All'Ombra di Norvos

Quest Alexandros

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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Nelle vicinanze di Norvos • pomeriggio


    "Ora ascoltatemi bene perché non mi ripeterò. Abbiamo una missione: capire come far cadere questa cazzo di città senza farci morire con una ascia che ci spacchi in due la testa. Sì, avete sentito bene. Quella città sta per essere assediata e vogliamo sapere cosa c'è all'interno senza che questi idioti di Preti Barbuti sappiano chi sta bussando alle loro mura e quali sorprese hanno in serbo per loro.
    Niente fronzoli qui. Non siamo cavalieri che si fanno belli in armatura, siete ben pagati, quindi vedete di alzare i tacchi e trovare qualcosa che valga lo sforzo di avervi presi con noi"

    Quelle parole erano dure ma dirette.
    "Ognuno di voi sa cosa vuol dire andare in battaglia, o almeno lo spero, sa cosa vuol dire agire al limite della propria vita, questo sarà però un altro tipo di lotta. Saremo gli occhi e le orecchie degli uomini che ci hanno ingaggiato...e con le giuste informazioni possiamo migliorare le probabilità di uscire da quel letamaio integri".
    Ormai Alexandros e il suo gruppo erano partiti da poco più di un mese, durante il quale avevano marciato quasi ogni giorno. C'era stato ben poco tempo per fraternizzare anche perché sembrava che fosse l'ultimo dei desideri degli uomini che avevano accompagnato Alexandros in quel viaggio.
    "Non mi interessa cosa facciate né come lo facciate. Esplorate il terreno, cercate tracce di accampamenti esterni, controllate i piccolli villaggi fuori dalla Città Libera, scopatevi anche un prete barbuto se ne avete il coraggio, basta che troviate informazioni informazioni su quel luogo. Qualsiasi cosa va bene, dobbiamo capire quanto sono pronti e se sanno costa sta per giungere sulle loro mura. La gente è sempre più sciolta quando c'è un po' d'oro in gioco, voi per primi lo dovreste sapere bene."
    L'uomo incrociò le braccia mentre qualche recluta si metteva in piedi dopo l'ora di pausa che l'uomo aveva concesso loro.
    "Ricordatevi, non dobbiamo vincere, dobbiamo capire. Sarà un lavoro sporco e rischioso, ma è per quello che ci pagano. Non abbassate la guardia, neanche per un istante, se attirerete attenzioni spiacevoli o verrete accusati di qualche crimine prima del tempo, non tornate, perché non troverete dai Secondi Figli alcun supporto prima del tempo."

    Ora stava ad Alexandros capire cosa fare...di opzioni ce n'erano molte, forse anche entrare a Norvos poteva essere una mossa strategica, anche se in molti avevano abbandonato l'idea per il rischio di finire in brutte storie.
    Per la prima volta, la recluta dei Secondi Figli aveva libertà d'azione, doveva solo capire come sfruttarla.

    Allora, direi che di quest un po' ne hai fatte, quindi per il momento manderai tu avanti la storia...bisogna trovare info, quali e se le troverai dipenderà dalle tue scelte.
    Conta che sei a sud a circa due ore di cammino da Norvos e al momento non sai cosa c'è attorno. Puoi muoverti da solo o chiedere ad altri di seguirti, vedi tu.

    Gavri-el

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    L'obbiettivo della missione era apparentemente semplice, studiare la città di Norvos, dal punto di vista strategico, per capire come espugnarla con il minor spreco di risorse e vite umane possibili, il suo svolgimento però...era molto più difficile, sia perché infiltrarsi e raccogliere informazioni, non è facile, richiede doti di comunicazione e furtività che non erano affatto il punto forte di un individuo riservato e scontroso come Alexandros, sia perché in realtà, per far cadere una città fortificata esistono diverse strategie...e molteplici sono le informazioni che possono essere utili per un esercito, molteplici i punti deboli da esaminare...se voleva distinguersi nei Secondi figli e guadagnarsi il rispetto dei suoi superiori, avrebbe dovuto lavorare con metodo e precisione... Alexandros, si liberò dei pochi vestiti "altolocati" che conservava da quando aveva lasciato la famiglia, ed indossò degli abiti più trasandati, umili e meno appariscenti, nascose la spada di famiglia in un punto sicuro, che segnò per poterla ritrovare in seguito e portò con se solo il coltello da caccia, poi si calò il cappuccio sul volto, prese un ronzino, e si incamminò verso Norvos seguendo l'esempio degli altri commilitoni, arrivati nei pressi della città tutti si separarono, chi lavorava in coppia con un compagno di fiducia, chi invece come Alexandros aveva preferito viaggiare da solo...anziché puntare direttamente verso la città ed entrare, Alexandros aveva preferito farsi un giro attorno ad essa nella regione, per cercare di disegnare una mappa dei territori circostanti il più possibile dettagliata per quanto riguardava i punti di interesse...in particolare, cercava montagne e foreste attraverso cui l'esercito potesse avvicinarsi a Norvos di nascosto...ma...più di ogni altra cosa, cercava corsi d'acqua, fiumi, laghi, ruscelli e anche acquedotti che Norvos potesse utilizzare come rifornimenti di acqua potabile in tempo di assedio...
    era una strategia crudele, fredda e spietata, tuttavia, Alexandros l'avrebbe proposta, dopo aver presentato, le sue scoperte e le eventuali soluzioni, affamare una città o una fortezza durante un Assedio...è forse uno dei modi più semplici per farle capitolare investendo meno soldati possibili...

