Posts written by Cioffa

  1. .
    Corinna guardò la ragazza cascare in acqua, incredula forse della situazione paradossale in cui era capitata... un doppio salvataggio, dall'affogaggio e dal suo rapitore. Grandioso.

    Guardò le acque tumultuose, incerta sul da farsi.
    Non sapeva se avrebbe retto al turbinio dell'acqua...

    Estrasse l'arco e incoccò una freccia.
    "Fai un passo falso e sono disposta a portare due cadaveri a casa. Uno di una povera vittima affogata dal suo rapitore, e il suo rapitore. Non mettere in discussione la mia abilità d'arciere."

    devo davvero dire che passerò poi a infiorettare la scena? O è ormai scontata?
  2. .




    C

    orinna sapeva di doversi fidare di Vendetta.
    L'animale aveva sentito qualcosa, e doveva credere che fosse la strada giusta. Lei ancora non sembrava sentire quello che aveva captato l'udito di Vendetta, ma tutto faceva presagire fosse la chiave di svolta per tutto.
    Scese da cavallo, lasciando l'animale libero di pascolare in serenità. Corinna conosceva Bucefalo abbastanza da sapere che se lo avesse legato a un albero per poi allontanarsi sarebbe stato in grado di sradicare di netto l'albero pur di seguirla. Sperò che l'erbetta fresca e la calma del bosco fossero un diversivo abbastanza forte per l'animale per lasciarlo libero.

    E poi aveva sempre imparato una cosa molto importante, in quegli anni di vita: un cavallo che torna a casa senza cavaliere è sempre sinonimo di pericolo. Se fosse stata in pericolo, avrebbe sempre potuto provare a scacciare Bucefalo verso il castello, nella speranza che qualcuno si allertasse.
    Piegò le redini del destriero in modo tale che cascassero morbide sul garrese.

    «Stai qui bello... stai attento. »


    le venne naturale da dire, quasi come se fosse un bambino a cui la mamma faceva le raccomandazioni prima di uscire di casa.
    Bucefalo piegò la testa confuso da quelle parole, e non sembrò particolarmente contento della situazione. Forse aveva percepito il nervoso del momento, la tensione nell'aria e sembrava agitato almeno quanto le altre due creature.
    Corinna prese dalla sella le armi e non ci pensò due volte prima di perdere di nuovo quella flebile traccia.
    Bucefalo cercò di seguirla lungo il sentiero ma la stazza imponente del cavallo da guerra era tale che i rami e le radici degli alberi gli impedivano qualsiasi movimento. Con tutta la sua buona volontà cercò di sfondare il muro vegetale che lo separava dalla sua cavallerizza, ma senza riuscirci.
    Nitrì con tutto il suo disappunto, e indietreggiò.
    Corinna lanciò uno sguardo nella sua direzione, per vedere se si fosse fatto male. Ma il cavallo sembrava intonso, stava girando in tondo nervoso come un cane da caccia prima della partenza, scalpitando e sbuffando, o volendo come un bambino capriccioso che veniva messo in punizione.
    Pestava il terreno con gli zoccoli anteriori, mostrando una frustrazione visibile. Riprovò un altro paio di tentativi di seguire Corinna, ancora invano.

    «Gli passerà... speriamo che questo nervoso gli faccia compagnia fino a quando non torno indietro. »



    Armi un pugno, camminando bassa e con le ginocchia piegate, seguì il felino lungo la traccia che aveva individuato.
    Il percorso era impervio, con alberi secolari che si erigevano verso il cielo come guardiani silenziosi della foresta. Le fronde intrecciate formavano un tetto verde che filtrava appena la luce del sole, creando un'atmosfera ombrosa e misteriosa. Il sentiero era effettivamente complicato per Corinna da percorrere, dovendo stare attenta a non far rumore e non farsi vedere, mentre Vendetta sembrava molto a suo agio. Il suolo era coperto da un tappeto di foglie secche che scricchiolavano sotto i piedi di Corinna, mentre il fruscio dei rami al vento accompagnava il loro avanzare. Vendetta in confronto sembrava solo un'ombra, una allucinazione di un cacciatore. Si muoveva senza nemmeno respirare, Corinna lo sentiva che stava tesa come una corda di liuto.
    Volenti o nolenti, entrambe si erano messe in posizione da caccia, e la preda non sembrava lontana.

    I singhiozzi erano sempre più forti e Corinna sapeva di aver fatto centro.
    Dopo diversi minuti, che sembravano ore tanto il tempo sembrava distorto, vide una scena che da una parte la fece gioire, ma dall'altra parte le fece sorgere ancora più domande.

    Era stato lui quello che aveva ucciso la ragazza di prima? Lo stesso che aveva rapito anche questa? O si trattava di un complice o addirittura di due persone del tutto ignare l'una dell'altra... ma soprattutto quale era il piano? Doveva venire a sapere il più possibile di quella situazione e quindi decise per optare per la via meno violenta possibile. Se voleva scoprire cosa era successo a Leonarda, avrebbe dovuto catturare l'uomo e interrogarlo.
    E ovviamente liberare la poveretta rapita, certamente.

    Se Corinna fosse riuscita, si sarebbe cercata di avvicinare quanto bastava per essere nel raggio di portata per colpirlo. Voleva avvicinarsi abbastanza per dargli la sensazione di non poter scappare, ma al contempo senza palesemente puntargli un'arma contro.
    Fece cenno a Vendetta di fare il giro e porsi dalla parte opposta, puntando Eve.

    «Vi siete forse persi? »







    721 parole
    Inventario al momento:

    1. Calzettoni di lana (+10% Res freddo)

    2. Scarsella bianca (+7 Attrazione, +2 posti zaino)

    3. Stivali cuoio da uomo (+5 Attrazione, +15% Res freddo)

    4. Corazza donna serpente (Rid danno 9, peso 6)

    5. Corno da caccia

    6. Arco lungo (10 atk, peso 6)

    7. Frecce in metallo (2 atk)

    8. Pugnale Forrester (nascosto negli stivali, 7 atk, 2 dif, 2 peso)

    9. Ascia in ferro (11 atk, 5 dif, 8 peso)

    Lo spadone a due mani rimane legato in sella dato che penso possa darmi fastidio dovermi muovere in maniera silenziosa e con una certa agilità.


