Armageddon: il primo sigillo

Corale

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    Laenor si trovava in una situazione al quanto complicata diciamo. Aveva davanti dei bugiardi che, per quanto falsi e menzogneri potevano essere, avevano appena detto una cosa molto vera. Appartarsi da soli in un ufficio una fanciulla e una guardia non era la miglior delle cose e, agli occhi di un semplice contadino o di un malpensate, poteva sembrare quasi come se il capitano della porta volesse qualcosa in più che la verità, ovvero un pagamento in natura cosa che per Laenor non solo era impensabile ma anche al quanto disprezzante e viscida. Perciò il capitano stabili due cose alla richiesta della giovane fanciulla "Va bene My Lady vostro padre potrà venire con voi senza nessun problema anzi cosi prenderemo due piccioni con una fava" e dopo aver aspettato di vedere la reazione dei due a questa affermazione aggiunse "Inoltre vi interrogherò entrambi allo stesso momento e tutto ciò non accadrà nel mio ufficio ma bensì nel tavolo di censimento davanti a tutti i miei fratelli della guardia cittadina e i rifugiati. Se siete timidi, mi dispiace per voi ma avremo un bel pubblico anche se un po' freddo diciamo." e girandosi verso la porta per dirigersi verso essa il capitano aggiunse "Naturalmente in caso mi abbiate mentito sulla vostra identità, la vostra reale identità verrà conosciuta da tutti loro e quindi se prima potevate avere discrezione ora non ne avrete più. Inoltre farò delle domande su voi due in contemporanea e pretenderò che tutte e due mi rispondiate insieme. Evitate di fare ciò e vi manderò dal capocarceriere della fortezza. Naturalmente il resto del vostro gruppo rimarrà nelle calde mani del mio fratello theo e dei nostri ragazzi, vero Fratelli? " e poi come se questa ida gli fosse venuta alla fine Laenor penso prontamente che il seguito della fanciulla doveva sapere chi fosse perciò guardando theo disse "vecchio mio fai il censo di tutti loro e chiedili chi sono questi due, come li hanno conosciuti e che ci fanno qua. Se le storie non combaciano riferiscimelo e se sembra che ti raccontino balle mandali nelle carceri. Va ben fratello?" Laenor aveva deciso di giocare pensate perché voleva andare in fondo alla faccenda e scoprire cosa stava accadendo senza mezzi termini. Più volte aveva abbassato la guardia o era stato troppo permissivo con il nemico e se mentre prima non aveva responsabilità di alcun tipo ora tutta la sua città e la sua casa dipendevano da lui e egli non avrebbe sbagliato e deluso coloro che si affidavano a lui, né la citta in se e ne i suoi fratelli d'armi.

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    Holland [Porta del Fango > Fortezza]
    Torna indietro appena puoi. In un’altra epoca, guidato da un navigatore gps, si sarebbe sentito dire di fare inversione. Da quelle parti non aveva trovato niente e così decise di tornare sui suoi passi per ricongiungersi alla sua signora e vedere se aveva ordini da dargli, un passo alla volta e con il tempo necessario, senza mai smettere di guardarsi attorno avrebbe fatto ritorno alla Fortezza Rossa, al suo cuore.

    Lyanne, Nick e Orwell [Stanze del Gran Maestro]
    Senza farsi pregare Nick si avvicinò per dare una mano ad Arthur a rimettere Isabel sul letto seguendo le indicazioni del Maestro Minor, in quella stanza le sue braccia erano le più adatte ad aiutare il cavaliere nel far stendere la moglie, dal canto suo Lyanne fece qualche passo indietro per lasciar spazio di manovra proprio a Maestro Minor e non intralciare i soccorsi che erano appena arrivati. Fermare quell’emorragia era importante, non era lei stessa un Maestro ma aveva ricevuto delle indicazioni sul primo soccorso e anche un bambino, forse, avrebbe capito che far smettere quel sanguinamento eccessivo poteva essere la strada giusta.
    Decise di rimanere nella stanza, a disposizione, se vi fosse stato bisogno di altro ma fece cenno ai due fedeli uomini di spostarsi in un angolo, in disparte, dove avrebbero potuto parlare senza disturbare le operazioni di soccorso a Isabel.
    Orwell fu il primo a farsi avanti cedendole il foglio di pergamena che riportava quel messaggio, sapeva di non avere bisogno di tradurlo, che Lyanne sarebbe arrivata alle sue stesse conclusioni.
    “L’ho trovato nelle vostre stanze, stretto nel pugno di Olenna ma non so chi lo abbia portato lì, per quanto abbia cercato di ripercorrere i passi del messaggero non sono riuscito a risalirvi, tuttavia ho trovato la strada che potrebbe avere fatto...”
    Gli occhi di Orwell stavano lasciando intendere tanto quanto le sue parole, quelle stanze permettevano un secondo accesso e non solo quello tradizionale e lo aveva appena scoperto in quel modo. A farle trattenere il respiro, tuttavia, non fu quella notizia ma quanto lesse srotolando la pergamena.
    Tyrosh si prepara alla guerra.
    Strinse con più forza quel foglio tra le dita, tra nervosismo, timore e rabbia. Avrebbe dovuto parlare con Rhaella, per forza di cose. Quel Concilio non era stato che l’inizio di una serie di rattoppi da mettere. Aveva fallito nel cercare di parlare con i superstiti dei nobili signori di Essos che erano stati invitati dal Re e poi tornati a casa loro, uno lo aveva fatto furente e le cose stavano andando sempre peggio.
    Orwell si ritrasse ma si fece avanti Nick, cos’altro poteva andare storto?
    “Il popolo scalpita, mia signora. Voci, al porto.”
    Informazioni che riteneva potessero essere condivise con un tono di voce ridotto ma non ancora così segreto.
    “I mercanti che arrivavano da oltre il Mare Stretto hanno smesso di farsi vedere se non quelli provenienti da Braavos.”
    Si avvicinò per mormorare altre parole, la voce ridotta ad un sussurro.
    “A quanto pare gli eretici non sono stati sradicati come erbe infestanti da un campo, si nascondono ancora, nell’ombra, in silenzio, in attesa che il profeta venga a guidarli. Sembra abbiano smesso di incidersi la stella per passare inosservati.”
    C’era anche la questione di Myr e di Dorne ma non l’avrebbe sussurrata al suo orecchio lì dentro.
    C’era anche la questione di Myr e di Dorne ma non l’avrebbe sussurrata al suo orecchio lì dentro.
    Cosa altro poteva arrivare? Quale altra notizia? Il Ragno Tessitore in verità non era fuggito ma si fingeva una donna e si nascondeva da qualche parte osservando tutto divertendosi delle disgrazie di chi si era preso il suo scranno?
    Si voltò osservando Isabel sperando per lei le cose stessero andando meglio.

