Posts written by Azama__

  1. .
    Eldridge alzò lo sguardo incontrando quello della persona che lo aveva appena toccato. Non rispose a nessuna delle sue domande arrivando subito al dunque. << K-Kermit... voi... voi arrivate al momento giusto... >> Sempre singhiozzando, raccontò all'assistente che era solito essere con il Gran Maestro di corte tutto l'accaduto. Gli ci vollero un paio di minuti vista la grande agitazione che ormai aveva preso il sopravvento.
    << Io... dovete andate. Vi prego andate da lui, non c'è tempo da perdere...salvatelo... Isabel Snow, troverete lei lì con lui... vi stanno aspettando, andate... andate... >> La forza nelle gambe del nobile sembrò svanire nel nulla dopo quelle parole.
    Ritrovandosi a terra, sorretto dalle sole braccia, guardò dal basso l'assistente dell'enciclopedico uomo. Si faceva pena da solo.
    Se suo padre o sua madre l'avessero visto in quelle condizioni... oh... Eldridge non volle neanche pensarci, anche se ormai sentiva su di sé gli occhi di tutti i suoi antenati che, prima di lui, furono degli ottimi servitori della Corona. Che delusione. Si sentì una totale delusione.
    Successivamente si chiese anche cosa avrebbero pensato di lui gli altri membri della Corte. Isabel... Arthur, cosa penseranno di lui?
    "Un Lord tanto debole, ecco cosa penseranno di me. Un Lord incapace, un Lord insicuro... un Lord inutile per la Corona...penseranno questo di me... ma è così, dopotutto... non sono stato in grado di dare una mano nel momento del bisogno... e sono riuscito a far più danni che altro... perdonatemi... dovete perdonarmi... datemi...datemi un'altra possibilità... sarò anche io un degno servitore della Corona, sarò tutto ciò di cui avete bisogno... io sarò... grandioso... "

    << Io sarò... grandioso... >>
    Lo sguardo del giovane era completamente perso nel vuoto in quel momento.

    *Parole:283


    *Invio immediatamente Kermit da Isabel e il Gran Maestro. Eldridge rimane lì, assorto tra i suoi pensieri, sta a Kermit decidere se andare subito dal Gran Maestro o rimanere.
  2. .
    Eldridge osservò Arthur uscire dalla stanza senza replicare alle sue parole.
    Rimase in silenzio, le sue braccia erano incrociate e il suo sguardo ora puntava ciò che era fuori dalla vetrata.
    Nel frattempo il Gran Maestro, ormai furibondo, iniziò a borbottare cose su cose.
    Il Langward rimase ad ascoltare, alzando il sopracciglio. Improvvisamente le parole dell'anziano divennero una richiesta d'aiuto. In pochi secondi si ritrovò accasciato per terra.
    Isabel aveva gli occhi sbarrati, era terrorizzata.
    Eldridge rimase senza parole. Osservò la scena per qualche secondo, incredulo.
    << Gran Maestro? Gran Maestro? Lo abbiamo ammazzato... >> Disse Isabel con voce tremolante.
    << Noi... noi non abbiamo ucciso proprio nessuno... non... non dire certe cose!... >>
    L'atteggiamento del giovane studioso era cambiato.
    Entrambi i ragazzi erano ormai vittime del grande panico, di fronte a quella scena rimasero paralizzati. Non sapevano cosa fare, anche perché non erano in grado di poter fare qualcosa.
    Non restava che chiamare aiuto.
    << Eldridge andate a chiamare aiuto, presto! Andate! >>
    Non se lo fece ripetere due volte.
    Uscì dalla stanza ritrovandosi nel lungo corridoio e iniziò a percorrerlo a passo svelto, chiedendo a gran voce aiuto.
    Quella situazione gli sembrò così surreale. Si sentì intrappolato in un incubo... un incubo che lui stesso aveva creato, ne aveva la minima consapevolezza.
    Scosse la testa al solo pensiero. No, Eldridge non era responsabile di tutto ciò che era appena accaduto, non poteva... non voleva... eppure... qualcosa in lui stava combattendo con questi sentimenti.
    "Guarda cosa hai fatto...?... Un mostro... un mostro... Picchio...il Gran Maestro di Corte... e quanti altri?...Li hai uccisi tu... e non puoi negarlo..."
    Preso dalla confusione interruppe il passo e portò entrambe le mani sulla testa. I suoi occhi erano sbarrati, colmi di lacrime. "C'è... c'è speranza brutto bastardo... lasciami stare!... Non sono un mostro!... Non volevo.. io... io non volevo..."
    << A-Aiuto!! >> Esclamò singhiozzando, rimanendo piegato con la visuale sul pavimento.

