Votes given by Clair•

  1. .

    Ancora una volta sulla breccia, cari amici, ancora una volta, o chiudete l’apertura del muro coi cadaveri dei nostri commilitoni. In pace nulla si adatta a un uomo come il contegno dimesso e l’umiltà. Ma quando avete nell’orecchio lo squillo della guerra, allora imitate l’azione del leone: irrigidite i muscoli, chiamate a raccolta tutto il vostro coraggio, nascondete la bonarietà sotto le sembianze di un truce furore; date all’occhio un aspetto terribile; fate che scruti attraverso alle feritoie del capo come una balestra di ferro, e la fronte lo domini cosi paurosamente come una roccia frastagliata sporge e sopravanza alla base logora divorata dal selvaggio oceano devastatore. Ora serrate i denti, aprite ben bene le narici, rattenete il respiro e tendete il coraggio sin dove può giungere.


    350px-T_Jedruszek_DefendersOfKingsLanding



    PORTA DEL LEONE

    L'esercito dell'Ovest una volta giunto nei pressi di Approdo del Re iniziò ad avanzare velocemente sulla strada dell'Oro verso la Porta del Leone.
    I membri dell'avanguardia furono i primi a vedere Approdo del Re, inizialmente una piccola macchia rossa in lontananza, ora dopo ora invece diventava sempre più grande, almeno il doppio di Lannisport. Ormai la voce che un esercito capeggiato dal leone dorato aveva iniziato una marcia forzata verso ad Approdo si stava propagando per le Terre della Corona. Ovviamente nessuno dei Lord della zona si era messo a sbarrare la strada in difesa di quella città, perchè effettivamente nessuno era così stupido da sacrificare le proprie truppe per ritardare di un giorno o due l'avanzate dei Lannister. L'esercito avanzò in una formazione a colonna massiccia e ordinata, solo una volta arrivati ad Approdo la disposizione cambiò, lasciando davanti i reparti di cavalleria e dietro la parte più massiccia composta da fanti, picchieri e arcieri.

    SojdA36


    Tutto taceva sopra le mura, vi erano uomini delle cappe dorate che non si preoccupavano di quell'esercito ma che al contrario correvano da una parte all'altra di quei bastioni. Urla e suoni facevano presagire che dall'altra parte qualcosa era andato storto e che uno schermaglia stava infiammando nella parte superiore del portone.

    Per i Sette perchè diavolo non è ancora stata aperta la porta?

    Lord Lydden avanzò verso il figlio, figlio che era insieme ad altri uomini a cavallo davanti alla porta precisamente sotto i bastioni, se un guardia dorata avesse lanciato un masso giù dalle mura poteva stare certo di essere uno dei primi a riceverlo dritto sul cranio.

    Allora?

    Forse i Sette udirono le parole del Grande Tasso e la porta iniziò ad aprirsi, uno spiraglio da cui potevano passare quattro o cinque cavalli alla volta.

    Dentro ragazzo! Fai il tuo dovere!

    Una trentina di cavalieri entrarono prima di Ausel da quel portone semi chiuso, ora toccava a lui farsi avanti e vedere cosa stava andando storto dall'altra parte e aprire quel maledetto portone.

    ---



    Il cavaliere scrutava con attenzione la maledetta Porta del Leone, fremeva e temeva che sarebbe rimasta serrata e che avrebbe costretto l'esercito dell'Ovest a prendere le mura di Approdo in una maniera molto più sanguinosa.

    Non vorremo lasciare tutta la gloria ai Lydden e ai Brax!

    Ser Caius maestro d'armi della Zanna Dorata provò a spronare in quel modo il giovane Wyllan Lefford, un ragazzo che a suo malgrado si era ritrovato nei reparti appena dietro l'avanguardia.

    Al trotto ragazzo, o per i Lefford non ci sarà nessuna gloria!

    Il cavaliere iniziò a costeggiare la colonna velocemente, avanzando verso lo spiraglio e fiondandocisi in mezzo. Ora stava a Wyllan raccogliere il coraggio, tirare fuori le sue palle dorate e fare come diceva il suo maestro.