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    Venne il buio. Isabel se lo aspettava, infondo pure l'uomo che aveva aiutato insieme a Maestro William era svenuto sulla spiaggia di Isola dell'Orso, pur avendo trovato mani preparate a medicarlo, quindi perchè non lei? Una ragazza già debole di nascita e ancora più provata dopo il lungo viaggio di ritorno alla capitale e dopo aver rischiato di perdere il suo bambino.
    Aveva detto a Eldridge che il ladro era fuggito a Est e non riuscì a spiegarsi il perchè lo disse, alla fine cosa poteva importarle? Quale giustizia sarebbe arrivata a lei se lo avessero catturato? Gli Dèi avevano voluto che lei fosse proprio in quel posto, in quel preciso momento e che vedesse qualcosa di strano tra le mani di uno sconosciuto. Si divertivano coloro che vegliavano sugli uomini.
    Ma gli Dèi volevano veramente che una donna innocente con in grembo il suo bambino perisse a causa di un balordo? Arrivò alla conclusione che agli Dèi non importasse molto di come si sarebbero svolte le vite della gente che aveva la sfortuna di alloggiare ad Approdo del Re, visto che sembrava che nemmeno al Re importasse più di tanto.
    Le era sembrato di vedere giungere suo marito poco prima di chiudere gli occhi, ma poteva essere solo frutto della sua immaginazione per quanto ne sapesse, visto e considerato che ora si trovava su una spiaggia a contemplare il mare.
    Il suono delle onde la rilassava parecchio. Non c'era nessuno attorno a lei, solo qualche gabbiano che cercava di pescare al largo.

    Io rimango qua e Approdo andasse in malora disse, mentre infilava i piedi nudi sotto la sabbia.

    In effetti non era immune al dolore nemmeno in isolamento nella sua testa. Il braccio le faceva male ogni tanto, ma se guardava sotto la manica non c'era nulla.

    Sconfortante. Pure qui mi tocca soffrire.

    Si alzò in piedi e si avvicinò all'acqua, ma quando si immerse fino alle ginocchia, non sentì nulla. Sembrava che l'acqua non esistesse e che in realtà lei non vi fosse mai entrata.
    Eppure mentre camminava verso acque più alte, poteva notare quel liquido trasparente avvolgerle il corpo, sempre più in alto, fin quando non le arrivò appena sotto il seno.
    Le sembrava quasi di fluttuare e rimase ferma per qualche istante a cercare di sentire qualcosa, finchè non sentì di nuovo dolore al braccio, ma stavolta fu più acuto.
    Sentì la voce del Gran Maestro che tentava di comunicare con lei, ma era ovattata, come se si trovasse sott'acqua.

    "Mi sentite Lady Isabel?" furono le parole che comprese.

    Avrebbe voluto fare "si" con la testa, ma le pesava troppo e tentò di alzare il braccio buono per far capire che era cosciente. Ci riuscì solo in parte.
    "Lasciatemi tornare sulla spiaggia" pensò. Stare li era troppo faticoso per lei che versava in condizioni pessime, mentre nella sua testa regnava il silenzio e la serenità. Lontana da tutti e da tutto.
    Cosa stava cercando di fare? Si stava forse arrendendo? Per un taglietto sul braccio?
    Era stanca, sicuramente, ma doveva ritrovare la forza di guarire e portare avanti la sua vita con Arthur e il loro bambino.
    C'era confusione attorno a lei, molta gente andava e veniva e il sangue aveva sporcato troppi stracci, ma le domestiche della fortezza erano sicuramente avvezze a lavare via tali macchie, in quanto ad Approdo non c'era giorno in cui non si versasse sangue umano in giro.

    Succede che mi trovavo nel posto sbagliato al momento sbagliato, Gran Maestro fece con un filo di voce.

    Vide Arthur vicino a lei, probabilmente aveva tentato di curare la sua ferita e forse le aveva pure fatto delle domande prima che cadesse preda della sua mente.
    Le venne quasi da ridere a pensare che poco tempo prima era rimasta totalmente sola in balia di uno sconosciuto e ora tutta la corte si era prestata in suo soccorso. Pensò anche che l'unico ad avere l'informazione sulla direzione presa dal ladro era Eldridge e a guardarlo bene non sembrava proprio calmo e lucido.

    Est. Cercatelo a Est disse, indicando la porta.

    Ora tutti i presenti sapevano dove poter iniziare la loro ricerca, ma nessuno, compresa lei, sapeva cosa stavano effettivamente cercando. Forse il ladruncolo era un povero disgraziato che non aveva accesso alle cure mediche necessarie per la sua famiglia e aveva tentato di rubare un unguento al Gran Maestro per curare qualcuno a cui voleva bene e quindi tutto quel trambusto era fine a se stesso. Anche perchè nessuno avrebbe rischiato la prigione per un motivo meno valido, no? Isabel faceva solo ipotesi con se stessa e l'unica certezza che aveva era che se fosse rimasta ferma a sonnecchiare sulla poltrona, tutto il sangue riverso a terra e sugli stracci lo avrebbe ancora avuto dentro il suo corpo.

    Pensavo fosse una Cappa aggiunse, come se volesse giustificare il suo azzardo.

    Si, perchè non era nulla di meno. Era stata una stolta a voler ficcare il naso in questioni che non le appartenevano.
    L'unguento non era suo, la stanza non era sua, quindi era rimasta vittima della sua stessa curiosità.
    Diede uno sguardo al suo braccio e non aveva un bell'aspetto.
    "Rimarrà una orribile cicatrice" pensò.
    Confidava nelle cure del Gran Maestro sapendo che avrebbe fatto un lavoro da certosino, eppure quella linea rossa non avrebbe mai più lasciato la sua pelle lattiginosa.

    Maestro, vi ha rubato qualcosa, ma non so cosa sia. Era avvolto in un panno.

    Pensava che fosse importante dare queste informazioni, così che potessero trovare il responsabile e chiedergli il perchè avesse trafugato un medicinale così importante, più della vita di una giovane donna.

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    Scusate lo svarione.
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    In giro per la Fortezza -Aaron Manolesta
    Benché di fronte al Maestro delle Leggi il servitore tenne un contegno ineccepibile ed una propensione all'obbedienza che avrebbe fatto lezione, quando fu solo con il giovanissimo coppiere gli fu difficile nascondere l'espressione scocciata di chi quella mattina era stato preso per un galoppino. Aveva tuttavia abbastanza esperienza da capire che lasciarsi sfuggire di fronte ad Aaron la minima reticenza avrebbe potuto avere conseguenze spiacevoli: "Quando ho lasciato la Porta del Drago il Comandante Laario era diretto verso la Fortezza Rossa. Non so bene trovarlo attualmente." -la decisione su come proseguire sarebbe stata tutta di Aaron -"Possiamo provare a chiedere alle guardie ai cancelli, oppure tornare alla Porta del Drago o provare alle caserme. Dove credete di cominciare a cercarlo?"