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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Nelle vicinanze di Norvos • pomeriggio


    Apprezzo lo spirito di iniziativa ahah, forse mi sono espresso male, ovviamente non intendevo che nel tuo post svolgessi tutte le ricerche, ma solo che decidessi cosa fare.
    Comunque, facciamo che quanto hai descritto sono le intenzioni del PG, quindi ora procediamo in questo senso: procediamo per il fiume.


    Alexandros aveva deciso di agire in solitaria. Questo certamente lo esponeva a maggiori rischi ma per lo meno non doveva dipendere da alcun controllo imposto dai suoi commilitoni. Il supervisore si fermò qualche momento ad ascoltare alcune proposte avanzate dai diversi appartenenti, annuendo di volta in volta. Il fatto che fossero all'interno di una compagnia mercenaria dava a tutti maggior spazio di manovra rispetto ad una classica milizia essosa. Anche quando venne il turno di Alexandros, l'uomo ascoltò silente. Non aveva nulla da ridire ma avvertì la recluta.
    "Il fiume che indichi si chiama Noyne e scorre al limitare della Città, appena sotto la collina su cui sorge la loro Città Alta. Sebbene io non abbia mai visto quella Città dicono che sorgano diversi moli dentro la città bassa. Penetrare potrebbe essere fattibile attraverso il corso d'acqua ma bisognerebbe studiarne le correnti, la profondità e la forza. Per non parlare che da quanto raccontano, giungere alla Città Bassa non è che il primo passo, è la Città Alta il vero luogo dove viene amministrata quella infida località." Sputò, concentrandosi poi su un paio di giovani che avevano invece proposto lo studio delle foreste limitrofe per eventualmente fare rifornimento di legna.

    Mentre il gruppo aveva deciso che avrebbe istituito un anonimo accampamento lontano dalla strada principale, l'esplorazione del ragazzo era cominciata. Ci volle quasi mezzora per raggiungere una delle sponde del Noyne e lo poté trovare piuttosto in piena, forse a causa di qualche pioggia recente. Nonostante ciò, almeno per quanto quel ragazzo potesse capirne, sembrava che le correnti non fossero potenti, tanto che un paio di imbarcazioni passavano ad una velocità non troppo sostenuta. Erano imbarcazioni piuttosto semplici ma che portavano diversi uomini sopra di esse, i più armati.
    Milizia? Una scorta di mercanti? Difficile dirlo.

    "Cosa cerchi dalla Figlia Selvaggia, ragazzo?" la voce era giunta dalle spalle di Alexandros. Un uomo era seduto vicino ad una riva e sembrava riposarsi dopo una mattinata non troppo profittevole di pesca.

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    in realtà, l'idea tattica di Alexandros non era entrare in città attraverso il fiume Noyne...era bloccare il corso del fiume Noyne a monte della città di Norvos in modo da bloccare i loro rifornimenti di acqua e costringerli alla resa se non volevano morire di sete e di carestia...Alexandros arrivò nei pressi del fiume ed iniziò ad analizzare con obbiettività la situazione, il fiume era piuttosto in piena, complici anche le piogge recenti, ma le correnti non sembravano particolarmente forti, per quella che poteva essere l'idea del suo superiore...idea che non interessava minimamente il giovane Braavosiano, se avessero bloccato o dirottato il fiume, attraversare a piedi il letto del fiume, qualora avessero davvero voluto provare quella strada, sarebbe stato ancora più semplice che attraversarlo con un ponte di barche o a nuoto, ma Alexandros era lì per capire se poteva far morire di sete la città di Norvos, non se poteva entrarci dentro sfruttando un fiume...Alexandros osservò la direzione della corrente, in modo da orientarsi sulla direzione del fiume e capire da che parte doveva bloccare il suo corso, e poi iniziò a calcolare a mente quanto distante dovesse essere la diga in modo che gli abitanti di Norvos non riuscissero a vedere i lavori, e in modo che fosse difficile da raggiungere anche con una sortita a cavallo....era quasi pronto a salire in groppa al suo ronzino e a partire, quando improvvisamente venne sorpreso e disturbato dalla voce di un uomo alle sue spalle...
    "Cosa cerchi dalla Figlia Selvaggia, ragazzo?"

