempre se nella notte il Capitano, ubriaco, non avesse perso l'equilibrio sul ponte e fosse caduto in mare, dopotutto gli incidenti non era così inusuali e un uomo nelle sue condizioni, raramente sobrio ed in lutto, era di certo capace di lasciarsi alle spalle la propria vita nella speranze di ricongiungersi con i figli nelle sale dell’Abissale.
    Nel caso il nostro nobile avesse voluto domandare, piuttosto che procedere verso altri posti, nella stiva ci stava sempre qualche uomo a riposo, oppure impegnato a segnare le provviste affinchè fossero sempre certi che nessuno rubasse da loro nel cuore della notte. Di solito questi compiti erano riservati a quei pirati che, prima di quelli scelti, avevano già un posto fisso su quella nave, quindi non c'era il rischio di incappare in uomini del Maestro d'Armi là sotto, sempre se non avesse pagato anche quelli.
    In quel contesto, dunque, cosa avrebbe fatto il primogenito di Boremund? Con un membro del proprio equipaggio scomparso, non c'era di sicuro tempo per cincischiare. Le opzioni era davvero limitate su quella nave: poteva arrendersi, dirsi tra sé e sé che fosse stato perso in mare, oppure continuare a cercare fino a quando non avrebbe trovato il Capitano, il corpo o la conferma che fosse davvero caduto grazie a qualche testimone.
    In che modo? Beh, anche questo stava a lui decidere. Ancora una volta, le scelte non erano molte: poteva continuare a fidarsi del Quartiermastro e chiedere agli uomini del maestro d'armi, oppure ad i suoi ancora in coperta od a quelli più anziani sulla nave e quindi imparziali tra i due. Ovviamente, tutto questo, qualora non avesse voluto proseguire da solo le proprie ricerche senza contare su altri.
    I tempi di risposta sono 7 giorni per il player e 7 per il mod (hai tempo dunque fino al 8 di questo mese per rispondere)
     
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    Rass andò sottocoperta convinto di trovarvi il capitano, ma fece appunto un buco nell'acqua. Seppur vero che in certe circostanze non è raro che un uomo cada in acqua, e quando si tratta di uno di ferro è ancora più pericoloso dato che nessun guerriero si sognerebbe mai la vigliaccheria di imbarcarsi senza armi ed armature, era comunque probabile che un uomo della caratura del capitano sia semplicemente caduto e basta per il troppo bere. Rass vedeva nel capitano un uomo d'esperienza, scolpito dal dolore e dalle tempeste e di certo non sarebbe morto come un qualsiasi mozzo che ha alzato troppo il gomito, e poi sarebbe stato possibile cadere e basta senza che nessuno lo vedesse? Senza che nessuno avesse dato l'allarme? E perché seppure fosse, non avessero dato l'allarme? In quel caso qualcuno avrebbe preferito non avere il capitano tra i piedi, ma in quel caso comunque Rass non credeva che il capitano potesse andare fuori bordo senza un "aiutino". C'era qualcosa che lo inquietava ed a cui non riusciva a dare forma, come le nubi tempestose in navigazione a vento fermo, che non sapeva mai da che parte tirassero per scansarle.
    La stiva era opprimente, l'aria appesantita dal legno umido, le provviste disidratate, sbafate di alcol forte che risvegliava le narici, girarono la stiva in lungo ed in largo ma il capitano non era lì. Ma poi perché quei pensieri improvvisi? Da un lato c'era si la rabbia per la decisione del padre di partire senza di lui, ma Boremund non era andato a depredare qualche costa o a fare una visita di cortesia, anche se non apertamente, almeno non ancora, loro erano in guerra con i Greyjoy, possibile che debba temere in casa mia?, quell'angoscia cresceva sempre di più, la canzone che stavano cantando sovraccoperta in maniera così animata e chiassosa stava facendo il resto "buttateli in mare! buttateli in mare!". Il capitano non avrebbe raggiunto il Dio Abissale da solo, non era quel tipo di uomo.
    Rass posò la mano sulla spalla di uno dei suoi uomini tirando appena per fargli capire di avvicinarsi, allungò il collo accostandosi e parlando a bassa voce, per non farsi sentire «C'è qualcosa di strano, prendi il nostromo e vai dai veterani a chiedere informazioni sul capitano».
    Stessa cosa fece con un altro degli uomini che lo accompagnava, dopo aver atteso che il primo si avviasse «Tu vai sopra e comincia ad avvisare i nostri di stare all'erta, qualcosa non mi torna. Armi pronte e nessuno da solo».
    In realtà quella parte allarmata di lui era già sveglia da un po', solo che non voleva ascoltarla, gli uomini di ferro non erano tipi da complotti o fini manovre furtive, ma in quel caso si trattava dei Greyjoy, viscidi e sgusciosi come quel calamaro gigante che avevano per simbolo, si sarebbe dovuto aspettare qualsiasi cosa da loro, e di certo avevano abbastanza argento da comprarsi chi volevano, specialmente quando c'era in mezzo il suo ramo della casata, quello probabilmente più debole in termini economici e politici.
    Rass infine si avvicinò agli ultimi due «Voi seguitemi, non abbassate la guardia». Prima di abbandonare la stiva Rass si rivolse a coloro che controllavano le scorte «Sto cercando il capitano della mia guardia, se l'avete visto parlate» e dopo aver chiesto ai marinai tornò nuovamente sovraccoperta, fece un giro cercando di adocchiare Gebbs, per avvisarlo di raggiungerlo nella sua cabina per parlargli, intanto si avviò lì con i sue due uomini rimasti.
    Fuori la sua cabina si fermò, osservandoli entrambi «State un attimo qui fuori di guardia, devo scambiare due parole con il Quartiermastro, se gli altri col Nostromo tornano con delle notizie, fatemi sapere subito», ed entrò.