    Parole: 318


    *Chiamo aiuto. Hehe, questo turno c'è una piccola apparizione ;)
  3. .
    Benvenuta! ^_^
    Non c'è fretta, leggi pure con calma e se hai qualche domanda i nostri cari Uccelletti sapranno darti le risposte :]
    Buona permanenza! ;)
  4. .
    In poco tempo la stanza in cui era stata trovata Isabel si riempì. Tra i presenti vi erano Arthur, ovviamente, il Gran Maestro e Lyanne. Con quest'ultima Eldridge non aveva mai avuto occasione di parlare anche se ricordava di averla vista al Matrimonio della Rosa.
    Indietreggiò senza commentare, lasciando spazio a chi veramente poteva fare qualcosa per la ragazza del Nord.
    "La colpa non è vostra..." Ripensò alle parole di Isabel, mentre la guardava, sdraiata mentre veniva medicata.
    Nel frattempo il Gran Maestro si era allontanato in tutta fretta. Forse aveva un'idea su cosa era stato rubato... era proprio così.
    << Lady Florent!! Ser Waters!! Il ladro!! I segreti dei Draghi! Nel libro ci sono i segreti dei Draghi! >>
    Eldridge rimase incredulo. Un ladro qualunque è riuscito ad infiltrarsi nella Fortezza e a trovare ciò che stava cercando... l'ennesimo fallimento per la Corte di Approdo del Re.
    << I miei complimenti Gran Maestro >> Lo sguardo di Eldridge era serio. << Ne avete combinate parecchie oggi... avete lasciato Lady Snow tutta sola... mi avete mancato di rispetto quando avevo bisogno di aiuto e ora? Vi fate rubare un libro così importante per la Corona... >> Nel parlare lo sguardo del nobile si era posato su quello di tutti i presenti. << Vedo che non abbiamo imparato ancora nulla. Continuate a farvi fregare così... come degli stolti... Ma... ma da una parte non sono sorpreso... cosa posso aspettarmi da una persona come voi, Gran Maestro? Appena avrò l'occasione parlerò con il Primo Cavaliere di tutto questo. Che vengano presi provvedimenti! Non... non è tollerabile tutto questo!... Non qui, non nella Fortezza di sua Maestà... siete una vergogna, per lui e per i suoi antenati. Siete una vergogna per la nobiltà di questo Regno! Non è tollerabile commettere certi errori... errori che possono costarci cari... >>
    << Arthur! >> Si rivolse al marito della sua adorata amica. << Se Isabel si trova in queste condizioni... è perché Minor l'ha lasciata da sola... con una sola Guardia... sapete benissimo che qua dentro ormai non è possibile fidarsi neanche degli uomini del Re... soldati addestrati per servire la Corona... che finiscono per deluderci!... Uomini d'arme incapaci persino di difendere questa Fortezza!... Sono senza parole... veramente sono senza parole... >> Amareggiato, portò la mano sulla fronte. << E ora? Chi lo recupera quel libro? Io no di certo. Non ho la minima intenzione di muovermi da qui in queste condizioni. Potete già iniziare a darvi da fare... Gran Maestro... voi più di tutti gli altri... >>


