Posts written by Stramarvelous

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    Asten prese posto insieme ad altri Uomini di Ferro nella sala del Trono di Sale, potendo cosi ammirare le terribili condizioni in cui versava Quellon Greyjoy.
    Il suo viso mostrava tutti i segni dello stress e di quella conclamata follia che lo aveva contraddistinto e che ora bussava incessantemente per potersi mostrare in tutta la sua violenza.
    Asten lo voleva morto per quello che aveva fatto e per ciò che probabilmente avrebbe portato alle Isole, rovina e disgrazia, ma in quel momento pensò di godersi lo spettacolo per capire fin dove si sarebbe spinto per far valere la propria posizione e mostrare a tutti di non essersi rammollito tutto di un tratto.
    Venne fatto entrare Maron Wynch, Asten non lo conosceva e non pensava nemmeno di ricordare di aver sentito il suo nome venir pronunciato prima d'ora, ma evidentemente lui era il responsabile della “sparizione” della Flotta di ferro e quindi l'obbiettivo delle ire del signore delle Isole.
    Si ritrovò a sorridere nella sua follia il giovane Asten, come poteva pensare di aver fatto una cosa minimamente intelligente, sperando di farla magari anche franca?
    Si erano schierati con il Re Targaryen, con quali promesse? Solo l'onore e la giustizia? Avrebbe sputato al suolo se solo non avesse rischiato di scatenare altre ire attorno a lui, ma tali fandonie facevano ribollire il sangue nelle sue vene, credendo che tutti quei pazzi fossero stati fin troppo fortunati che il signore delle profondità non avesse deciso di far affondare tutta la flotta!
    Le vittorie andavano festeggiate e portavano gloria e vita eterna a chi le compiva, ma le sonore sconfitte, soprattutto se da guerre e battaglie spese non in nome degli antichi doveri, quelle dovevano essere pagate con molto sangue.
    Asten non si mise a parlare con nessuno, mentre i suoi pensieri cercavano la quiete tra i bisbigli e le occhiate preoccupate di molti, lui attendeva, osservava ed ascoltava con grande attenzione, poiché consapevole che c'era sempre un momento per parlare ed intervenire ma quello non era affatto il suo.
    Saper stare al proprio posto era ugualmente importante che aver il coraggio di ergersi nei giusti momenti, ma con Quellon in quello stato e con la follia che aveva condotto la flotta a perdere quasi metà delle sue navi, Asten era sicuro che una punizione pesante e decisiva fosse necessaria.
    Sarebbe stato in grado il vecchio Quellon di farsi ascoltare con violenza e determinazione? O forse avrebbe commesso l'ennesimo errore della sua vita?
    Ma chi fine aveva fatto il reale responsabile di quella disfatta? Era morto insieme a molti suoi guerrieri quel Astion Goodbrother di cui parlava il folle?
    Asten strinse i pugni per la rabbia, maledendo se stesso per non esser stato in grado di ottenere abbastanza informazioni, presentandosi li quasi come uno stolto, uno spettatore non pagante di un vile spettacolo di potere ed inutile vergogna, poiché come poteva Quellon aver permesso tutto questo?
    Era lui il reale responsabile di tale disfatta, ma come poteva lui o chiunque altro provare a dire la più semplice e banale delle verità, senza incappare in una ritorsione facilmente evitabile?
    Solo il Dio Abissale aveva la reale capacità ed il potere di punire il Pazzo e chi era Asten per mettersi di fronte a lui per elargire verità o giustizia?
    Avrebbe atteso, e sarebbe intervenuto solo al momento opportuno.
    Si guardò attorno, cercando di cogliere eventuali movimenti tra i presenti, perchè tali adunate potevano essere luoghi e momenti ideali per far scoppiare colpi di stato, rivolte o semplici atti di vendetta.
    Cercò di capire se ci fosse solo fervida attesa o se ci potesse essere la presenza di emozioni diverse, una tensione sul punto di esplodere e se ci fosse stato bisogno di far scorrere del sangue, Asten non si sarebbe tirato indietro di sicuro.
  2. .
    Il viaggio era stato tranquillo, le nubi all'orizzonte avevano lasciato spazio ad una quiete più controllata, anche se Asten sapeva che certi presagi non svanivano con la stessa facilità degli eventi atmosferici, poiché il dio Abissale non era volubile, ma imprevedibile nella sua concretezza.
    Al suo arrivo fu lieto di vedere l'irrequietudine degli altri uomini di Ferro, sintomo che nessuno in realtà conoscesse il motivo di quella peculiare chiamata, ma la notizia del ritorno della Flotta di Ferro era qualcosa di davvero importante.