    Studio del Maestro delle Leggi, Philipp e Marissa
    "Lord Waynwood" -il soldato assunse una posa quasi militaresca di fronte a Philipp -"quando ho lasciato la Porta del Drago il Capitano Longwaters stava dando ordini di cominciare il censimento. A quanto ho compreso lo sta conducendo di persona affinché nulla ci sfugga."
    Quindi tutta la sua attenzione venne richiamata dalla Lady che andò dritta al punto senza troppe cerimonie; osservò il biglietto quindi annuì con una certa veemenza.
    "Sissignora me ne ricordo. Un povero disgraziato che era giunto con una carovana di mercanti dalla Strada dell'Oro. Non ho afferrato bene il suo nome, potrebbe essere Valdo ma non ci giurerei ecco." -quindi si affrettò a riprendersi dall'incertezza per comunicare le poche informazioni che sapeva con più sicurezza -"Si è presentato al barbacane della Fortezza Rossa chiedendo udienza con il Sire in persona. Ero di rientro dal mio turno di guardia alle porte quando ho assistito alla scena. Diceva di venire da Oxcross nelle Terre che furono dei Leoni, che sua moglie e sua figlia erano state vendute come schiave dai mercenari del Re e che Rhaegar doveva aiutarlo a ritrovarle e a liberare gli altri suoi compaesani."
    Se prima si era espresso con sicurezza ora iniziava a titubare delle parole pesanti che stava pronunciando, parlare di schiavitù a Westeros! E poi per mano di uomini di Rhaegar?!?
    "Insomma, questo è quello che andava farneticando almeno. I soldati di guardia gli ridevano in faccia e lo schernivano per le idiozie che stava dicendo e per il suo proposito di parlare addirittura con il Re. A me... a me ha fatto compassione mia Signora. Forse non stava dicendo tutta la verità però il suo dolore mi sembrava sincero. Mi sono azzardato ecco..." -abbassò il capo in segno di vergogna -"A dirgli che potevo aiutarlo a fare arrivare il suo messaggio se non al Re quantomeno al suo Concilio ecco. E' per questo che ho fatto consegnare questo messaggio al vostro ufficio, Lord Waynwood. Il contadino mi ha ringraziato di vero cuore, diceva che avrebbe atteso una settimana davanti alle porte delle notizie e poi si sarebbe imbarcato da solo per Myr per risolvere la faccenda. Non l'ho più visto personalmente, ecco. Poi ho preso servizio con il Capitano Longwaters e ci hanno cambiato i turni di guardia."
    Effettivamente Philipp aveva ricevuto una missiva dalla Cittadella in cui lo informavano che Ser Himra Celtigar aveva scoperto una tratta di schiavi nell'Ovest...

    Porta del Drago, tavolo del censo, Laenor e Jayna
    Il silenzio di Jayna fu più che sufficiente per condurre i due di fronte al tavolo del censo ed iniziare quello che agli occhi di Marq sarebbe stato una sorta di supplizio. Il poveretto guardò la Westerling un paio di volte in cerca di un soccorso; non lo preoccupavano tanto le rivelazioni del resto del gruppo che effettivamente li conosceva come padre e figlia, Tylda e Lann...ma quale follia la Westerling aveva intenzione di inventare di sana pianta in quel momento.
    Fu per questo che gli balenò un'idea che poteva salvare capra e cavoli: "I nostri compagni vi diranno la verità, siamo profughi dell'Ovest in cerca di una vita migliore, ma c'è un particolare su cui abbiamo mentito. Non solo a voi, ma anche a loro..." -lasciò scorrere lo sguardo su Jayna cercando una sorta di intesa -"Non siamo davvero padre e figlia e non l'ho conosciuta che poco tempo prima dell'incontro col resto della carovana. Sono stato io a suggerire alla ragazza questo inganno, non è certo sicuro per una fanciulla sola viaggiare con degli sconosciuti per mezzo continente. Con un padre presente accanto a lei sarebbe stata protetta dalle viscide voglie degli uomini."
    Bisognava mentire a quel punto: durante l'interrogatorio in contemporanea non c'era verso che avrebbero dato le stesse risposte circa la loro vita da padre e figlia nell'Ovest, confessando "quella" bugia invece a quel punto ciò che Jayna avesse voluto raccontare della vita precedente al loro incontro sarebbe stato affar suo e non era suo compito conoscerlo.
    Il problema era che oramai l'istinto del Longwaters si era affinato e l'unica cosa su cui poteva dirsi certo che il tizio non avesse mentito era proprio la bugia sull'essere padre e figlia; sì, quella era una menzogna, ma Laenor poteva dubitare che fosse dovuta solo al buon cuore del profugo, sempre che tale fosse stato.
    CITAZIONE
    Inganno Marq vs Laenor
    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*4 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]
    Giudizio mod Marq= 6 circostanza 4 modalità= 10 punti
    Bonus fama= 0
    Affinità= 20 per rango
    Giudizio mod Laenor= 7 circostanza 2 modalità= 9
    Marq Rango 2 Lv 10
    Parametri 125
    Diplomazia 25
    Intrigo 25
    Amministrazione 25
    Conoscenze 25
    Marzialità 25

    Competenze base ed intermedie del Crag


    [10 + 0 + 0 + 0 + 0 + (25+25+20)/6 + 20/10] - [9*2 + 0 + 15/3*2+0]= (10+ 11,66+ 2) - (18+10)= 23,66 - 28= -4,44 Inganno non riuscito

    Approdo, Holland
    Oramai, passata l'ora del desco mattutino, ciascuno era ritornato alle proprie faccende e sembrava che nessuno avesse voglia di chiacchierare di fronte ad Holland.

    Stanze del Gran Maestro, sacro gruppo riunito
    Lyanne aveva certo molto a cui pensare, Isabel quanto meno poteva dirsi fuori pericolo al momento anche se la cicatrice le avrebbe ricordato per tutta la vita i pericoli della capitale, se mai avesse avuto voglia di dimenticarsene.
    Le indicazioni che aveva dato ai presenti, in special modo Arthur (il più capace di rincorrere un ladro in fuga), fecero insospettire il Gran Maestro che sparì dalla vista degli astanti per diversi minuti frugando tra le sue cose alla ricerca del malloppo trafugato dal suo studio. Quando finalmente ne riemerse mancò poco che non servisse qualcuno per soccorrere proprio lui!
    "Lady Florent!! Ser Waters!!" -squittiva come neppure Eldridge nei suoi momenti migliori -"Il ladro!I segreti dei Draghi! Nel libro ci sono i segreti del Draghi! Stavo decifrando...se il contenuto è vero...dovete recuperarlo! SUBITO!"
    Forse le sue parole avrebbero meritato qualche approfondimento, ma l'urgenza con cui parlava della questione la faceva sembrare più pericolosa di un'esplosione d'Altofuoco!

    CITAZIONE
    Il tiro di furtività di Nick avevo cominciato a farlo ma non c'è modo che gli altri possano sentirlo attualmente quindi passa.

    Turno di fuga 2/3
    Se non lo acchiappate ora è andato via col mio prossimo post.

    Limite post: sabato 13 aprile
     
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    Holland [Porta del Fango > Fortezza]
    Proseguì limitandosi a guardare cosa succedeva attorno a lui, con il tempo necessario avrebbe fatto ritorno alla Fortezza, se per quel giorno non fossero saltate fuori ulteriori novità non si sarebbe potuto dire dispiaciuto. Già avere alcune porte con dei profughi che cercavano asilo era sufficiente, se non si fosse aggiunto qualche altro inghippo tanto meglio.

