Posts written by LadyDie

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    Una parte di lei continuava ad essere incerta. La fuga … sì, fuggire era una buona idea; non poteva fare nulla contro Matthew finché si trovava sotto il suo controllo. Il modo di fuggire del resto era ben più complicato. Soprattutto perché di sicuro suo fratello si aspettava una mossa in quel momento da parte sua: le aveva dato poco tempo apposta, perché avesse poco tempo di organizzarsi. L’alternativa a quel disgustoso matrimonio era la torre e la vita da cadavere vivente della ragazza Lannister, Lilyanne non aveva alcun dubbio a riguardo.

    Il fatto che le tradizioni non venissero rispettate era qualcosa che irritava ancora di più la dorniana. Lo sapevano tutti che un matrimonio al tramonto portava sfortuna: come si poteva iniziare una vita assieme alla fine del giorno, quando il sole moriva sul deserto?

    Il modo in cui le parlò il servitore di suo fratello, poi, la portò a lanciargli uno sguardo meno che conciliante. Il titolo corretto è Principessa, non Milady intervenne Lowell, prima ancora che la sua signora potesse parlare. Il ragazzo era stata una buona scelta considerò Lilyanne, soprattutto perché aveva subito compreso come funzionasse la sua nuova protettrice. Era ancora del resto una principessa dorniana, e l’idea di unirsi ad un valyriano la disgustava profondamente. Dite pure al septon dove sono: se non posso sposarmi all’alba, voglio almeno godermi tutto il sole che posso. Lo sanno i Sette che tremendo clima ci dev’essere nel Continente Orientale

    Si diceva che fossero più raffinati là … ma chi lo sapeva davvero? Lilyanne non aveva alcuna intenzione di muoversi verso la sua nuova patria, perché non avrebbe mai abbandonato la vecchia. Il suo destino era a Dorne. Non si sarebbe spostata, così come era impossibile scacciare la sabbia del deserto.
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    Onestamente? Lilyanne non aveva mai avuto nessuna intenzione di sposarsi con Matarys. Gli aveva dato una possibilità, perché era una persona gentile checché se ne dicesse, ma sposarlo e allontanarsi da Dorne quando aveva fatto tanta fatica per tornare nel principato? Neanche per sogno.

    Purtroppo, le toccava agire prima del tramonto. Avrebbe volentieri evitato un bagno di sangue normalmente, ma le veniva lasciata poca scelta; il suo paese aveva bisogno di lei, perché nelle mani di Matthew ogni cosa sarebbe scomparsa e ogni passo e lotta compiuta fino a quel momento sarebbero stati vani: suo fratello era un folle, e Lilyanne l’aveva lasciato agire anche troppo. Lo sguardo della donna cadde su uno dei gioielli poggiati sulla scrivania; nulla di troppo elaborato, solo un pendaglio ricavato da un orecchino di sua madre quando Lilyanne era ancora piccola. Perle. Perle da lutto, per la morte di un qualche parente. Perle bianche, provenienti dal mare e dai suoi flutti salati come le lacrime. Lily si chiese se avrebbe pianto per suo fratello, o se lui avrebbe versato una singola lacrima per lei. Era comunque certa che nessuno dei due sarebbe arrivato vivo alla mattina successiva.

    Il piano che aveva in mente era semplice; aveva usato la scusa di aver bisogno d’aria per passare del tempo nei giardini della fortezza, e nel frattempo Flick e Ross erano andati a prenderle quello che le serviva e poggiare tutto tranne l’anello che le era stato donato. Nel frattempo Lily era rimasta a passeggiare con Lowell, in apparenza discutendo del più e del meno.