    *Parole: 415


    *Volevo mettere un po' di zizzania, un po' di pepe...
    Eldridge non ha intenzione di muoversi, anche perché non crede di poter essere di grande aiuto, inseguire un ladro non proprio il massimo per lui. Però può essere ancora convinto, con le giuste parole :XD:
    Ho saltato le riflessioni sul ladro che fugge verso Est, Lyanne ha già il piano per acciuffarlo
  5. .
    Uhuh...
    Benvenuto ^_^
  6. .
    << Isabel!... Oh santo cielo!... >> Esclamò Eldridge vedendo la povera ragazza ferita. << Cosa... cosa è successo qui...? >> Disse avvicinandosi a lei senza perdere altro tempo. << Oh Isabel... >> Lo sguardo del ragazzo finì inevitabilmente sul braccio ferito ormai ricoperto di un colore scarlatto. Dalla ferita, all'apparenza profonda, fuoriusciva molto sangue e andava medicata il prima possibile. << Guardie... andate a chiamare aiuto... ma soprattutto... avvertite Arthur... Arthur Waters...Il tempo stringe e... e Lady Snow... sta perdendo molto sangue e... non so quanto tempo ci rimane... e... e andate a chiamare anche altro aiuto.. io.. non ho idea di cosa sia successo... Isabel è sotto shock e non riesce a parlarmi... ma ne sono sicuro... è stata aggredita... e il malfattore deve ancora trovarsi qui... nella Fortezza... >>
    Dalla sua mano fece scivolare il fazzoletto di stoffa, usato finora per tamponare la propria di ferita. Il suo pensiero venne rivolto completamente ad Isabel che si trovava in condizioni peggiori. << Andate su... muovetevi... io farò il possibile... >>
    Una volta mandate le due Guardie, lo sguardo preoccupato del nobile tornò su quello della ragazza. << Forza... sdraiatevi... piano piano... così... >> Con delicatezza fece sdraiare Isabel e successivamente si sciacquò le mani nella bacinella d'acqua lì vicino. << Isabel... cara mia... >> Disse all'amica cercando un panno pulito.
    << Perché vi hanno lasciata qui da sola... per quale ragione... >> La domanda di Eldridge lì per lì non aveva alcun senso visto che era anche colpa sua se Isabel si trovava lì da sola. Gli ci volle qualche secondo per rendersene conto... e quando prese consapevolezza di tutta la faccenda il suo viso sbiancò. << Non... Isabel... io... >> Sussurrò coprendo la ferita con il panno pulito appena recuperato. << Non...Oh... dovete... dovete perdonarmi... Isabel...Isabel... >> Il ragazzo non aveva parole. Non seppe come comportarsi a causa dei pesantissimi sensi di colpa che pian piano lo stavano sovrastando. Si chiese come avrebbe fatto a spiegare tutta la faccenda a coloro che presto sarebbero giunti lì, compreso Arthur... soprattutto Arthur...

    *Parole: 342


    *Aiuto Isabel e faccio il possibile. Eldridge non dispone delle Competenze necessarie per poter medicare la ferita di Isabel.
    Ho mandato le Guardie a chiamare aiuto... soprattutto Arthur. Eldridge non sa di preciso cosa è successo, deve ancora saperlo. Andando per logica però è praticamente certo che Isabel sia stata aggredita da qualcuno.


    Edited by Azama__ - 26/3/2024, 19:42
  7. .
    La discesa dalla Torre del Primo Cavaliere fu un vero e proprio inferno visto che ad ogni passo Eldridge rischiò di cadere più e più volte per via dei giramenti, senza parlare del vecchio Gran Maestro che, borbottando, non si limitò solo a qualche commento sull'accaduto. Era chiaro: l'atteggiamento di Eldridge aveva infastidito l'anziano uomo. Non se ne dispiacque. Anzi, si sentì soddisfatto e alleggerito dopo aver risposto all'uomo con le cattive maniere.
    Non sapeva il perché... non era da lui comportarsi in quel modo, chiunque a Corte avrebbe affermato la stessa cosa.
    Continuò a scendere le scale dando involontariamente qualche spallata alla parete di pietra, mentre nei suoi pensieri le parole del Gran Maestro erano ancora al centro della scena.
    Isabel era tornata, e quindi di conseguenza anche Arthur doveva trovarsi a Corte in quel momento. "Che bella notizia" Pensò mentre usciva dalla Torre.

    << Molto bene... >> Disse guardandosi attorno.
    "Lo scrigno... è qui da qualche parte... devo sbrigarmi... lo devo trovare..." Le ricerche iniziarono immediatamente e la zona venne perlustrata dal ragazzo più e più volte... ma lo scrigno non si trovava più lì.
    "Maledizione! Lo scrigno!!... Dov'è ?... DOV'E'?!" I suoi occhi erano spalancati e l'ira era ora impressa sul volto del giovane. "COM'E' POSSIBILE CHE QUALCUNO ABBIA PRESO LO SCRIGNO IN COSI' POCO TEMPO?! Devo... devo calmarmi... devo riflettere... con calma..."