    Lyanne, Nick e Orwell [Stanze del Gran Maestro > Corte Bassa/Porcili]
    Isabel per ora era fuori pericolo e quello che turbava Minor era altro, lo sentì squittire a proposito di quanto era stato trafugato. Sgranò gli occhi di fronte all’idea che segreti relativi ai Draghi fossero tra le mani del Gran Maestro, non poteva sapere molto più delle leggende e di ciò che si definiva ‘sentito dire’, sarebbe stato interessante scoprire altro. Quello, però, non era il momento. Sospirò e fece un cenno deciso tanto a Orwell quanto a Nick, se il ladruncolo fosse riuscito a scappare quante erano le possibilità di intercettarlo in mezzo ad un dedalo come Approdo del Re? Probabilmente nessuna.
    “Dobbiamo cercare una Cappa che è fuggita ad Est, non dovrebbe essere difficile riconoscere qualcuno che sta cercando di scappare invece di fare il proprio dovere, specialmente se porta con sé qualcosa avvolto in un panno.”
    Almeno quello, forse. Doveva basarsi su quanto aveva sentito da Isabel presente nella stessa stanza.
    “Dividiamoci ma muoviamo tutti verso Est, se doveste trovare qualcosa cercate di non farvi male e riconducete qui il ladro. Andate assieme.”
    Se non altro sarebbe stata più tranquilla di saperli assieme, ad unire le forze e la vista, a caccia di indizi, contro il ladro. I due, senza indugiare troppo, uscirono dalla stanza diretti verso Est o forse nord-est, superando la prima porzione di Fortezza che trovarono, verso i Porcili. Non potevano dire da che parte fosse fuggito ma magari avrebbe preso una strada che poteva condurre poi fuori da lì.
    Uscì poco dopo per mettersi alla ricerca a sua volta, con la differenza che si sarebbe spostata verso la Corte Bassa prestando attenzione, muovendosi con cautela anche complice la gonna dell’abito che le rendeva difficile correre. Cercando con gli occhi ogni possibile indizio ed evitando, se possibile, di dare l’impressione di essere a caccia di qualcuno. Forse questo le avrebbe fatto perdere un po’ di tempo ma le avrebbe fatto guadagnare in indizi sulla via di fuga e ridurre il rischio, quell’uomo aveva colpito Isabel, era armato, nulla gli avrebbe impedito di cercare di fare altrettanto con lei se si fosse sentito braccato.

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    Lyanne va a cercare in direzione Corte Bassa, Orwell e Nick in direzione Porcili
     
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    Laenor mentre ascoltava le parole dell'uomo si appoggio totalmente allo schienale della sedia e inizio a guardare il cielo come se le parole che l'uomo non avessero valore e lui non li stesse dando nessuna attenzione anche se in verità Laenor stava prestando molta ma molta attenzione. Aspettando che tutti finissero di parlare Laenor iniziò a dire "Una bugia viene rivelata finalmente ma altre vengono raccontate nel mentre, cercando di coprire qualcosa. Io non sono una persona che gradisce le menzogne e le vostre mi hanno veramente stancato e stufato. Non so più cosa fare adesso nonostante vi abbai dato varie possibilità" il Capitano era ormai a corto di idee su sapere chi fossero quei due individui davanti a lui e su che cosa mai volessero in città. A un certo punto però una rabbia dal profondo li salì che il longwaters non pensava di celare all'interno di se. Esso di sicuro non aveva a cuore e a genio gli abitanti delle terre delle ovest ex-territorio dei Lannister anzi gli considerava come dei falsi. Persone che predicano ideali cavallereschi di ogni tipo ma che per una buona somma di denaro farebbe di tutto anche uccidere un infante nella sua culla. E che proprio uno di loro fosse li davanti a lui a raccontare frottole non lo poteva tollerare. Si sentiva preso in giro, Lui che con il suo sangue e ruolo rappresentava la dinastia del drago e della corona in modo completo. E perciò loro due stavano cercando di deridere la corona stessa e ciò per Laenor era quasi qualcosa di blasfemo. Perciò rivolse di nuovo il suo sguardo ai due, ma esso era freddo anzi gelido, e inizio a dire "Ora come ora io vedo solo due strade qui: o mi iniziate a dire chi siete e cosa volete dalla capitale reale veramente o, che gli dei mi siano testimoni, non permetterò a voi due di schernire le guardie di questa gloriosa citta e di recarne male alla sua popolazione o, ancora peggio al gabinetto reale di sua maestà il Re." di seguito Laenor anche un po' per suscitare della paura dai due batté con forza il pugno sul tavolo e alzando un po' la voce disse "Valutate attentamente però le vostre prossime parole perché giuro sui sette che se un'altra bugia uscirà dalla vostra bocca vi faro fare un viaggio di sola andata per le oscure prigioni della capitale e vi posso giurare che li dentro c'è il meglio che la criminalità e la crudeltà di questa città possa offrire e di sicuro non sarà clemente con voi. noltre farò di tutto per essere io l'incaricato a dirigere il vostro interrogatorio." infine il Longwaters cercò di attirare l'attenzione di un soldato lontanto per chiederli di raggiungerlo e di seguito quasi con aria vuota disse "Avete 5 minuti"
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    Philipp e Marissa • 10 Feb 286 • Alloggi Maestro delle Leggi • Primo Pomeriggio
    Il soldato che Philipp e sua sorella Marissa avevano in fronte batté i tacchi degli stivaletti che indossava e si mise sull'attenti. Come una macchinetta a comando riportò che il Capitano Longwaters stava eseguendo il censimento - di persona - pertanto ce ne sarebbe voluto di tempo. Troppo zelo, tanto da fermare un'intera città? Il Maestro delle Leggi sarebbe rimasto piacevolmente stupito ma allo stesso tempo preoccupato "Chissà che non ci voglia anche la giornata di domani per questo censimento di profughi" fece come a sbuffare il lord. Il soldato guardò quindi il biglietto nelle mani di Lady Marissa Waynwood, un'attenzione meticolosa e curata, tale che avrebbe prodotto la risposta ricercata: un disgraziato sulla Strada dell'Oro aveva lasciato la carta, un certo Valdo, proveniente da Oxcross nelle Terre dell'Ovest, la cui moglie e la figlia per l'appunto erano state tratte schiave. A quelle parole, mentre Marissa si crucciava nell'animo per il racconto della schiavitù e di quella povera gente, il più vecchio Lord di Ironoaks riprese "Ser Celtigar aveva segnalato tale fenomeno alla Cittadella! Ricordo un tratteggio" e rovistando tra le missive sul tavolo riprese in mano il foglio scritto e vergato dai Maestri "Maestro Biffus ci aveva informato che i mercenari assoldati dal Re stavano facendo in schiavitù la povera gente". Sua sorella Marissa si incupì ancora di più "Come possono uomini del Re fare questo" ma il fratello rispose "Non sono tali... sono mercenari per l'appunto" ma tale condizione non li avrebbero esonerati dal disinteressarsi alla questione. "Dovremmo capire che fare di questa cosa fratello" disse allora Marissa ma lo sguardo come rassegnato di lui prevalse "Vedrò come fare... le Terre dell'Ovest sono lontane, i problemi abbondano e che mi risulti i mercenari sarebbero stati pagati dalla Corona. Perché ora fare questo? Forse per volere più oro!" rivolse allora lo sguardo al soldato e disse "Avete altro per me?" diversamente avevano anche altre cose che purtroppo li assillavano.