    Alexandros era quasi tentato di dire all'uomo di farsi gli affari propri, e teoricamente, sarebbe anche stata una risposta plausibile, non tutti gli uomini amano chi si impiccia dei propri affari, ma lui, non era lì per attirare l'attenzione degli abitanti di Norvos su di se, e un uomo arrabbiato per un comportamento sgarbato poteva parlare in giro, destare sospetti...

    niente, sono venuto qui solo per fare una passeggiate e godermi il fresco e la vista del fiume...cose da giovani sfaccendati...

    senza attendere ulteriormente la risposta dell'uomo, con calma e tranquillità, Alexandros salì sul cavallo come se niente fosse e in modo pigro e inconcludente avviò l'animale al passo, risalendo il fiume verso la sorgente, voleva raggiungere un luogo lontano dalla vista degli abitanti di Norvos e dei suoi guerrieri, e un luogo dove il fiume fosse facile da bloccare con una diga o da deviare con un canale...

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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Nelle vicinanze di Norvos • pomeriggio


    L'uomo fissò per qualche istante Alexandros, poi fece un cenno con la testa
    "Cosa da giovani di altre Città Libere...per di più"
    Probabilmente l'accento di Alexandros l'aveva tradito come non appartenente a Norvos ma l'uomo sembrò farci non molto caso, alzando le spalle e tornando a fare le sue faccende.
    Il mercenario risalì a cavallo e cominciò a seguire la corrente al contrario, se intendeva bloccare il corso del fiume doveva salire verso nord, dove il Noyne nasceva tra le colline di Norvos.
    Seguire l'argine del fiume però prevedeva una scelta. Come detto, esso attraversava la Città Libera, quindi bisognava decidere se entrare almeno nella Città Bassa per seguirne l'andatura e la forza o di "circumnavigare" la Città, perdendo di vista il fiume, e sperare di reincontrarlo una volta che il limitare degli edifici fosse finito.
    In ogni caso, il Noyne, per quanto al momento non sembrasse possedere impetuose correnti, non era un semplice ruscello bloccabile con qualche tronco. Un fiume era un fiume e se Alexandros aveva intenzione di bloccare il suo flusso doveva escogitare qualcosa di realizzabile, anche perché il ragazzo era da solo.

    In più c'era un fattore di cui tenere conto, l'uomo che Alexandros aveva abbandonato poco prima, aveva appellato il fiume come "Figlia Selvaggia". Oramai non poteva più conoscerne il motivo, ma ce n'era uno per aver guadagnato quel nome?

    Due scelte, se segui il fiume devi entrare per forza in città. Se non vuoi devi passare al limitare di Norvos ma almeno momentaneamente perdi di vista il fiume.
    Se vuoi andare verso la sorgente Alexandros deve proseguire verso nord, nelle colline di Norvos.

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    Edited by Albi_96 - 18/9/2023, 13:38
     
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    il giovane Braavosiano, decise che la strada più semplice ed efficace per studiare il fiume di Norvos e carpirne i suoi segreti, era quella di seguirne il corso da vicino, anche a costo di entrare in città; anche perché entrando a Norvos, avrebbe potuto sfruttare l'occasione anche per studiare la città stessa, le sue mura, il movimento delle sue truppe, i suoi punti d'accesso, ed eventuali punti deboli...quello che proverbialmente si poteva definire, prendere due colombi con un fagiolo...Per poter entrare in città e muoversi indisturbato, però, doveva cercare di non attirare l'attenzione delle guardie, muovendosi tranquillo e rilassato come un normale viaggiatore, né troppo rapido e nervoso, né troppo lento e circospetto...non doveva dare nell'occhio, mostrandosi guardingo o troppo concentrato su qualcosa...che fossero le mura, gli edifici, i movimenti dei soldati, o anche fosse il fiume stesso...doveva impersonare alla perfezione il ruolo di un giovane che passeggia oziosamente lungo le rive di un fiume, al punto da risultare estremamente noioso, perfino da vedere, ma allo stesso tempo, doveva, di nascosto...essere attento e vigile, cercando di carpire le informazioni che desiderava...
    Alexandros si avvicinò pigramente al cancello principale della città, il passaggio attraverso le mura, da cui passava obbligatoriamente chiunque volesse entrare, si incolonnò alla lunga fila di viaggiatori che cercava di entrare, senza attirare l'attenzione cercando di passare avanti e avanzò a passo sostenuto, rispettando la velocità naturale della fila, verso il posto di guardia, pronto a fermarsi prontamente qualora i controlli lo avessero imposto, ma puntando ad entrare indisturbato e in scioltezza senza attirare sguardi indiscreti non necessari...

