Posts written by Gavri-el

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    direi di no per me possiamo chiudere qui non mi viene in mente nulla di non compromettente
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    Il Lavoro fu duro, lungo e faticoso ed il cibo che gli fu offerto come pagamento, non era il massimo anzi...il sapore non era dei più gradevoli, sapeva di legno, di amaro, di piccante e l'odore, l'aroma era particolarmente aggressivo, e quanto alle capacità nutritive del pasto, lo lasciavano abbastanza scettico; era una specie di zuppa di semi e frutta in una specie di brodaglia di cui dubitava fortemente che potesse in qualche modo saziarlo...di certo però, perlomeno non sarebbe morto di fame, non ancora almeno...ed a complicare le cose c'era il fatto che non aveva avuto realmente idea di quale fosse la qualità dell'impressione che il suo modo di lavorare aveva fatto a quella gente...per tutto il tempo la maggior parte del lavoro pesante l'aveva fatta lui e i più anziani tra loro si erano concentrati più sullo scortecciare, raccogliere gli ingredienti per il "pranzo" e altre mansioni, ma quello che aveva lasciato Alexandros più interdetto era stato il loro continuo osservarlo e commentare, non aveva avuto idea se era riuscito a fare una buona impressione su di loro e quindi ad infiltrarsi nel loro gruppo o se al contrario aveva fatto una pessima figura o peggio ancora lo avevano scoperto in quanto persona sospetta...

    fortunatamente per lui però tutti i suoi dubbi e le sue insicurezze vennero disperse come nebbia al sole dalle parole del tagliaboschi dopo il "pranzo"

    Allora giovane…è un lavoro che vuoi o continuerai a vagabondare? Può far schifo adesso, ma quando torneremo in città con questa merce avremo abbastanza rame da divertirci per un mese.

    Alexandros sorrise, a quanto pare era riuscito a farsi apprezzare come taglialegna, questo significava che era riuscito ad entrare nel gruppo, quello significava un lavoro, denaro ma soprattutto la possibilità di girare infiltrarsi anche a Norvos, con la possibilità di muoversi liberamente senza destare sospetto...

    si certo che voglio il lavoro...fa sempre piacere un lavoro onesto...

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    le parole di Alexandros sembravano aver convinto l'anziano e gli altri taglialegna, convincendoli a fidarsi di lui, quel tanto che bastava a far si che accettassero la sua presenza e lo facessero lavorare con loro per guadagnarsi il cibo. d'altronde, più che una menzogna era stata una mezza verità, aveva effettivamente avuto una scarsa fortuna a rimediare cibo durante quel viaggio e avrebbe effettivamente gradito di poter mangiare qualcosa in cambio di un lavoro...il fatto che lavorare con loro gli avrebbe permesso di apprendere qualcosa su di loro, sul loro lavoro e anche sui piani di Norvos era solo una fortunata coincidenza in più...

    fino a quel momento l'unica informazione preziosa che gli avevano dato a loro insaputa era il fatto che Norvos aveva intrapreso frenetici e notevoli lavori per raccogliere legname, e, pure se era evidente che la motivazione di fondo era la guerra in arrivo, e poteva anche intuire per cosa avrebbero utilizzato quel legname, tuttavia ancora non aveva informazioni certe, tra le tante cose che doveva sapere da loro, una delle prime era proprio questa...

    Alexandros si tolse di dosso il mantello e la tunica rimanendo unicamente in pantaloni e camicia, con il pugnale da caccia legato alla cintura e nascosto il più possibile dalla maglia, il suo corpo tradiva un fisico allenato, la muscolatura per quanto ancora giovanile era tuttavia notevole, risultato del suo addestramento militare...

    il giovane braavosiano afferrò uno strumento da lavoro e si preparò a ricevere ordini per iniziare...