    Dove era stata e per quale motivo i suoi ranghi si fossero ridotti in modo visibile era cosa di grande interesse, ma tali notizie sarebbero giunte a tutti loro nel tempo, qualora il loro Dio lo avesse deciso, chi erano loro per affrettare i tempi di piani più grandi di loro?
    Quellon non era che una pedina pronta ad esser divorata da una mossa più scaltra, ma probabilmente nessuno si era ancora seduto di fronte a lui nella scacchiera, forse sarebbe stato il suo turno o forse no, anche questo lo si sarebbe visto, la cosa importante era farsi trovare pronto in qualsiasi situazione si fosse mostrata.
    Troppe voci si alternavano attorno a lui, ma non erano che pettegolezzi dai quali estrapolare poche nozioni e nulla più, voci che si raggruppavano e formavano idee, principi e paure ma alla fine la realtà si sarebbe presentata unendo tanti pezzi di quel puzzle.
    Non avrebbe avuto senso correre a riferire quei pettegolezzi, Asten ne avrebbe raccolti altri, cercando di creare un disegno più chiaro e completo, per poter comprendere e far cosi capire anche al padre ciò che stava succedendo.
    Non interagì con nessuno, i suoi uomini erano abituati al suo silenzio e a sentirlo parlare solo quando era davvero importante che lui lo facesse, amava festeggiare ma non perdersi in inutili chiacchiere e cosi anche loro si erano abituati, ma lui avrebbe voluto solo uomini dediti al dio abissale, alla guerra ed al sangue.
    Lui ed il suo seguito si mossero verso Pyke, mentre gli occhi di Asten veleggiarono all'orizzonte, per scorgere le navi che si apprestavano ad attraccare e cosi capire.
    L'ultima volta che tutti erano stati riuniti li, l'Harlaw aveva smesso di respirare e con lui erano cambiate le sorti di tutti loro, costretti ad arrancare per riguadagnare il terreno perso, ma ora le cose sarebbero cambiate, Asten non avrebbe permesso ai suoi uomini di scivolare lentamente verso l'oblio, avrebbe lottato con tutte le sue forze per permettere al suo nome e a quello della sua famiglia di ritornare dove avrebbe meritato, strappando la gloria e l'onore a tutti i costi e contro chiunque.
    La verità viene e verrà sempre dal mare
    Disse con un mezzo sorriso agli uomini con i quali stava camminando, pensando che in fondo non c'era più niente da aggiungere se non arrivare nel cuore della questione.
  3. .
    Suo padre condivideva le sue stesse preoccupazioni riguardo a Quellon e a quell’invito, non c’era da fidarsi dei Greyjoy ma alla fine chi poteva meritarsi tale fiducia?
    Asten sapeva bene che il mondo era un luogo per i forti e nessuno poteva dirsi tranquillo in nessun momento, il Dio Abissale professava una via di sangue e giustizia data dalla forza, l’unica verità che andava oltre gli intrighi e le menzogne, il più abile, il più furbo ed il più forte avrebbe prevalso, semplice e giusto.
    Sarebbero partiti alla volta di Pyke, dovendo gettare l’ancora a Lordsport, in attesa di capire il motivo di quella adunata e per comprendere gli animi che turbinavano dietro agli ultimi avvenimenti, di sicuro i Greyjoy avevano in mente qualcosa, forse un messaggio a tutti gli Uomini di Ferro o un tentativo disperato di mostrare un potere che forse non possedevano più.
    Asten non li avrebbe mai sottovalutati, per quanto desiderasse vederli affondare e nutrire gli appetiti del dio abissale, il giovane Volmark era consapevole che un predatore ferito, per quanto possa essere abbattuto, non è mai docile e spesso gli ultimi guizzi possono essere i più pericolosi e carichi di rabbia.
    Si ritirò nelle proprie stanze Asten, passando il tempo nei preparativi per ciò che lo avrebbe atteso da li a breve, poche ore infatti lo separavano dalla partenza ma non sarebbero serviti grossi preparativi se non le proprie armi ed il benestare del suo Dio.
    Solo lui conosceva le sorti di tutti loro ma avrebbe osservato in silenzio, benevolo con chi avesse seguito i suoi voleri e terribile con nemici e traditori: Asten temeva solo lui, per questo nel suo cuore non vi era spazio per la paura e nei suoi occhi nessun nemico avrebbe letto timore, nemmeno della morte stessa, poiché il richiamo delle profondità lo avrebbe attirato a se, se il suo signore lo avesse voluto.
    Suo padre aveva predisposto tutto, i suoi uomini lo aspettavano e quando li raggiunse si unì a loro per i riti di partenza, cercando l’approvazione del Dio Abissale e chiedendo umilmente un viaggio sicuro, nella promessa futura di sangue e bottino.
    Il viaggio fu tranquillo, il mare calmo ed il cielo carico di vento favorevole e nubi pesanti in lontananza, dove Asten lesse chiari presagi di problemi e guai, ma alla fine quando non c’erano?
    Parlò a lungo con i suoi compagni di viaggio, uomini duri e temprati da vita e battaglie, fedeli soldati di suo padre e dediti alla causa della loro famiglia, uomini su cui Asten avrebbe fatto di sicuro affidamento.