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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Norvos • Tardo pomeriggio


    Entrare a Norvos non fu difficile, nonostante le porte sud delle Città Libera fossero ben presidiate, le guardie non fermavano gli uomini che entravano, forse per non rallentare troppo anche i commercianti che si avvicinavano con carri e muli.
    Il mercenario dei Secondi Figli si trovava a Norvos per raccogliere informazioni sul proseguimento del fiume e, costeggiandolo, avrebbe potuto notare che, all'interno della città, scorreva molto lentamente, come se la "Figlia Selvaggia" fosse stata riuscita a domare, per poi riprendere il suo normale scorrere appena uscita dalle mura. Gli argini erano stati edificati con un materiale simile a un mattonato ma qualcosa sul fondo doveva essere fatto per poter governare così sapientemente la corrente. Mentre attraversava uno dei quartieri della Città Bassa, Alexandros venne improvvisamente avvicinato da un gruppo di uomini dall'aspetto piuttosto normale. Non erano schiavi e neanche dei dignitari. Non erano vestiti di stracci ma nemmeno indossavano suntuose toghe. Se questi uomini fossero membri di una delle fazioni locali o delle guardie della città non era dato saperlo ma non sembravano avere armi in vista.
    Senza alcun preavviso, il gruppo di uomini si avvicinò al mercenario. Non lo bloccarono fisicamente ma pararsi davanti a lui era chiaro che prevedesse che Alexandros dovesse cambiare traiettoria per continuare a camminare. Vicino a lui, nonostante la luce del Sole stesse piano a piano scemando, le persone continuavano a camminare, non curandosi
    Il mercenario si trovava ora in una situazione delicata, non sapeva chi fossero, cosa volessero o se fosse solo un caso che quegli uomini si fossero avvicinati. Essere entrato a Norvos poteva essere una grande opportunità per il ragazzo ma doveva stare piuttosto attento a come sfruttarla, perché anche seguire un semplice fiume poteva trasformare una missione in un terribile fallimento.

    Ok, sei entrato in Città, ovviamente ci saranno situazioni e opportunità...alcune positive, alcune negative. Vediamo come reagisci a questa prima!

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    Attraversare il cancello ed entrare in città fu straordinariamente semplice, le guardie di Norvos non parvero volerlo fermare o perquisire, forse il suo travestimento aveva funzionato a dovere, o forse, per non perdere tempo o non creare ingorghi avevano scelto di non fermare le persone che entravano...soprattutto le carovane di mercanti, una preziosa fonte di reddito per la città.
    quale che fosse la vera ragione, Alexandros ne approfittò, e sgusciò all'interno della città libera con il suo cavallo; prendendo poi a camminare pigramente seguendo il corso del fiume guardandosi attorno di tanto in tanto, osservando le mura della città in cerca di un punto debole che i secondi figli avrebbero potuto sfruttare durante l'assedio e registrando mentalmente dove erano posizionate le guarnigioni che sorvegliavano le mura e la città e i loro movimenti...non camminava che da qualche ora che venne improvvisamente avvicinato da un gruppo di uomini, o per meglio dire, Alexandros li vide pararsi d'innanzi alla sua strada e, se avesse continuato ad avanzare con il cavallo nella loro direzione, presto lo avrebbero intercettato, non sembravano schiavi da come erano vestiti, e nemmeno nobili, potevano trattarsi di semplici civili curiosi ad essere davvero ottimisti, ma, ad essere realisti, c'erano solo due possibilità; o si trattava di criminali e attaccabrighe in cerca di guai...ed era la possibilità più ottimista per Alexandros, visto che poteva tranquillamente neutralizzarli senza attirarsi particolarmente l'ostilità degli abitanti di Norvos ma soprattutto, l'attenzione delle guardie; oppure, ed era l'eventualità peggiore, si trattava di guardie di Norvos in incognito, un modo per tenere sotto controllo "turisti" sospetti, senza intralciare il traffico, forse le guardie pedinavano determinati individui lontano dall'entrata per perquisirli o neutralizzarli senza attirare l'attenzione, il che significava che lo avevano scoperto ed il suo travestimento non aveva funzionato...
    c'era un solo modo per scoprire cosa quegli uomini volessero da lui, ed era averci a che fare, ma non poteva farlo sulla strada principale, avrebbe attirato l'attenzione e non intendeva dar loro il vantaggio di uno scontro in un campo di battaglia da loro scelto, doveva attirarli in luogo nascosto deciso da lui...

    Alexandros finse di avanzare ignaro, apparentemente non curandosi di loro, poi, come fosse stata la sua intenzione fin dall'inizio, sfruttò il primo incrocio disponibile per svoltare pigramente verso sinistra, allontanandosi così momentaneamente dal fiume verso una strada secondaria e quindi verso un vicolo cieco, anche semplicemente per verificare, che quegli uomini ce l'avessero davvero con lui...arrivato nel vicolo, scese da cavallo e si voltò verso l'ingresso del vicolo, portando la mano destra verso l'impugnatura del suo fidato coltello da caccia preparandosi ad un possibile scontro...