    Edited by Cioffa - 1/5/2024, 13:12
  3. .
    Corinna non staccò gli occhi da Vendetta nemmeno da un secondo.
    Dafyn parlava, parlava, parlava...
    Per gli Antichi Dei, non sembrava essere in grado di tacere nemmeno per un secondo.
    E la vedeva, quella povera pantera, affannarsi disperata per soddisfare le richieste della compagna umana ma in quella situazione era terribile poter lavorare...
    Corinna strinse i pugni, e inevitabilmente Bucefalo percepì la rabbia della padrona dalla tensione delle redini. Corinna attorcigliò le redini intorno al pugno e questo le accorciò inevitabilmente, portando il morso del cavallo a ledere sugli angoli della bocca. Nitrì, parecchio infastidito, scuotendo la testa e sbavando.
    Corinna era troppo in tensione per accorgersi che l'animale non stesse bene, era lei in primis ad essere nervosa.
    Tutto quel latrare dei cani, i cavalli, Dafyn...
    Era impossibile lavorare così.
    Avrebbe voluto entrare nella mente di Vendetta, ma troppi testimoni erano presenti e il rischio era troppo grosso.
    "Dafyn..."
    ringhiò la rossa.
    "O taci o la prossima vittima di oggi sarai tu."
    Lo fulminò con una occhiataccia, mostrando come tutto quello le stesse dando parecchio fastidio. Incredibile come, forse a forza di stare con quel gatto cresciuto troppo, anche le espressioni di fastidio e di rabbia stessero sempre più diventando...ferali.
    "Non riesco a tollerare le tue parole da agnello senza neanche un bicchiere di vino. Vai ad ammorbare qualcun altro con i tuoi dubbi sul mio conto, ora ho da lavorare."
    Spronò Bucefalo per farsi più avanti, chiedendo a Vendetta di seguirla.
    Se fossero riusciti a distaccarsi almeno un minimo dal marasma delle persone che li seguivano, avrebbe richiesto nuovamente a Vendetta di fiutare l'aria per almeno tracce di sangue o cavallo...
    "Lo so amica mia che ti sto chiedendo la luna... ma non lo farei davvero se non fosse necessario."
    Il legame che le legava era così forte che sembrava oltrepassare le barriere linguistiche a tal punto che la pantera annuì.
    Bastava una minima traccia di sangue o di zoccoli di cavallo... alla fine se l'aveva uccisa avrà avuto gli abiti impregnati di sangue? o almeno l'odore di esso...
    Bastava un nulla, bastava poco per dare speranza a quelle ricerche disperate.

    "Questa ci tornerà utile..."
    Horb ispezionò la cassa personalmente, attento a toccare gli oggetti il meno possibile.
    Prese personalmente la fialetta e la mise in borsa. Richiuse la cassa con grande attenzione e si rivolse agli altri uomini con lui.
    "Questa va direttamente al castello. Ci sono abiti, e robaglia varia... dubito che siano del porcaro, ma vale la pena vedere se li riconosce e se possiamo far risalire a chi ha fatto questo pettine e a chi l'ha venduto."
    Quella boccetta era troppo strana... se la sarebbe tenuta con sè, per evitare che andasse perduta o ancora peggio, rotta nel trasporto. Sarebbe sicuramente interessato a Corinna...

    460 parole


    Edited by Cioffa - 6/4/2024, 11:37
  4. .
    Corinna sbuffò.
    "Chiunque abbia un cavallo e nessuna paura della fretta addosso, mi segua nella foresta. Gli altri sono incaricati di trovare il guardiaporci e interrogarlo, oltre che indagare su questo posto da capo a piedi..."
    Dare ragione al Vance era come bere un bicchierino di veleno.
    Amaro, di pessimo gusto, ma necessario per non morire per il morso del serpente...
    Salì in groppa al cavallo nero, e con sé prese solo Vendetta.
    "Horb, Mogge e Kaffer, siete voi ora i responsabili di questo posto... badate bene a questi..."
    Vendetta guardò l'amica bipede e, nessuno sa con esattezza come, sembrò quasi capirla al volo. Annusò la coda di Bucefalo e poi si mise ad annusare per terra, palesemente in cerca di qualcosa.
    Se c'erano stati dei cavalli lì, lei avrebbe avuto il fiuto per sentirla.
    Se la pantera avesse scovato una pista, Corinna si sarebbe lanciata al galoppo dietro di lei, senza esitare nemmeno un attimo. Stava a Dafyn vedere se fidarsi o no di quell'improbabile duo...

    Dall'altra parte, Horb aveva già le mani nei capelli.
    "Hey Horb... come lo troviamo un ago in un pagliaio?" chiese Mogge, palesemente confuso sia su cosa stavano cercando sia sul come.
    "Con una calamita idiota... ora controlliamo in giro se ci sono tracce della ragazza o di chiunque le abbia fatto quello...E PER L'AMOR DEI SETTE, SIGNORI, NON TOCCATE NULLA, E SE PROPRIO DOVETE TOCCARLO FATE IL PIU' PIANO POSSIBILE!" Si premurò di istruire quella banda di bifolchi prima che davvero si mettessero a cercare un ago in quel letamaio.
    Horb si concentrò sulle tracce, per capire almeno quanti cavalli erano passati da lì e quanti uomini.
    Mogge cercò dai porci, in caso fosse stato dato loro da mangiare qualcosa di strano per far sparire le tracce.
    Kaffer, amante delle donne, si premurò di controllare eventuali tracce o segni lasciati dalla ragazza.

    309 parole, poche ma è pur sempre qualcosa.
    Poi correggo con il codicillo del post tutto carino, ora non ho tanto tempo.
    Come in ogni buon giallo, splitto il party in due gruppi, così siamo inefficienti in due. Corinna si lancia sulle tracce dei cavalli seguendo la pista olfattiva di Vendetta, i gregari analizzano la zona.
  5. .






    L
    e fu quindi affidato il gruppo di ricerca.
    Cercò in una qualche maniera di svegliarsi, ancora mezza rincoglionita per la nottataccia passata.
    Fece cenno di assenso ad Edwin. Diede l'ultimo morso al pane imburrato e senza farsi troppo pregare, si alzò dal tavolo per organizzarsi. Doveva prima avere informazioni sulla ragazza, chi l'aveva trovata, fare un sopralluogo sul luogo dell'omicidio...
    Cazzo, era come tornare a indagare sulla sparizione di Will.
    Le venne un brivido lungo la schiena, che cercò di scrollarsi via con un rapido movimento di spalle.
    Alzata dal tavolo, la seguirono a ruota i gregari, ben poco contenti di lasciare quelle deliziose salsicce brasate lì... Mogge se ne prese una e continuò la sua colazione mentre camminava con il resto del gruppo. Di quell'uomo si poteva dire tutto, tranne che non arrivasse in fondo ai suoi obiettivi.
    Presi tutti i suoi a carico, si avvicinò a Edwin.

    «Ho ritrovato mio fratello privo di memoria dall'altra parte del Nord con solo un medaglione e un lembo del suo vestito. Non ti preoccupare Ed. Sia dell'omicida sia di... »


    gli sussurrò passandogli accanto in nonchalant mentre si dirigeva verso l'esterno con il gruppo di ricerca.
    Gli battè la mano sulla schiena e come si era avvicinata, così si allontanò dal nuovo Lord per seguire i corridoi che conducevano verso l'esterno.
    Fu Dafyn questa volta ad avvicinarsi a lei.