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    all'arrivo di Alexandros i boscaioli, rimasero dapprima interdetti e poi assunsero verso il giovane Braavosiano, un atteggiamento misto di curiosità, cautela e tensione, se non addirittura una punta di ostilità. Il più anziano di loro, pur dimostrando una calma e un autocontrollo invidiabile, scrutava silenziosamente e intensamente Alexandros valutando le sue intenzioni, gli altri boscaioli invece, erano molto più apertamente diffidenti, se non addirittura ostili, molti di loro stringevano con forza la loro attrezzatura, asce e seghe, evidentemente pronti ad utilizzarle come armi...Buona giornata anche a te, viandante, quali motivi ti spingono a varcare i confini di questi boschi remoti?". la voce dell'anziano era calma ma cauta, cortese eppure trasudava una leggera nota di sfida, come se stesse mettendo alla prova il giovane Basileus...

    se voleva cavarsela, Alexandros avrebbe dovuto scegliere con cura le proprie parole, affinché risultassero credibili, innocue e convincenti...

    allontanò eloquentemente le braccia dalla cintura, portandole verso l'alto in modo da portarle chiaramente lontano da possibili armi nascoste e poi, assumendo il tono più spensierato e leggero possibile...

    in realtà temo di aver semplicemente sopravvalutato le mie doti di "esploratore", ero partito da Norvos con l'idea di fare una passeggiata in mezzo alla natura, convinto di riuscire a procacciarmi del cibo, ma non sono bravo né a pescare, né a cacciare e con mio grande imbarazzo, né tanto meno a raccogliere frutta e vegetali...passando di qui vi ho scorto lavorare e mi chiedevo se poteste dividere del cibo con me, in cambio di un aiuto nel lavoro si intende...

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    la visione dei boscaioli mise Alexandros di fronte ad un inaspettato e difficile dilemma, da una parte per costruire una diga gli sarebbe occorso molto legname e forse avrebbe potuto anche imparare qualche segreto del mestiere da quei boscaioli, qualcosa di utile, e magari anche un lavoro da poter spendere in futuro all'occorrenza, dall'altra però, aveva passato gli ultimi giorni a mangiare molto poco e aveva bisogno di procurarsi del cibo...del resto era anche vero che probabilmente quelle persone avevano con se del cibo, che magari potevano condividere con lui...oltre al fatto che magari se fosse riuscito ad infiltrarsi tra quelle persone, avrebbe magari potuto trovare una sistemazione più solida e sicura per rendersi anonimo piuttosto che vagare di nascosto per le vie di Norvos... era un tentativo che magari valeva la pena fare, del resto nel suo addestramento a Braavos, aveva avuto modo di prestare servizio preso dei boscaioli come forma di allenamento fisico..non era del tutto a digiuno con un lavoro del genere...
    Alexandros afferrò saldamente il cavallo per le redini e lo puntò verso il luogo in cui i boscaioli lavoravano, avanzando lentamente in maniera quasi non curante come se si trovasse semplicemente a passare di li per caso... arrivato lì vicino, si limitò a salutarli con garbo e discrezione...

    salve a voi...buona giornata

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    a parte una gradevole e rilassante passeggiata lungo il fiume con la vista su un paesaggio incantevole, quella giornata di perlustrazione non sembrava aver dato frutti...ad esclusione forse del villaggio di pescatori che aveva intravisto in lontananza e della scoperta che, anche in quei punti del fiume che sembravano tranquilli, accadeva lo strano e inquietante fenomeno, della formazione di mulinelli con una frequenza particolarmente numerosa, utilizzare il fiume per navigare sembrava fuori discussione, anche se a dirla tutta non era quella la sua idea...d'altro canto sapeva anche che vi erano fitte foreste nei pressi del fiume, e quindi alberi da abbattere, per procurarsi legna sufficiente per costruire una diga, quello che gli mancava però, era individuare un luogo adatto; un punto in cui il fiume era più basso e più calmo per erigere la costruzione della diga per bloccarlo...e gli serviva anche nelle vicinanze di una valle lungo cui deviare il corso del fiume... se si fossero infatti limitari a bloccare il fiume con una diga, questi sarebbe straripato sicuramente aggirando l'ostacolo e continuando a scorrere verso Norvos; loro invece, avevano bisogno di trovare un nuovo letto verso cui far deviare il fiume attraverso un canale laterale, una nuova valle che portasse l'acqua lontano da Norvos...

    la presenza del villaggio dei pescatori poi, complicava ulteriormente le cose; potevano essere degli alleati o dei vassalli di Norvos, e il che avrebbe significato dei potenziali rifornimenti di cibo da dover bloccare, o peggio delle spie che potevano comunicare i lavori dei genieri alla città...per attuare il piano dovevano trovare la posizione adatta e sicuramente questa doveva trovarsi lontana anche da quel piccolo villaggio...

    il giorno successivo si sarebbe dovuto mettere nuovamente in cammino e porre ancora più attenzione al paesaggio, ma per quel giorno, il sole era calato, doveva accendere un fuoco, costruire un riparo di fortuna e mangiare quel poco cibo che era riuscito a procurarsi durante il viaggio...