    Oggetti:
    Anello di vetro (+7 attrazione +2 prestigio)
    Pugnale in acciaio (+7 attacco +2 difesa)
    Vestito di Cotone (+10 attrazione +10 resistenza caldo)
    Corpetto (+10 attrazione)
    Mantello in Seta (+10 attrazione, +20% riuscita intrigo)
    Veleno di Belladonna
    Veleno di Medusa

    Ha con sé i 3 gregari + Malakeh
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    Ugh. Grosso idiota Valyriano che non era altro. Sarebbe stata costretta ad ucciderlo, e sarebbe stata tutta colpa di Matt. Se non altro si era bevuto il desiderio – genuino, per una volta – di andarsene e quello di conoscere sua sorella. Lily si aspettava quasi che le presentasse una parrucca e le dicesse di imparare ad imitare la gemella che tanto adorava. Promettete che starete attento. Non vi chiedo altro gli avrebbe pure chiesto di non essere un imbecille, ma le sembrava impossibile da quel che aveva visto. Matthew e la sua follia le avevano dato la scusa per non sposare Rhaegar, ma ora rischiava di trovarsi lontana da casa e in una terra di cui non sapeva nulla.

    Sarebbe stato meglio per tutti se avesse davvero annegato il fratello quando avevano dieci anni, Vicben aveva ragione. Il solo pensiero di dare ragione al Sand la faceva rabbrividire.

    Il desiderio di Matarys di trasformarla in sua sorella si palesò con l’anello: Lilyanne gli sorrise, alzando la mano verso di lui sfoggiando l’aria più dolce e mansueta che le venisse possibile in quel momento. Me lo mettete? non sarebbe stato difficile farlo scivolare fra le sue dita sottili. Non pensavo vi sareste informato dei nostri costumi. La tradizione di regalare un anello alla futura sposa come promessa è molto romantica; e se questo viene da vostra sorella, di cui mi parlate così bene, significa che anche la vostra famiglia apprezza la nostra unione tanto valeva fare la scema fino in fondo. Sarebbe stato più semplice dargli una coppa avvelenata e dare la colpa a Matt.
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    Ma che avevano i Valyriani con il loro desiderio di scoparsi consanguinei? Fossero stati solo i Targaryen, Lilyanne li avrebbe anche potuti – forse – perdonare, ma tutti tutti? Era indispensabile l’incesto? I capelli biondi e la bellezza etera valevano davvero la pena? Lily si considerava assolutamente bellissima, eppure non aveva avuto bisogno che i suoi genitori fossero fratello e sorella per ottenere quel risultato. Credete che potrò incontrarla? Desidero conoscere tutta la vostra famiglia magari capire che tipo era, e quanto fosse manipolabile. Matarys era ovviamente un imbecille, e Lilyanne considerò che le sarebbero servite forse due settimane per fargli cambiare idea su ogni cosa. Peccato che due settimane fossero troppe. A lei serviva subito.

    Alle parole successive di Matarys, Lilyanne strinse le dita sul polso dell’uomo, costringendolo a guardarla. Siete intelligente non era vero, ma agli uomini faceva sempre piacere farsi fare i complimenti. Erano come dei pavoni, e di solito non avevano molto più cervello. Troppo intelligente per farvi ingannare da parole di miele e lodi vuote lo sguardo improvvisamente serio e allarmato, come se le importasse veramente dell’uomo davanti a lei. Fate attenzione a ciò che mangiate. Avete un assaggiatore? Dovete averne uno, marito e dopo un istante, in apparenza, l’urgenza scomparve e Lilyanne apparve ben lieta di allontanare ancora un poco il futuro marito, mostrandogli una delle piazze principali di Lancia del Sole.

    Voi mi porterete via da qui. Lontana da lui e da Westeros. Avrete per sempre la mia gratitudine e la mia fedeltà per questo


    Prova di inganno (ma certo che sei sveglio, mi stai salvando la vita, ti sono super grata!!!) e di diffamazione (va’ che Matt ha doppi fini e rischia di voler morto te e la tua famiglia, stai attento ti prego nun te fidà) tutta assieme
    -24 fama
    -Inganno 3
    -Oratoria 2
    -Manipolazione 3
    -Intrigo 118
    -Diplomazia 61
    -Attrazione 40
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    Le sopracciglia di Lilyanne si alzarono sempre di più, senza che la dorniana facesse troppo per nascondere la sua espressione curiosa e sorpresa. Vostra sorella? Perdonatemi, ma pensavo che i vostri usi fossero di mantenere il sangue di Valyria il più … puro, ecco, possibile il che significava che “per mia sorella” poteva significare che la ragazza era malata o aveva qualche altra strana tara poco definita. Vi va di parlarmi di lei? Come si chiama? È chiaro che vi sta a cuore. Permettetemi di conoscere chi amate. della sorella non le importava onestamente un accidente, doveva ammetterlo, ma tanto valeva far parlare l’uomo e camminare in città finché poteva. Era sicura che sarebbero venuta a riprenderla con il guinzaglio molto presto.