    «Sì, Dafyn. »


    gli rispose con un sorriso.
    E per gli Antichi, il sorriso di Corinna non aveva mai nulla di positivo, ma quella volta ne aveva davvero della pazza.

    «Non vedo l'ora di scoprire cosa hai in serbo per me... amo le sorprese, soprattutto se poi posso farne anche io di ricambio. Lo sai che sono un'ottima cacciatrice? »


    Nel corridoio recuperò tutti quelli che le erano stati affidati per il gruppo di ricerca.

    «Signori... consiglio a tutti di prendervi armature e armi. Possibilmente evitate quanto più metallo potete. Stiamo andando in una foresta in cui non sappiamo se il nostro allegro assassino ha colleghi su ogni fottuto albero o se si tratta solo di un povero pazzo in solitaria. Ma ha già ucciso, non si farà scrupoli a rifarlo probabilmente.
    Meno metallo vuol dire meno rumore, potremmo addentrarci nei luoghi e indagare senza destare particolari attenzioni. Consiglio inoltre corde e archi. Non sappiamo se trovandolo tenterà la fuga o meno, ma dovremo essere preparati eventualmente per catturarlo.
    Vi attendo tra dieci minuti al luogo di ritrovamento di Leonarda. Fate velocemente.
    »


    Corinna dal canto suo andò nelle sue stanze, recuperò il necessario e si premurò che Vendetta la seguisse.
    Guardò poi il cane, che al solo vedere Corinna si era messo ad agitare la codina mozzata in festa.

    «Dai, sacco di pulci, anche tu. Magari così riuscirò a trovarti un nome decente... vediamo che sai fare. »


    Il cane non si mosse, continuando a tenere la lingua fuori dalla bocca ed ansimare con una gioia del tutto immotivata.
    Corinna lo guardò perplessa.
    Anche Vendetta in effetti.

    «Ah sono abituata con Ven...vieni bello! Vieni qua! »


    disse, battendosi una mano sulla coscia. Ormai era così tanto abituata con Vendetta che bastava uno sguardo per intendersi che ora, a dover dare ordini semplici e chiari a un altro animale, le sembrò strano. Non doveva quasi mai dire a Vendetta di seguirla, ma avrebbe dovuto ricominciare da capo con il cane...
    Gli mise velocemente una corda all'anello del collare, e si diresse verso fuori.

    Corinna arrivò sul luogo del ritrovamento di Leonarda a cavallo di Bucefalo, mentre i suoi compagni andavano a piedi e tenevano al guinzaglio il cane, smanioso di fare qualcosa con quei nuovi bipedi che gli volevano bene.
    Bucefalo cercò un paio di volte di calciare il cane che si era messo ad annusargli la coda, ma il canide sembrava del tutto non preoccupato per la sua stessa vita.
    Corinna arrivò, e così fecero anche tutti gli altri.
    Con la grazia degli Antichi, avevano ben pensato di prendere i segugi con loro.

    «Mi chiedo perché spostarla... »


    rispose a Dafyn, o meglio quasi chiedendosi da sola.
    Corinna si avvicinò al presunto luogo di ritrovamento.
    Guardò per terra... a esclusione dei segni di piedi lasciati dal porcaro, non poteva essere impossibile sperare in qualche traccia lasciata dall'assassino. Leonarda non poteva essersi materializzata lì dal nulla.
    O era morta lì o ce l'avevano portata.
    Cercò di individuare nel terreno tracce di trascinamento diverse da quelle lasciate dal porcaro o tracce delle scarpine di Leonarda, per capire se si fosse mossa da sola con le sue forze fino a quel punto.

    «Sappiamo se manca qualcosa dal corpo di Leonarda? Gioielli, lembi di tessuto, pinze per i capelli...? »






    767 parole
    Ora con un attimo di calma indico l'inventario mio e dei gregari che ci prendiamo appresso.
    Prendo su anche il cane perché non lo ruolo quasi mai e ho bisogno che mi diventi un pochino più intelligente.

    CORINNA
    Calzettoni di lana (+10% Res freddo)
    Scarsella bianca (+7 Attrazione, +2 posti zaino)
    Stivali cuoio da uomo (+5 Attrazione, +15% Res freddo)
    Corazza donna serpente (Rid danno 9, peso 6)
    Corno da caccia
    Arco lungo (10 atk, peso 6)
    Frecce in metallo (2 atk)
    Pugnale Forrester (nascosto negli stivali, 7 atk, 2 dif, 2 peso)
    Spadone in acciaio a due mani (riposto sulla sella, 19 atk, 12 dif, 12 peso)
    Ascia in ferro (11 atk, 5 dif, 8 peso)
    Cavallo Bucefalo (cavallo da guerra)+redini+ferri+sella da guerra
    Vendetta
    Doberman(For 4, Int 3)

    HORB
    Armatura di cuoio borchiata
    Spada lunga in ferro (10 atk, 6 dif, 8 peso)
    Arco lungo (10 atk, peso 6)
    Frecce in metallo (2 atk) (x13)

    MOGGE
    Martello in ferro (11atk, 6dif, 9 peso)
    Arco lungo (10 atk, peso 6)
    Non ha attualmente frecce, farà a prestito con Horb quindi le smezzo dal suo inventario (x12)

    KAFFER
    Lancia in acciaio (14 atk, 6 dif, 10 peso)
    Scudo in legno (4atk, 8 dif, 5 peso)

    Spero di aver messo tutto.
  6. .