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    la stalla era più malconcia di quello che aveva previsto, le porte dissestate cigolavano sotto l'azione del vento, che entrava nell'edificio portando con se il freddo, freddo che entrava anche dalle finestre rotte, fortunatamente le temperature esterne non erano così basse, e non pioveva, ed inoltre era riuscito a reperire qualcosa per tenersi al caldo, aveva trovato della paglia e dei vecchi stracci per coprirsi e aveva il cavallo accanto a se a tenerlo al caldo, nonostante tutto perciò, riuscì a dormire una notte serena, e a svegliarsi il giorno dopo non del tutto acciaccato...
    una nuova giornata era arrivata, in quella che di fatto era una città nemica per lui, e nuove sfide e pericoli erano pronti per lui. tutto sommato aveva trovato un posto per dormire, ma se voleva sopravvivere, doveva trovare qualcosa da mangiare e da bere, ed in più aveva una missione da compiere.

    Alexandros prese il suo coltello e lo allacciò dietro la schiena come era suo solito, e lo coprì con la maglia, dopo di ché, prese il cavallo per le redini e si incamminò a ritroso, puntando verso il fiume, con l'obbiettivo stavolta di ricominciare a risalire il corso del fiume uscendo dalla città , per cercare il posto giusto su cui provare a bloccare o deviare il corso del fiume, per quanto riguardava il nutrirsi, avrebbe approfittato del fiume per bere, e dell'avventura al di fuori della città per cacciare, o raccogliere frutta e vegetali, nel mentre che camminava per la città però, avrebbe anche tenuto gli occhi aperti in cerca di cibo incustodito, da poter rubare, tipo alberi da frutto, o bancarelle di cibo...
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    Alexandros non era certo un esperto di mura difensive e tattiche di assedio, ma era evidente, che per aver accesso all'acqua del fiume, doveva esserci nelle mura un'apertura per permettere al fiume di passare, quell'apertura poteva essere un punto debole che i secondi figli potevano sfruttare, l'unico problema era che al momento, il fiume era troppo impetuoso per guadarlo se riuscivano a deviarne il corso, potevano colpire due colombe con un sasso, potevano privare i norvosiani dell'acqua e allo stesso tempo creare un punto debole nella loro cinta muraria...e anche qualora, gli abitanti di Norvos si fossero resi conto che il fiume stava venendo prosciugato e avessero creato una barricata di emergenza...sarebbe stata comunque una struttura difensiva più debole di un muro di pietra...aveva forse trovato qualcosa per entrare nella città bassa, ma penetrare nella città alta sembrava tutto un altro paio di maniche...se voleva essere sicuro, doveva terminare di ispezionare le mura esterne, sia sul lato interno che esterno, e poi studiare le mura interne, dopo di che si sarebbe dedicato al fiume...il problema era che non era affatto competente in termini di assedi e mura ed inoltre doveva iniziare a pensare al lungo periodo, aveva bisogno di dormire e di muoversi con maggior libertà, il che significava cercare di inserirsi all'interno della comunità di Norvos in modo da farli abituare alla sua presenza per nascondersi in piena vista, il che significava trovare una sistemazione e una fonte di denaro...c'era poi una possibilità anche più ambiziosa, era riuscito in effetti ad entrare a Norvos, se riusciva ad inserirsi tra la popolazione, avrebbe anche potuto attendere l'arrivo dell'esercito mentre toglieva di mezzo qualche difesa dall'interno, magari poteva anche aprire le porte lui al momento giusto....era un'ipotesi certamente ambiziosa ma da considerare...

    tuttavia, quella notte non era il momento giusto di pensare ad idee ambiziose, era il momento di trovarsi un luogo nascosto, sicuro ed appartato per dormire, un posto dove nessuno lo avrebbe disturbato.
    si guardò intorno in cerca di una stalla o qualcosa di simile dove mettere a riposare il cavallo, e dove poter dormire a sua volta, non avendo soldi per pagare, avrebbe dovuto necessariamente, entrare adesso che era notte di nascosto cercando di non farsi vedere...