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    Al largo di Harridan Hill • Prima Alba di Settembre 285 AC • Rass Harlaw
    Nessuno sottocoperta seppe dire una parola sul fato del capitano, forse per paura forse perchè davvero non sapevano niente: l'interpretazione di tutto quello era lasciata al nobile, ormai in allerta più che mai.
    I suoi ordini erano stati eseguiti, gli uomini mandati avevano ripercorso la strada all'indietro e raggiunto il ponte, passando parola tra un soldato e l'altro. Non sarebbe stato facile tenere la cosa segreta, soprattutto dopo il movimento e le espressioni di sconforto che quell'avvertimento avrebbe generato in tutti gli alleati, ma i suoi soldati avrebbero fatto del loro meglio per non tradire il proprio comandante.
    Quando anche Harlaw risalì in coperta, potè notare come i remi fossero stati tolti dall'uso, adesso non più necessari e sempre più vicini alla riva grazie al forte soffiare del vento in loro favore. All'orizzonte la luce del faro di casa era ben visibile, tagliente tra la nebbia come il sole nell'alto cielo ma non a sufficienza da squarciare, per coloro a riva, una visuale sulla nave e mandare qualcuno a rinforzo: fino a quando non avrebbero acceso le lanterne di segnalazione, nessuno avrebbe saputo del loro arrivo a casa... ma, forse, in quella situazione era meglio così, per alcuni.
    I due attesero fuori come ordinato e il nobile si addentrò nell'ignoto della sua cabina. Al suo primo passo all'interno, un forte ed acre tanfo di vomito, alcool e piscio assaltò il suo naso senza pietà, mettendolo, e tenendolo, sotto assedio per tutto il tempo all'interno o fino a quando non fosse corso ad aprire la finestra alla punta opposta.
    Dallo spiraglio della porta, la luce penetrò nella stanza della nave, permettendo al ragazzo di osservare i resti, poco sobri, del suo capitano sul pavimento. L'uomo si era ubriacato fino a svenire nella sua cabina, messo su un lato ed in una pozza di diverse fatture, ma senza dubbio tutte fonti del puzzo regnante nella cabina. Accanto all'uomo, come probabile che fosse, diverse bottiglie riposavano insieme a lui, prova del suo lasciarsi andare della sera prima.
    Quando la porta venne aperta fino a dove possibile, la luce toccò le palpebre dell'uomo, disturbandolo dal suo profondo sonno e generando in lui lamenti, qualche insulto ed imprecazione verso il doversi alzare. Un leggero mormorio confuso, ed arrabbiato, spezzava l'alternarsi degli insulti come se ce l'avesse con qualcuno, tuttavia niente di quanto detto sarebbe stato comprensibile.
    Quindi tutto sembrava essersi risolto per il meglio: il capitano era solamente un inutile ubriaco fuori controllo, gli uomini dei cretini fissati con una singola canzone e l'uomo del Maestro d'Armi, il Quartiermastro, era semplicemente uno stronzo poco garbato. Magari il nobile avrebbe dovuto dar via la vita per mare e darsi all'investigazione, sembrava essere alquanto portato per quello!
    "B-...COFF...-ast-ardo..." Finalmente sveglio, l'uomo continuò la serie d'imprecazioni che, ancor prima di aprir occhio, aveva cominciato all'infiltrarsi della luce del mattino in quella cabina. Con ancora una bottiglia in mano, l'uomo prese il primo sorso della mattina ed inizio di una lunga serie, perchè non c'era niente di meglio per far passare la sbronza, e il mal di testa generato da essa, che sbronzarsi di nuovo.