    Mattina descritta qui

    I
    l confine tra dormire poco e svegliarsi presto è sempre molto sottile.
    Corinna aprì gli occhi per l'ennesima volta in quella nottata, insicura se fosse ancora notte o l'alba. Un flebile raggio di sole illuminava la stanza, come candela tremolante nella notte.
    Sì, era l'alba.
    Si stropicciò gli occhi con il dorso delle mani.
    Un'altra nottata di merda era trascorsa... il corpo della ragazza era stanca di quella costante ansia che le strozzava la gola. Non c'era mai un momento di pace, di serenità, di tranquillità. Era sempre sul chi va là, e questo sembrava inficiare in maniera terribile sulla qualità del sonno. Il blocco sul petto non accennava ad affievolirsi, e quella notte oltre alle sue ansie abitudinarie (a cui ormai aveva fatto il callo per certi versi) era anche angosciata dalla presenza di un possibile assassino nel castello. Dormendo anche in un luogo a lei sconosciuto, ignorando quali potessero essere i normali scricchiolii del castello e quali quelli di passi velati, sobbalzava a ogni rumore. Ironrath lo conosceva, sapeva perfettamente quali rumori creava la rocca e mai si sarebbe sognata di preoccuparsi per certe cose. Quella notte, al nuovo seggio di Edwin, aveva passato una nottata terribile, e probabilmente glielo si sarebbe letto in faccia per tutto il giorno.
    La lama di luce fredda che le aveva fatto compagnia per tutta notte sul soffitto, proiettata dalla Luna, ora sembrava uno sghiribizzo di un pittore che aveva deciso di dipingere trasversalmente la stanza di caldo, di quei bei colori che solo le arance e i pompelmi del Sud avevano. Aveva perso tutte le sue connotazioni negative, non troneggiava più quella lama lunare sulla testa di Corinna. Solo uno squarcio di Sole, tenero e accogliente.
    Chiuse gli occhi. Di quell'arancione tenue ne vedeva l'alone anche da dietro le palpebre.
    Riaprì gli occhi e guardò attraverso la finestra. Cosa non avrebbe dato per qualche ora di sonno in più...
    Vendetta sembrava aver trovato posa per dormire ai piedi della ragazza, raggomitolata su sé stessa proprio come un gatto domestico avrebbe fatto. Nessun altro a parte lei sembrò essere sveglio, e Corinna ringraziò per quel momento di tregua.
    Certo avrebbe preferito dormire, ma almeno non aveva da interagire con nessuno.
    Levò i piedi con estrema cautela da sotto le lenzuola, apposta per non svegliare il gattone e non destare i suoi gregari. Alzò le coperte quanto bastava per scivolare appena fuori dal letto, con il minimo indispensabile di mosse e movimenti.
    Piano che fallì nel giro di una manciata di secondi perché Vendetta alzò il muso verso Corinna.
    Corinna articolò con le labbra uno "scusa" senza voce per poi definitivamente uscire dal letto.
    Si avvicinò alla finestra con passo leggero. Girò la maniglia e aprì uno spiraglio, quanto bastava per far entrare aria nuova.
    A pieni polmoni respirò l'aria fresca del mattino, che era così fredda da far sentire il suo passaggio in tutti il busto. Era a dir poco inebriante, e per quella frazione di secondo, si sentì davvero viva.
    Qualche flebile cinguettio veniva dagli alberi vicini, tutto sembrava così normale. Per la ragazza era sempre tranquillizzante vedere l'alba. Era come a ricordarsi che a prescindere da quanto fosse stata brutta la notte precedente, il sole sarebbe sempre sorto, e non era sua responsabilità. Sì, perché il mondo va avanti a prescindere dalle azioni umane, erano gli Antichi Dei a far sorgere il sole e tramontare la luna, erano loro a schiudere i fiori e far marcire i corpi, erano loro a soffiare il vento nei polmoni di Corinna, erano loro a baciarle la fronte con un raggio di sole.
    Quei brevi e intensi momenti di realizzazione della propria esistenza nel mondo erano la sua strategia per sopravvivere agli orrori della vita. Ed era ancora migliore ricordarsi di essere solo fili di grano in un campo, avere la consapevolezza che la falce del contadino sarebbe prima o poi passata a mietere, ma realizzare anche che non era una cosa negativa.
    Era magnifico sentirsi vivi, avere male ai polmoni da tanto si respira. Lei che aveva ucciso decine di uomini, sentiva di doversi ricordare di respirare per non soccombere al dolore.
    Un altro respiro a pieni polmoni di quella aria fredda ma gradevole delle prime mattinate di primavera.
    -Sei viva. -
    Pensò.
    -Sei viva. -
    ripeté.
    -Sei viva, ora. -
    concluse.
    Ci si dimentica spesso della serenità che può esserci nell'essere solo un essere umano, solo un altro pezzo della natura.
    Inebriata da quella visione di serenità, da quel sole tiepido contrastato dal vento freddo, dalle ombre scure degli alberi e l'alba rosacea in cielo, congiunse le mani e inspirò un'altra volta.
    -Miei Dei, sono qui di fronte a Voi. -

    Non aveva Alberi Cuore a cui rivolgersi, non se la sentiva di uscire dalla stanza e cercare un luogo appartato per pregare in mezzo agli alberi. Era di fronte al creato degli Antichi e alla magnificenza di quell'alba, sperò fosse abbastanza per loro.
    In cuor suo sapeva che era abbastanza... si sa che si prega con il cuore, non con i libri. Si prega nel cuore e nella testa, non nei templi.
    Essere testimone di quell'alba era già essere al tempio consacrato degli Antichi.
    Chiuse gli occhi, concentrandosi sul raggio di sole che le stava scaldando il viso.
    -Grazie per il vento, per l'acqua, per l'alba e per la luna. Grazie per la vita che mi avete donato e per quella che vivrò. Vi confesso i miei timori, perché non ci sono orecchie umane in grado di capire i miei sentimenti quanto i Vostri alberi e il Vostro vento. Affido i miei pensieri alla brezza, affinché vi giungano in breve tempo, e possiate ascoltare le parole di una figlia tra le tante. -

    Un pensiero andò agli antenati, là che sedevano insieme agli Antichi.
    -Sono qui oggi davanti a Voi perché ho paura della lezione che mi volete insegnare. Temo e tremo, perché il mio destino è sempre più sfumato, e non so cosa fare. -