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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Norvos • Tardo pomeriggio


    Alexandros rimase immobile nel vicolo cieco mentre il gruppo di uomini lo circondava. E sì, a quanto pare non era stato un incontro casuale e anche il cavallo che aveva preso dai Secondi Figli sembrava accorgersi del potenziale pericolo. La tensione nell'aria era palpabile, e il nitrito dell'equino diventata sempre più insistente. Nonostante la situazione non fosse delle più rosee, diveniva mano a mano che i secondi passavano molto più chiaro che la loro minaccia non derivava da una conoscenza pregressa di giovane mercenario. Sembravano decisi a non infliggergli danni fisici, ma piuttosto cercavano risposte alle loro domande.
    Il capo del gruppo, o almeno quello che sembrava essere il capo, poiché si era avvicinato qualche passo più degli altri, era un uomo con un'espressione seria di mezza età, dalla statura imponente e una presenza che metteva un po' di timore, anche a causa dell'ascia che portava agganciata alla schiena con delle stringhe di cuoio. I suoi lineamenti erano severi, con una folta barba scura e uno sguardo penetrante. Indossava abiti sobri ma di buona fattura. Dopo un momento di silenzio, prese la parola. "Scusa se sembra che ti stiamo minacciando, ma Norvos è una città in cui la sicurezza è di primaria importanza. Abbiamo notato il tuo arrivo e vogliamo capire cosa ti ha portato qui."
    Possibile? Alexandros si era fatto riconoscere solo attraversando delle vie a cavallo? Aveva potuto vedere in quella decina di minuti molte persone, anche dalle diverse etnie...come aveva fatto ad attirare attenzioni?
    Gli altri membri del gruppo annuirono, confermando la preoccupazione condivisa. "Siamo solo cittadini di Norvos che si preoccupano per il benessere della nostra città" disse un altro uomo, di poco più giovane del primo, con un'espressione cauta. "Vogliamo assicurarci che tu non rappresenti una minaccia per...per la nostra comunità."
    Nonostante quelle parole, gli occhi del capo erano pieni di sospetto, mentre cercava di leggere ogni dettaglio nell'aspetto e nel comportamento di Alexandros, qualsiasi cosa avesse fatto o detto, poteva stare sicuro che sarebbe stata annotata e scrutata.
    Gli altri membri del gruppo, che sul momento si potevano contare con 4 unità, erano anch'essi attenti, con espressioni che andavano dalla genuina curiosità ad una potenziale diffidenza.
    Le parole del primo uomo suggerivano un desiderio di comprendere meglio le intenzioni di Alexandros, apparentemnte senza alcuna preconcetto. Era chiaro che stavano cercando spiegazioni, ma senza ostilità aperta, il perché l'avessero preso di mira era però un mistero. Era un'opportunità per il giovane o solo un contrattempo?

    A te...vediamo come rispondi o cosa fai, ovviamente risponderanno di conseguenza. Vi trovate tutti nel vicolo

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    in breve, Alexandros si ritrovò chiuso nel vicolo con le "spalle al muro" dal gruppo di uomini, la mano destra, nascosta dietro la schiena, impugnò il coltello pronto allo scontro, gli occhi, saettavano fulminei e guardinghi da un uomo all'altro studiandoli, esaminando ogni informazione potesse essergli utile; armamento, corporatura, aspetto fisico, atteggiamento, aggressività apparente...erano uomini apparentemente comuni, anche se robusti, ed erano armati, anche se non equipaggiati come soldati...il capo del gruppo, che avanzava verso di lui, era un tipo imponente, anche se di mezza età e portava un'ascia legata alla schiena...Alexandros non riuscì a scorgere se si trattava di un'ascia da lavoro, da legname, o da guerra, non che facesse chissà quanta differenza, in un combattimento in abito...a parte il fatto che l'ascia da legna era leggermente più sbilanciata e goffa in combattimento....l'uomo non sembrava apparentemente aggressivo mentre si avvicinava verso il ragazzo di Braavos, ma non sembrava neanche troppo amichevole...
    "Scusa se sembra che ti stiamo minacciando, ma Norvos è una città in cui la sicurezza è di primaria importanza. Abbiamo notato il tuo arrivo e vogliamo capire cosa ti ha portato qui." a fare seguito alle parole dell'uomo intervenne un altro del gruppo...
    Siamo solo cittadini di Norvos che si preoccupano per il benessere della nostra città Vogliamo assicurarci che tu non rappresenti una minaccia per...per la nostra comunità."

    non sembravano guardie della città o soldati, quanto più che altro dei banali impiccioni, anche se ALexandros non si sentiva di metterci la mano sul fuoco, ma più importante, non sembravano sospettare di lui, ma più che altro apparivano come semplici cittadini curiosi e diffidenti verso gli stranieri...

