scaviamo fino in fondo al mistero degli animaletti

Semilibera

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    La principessa e lo sparviero
    Quando il mondo era giovane ed i figli della foresta camminavano ancora tra di noi, prima che la lunga notte posasse il suo manto sul nostro capo o gli andali sbarcassero sulle nostre coste viveva una ragazza di nome Coleen.
    Era una principessa, figlia del re di una grande foresta che non esiste più e di cui ci si è scordato un nome da dieci e più generazioni.
    Ultima di cinque fratelli era la preferita del padre, ma quando giunse in età da marito si scelse di darla in sposa ad un re vicino, giovane ma malvagio, con il quale il padre ed i fratelli erano in guerra da diversi anni.
    Il matrimonio avrebbe portato la pace tra i due popoli e sebbene il sacrificio fosse greve Coleen avrebbe fatto ogni cosa per suo padre ed il bene di coloro che conosceva.
    Ma gli dei delle stelle e delle pietre, degli alberi e dei fiumi avevano altri piani per lei.
    Una notte di luna piena, un mese esatte prima del matrimonio la giovane si svegliò in piena notte, in preda al turbamento. Sentiva un rumore provenire da fuori la finestra e vinta la paura scostò le tende e aprì le imposte, per vedere quale fosse l’origine.
    Sul davanzale si trovava uno sparviero, ma non uno sparviero normale: era molto più grande, come non se ne erano mai visti, e dal piumaggio candido come quello delle civette delle nevi.
    Cosa più sorprendente l’uccello non scappò vedendola, come facevo di solito gli uccelli, ma rimase fermo a fissarla. Avevo degli occhi magnetici e Coleen rimase a guardarlo per molte ore quella notte. Quando l’alba iniziò a fare capolino oltre le fronde degli alberi lo sparviero le beccò lievemente la mano, prima di prendere il volo.
    L’esperienza turbò la ragazza, perché non aveva mai sentito di un animale del genere, ma non ne fece parola con nessuno, nemmeno con il padre o i fratelli.
    La sera successiva non riuscì a chiudere occhio e spostata una sedia affianco alla finestra rimase in attesa:
    non appena la luna fu alta nel cielo uno stridio giunse dalla foresta, seguito poco dopo dalla creatura alata.
    I due passarono tutta la notte come la precedente, ma questa volta la principessa cantò per lui e la sua bellissima voce fu udita in tutto il castello.
    Notte dopo notte la passo in compagnia dell’animale, ma ogni giorno appariva sempre più stanca, gli occhi distanti, sognanti.
    Più si avvicinava il matrimonio più il padre, il re, iniziò a preoccuparsi delle condizioni della figlia, che passava buona parte della giornata a dormire di sogni agitati, mentre alcune notti la poteva sentire cantare in lingue che non conosceva. Preoccupato chiese alla figlia cosa avesse, il perché delle sue condizioni o dei suoi comportamenti, ma quella lo rassicurava, dicendogli che andava tutto bene.
    La preoccupazione del Re continuò fino ad una settimana prima del matrimonio, quando la Principessa Coleen non si svegliò più dal suo sonno:
    era viva, ma in preda ad un torpore profondo, dal quale nemmeno i medici non riuscirono a risvegliarla.
    Il padre addolorato vegliava la figlia giorno e notte, e proprio una notte la senti pronunciare a voce flebile una sola parola “sparviero”.
    Dovete sapere che il re malvagio con il quale confinavano aveva come stemma proprio quell’uccello ed il padre adirato e accecato dall’odio radunò i suoi uomini e marciò tutta notte, giungendo all’alba al castello del vicino, dove si stava allestendo il matrimonio.
    Come una furia vi calò, uccidendo chiunque gli si parava davanti, e anche i suoi figli e i suoi soldati si unirono a lui, convinti che il re malvagio avesse fatto un sortilegio alla ragazza.
    Sterminarono ogni persona del castello, e quando giunsero alle stanze del re lo trovarono in compagnia di un enorme sparviero bianco, che alla vista del padre e del fratello di Coleen si agitò, sbattendo furiosamente le ali e cercando di mettersi tra di loro e il re malvagio.
    Quello tento anche di parlare, di dire qualcosa, ma il Re lanciò la sua ascia, uccidendolo sul colpo, mentre uno dei fratelli trapassò il cuore del volatile con il suo arco.
    Ebbri dal sangue e dalla vittoria tornarono a casa, convinti di aver salvato la ragazza. Tale fu lo sgomento quanto non trovarono ad attenderli feste e giubili, ma pianti e drappeggi neri, perché la principessa era morta.
    Qualche settimana dopo si presentò al castello un visitatore inusuale: uno dei figli della foresta, che chiese di essere ricevuto dal re.
    L’uomo un tempo saggio e forte era ridotto all’ombra di sé stesso, il viso scavato e la barba incolta. Aveva vinto, ma assieme alla figlia aveva perso anche la voglia di vivere.
    Il figlio della foresta rimase da solo con il sovrano e senza usargli tatto o gentilezza gli spiegò il motivo di quella tragedia:
    nelle vene del Re Malvagio, così come in quelle di sua figlia, scorreva qualche stilla di sangue ancestrale, del piccolo popolo e i due giovani ne avevano ereditato i poteri. Mentre il sovrano gli conosceva ed utilizzava per i propri scopi, spiando i propri nemici attraverso gli occhi degli animali, la principessa ne era ignara.
    Per settimane il re, attraverso gli occhi dello sparviero, aveva spiato la sua futura moglie, fino a quando lei stessa non aveva preso le sembianze dell’animale, senza però riuscire a tornare alla sua forma umana.