    La sua mente si riempì di pensieri, ma tra questi non vi erano preoccupazioni alcune, solo la fame del domani e di ciò che esso avrebbe portato a lui ed alla sua famiglia, il dio Abissale non aveva pazienza per i timorosi, non avrebbe assecondato il volere di un viscido ragazzino impaurito, ma guardato con orgoglio e fiducia un uomo sicuro e sprezzante di qualsiasi pericolo.
    Cosa aveva in mente Quellon il pazzo? Solo il mare lo sapeva, ma sarebbe stato alquanto inutile porsi troppe volte questa domanda, perché tutti loro avrebbero scoperto il proprio destino una volta giunti a destinazione.
    Asten si perse ad ammirare le isole in lontananza, mentre i pensieri lentamente si spegnevano, scivolavano via come la spuma sugli scogli, lasciando il riverbero gorgogliante ed il segno leggero del loro passaggio sulla sabbia, risucchiando via ogni cosa e lasciando spazio al dolce ed inesorabile oblio.
    Sorrise Asten, sorrise di gioia nel pregustare il caos che da li a breve si sarebbe scatenato su tutti loro, perché come un masso nell’acqua cheta, la chiamata di Quellon Greyjoy avrebbe mosso le acque, trasformando piccoli riverberi in lente ma devastanti onde.
    Caos e distruzione, cosa si poteva chiedere di più?
  4. .
    Asten capì subito dall'espressione del padre che qualcosa lo infastidiva e quando aprì bocca fu subito chiaro il motivo: i Greyjoy.
    Entrambi disprezzavano Quellon e la sua famiglia per molti motivi, probabilmente con motivazioni diverse ma il sentimento comune era forte e tangibili, cosi quando Lord Volmark spiegò il motivo di quella chiamata, Asten rimase inizialmente in silenzio, nel rispetto della sua posizione e con la giusta cautela del non voler condizionare troppo il giudizio di suo padre.
    I Greyjoy avevano distrutto gli Harlaw e tutti quelli che avevano servito sotto di loro si erano ritrovati in una posizione di grande difficoltà, generando turbamento e muovendo le acque, liberando cose che avrebbero dovuto rimanere negli abissi.
    Il silenzio durò solo pochi istanti, perchè Lord Volmark si rivolse a lui con l'intento di tirargli fuori le parole, una piccola spinta ma che diede il giusto segnale ad Asten di poter dire ciò che pensava, in un rapporto molto schietto e diretto tra i due, ma dove il ragazzo comprendeva e rispettava le posizioni ed il potere, consapevole di dover sottostare quando era giusto farlo ad alcune regole, ma di poter essere diretto quando il padre gli dava possibilità di esserlo e quello, almeno per come erano sempre stata i due, era un chiaro segnale.
    I Greyjoy pensano da tempo di poter disporre di tutti noi in qualsiasi momento, senza però portare il giusto rispetto. Gli uomini di Ferro, come mi avete insegnato padre, sanno rispettare il potere, ma chi ne ha di più deve essere capace di utilizzarlo al meglio, avendo cura delle proprie armi e non usarle come meri strumenti senza valore. Noi abbiamo molto valore padre.
    Aveva richiamato tutti i vassalli ma per quale motivo?
    Asten avrebbe potuto immaginare qualsiasi cosa, ma in realtà non aveva la minima idea di ciò che stava succedendo, per quanto potesse sentirsi ormai pronto, il ragazzo non sapeva abbastanza per poter unire facilmente i puntini e creare una storia reale dietro le illazioni.
    Sicuramente qualcosa si stava muovendo, il cambiamento non era mai necessariamente positivo, ma il mare calmo non era qualcosa di ben visto per gli uomini di Ferro ed Asten, che ne rappresentava di gran lunga tutti i lati più ideologici e superstiziosi, pensava che un inizio di mare grosso potesse solo essere qualcosa di enormemente positivo.
    Sarà però per noi un'occasione unica per capire cosa si sta muovendo all'orizzonte e magari chissà, magari iniziare a raccogliere informazioni sugli umori degli uomini di Ferro, per poter sfruttare ogni cosa a nostro vantaggio.
    Le cose dovevano cambiare ed in un modo o nell'altro il vento aveva ripreso a soffiare e per quanto lieve fosse ancora la brezza, poteva trasformarsi in qualcosa sufficiente a muovere le flotte e loro non si sarebbero fatti prendere alla sprovvista.
    Mi avete insegnato a cogliere le occasioni quando si presentano, credo che questa si una di quelle Padre.
    Rimase in silenzio, non volendo dire oltre o spingere troppo su argomenti pericolosi, lasciando che fosse suo padre ad elaborare il suo pensiero e farlo proprio, visto che di sicuro anche quello poteva essere visto come una specie di test, un modo per capire quanto il figlio potesse essere pronto ad affrontare ciò che il futuro avrebbe riservato loro.