    ---



    Una volta entrati dentro i loro occhi avrebbero incontrato per la prima volta uno scenario sanguinoso, soldati che portavano il drago a tre teste sul petto stavano combattendo contro gli uomini della guardia dorata, grida e grugniti si mischiavano al suono delle lame che si scontravano mentre alcuni cavalli esalavano l'ultimo nitrito stramazzando a terra con i loro cavalieri sopra. Una lancia volò impalando un uomo che cavalcava affianco al Lefford, mentre una guardia dorata cadeva all'indietro nella fontana al centro del piazzale tingendo quell'acqua di rosso. Erano entrati una cinquantina di uomini a cavallo in tutto, le cappe dorate erano molte di più, ma la loro esperienza non era abbastanza per contrastare quel contingente di soldati Targaryen.

    IJVjpYD



    Una decina di uomini in armatura nera iniziò a farsi largo tra quegli incompetenti sottopagati delle cappe e così aveva inizio, l'ingaggio tra Lannister e Taragaryen era incominciato. Non si poteva più tornare indietro. Un armigero puntò dritto ad Ausel con l'obbiettivo di farlo volare da cavallo e estrargli le budella, spettava al piccolo tasso difendersi da quel bastardo.

    Combatti usando marzialità e iniziamo a menarci o in via più semplificata descrivi la kill nel modo che preferisci e vieni ferito perdendo 5 pv (pochini, quindi una roba lieve).
    Wyllan è qualche metro dietro a Ausel, sempre a cavallo ed impugna una daga di ferro.


    Per ora questo è lo scenario, descrivete quello che volete e terminate che siete dentro e vede questo casino nel piazzale.
    Tengo conto che uno di voi a 0 marzialità e che non potrebbe uccidere manco un bambino, ma pure una donna con una pistola in mano è pericolosa quindi spero che usi il cavallo nel modo giusto. Prendete questa città di merda, per me, per Coxy, per la Torre della Gioia, prendete questo loop temporale e fatelo diventare il nuovo regno di casa Lannister! A noi!
    Per il Lefford è il suo primo post in quest quindi voglio vedere come scrive e che mi combina prima di lanciarlo in qualche disavventura dove potrebbe tirarci le cuoia. :D


    DALLA CIMA DI UN PENDIO A POCHI CHILOMETRI DALLA PORTA DEL LEONE

    Mia signora si sta aprendo!

    La porta si stava effettivamente aprendo e alcuni uomini iniziarono ad entrare in quella piccola fessura, quel piccolo spiraglio di luce. Dietro il portone un immensa città fatta di tetti e cupole si estendeva come un immenso formicaio, al centro di essa una cupola più grande delle altre con guglie che salivano toccando il cielo, il tempio di Bealor. Nell'angolo più remoto sopra una collina cresceva, come un prolungamento naturale del terreno, la Fortezza Rossa, castello dei possessori di Approdo.

    Quanto vorrei esserei lì...

    Elizeha si fece sfuggire quelle parole, bramava la battaglia. Girò il capo, verso il comandante di quel piccolo distaccamento.

    Possiamo iniziare ad avanzare? Ormai stanno entrando. Ci metteremo almeno mezz'ora se non di più a raggiungere la porta.

    Non se ne parla, gli ordini sono di entrare quando il grosso dell'esercito sarà per le strade di Approdo, non è sicuro ora.

    Elizeha sputò a terra.

    Non è sicuro per voi.

    Per lei era snervante attendere, ma quello era il posto in cui doveva stare, affianco ad Elly.

    Lady Lannister a che pensate, vi vedo persa. Forse volete iniziare a scendere? Potremmo galoppare fino alle retrovie dell'esercito.

    Certo non poteva andare da sola in quel luogo, ma poteva sempre seguire Elly.

    Elly è su un collinone insieme ad altre persone che ovviamente non possono combattere, dalla collina vedi le mura, la porta e l'esercito. Il tuo ignobile sodomita tanto amato è lì, come ti fa sentire? Puoi scendere con Elizeha, ma non sentirti obbligata, il posto della Lady ora è quello, ma se vuoi avere un colpo di testa io ti seguo, insomma fai quello che vuoi.


    Quest corale, chi prima posta meglio alloggia, senza ordine turnistico almeno che non sia io a dirvelo.
    Il tempo di risposta disponibile é una settimana dall'ultimo post. Se si é impossibilitati a rispondere nel tempo stabilito basta comunicarlo nel topic assenze informando su quando si tornerà attivi. Se non ci saranno comunicazioni, il pg salterà il turno e sarà mosso come png dallo staff se necessario per quel turno. Ogni turno di *assenza*costerà un malus del 10%in punti esperienza.

