Ad alcuni piace la guerra, ad altri no

Quest Ausel

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    Alfiere

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    Ausel • 9 febbraio • Mattina • Strade di Myr - fucina


    Il fabbro, visibilmente agitato ma cercando di mantenere un'apparenza di calma, lanciò uno sguardo furtivo verso un angolo oscuro della bottega. I suoi occhi si allargarono impercettibilmente, segno di un timore crescente. Le sue mani, coperte di sporco e cicatrici, tremavano leggermente mentre teneva stretto un martello, come se cercasse conforto nella sua pesantezza.
    "È un segno... ci dicono quali..."
    Dal buio dietro il fabbro, una figura si mosse lentamente verso la luce. Era un uomo incappucciato, alto e magro, il cui mantello scuro era intriso dalla pioggia incessante. Il volto era nascosto nell'ombra del cappuccio, ma la lama lucente che stringeva in mano brillava minacciosamente alla luce del fuoco della forgia.
    "Suvvia, non essere timido, lo puoi dire"
    Con passi calcolati, l'uomo incappucciato si posizionò tra Ausel e l'unica via di uscita visibile. La sua presenza era imponente e il freddo metallo della sua arma emanava una minaccia silenziosa ma eloquente. Non era necessario fare troppi ragionamenti, la sua intenzione di impedire qualsiasi discussione che potesse interferire nel suo piano ed era chiaramente espressa dalla posizione del suo corpo e dall'impugnatura ferma della spada dalla punta leggermente ricurva.
    L'accento era di difficile individuazione, in fondo Ausel aveva abitato poco in quel continente, ma poteva dirsi certo che non era quello di Myr, anzi sembrava molto più esotico
    "Chi sei tu per cercare questo simbolo? Io vedo un semplice ragazzino che osa essere così curioso da frapporsi al volere del Signore della Luce...tsk, non preoccuparti, non subirai niente di male per quanto hai ricercato oggi, ma dobbiamo fare in modo che tu ti dimentichi di questa giornata, non èv vero? Tanto oramai sarà tutto finito, forse è il caso che tu vada a dormire e ti risvegli col sole nel cielo."
    di certo, uscire era impossibile fino a quando quell'uomo incappucciato rimaneva armato, fisso ed eretto di fronte alla porta chiusa.
    "Non rifiuterei, fossi in te"
    A parlare era di nuovo il fabbro, poco distante da Ausel. Era rimasto immobile ma sembrava che la voce avesse acquisito nuova e maggiore sicurezza.

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    Lord

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    Il fabbro mosse gli occhi verso un angolo della bottega palesando i dubbi che il Lydden aveva avuto. Qualcuno era all’interno della bottega e lo stava osservando. Le mani dell’uomo si strinsero con foga attorno al manico del martello come a ricercare una sorta di sicurezza in quell’arnese che, nella sua quotidianità, rappresentava l’elemento essenziale del suo lavoro.
    Quei simboli, quel segno presente sulla pergamena, indicava qualcosa. Il fabbro era riuscito a dire solo queste poche parole prima che dall’ombra una figura si facesse avanti e si mostrasse. Era una figura incappucciata, zuppa d’acqua, come lo era il Tasso e … che fosse la figura che aveva cercato invano di catturare? Non si vedeva il volto della figura e, per quel che il Tasso potesse saperne, poteva essere lui come un’altra. Ciò che lo stupì fu la presenza di un’arma nelle sue mani. Stava stringendo una lama che brillava alla luce delle fiamme della forgia.
    La figura incappucciata si mosse di pochi passi andando a posizionarsi tra il Lydden e l’unica via di fuga presente nella bottega, la porta da dove il ragazzo era entrato.
    La figura parlò con un accento stranamente distante da quello che poteva aver sentito dalle persone di Myr eppure non avrebbe saputo dire da quale parte del continente orientale quell’accento potesse giungere. Non ne sapeva nulla e aveva abitato poco in quelle terre per poter anche solo avere una vaga idea. Non era di Myr, probabilmente. Ciò che disse, poi, fu alquanto eloquente. Era un uomo che si muoveva sotto la guida del Dio della Luce. un ulteriore fanatico? Poteva essere.
    ”Chi ti dice che io sia un semplice curioso? Potrei essere nel luogo giusto al momento giusto per poter compiere anche io il volere del signore della luce.”
    Non aveva idea di come si trattassero i fanatici, ma da quel poco che aveva potuto intuire con la cugina del Targaryen e la sua strana idea di essere la voce della Fanciulla, essi erano convinti di essere mandati dalla divinità stessa per compiere un volere. Anche i fanatici del dio Cinghiale erano giunti nelle Terre della Corona per compiere un volere, quello di sacrificare delle persone al dio cinghiale. Che anche il dio della luce fosse desideroso di sangue?
    ”Se sono qui, può essere che il dio della luce mi voglia qui e se ho seguito te è perché quel simbolo mi ha chiamato.”
    Ausel stava cercando di sfruttare tutto ciò che aveva imparato sfruttando la dialettica. non era il suo forte, ma poteva servire a questo scopo?
    ”Illuminami con la sapienza del dio e allontana con la sua luce le tenebre che oscurano la mia mente. Fammi comprendere e potremmo ritrovarci come compagni.”