    Si guardò attorno Asten, cercando di cogliere dettagli sulle persone che circondavano il padre per capire quali sussurri avrebbero potuto raggiungere le sue orecchie, quali asce si sarebbero alzate per proteggerlo o quali pugnali avrebbero illuminato le notti al sentore di tradimento e vergogna.
    Incrociò le braccia dietro la schiena, alzando nuovamente lo sguardo verso il Lord Volmark, gli occhi attenti e le labbra tese, in attesa di un segnale o di qualsiasi cosa il padre avesse deciso di comunicargli.
    Lui era pronto e lo sarebbe stato da quel momento in avanti.
  5. .
    La variabilità del clima era qualcosa di normale nelle isole, il sole che lasciava spazio alla pioggia, la quiete che veniva bruscamente fagocitata dalla tempesta, una specie di raffigurazione poetica di ciò che turbinava negli animi degli Uomini di ferro, la rappresentazione di quello che portavano dentro.
    Asten aveva passato buona parte della giornata ad allenarsi, parlare con gli uomini ed osservare il mare ingrossarsi, una giornata calma ed oziosa, che però serviva a concentrarsi e guadagnare energie, organizzando e studiando il futuro.
    Non era solito poltrire o bere senza motivo, ogni momento poteva essere prezioso e la festa doveva essere o un preparativo alla battaglia o la sua giusta fine, non un semplice modo per passare il tempo, perché il Dio Abissale non li guidava per sprecare inutilmente le loro giornate.
    Non vi erano razzie all’orizzonte e questo non piaceva al giovane di casa Volmark, non erano stati pagati abbastanza tributi ultimamente ed il mare era furioso, ruggente e lo mostrava giorno dopo giorno, era loro compito porvi rimedio, in un modo o nell’altro.
    Asten era inquieto, sentiva crescere dentro di se quella strana insoddisfazione, la sua famiglia non stava a suo parare raccogliendo ciò che meritava, i Greyjoy avevano fatto sterminare gli Harlaw e loro erano stati presi in mezzo, pagandone le conseguenze.
    Le cose dovevano cambiare.
    Tali pensieri erano ovviamente pericolosi, ma non potevano essere comunque ignorati, suo padre lo sapeva, non poteva accettare una simile situazione con tranquillità, ma Asten sapeva non essere uno sciocco, prima di colpire era necessario essere forti, pronti e spietati.
    I Volmark non erano ancora abbastanza, ma come fare per poter prendere il posto degli Harlaw per iniziare la loro scalata sociale personale?
    Il Dio Abissale avrebbe guidato tutti loro, ne era certo.
    Cosa poteva volere suo padre per chiedere la sua presenza in quel modo?
    Forse aveva in mente per lui qualche incarico? Finalmente avrebbe sfruttato le capacità del figlio, iniziando ad aprire le palpebre su quel nuovo mondo all’insegna delle profondità?
    Doveva essere cosi.
    Verrò subito
    Annuì deciso il ragazzo, non serviva prepararsi, a suo padre interessava la sostanza come a lui, non inutili salamelecchi dalla forma di abiti e gioielli, quelle erano facciate buone per i signorotti del continente, dove anche le serve sembravano damigelle in pericolo e non donne capaci di strozzarti a mani nude.
    Sorrise osservando la serva che era stata mandata per chiamarlo, sicuramente lei non sarebbe stata in grado di ucciderlo, ma avrebbe scalciato come una puledra feroce, di questo poteva esserne sicuro.
    Fammi strada
    Disse lasciando che la ragazza aprisse nuovamente la porta delle sue stanze ed iniziasse a muoversi verso la sala di suo padre, mentre i pensieri cercarono di prendere il largo ma la risolutezza della sua mente le tenne a bada, imbrigliandole come un cavallo e mettendole a tacere come un servo impertinente.
    Non era necessario fantasticare, avrebbe ascoltato suo padre, avrebbe elaborato le informazioni e li reagito, questa era la sua via, fatta di concretezza, fatti, progetti e reazione, non voli pindarici senza alcuna possibilità di realizzazione.
    Non chiese nulla alla serva, aveva adempito al proprio compito, non tocca a lei dare nessun tipo di informazione e non l’avrebbe inutilmente messa in posizione di disagio, inspirando e cacciando via la tensione del momento, limando le aspettative e cercando di rimanere lucido più possibile, neutrale e pronto ad accogliere qualsiasi cosa.
    Sentì crescere dentro di se una giusta eccitazione, di qualsiasi cosa potesse trattarsi, probabilmente aveva a che fare con un qualche cambiamento e piccoli o grandi che fossero, tali novità significavano sempre qualcosa, come le onde che smuovono la placida calma del mare.
    Asten odiava la risacca.
    La tempesta era in arrivo?
    Lui lo sperava.
  6. .
    Arte dell'Ascia 2