    Il moderatore ha tempo una settimana per rispondere. Se é impossibilitato incaricherà un altro mod di occuparsene.
    Se dopo una settimana il topic non avrà ricevuto moderazione, i pg potranno proseguire in libera muovendo eventualmente altri png e riceveranno un "risarcimento" del 5% in punti esperienza a fine quest.
    LIMITE MINIMO PAROLE= 600
  2. .
    Lily tendeva a non piangere e a non chiedere aiuto, mai, più per orgoglio che per un vero motivo. Gli unici momenti in cui non riusciva ad impedire alle lacrime di scorrerle lungo il viso erano quelli in cui sentiva la frustrazione, la rabbia, prendere il sopravvento. Non vi erano singhiozzi, né urla e strepiti: Lilyanne Martell piangeva in silenzio, in maniera stranamente composta, gli occhi colmi di rabbia. Piangeva quando non capiva o quando si sentiva impotente di solito, e l’incapacità di smettere la rendeva ancora più furibonda. Una cosa che la faceva arrabbiare era vedere gli altri piangere. Era una di quelle cose che non sopportava, perché le lacrime erano insensate: era nata a Dorne, conosceva il valore dei liquidi. Per questo vedere Adhara Dayne piangere era stato … strano. Ma non irritante, anzi. Le aveva solo fatto venire voglia di aiutarla.

    Grazie per la tua benedizione e per l'aiuto che mi concedi. Probabilmente incontrerò il Concilio Ristretto domani, non ero troppo fiduciosa nell'ottenere la loro benedizione da sola, ma se riuscirai a parlare con Varys forse potrò avere una possibilità in più. Ma, in realtà, non voglio altre intercessioni. Ti chiedo solo di poter venire con te, se è possibile.

    Cosa mai avrebbe potuto fare, lei, per convincere il Concilio Ristretto della bontà di quella causa? Per convincerli a far lasciare ad Adhara la Fortezza Rossa e Approdo del Re? Era una cosa che andava anche contro il suo interesse. Senza la Dayne, rischiava seriamente di rimanere sola … ma allo stesso tempo non poteva obbligarla, non sarebbe stato giusto. Poteva solo sperare, pregare di fare la cosa giusta.

    Sarò con te Adhara, è una promessa. Ma non so se avrò la possibilità di parlare con Varys prima della seduta, né sel nel caso mi ascolterebbe

    Poteva essere controproducente mostrare tanto al Concilio che voleva aiutare Adhara. Cosa sarebbe successo, ad esempio, se non l’avessero lasciata andare? Lily avrebbe potuto facilmente farla scappare dai passaggi segreti, o almeno credeva … c’erano passaggi che uscivano dalla fortezza, alcuni che arrivavano addirittura sul mare, ma si sarebbe dovuta approntare una barca … no, non ‘era nulla che uscisse veramente dalle mura di Approdo. Nulla che Lily avesse scoperto fino a quel momento perlomeno. Aiutare Adhara avrebbe potuto segnare la fine delle sue libertà, perché non ci avrebbero messo molto a capire chi aveva aiutato la Dayne ad uscire, ed era stato lo stesso Varys a mostrarle i passaggi segreti … si, avrebbe potuto essere controproducente. Ma di sicuro le avrebbe fatto guadagnare un’alleata ancor più fedele.

    Non mi metterà in pericolo? Sarei falsa se vi dicessi che non mi fa paura, ma prima di dirvi di sì, voglio sapere una cosa...Prima di metterci in viaggio verso il laghetto dei finti fenicotteri, quell'uomo...quello della Piuma Bianca, ho visto che vi aveva messo tra le pieghe della veste un biglietto.
    Sapevate del rischio che potevamo affrontare?