    Uno strano dettaglio però avrebbe colto l'occhio del nobile allo sguardo di quella pietosa scena: le mani del capitano era legate con una pesante fune da ormeggio, una di quelle usate per tenere la nave in porto durante il mar mosso. Era possibile che l'uomo si fosse dato a qualche scommessa strana, giochetto erotico o chissàcosa, ma uno strido metallico, seguito da altri suoi gemelli, dietro il ragazzo tagliò ogni dubbio che quella scena potesse aver generato.
    Il legno del ponte cominciò a tremare sotto il battito dei piedi dell'equipaggio da una parte, mentre dall'altra il vociare di tradimento giunse fino all'orecchio del nobile. Alle sue spalle, accompagnato dal rumore di una canzone conosciuta fatto con gli stivali, dei gravi e decisi passi lo raggiunsero fino a fermarsi: il Quartiermastro era dinanzi a lui, spada nella mano e ghigno in volto.
    "Rass Harlaw, ordina ai tuoi uomini di arrendersi e sarà loro risparmiata la vita, desisti e..." Si guardò dietro verso i compagni "sarete buttati in mare, perchè sulla nave decidiamo le cose secondo decreto e voi siete accusati di tradimento" Una massiccia risata non tardò a giungere da parte degli ammutinati e dal capo stesso, adesso felice d'aver gettato via la propria maschera.
    Il silenzio calò sulla nave lunga, solamente l'Abissale con le sue onde osava ribellarsi a quell'intrigo, perchè non era questo che il credo del mare insegnava e l'uccisione di un altro uomo di ferro era un crimine contro la divinità stessa, anche se a quei traditori ciò non sembrava interessare. A separare Rass dal Quartiermastro, le due guardie poste a difesa della porta avevano sguainato le proprie asce, ponendo una barriera d'acciaio tra l'uomo e il loro signore, pronte a difenderlo fino alla morte.
    La situazione sulla nave era senza dubbio critica, l'avvertimento aveva dato modo agli uomini di Rass di non esser sorpresi disarmati, ma rimanevano pur sempre inferiori di numero ed isolati a prua, separati dal nobile da un muro di ammutinati con spade alla mano. In tutto quello, alle sue spalle, il Capitano era ancora legato e per liberarsi avrebbe avuto bisogno di una mano, o meglio di una lama... parte degli uomini, quelli della vecchia guardia, non sembravano coinvolti in quell'intrigo, confusi ed in disparte da tutto. Cosa avrebbe dunque fatto Rass dinanzi a quel tradimento? Era forse arrendersi la via giusta, o avrebbe venduta cara la pelle?
    Situazione sulla Nave:
    35 Ammutinati + Quartiermastro
    23 Fedeli + Nostromo
    10 Neutrali -----> Che facciamo? Puoi cercare di convincerli ma la riuscita non è scontata, inoltre il Quartiermastro ti attacca in quanto diventa chiaro che tu non abbia voglia di arrenderti.
    Capitano della Guardia -----> E' legato come un salame, le corde per essere tagliate necessitano di una lama e lui non può raggiungere la sua. Si va a salvarlo? In questo caso dovrai trovare un modo per tenere occupato il Quartiermastro, perchè non vi farà muovere senza combattere.