    Quella era la terribile verità: la principessa non era morta a causa di un maleficio, ma a causa dell’ira del padre, che aveva portato alla morte dell’unico che conosceva la verità e dell’animale in cui si trovava lo spirito della fanciulla.
    Il figlio della foresta ammonì il sovrano sui pericoli che il sangue ancestrale poteva portare, del richiamo delle bestie che poteva essere più forte di quello della carne e che portava alla pazzia e alla morte, poi se ne andò.
    Il re e il principe che aveva scagliato la freccia si uccisero poco dopo, distrutti dalla colpa. La famiglia si estinse poco dopo e il loro popolo si disperse.
    Tutto a causa della sete di vendetta e a una principessa che inconsapevolmente aveva provato a volare, senza riuscire a tornare indietro.
     
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    Mentre Wyaria ricordava di avere un testo che potrebbe essere utile per la loro ricerca, Edrick si sentiva pervaso da una crescente eccitazione mescolata a una punta di ansia. Dovevano procedere con estrema cautela, poiché ogni passo avrebbe potuto tradirli.

    Silenziosamente, si alzarono dalla loro postazione nella biblioteca, muovendosi con passi leggeri e attenti attraverso i corridoi del palazzo. Le ombre danzavano lungo le pareti mentre si avventuravano più in profondità nel cuore della residenza di Wyaria, mantenendo un rigido silenzio per evitare di destare sospetti.

    Ogni cigolio di porta sembrava un'esplosione nell'aria tranquilla mentre procedevano, Edrick osservando attentamente il volto di Wyaria per individuare segnali di preoccupazione o timore. Tuttavia, lei sembrava mantenere la calma, la sua espressione risoluta mentre guidava il cammino.

    Finalmente, giunsero davanti alla porta della camera di Wyaria. Edrick poteva sentire il suo cuore battere più forte nell'attesa di ciò che avrebbero trovato all'interno. Con un gesto discreto, Wyaria aprì la porta, rivelando un'atmosfera di intimità e segretezza che avvolgeva la stanza.

    Edrick seguì Wyaria all'interno, chiudendo delicatamente la porta dietro di loro per evitare di attirare l'attenzione indesiderata. Ogni movimento era misurato, ogni parola sussurrata con cautela mentre si avvicinavano all'obiettivo.

    Nel cuore della stanza, Wyaria si sarebbe diretta verso un angolo dove un piccolo scrigno era posato su un tavolino. Con un gesto esperto, lo aprì, rivelando il tesoro nascosto all'interno: il tomo che forse potrebbe contenere le risposte che stavano cercando.