    Lo sapeva? Le criptiche parole del biglietto, l’avvertimento quasi velato … con il senno di poi, tutto aveva assunto un significato spaventoso. Ma perché? Quelle parole volevano metterla in guardia da Varys era ovvio, ma a che pro se poi la Piuma Bianca aveva tentato di ucciderla? Non aveva senso metterle il tarlo in testa e poi cercare di ammazzarla. A meno che …

    Era un biglietto molto criptico Adhara, onestamente ancora non so cosa significhi. Ma posso assicurarti una cosa: non avevo idea di cosa fosse la Piuma Bianca, né dei pericoli cui andavamo incontro. Posso giurarti che in quel caso avrei parlato

    Assicurò, ancora pensierosa. Il tarlo in testa … no, non era stato perché volevano ucciderla. E se fosse stato proprio in caso di fallimento? Portare avanti due piani in contemporanea, cercare di imbrogliare un’imbrogliona. Non male come idea. Se fossero riusciti nel proprio intento avrebbero avuto una protetta del Ragno morta; in caso di fallimento invece avrebbero avuto una ragazza sospettosa, con il continuo “e se …?”, il dubbio perenne riguardo al suo maestro. Onestamente, la piuma bianca si sarebbe potuta risparmiare la fatica: Lily non si era mai fidata del Ragno.

    Te l'ho detto già una volta, finchè ricorderai chi sei sarò con te. Chiedimi quindi cosa vuoi che faccia, Lilyanne Martell.

    La ragazza sorrise, raddrizzando le spalle, più simile a Lilyanne Martell di quanto non si sentisse da tempo. Non poteva permettere alla capitale di cambiarla. Non doveva darla vinta così ai Targaryen. Rimanere se stessa, sempre. Non voleva lasciar andare Adhara anche per questo, perché sapeva che lei le avrebbe sempre ricordato la sua terra e la sua vera essenza. Ma non poteva fare altrimenti.

    Il mio cuore è dorniano Adhara, non dubitarne mai

    Prese un respiro profondo, osservandosi la pelle troppo pallida – le avrebbero permesso di prendere il sole, se l’avesse chiesto? – e poi rialzando lo sguardo sulla sua dama da compagnia.

    Tu tornerai a casa: me ne assicurerò personalmente. Che tu lo faccia con il consenso del Concilio Ristretto o meno, per terra o per mare, giurami che passerai da Alto Giardino. Ti consegnerò una lettera, e tu la darai ad una persona … riesci ad immaginare chi, amica mia?

    Hadray. A lui doveva darla: ad Adhara aveva confessato i suoi sentimenti, era certa che avrebbe capito. Doveva farlo.

    Consegnerai quella lettera a lui e solo a lui. Non ai suoi servi, né alla sua famiglia. Se scendesse il Padre in persona a chiedertela, tu rifiuteresti, chiaro? Quella lettera toccherà solo tre mani: le mie, le tue e quelle del suo destinatario. Giuralo su ciò che hai di più caro al mondo.

    Poi prese un respiro profondo, abbracciando l’altra ragazza e portando le labbra all’altezza del suo orecchio, sussurrando talmente piano da faticare a sentirsi lei stessa.

    Quando avrai ritrovato tuo padre, va a Lancia del Sole, parla con mio fratello. Digli di me e del Re, e che potremmo scambiarci le sedie se solo lui lo volesse

    Non attese la risposta, spostandosi e poggiando le mani sulle spalle dell’altra dorniana, gli occhi brillanti.

    Grazie Adhara, per avermi ricordato chi sono
  3. .
    Resti calma, mia Principessa. Nessuno di questi uomini può farle del male, non si preoccupi. Deve solo dirmi chi fra loro è il fabbro, non è difficile

    Già Lily, non è difficile, avanti. Riconosci il fabbro fra questi tre uomini muscolosi e dall’aria burbera, non preoccuparti!

    Pensò fra se e se, acida, avanzando nella stanza e osservandoli con attenzione: Varys l’aveva chiusa lì assieme a loro almeno un’ora prima, e da allora se ne stava sulla porta ad osservarla. Quegli occhi la mettevano in soggezione, e la irritavano, e … e … era colpa sua se l’avevano rapita! E l’unica cosa che lui aveva fatto era stato andarlo a prendere dalla sua stanza, farla uscire dal passaggio segreto … e tenerla lì a fare quegli stupidi esercizi. Oh si, il Maestro dei Sussurri, il Ragno Tessitore, colui dalla Tela perfetta, capace di scoprire ogni spia che tentava di intrufolarsi a palazzo era davvero (in)utile! Lilyanne masticò un’imprecazione, sapendo di doversi sbrigare: il Ragno non l’avrebbe aiutata se avessero scoperto che se l’era svignata dalla sua stanza.