    Furono tuttavia le parole successive a costringerla a controllare la sua espressione, gli occhi d’onice per un secondo freddi come le pietre da cui prendevano il colore. Quel nobile signor nessuno, che proveniva dall’altra parte del mondo, aveva veramente il coraggio di insultare la capitale del Principato davanti alla sua legittima erede?! Le mura non mi terranno al sicuro, marito raddrizzò la schiena, voltandosi appena verso la fortezza che avevano lasciato. Ciò che mi minaccia ha il mio sangue, e mi aspetta nei corridoi del mio stesso palazzo. Non esiterà ad inseguirmi pur di prendere ciò che vuole da me perché no? Tanto valeva rendere subito le cose chiare al suo futuro marito. Ovvero che non c’era da fidarsi di quello che presto sarebbe diventato suo cognato. Le nostre mura forse sono basse, ma ci hanno protetti dai draghi; la nostra famiglia si mischia al popolo perché è da loro che proviene la nostra vera forza. era sempre stato il popolino, la chiave. La fonte della potenza di qualunque vero sovrano. I Martell sarebbero stati persi durante la Conquista senza la loro gente a dargli potenza. Siamo gente orgogliosa, Matayrs; vi prego di non insultare la mia gente o la mia città, su cui i nostri figli regneranno perché essere nobili qualunque a Volantis, se poteva governare su tutta Dorne, ben più estesa e ormai uno dei luoghi più ricchi dei Sette Regni, una delle poche regioni neppure sfiorate dalla guerra?
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    Un milione di anni prima, Matthew l’aveva consolata quando le si era palesata davanti la possibilità di un matrimonio non voluto. L’aveva abbracciata, promettendole di proteggerla. Non l’aveva fatto. Lilyanne non sapeva neanche perché fosse sorpresa.

    Qualche minuto dopo, assieme ma non soli, lei e il suo futuro sposo – il suo biglietto per lasciare i Sette Regni … oppure no – camminavano per le strade di Lancia del Sole, Lilyanne attenta a muoversi nei quartieri più tranquilli della città e vicino alla fortezza. Per il momento, almeno.
    Sir eman naejot epagon, valzȳrys ora devo chiedervelo, marito. Camminavano vicini, per il momento senza toccarsi. Come chiedeva il decoro. Di lì a cinque ore sarebbero stati a letto assieme. Skoros convinced ao naejot māzigon va se tolie paktot hen vys se cross se embar, mērī naejot find iā ābrazȳrys? cosa ti ha convinto ad attraversare il mare e venire dall’altra parte del mondo, solo per trovare una moglie? Lilyanne non si sentiva così importante, di sicuro non tanto da attirare ogni singolo uomo valyriano sul continente occidentale o orientale – un po’ un’esagerazione, erano stati solo due; ma onestamente anche due di troppo.

    Skorkydoso gaomagon ao find ñuha oktion? Come ti sembra la mia città? scivolò sul possessivo quasi senza darci peso, osservando la reazione dell’uomo; magari per scoprire quali fossero le sue vere intenzioni.
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    Dovendo tirare ad indovinare con le poche informazioni che aveva a disposizione, Lilyanne poteva immaginare il piano che passava in testa al suo geniale fratello: mandarla a Volantis, quasi dall’altra parte del mondo, a sfornare bambini per un aspirante signore dei draghi con l’unico scopo di levarsela dai piedi. Non il suo piano più intelligente o raffinato, ma efficace non c’era che dire.