    Ottieni:
    8pe base +0pe lunghezza +2pe tratto +3pe mod = 13pe totali
    Arte dell'Ascia 2
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    Arte dell’Ascia 1

    Ottieni:
    8pe base +0pe lunghezza +2pe tratto +3pe mod = 13pe totali
    Arte dell'Ascia 1
  8. .
    Un giovane Asten si accingeva a recarsi verro la piccola arena di allenamento della fortezza, dove il maestro Ralf lo attendeva per continuare ad addestrare il giovane nell?arte della battaglia, una necessità che il ragazzo sentiva sempre più impellente, volendosi confrontare con i ragazzini più grandi di lui per dimostrare loro quando salato fosse il proprio sangue.
    Era un ragazzino all?epoca, ma nel suo cuore albergava di gia l?impeto della battaglia, la sete di sangue che ancora non conosceva ribolliva nelle profondità, mentre un fanciullesco desiderio di competizione si faceva sempre più largo verso la superficie.
    Il cielo era sereno, le piogge dei giorni precedenti avevano reso il terreno una fanghiglia, alla quale però anche Asten era ben abituato, ma il vento si era calmato ed il mare permetteva alle navi di muoversi senza maledizioni o imprecazioni di alcun tipo, c?era fermento a Due Torri, ma il ragazzo non poteva conoscerne i motivi, preoccupandosi solo del piccolo mondo che ruotava attorno a lui, come era giusto che fosse in quegli anni.
    Finalmente sei arrivato, pensavo ti si fosse attaccato il culo a qualche scoglio. Per il ritardo farai 50 piegamenti nel fango ad allenamento finito. Ora prendi una delle asce e mettiti di fronte al manichino
    Per quanto Asten volesse fare il ragazzino duro con i suoi coetanei, capaci di tenere testa a tutti e sempre pronto a fare rissa, era ben consapevole di quanto ciò non fosse possibile con gli adulti ed un Uomo di Ferro come il maestro Ralf, non era sicuramente soggetto da prendere alla leggera.
    Suo padre aveva dato a tutti piena libertà di punire il ragazzo in caso di comportamenti non appropriati, tutti sapevano il limite di tale libertà, ma Asten non voleva correre il rischio di prendere bastonate o punizioni differenti, una scuola della vita che lo avrebbe forgiato e messo al proprio posto, perché per quanto fosse giusto mostrare coraggio e carattere, ma farlo con le persone sbagliate avrebbe solo dimostrato stupidità.
    Scusa maestro
    Niente d?altro.
    Silenzio ed uno strano sorriso sul volto che sapeva di sfida e consapevolezza, ma che non aveva niente a che fare con la spocchia, un atteggiamento che fu ben accettato da Ralf, che decise di non dire altro, indicando ad Asten nuovamente il manichino.
    L?ascia sembra un?arma semplice che non richiede la tecnica e le cazzate degli spadaccini, ma in realtà non è cosi e lo capirai molto bene. Ora iniziamo dalle basi, fendenti dall?alto. Continua a colpire il manichino dall?alto verso il basso, entrambi i lati, scendi leggermente in diagonale, come a colpire il collo. Non pensare al desiderio di mozzare la testa, è troppo difficile, ci vuole forza che una mezza sega come te non avrà mai, ma se colpisci i punti giusti reciderai arterie e lascerai il tuo nemico morente, cosi
    Il maestro iniziò a colpire il manichino, mostrando anche fisicamente al giovane come fare, in modo da imprimere bene nella sua testa il giusto movimento, perché le parole avevano un peso ma le azioni molto di più.
    Ora vai avanti finchè non ti cade il braccio
    E cosi avvenne.
    Asten continuò a colpire il manichino, mentre Ralf lo pungolava, insultava e correggeva, guidando il suo braccio e mostrando nuovamente dove sbagliava, un calcio alla volta.
    Il giovane era desideroso di imparare e continuò a colpire il manichino quasi all?infinito, in un tempo che divenne indefinito, con i muscoli che gridavano e bruciavano, ma la mente che tentava di guidarli a resistere, facendo seguire ad ogni colpo un gemito di dolore, che si trasformava in urla di sfida e di rabbia.
    Fino a quando avrebbe dovuto continuare?
    Ralf non diede altre spiegazioni, preferendo che si concentrasse su quel singolo e continuo fendente, perché credeva di dover imprimere bene quella nozione prima di inserirne di nuove in quella zucca vuota, il tempo era dalla sua e così avrebbe continuato..
    Basta cosi ragazzo. Basta cosi. Metti via l?ascia
    Asten udì quelle parole e le accolse quasi come un raggio di sole in una notte eterna, trascinandosi con fatica alla rastrelliera e mettendo via l?arma con grande difficoltà.
    Le braccia erano dolenti, bruciavano cosi tanto da desiderare di strapparsele, ma l?adrenalina era ancora in corpo e gli permise di arrivare al maestro senza crollare a terra esausto.
    Ora vai a mangiare, per oggi abbiamo finito. Ci vediamo qui domani, stessa ora ma vedi di arrivare puntuale.