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    finalmente era riuscito a togliersi di dosso quegli impiccioni, e ci era riuscito senza attirare troppo l'attenzione e il sospetto e senza utilizzare la violenza...Alexandros sorrise tra se, una grande evoluzione per uno che a Braavos era considerato un violento e un poco di buono...purtroppo, quelle persone, gli avevano fatto perdere anche troppo tempo, il sole era ormai tramontato da molto, ed era buio pesto, poteva essere una buona occasione per perlustrare la città in santa pace, sperando di non incontrare altri impiccioni, se la maggior parte della gente era a cena o a letto, difficilmente qualcuno poteva infastidirlo, gli unici pericoli sarebbero state le guardie, criminali e malintenzionati, o impiccioni vari, ma forse, era un rischio da correre per raccogliere informazioni...
    Aveva prima di tutto bisogno di una torcia, iniziò perciò a guardarsi intorno in cerca di una torcia o una lanterna che potesse usare per muoversi, non poteva sperare di trovare una lanterna oscurabile così per terra, per cui doveva accontentarsi di una delle tante torce messe a disposizione dalle taverne per i clienti che ne avevano bisogno...si avvicinò perciò furtivamente a quella che sembrava una taverna ormai chiusa e ne rubò una che accese poi avvicinandola ad uno dei falò cittadini accesi per illuminare le strade principali...
    ora aveva una torcia per muoversi di notte ma non poteva rischiare di fare troppa luce e farsi individuare...si portò in una posizione comoda in cui poteva vedere con chiarezza le mura esterne di Norvos in tutta la loro altezza e allo stesso tempo avere una buona visione nitida dei loro particolari e delle persone che si muovevano intorno ad esse, e cominciò a camminare seguendo il profilo della cinta muraria, osservando con attenzione la posizione delle torri, dei punti di guardia, la disposizione delle varie pattuglie e i loro movimenti, come cambiava l'altezza e lo spessore delle mura, la posizione delle postierle da cui i soldati in caso di assedio sarebbero usciti per le sortite e cercò di individuare così fragilità e punti deboli che i secondi figli avrebbero potuto utilizzare...avrebbe dovuto trovarsi un modo semplice per mangiare e dormire in quella città visto che doveva rimanerci per un po', dormire di giorno e muoversi di notte per effettuare le sue ricognizioni, in quel primo giorno avrebbe perlustrato le mura esterne, dopo si sarebbe occupato delle mura interne, della città alta e infine avrebbe perlustrato il fiume come da programma e la parte esterna delle mura...occorreva che raccogliesse quante più informazioni possibili per la compagnia...

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    Alexandros imprecò mentalmente contro un paio di divinità di cui non nutriva alcun rispetto senza darlo a vedere...la situazione con quei tipi non riusciva a risolversi e aveva anche perso tempo prezioso, era riuscito a distogliere il loro sospetto da lui, facendo la figura dello stupido, ma quelli non sembravano volerlo lasciare in pace, sembravano a tutti gli effetti degli impiccioni di prima categoria, anche se, in un certo senso, Alexandros sentiva che c'era qualcosa di più oscuro e minaccioso sotto, soprattutto per il commento del loro capo sulle strade pericolose...sembrava il genere di affermazione che fa una banda criminale in vena di estorcere "protezione" dai viandanti...forse, c'era l'eventualità che quei tipi non sarebbero effettivamente mancati a nessuno lì a Norvos, anche se potevano essere una buona fonte di informazioni, a farli bere...peccato che Alexandros non aveva soldi e non aveva parenti li a Norvos...la sua recita non poteva durare a lungo...in qualche modo doveva uscire da quell'impasse...era giunto forse il momento di scoprire il loro Bluff, se ne avevano uno...


    era il momento di capire le loro vere intenzioni, se erano impiccioni troppo solerti nell'aiutare il prossimo, o criminali in cerca di una facile preda...

    avrebbe recitato la parte del tipo diffidente, riservato e scocciato...era abbastanza plausibile che nonostante tutto un viaggiatore proveniente da braavos non volesse avere compagnia da parte di estranei non avrebbe destato sospetti, ostilità forse, ma non sospetti...Alexandros strinse ancora di più la mano attorno al coltello da caccia preparandosi all'eventualità di usarlo e poi lanciò la "bomba"...

    no grazie, preferirei stare da solo, mi sono intrattenuto abbastanza con lor signori, ma non vi conosco, papà dice che non devo dare troppa confidenza agli estranei, se permette, prendo congedo...

    come un viandante che si sente minacciato da un corteo di gente armata, Alexandros recitò la parte del tipo nervoso e guardingo, iniziando ad avvicinarsi a passi lenti verso il cavallo, in modo da essere pronto allo scontro con ancora tutti i "nemici" di fronte a lui...