    Dopo aver letto il tomo , con il cuore ancora pesante per le rivelazioni del racconto, Edrick si rivolse alla sorella con uno sguardo pensieroso. 'Wyria,' inizio, la voce carica di un'emozione indefinibile, 'questo racconto... è incredibile. Ma... ha anche qualcosa di inquietante, non trovi?'

    Sollevo lo sguardo verso di lei, cercando una conferma nei suoi occhi. 'Ho notato delle somiglianze con il nostro sogno, Wyria. La principessa, il misterioso sparviero... Sono simili alle nostre esperienze, vero?' Chiese con la voce piena di incertezza. 'E poi c'è questa storia di sangue ancestrale e poteri nascosti... Mi chiedo se ci sia una connessione tra la nostra famiglia e quello che è accaduto nella storia.'

    Le parole del giovane Manderly scorrevano in un flusso di domande senza risposta, mentre cercava di dare un senso alle emozioni che lo travolgevano. 'Cosa ne pensi, Wyria? Credi che ci sia qualcosa di più in tutto questo? Qualcosa che forse dobbiamo ancora scoprire?' La mia voce si abbassa leggermente, quasi timorosa di ciò che potremmo trovare.

    'E se c'è davvero un legame tra la nostra famiglia e questa storia, cosa potrebbe significare per noi?' Chiese, con gli occhi ancora fissi sul tomo. 'Forse è solo una coincidenza o una prerogativa solo del nord, dato che la nostra famiglia non è originaria di queste terre, almeno da parte di nostro padre. Quindi non posso fare a meno di chiedermi se ci siano dei segreti sepolti nel passato della famiglia di nostra madre, i Karstark.' La preoccupazione si leggeva chiaramente sul suo volto mentre si confrontava con la possibilità di verità scomode e nascoste.

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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - camere personali di Wyaria Manderly



    La storia che i due fratelli si erano ritrovati a leggere nella stanza di lei sembrava possedere più elementi che avrebbero potuto aiutare loro per capire cosa aveva significato il loro sogno. I libri che avevano letto dentro la libreria del Maestro erano troppo noiosi e scritti da barbuti vecchi che non credevano nella magia. Wyaria invece credeva nella magia. Le storie dei cavalieri e principesse avevano sempre dei maghi buoni e cattivi e le fate. Solo gli autori delle ballate capivano bene come girava il mondo.
    Il racconto è pauroso. Ma c’é un brivido di eccitazione nel provare emozioni rischiose, non trovi? Forse la principessa aveva deciso di seguire lo sparviero perché era una vita più emozionante di quella in cui era costretta nel castello della famiglia. Immagina quanto doveva essere liberatorio volare in mezzo ai cieli senza vincoli e ramanzine.
    Wyri parlava per conto della principessa del romanzo, ma i sentimenti e le emozioni che descriveva non sembravano essere nuove.
    Non lo so se è solo il sangue della famiglia di Lady Madre che ci ha fatto avere queste visioni. La principessa e il re sparviero della storia venivano da famiglie molto antiche e anche noi Manderly lo siamo. Vengono dal Regno dell’Altopiano ma noi eravamo prima degli andali. I fiumi e le terre le avevano chiamate per la nostra famiglia. Siamo come il golfo di Porto Bianco noi due perché l’acqua del Nord scorre nei fiumi e si mischia con il mare salato. Siamo la perfetta unione. Pensi che sia per questo che abbiamo avuto le visioni?
    I libri noiosi dicevano che gli Stark erano parenti del Re Lupogrigio e lui si tramutava in animali, quindi anche loro erano parenti lontani tramite i Karstark dalla madre?
    Edry, anche se è rischioso non pensi che dovremmo provare a ricreare la storia? Tu possiedi uno splendido pennuto da caccia, avevo visto che in giardino lo facevi volare per aumentare la vostra fiducia reciproca. Perché non vai a prenderlo e provi a farlo volare fino alla mia finestra come aveva fatto il re? Io la apro.
    346 parole
    non vedo che dici che Gelocanto lo tieni segreto quindi ho ruolato come se Wyaria lo avesse visto
     
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    era ancora presto e si erano mossi in fretta nella biblioteca. non avrebbero trovato nessuno sulla strada fino agli appartamenti
    continuate pure con un altro giro di post
     