    Note: I tuoi uomini sono tutti raggruppati a prua, separati da te grazie ai 35 ammutinati... la loro situazione non è delle migliori, ma neanche disperata grazie al tuo avvertimento. Sono armati ed aspettano la tua decisione.

    Cosa puoi fare: Tutto, ma ovviamente a dei sacrifici... scegli te come agire, Io mi muoverò di conseguenza!

    I tempi di risposta sono 7 giorni per il player e 7 per il mod (hai tempo dunque fino al 16 di questo mese per rispondere)
     
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    Quella che inizialmente era solo una sensazione si è rivelata essere una terribile verità. Inizialmente Rass ebbe un moto di rabbia nei confronti del capitano riverso a terra nella sua cabina, gli si avvicinò quasi per tirargli un calcio, quel buono a nulla non solo era sparito ma quel vomito si sarebbe impregnato nel legno e la puzza non sarebbe andata via facilmente. Si bloccò però quando vide i polsi legati ma che...
    Non ebbe tempo di fare nulla che esplose il chiasso all'esterno, voltatosi vide i più terribili sospetti si erano concretizzati in una realtà ancora peggiore. Tagliato fuori, con i suoi uomini fortunatamente avvertiti, ma pur sempre isolato lì solo in tre. Rass mosse qualche lento passo per arrivare al fianco dei due razziatori che erano con lui, davanti aveva la faccia di Gebbs che avrebbe usato volentieri per pulire il ponte, ma si trattenne.
    Forse posso prendere tempo, siamo quasi all'attracco.
    Ma non era così semplice, la nave ci avrebbe messo ancora un po' e la nebbia avrebbe fatto il resto, il Qartiermastro non gli avrebbe lasciato il tempo di fare alcunché e se avesse tentato di perdere troppo tempo si sarebbe accorto dello stratagemma, arrivare alla costa non era un'idea praticabile, dovevano risolverla lì ed ora.
    Cercò di capire dove fossero i suoi, ma vedeva solo volti nemici intorno, ma non solo. Quelli della vecchia guardia non sembravano coinvolti, se ne stavano lì come se avessero paura, o almeno quella era l'impressione iniziale ed era una cosa a cui Rass non credeva; erano uomini scolpiti dagli scogli delle isole di ferro, la pelle inspessita dal sale e gli occhi segnati dalle tempeste, no, erano solo indecisi.
    E poi, arrendersi? Si, era certamente un'opzione, ma quegli uomini non si erano fatti scrupolo a rivoltarsi contro gli Harlaw, ammutinare una nave e sfidare le sale del Dio Abissale alzando il ferro contro altri fratelli.
    E proprio a quel Dio che il pensiero di Rass volò per un attimo, un Dio che non pregava, che si manifestava nel suo animo solo nei momenti di estremo bisogno, e nemmeno in quei frangenti Rass pregava, come quel giorno, la sua anima si rivolse al Dio Abissale ma nel suo cuore non una preghiera, bensì una sola parola albergò:
    Guardami

    Sfoderò ascia e daga, ognuna in una mano: Alla sinistra aveva appesa l'ascia, mentre dietro la schiena, con il manico rivolto orizzontalmente verso destra, vi era la daga. La prima la pose davanti a sé mentre ruotò il busto cercando di lanciare la daga all'indietro, verso il capitano della guardia ancora legato.

    «Traditore? TRADITORE? VOI vi siete rivoltati contro i vostri fratelli, vi siete venduti come le peggio puttane di Essos ad un sedicente Re che non ha acclamato nessuno, e lo state facendo proprio qua, sotto gli occhi del Dio Abissale, ma nessun uomo di ferro degno di questo nome calerà la testa sotto il peso dell'oro. Uomini, ADDOSSO!»