    Add intermedio: Arte dell'ascia 2, 8 punti esperienza
    Tratto Marziale: 25% exp in più
    Add intermedio: 700 parole (giusto?)
    Parole scritte: 729
  9. .
    In quei giorni Asten era ancora un bambino e si godeva la pioggia mentre cadeva sul suo viso e sulla sua testa, bagnandogli gli allora corti capelli, mentre le narici si riempivano dei dolci sapori del mare, il salmastro che si appiccicava sul viso e lo avvicinava alle profondità ed ai suoi richiami.
    I suoi occhi puntarono per qualche istante all'orizzonte, perdendosi ad osservare l'incresparsi violento delle onde, godendosi i suoni turbolenti della tempesta ed immaginandosi a lottare con essa, i piedi sul legno umido di una nave, mentre urla e richiami ne avrebbero cullato l'incedere.
    Si voltò poi verso la terraferma, contemplando la fortezza ed abbandonandosi alla realtà e alla necessità di rimanere li ancora per diverso tempo: oggi era stato giorno di lezioni e studio, il maestro Ralf lo aveva atteso nella terra bagnata, ma non per allenamenti, solo una noiosissima lezione teorica.
    Asten però sapeva essere colpa sua, si era lasciato cogliere impreparato da domande banali, facendo la figura del poppante ignorante, stimolando le risate di scherno dei marinai che non vedevano l'ora di sbeffeggiare il figlio del loro signore, meritevole di tale trattamento.
    Non si sarebbe sicuramente permesso di cadere nuovamente in un simile tranello.
    Come poteva non sapere come diamine fosse fatta una fottuta ascia?
    Era rimasto con la bocca aperta come un pesce, balbettando qualcosa di incomprensibile nel tentativo di trovare la risposta, ma nemmeno nelle profondità del suo cervellino avrebbe trovato qualcosa, perchè tali nozioni erano scivolate via come l'acqua che in quel momento sbatteva sul suo cranio duro.
    L'ascia aveva il manico lungo, poteva essere dritto o anche leggermente curvo mentre la lama della sua testa era generalmente singola, anche se a volte era possibile vederne due, ma Asten non ne vedeva una grande utilità, ascoltando le spiegazioni del maestro sul bilanciamento e l'equilibrio.
    A volte insieme alla lama curva c'era anche una più piccola, una sorta di spuntone o ancora meglio uncinata, per poter cosi arpionare il bordo dello scudo avversario, facilitando l'intervento di un compagno.
    Tutti i ragazzi erano affascinati dalla spada, un'arma molto elegante e nobile, che rappresentava l'ideale nobile del cavaliere e del guerriero ed anche il giovane Asten aveva subito tale fascino, anche se gli uomini di ferro non avevano bisogno di cazzate come l'eleganza o la forma, erano macchina da guerra, strumenti di morte in mano al dio Abissale e l'ascia ne rappresentava alla perfezione il significato, in quanto non aveva molti modi per poter esser utilizzata: una lama per uccidere, una lama per mozzare, ferire e storpiare.
    Semplice, grezza, efficace.
    Asten sorrise nel ricordare ciò che il maestro gli aveva appena mostrato, annuendo tra se e se auto compiacendosi di ciò che aveva appena appreso, lui voleva diventare un vero maestro con quell'arma, dimostrando a tutti quanto il signore delle profondità potesse fidarsi ed affidarsi a lui come strumento di morte.
    Decise di tornare indietro però, doveva chiedere altro al maestro, non poteva sentirsi soddisfatto di quella semplice lezione teorica, per quanto utile sopra le sue aspettative, ma non trovò più nessuno sulla terra bagnata, solo la rastrelliera di armi sotto la tettoia di legno, luogo dove il giovane decise di dirigersi, passandosi la mano in testa per spazzare via parte dell'acqua una volta al coperto, prendendo una delle asce e saggiandone il manico, prendendola con una mano e poi con due per sentire la differenza di peso e bilanciamento, per poi accarezzarne il metallo senza rischiare di tagliarsi, visto che una mossa del genere avrebbe generato solo altri insulti e prese in giro.
    Che arma splendida che era l'ascia.
    Asten sorrise nell'elaborare un simile pensiero, perchè le parole del maestro rimbombarono della sua testa per poi prendere forma: era davvero cosi semplice, un pezzo di metallo lavorato incastrato ad un rozzo manico di legno, eppure capace di mietere vittime e generare terrore nei cuori degli avversari.
    Era l'esempio perfetto di ciò che gli Uomini di ferro rappresentavano, gente che agli occhi degli uomini del continente era vista come grezza e stupida, sottovalutata ed ignorata, errore che spesso era costato molto nel passato e che di sicuro sarebbe successo anche in futuro.
    L'ascia lo avrebbe rappresentato, cosi decise Asten in quel momento, sarebbe stata sua fedele compagna per la vita e con essa avrebbe ricordato a tutti il terrore che un tempo avevano provato e che ora sembravano aver dimenticato.