    Aaron • 10 Feb 286 • in giro per la Fortezza Rossa • Primo Pomeriggio
    Il giovane coppiere aveva ricevuto un nuovo incarico e insieme a quel servitore, forse scontento di doverlo accompagnare, si era diretto alla volta di trovare il Comandante Laario, capo pro tempore delle Cappe Dorate. Certo quella mattina, anzi ormai quella giornata, il servitore aveva macinato passi a falcate da far spavento ma nella Fortezza Rossa qualcosa bolliva in pentola e non per forza era qualcosa di positivo! Aaron quasi scherzoso diede una gomitata giocherellosa al servitore "Sbollentate la tensione messere!" disse scherzando perché lo vedeva tronfio e scocciato dell'ennesimo ordine - forse inutile - che gli era stato affidato. Circa il comandante, bé trovarlo non sarebbe stato facile, era stato alla Porta del Drago e poi si era diretto in fortezza, doveva quindi essere lì "Chiediamo alla prima guardia che troviamo, se è nella Fortezza Rossa lo troveremo facilmente" e se non volevano chiedere proprio alla prima guardia di turno il manolesta aggiunse "Potremmo provare nella Sala del Trono, è centrale e le guardie poste a sua guardia sicuramente avranno visto passare qualcuno". Sarebbe stato più facile capire dove trovarlo in base al suo mestiere, ma qual'era il motivo che lo aveva riportato alla sede della Fortezza Rossa rispetto allo stare alla Porta del Drago? Dove era diretto? Se aveva assolto ai suoi doveri - in teoria - sarebbe dovuto trovarsi nelle caserme? Anche le stalle, dove il giovanotto era già stato, potevano essere un bel posto in cui cercare. Che fare? "Si dirigiamoci alla porta della Sala del Trono, essendo in un punto nevralgico una guardia lì avrà visto il suo Lord Comandante" aggiunse il marmocchio al servizio di Lord Waynwood.

     
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    In poco tempo la stanza in cui era stata trovata Isabel si riempì. Tra i presenti vi erano Arthur, ovviamente, il Gran Maestro e Lyanne. Con quest'ultima Eldridge non aveva mai avuto occasione di parlare anche se ricordava di averla vista al Matrimonio della Rosa.
    Indietreggiò senza commentare, lasciando spazio a chi veramente poteva fare qualcosa per la ragazza del Nord.
    "La colpa non è vostra..." Ripensò alle parole di Isabel, mentre la guardava, sdraiata mentre veniva medicata.
    Nel frattempo il Gran Maestro si era allontanato in tutta fretta. Forse aveva un'idea su cosa era stato rubato... era proprio così.
    << Lady Florent!! Ser Waters!! Il ladro!! I segreti dei Draghi! Nel libro ci sono i segreti dei Draghi! >>
    Eldridge rimase incredulo. Un ladro qualunque è riuscito ad infiltrarsi nella Fortezza e a trovare ciò che stava cercando... l'ennesimo fallimento per la Corte di Approdo del Re.
    << I miei complimenti Gran Maestro >> Lo sguardo di Eldridge era serio. << Ne avete combinate parecchie oggi... avete lasciato Lady Snow tutta sola... mi avete mancato di rispetto quando avevo bisogno di aiuto e ora? Vi fate rubare un libro così importante per la Corona... >> Nel parlare lo sguardo del nobile si era posato su quello di tutti i presenti. << Vedo che non abbiamo imparato ancora nulla. Continuate a farvi fregare così... come degli stolti... Ma... ma da una parte non sono sorpreso... cosa posso aspettarmi da una persona come voi, Gran Maestro? Appena avrò l'occasione parlerò con il Primo Cavaliere di tutto questo. Che vengano presi provvedimenti! Non... non è tollerabile tutto questo!... Non qui, non nella Fortezza di sua Maestà... siete una vergogna, per lui e per i suoi antenati. Siete una vergogna per la nobiltà di questo Regno! Non è tollerabile commettere certi errori... errori che possono costarci cari... >>
    << Arthur! >> Si rivolse al marito della sua adorata amica. << Se Isabel si trova in queste condizioni... è perché Minor l'ha lasciata da sola... con una sola Guardia... sapete benissimo che qua dentro ormai non è possibile fidarsi neanche degli uomini del Re... soldati addestrati per servire la Corona... che finiscono per deluderci!... Uomini d'arme incapaci persino di difendere questa Fortezza!... Sono senza parole... veramente sono senza parole... >> Amareggiato, portò la mano sulla fronte. << E ora? Chi lo recupera quel libro? Io no di certo. Non ho la minima intenzione di muovermi da qui in queste condizioni. Potete già iniziare a darvi da fare... Gran Maestro... voi più di tutti gli altri... >>


    *Parole: 415


    *Volevo mettere un po' di zizzania, un po' di pepe...
    Eldridge non ha intenzione di muoversi, anche perché non crede di poter essere di grande aiuto, inseguire un ladro non proprio il massimo per lui. Però può essere ancora convinto, con le giuste parole :XD:
    Ho saltato le riflessioni sul ladro che fugge verso Est, Lyanne ha già il piano per acciuffarlo
     
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    Il fatto che sua moglie fosse, al momento, fuori pericolo rincuorò un poco il Neo-Cavaliere. Poi, inoltre, anche tutto il trambusto arrivato dopo l'annuncio del Gran Maestro su ciò che era stato rubato e il fatto che Isabel avesse dato informazioni abbastanza precise su chi lo avesse trafugato riportarono il Waters attento ad altro.
    Ed infine Eldridge... Benedetto ragazzo... Iniziò a blaterare cose contro il Maestro e sulla sua inettitudine.
    Per fortuna Lady Florent capì l'importanza delle situazione e divise i due uomini con lei indirizzandoli subito alla ricerca del ladro partendo poi lei stessa alla stessa ricerca.
    A quel punto Arthur guardò prima sua moglie, nelle abili cure del Maestro e del suo assistente e poi si rivolse ad Eldridge.

    Eldridge... Mio caro amico... Calma...

    Nelle parole del Cavaliere si percepiva chiaramente la stanchezza e la preoccupazione per tutti gli ultimi accadimenti.

    Innanzitutto mi spiace doverti informare che il Primo Cavaliere è morto. Per cui non potrai riferirgli alcunché. Io sono appena stato ordinato Cavaliere dal Concilio Ristretto e dalla Regina Madre in persona. Ora ti devo chiedere un enorme favore... Resta qui. Veglia per me su Isabel. Se si sveglia dille cosa è accaduto e che è salva. Io devo andare alla ricerca di questo ladro. Tu stalle vicino e dille che la raggiungerò presto.

    Detto ciò Arthur diede un bacio sulla fronte di sua moglie e ringraziò con un cenno il nobile al capezzale del letto di sua moglie ed uscì.
    Chiamò una guardia lì vicino e gli disse

    Per cortesia ed in nome del Concilio ristretto... Vogliate recarvi subito alla Porta ad est di questo punto e chiedete al Capitano di non fare uscire nessuno fino a nuovo ordine. C'è un ladro che si aggira in questa Corte e dobbiamo trovarlo prima che lasci Approdo. Andate!