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    a prima vista la recita sembrava aver funzionato, la situazione sembrava più distesa, meno minacciosa...eppure...quegli uomini sembravano non volerne sapere di lasciarlo andare. Non lo stavano bloccando fisicamente, ma davano espressamente l'idea di bloccargli il passo, erano lì fermi immobili all'imboccatura del vicolo e non intendevano spostarsi e c'era qualcosa nell'aria che Alexandros fiutava distintamente che dava l'idea che se avesse provato ad oltrepassarli sarebbe successo qualcosa, aveva conosciuto abbastanza teppisti a Braavos, ed era stato egli stesso un violento da saper riconoscere a naso un gruppo di ficcanaso in cerca di guai a parole sembravano quel che dicevano, un gruppo di cittadini di Norvos troppo solerti e volenterosi e soprattutto troppo impiccioni, ma c'era qualcosa di loro che non tornava e non sembravano nemmeno pattuglie di qualche milizia cittadina, almeno non secondo lo standard Braavosiano, di solito c'era sempre qualcosa che ad un occhio attento li rendeva riconoscibili, le armi stesse di quegli uomini avevano un non so che di raffazzonato, tra Ascie da legname o mannaie da macellaio...

    Alexandros stava cominciando a perdere la pazienza ed a rimpiangere di non aver portato con se la sua spada, ma non poteva permettersi di creare guai ad inizio missione, doveva continuare a provare a liberarsi di loro con l'astuzia...e forse, poteva sfruttare l'occasione per ottenere qualche informazione...il tutto stava nel riuscire ad apparire più stupido e innocuo di quanto era in realtà... continuando a concentrarsi sull'imitazione di un perfetto aristocratico e pomposo cicisbeo Braavosiano, onde apparire come la quinta essenza dell'innocuo cittadino si rivolse ancora agli uomini...

    la guerra dei cosa? vogliate scusarmi ma non sono molto aggiornato sugli eventi di Braavos e dell'Essos, di solito passo il mio tempo a studiare o a frequentare la vita mondana...anche mio padre me lo rimprovera continuamente, dice che sono troppo dissoluto e che dovrei occuparmi maggiormente degli affari di famiglia e della politica cittadina, ma onestamente trovo tutto ciò molto poco divertente...abbiate la pazienza di spiegarmi di cosa state parlando?...

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    in breve, Alexandros si ritrovò chiuso nel vicolo con le "spalle al muro" dal gruppo di uomini, la mano destra, nascosta dietro la schiena, impugnò il coltello pronto allo scontro, gli occhi, saettavano fulminei e guardinghi da un uomo all'altro studiandoli, esaminando ogni informazione potesse essergli utile; armamento, corporatura, aspetto fisico, atteggiamento, aggressività apparente...erano uomini apparentemente comuni, anche se robusti, ed erano armati, anche se non equipaggiati come soldati...il capo del gruppo, che avanzava verso di lui, era un tipo imponente, anche se di mezza età e portava un'ascia legata alla schiena...Alexandros non riuscì a scorgere se si trattava di un'ascia da lavoro, da legname, o da guerra, non che facesse chissà quanta differenza, in un combattimento in abito...a parte il fatto che l'ascia da legna era leggermente più sbilanciata e goffa in combattimento....l'uomo non sembrava apparentemente aggressivo mentre si avvicinava verso il ragazzo di Braavos, ma non sembrava neanche troppo amichevole...
    "Scusa se sembra che ti stiamo minacciando, ma Norvos è una città in cui la sicurezza è di primaria importanza. Abbiamo notato il tuo arrivo e vogliamo capire cosa ti ha portato qui." a fare seguito alle parole dell'uomo intervenne un altro del gruppo...
    Siamo solo cittadini di Norvos che si preoccupano per il benessere della nostra città Vogliamo assicurarci che tu non rappresenti una minaccia per...per la nostra comunità."

    non sembravano guardie della città o soldati, quanto più che altro dei banali impiccioni, anche se ALexandros non si sentiva di metterci la mano sul fuoco, ma più importante, non sembravano sospettare di lui, ma più che altro apparivano come semplici cittadini curiosi e diffidenti verso gli stranieri...