    Alexandros era quasi tentato di intimare loro di farsi gli affari propri, e a dirla tutta sarebbe stata anche una reazione normale per una persona qualsiasi, ma probabilmente, avrebbe portato la situazione a degenerare rapidamente in una rissa e ci sarebbe scappato il morto, con il risultato di attirare non solo le attenzioni indesiderate della gente e dei soldati su di lui, ma anche i sospetti....affinché la missione potesse avere successo, doveva essere il più possibile invisibile, innocuo, quasi noioso...
    Alexandros, sembrò apparentemente rilassarsi e cercò il più possibile di assumere il classico atteggiamento, affettato e noioso, che usavano suo fratello e suo padre quando parlavano con le persone come loro, un atteggiamento perfettamente innocuo tipico di gentiluomini e cicisbei che non hanno mai preso un'arma in mano in vita loro...

    signori miei! mi dispiace molto di avervi messo in allarme, sono un semplice ragazzo di Braavos, venuto a far visita a degli amici che ho qui a Norvos! mi trovavo a passare lungo il fiume per godere delle amenità naturali di questa splendida città!!, sciocchezzuole di noi giovani!!

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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Norvos • Tardo pomeriggio


    I membri del gruppo sembravano un po' meno tesi quando Alexandros adottò quell'atteggiamento innocuo. L'uomo con l'ascia alla schiena sembrò rilassarsi leggermente, e il secondo membro del gruppo annuì, sembrando apprezzare la risposta di Alexandros.

    "Capisco," disse l'uomo con l'ascia. "Ci scusiamo se sembravamo troppo insistenti, ma come è stato detto, la sicurezza è importante per noi qui a Norvos."
    Il secondo membro del gruppo annuì di nuovo e aggiunse: "Siamo solo preoccupati per il bene della nostra città. Ci dispiace se ti abbiamo messo in imbarazzo."
    Le voci di quegli uomini sembravano sincere eppure c'era qualcosa che non tornava in tutta quella situazione. A Braavos vi erano delle pattuglie che giravano per le vie della Città ma erano solitamente riconoscibili perché indossavano dei drappi o dei pezzi di armatura che ne potessero far identificare l'affiliazione al governo del Signore del Mare. In questo caso, invece, i più erano vestiti diversi gli uni dagli altri e anche le lame (almeno quelle che erano visibili dal ragazzo dei Secondi Figli) non erano c'ero similari o d'ordinanza. Anzi, a guardare bene l'arma che uno di questi portava appesa al fianco, non sembrava più un ascia quasi quanto una mannaia adatta maggiormente ad uso "civile" come per un macellaio piuttosto che ad un soldato di ronda.
    "E' raro incontrare un braavosiano che non sia interessato a venderci qualcosa" continuò "ma a quanto pare i tempi stanno cambiando veramente."
    L'uomo continuava a parlare con tono calmo ma non sarebbe passato inosservato ad Alexandros che nessuna delle persone a lui davanti si era spostata di un solo passo, così da poterlo far passare.
    "Quali nuove giungono dalla tua città? Cosa dice la gente di Braavos della guerra tra la Tigre, l'Elefante e il Capro?" Che fossero solo curiosi o avessero altri fini, ora Alexandros poteva scegliere quale approccio usare. La sua missione era certamente quella di capire come interrompere, se fosse mai possibili, il corso del fiume che passava anche dentro la Città Libera, però ora era incappato nella possibilità di discutere con dei locali.
    Era la cosa migliore da fare? Avrebbe potuto ottenere delle informazioni da loro ma allo stesso tempo avrebbe dovuto capire fino a quale punto si sarebbe potuto spingere senza intaccare la sua copertura e soprattutto senza far capire che lui, di quella storia, conosceva dei tasselli molto importanti.

    A te la scelta se parlare e soprattutto cosa dire...se invece intendi andartene, mostrami come, perché questi restano esattamente immobili coprendo buona parte della via del vicolo.

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    a prima vista la recita sembrava aver funzionato, la situazione sembrava più distesa, meno minacciosa...eppure...quegli uomini sembravano non volerne sapere di lasciarlo andare. Non lo stavano bloccando fisicamente, ma davano espressamente l'idea di bloccargli il passo, erano lì fermi immobili all'imboccatura del vicolo e non intendevano spostarsi e c'era qualcosa nell'aria che Alexandros fiutava distintamente che dava l'idea che se avesse provato ad oltrepassarli sarebbe successo qualcosa, aveva conosciuto abbastanza teppisti a Braavos, ed era stato egli stesso un violento da saper riconoscere a naso un gruppo di ficcanaso in cerca di guai a parole sembravano quel che dicevano, un gruppo di cittadini di Norvos troppo solerti e volenterosi e soprattutto troppo impiccioni, ma c'era qualcosa di loro che non tornava e non sembravano nemmeno pattuglie di qualche milizia cittadina, almeno non secondo lo standard Braavosiano, di solito c'era sempre qualcosa che ad un occhio attento li rendeva riconoscibili, le armi stesse di quegli uomini avevano un non so che di raffazzonato, tra Ascie da legname o mannaie da macellaio...