    Deglutì, cercando di pensare a parole chiare e concise, ma tutto quello che le veniva in mente erano pensieri confusi e irrazionali.
    -La mia via l'ho persa dal momento che ho messo piede fuori da casa mia. Voi già siete stati magnanimi con me mostrandomi le cose del passato, del presente e del futuro. Già mi baciaste una volta con visioni terribili ma di grande insegnamento. Il Vostro silenzio ora mi lascia...persa. Non so più a chi rivolgermi, dove andare, chi aiutare, con chi stare...
    I dilemmi di noi mortali non sono di Vostra preoccupazione, ma comprendete questo cuore confuso, Ve ne prego. Non so più qual è il vostro disegno per me, non riesco più a comprendere il percorso. Una foresta mi si pone davanti alla vista, e non ho più la Vostra mano a guidarmi.
    Nel mio cuore siete chiari come l'acqua di fonte, come un sole nella notte, ma poi nel momento in cui mi trovo ad agire sono... persa.
    Perché questa lezione alle Cascate del Tumbler? Cosa c'entro io, qual è il mio ruolo in tutto ciò? Cosa mi volete insegnare? L'egoismo di chi ha una famiglia in pericolo o il cuore santo di aiutare chiunque si ponga sul mio cammino?
    Ho paura. Ho tante cose da dover fare ma... non credo di avere le forze per farle tutte. Il corpo mio mortale è stanco, sono stanca io, non... non riesco.
    So che mi avete scelta, ma non so quale sia la battaglia che volete io combatta. Io ho spada e scudo, ho la rabbia e il fervore di ogni grande guerriero... mi volete insegnare forse la via della diplomazia, della tempra e della pazienza? Il gioco dell'attesa e dello studio, della saggezza...
    Forse non avrei allora dovuto agire come ho agito con Dafyn. Ma è difficile insegnare a un cuore analfabeta l'arte della calma.
    Io che sono rogo, perché mi ritrovo a giocare con candele? Lo so, lo so, devo temperare la mia fiamma per vivere con altri, ma allora perché farmi così, mi chiedo. Perché mettermi in corpo l’ardore e la rabbia di dieci uomini se poi devo imparare a gestirla con così tanta fatica. Perché ad altri non chiedete lo stesso sacrificio? Forse… perché è giusto che io non sia belva ma uomo. Devo probabilmente scrollarmi di dosso la nomea da mastino da guerra che mi hanno affibbiato.
    Vi prego oggi perché ho una richiesta... anzi, più di una. Non si dovrebbe pregare con delle richieste, lo so, ma… sono disperata. In notti come queste mi ritrovo sola e non so a chi chiedere aiuto se non a Voi. Già prima mi avete mostrato la via e la Vostra guida, confido ancora in un Vostro aiuto.
    Vi prego, Vi supplico e Vi imploro, fatemi tornare a casa.
    Farò quel che è necessario, tutto quello che è necessario, temprerò il mio animo e calmerò la mia lama ma Vi supplico, riportatemi a casa. Che sia oggi, domani o dopo domani ancora, non fatemi attendere altri anni prima di rivedere un volto famigliare, non fatemi vagare per il mondo ancora senza poter tornare prima a casa. Con Voi ci sono i miei avi… loro potranno capire cosa vuol dire stare lontani da casa. Vi prego, non ho nemmeno venti inverni e ho visto così tanti orrori nella vita… Anche l’albero più forte e più grande, che offre protezione con i suoi rami, ombra ai viandanti accaldati e riparo dalla pioggia ai cervi, non può vivere senza le sue radici. Ecco, ecco mi sento così… come un albero in procinto di cadere perché strappato dalle proprie radici.
    Vorrei rivedere un'altra volta i miei genitori, vorrei respirare un'altra volta l'aria di Ironrath, pregare davanti all'albero e renderVi onore da casa mia. Vorrei rivedere la Foresta del Lupo...
    Non sono suppliche di una bambina viziata, ma di una affamata mendicante che ha girato parte del mondo e che ha ancora troppo fresco il ricordo di una casa.
    Poi Vi prego, Vi supplico, Vi imploro, fatemi abbracciare Sadie e riportarla a casa da noi. Anima senza genitori, io sento che potrei essere per lei ciò che Daeva è stata per me. Mentore, guida, amica, compagna e sorella. Mai potrò sostituire il ruolo di madre, mai mi sostituirei a lei... ma se non volete farlo per me, di farci incontrare, fatelo per lei. Lei non sa ancora il destino funesto che le è spettato, ma come mi avete mostrato Voi con me troverà il suo posto. Non fatele vivere una vita di dolore solo perché i genitori hanno avuto vite ancora più funeste della sua. In fondo me lo avete mostrato il futuro con lei presente no? Perché ora vietarmi quella visione… sto cercando con tutte le mie forze di far sì che accada, ma comunque mi rivolgo a Voi affinché le mie fatiche non siano invane. Abbiate pietà della sua anima, abbiate quella mia nipote, sangue del mio sangue, nei Vostri sguardi e proteggetela finché io non potrò farlo di persona. Vegliate su di lei, e se avrà dolori ulteriori da vivere Vi prego di darli a me. Io potrò sopportarli anche per lei, sono abbastanza grande e posso farcela. Già una vita dura avrà per il destino dei suoi genitori, pregherò sempre affinché possa affievolirsi almeno per lei il macigno dei dolori della vita.
    Vi prego, Vi supplico, Vi imploro, abbiate pietà dell'anima di mio fratello.
    Non so se sia vivo, morto, o sotto l'abbraccio del Dio Abissale come mi avete mostrato... prego per lui perché lui forse non può più pregare per sé. Se avete dolori da mandargli, mandateli a me. Se avete rifiutato la sua anima, Vi supplico rifiutate piuttosto la mia e accogliete lui tra i nostri avi. Lui è sempre stato buono con me, mi ha sempre voluto bene e io sempre gliene vorrò. Accoglietelo con i nostri Avi, è un grande combattente e un ragazzo molto saggio…
    E se infine dovesse rivelarsi il mostro che temo possa diventare... vi prego, vi supplico e vi imploro di avere pietà per la mia di anima, perché sarò costretta a ucciderlo. Il sangue non dovrebbe uccidere il proprio sangue, lo so che è eresia più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma non posso permettere compia le azioni che mi avete mostrato...-

    Una coltellata nel petto le arrivò all'improvviso. Era la prima volta in tutta la sua vita che aveva ammesso a sé stessa e detto chiaramente quello che da tempo stava covando. Uccidere Will nel caso fosse diventato quel capitano folle sotto l'insegna del Dio Abissale...
    Mandò giù il boccone più amaro della sua vita.
    -Giuro davanti a Voi che difenderò casa mia da ogni minaccia.
    Giuro davanti a Voi che proteggerò Sadie a costo della mia stessa vita.
    Giuro qui davanti a Voi che compirò ogni vostro desiderio, nella migliore maniera che potrò. Che sia sconfiggere l'armata degli uomini freddi o... perdonare Will, lo farò. Ma giuro anche che se Wilbur attenterà alla mia sicurezza, quella di Sadie o della mia famiglia, non verrà considerato nient'altro che come un aggressore, e io farò ciò che è necessario per fermarlo. -

    Strano pronunciare quelle parole su un fratello che era potenzialmente morto, da qualche parte, marcio tra le radici di un albero nella Foresta del Lupo.

    «Che ci fai alla finestra Cora? »


    Una voce irruppe nel filo della sua preghiera.
    Era Horb.
    L'uomo era in quella che sembrava essere una camicia di notte, mezzo sollevato con il busto dalla brandina che si stava stropicciando un occhio.
    Tutto quello che lui riusciva a vedere era la ragazza di Ironrath rannicchiata davanti alla finestra, con il capo chino, gli occhi chiusi e le mani congiunte. Il sole la illuminava come una creatura celestiale, e non appena la rossa aprì gli occhi, il sordo colore verde delle iridi di Corinna divenne puro Alto Fuoco sotto i raggi trasversali del sole.

    «Nulla Horb, contemplavo l'alba... »


    «Vai a dormire ragazzina, che tra un'ora circa saremo a colazione giù con i commensali... »


    Corinna lo ignorò, tornando a guardare fuori dalla finestra.
    Un corvo si alzò in volo all'orizzonte, allontanandosi verso il Sole che ormai era una semisfera nel cielo.
    Che fosse di buon presagio per la riuscita della preghiera, in quanto messaggero diretto verso gli Antichi, o che fosse monito degli Antichi Dei per dirle di allontanarsi dal castello, questo non riuscì a capirlo...


  7. .