    Alexandros era quasi tentato di intimare loro di farsi gli affari propri, e a dirla tutta sarebbe stata anche una reazione normale per una persona qualsiasi, ma probabilmente, avrebbe portato la situazione a degenerare rapidamente in una rissa e ci sarebbe scappato il morto, con il risultato di attirare non solo le attenzioni indesiderate della gente e dei soldati su di lui, ma anche i sospetti....affinché la missione potesse avere successo, doveva essere il più possibile invisibile, innocuo, quasi noioso...
    Alexandros, sembrò apparentemente rilassarsi e cercò il più possibile di assumere il classico atteggiamento, affettato e noioso, che usavano suo fratello e suo padre quando parlavano con le persone come loro, un atteggiamento perfettamente innocuo tipico di gentiluomini e cicisbei che non hanno mai preso un'arma in mano in vita loro...

    signori miei! mi dispiace molto di avervi messo in allarme, sono un semplice ragazzo di Braavos, venuto a far visita a degli amici che ho qui a Norvos! mi trovavo a passare lungo il fiume per godere delle amenità naturali di questa splendida città!!, sciocchezzuole di noi giovani!!

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    Attraversare il cancello ed entrare in città fu straordinariamente semplice, le guardie di Norvos non parvero volerlo fermare o perquisire, forse il suo travestimento aveva funzionato a dovere, o forse, per non perdere tempo o non creare ingorghi avevano scelto di non fermare le persone che entravano...soprattutto le carovane di mercanti, una preziosa fonte di reddito per la città.
    quale che fosse la vera ragione, Alexandros ne approfittò, e sgusciò all'interno della città libera con il suo cavallo; prendendo poi a camminare pigramente seguendo il corso del fiume guardandosi attorno di tanto in tanto, osservando le mura della città in cerca di un punto debole che i secondi figli avrebbero potuto sfruttare durante l'assedio e registrando mentalmente dove erano posizionate le guarnigioni che sorvegliavano le mura e la città e i loro movimenti...non camminava che da qualche ora che venne improvvisamente avvicinato da un gruppo di uomini, o per meglio dire, Alexandros li vide pararsi d'innanzi alla sua strada e, se avesse continuato ad avanzare con il cavallo nella loro direzione, presto lo avrebbero intercettato, non sembravano schiavi da come erano vestiti, e nemmeno nobili, potevano trattarsi di semplici civili curiosi ad essere davvero ottimisti, ma, ad essere realisti, c'erano solo due possibilità; o si trattava di criminali e attaccabrighe in cerca di guai...ed era la possibilità più ottimista per Alexandros, visto che poteva tranquillamente neutralizzarli senza attirarsi particolarmente l'ostilità degli abitanti di Norvos ma soprattutto, l'attenzione delle guardie; oppure, ed era l'eventualità peggiore, si trattava di guardie di Norvos in incognito, un modo per tenere sotto controllo "turisti" sospetti, senza intralciare il traffico, forse le guardie pedinavano determinati individui lontano dall'entrata per perquisirli o neutralizzarli senza attirare l'attenzione, il che significava che lo avevano scoperto ed il suo travestimento non aveva funzionato...
    c'era un solo modo per scoprire cosa quegli uomini volessero da lui, ed era averci a che fare, ma non poteva farlo sulla strada principale, avrebbe attirato l'attenzione e non intendeva dar loro il vantaggio di uno scontro in un campo di battaglia da loro scelto, doveva attirarli in luogo nascosto deciso da lui...

    Alexandros finse di avanzare ignaro, apparentemente non curandosi di loro, poi, come fosse stata la sua intenzione fin dall'inizio, sfruttò il primo incrocio disponibile per svoltare pigramente verso sinistra, allontanandosi così momentaneamente dal fiume verso una strada secondaria e quindi verso un vicolo cieco, anche semplicemente per verificare, che quegli uomini ce l'avessero davvero con lui...arrivato nel vicolo, scese da cavallo e si voltò verso l'ingresso del vicolo, portando la mano destra verso l'impugnatura del suo fidato coltello da caccia preparandosi ad un possibile scontro...