    << Aiuto!! Aiuto!! >> Una voce familiare si intromise improvvisamente nelle riflessioni del giovane.
    Lo sguardo di Eldridge si mosse.
    << HEY! Qualcuno sta chiedendo aiuto!... Là dentro... verso... verso... non lo so... Le... le Stanze del Gran Maestro?! Oddio.... ODDIO! QUALCUNO MI SENTE?! GUARDIE!! GUARDIE!!!!!! Le stanze del Gran Maestro! Le stanze del Gran Maestro!! Si... è da lì che proveniva quella voce o forse in quella zona.... era Isabel... si... era per forza lei... QUALCUNO MI HA SENTITO?! DOBBIAMO MUOVERCI! >>
    Urlò a squarciagola Eldridge cercando di correre più che poteva.
    Cosa poteva aver spinto Isabel ad urlare così forte? Doveva trovarsi in serio pericolo e chissà cosa le stava succedendo. In quel momento Eldridge si ritrovò nuovamente contro il tempo.

    *Parole: 348


    *Okay allora... faccio le mie solite sceneggiate, corro e chiamo aiuto allo stesso tempo. Mentre chiamo aiuto mi muovo.... quindi sicuramente lungo il tragitto attirerò l'attenzione di qualcuno. Il colore del dialogo di Isabel lo cambio in un secondo momento perché non mi ricordo il codice ahahaha
  8. .
    Eldridge, ancora pensieroso, alzò lo sguardo, portandolo sugli occhi del Gran Maestro che, già da qualche secondo, si trovava lì di fronte al giovane.
    Fu la Guardia a rompere il silenzio. << Ehm... Signore? >> Seguito dal Gran Maestro che, con fare spazientito, aprì bocca. << Senti un po' giovanotto... hai idea di quanti anni abbia io? Ero in riunione con altri membri del Concilio e sono stato interrotto ben due volte. Passi Lady Snow per la sua condizione, ma voi siete grande e grosso e mi sembra che camminiate benissimo >>
    L'espressione del ragazzo si fece nera una volta udite le parole dell'uomo.
    << Osate rivolgervi così nei confronti di un Lord, Gran Maestro? Siete abbastanza intelligente da sapere a cosa potreste andare incontro... e siete anche abbastanza vecchio da non riuscire neanche a vedere... grande e grosso dite voi... vi sembro grande e grosso? E vi sembra che la ferita si trovi sulle mie gambe? Guardate! >> Esclamò Eldridge portando il braccio vicino al volto dell'uomo. << Questo riuscite a vederlo chiaramente? O avete bisogno di vederlo ancor più da vicino? >> Chiese successivamente il ragazzo, avvicinando ancora di pochissimo il braccio. << La vostra insolenza mi ha innervosito oltremodo, non voglio vedervi, e neanche farmi toccare da voi... >>
    Una volta scansati i due, Eldridge proseguì la discesa a passo lento. << Ah, Gran Maestro, assicuratevi di far sapere a tutto il Concilio del mio comportamento poco rispettoso... e non dimenticatevi neanche di far presente che anziché soccorrermi, avete preferito aggredirmi, supponendo che stessi fingendo... se non lo farete voi... beh, ci penserò io... buon proseguimento... >>
    Il sorrisetto stampato sul volto di Eldridge era così strafottente che chiunque avrebbe provato fastidio in quel momento.
    Non restava altro da dire. Un Diario doveva essere recuperato e altre perdite tempo non potevano essere tollerate... ma... Isabel?...
    "E' qui... Isabel è qui... devo vederla al più presto... Arthur... sarà con lei... "