    Add intermedio: Arte dell'ascia 1, 8 punti esperienza
    Tratto Marziale: 25% exp in più
    Add intermedio: 700 parole (giusto?)
    Parole scritte: 725
  10. .
    Ciao ragazzi!! Grazie mille a tutti!
    Lyanne è ancora viva??🤣🤣🤣
  11. .

    viking-7494520_1280House_Volmark

    Asten Volmark


    Informazioni Generali

    Titoli[IMG]Link immagine stemma[/IMG]

    Nome titolo

    AppartenenzaGreyjoy
    ReligioneDio Abissale
    CulturaUomini di Ferro
    Data di Nascita261[Età Attuale: 25]
    Livello16 [Punti Esperienza: 26/170]

    Parametri

    Diplomazia40
    Marzialità101

    Forza 61
    Destrezza40

    Amministrazione20
    Intrigo20
    Conoscenze10
    Vita125
    Fertilità50
    Prestigio0
    Fama-5
    Pietà80

    Caratteristiche PG

    AspirazioneGuidare le Isole di Ferro verso una nuova era

    Tratti

    Tratti Culturaliuomini_di_ferro

    Cultura: Uomini di Ferro
    Effetti Immediati: Marzialità +4, Conoscenze +2, Amministrazione +1
    Effetti Permanenti: Razziatore dei Mari (Fama -5)


    uomini_di_ferro

    Uomo di Ferro
    Descrizione: Il PG con il tratto "Uomo di Ferro" (o “Donna di Ferro”) è più portato per l'arte Guerriera, ma meno per tutto il resto.
    Livelli: 4
    Effetti Immediati: +4 Marzialità; -2 Diplomazia; +5 Marzialità solo durante razzie.
    Effetti Permanenti: +10% Guadagno esperienza quando si usa la Marzialità in quest (Liv. 1)
    +20% Guadagno esperienza quando si usa la Marzialità in quest (Liv. 2)
    +30% Guadagno esperienza quando si usa la Marzialità in quest (Liv. 3)
    +40% Guadagno esperienza quando si usa la Marzialità in quest (Liv. 4)

    Tratti Educativimarziale

    Marziale
    Livelli: 4
    Requisiti: Non hai altri Tratti educativi
    Effetti immediati: +2 Marzialità
    Effetti permanenti: + 25% exp Add Marziali; - 25% exp altri Add (Liv. 1)
    + Bonus del 15% nelle azioni che prevedono l'utilizzo di una determinata arma (a scelta del giocatore (Liv. 2)
    + 1 punto extra di Marzialità ad ogni Level up( Liv. 3)
    + 3 Gregari a disposizione (Liv. 4)


    imbecille

    Imbecille
    Effetti Immediati: -2 Conoscenze
    Effetti Permanenti: valore max Conoscenze 15, non hai il tratto Studioso



    AbilitàLISTA TRATTI ABILITA'
    Competenze Diplomaziacosmopolitismo_0

    Cosmopolistismo 3


    oratoria

    Oratoria 2

    Competenze Marzialità

    Arte della Spada 2


    resistenza

    Resistenza


    corpo%20a%20corpo

    Combattimento corpo a corpo 2


    colposcudo

    Colpo di Scudo


    onw0a3o

    Punti deboli 2


    Arte della Spada Lunga 3


    DoxVBIG

    Arte dell'Ascia 2

    Competenze Amministrazionecoins

    Economia 3

    Competenze Intrigo
    Competenze Conoscenzecorvo_v

    Corvo Viaggiatore


    orientamento_0

    Orientamento


    religione_7_dei_0

    Conoscenze religiose - Sette Dei 2


    storia

    Storia 2



    Affinità


    Affinità generiche[IMG]immagine scelta[/IMG]