    All’alba, fratello lo corresse distrattamente, gli occhi ancora fissi su Matarys. Se Mahtrēl dīnagon rȳ vēzñāqo, skori se rizmun iksis hae mele hae īlva nesh. I Martell si sposano all’alba, quando il deserto è rosso quanto i nostri vessilli aggiunse a beneficio del suo futuro marito, più interessata a spiegarlo a lui. La bellissima donna bionda era lì per tradurre: lasciò a lei la scelta fra ricordare a Matthew e Arslen l’antica tradizione o meno.

    Voglio conoscere il mio futuro sposo oggi, mostrargli la città hen skore iksan dārilaros di cui sono erede. Era passato tempo da quando aveva studiato il valyriano, ma almeno era felice di vedere che le era servito a qualcosa. Istia shijetra nyke, jorrāelagon valzȳrys; gaoman daor emagon spoke Valyrīha isse iā bōsa jēda dovete perdonarmi, caro marito; è passato molto tempo da quando ho avuto modo di parlare valyriano le sarebbe servito esercizio. Esercizio, e qualche ora per conoscere meglio Matarys. Scoprire le sue intenzioni, le sue vere intenzioni. E magari sventolargli davanti la possibilità di mettere una figlia sul trono di Dorne e prendersi un erede per la sua Volantis. L’idea di due gravidanze disgustava la principessa e non poco, ma era un sacrificio che sarebbe stata costretta a compiere prima o poi nella vita, lo sapeva da sempre. Sperava di non dimostrarsi fertile quanto Aconé o altre donne, che passavano da una gravidanza all’altra con allarmante rapidità.

    Si rese conto che aveva formulato una richiesta rivolta a nessuno in particolare; perché per il momento Matthew le dava ordini, ma sarebbe stato il suo futuro marito a decidere per lei dal giorno dopo in poi. L’idea di non essere più alla mercé di suo fratello le scatenava una gioia selvaggia. Aconé e Caleb stanno girando per Essos. Se riuscissi a raggiungerli in qualche modo, potrei almeno avvisarli della follia in cui è scivolato mio fratello. Quando farà qualcosa di estremamente stupido, almeno saranno preparati. Non si illudeva che la Lady e il Lord del Nord potessero aiutarla veramente, almeno non per il momento; ma doveva loro almeno un avviso, e non si fidava dei corvi di un Maestro controllato da Matthew.
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    Fu costretta a mordersi la lingua per evitare di far notare a suo fratello l’ovvio: se solo avesse avuto la decenza di parlarle, avrebbero potuto strappare i Sette Regni sotto il naso dei Targaryen e sostituirsi alla famiglia reale. Se solo Matthew fosse stato intelligente la metà di quanto credeva … invece si limitò ad alzare un sopracciglio, facendo un gesto pigro con la mano per segnalare che abito e gioielli erano di suo gusto. Forse avrebbe effettivamente detto qualcosa se le porte non si fossero spalancate dopo pochi istanti. L’idea di lanciare Matt dalla finestra lì accanto e avere a che fare con le conseguenze in seguito si faceva sempre più allettante.
    Ma prima voleva qualche informazione.
    Ovviamente, la prima cosa che attirò il suo sguardo fu la donna. Una bellezza quasi ultraterrena, tipica del sangue Valyriano; Lilyanne non poté fare a meno di chiedersi chi fosse: una sorella, una moglie, entrambe le cose? Non conosceva molto degli usi di Essos, ma non avrebbe escluso la poligamia a prescindere. Oppure, la splendida donna era lì per sposare Matthew. Poveretta. Una fortuna per Myria Lannister però, a cui magare sarebbe stata concessa una fine dalle sue sofferenze.
    Lo sguardo poi scivolò sui due uomini entrati assieme alla donna: uno così simile a lei da essere un parente – o solo un altro valyriano a caso: erano oggettivamente tutti uguali –, e il secondo dalla pelle scura e l’armatura scintillante. Una guardia, forse. Lo stendardo non era niente che Lilyanne conosceva, e il fatto che fossero di Essos non poteva dispiacerle; se il suo futuro marito non fosse stato troppo orribile, gli avrebbe permesso con piacere di portarla via da Dorne. Ironico che un valyriano l’avesse trascinata lì, e un altro invece l’avrebbe probabilmente fatta uscire. Ma prima, aveva bisogno di più elementi.