    C

    orinna, all'entrata di Edwin in sala, portatore di tetre notizie, rimase un attimo interdetta.
    Certo, la sua uscita era stata strana ma sicuramente la rossa di Ironrath non poteva immaginare fosse per un omicidio.
    Per una volta gli Antichi Dei sembrarono volerle bene.
    Non era nessuno che le era caro, per una volta.
    Quanto si poteva essere egoisti a tirare un sospiro di sollievo per un omicidio? Forse una vocina le suggeriva in cuor suo che avrebbe dovuto mostrare almeno un po' di emozione, almeno di fronte ai parenti della vittima ma...
    L'unica cosa a cui riusciva pensare era "non è nessuno dei miei". Forse era quello che aveva creato la guerra. Essere lieti di avere il clan, il gruppo, la famiglia unita più che la salvaguardia di tutti. Quando si è disperati, si guarda ai propri compagni e si è ciechi nei confronti dei dolori altrui.
    Voleva sentirsi in colpa, ma non ci riusciva.
    Mantenne comunque una certa freddezza, non facendo trasparire nulla al di fuori per non sembrare sconveniente.
    Ecco, ecco che un altro pensiero sorgeva nella mente della ragazza. Dopo l'iniziale sollievo, si insinuò l'ansia della realizzazione che c'era qualcuno a castello, lì dove reputavano di essere al sicuro, con le mani sporche di sangue.
    Attenzione, non era l'ansia della morte a preoccupare Corinna, e nemmeno la vista del sangue la inquietava. Era più il non riconoscere il lupo nel gregge...
    In guerra di morti e feriti, di viscere e sangue se ne vedono a quantità ciclopiche, la ragazza ne era diventata quasi del tutto assuefatta e non le procurava più nessun fastidio il rumore umido delle coltellate nella carne.
    Ma in guerra il nemico è chiaro, è quello con i colori opposti ai tuoi, semplice.
    Qui?
    Tutti, anche lo sguattero della cucina sarebbe potuto essere.
    Guardò Dafyn, scrutò poi ogni viso. Non le pareva si fossero allontanati da lì... era qualcuno da fuori probabilmente.
    Bevve un sorso d'acqua, finendo il bicchiere.
    No non sarebbe partita. Oltre che a scoprire che cosa Dafyn avesse contro di lei, non voleva lasciare da solo Edwin in un castello circondato da assassini.

    Corinna dormì, certo, ma con un occhio aperto.
    Si fece dare una stanza da letto con altre tre brande. All'inferno le dicerie sul suo conto e sui tre uomini che dormivano in stanza con una ragazzina. Se qualcuno voleva ammazzare uno dei suoi avrebbe dovuto svegliare tutti gli altri.
    Vendetta sembrava percepire l'ansia della ragazza.
    Sdraiata nel letto, guardava il soffitto. Un raggio di luna pallido illuminava come una lama d'acciaio il soffitto. Si vede le tende alle finestre non erano state tirate bene, e quello spiraglio di luce inquietante illuminava la stanza quanto bastava per tenere sveglia Corinna.
    I tre gregari, invece, sembrarono ben poco preoccupati dalla luce.
    Vendetta, che in quel momento sembrava essersi ricordata tutto di colpo di essere un gatto cresciuto troppo, era sdraiata parallelamente all'amica bipede, come una piccola sfinge. Si stava godendo con estremo piacere i grattini sul capo, socchiudendo gli occhi e facendo le fusa.
    Non sembrava condividere le ansie di Corinna.
    Anche il cane sembrava totalmente all'oscuro degli avvenimenti esterni... a pancia all'aria, ai piedi del letto di Corinna, sognava probabilmente di correre dietro a una lepre.

    «Che faccio Ven? »


    Il micio aprì un occhio, quasi disturbata dalla voce di Corinna.

    «Vorrei tornare a casa, dico davvero. »


    sussurrò Corinna, per non svegliare gli altri.

    «Mi manca... mi mancano i miei genitori, Wood... devo anche risolvere quel casino di mia nipote... »


    parlava a ruota libera, perfettamente cosciente del fatto che non avrebbe avuto nessuna risposta.

    «Ma non voglio lasciare in questa situazione di merda Ed. E più che lui, mi preoccupa anche quel Dafyn del cazzo. »


    Vendetta comprese forse che l'umana stava blaterando cose a caso, tornò a godersi i grattini ignorandola.

    «Cosa può aver scoperto? Il mio incidente...? Per gli Antichi, sono passati mesi, e avevo fatto in modo che il Maestro non ne facesse parola con nessuno... e anche se fosse? Va bene, sai che sono sterile, cosa vuoi fare? Minacciarmi di dirlo ai miei genitori? Rovinarmi il mio futuro matrimonio? Sono già perfettamente coscienti che non ci sarà uomo al mondo a volermi, dubito che la mia...deformità sia motivo di scalpore per loro. Magari di dolore, certo.
    I bambini che ho ucciso? Non credo che sia uomo da farsi problemi per queste tematiche... che abbia compreso la mia maledizione? Cazzo sarebbe un genio indiscusso, ma comunque non credo possa essere motivo di ricatto. Molti altri l'hanno come me, e anche se fosse come vorrebbe dimostrarlo? Dicendo che una gazza ladra gli ha consegnato una lettera? Wow, davvero una prova schiacciante.
    »


    Vendetta appoggiò la testa sulle proprie zampe, facendo finta di dormire o almeno provandoci.

    «Vorrei solo tornare a casa Ven, vorrei tornare a casa e vivere per un attimo la mia vita di prima. Mangiare i dolcetti del cuoco, andare a caccia con Wood e mio padre, sentirmi sgridare da mia madre... »


    Un sospiro.

    «Cazzo ho solo diciannove inverni. Non è... giusto. »


    Vendetta iniziò ad agitare la coda, innervosita dalla mancanza di silenzio.

    «Voglio tornare a casa, ma come al solito qualcosa va storto. Dovevo solo accompagnare Ed, mandare qualche lettera e andarmene al Nord. E invece sono incappata in intrighi di questo cazzo di palazzo di fango, circondata da rane e rospi, e pure un omicidio. E come se non bastasse sono pure minacciata da uno sconosciuto, che pensa di fare lo sbruffone con me e di ricattarmi senza avere conseguenze forse. Mi vogliono fuori da qua, forse perché sanno che sono in grado di combattere e potrei essere un buono scudo per Edwin. Penso c'entri la mia amicizia con lui credo, se no non vedo perché farmi pressioni per andare...
    Ma voglio solo casa mia, capisci?
    Perché devo combattere la guerra di tutti ma non posso mai tornare a casa? Sembra che io sia maledetta, sembra che gli Antichi mi vogliano mostrare come non sia il mio destino tornare a casa.
    Cosa ho fatto di male? Ho rispettato i comandi, ho combattuto quello che potevo combattere, ho... mi sto muovendo anche per vendicare Lionel, mio fratello e mio zio. Cosa devo fare di più?
    »


    Vendetta sembrò apprezzare quel momento di pausa, smettendo di muovere la coda.

    «Perché gli Antichi mi stanno impedendo di tornare a casa ora, mettendo in mezzo anche questa storia di questa Leonarda?! »


    A Mogge forse andò di traverso un blocco di saliva da tanto stava russando. Tossì due volte e si rigirò nel letto, senza nemmeno aver aperto occhio.