    Valore affinità


    (qui vanno inserite quelle culturali e religiose)
    Affinità Casate[IMG]immagine scelta[/IMG]

    Valore affinità


    (qui vanno inserite quelle con le Casate maggiori e minori)
    Affinità pg specifiche[IMG]immagine scelta[/IMG]

    Valore affinità


    (qui vanno inserite quelle con i pg)
    Affinità png specifiche[IMG]immagine scelta[/IMG]

    Valore affinità


    (qui vanno inserite quelle con i png)



    Inventario

    Soldi30 dragoni (Credito Lord 50 Dragoni)
    Equipaggiamento
    Oggetti

    Aspetto Fisico


    "Asten è un ragazzo abbastanza alto e muscoloso, anni di allenamenti e vita di mare lo hanno plasmato, irruvidendo la pelle ed indurendo il volto, incorniciato da una fitta barba in costante crescita, ma curata e sistemata il giusto, cosi come i lunghi capelli spesso intrecciati per non creare disturbi in mare ed in lotta.
    Le sue movenze, gli sguardi ed i gesti portano con se qualcosa di strano, duro e violento ma allo stesso tempo quasi mistico.
    Veste sempre in modo semplice, pratico ma mantenendo qualcosa di elegante in ogni suo completo, che sia un piccolo abbellimento o un dettaglio.

    Aspetto Psicologico


    Asten è deciso e costantemente focalizzato sui suoi obbiettivi, la mente acuta è spesso ottenebrata dalla sete di sangue e da quel suo spiccato misticismo che lo fa danzare pericolosamente tra la guida spirituale ed il folle.
    Il Dio Abissale è la sua guida.
    Asten crede fortemente che solo seguendo il credo il proprio popolo potrà riprendersi ciò che gli è dovuto, un predominio sul mare e sulle coste tutte.
    Il suo desiderio è quello di diventare il prescelto del Dio Abissale, conquistando, razziando e portando sangue e verità ovunque, un desiderio che supera il credo medio degli Uomini di ferro, in un legame con la religione fuori dal comune, che lo spinge ad essere estremamente superstizioso e legato alle leggende e a ciò che molti reputano favole.
    Asten ha un forte legame con il mondo magico, credendo di poter e dover trovare armi ed oggetti che vanno ben oltre il quotidiano, intrisi di potere antico e capaci cosi di aiutarlo e facilitare il suo popolo nei propri intenti.
    Ama le donne, bere e festeggiare, ma preferisce sempre mantenersi lucido prima di intraprendere razzie o imprese importanti di qualsiasi tipo.

    Storia

    Nasce a Volmark sull'isola di Harlaw, primogenito della sua famiglia ed erede al seggio, sua grande aspirazione come punto di partenza per qualcosa di decisamente più grande.
    Fin da piccolo, oltre a passar il tempo ad allenarsi ed imparare l'arte della guerra e del mare, Asten viene subito rapito dal culto del dio Abissale, spingendolo ad ascoltare in estasi ogni sermone o racconto degli Annegati, sognando di poter diventare colui in grado di portare il suo nome al di la della battaglia del signore delle tempeste.
    Cresce con questa convinzione, preparandosi ed allenandosi per migliorarsi costantemente e poter cosi meritare la fiducia degli uomini di ferro, passo dopo passo, razzia dopo razzia, nella speranza di esser seguito e rispettato.
    Ma ad oggi ha ancora fatto troppo poco sia tra le isole, che nel mare per essersi guadagnato la fama necessaria, il tempo stringe ed il ragazzo sa di non poter più perdere altro tempo, ma di dover iniziare ad agire davvero.


    Edited by Stramarvelous - 7/3/2024, 08:59
  12. .
    CITAZIONE (Albi_96 @ 28/2/2024, 19:16) 
    Bentornato, speriamo di trattenerti più dell’ultima volta😂😂
    Ehmm che tipo di PG vorresti? Continente?

    L’ultima è stata una fugace apparizione, un po’ come la madonna di Fatima.

    Allora, dicendomi che le isole di ferro sono scoperte un po’ mi stuzzicate, anche Dorne devo dire.
    Rimarrei comunque a Westeroa, sono molto più ignorante con Essos, quindi mi gasa meno..
  13. .
    Ciao a tutti, dopo tempo immemore provo a tornare ad intrecciare parole con voi, dopo una lunga assenza quasi ascetica!
    Chiedo il vostro supporto per capire da che parte dirigermi, dove potrebbero essere i luoghi che necessitano “attività”, dove ci sono bisogni particolari o dove potrebbe semplicemente esser figo giocare.
    Ciao!!
13 replies since 17/3/2017
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