    A quel punto il giovane valyriano si mosse verso est, come gli aveva indicato sua moglie.

    Scusate... Non trovo la mappa con la suddivisione di Approdo del Re e al momento sono troppo stanco per cercarla meglio. Se volete domani sono pronto per dare delucidazioni. Comunque vado verso est cercando di non passare per le zone battute da Lyanne e i suoi gregari.
     
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    Non si vedevano altro che le Cappe Cremisi a sorvegliare l'ingresso al Fortino di Maegor.
    La ricerca della Florent in quelle zone pareva infruttuosa...forse il ladro si era diretto in una zona meno sorvegliata?

    Porcili
    Molta più fortuna stavano avendo le due "mani" di Lyanne che dai porcili si avvidero di un uomo con indosso una cappa cremisi intento a scalare le mura dell'edificio. Aveva un fagotto sotto braccio che lo stava rallentando ma, anche se non avevano visto in faccia l'uomo che aveva aggredito Lady Isabel, era piuttosto strano per una guardia della Fortezza arrampicarsi a quel modo; non v'era dubbi che si trattava del loro uomo! Che fare? Buttarlo giù con arco e frecce? Scalare le mura dietro di lui per tentare di acciuffarlo? Era il momento di darsi da fare!

    Corridoi ad est
    Il che significava che per Arthur non c'erano pesci da pigliare al momento. La guardia era corsa a far chiudere la porta della Torre del Gran Maestro su indicazioni del Waters che non poteva sapere ovviamente che il suo ladruncolo era già sgusciato oltre quel punto ed ora si trovava alle cure dei due uomini fidati della neo Maestra dei Sussurri.

    Porta del Drago
    "Che cazzo...." -Marq non trattenne l'imprecazione di fronte alle insistente dell'uomo e al silenzio della sua compagna di viaggio. Cosa gli restava da fare per tentare di salvarsi il fondoschiena in quella situazione spinosa? Condannare la testolina bionda al suo fianco, non c'era altra scelta.
    "La ragazza è una nobile. Lady Jayna Westerling, figlia del traditore fatto decapitare da Re Rhaegar." -quante conoscenze aveva il Longwaters dei vassalli delle Terre dell'Ovest? Di certo aveva potuto assistere alle esecuzioni dei nobili Signori che avevano offerto appoggio a Lord Lannister durante la presa di Approdo del Re!
    "Sua madre si trova qui nella Fortezza Rossa, mi trovavo anchìio qui al suo seguito." -Laenor probabilmente non aveva fatto caso ad ogni nobile della Fortezza Rossa, ma che ci fosse una vedova di un traditore ancora ospite era quantomeno strano. Tuttavia l'uomo non sembrava in corso di menzogna: "Mi ha chiesto di portarle sua figlia e tanto ho fatto, da uomo d'onore quale sono."

    Studio del Maestro delle Leggi
    "Null'altro, mio Signore." -Caspian fece un profondo inchino prima di congedarsi dallo studio di Lord Waynwood e tornare ancora una volta alla Porta del Drago per controllare l'andamento del censimento.

    Sala del Trono
    Un colpo da maestro stavolta per il giovane Aaron!
    Non già una guardia, ma proprio il Comandante Laario in procinto di dare ulteriori ordini agli uomini di guardia alla sala del Trono! Il servitore si lasciò sfuggire un'imprecazione di sorpresa, quindi avanzò a passi svelti verso il Comandante delle Cappe Dorate: "Ser" -gli occhi scuri del cavaliere si portarono prima sul servitore, quindi su Aaron -"Lord Waynwood vi manda il suo coppiere per una veloce udienza. Pare sia urgente, se volete concedergliela."
    L'uomo stavolta squadrò il ragazzino dalla testa ai piedi, come se volesse soppesarne il valore: "Cosa succede? Ho visto Lord Waynwood poco fa.."

    Barbacane
    Anche stavolta Holland non avrebbe trovato impedimenti di sorta, strano però...era una banale casualità oppure le guardie dei cancelli erano raddoppiate? In ogni caso, dopo averlo squadrato, nessuno fece obiezione di sorta al suo ingresso....

    Appartamenti del Gran Maestro
    "Sciocco insolente...." -se non fosse sufficiente la situazione a strapazzare il povero Minor, i commentacci di Eldridge non facevano che peggiorare le cose -"Se l'artrite non mi avesse intoripidito le braccia ti darei i ceffoni che ti sono stati lesinati da tua madre!"
    Agitò il bastone con le vecchie mani tremanti .
    "Ero in Concilio! Le sedute del Concilio una volta erano sacre ma nonostante questo non mi sono sottratto dal fornire le mie cure ad una nobile fanciulla in difficoltà. " -voleva indicare Isabel ma indicò una seggiola, in evidente difficoltà -"Poi sei stato tu a farmi chiamare, hanno detto che eri svenuto ed io nonostante la mia età sono corso per prestarti soccorso."
    La rabbia che gli rendeva paonazze le guance gli stava sottraendo fiato ai polmoni con la voce che usciva sempre più rauca ad ogni grido: "Nemmeno la più scialba delle fanciulle casca a terra il numero di volte che capita a te! Cosa sei, un uomo o un bambino?" -oramai il Gran Maestro era un fiume in piena e sembrava incontenibile con le vene che gli pulsavano sul collo e sulla fronte -"Perché non te ne torni al tuo castello? Che stai facendo ancora qui? A cosa servi qui? A mangiare a scrocco sulle casse della Corona? Sciocco inutile..."
    Iniziò ad annaspare ed improvvisamente si zittì portandosi le mani al petto: "Il cuore....il mio cuore..." -il bastone cedette ed il povero vecchietto cadde sulle ginocchia rachitiche in una stanza in cui oramai non v'erano che Eldridge ed Isabel.

    Limite post: lunedì 22 aprile
     
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    Philipp e Marissa • 10 Feb 286 • Alloggi Maestro delle Leggi • Primo Pomeriggio
    All'inchino del milite Philipp Waynwood fece cenno di alzarsi e congedò così, insieme alla sorella Lady Marissa, quel Caspian che li aveva resi edotti sulla situazione nelle Terre dell'Ovest. Il Maestro delle Leggi avrebbe riflettuto qualche istante prima di dire "Marissa, cara, per favore seguite Caspian alla Porta del Drago... quando avrete finito il censimento mi aggiornerete" lo sguardo di lui si sarebbe quindi spostato per l'ultima volta sul soldato "Caspian, fatemi il piacere di scortare mia sorella alla Porta del Drago". Lui sarebbe invece rimasto lì, si girò sconfortato verso lo scrittoio con le numerose missive. Alcune avevano trovato risposta, altre no e quest'ultime erano molte purtroppo.