    Alexandros stava cominciando a perdere la pazienza ed a rimpiangere di non aver portato con se la sua spada, ma non poteva permettersi di creare guai ad inizio missione, doveva continuare a provare a liberarsi di loro con l'astuzia...e forse, poteva sfruttare l'occasione per ottenere qualche informazione...il tutto stava nel riuscire ad apparire più stupido e innocuo di quanto era in realtà... continuando a concentrarsi sull'imitazione di un perfetto aristocratico e pomposo cicisbeo Braavosiano, onde apparire come la quinta essenza dell'innocuo cittadino si rivolse ancora agli uomini...

    la guerra dei cosa? vogliate scusarmi ma non sono molto aggiornato sugli eventi di Braavos e dell'Essos, di solito passo il mio tempo a studiare o a frequentare la vita mondana...anche mio padre me lo rimprovera continuamente, dice che sono troppo dissoluto e che dovrei occuparmi maggiormente degli affari di famiglia e della politica cittadina, ma onestamente trovo tutto ciò molto poco divertente...abbiate la pazienza di spiegarmi di cosa state parlando?...

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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Norvos • Tardo pomeriggio


    "Uhm?" L'uomo fece una faccia perplessa, Alexandros avrebbe potuto capirlo molto bene.
    "Le notizie non sono giunte fino a Braavos? Strano, avrei scomesso quasi una mano che la vostra Banca di Ferro avesse già messo le mani sul conflitto pronta a...sovvenzionare" Si guardò per qualche secondo con un altro paio di uomini. "Beh, se il ragazzo non sa niente non può che essere un buon segno." Tornò a guardare la recluta dei Seocndi FIgli
    "Beh, fattelo dire, ragazzo, se passi il tuo tempo a studiare e non sani nulla tra la guerra di Qohor e Volantis, allora spero che i tuoi successi nella vita mondanda, come la chiami, siano ben più alti" Cadde in una becera risata. Probabilmente aveva preso Alexandros per un povero scemo arrivato chissà per quale motivo.
    "Beh, siccome l'hai chiesto, è in corso una sanguinosa guerra a est di Norvos, tra Volantis e Qohor...una perfida e ingiusitificata aggressione della...com'è che la chiamavano? Figlia prediletta di Valyria? Ah! Cani, sono arrivati fino alle mura di Qohor intenzionati a distruggere tutto e uccidere i qohorik, chissà per farne cosa, si narra che desiderassero bruciare padri e madri e fare dei giovani ragazzi schiavi con metà volto bruciato in nome del loro folle Dio Rosso...schiavi per il loro sesso malato e per usarli come carne da macello in battaglia. Bleah" sputò per terra.
    "In ogni caso, quando la guerra infuria così vicino, anche le nostre amate città sono in pericoli, vieni, sembri un ragazzo a posto, ti accompagniamo noi dai tuoi conoscenti, oramai sta calendo il buio completamente e non mi pare tu possieda neanche una fiaccola per illuminare la via"
    Poi, gli rivolse un sorriso, che era tutto fuorché rassicurante "Sai, le notti possono essere molto più...pericolose qui a Norvos rispetto alle tue serate a Braavos. Forza allora, dove andiamo?"

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    Cosa buona, Alexandros ha eliminato la maggior parte dei sospetti sulla sua presenza...però ora si sono autoinvitati ad accompagnarlo verso la sua destinazione.
    Inoltre hai ricevuto un'informazione sugli scopi di Volantis...Alexandros non può sapere se ciò che ha sentito sia vero o solo propaganda.