    Valzȳrys Marito, se le sue conoscenze di Valyriano erano ancora valide, rispose al saluto, inclinando appena il capo e lasciandosi sfuggire un’espressione di interessata curiosità. Non sapeva chi fossero quelle persone, né cosa sapessero a loro volta di lei o del suo rapporto con Matthew. Quasi alzò gli occhi al cielo: ovviamente il suo stupido fratello pretendeva che stesse al gioco a prescindere. Cos’avrebbe fatto se si fosse messa ad urlare e imprecare? Skoro syt ȳdra daor ao introduce īlva guests, lēkia? “non mi introduci ai nostri ospiti, fratello?”. Un doppio test: il primo, per capire se Matthew parlava valyriano; il secondo, per sapere chi cazzo era quella gente.
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    La corona stava grande a Matt. Il diadema che un tempo aveva ornato il capo del Principe Olyvar Martell, poggiando sui folti capelli neri, scendeva troppo sulla fronte del figlio bastardo di sua moglie e dava un’impressione quasi comica. Se Matt non fosse stato totalmente pazzo, Lilyanne avrebbe riso di lui. Invece la donna si mostrò bene dal commentare sia il copricapo che l’abbigliamento, limitandosi a realizzare con tristezza che anche vestito d’oro e di stemmi principeschi dei Martell, suo fratello continuava a sembrare uno del Nord. E neanche particolarmente attraente.
    Lilyanne si concentrò su quel dettaglio per ignorare l’odio e la rabbia: dopo non averle parlato per mesi, Matthew decideva di incontrarla solamente per dirle che si sposava.
    Peggio per lui. Mio marito sarà fortunato a sopravvivere la prima settimana dalle nozze di lama o di veleno, avrebbe deciso al momento.

    Buongiorno anche a te, caro fratello Lilyanne sperava che il matrimonio fosse una cosa pubblica. Se Matt sperava di farla collaborare e tenerla buona, non aveva capito nulla. Come stai? Congratulazioni per il titolo, aggiungerei. È bello vedere che finalmente hai deciso di incontrarmi peccato che non si fosse cagato addosso fino a morire. Davvero, davvero peccato. Se fosse accaduto, Lilyanne avrebbe riso fino a soffocare a sua volta. Dimmi che mi hai fatto preparare un vestito, Matt. Non è degno di una Martell andare alle nozze con abiti da tutti i giorni dell’unica Martell legittima ancora in vita poi, ancor meno degno. Evitò di commentarlo: se suo fratello voleva avvantaggiarla tanto facendola sposare, che si divertisse. Qualunque scrupolo sul commettere fratricidio era sparito da tempo E chi è il fortunato sposo? non che le importasse. Non aveva davvero nessuna intenzione di lasciarlo sopravvivere.
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    Maledizione

    Era stata troppo lenta con i suoi preparativi a quanto pareva, visto che il Cavaliere si stava già avviando a lasciare il castello … che stranezza però. Un esponente di casa Dayne che non solo non si fermava per la notte nel castello del suo signore – anche se era solo mattina – ma che addirittura entrava solamente per discutere qualche minuto con il suo Principe. Lilyanne si morse le labbra, sollevando appena sotto le caviglie la gonna leggera che indossava: aveva bisogno di affrettare il passo senza rischiare di inciampare. Sarebbe stato ben più comodo indossare un paio di pantaloni … ma purtroppo non sempre si potevano avere le occasioni migliori.