    «Domani farò un'altra preghiera agli Antichi... voglio tornare a casa Ven, sono tanto stanca, le ossa mi fanno male e sono stanca... a vent'anni dovrei mangiarmi il mondo, lo so, ma sono solo stanca. Vorrei chiudere gli occhi e non pensare più a nulla.
    E mi manca Will.
    »


    Come al solito, il pensiero di suo fratello si intrufolava nella marea di altri pensieri senza chiedere permesso o scusa. Arrivava e faceva male come sempre.

    «Lui saprebbe cosa fare, lui saprebbe cosa dire... mi manca Will... domani pregherò anche per lui. »


    E con queste ultime parole, praticamente strascicate tanta era la stanchezza, gli occhi verdi si chiusero.

    All'alba, tutto sembrava girare in maniera... assurda. Non c'erano pianti, grida, casini e rumori. Il castello sembrava riprendere la sua vita quotidiana ma in un silenzio tombale.
    La colazione si dispiegò in pochi bocconi di cibo e tanto silenzio, interrotto solo da qualche commento fugace.
    Corinna era lì, quasi come un fantasma. Mangiava e beveva, senza proferir parola ma ascoltando tutto. Si sentiva quasi come un arazzo: presente in sala, sotto gli occhi di tutti, ma inconsistente e inutile.
    Forse era la stessa maniera in cui si sentivano i suoi gregari.
    Prese un pezzo di pane, lo cosparse con una virgola di burro, il minimo indispensabile per reggersi in piedi durante la giornata.
    Era così bello essere invisibile, ma allo stesso tempo così estraniante. In realtà nemmeno stava ascoltando quello che dicevano i commensali, sicura che a nessuno sarebbe importato di rivolgersi a lei. Guardava la mollica del pane imburrata, con sguardo vuoto e anche un pochino assonnato. Era rannicchiata nelle sue stesse spalle, come se si vergognasse per una volta di occupare spazio nel mondo. Curva, con il coltello da burro in mano, si limitava a fare pochissimi gesti meccanici e calcolati.
    Si sentiva una estranea nel dolore altrui.
    Che fare? Che dire...?
    Il silenzio sembrava l'unica soluzione a tutto.




    1404 parole
  8. .
    No ma off game non mi interessa, gioco fino a quando c'è da giocare, sto solo pensando alla timeline del pg perché non credo voglia passare un anno a casa di Edwin, CHE PER CARITA' ADORABILE EH, ma non è esattamente nei suoi piani.
    Rimango comunque fino al 11 Febbraio per motivi di corrispondenza
    CITAZIONE
    La risposta di Lady Elysa alla tua lettera giunge a Cascate del Tumbler tramite corvo il giorno 11 febbraio 286, che tu sia ancora lì o no.

    Poi dopo vedrò se partire o meno. Perchè partire ha terribilmente senso a livello di pg, ma pure dare una sistemata a Dafyn e capire che minchia di segreti ha su di Cora è altrettanto preoccupante...
    Mi do fino a quella data per decidere il da farsi, può andare bene? Nel frattempo sto là e indago sullo stronzo Dafyn detto il pezzo di sterco sull'omicidio.
    Se per quella data si è tutto calmato O non ho prove a sufficienza per farlo fuori parlarci civilmente, vado a casa. L'ospite è come il pesce, dopo tre giorni puzza...
    Ishu, vediamo di collaborare per mettere tutto in sicurezza entro l'11 così posso partire senza avere l'angoscia di lasciarti da solo tra le vipere.
  9. .
    Cioè capì a parte le lettere che devo aspettare, le minacce di Dafyn mi fanno anche voler rimanere per rimetterlo in riga ma non ci vorrei spendere 8 anni di vita. Non so, sono davvero indecisa anche perché ho paura di invischiarmi in affari che mi riguardano poco e calare di attenzione e interesse, e mi dispiacerebbe molto non dare onore alle quest per disinteresse personale/pg.
  10. .
    Duca carissimo, ho modo di intuire se la prossima quest mi occuperà un anno di gioco on o è solo questione di qualche giorno?
    Perché di trama posso anche rimanere per qualche tempo dato che sto aspettando delle missive di risposta, ma se ho modo di sospettare che qui mi tengano rinchiusa un anno devo fare bene i miei conti...
  11. .
    In realtà sono titubante sul da farsi. Vorrei partire per il Nord e farmi gli affaracci miei, ma il signorino Dafyn mi puzza di cavolo marcio e non mi fido manco per errore a partire. Vorrei sentire che mi dice il mio compare di quest Ishu, non so cosa decidere.
  12. .
    Fre non puntare a Mattarella, direttamente Re Sole
  13. .
    Corinna guardò il Vance allontanarsi, tenendo tra le mani un bicchiere di vino.
    Tremava.
    Era come un combattimento, l'adrenalina di uno scontro... ma tutto verbale. E questo l'aveva messa in agitazione. Le sembrava di essere un coniglio, con le lunghe orecchie attente a percepire ogni movimento.
    Cosa aveva lui da usarle contro? Chi era lui in realtà...
    "Horb...dopo parliamo noi due."
    Disse, a voce più o meno bassa, al signore dai capelli pallidi che a mala pena stava toccando il cibo da tanto era occupato a folgorare il Vance con lo sguardo.
    Corinna cerco di recuperare quel minimo di freddezza di cui amava ammantarsi. Prese un profondo respiro e cercò di calmare la mano tremante.
    Vide la fanciulla a lei vicino, dal viso sconosciuto e dal nome incerto, farsi nervosa.
    "Milady, perdonate il mio ardire ma... c'è qualcosa che non va? Vi vedo turbata." Si allungò per parlare con la fanciulla, quasi a voler fornire supporto a quest'ultima in un forse momento di ansia.
    mi vergogno di questo post, ma almeno ci ho provato
  14. .

    OIG%2056-17015447391941


    !!!COUNTDOWN 2024!!!