    Aaron • 10 Feb 286 • Sala del Trono • Primo Pomeriggio
    A volte ragionamenti sensati portano a sensate botte di culo! Quando il coppiere di Lord Philipp - avvicinandosi passo dopo passo alla Sala del Trono - vide un drappello di cappe dorate armate esultò silenziosamente "Bingo!" e forse il servitore elevato a galoppino fece - come di proposito - a non sentire quell'entusiasmo nella speranza di poter tornare al suo altro impiego. Quel tale, Laario, gli squadrò dalla punta dei piedi fino all'ultimo ciuffo dei capelli, il servitore fece le dovute presentazioni e quindi il Lord Comandante delle Cappe Dorate specificò come avesse visto, neanche poco tempo prima, il Maestro delle Leggi. Cosa c'era dunque ancora di che discorrere e di tanto urgente? Il giovanotto, coppiere di professione ma spia de facto, si pose allora un passo in avanti "Ser. Milord Waynwood comanda di riferirvi quello che ho detto a lui" quindi prese fiato "Un pacco è stato consegnato alla Fortezza Rossa, dal contenuto ignoto, immaginiamo sia un problema" quindi sussultò con fiato perché stava per dare un ordine ad un soldato per la prima volta in vita sua "Milord Waynwood comanda che il pacco venga trovato o comunque di stare allerta perché il contenuto rappresenta un pericolo per la Fortezza Rossa" poi si grattò la testa e si corresse "Emh! Il contenuto non il pacco è il pericolo!" forse la fretta, forse l'emozione lo avevano colto di contropiede in quella sequenza. Non contento il coppiere avrebbe poi aggiunto specificato "Un orfanello del Fondo delle Pulci è stato pagato profumatamente per lasciarlo nelle stalle..." lasciò cadere così la frase perché anche lui era stato gabbato da quel tranello e quindi conclude "... sono a vostra disposizione Ser".

     
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    Holland [Barbacane > Fortezza]
    Fu sufficiente alzare lo sguardo per accorgersi che gli uomini erano raddoppiati di numero rispetto a quando si era mosso per andare a verificare la situazione in questa o quella Porta, nessuno fece storie per lasciarlo passare ma gli venne spontaneo cercare di avvicinare una delle Cappe.
    “Non ho potuto fare a meno di notare del movimento, sta succedendo qualcosa?”
    I modi adottati volevano essere cortesi, poteva anche aspettarsi di essere ignorato o che gli venisse risposto di farsi i fatti suoi, in tal caso avrebbe ripreso la propria andatura verso il cuore della Fortezza.

    Lyanne [Corte Bassa]
    Da quelle parti non c’era assolutamente nulla che facesse presagire la presenza del ladro, nemmeno del tentativo di mimetizzarsi in mezzo ad un comune gruppo di Cappe per raggiungere indisturbato una via d’uscita. La donna decise di avvicinarsi a coloro che sorvegliavano l’ingresso del Fortino di Maegor. Informarli dell’accaduto forse avrebbe potuto evitare che se mai il ladro avesse deciso di passare da lì avrebbe trovato vita facile. Si approcciò a loro tranquilla, nonostante l’urgenza di riportare il malloppo al Maestro. Perdere la calma in quel momento non avrebbe portato a nulla di buono, lo stava dimostrando l’attacco di cuore di cui era all’oscuro e che si stava consumando nelle stanze di Minor.
    “Domando scusa, c’è stato da poco un furto nelle stanze del Gran Maestro, un uomo vestito da Cappa che è fuggito con un piccolo fagotto, se doveste vedere qualcuno di sospetto vi chiederei di fermarlo e portarlo immediatamente da lui.”
    Non voleva suonare come un ordine dato che non rispondevano direttamente a lei ma far capire ugualmente che era importante.

    Nick e Orwell [Porcili]
    Proprio sotto ai loro occhi si stava consumando il tentativo di scalata dell’edificio da parte di una cappa ma non una qualunque, per quale motivo un uomo al servizio del Re avrebbe preferito arrampicarsi sulla parete piuttosto che seguire una normale strada? Doveva essere il ladro per un motivo preciso, aveva un fagotto sotto il braccio e quello lo stava rallentando. Nick e Orwell si guardarono, si conoscevano da abbastanza tempo per capire che non avevano bisogno di tante parole per unire le forze.
    “Vai.”
    Fu Orwell, mentre sfilava uno dei coltelli da lancio dalla cintura a suggerire a Nick di mettersi in movimento. Se non fosse riuscito nell’intento avrebbe sempre potuto cercare di contare sull’amico che nel frattempo si era avvicinato alla parete per cercare il primo appiglio per scalarlo, qualsiasi cosa fosse: un pezzo di pietra scheggiato, un lieve avvallamento dove incastrare un piede o una mano. Al contrario della Cappa non era rallentato da oggetti da portarsi dietro e avrebbe cercato di inseguirlo mentre Orwell tentava di mettere fine alla fuga con un’altra strategia.
    Dopo avere estratto il coltello da lancio si posizionò per prendere la mira osservando proprio la spalla e il braccio con cui faceva più forza e non teneva il fagotto, quelli su cui doveva fare più leva. Se fosse riuscito a far perdere completamente quella forza magari sarebbe caduto di sotto e il problema era risolto, se l’avesse costretto a fermarsi per evitare il colpo, nell’ipotesi peggiore, ecco che Nick poteva avvicinarsi. Inspirò ed espirò lentamente mentre prendeva la mira per poi lasciar partire il coltello verso il bersaglio.

    Orwell cerca di far cadere o rallentare la cappa in fuga, Nick intanto si arrampica, hai visto mai dovesse solo rallentare, per raggiungerlo.

    Attacco Orwell
    Danni: Variabile*Forza/10 + potenza arma + Liv competenza arma*2 = 4*23/10 + 8 + 3*2 = 9+8+6= 23.2
    Velocità: Variabile*Destrezza /10 - peso arma*2 + Liv competenza arma = 4*22/10 - 4*2 + 3 = 3.8

    Orwell
    Marzialità 45 (Forza 23, Destrezza 22)
    Arte dei Coltelli da Lancio 3
    Coltelli da Lancio in Ferro +8 atk +1 def peso 4

    Nick se servissero parametri per l’arrampicata
    Marzialità 30 (Forza 15, Destrezza 15)