    Le dava da pensare tuttavia ciò che stava succedendo, il modo improvviso e inusuale con cui Ser Harmen – che a quanto pareva aveva avuto modo di far girare la testa ad ogni donna del castello con il suo arrivo – aveva deciso di andarsene da Lancia del Sole … oppure era stato cacciato? Per un secondo, Lily meditò di tornare indietro. Riprovare con Matt, ora che certamente si trovava nella sala del trono. Ma sarebbe stato inutile: il Principe di Dorne, suo stesso fratello, le aveva rifiutato udienza una miriade di volte e rifiutava di vederla. Lilyanne strinse le labbra, muovendosi risoluta verso il cancello della fortezza. Una volta in vista del cavaliere, riconoscibile sperava almeno per il vestiario se non per la loro antica amicizia, si sarebbe azzardata ad accennare una serie di passi di corsa. Ser Harmen! aveva bisogno perlomeno di parlargli, se non altro per tentare di convincerlo a portarla via con sé. Ser Harmen, aspettate! e anche se così non fosse stato … almeno gli avrebbe chiesto di cosa aveva discusso con suo fratello. O dal suo viso avrebbe capito quali menzogne Matt spargeva su di lei. Sono Lilyanne Martell. Portatemi via da qui, vi prego.

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    Inutile prendersi in giro: in quella fortezza, che un tempo aveva chiamato casa e che era stata un porto sicuro in cui sperare di rifugiarsi durante le tempeste che infuriavano nei sette regni, rischiava di rimanerci intrappolata e morire. La libertà di cui aveva avuto appena un assaggio le veniva negata sempre di più, indubbiamente per ordine di suo fratello. Un fratello che non aveva ancora visto. Un fratello che era … no, non importava.

    Inizialmente Lilyanne era rimasta in silenzio nella sua stanza, tranquilla, perfino con la notizia dell’arrivo di Ser Dayne: eppure, al pensiero che lui parlasse con Matt… l’idea dell’amico d’infanzia che parlava con suo fratello non le piaceva. Per niente. Se voleva veramente strappare Dorne a Matt, aveva bisogno dei Dayne come alleati.

    Per questo aveva fatto i bagagli: il fagotto che aveva lasciato a Ros e Flick, che l’avrebbero seguita a distanza di qualche minuto, conteneva i suoi averi essenziali che le sarebbero serviti per il viaggio. Non aveva intenzione di rimanere e Lancia del Sole.

    Lasciando da parte l’esitazione, Lily si alzò dalla sedia su cui era rimasta fino a quel momento, spalancò la porta e lanciò un semplice sguardo alle due servette prima di dirigersi verso la sala principale. Chissà che non riuscisse a prendere due piccioni con una fava, e lanciare uno sguardo anche a quel fratello che ormai sentiva di non conoscere più.

    Supponeva fossero in une delle sale principali, quelle usate per i ricevimenti, e lì si sarebbe diretta. Se non li avesse trovati, si sarebbe rivolta ad una delle guardie o ad uno dei servi di palazzo per chiedere informazioni e giungere alla sua meta.

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    Nel frattempo, Lowell nonostante le esitazioni iniziali pareva essersi deciso a muoversi: avendo seguito con lo sguardo lo strano giovane era rimasto indeciso qualche istante, era meglio dirigersi di nuovo verso il corpo centrale della fortezza, raggiungere la sua signora e portarle la notizia degli sconosciuti? Oppure attendere una seconda occasione per parlare con il ragazzo? Alla fine Lowell si decise a posizionarsi fuori dalla bottega in cui era entrato il Dalt, in attesa di vederlo uscire.
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    Mai avrebbe pensato che un periodo passato in quella che in teoria doveva essere casa sua sarebbe stato così penoso. Lilyanne aveva atteso, annoiata ma moderatamente fiduciosa, di essere chiamata al cospetto di Matthew. Aveva deciso di dare al fratello un’altra possibilità, l’ultima, prima di chiudere gli occhi di fronte al loro legame e decidere di agire altrimenti.

    La prima sera non aveva avuto molte speranze. Sapeva che era troppo presto.

    La seconda, nessun messaggio era arrivato. Nessun servitore le aveva detto di recarsi in uno dei cortili o in una delle sale del palazzo.

    La terza era passata allo stesso modo.

    E poi la quarta.

    La quinta.