    Ho ancora molte cose da insegnarvi Principessa, non abbiamo tempo anche per questo … ricordate quello che vi ho detto sul linguaggio non verbale

    Bene. Fantastico. Cosa le aveva detto sul linguaggio non verbale? Prima cosa: lei lo conosceva già, quel linguaggio. Lo usava tutti i giorni, tutto il giorno, costantemente. Una parte di lei sapeva già riconoscerlo, anche se non lo faceva che a livello inconscio. Quindi, era un passo avanti rispetto a … nessuno. Tutti sulla terra usavano il linguaggio del corpo. A detta del Ragno, tutti usavano lo stesso poi, perché secondo i Maestri il cervello degli uomini era sempre uguale: a destra la memoria, a sinistra la fantasia. Ad esempio, guardare in alto a destra prima di rispondere ad una domanda significava che si stava prendendo un ricordo, in basso a sinistra che lo si stava costruendo. Però non voleva dire nulla, in realtà: le reazioni delle persone variavano in base al contesto, a ciò che pensavano in quel momento, in base al loro interlocutore … quindi, come poteva riconoscere la menzogna? Era quella la parte iniziale, a detta di Varys. Riconoscere prima l’umore, poi la menzogna. Infine, comprendere la verità senza bisogno di parole. E naturalmente controllare il proprio linguaggio non verbale, qualcosa che a Lilyanne sarebbe davvero riuscito difficile: il travestimento era una cosa, la menzogna anche, ma … beh, nascondere ciò che si provava? Lily tendeva piuttosto a mostrarne solo una parte. Secondo Varys però, anche quello era un metodo. Inutile dire che il ragno ci aveva messo più o meno cinque minuti a cogliere il suo stato d’animo e a comprenderne il motivo.

    Ciò che le persone dicevano a voce, poi, contava ben poco. Si poteva anche dire la verità, ma se l’atteggiamento era sbagliato nessuno avrebbe creduto alle parole che si pronunciavano. Quindi, Lilyanne doveva solo prestare attenzione. Non era difficile. Poteva riuscirci – doveva riuscirci.

    E va bene … visto che abbiamo così poco tempo potresti anche farmi rilasciare, non credi?!

    Varys non si disturbò nemmeno a rispondere – Lily non era riuscita a scucirgli nemmeno l’ombra di un’informazione riguardo alle motivazioni che avevano portato le guardie a segregarla in camera. Guardie che le avevano risposto solo che erano ordini del primo cavaliere, quelli, quando aveva insistito per uscire. Primo cavaliere che non le era nemmeno concesso vedere. Che cosa sarebbe successo se avesse provato seriamente ad uscire? I soldati le avrebbero fatto del male, sarebbero arrivati ad alzare le mani su di lei? Lily non dubitava di riuscire ad uscire dalla propria stanza, se non dai passaggi segreti almeno dalla finestra – ma non le erano ancora spuntate le ali, e avrebbe preferito di gran lunga continuare a vivere piuttosto che spiaccicarsi sul selciato della fortezza tentando una fuga inutile –, ma non sapeva che ordini avessero le guardie. Preferiva non rischiare per il momento, magari aspettando che il Primo Cavaliere allentasse la sua stretta, oppure il ritorno del Re in persona. Eppure, Lilyanne lo promise a sé stessa: Jon Connington sarebbe morto per quella prigionia. L’idea di un Primo Cavaliere così intraprendente – e fedele a Rhaegar – non le piaceva. Aveva sentito le voci sul sovrano e sul suo amico d’infanzia, e anche se non provava alcuna attrazione per il Targaryen non intendeva tollerare il tradimento, vero o presunto che fosse. Per fortuna Connington doveva essere pieno di nemici. E anche Varys … una volta che avesse smesso di essere utile, cosa avrebbe mai potuto impedirle di eliminarlo? Un giorno – un giorno non troppo lontano, sperava – gli sarebbe stata superiore, e al contrario della Piuma Bianca non avrebbe fallito. Poveri idioti. Cosa credevano, che lei fosse fedele al Ragno? Aveva bisogno di lui, nient’altro. Poi poteva anche morire, per quello che le importava. La dorniana sbuffò, avvicinandosi di nuovo al primo dei tre uomini e scrutandolo. Comunicazione non verbale, aveva detto il ragno. Non poteva toccare i presunti fabbri, solo guardarli. E allora avrebbe guardato. Il primo: tarchiato, spalle e tronco muscolosi, gambe egualmente possenti. Una zazzera di capelli neri. Varys aveva detto che non poteva toccare. Non aveva detto che doveva solo guardare. Si avvicinò ancora, osservando il disagio dell’uomo quando furono a meno di un passo di distanza. Con le mani dietro la schiena, attenta a non toccarlo, si chinò su di lui, inspirando il suo odore: sudore, il puzzo di piscio e marcio tipico del Fondo delle Pulci … fumo si, ma privo di quel particolare aroma di ferro caldo tipico delle fucine. Questa volta, quando parlò, non lo guardò negli occhi: lo sguardo di quell’uomo era ottuso, non rivelava nulla.