    Provo ad utilizzare la seduzione per cercare di evitare di morire in primis e di capire cosa stanno facendo in nome di questo sio.
     
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    Alfiere

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    ritardo potentissimo....
    uff


    Ausel • 9 febbraio • Mattina • Strade di Myr - fucina


    La figura incappucciata si fermò per un momento, apparentemente sorpresa dal coraggio o forse dalla follia di Ausel. L'acqua che sgocciolava dal suo mantello formava piccole pozzanghere scure sul pavimento di pietra della bottega. Un breve sorriso sembrò formarmi sulle labbra nascoste nell'ombra del cappuccio prima di rispondere con una voce calma ma carica di un freddo intento.

    "Scommetto che il Dio della Luce avrebbe i suoi piani per te, ragazzo, ma dubito che comprendano l'unirsi a me." La sua mano stringeva fermamente la lama "Non sei qui per caso, dici? Il segno ti ha chiamato, ah, e se fosse realmente così? Forse, allora, dovresti ascoltare più attentamente."
    L'uomo fece un passo avanti, riducendo ulteriormente lo spazio tra lui e Ausel. "Ma se sei veramente inviato dal Dio Rosso, dimostramelo, dimostraglielo. Non con parole vuote, ma con azioni. La luce non si nasconde nell'ombra, non si ritrae di fronte al pericolo."
    Dal modo in cui parlava, era chiaro che l'intuizione di Ausel fosse stata corretta.
    "L'Alta Sacerdotessa Kinvara ci aveva detto che avremmo trovato alleati, non immaginavo così presto, però...bene"
    Lo sguardo dell'uomo si diresse verso il fabbro.
    Kayax, il tuo contributo è stato prezioso, rintracciare tutti quegli sporchi myrensi sarebbe stata dura senza il tuo aiuto, peccato che in passato tu abbia deciso di tradire chi ti aveva fatto nascere. Lo sguardò passò ad Ausel.
    "Quest'uomo ha tradito la nostra Città, ancor prima di rinnegare il Signore della Luce. Il suo scopo di espiazione è dunque giunto al termine, ora può morire."
    "Cosa? NO! NO! Io...io...io vi ho indicato le persone, vi ho detto delle fucine che lavorano per la milizia!! No, no!"
    La figura incappucciata sorrise, questa volta visibilmente nonostante gli occhi oscurati dal cappuccio. "Sì, hai servito il Dio della Luce, ma il tradimento non può essere lavato solo con servizio, Kayax. La redenzione completa richiede un sacrificio finale, e il tuo tempo è giunto. E inoltre, lavori tanto quanto loro il metallo, e non possiamo permetterci questo".

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