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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - camere personali di Wyaria Manderly



    Wyaria aprì la finestra della sua camera che dava sull’esterno, la stessa da cui ogni mattina faceva arieggiare inspirando il sale che arrivava dal mare. Quando Edry avrebbe poi lasciato libero Gelocanto lo avrebbe potuto guidare fino a là in modo da provare a ricreare la scena della ballata che avevano letto insieme.
    Aprire la finestra a quell’ora del mattino presto per tanto tempo aveva il problema di far entrare l’aria fredda nella camera. Wyri prese le coperte del suo letto per avvolgersi e tenersi al calduccio, tirando fuori dalla tasca il piccolo granchietto che aveva portato di nascosto dal mare per non schiacciarlo. Tutto quello che poteva fare la ragazza mentre aspettava che il gemello andasse fino all’uccelliera per far volare il suo falco era rileggere la storia della principessa Coleen.
    Perché ha deciso di seguire lo sparviero? Anche se è libero quando vola in cielo lo sparviero torna prigioniero quando scende a terra. Fossi stata io avrei scelto un animale che mi permetteva di andare più lontano. Le persone non possono catturarmi se fossi sotto le onde del mare. Se potessi essere un pesce oppure un granchietto come questo potrei andare dove voglio senza che Madre mi dica non si fa, potrei anche camminare sul fondo del mare e seguire Edry.
    Andare a dormire tanto tardi la sera prima, unita alla sveglia prima dell’alba della fanciulla per correre sulla spiaggia si iniziò a fare sentire. Coricati sul letto sotto le coperte calde, cullata dallo scrosciare delle onde. Wyaria poteva addormentarsi tra i cuscini, il libro e il granchietto che coccolava.

    [SPOILER]262 parole[SPOILER]
     
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    "La storia è certamente paurosa," risponde Edrick con un'espressione pensierosa, "E capisco il brivido di eccitazione nel provare emozioni rischiose. Ma per quanto mi riguarda, Wyria, il rischio non è sempre sinonimo di liberazione. La principessa potrebbe aver cercato un escape, ma a quale prezzo? Forse non era solo la voglia di avventura a guidarla, ma anche la disperazione o un desiderio incontrollabile di fuga."
    Mentre Wyaria menziona il sangue della famiglia di Lady Madre e le connessioni tra le loro origini e le visioni che hanno avuto, Edrick annuisce lentamente. "Potrebbe essere una delle ragioni," ammette, "Il miscuglio di sangue tra Manderly e Karstark potrebbe averci aperto a una realtà al di là di quanto potremmo immaginare. Il Nord è ricco di misteri e antiche stirpi. Forse siamo portatori di un'eredità che ci permette di percepire cose che sfuggono alla comprensione di molti."
    Infine, di fronte alla proposta di Wyaria di ricreare la scena del racconto, Edrick sembra titubante ma intriso di determinazione. "Sì, forse dovremmo provare," ammette con cautela, "Ma sei sicura che dovremmo farlo proprio adesso? Non voglio spegnere il tuo entusiasmo, ma nell'immediato ci aspettano cose importanti. Dovremmo essere cauti nel maneggiare ciò che non comprendiamo appieno." Edrick si alza dalla sedia, pronto a seguire il piano di Wyaria ma con una certa riserva. "Andrò a prendere Gelocanto," annuncia, "Ma facciamo attenzione a non correre troppi rischi, se dobbiamo davvero provare a risvegliare le visioni o sogno che sia, dovremmo prima di tutto stabilire esattamente cosa ci ha risvegliati l'ultima volta. Se vogliamo comprendere di più non possiamo farlo assieme dovremmo farlo uno alla volta, questo ci permetterebbe di proteggerci a vicenda e comprendere cosa ci succede." Poi posando sul tavolo il tomo che ancora teneva in mano con un tono di voce misto tra sfida e preoccupazione Edrick disse "vuoi provare per prima?" E concludendo con una battuta "Al massimo se rimani bloccata hai trovato il modo di seguirmi nella missione" e afferra la mano della sorella per baciarla avviandosi poi verso la porta.

    nimero parole 339
     
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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - camere personali di Wyaria Manderly