    Rass non ebbe il tempo per vedere dove lanciare la daga di preciso, dopo averla sfilata la gettò frettolosamente verso il capitano dopo averlo adocchiato con la coda dell'occhio, la sua attenzione era verso Gebbs e gli altri che puntava come una faina digrignando i denti, aveva i suoi accanto ma erano solo in tre per ora, rivolgendosi verso di loro «Restate sulla porta, schiena alla cabina, non fatevi circondare per nessuna ragione».
    Rass attendeva giusto in mezzo a loro, il lato sinistro verso il nemico, la mancina che stringeva l'ascia. Il peso era spostato tutto sul piede arretrato, pronto per spostarsi in avanti in uno scatto: Rass aveva in mente un mezzotempo, non ne era sicuro ma almeno si teneva pronto. Il braccio destro era piegato con il gomito al fianco, non aveva intenzione di "dimenticarselo" largo, poteva essere un bersaglio o peggio, un appiglio per strapparlo via dalla posizione in cui era, la mano però era aperta, le dita piegate, era comunque pronto ad afferrare.
    Aveva capito cosa stava succedendo ma non aveva idea di come fosse la situazione nel suo villaggio, ma in tutto ciò era coinvolto il maestro d'armi. La partita della nave era ancora aperta ma molto probabilmente casa sua l'aveva già persa.

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    Alfiere

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    Al largo di Harridan Hill • Prima Alba di Settembre 285 AC • Rass Harlaw
    Il tradimento del Quartiermastro fu ormai chiaro come il sole oltre quella fitta coltre di nebbia, tornare indietro era adesso impossibile per entrambi, soprattutto per il giovane nobile. L'offerta di resa da parte dell'uomo venne rifiutata e l'ordine di far tuonare l'acciaio arrivò fino a prua, cominciando il combattimento per il controllo della nave, per la propria libertà e la speranza di poter tornare a casa a riabbracciare i propri geniti.
    Rass era stato chiamato traditore dall'uomo, indizio che dietro a tutto quello ci fossero i Greyjoy, conosciuti per i loro intrighi lontani dal vero codice del mare. Era risaputo, infatti, quanto la piovra fosse brava a stritolare, lentamente, i propri nemici con i suoi tentacoli. Come il Kraken colpivano dalle profondità, quando meno gli ignari marinai se l'aspettavano e tutto al fine del proprio obiettivo, ovvero quello di dimostrare e mantenere la dominanza sul mare.
    Le spalle dei suoi due accompagnatori furono un tutt'uno col legno della cabina, pronti a respingere l'attacco del Quartiermastro con l'acciaio delle proprie affilate asce: non avrebbero permesso per nessun motivo all'uomo di ferire il figlio del loro signore.
    Il tintinnio del coltello alle spalle del ragazzo cessò, segno che fosse giunto a destinazione. A fatica il capitano della guardia afferrò il manico con i denti, per poi portare entrambe le mani, unite dalla spessa corda, alla bocca; senza aiuto quello sarebbe stato un lungo processo, specialmente visto lo spessore delle corde e i rimasugli della sbornia della notte prima.
    CITAZIONE
    SEDUZIONE RASS
    [Giudizio mod + Affinità bersaglio/10 + Liv Competenza Seduzione/2 + (Attrazione + Diplomazia)/4] - [Giudizio mod + Intrigo/2 + liv controspionaggio*5]

    Giudizio mod Rass= 8 circostanza (Senza di loro la sconfitta è quasi certa) 3 modalità (hai fatto leva sulla cultura degli Isolani) 3 scrittura= 14 punti
    Giudizio mod truppe= 2 circostanza (Devono scegliere un lato o potrebbero esserci conseguenze anche per loro) 3 modalità (Sei l'unico ad averli messi in ballo, ma sei anche quello con meno probabilità di vittoria) = 5 punti

    PNG BASE LV 5
    Marzialità 30
    Diplomazia 5
    Amministrazione 5
    Intrigo 5
    Conoscenze 5