    *Parole: 322 compresi i dialoghi della Guardia e del Gran Maestro
  9. .
    << Nghh... >> Eldridge si rialzò con molta fatica utilizzando la sola mano che aveva a disposizione in quel momento. << M-Molto bene... >> Pensò ad alta voce il ragazzo, ancora barcollante, dirigendosi verso la porta che, una volta aperta, avrebbe mostrato la stanza destinata ai Primi Cavalieri del Re. Il fazzoletto copriva ancora la mano sanguinante del nobile, che fece di tutto pur di non lasciare tracce. Strinse con il fazzoletto, nonostante il dolore, la mano sinistra. "Devo sbrigarmi... il Diario, dov'è?" Ragionò Eldridge guardandosi attorno.
    Gli occhi del nobile caddero sulla tenda di lino, che in quel momento sostituiva l'imponente baldacchino del letto. Il ragazzo perlustrò la stanza in tutta fretta. "La guardia... non posso farmi trovare con le mani in pasta... il Diario... " Continuò a pensare muovendo velocemente gli occhi, puntando rapidamente, uno dopo l'altro, gli oggetti che si trovavano in quella stanza.
    "Non è qui fuori... dev'essere nascosto... magari in qualche cassetto..." Lo sguardo del nobile si mosse sulla scrivania, e successivamente sul piccolo scrigno che però era posto sopra ad un tavolo, il tavolo più vicino al camino in pietra.
    Senza riflettere ulteriormente il ragazzo si fiondò sullo scrigno che però era chiuso a chiave.
    "Dannazione... serve una chiave... " Maneggiò qualche secondo la piccola scatola tentando di trovare la chiave semplicemente guardando qua e là, ma niente. La chiave doveva trovarsi in qualche posto nascosto, ovviamente, se non con il Primo Cavaliere. L'unica cosa da fare era manomettere la serratura dello scrigno ed il Langward tentò di farlo fin da subito battendola sullo spigolo del tavolo che, inevitabilmente, finì per rovinarsi. << Che nervi!! Apriti maledetta scatola >> Il tempo stringeva e serviva trovare una soluzione il prima possibile.
    Portarsi dietro lo scrigno non era cosa semplice, Eldridge poteva contare su una delle due mani e non aveva modo di nasconderla per bene, magari sotto al vestiario. Ragionò su come portarsi via la scatola senza farsi vedere... e puntualmente un'altra idea balenò nella mente del giovane.
    Si avvicinò rapidamente alla finestra e guardò bene la zona sottostante assicurandosi che non vi fosse nessuno e nell'attimo successivo gettò lo scrigno.
    Ora non restava altro che recuperarlo e svelare il suo contenuto. Ma una cosa preoccupava ancora Eldridge: qualcuno avrebbe potuto trovare la piccola scatola prima di lui, per questo motivo non poteva perdere altro tempo.
    Con espressione pensierosa il ragazzo si incamminò ripercorrendo la lunga scalinata.

    *Parole: 400


    *Eldridge getta la scatola fuori dalla finestra e si incammina subito. Sicuramente ritroverò la guardia e il Gran Maestro lungo la strada...e non solo loro, credo.
    Non so precisamente dov'è precipitato lo scrigno ma On game Eldridge dovrebbe saperlo, in ogni caso penso che verranno messe delle indicazioni nella moderazione *^^*


    Edited by Azama__ - 20/2/2024, 19:13
  10. .
    Passarono alcuni secondi. Eldridge rimase immobile, cercando di nascondersi dalla Guardia che, fortunatamente, sembrava essere da un'altra parte. Un colpo di fortuna che il ragazzo avrebbe dovuto utilizzare a suo vantaggio. Si abbassò un altro po', inginocchiandosi su i gradini finali delle scale e, cercando di fare meno rumore possibile, iniziò a gattonare lentamente. Puntò la Guardia e nella testa gli balenò la consapevolezza dell'assurdità di ciò che stava facendo. Un'assurdità necessaria, rispose a se stessa la sua coscienza. Sembrava un dialogo, quello che si stava svolgendo dentro ai suoi pensieri.
    "Che diamine sto facendo...? Che dolore alle ginocchia... maledizione..." - "Quel Diario... devi prenderlo... a tutti i costi"
    Il Langward fece per sospirare quando all'improvviso una delle sue idee si intromise. Si, ora sapeva cosa fare, doveva solo agire.
    "Devo... devo..." - "Con calma... al mio tre... lo faccio. Uno... due... " Il ragazzo deglutì "Tre!"
    Con tutta la forza che aveva nel braccio sinistro tirò un forte colpo sull'angolo dell'ultimo gradino. Un'agonizzante urlo di dolore riecheggiò tra le mura del torrione. La mandibola del nobile stava tremando e i suoi occhi non tardarono a riempirsi di lacrime.
    << Svegliati!... C-Cosa fai lì impalato?! Che- Che dolore! La mia mano!... Sanguina...! Vieni a controllare... un... un Maestro! Dov'è?! Andate... andate! La mia mano sanguina!.. Sanguina!!.. Mi... mi gira la testa... non... non... mi sento le gambe... >>
    Tremolante, il ragazzo cercò di alzarsi, ma senza successo. Proprio come voleva lui. Finse di cadere nuovamente. << Non... non riesco ad alzarmi... a camminare... chiama aiuto, ti prego... >>
    Aggiunse il nobile cercando di tirar fuori il fazzoletto di stoffa che sempre portava con sé.
    Tamponò la mano sanguinante e cercò il più possibile di fasciare la ferita con quest'ultimo. Non poteva permettersi di lasciare traccia di sé nelle stanze del Primo Cavaliere.
    "Eddai... allontanati... "
    Fissò la porta che divideva la scalinata dall'alloggio; il diario sarebbe presto stato tra le sue mani insanguinate, era solo questione di tempo.