    Qual è il tuo mestiere, uomo?

    Un leggero fremito nelle mani, che si andarono a posare sopra il pube, in una posizione di istintiva chiusura. L’impercettibile esitazione prima di parlare. Non aveva bisogno di vedergli gli occhi: c’era tutto il resto del corpo a dirle ciò che voleva. Quell’uomo stava per mentire. Non ascoltò nemmeno la risposta – “il fabbro, mia Lady”, come aveva ripetuto negli ultimi minuti ogni volta che l’aveva chiesto –, prima di decidere che stava mentendo.

    Bugiardo. Non sei un fabbro

    Si voltò senza esitazione verso il secondo uomo, girandogli intorno: lui aveva una spalla più alta dell’altra e, all’apparenza, un braccio più forte. Poteva essere un buon candidato. Ma non puzzava nemmeno un po’. Aveva i capelli e la pelle puliti. Se era un fabbro, si era dato una bella ripulita prima di entrare a palazzo.

    Tu non sembri un fabbro. Sai di sapone, non di ferro, cenere e fuoco

    Dopodiché si voltò verso il terzo candidato: una donna. Lei di certo non poteva fare il fabbro. I fabbri erano solo uomini. Nemmeno a Dorne un’idea simile era possibile: era la candidata più probabile, ma non era semplicemente possibile. Al massimo, una donna poteva fare l’orefice. Era un’idea molto più fattibile. Le donne non avevano abbastanza forza fisica da manovrare una macina, soprattutto non se minute come quella. Sembrava più una serva, oppure una puttana con un fisico particolarmente scolpito. Lily si voltò verso il ragno.

    Nessuno di questi tre è un fabbro, Varys: il primo mente, il secondo è pulito, la terza è una donna. Ognuna di queste cose esclude le altre.

    Varys le sorrise, avvicinandosi lentamente a ciascun candidato.

    Al contrario, Lilyanne: il primo è un fabbro di Fondo delle Pulci, talmente povero da uccidere per un pezzo di pane, il secondo della Strada dell’Acciaio, talmente ricco da non dover più lavorare nelle fucine, la terza la figlia di un fabbro, che un giorno erediterà il lavoro del padre al porto. Se tu avessi guardato le loro mani l’avresti visto. Non puoi toccare, ma puoi osservare. Spesso la vista inganna … ma bisogna comunque usarla, mia Principessa.

    Congedò i tre con un gesto della mano, e subito essi scomparvero dietro la porta, lasciando la dorniana a bocca aperta.

    Avevi detto che c’era un solo fabbro! Hai mentito!

    Varys rimase fermo, gli occhi fissi in quelli della ragazza.

    Ho mentito con le parole. Se tu mi avessi osservato, mia Principessa, l’avresti scoperto in un attimo. Questo cosa ti fa capire Lilyanne? Cosa significa?

    La dorniana abbassò il capo, pensando.