    [14 + (3)/4] - [5 + 5/2]= 7.25 ---------> Seduzione parzialmente riuscita. Si unisce a te il 73% della vecchia guardia, ovvero 7/10

    Rass aveva bisogno di guadagnare tempo e le sue parole furono abbastanza per soddisfare i suoi bisogni. Nessuno meglio di quei vecchi marinai conosceva la via dell'Abissale, e di certo non era quella. Erano ancora smossi da quella inutile guerra che li aveva visti uscire sconfitti, degli accordi presi dalle piovre con il nord a danno delle isole... Quellon aveva trasformato quella regione in una fabbrica di navi per il Nord, qualcosa di inaccettabile!
    "A morte le Piovre!" Si sentì qualcuno gridare dietro il Quartiermastro, segnando per primo il loro ingresso in campo "Traditori! Nessuno di voi è degno delle sale dell'Abissale!" Qualcun altro aggiunse facendo eco a tanti altri gridi e insulti contro Quellon il Pazzo. L'uomo del Maestro d'armi si guardò attorno mentre la vecchia guardia chiudeva da dietro i suoi uomini, adesso costretti a combattere su due fronti, i nuovi alle spalle e i soldati di Rass davanti.
    "TU!... BASTARDO... MUORI! Uccideteli TUTTI!" Le azioni di Rass avevano strappato il ghigno dal viso del Quartiermastro, mutando la sua faccia in un misto di rabbia e odio verso quel singolo nobile. Il suo piano era perfetto... era... perchè adesso quel solo uomo aveva quasi distrutto ogni cosa da lui pianificata.
    Dal gruppo, prima di essere chiusi su due fronti, due guardie erano accorse in assistenza del Quartiermastro, bilanciando il combattimento e tenendo a loro volta occupate quelle di Rass. Il filo della testa dell'ascia brillò sotto il sole del mattino e, con un singolo movimento del braccio, mosse la sua arma in direzione del collo del nobile col singolo obiettivo di porre fine alla sua vita, così da riportare sotto controllo il suo piano: nessuno doveva interferire.

    Attacco Quartiermastro:
    HTML
    PNG BASE LV 4 - Quartiermastro
    Marzialità 20 (20 Forza - 0 Destrezza)
    Diplomazia 5
    Amministrazione 0
    Intrigo 15
    Conoscenze 0

    Ascia in bronzo 9 ATT 4 dif Peso 6
    Resistenza 1
    Corpo a corpo 1
    Arte dell'ascia 1

    Malus peso= 0 (6-20/10-4)
    Velocità= 2 (0/3+2-0)

    Azione uno (Attacco a Rass):
    Attacco= 4x20/10+1x3+(9(2+1)/2) ------>24.5 Attacco

    16/20 Forza rimanente
    5/5 Destrezza rimanente

    Battaglia sulla nave:
    Superiorità numerica= 1 pv nemici
    Superiorità di truppa= 2 pv nemici
    Superiorità strategica= 2 pv alleati (perchè chiusi su due fronti)
    3 pv nemici vs 2 pv alleati

    Questo turno cadono: 9 alleati e 6 nemici

    Situazione ------> 18 fedeli + 6 neutrali, adesso alleati vs 29 ammutinati
    Devi proteggerti dal colpo del Quartiermastro, se non lo fai la morte del PG è istantanea essendo un colpo alla testa. Il Capitano si libererà tra un turno (non il prossimo, quello ancora... se vuoi correre nell'immediato puoi farlo, ma questo avrà la conseguenza di portare alla morte le due guardie al tuo fianco, in quanto si pareranno davanti la porta per proteggerti e rallentare l'ingresso del png.
     