    545 parole
     
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    Laenor lascio che l'accompagnatore della ragazza svuotasse il sacco. Di seguito si alzò dalla sua sedia e si diresse verso di lui e con forza gli tiro uno schiaffo molto forte "Bada alle tue parole davanti a una lady e alle guardie di una porta della capitale chiaro?" di seguito rivolgendosi al duo Laenor disse "Volevate entrare nella tana del drago ma siete finiti nella sua bocca." Laenor aveva davanti la figlia di uno dei bastardi che aveva causato dolore e morte alla sua città, al suo amato regno e che avevano attentato alla vita del suo Re. In quel momento avrebbe potuto far di tutto: arrestare la lady, torturare la figlia, malmenare l'accompagnatore e tanto altro. Ma due cose li vennero in mente: La prima le parole di suo padre che diceva come le colpe dei genitori non siano quelle dei figli, e la seconda era la scena della folle ricerca di vendetta da parte di Lord Bracken. Chi era li poteva vedere un Laenor pensieroso che quasi non sapeva cosa fare perché il suo cuore li urlava di uccidere o almeno far passare dei bruttissimi guai a quei due mentre il suo cervello e la sua coscienza gli diceva altro.. Ma lui cosa voleva essere? La risposta era semplice: un guerriero prestigioso, si ma di che tipo? Simile alla Montagna che cammina, ovvero una macchina da guerra il quale obbiettivo era uccidere e massacrare o come Ser Baristan Selmy un cavaliere retto che nonostante i sussurri del suo cuore restava sempre retto nella via del valore cavalleresco e della fedeltà dissoluta? Quello che avrebbe detto e fatto poco dopo avrebbe dato la risposta a questa domanda. Infatti appena la guardia arrivo Laenor inizio a parlare "Lady Jayna Westerling, vostro padre Lord Westerling è responsabile di alto tradimento e molte morti soprattutto qui nella capitale dei sette regni. Molti qui vi vorrebbero vedere umiliata come vostro padre e il suo Lord Fifone fecero con noi. Ma io non sono come loro, non sono senza valore o un mostro. Che i miei Fratelli qui presenti e gli Dei siano testimoni del fatto che noi siamo diversi da coloro che furono i cani disonorevoli e bestiali dei Lannister come vostro padre era sia per sempre dannato. Soldato prendi un buon gruppo di uomini e scortate questa Lady e il suo accompagnatore dal Maestro delle Leggi Lord waynwood il più veloce possibile. Se qualcuno oserà torcerle un capello tagliateli le dita e se quel qualcuno fosse uno di voi sarò io personalmente a farvela pagare, Chiaro Fratello?"
    Se nessun altro avesse detto nulla Laenor sarebbe tornato a fare quello che stava facendo, ovvero il censo. Infatti avrebbe immediatamente richiamato Theo e sarebbe ritornato a parlare con il gruppo di prima partendo da Peter "Peter ti ringrazio per l'aiuto che ci hai dato prima. Dimmi che compiti svolgevi presso i sunglass? Eri un soldato, scudiero, spada giurata? Hai un addestramento Militare? Cosa è successo durante la presa della città' Come sei fuggito poi da Sweetport Sound?"
    Di seguito Laenor si cinse a parlare con una certa Meg che sembrava avesse passato un po' l'inferno "Lady, voi lavoravate nella locanda di vostro Marito e figlio? se si Sentivate voci in città dei Fanatici? i Giorni prima della caduta della città successe qualcosa di rilevanza? e Potete raccontarmi cosa è successo quel giorno e come avete fatto a fuggire?"
    Laenor infine parlò con il mugnaio e la moglie "Cosa è successo a Rosby Mugnaio? Come mai siete venuti qui ad approdo? avete oggetti, scorte o altro da segnalare per caso? "

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    Armageddon: il primo sigillo, post 2

    Jayna trattenne il respiro quando Marq, evidentemente indispettito dal suo silenzio, spiattellò tutto alla guardia su chi lei fosse, specialmente per come l’avesse denominata “figlia del traditore fatto decapitare da Re Rhaegar”. L’avrebbe rimbrottato se non avesse avuto più paura di ciò che sarebbe successo di lì a poco.
    L’uomo non era sembrato molto… aperto verso chi proveniva dalle Terre dell’Ovest, e se magari poteva lasciar passare il popolino in cerca di un rifugio, chi le diceva che invece non se la sarebbe presa con i nobili come lei?
    Il cavaliere si stava avvicinando e lei raddrizzò la schiena, pronta a ricevere gli insulti, le minacce e tutto ciò che le sarebbe stato riversato addosso. Invece non andò da lei, ma da Marq, dandogli un ceffone per aver imprecato davanti a lei, definendola una lady.
    Non voleva sperare, ma forse…
    Sembrava che la guardia fosse una di quelle “severe ma giuste”, e la Westerling avrebbe voluto piangere di sollievo quando, al termine del discorso, le diede il permesso di passare, dandole persino una piccola scorta per andare dal Maestro delle Leggi, Lord Waynwood, probabilmente per proseguire l’interrogatorio. Sarebbe stato un ulteriore passo, ma almeno era dentro Approdo del Re.
    ”Voglio scusarmi, Ser…?* Per avervi mentito, sul mio nome e su chi fossi. Mi rendo conto che il mio nome susciti svariate reazioni, ultimamente e sempre più spesso di stampo negativo. Spero possiate comprendere le motivazioni che mi hanno portata a presentarmi come Tylda e non come Jayna Westerling.
    Ciò nonostante, vi ringrazio per la vostra integrità. È stata inaspettata, e per questo ancora più gradita. Ora non sono nessuno per fare promesse, ma cercherò di non tradire questa flebile fiducia”


    Tuttavia, mentre si allontanava con l’ometto che era stato il suo accompagnatore per mesi, scortati da un piccolo drappello di guardie della Porta del Drago, Jayna non potè non riflettere su una frase che era stata detta. Sua madre aveva dato a Marq il compito di “rapirla” da Castamere per farla arrivare ad Approdo dove si trovava lei? La biondina non era sicura che fosse proprio quella la motivazione che aveva spinto il Cantore a fare tutto ciò; perché, se fosse stato effettivamente così, allora non gliel’aveva detto? Non era mica un segreto che volesse ricongiungersi a Lady Sybell… qualcosa non tornava, se lo sentiva.

    * qui chiedo il nome di Laenor

    Parole: 304 senza il parlato di Jayna
     
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    Mentre Arthur era partito alla ricerca del fuggitivo, Isabel continuava a ricevere cure dal Gran Maestro. Si sentiva molto meglio già solo a sapere che un uomo così colto in medicina aveva posato le sue mani curative su di lei. Improvvisamente Eldridge impazzì, forse preso dal panico che la situazione creava, o forse perché era stanco quanto lei di quel luogo così impervio. Cominciò a dare contro al Gran Maestro e gli diede colpa di ciò che era successo a lei. Isabel non fece in tempo a placare gli animi che subito il medico di corte cercò di ribattere qualcosa contro Eldridge, ma il suo discorso non finì con un borbottio o con qualche forma di insulto, bensì con un infarto, o almeno quello sembrò alla giovane del Nord.

    Gran Maestro? tentò di chiamarlo invano.

    Sbarrò gli occhi e li direzionò sul suo amico, poi di nuovo sull'anziano provo di sensi.

    Lo abbiamo ammazzato sussurrò mentre impallidiva.

    Con la poca forza che le rimase, si avvicinò al corpo inerme e tentò di scuoterlo con il braccio buono.

    Eldridge!! Andate a chiedere aiuto! urlò.

    Maestro William non le aveva insegnato ad aiutare una persona colpita da infarto e quindi non poteva fare altro che attendere che qualcuno più esperto di lei corresse in aiuto del povero uomo.

    Ma è mai possibile che in questo posto debba succedere tutto nello stesso stramaledetto momento??? Non c'è pace!

    Le parole di Isabel vennero fuori senza che se ne rendesse conto, cone se fosse la sua coscienza a parlare e non lei. Avrebbe trovato serenità? Sicuramente fuori da Approdo.
    Tentava di tanto in tanto di scuotere il Gran Maestro nella speranza che il suo fosse un semplice svenimento, ma non si svegliava. Aveva bisogno di un grande aiuto che lei non poteva dargli.

    Dei vi prego non lasciatelo morire... si rivolse a chi aveva più potere di lei.

    Avrebbe dovuto apprendere molto di più mentre era sull'Isola, di sicuro Maestro William avrebbe saputo cosa fare in questi casi e non si sarebbe lasciato prendere dal panico come lei.

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