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    Alexandros imprecò mentalmente contro un paio di divinità di cui non nutriva alcun rispetto senza darlo a vedere...la situazione con quei tipi non riusciva a risolversi e aveva anche perso tempo prezioso, era riuscito a distogliere il loro sospetto da lui, facendo la figura dello stupido, ma quelli non sembravano volerlo lasciare in pace, sembravano a tutti gli effetti degli impiccioni di prima categoria, anche se, in un certo senso, Alexandros sentiva che c'era qualcosa di più oscuro e minaccioso sotto, soprattutto per il commento del loro capo sulle strade pericolose...sembrava il genere di affermazione che fa una banda criminale in vena di estorcere "protezione" dai viandanti...forse, c'era l'eventualità che quei tipi non sarebbero effettivamente mancati a nessuno lì a Norvos, anche se potevano essere una buona fonte di informazioni, a farli bere...peccato che Alexandros non aveva soldi e non aveva parenti li a Norvos...la sua recita non poteva durare a lungo...in qualche modo doveva uscire da quell'impasse...era giunto forse il momento di scoprire il loro Bluff, se ne avevano uno...


    era il momento di capire le loro vere intenzioni, se erano impiccioni troppo solerti nell'aiutare il prossimo, o criminali in cerca di una facile preda...

    avrebbe recitato la parte del tipo diffidente, riservato e scocciato...era abbastanza plausibile che nonostante tutto un viaggiatore proveniente da braavos non volesse avere compagnia da parte di estranei non avrebbe destato sospetti, ostilità forse, ma non sospetti...Alexandros strinse ancora di più la mano attorno al coltello da caccia preparandosi all'eventualità di usarlo e poi lanciò la "bomba"...

    no grazie, preferirei stare da solo, mi sono intrattenuto abbastanza con lor signori, ma non vi conosco, papà dice che non devo dare troppa confidenza agli estranei, se permette, prendo congedo...

    come un viandante che si sente minacciato da un corteo di gente armata, Alexandros recitò la parte del tipo nervoso e guardingo, iniziando ad avvicinarsi a passi lenti verso il cavallo, in modo da essere pronto allo scontro con ancora tutti i "nemici" di fronte a lui...


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    Alexandros • 15 gennaio 286 • Norvos • Tardo pomeriggio


    "Mmmhh" L'uomo che aveva parlato fino a quel momento incrociò le braccia e fissò per qualche ultimo secondo Alexandros.
    "Beh, tuo padre è un uomo saggio e tu non sei di certo un criminale, non abbiamo diritto di scortarti a forza, se la nostra presenza ti infastidisce o ti preoccupa..." Fece un segno verso i propri compagni con un mento alzato verso l'altro.
    I più si fecero da parte e lasciarono che un piccolo varco si aprisse per la stradina, permettendo così ad Alexandros di allontanarsi indisturbato dal gruppo. "Porta i saluti di Norvos una volta che sarai tornato a casa"
    Furono le ultime parole che la recluta dei Secondi Figli riuscì a sentire mentre le sue gambe lo riportavano sulla strada principale che aveva percorso fino al momento in cui non era stato intercettato da quella ronda.
    Il pericolo di essere scoperto sembrava essere stato superato solo con l'uso delle parole, un buon risultato per l'appartenente ad un gruppo che usava primariamente la lama per risolvere le controversie. In ogni caso, l'allontanamento di Alexandros gli avrebbe anche impedito di sentire le considerazioni che il gruppo aveva fatto su quell'incontro e sulla Città Libera di Braavos.

    La cosa però che sarebbe stata certamente utile per il ragazzo sarebbe stata trovare un luogo dove trovare una torcia che gli illuminasse la strada. Oramai il buio avanzava imperioso e se davvero nelle intenzioni della recluta vi era l'uscire dalla Città per proseguire il corso d'acqua del fiume verso nord, una dose di luca non avrebbe di certo guastato. Passare la notte all'aperto non era certo una cosa che nessuno faceva in quelle zone, ma i pericoli non mancavano di certo.
    In ogni caso, prima di uscire dalla Città, Alexandros avrebbe dovuto camminare ancora un po' per la città Bassa. Giunto verso il centro, avrebbe potuto osservare un maestoso ponte che passava proprio sopra la Figlia Selvaggia che scorreva per la città. Oltre il ponte, si poteva notare distintamente una guardiola e poi una seconda cinta muraria all'interno della Città. Dietro di essa, solo perché in salita, si poteva intravedere la strada che portava fino a quella che doveva essere la città alta, a logica simbolo del potere di Norvos e delle varie cariche istituzionali che la governavano.
    Prima del passaggio del ponte, Alexandros avrebbe anche notato che vi erano da entrambi gli argini artificiali delle scale che dall'altezza della strada scendevano fino ad un marciapiede più basso e che costeggiava proprio il fiume. Buttando l'occhio si poteva vedere che i segni su quel marciapiede indicavano che nei casi di fiume in piena veniva tutto sommerso, pur restando più basso del livello della strada principale. Dove portasse quel marciapiede non era possibile dirlo da lì, ma era cosa comune per i cittadini di Norvos scendere e avvicinarsi così al fiume? Il ragazzo non poteva saperlo ma d'altronde era lì per ottenere informazioni.

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    Cala la notte, puoi indagare, trovare un edificio in cui passare la notte, controllare il ponte, attraversarlo, scendere le scale per scendere più vicino all'argine del fiume oppure proseguire per la strada tentando di uscire dalle porte nord di Norvos.

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