    Significa … che non posso fidarmi di quello che dici, Varys il Ragno Tessitore. E che devo osservarti bene quanto osservo gli altri
  4. .
    Essere vivi è importante, è bello: quel giorno sarebbe rivissuto per sempre nella storia, i maestri lo avrebbero insegnato alle generazioni future, qualche musico ne avrebbe tirato fuori una canzone per scaldare i cuori di un reggimento di soldati prima di una battaglia. I protagonisti della battaglia alla Torre della Gioia sarebbero vissuti per sempre tra i libri e le canzoni.
    Ma ad Arlan di vivere per sempre nei libri e nelle canzoni non è che gli fregasse chissà che! Era meglio vivere il giusto lasso di tempo, con una scadenza nel tempo, ma avendo ancora tempo per fare o pensare. Quanti altri potevano dire lo stesso, di quelli che si era lasciato alle spalle giorno addietro? Pochini, probabilmente. E nemmeno quelli giusti.

    "Credi che a qualcuno potrebbe venire in mente di narrare le cronache di Arlan e il suo Broccolo?"

    Broccolo sbuffò scuotendo il capoccione, ma in maniera ironica: era un cavallo perfettamente inutile sul campo di battaglia, ma Arlan aveva cominciato ad apprezzare il suo senso dell'umorismo. D'altro canto, anche Broccolo pensava che Arlan fosse perfettamente inutile su un campo di battaglia, ma anche il quadrupede aveva cominciato ad apprezzare il senso dell'umorismo di Arlan.

    "Eh lo penso anche io... viceversa quelle di Arlan e del suo cetriolo..."

    Broccolo si fermò. Questa era troppo volgare

    "No, eh? Troppo grossolana per uno cresciuto in una stalla?"

    Incrociò le braccia sopra il pomo della sella e si piegò in avanti lungo il collo del cavallo.

    "A Blackhaven c'è ancora il cavallo che mi ha dato mio fratello. Magari non sapeva raccontare le barzellette come te, ma non si fermava ogni due fottutissimi secondi solo perché non trovava le mie battute divertenti o perchè era preso da manie di protagonismo! Faceva quello che deve fare senza troppe cerimonie."

    Broccolo girò il muso, per quanto la sua natura equina glielo permettesse, lanciando ad Arlan una occhiata spocchiosa. Anche lui poteva dire che alla Torre della Gioia aveva ancora il suo vecchio proprietario, che magari non era l'uomo più divertente del mondo, ma aveva il dono di saper stare zitto di quando in quando.
    Nessun rapporto è mai perfetto, e loro due non facevano eccezione. Quei litigi erano parte della routine quotidiana, quella nuova, bizzarra, routine quotidiana! E poi, anche volendo far ricongiungere il giusto cavallo al giusto cavaliere, non era la cosa più consigliabile del mondo: avevano lasciato le Montagne rosse qualche giorno prima e nessuno dei due aveva intenzione di tornarci tanto presto: il Bosco delle Piogge aveva fornito loro un posto dove nascondersi, dove mettere qualcosa sotto i denti e una via di fuga.
    Avevano proseguito verso nord, battendo sentieri poco utilizzati e evitando accuratamente ogni tipo di incontro. Ma poi il bosco aveva cominciato a farsi sempre meno folto, finché i loro passi non li portarono in una zona fatta di pascoli e colline. Si sentiva l'odore del mare anche se di mare non si vedeva ancora nessuna traccia. Ecco, è qui che li avevamo lasciati, a parlare di broccoli e cetrioli.

    "Comunque, questo mi pare un buon posto, di sicuro non verranno a cercarci qui. Che ne pensi."

    Broccolo cominciò a brucare l'erba. Dopo mangiato sarebbe stato sicuramente più trattabile. Arlan balzò giù dalla sella, stiracchiandosi le gambe. Non era al meglio di se: barba e capelli erano sporchi e arruffati e dopo giorni andando avanti solo a bacche e frutti che aveva trovato nei boschi, aveva perso qualche chiletto.

    "Dei, se solo tu fossi un prosciutto! Mi sono rotto di mangiare bacche!"

    Si lasciò andare, sdraiandosi sull'erba soffice. Dopo pochi secondi Broccolo si avvicinò e cominciò a leccargli la faccia

    "Lo sai che ti vedo più come un amico? Non sei proprio il mio tipo..."

    Broccolo non la prese sul serio e continuò a manifestare la sua solidarietà. Alla fine il Caron si rimise in piedi.

    "Sai, il costo della vita di questi giorni è... Caron"

    Broccolo nitrì divertito

    "E una cosa è certa, non possiamo restare qui come due idioti. Abbiamo bisogno di un lavoro!"
4 replies since 16/4/2012
.