    A differenza della voglia di provare e esplorare di Wyaria, Edryck si era detto cauto.
    Se non ci proviamo ora, quando potremmo? Jakob, Byron, Anya. Loro pensavano tutti di uscire dal castello per un viaggio come i soliti, eppure...
    La ragazza non ebbe il coraggio di finire il suo discorso, ma quello che voleva lasciar intendere si poteva capire. Le possibilità di morire erano sempre presenti a Westeros, lo Straniero avrebbe potuto decidere di prendere Edry sul campo di battaglia come aveva preso con se i loro cugini.
    Ti facevo un ragazzo coraggioso, Edry. Come puoi diventare un cavaliere se hai paura di questi piccoli ostacoli?
    Wyaria poteva essere incosciente normalmente, ma quella mattina aveva superato anche i limiti suoi normali. Forse ci sperava che qualcosa sarebbe andato male, forse desiderava che capitasse un incidente. In quel caso non sarebbero partiti, lei non avrebbe dovuto rimanere da sola. Ma non poteva dirlo. Se avesse raccontato di quei problemi a Edryck, il suo gemello avrebbe cercato di fare di tutto per non partire. E lei non poteva rischiare di rovinargli una tale occasione per guadagnare onori sul campo di guerra.
    Si vai a prenderlo, sciocco.
    Il fratello era capace di comportarsi come un galantuomo e un bambino. Wyri lo lasciò andare, per tenere stretta al suo cuore la mano che aveva baciato. Poteva almeno sperare di risentire quelle labbra di ritorno con le navi? Oppure i soldati avrebbero issato le vele nere?
    Turbamenti del cuore e stanchezza non erano un buon mix. Quel cocktail e il tepore che la tenevano le coperte stava facendo perdere la concentrazione a Wyri del libro e delle coccole al granchino.

    275 parole
    Tra la chiacchierata con Edry e la parte in cui rimane da sola, cioè il messaggio prima. Era per dare una risposta a Andrea prima della tua moderazione
     
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    continuate pure, voglio vedere come si evolve tra di voi. fino a quando non fate qualcosa che richieda un mio intervento diretto (tipo provare a fare attivamente "cose" col pennuto, andate avanti
     
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    allora aspetto anche io andrea perché ho fatto io l'ultimo messaggio.
    Lui può andare a prendere Gelocanto
     
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    "Sì, Wyaria, comprendo che ci sono momenti in cui dobbiamo agire senza esitazione," ammette Edrick, cercando di condividere la prospettiva di sua sorella. "Dobbiamo anche essere consapevoli dei rischi che potremmo affrontare. Non sono preoccupato solo per me stesso, ma anche per te." Quando Wyaria lo sfida riguardo alla sua determinazione a fronteggiare gli ostacoli, Edrick risponde con fermezza. "Non è una questione di coraggio, Wyria. È una questione di cautela," ribatte Edrick, cercando di spiegare il suo punto di vista. "Andrò a prendere Gelocanto, ma stiamo cercando attentamente cosa fare per risvegliarci dal sogno? Non possiamo permetterci di correre rischi eccessivi." Finendo di spiegarsi disse"Sono pronto a tentare, ma dobbiamo farlo nel modo giusto", conclude Edrick mentre usciva dalla stanza.
    Una volta fuori dalla stanza si avviò verso la falconeria per raggiungere Gelocanto, il suo falco. Mentre attraversava i corridoi del castello, la sua mente era piena di pensieri. "Mi chiedo se sia possibile controllare il "sogno" o qualsiasi cosa ci sia successo l'ultima volta, Wyaria ha ragione l'unico modo per capirci qualcosa è cercare di ripetere quello che abbiamo vissuto. Sarà possibile usare Gelocanto come ponte tra il mondo reale e quello del "sogno"?
    Quando Edrick arriva alla falconeria e sussurra il nome di Gelocanto il falco non esita fissa il giovane Manderly e spicca il volo verso di lui posandosi sul quanto che il ragazzo si era messo nel frattempo.
    Dopo aver preso Gelocanto sul guantone, tornò velocemente da Wyaria e nel tragitto guardando il falco non poté fare a meno di pensare "Come sarà volare, sarò consapevole di tali sensazioni? Beh lo scoprirò presto." Quando il falco appare alla finestra della stanza della sorella sembra scrutarla con curiosità e spicca un secondo volo più simile a un salto portandosi vicino a Wyaria, non si erano mai trovati così vicino, eppure Gelocanto non la teme come se la conoscesse da tempo e il suo linguaggio del corpo sembra volerla invitare ad accarezzarlo.