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    il giovane Braavosiano, decise che la strada più semplice ed efficace per studiare il fiume di Norvos e carpirne i suoi segreti, era quella di seguirne il corso da vicino, anche a costo di entrare in città; anche perché entrando a Norvos, avrebbe potuto sfruttare l'occasione anche per studiare la città stessa, le sue mura, il movimento delle sue truppe, i suoi punti d'accesso, ed eventuali punti deboli...quello che proverbialmente si poteva definire, prendere due colombi con un fagiolo...Per poter entrare in città e muoversi indisturbato, però, doveva cercare di non attirare l'attenzione delle guardie, muovendosi tranquillo e rilassato come un normale viaggiatore, né troppo rapido e nervoso, né troppo lento e circospetto...non doveva dare nell'occhio, mostrandosi guardingo o troppo concentrato su qualcosa...che fossero le mura, gli edifici, i movimenti dei soldati, o anche fosse il fiume stesso...doveva impersonare alla perfezione il ruolo di un giovane che passeggia oziosamente lungo le rive di un fiume, al punto da risultare estremamente noioso, perfino da vedere, ma allo stesso tempo, doveva, di nascosto...essere attento e vigile, cercando di carpire le informazioni che desiderava...
    Alexandros si avvicinò pigramente al cancello principale della città, il passaggio attraverso le mura, da cui passava obbligatoriamente chiunque volesse entrare, si incolonnò alla lunga fila di viaggiatori che cercava di entrare, senza attirare l'attenzione cercando di passare avanti e avanzò a passo sostenuto, rispettando la velocità naturale della fila, verso il posto di guardia, pronto a fermarsi prontamente qualora i controlli lo avessero imposto, ma puntando ad entrare indisturbato e in scioltezza senza attirare sguardi indiscreti non necessari...

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    in realtà, l'idea tattica di Alexandros non era entrare in città attraverso il fiume Noyne...era bloccare il corso del fiume Noyne a monte della città di Norvos in modo da bloccare i loro rifornimenti di acqua e costringerli alla resa se non volevano morire di sete e di carestia...Alexandros arrivò nei pressi del fiume ed iniziò ad analizzare con obbiettività la situazione, il fiume era piuttosto in piena, complici anche le piogge recenti, ma le correnti non sembravano particolarmente forti, per quella che poteva essere l'idea del suo superiore...idea che non interessava minimamente il giovane Braavosiano, se avessero bloccato o dirottato il fiume, attraversare a piedi il letto del fiume, qualora avessero davvero voluto provare quella strada, sarebbe stato ancora più semplice che attraversarlo con un ponte di barche o a nuoto, ma Alexandros era lì per capire se poteva far morire di sete la città di Norvos, non se poteva entrarci dentro sfruttando un fiume...Alexandros osservò la direzione della corrente, in modo da orientarsi sulla direzione del fiume e capire da che parte doveva bloccare il suo corso, e poi iniziò a calcolare a mente quanto distante dovesse essere la diga in modo che gli abitanti di Norvos non riuscissero a vedere i lavori, e in modo che fosse difficile da raggiungere anche con una sortita a cavallo....era quasi pronto a salire in groppa al suo ronzino e a partire, quando improvvisamente venne sorpreso e disturbato dalla voce di un uomo alle sue spalle...
    "Cosa cerchi dalla Figlia Selvaggia, ragazzo?"

    Alexandros era quasi tentato di dire all'uomo di farsi gli affari propri, e teoricamente, sarebbe anche stata una risposta plausibile, non tutti gli uomini amano chi si impiccia dei propri affari, ma lui, non era lì per attirare l'attenzione degli abitanti di Norvos su di se, e un uomo arrabbiato per un comportamento sgarbato poteva parlare in giro, destare sospetti...

    niente, sono venuto qui solo per fare una passeggiate e godermi il fresco e la vista del fiume...cose da giovani sfaccendati...

    senza attendere ulteriormente la risposta dell'uomo, con calma e tranquillità, Alexandros salì sul cavallo come se niente fosse e in modo pigro e inconcludente avviò l'animale al passo, risalendo il fiume verso la sorgente, voleva raggiungere un luogo lontano dalla vista degli abitanti di Norvos e dei suoi guerrieri, e un luogo dove il fiume fosse facile da bloccare con una diga o da deviare con un canale...

    400 parole
84 replies since 4/4/2015
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