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    Mercenario

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    Mai Rass pensò che avrebbe levato il ferro contro un suo simile, intrighi e tradimenti interni erano sempre stati ad appannaggio di suo padre, di altri rami della famiglia. Quel giorno Rass Harlaw si trovò faccia a faccia con la realtà dei fatti: I duellanti più forti vincono aggirando le regole. Dal fondo della prua però si alzarono delle voci, la vecchia guardia, uomini che avevano ancora l'orgoglio integro ed erano disgustati dalle macchinazioni dei Greyjoy, come dei Lannister mancati. Dentro di sé cominciò a montare l'odio per quelli che lui considerava traditori invece, per un istante giurò mentalmente che il maestro d'armi l'avrebbe pagata cara, ma era un pensiero lontano. Accanto ed alle spalle gli erano rimasti tre amici, altri erano al di là del muro di piovre, ed i restanti che arrivarono in loro soccorso avrebbero dovuto vedere: Un Harlaw deve essere una falce, il nemico va mietuto.
    Noi saremo la morte.
    Era un pensiero non pensato, delle parole che gli nacquero nel cuore ma non arrivarono mai nè al cervello nè alla bocca, non c'era nemmeno più tempo per ulteriori grida di battaglia, il Quartiermastro gli sarebbe stato addosso in mezzo secondo e non era un uomo da sottovalutare, anzi, ma Noi saremo la morte, inteso che quel giorno non avrebbe perso la nave, o li avrebbe uccisi uno ad uno o sarebbe morto nel tentativo di farlo. Lo doveva non solo alla sua famiglia ma anche a quegli uomini che lo seguivano ed agli altri che avevano scelto di unirsi a lui, no, non poteva deluderli.

    Vide il colpo d'ascia che, data la direzione, era presumibilmente diretto verso il suo collo, in un colpo ipoteticamente orizzontale o giù di lì. Normalmente Ralf glie l'avrebbe fatto parare con la parte mediana dell'asta per poi tentare di usare il collo e la base della lama avversaria per tentare di strappare via dalle mani l'ascia del Quartiermastro, ma quell'uomo era forte, forse più forte di lui, ma Ralf era pure il tipo che l'aveva buttato nel mare in tempesta come a dirgli "improvvisa", e Rass aveva improvvisato, quindi, quel giorno avrebbe fatto altrettanto.

    Rass restò in attesa dell'attacco nemico dandogli parzialmente il fianco, il piede destro in avanti, il sinistro arretrato, l'ascia nella mancina. Avrebbe tentato di schivare il colpo nemico genuflettendo di colpo il gomito avanzato, posandovi tutto il peso, per poi usare prima il piede arretrato e poi nuovamente quello avanzato per darsi una spinta in un tentativo di placcaggio: Voleva chiudere le distanze, l'obbiettivo era quello di incassare la spalla sul pube nemico e la testa contro il fianco. La mano destra dietro al ginocchio sinistro del Quartiermastro mentre la sinistra portava l'ascia dietro la caviglia destra del nemico, in pratica la spalla spingeva il bacino e la schiena del quartiermastro all'indietro mentre le mani erano occupate a tirare a sé le gambe cercando di agganciarne i punti deboli (collo del piede e dietro al ginocchio) nel tentativo di far andare il Gebbs a schiena a terra e ritrovarsi così su di lui. La strategia di Rass era piuttosto semplice, si rendeva conto di trovarsi davanti ad un uomo di mare che probabilmente aveva visto più battaglie di lui e quindi avrebbe avuto sicuramente più esperienza di Rass nel combattere una lotta convenzionale, quindi il giovane Harlaw decise di "tuffarsi" nuovamente in quella tempesta.

    Andare ad aiutare il capitano avrebbe significato dare le spalle a Gebbs, si, i suoi uomini si sarebbero fatti uccidere per proteggerlo ma avrebbe significato dare le spalle anche a loro, no, lui era migliore dei Greyjoy, sarebbe rimasto lì con gli altri. Il capitano dal canto suo aveva già avuto tutto l'aiuto necessario in quella situazione, era ora anche per lui di dimostrare per l'ennesima volta di essersi guadagnato il grado e di fare appello all'orgoglio che gli era rimasto.
    Vuoi la mia nave? VIENI A PRENDERLA!

    646 parole
    Rass: Marzialità 17 (forza 8 - destrezza 9) + Combattimento corpo a corpo 1
     
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9 replies since 26/7/2021, 16:05   200 views
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