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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - camere personali di Wyaria Manderly



    Il gemello Edry aveva cercato di mettere parole di cautela per tutto quell’esperimento prima di uscire dalla stanza, lasciando a Wyaria la possibilità di riflettere sui rischi. Dalla storia descritta sul libro il pericolo maggiore era di rimanere rinchiusa nel mondo dei sogni, ma se la principessa aveva deciso di rimanerci doveva significare che quello era un ambiente migliore del mondo reale.
    Wyri però aveva Edryck dalla sua parte. Il gemello sapeva quella che era l’idea e il sogno lo aveva anche già sperimentato. Si fossero presentati dei problemi sarebbe potuto cercare di venire a salvarla, come il cavaliere dall’armatura lucente che sarebbe diventato una volta tornato vittorioso dalla guerra.

    Il fratello dovette aver rilasciato il falco dalla voliera perché Gelocanto si presentò alla finestra della fanciulla Manderly. Non si presentava aggressivo, era addestrato e abituato alla presenza di persone intorno a lui.
    Da quello che ricordava di aver letto nella storia, Wyaria avrebbe dovuto guardarlo per cercare di capirlo.
    Gelocanto, piccolo tesoro, come è vivere per servire il mio gemello? Tu sei fortunato, lo sai? Puoi seguire Edry sulla nave che lo porterà via verso le isole nella baia della corona, mentre io dovrò rimanere qui e piangere la vostra partenza. Come vorrei essere al tuo posto...

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    Gelocanto se ne stava per le sue, a fare quello che fanno i pennuti, e di certo non comprendeva le parole umane. del resto l'altro pennuto, quello della storia, aveva solo l'aspetto animale, non anche l'anima. il punto forse era proprio questo, come sostituirsi all'animale nel corpo dell'animale? quale sarebbero state le conseguenze? qui bisognava ragionare, sperimentare, non di certo limitarsi alla parola
     
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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - camere personali di Wyaria Manderly



    Il falco posseduto dal fratello volò fino alla finestra di Wyaria, ma non si avvicinò alle parole della fanciulla. Era solo un pennuto, non una persona con cui parlare. Ma come poteva Wyri ritrovarsi come la principessa della storia? Quell’uccello in cui era diventata esisteva davvero oppure era stato stato il suo vero corpo a trasformarsi in uno sparviero bianco? Wyaria non ricordava quello che era successo quando era diventata una formica. Si era risvegliata sporca dal sogno, no anzi una vera esperienza ora pensavano lei e il gemello. Ma poteva essere stato il risultato della trasformazione quanto dello spostamento della sua anima in quella di una delle formiche.
    Quale metodo era, Wyaria doveva sperimentare comunque con fatti, non parole. Non aveva pensato di prendere del cibo per una colazione di passaggio velocemente nelle cucine.
    Non ho altro cibo con me… Questa rimane l’unica strada…
    Era stato suo compagno di quell’avventura dall’inizio, ma era giunto il tempo per loro due di dirsi addio. Wyri prese il granchietto ma per una volta senza tentare di essere delicata. Con due dita fece solo per schiacciarlo.
    Così aveva imparato Wyaria che andava il mondo. I deboli venivano schiacciati dai più forti. La fanciulla Manderly doveva imparare a farsi crescere delle zanne, se non voleva poi trovarsi lei in futuro schiacciata come il piccolo granchio.
    Gelocanto prova questo. Guarda quanto è buono quello che ti da la zia Wyri.
    Anche se poco Wyaria divise la polpa del granchietto in due, porgendo una delle metà al falco del fratello. E l’altra provò ad assaggiarla lei, quando lui l’aveva presa. Per sostituirsi all’animale forse doveva capirlo meglio. E un modo per farlo poteva essere dal mangiare il cibo con lui. Almeno lei lo sperava.
    288 parole
     
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