    1 dicembre-> Gratis!-> +1 di Vita
    2 dicembre: Iscriversi al Babbo Natale Segreto-> +1 (o -1 a scelta) Fertilità -> -1 Fertilità (a causa di trama e di quest varie il mio pg non può fisicamente avere +1 a Fertilità, quindi scelgo di conseguenza il -1, che mi permette di andare in NEGATIVO YEEEE. Posso quindi eliminare bambini ora).
    4 dicembre: Sistemare bottoncini scheda->+1 di Fama
    5 dicembre: Appello!->+1 di Pietà
    6 dicembre: Qual era il vostro gioco preferito da bambina?-> Gioco preferito? Picchiare mio fratello, quando non era lui a picchiare me. E lo faceva spesso. Ma ho il ricordo di un gioco, che mi ha sempre accompagnato nella mia infanzia. Mr Orsolo.Era un orsacchiotto di pezza, per cui avrei messo a fuoco il mondo se gli fosse mai successo qualcosa. Mi proteggeva di notte dagli spiriti e i mostri che si annidiavano nella cassa degli abiti o sotto il letto...L'ho ucciso io, con le mie mani. Lo strappai con tutta la mia forza il giorno in cui Will ebbe l'incidente. Non potevo essere più bambina, dovevo diventare grande e difendere la mia famiglia... Mr Orsolo non poteva più difendermi da ciò che mi stava mettendo davanti la vita. Mr Orsolo poi è stato trovato cadavere da mia madre che, con tutta la pazienza degli Antichi me l'ha ricucito, ma io non riesco più a guardare in quegli occhi di bottone senza pensare a Will.+ Mr Orsolo (giocattolo dal negozio, bambola di pezza)
    7 dicembre: Raccontaci del cibo preferito del tuo pg!->Cibo preferito? Il tortino di mirtilli che il cuoco di Ironrath ogni tanto preparava. Lo lasciava spesso sul bancone della cucina incustodito, proprio sull'angolo...che incosciente. Ma forse lo lasciava apposta per me, perché sapeva che non lo avrei mai chiesto, preferivo sempre rubarglielo da sotto il naso.
    Mi manca, mi manca molto... era una di quelle cose che faceva profumare la vita di infanzia, di casa e di felicità.
    Ora, con tutti i dolori che ho addosso e nel cuore, faccio fatica ad apprezzare il cibo. Vorrei tornare a rivivere la prima volta che l'ho assaggiato, solo per ricordarmi com'era la vita prima di...tutto questo.+Lavanda
    8 dicembre-> Gratis!-> +1 Exp
    9 dicembre-> Parlaci della battaglia più bella!!->Battaglia on game non giocata da un mio pg dico il momento dello scontro tra Daeva e un qualche Greyjoy ... non ricordo molto bene I dettagli della situazione in cui si trovavano perché sono passati secoli, ma ricordo assolutamente con ansia e pathos i momenti passati insieme a tutti quelli del Nord a pensare a come salvarla e come aiutarla in un fight che ormai la dava per sconfitta. Lei si dava per vinta, noi che cercavamo soluzioni tutti insieme per aiutarla.
    Best team buildind del mondo, sembravamo i commentatori delle partite di calcio.
    Menzione d'onore il combattimento tra Red e il Primo Cavaliere, che mi ha fatto perdere cinque anni di vita +1 Marzialità
    10 dicembre-> Parlaci della "giochessa" che ti è piaciuta di più!->Vale per caso leggere tutte le macchinazioni di Tosco al fine di non far sposare Aconè e farla abortire? Io sciocco basita. +1 Intrigo
    11 dicembre-> Parlaci del tuo governatore del cuore!->Va beh qui team #bambinediCaleb. Scemo come un osso buco, ma lì ho visto un uomo che avrei potuto seguire, uno che avrei potuto chiamare Re. (Cit.) +1 Amministrazione
    12 dicembre-> Parlaci della tua azione politica preferita!->Discorsone della bellissima Acone ai nobili del Nord. Minchia se questo non è stato lisciarci la pelliccia non so cos'altro poteva fare. +1 Diplomazia
    13 dicembre-> Parlaci del tuo letterato preferito!->Nomino Luthor perché era il mio patatino preferito, ma vorrei fare una menzione di onore a Vidya Bolton, secchiona nordica che combatte contro lo stereotipo del nord di tutti muscolosi senza cervelli. +1 Conoscenze
    16 dicembre->Meta vacanze 286/287?-> +1 Affinità Città Libera a scelta/Qarth/città della Baia degli Schiavisti (Qohor)
    17 dicembre-> Parlaci della Casata che più ami!->Io: Mormont tutta la vita, non ci sono discussioni di sorta. Mormont come Re del mondo. Corinna: Forrester e Stark, si va sul sicuro. Fedele come un cane. +1 Affinità Mormont, +1 Affinità Stark, +1 Affinità Forrester
    18 dicembre-> Parlaci del png preferito!->Sadie Snow...non ha ancora fatto nulla, ma vederla nel sogno che mi hanno mostrato gli Antichi mi ha fatto commuovere +1 Sadie Snow
    20 dicembre-> Parlaci della tua cultura preferita!->Primi Uomini +1 Primi Uomini
    21 dicembre-> Parlaci dei bambini-> rifiuto premio per trama del pg che non avrebbe senso altrimenti
    22 dicembre-> Parlaci dell'amore!->non so voi, ma a prescindere dal fatto che fossi coinvolta... damn, il corteggiamento di Tosco Vs Corinna al matrimonio di Daeva. Lo sogno ancora tuttora... non ci sono più gli amanti di una volta. +1 Attrazione
    23 dicembre-> Parlaci della virtù!->la forza, e non intendo quella delle braccia. La forza d'animo, la forza di prendere decisioni dure ma necessarie, la forza di imporsi in un mondo ostile a una come lei. Per me Corinna è forte e glielo invidio molto. L'occasione in cui l'ha mostrato al meglio non è una sola, ma sono tante. Ma credo che quelle più significative siano state le prove affrontate nel cammino del Fato. Si è dovuta fare forza nel guardare il passato, il presente e il futuro, soffrendo ma dovendo imparare per forza qualcosa. Ci vuole coraggio a vedere il proprio fratello ammazzare il proprio padre e sua figlia, ci vuole forza infinita ad ammettere di essere deboli e bisognosi di aiuto. +1 Punto albero delle qualità (3/4 Allenamento)
    24 dicembre-> Parlaci dell'attesa!->Corinna deve già andare a Grande Inverno per affari personali il prima possibile, e se non ci sarà Caleb farà dono a sua madre di qualcosa per ingraziarsela per festeggiare le festività invernali. Non so ancora cosa in effetti, ma posso fabbricare qualche bel ninnolo in legno per l'occasione. +1 Affinità Generale Westeros









    Tutte le assegnazioni, vincite ecc verranno segnate in scheda con questo colore


    Edited by Cioffa - 24/12/2023, 11:21
  15. .
    Corinna sorrise.
    Era preparata a questo, da una vita ormai.
    "Di cosa vorresti minacciarmi Dafyn? Di distruggermi? Ti sfido solo a provarci, pezzo di merda."
    Sussurrò con il sorriso sulle labbra.
    Guardò andare via l'uomo con una strana sensazione di eccitazione e agitazione.
    Allungò una mano verso il bicchiere in cui c'era un dito di vino rosso, non versato da lei ma che sicuramente in quel momento gradiva molto.
    Una volta che si allontanò, Corinna Guardò Edwin.
    Lo sguardo era serio mente oscillava tra Ed e Dafyn. Avrebbe mai capito che era un modo per dirgli che c'erano problemi?
    Glielo avrebbe poi spiegato in un secondo momento...
    Casa chiamava, ma sentiva di dover rimanere un altro giorno almeno.

    non so quante parole, ma giuro che correggo in post produzione
744 replies since 5/7/2015
.