    Era passata oltre una settimana dal suo arrivo, e in otto giorni nessuno si era fatto sentire. Lilyanne aveva parlato con alcune delle figure del palazzo, aveva avuto modo di riprendere alcune lezioni e aveva conosciuto Lowell, il suo nuovo assistente. In otto giorni, avevano fatto in tempo ad arrivare a Lancia del Sole – anche se trafelati – Flick e Ros, partiti da Approdo del Re poco dopo di lei. Avevano addirittura ritrovato Malakeh nella Fortezza Rossa, ed erano riusciti a portare la vipera fino alla capitale dorniana.

    Erano arrivati giusto in tempo per veder partire Rhaegar, che invece di recarsi personalmente da Lilyanne aveva scelto di farle recapitare un biglietto.

    Mentre Ros e Flick rimanevano con la loro signora, Lowell aveva deciso di uscire e guardarsi attorno. Che la Principessa non avesse intenzione di rimanere a Lancia del Sole era scontato a suo parere: cosa poteva fare bloccata lì? Di sicuro non aiutare la gente di Dorne come pareva desiderare, né perorare la sua causa di fronte ad un Principe che rifiutava in ogni modo di incontrarla. Andare via era senza dubbio la scelta più intelligente. Nel suo cammino, Lowell era arrivato alla via principale di Lancia del Sole, arricciando il naso per la puzza: rimase fermo a lato della strada, discosto dagli altri servitori, una mano a coprirsi il viso per osservare i due viaggiatori che stavano passando in quel momento. Parevano gente importante, viste le cavalcature e il vestiario. Abbigliato con lo stemma dei Martell bene in vista sul petto, Lowell rimase in attesa di vederli passare per sapere dove si sarebbero diretti.

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    Ma che non fate pasquetta?? Non va bene, prendetevi due giorni che poi se no i sindacati si lamentano ...
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    Scheda Aggiornata!
    Aggiunti:
    - Punto Albero Qualità
    - Punto Intrigo
    - Prestigio +4
    - Affinità Areo +2
    - Affinità Matthew -8
    - Affinità Rhoynar +2

    qui
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    Era rimasto ben poco da dire e di cui discutere: Lilyanne aveva parlato dei suoi sospetti a qualcuno, e se da una parte la sua mente si era calmata dall’altra aveva avuto la conferma di non essere impazzita. Il comportamento di Matthew era strano e insolito, se ne rendeva conto anche Areo che aveva servito ormai due principi e che era stato al fianco di suo padre per tanti anni.

    Lo farò, Areo, non temere. Intendo muovermi con la massima attenzione promise, sorridendo all’uomo di fianco a lei. Quello almeno poteva giurarlo: l’ultima cosa che desiderava erano altri incidenti. Se vuoi, posso farti un itinerario. Il mio obbiettivo finale tuttavia è Yronwood. Viaggerò via terra e con attenzione, fermandomi nei seggi dei Lord dorniani il più possibile. desiderava sapere chi dei suoi amici era vivo, morto o caduto in disgrazia. Capire cosa stava accadendo veramente nella sua penisola. Areo … so che il tuo compito è vegliare sui Martell, ma proteggi anche la nostra gente. Il dovere di un Principe è proteggere i suoi sudditi e il suo regno, prima che qualunque altra cosa esitò per un secondo. Doveva forse chiedergli di Myria …? No, dubitava che si potesse fare qualcosa al momento. Magari con il tempo. Se solo fosse riuscita a parlare con Matt. Se dovesse succedere qualcosa, mandami un corvo. Tornerò immediatamente. non c’era molto che potesse fare, ma in fondo … meglio vedere gli eventi precipitare davanti ai suoi occhi che rimanere lontana, senza sapere cosa stava succedendo. Era una lezione che aveva imparato a sue spese, e duramente.

    Dopo aver dato le ultime raccomandazioni all’uomo e aver ricevuto le risposte alle sue ultime domande, a meno che Areo non decidesse di trattenerla Lilyanne si sarebbe allontanata dal parapetto per tornare a dirigersi verso l’interno del palazzo: il sole stava sorgendo rapidamente, e fuori faceva sempre più caldo. Lily non aveva alcun desiderio di ustionarsi, e si congedò dal capitano delle guardie in fretta.


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836 replies since 14/2/2014
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