    *Parole: 319


    *Okay... non so se serve un tiro inganno perché comunque Eldridge si è fatto male. Ovviamente sta ingigantendo la cosa e vuole far credere alla Guardia di non riuscir neanche a camminare. E' per metà una messa in scena.


    Edited by Azama__ - 2/2/2024, 14:24
  11. .
    << Nelle stanze del Primo Cavaliere troverete dei diari. Diari posti all'attenzione di Lord Buckwell, e prima ancora posti tra le mani del precedente primo Cavaliere. Se volete essere di qualche aiuto alla Corona, se volete che Rhaegar torni a casa... dovreste iniziare da quelli. Sono un uomo d'armi io, non di intelletto, sta a voi ora >>
    Eldridge incrociò le braccia. << Quindi mi state dicendo di... insomma... che devo... ho capito. Potevate risparmiarmi questo rischio e recuperare voi il diario... a quanto pare dovrò vedermela per conto mio. Potete andare, cercherò di aggiornarvi sulla faccenda quando saprò qualcosa di importante... o forse non lo farò, vedrò cosa fare >>
    Nessun'altra parola fuoriuscì dalla bocca del nobile. Il ragazzo rimase fermo, immobile, mentre i suoi occhi puntavano le spalle del Dondarrion che lentamente si stava allontanando. Duncan non lasciò nulla di se al Langward, se non l'informazione che avrebbe potuto aiutare la Corona a trovare un punto da cui partire. Secondo l'Uomo d'Arme molti indizi sarebbero custoditi tra le righe di un diario: quello del Primo Cavaliere.
    Eldridge si guardò attorno, distogliendo lo sguardo ne agganciava un altro. Pensò e ripensò. Intrufolarsi nelle stanze del Primo Cavaliere senza dare nell'occhio...
    << Maledizione... >> Sussurrò il ragazzo, prendendo il passo in direzione di uno dei tanti corridoi della Fortezza. Ciò che andava fatto, andava fatto. A costo di rischiare, Eldridge avrebbe messo le mani su quel diario.
    Percorse il corridoio a passo svelto mantenendo un'andatura decisa. Un occhio attento avrebbe potuto notare facilmente la fretta del giovane studioso. Non era da lui "correre", vista anche la sua poca stamina.
    La necessità di fermarsi iniziò a farsi sentire dopo pochi minuti percorsi a passo svelto.
    << Non... non ce la faccio... non ce la faccio... santo cielo >> Eldridge si fermò, affannato com'era, difficilmente avrebbe proseguito a quel ritmo. Il diario lo stava aspettando ancora a qualche minuto di distanza, doveva sbrigarsi e appropriarsene il prima possibile.

    *Parole: 310


    *Cioè... vabbè ahaha


    Edited by Azama__ - 13/1/2024, 19:20
  12. .
    Eldridge non avrebbe mai immaginato che una semplice conversazione con il Dondarrion potesse rivelarsi una vera e propria seccatura. Oltre a non farlo parlare, il Lampo non diede neanche alcuna risposta alle tante domande che nobile studioso aveva fatto.
    Portò la mano destra sulla fronte e successivamente la lasciò scivolare sulla guancia. La mano sinistra invece si impegnò a sorreggere il gomito destro. "Pazienza... ci vuole... pazienza... " Pensò.
    << Quindi... vi sto chiedendo tanto, Duncan? Potete spiegarmi cosa siete venuto a fare qui? Di cosa avete bisogno? Ve l'ho già chiesto... e non mi state dando nessuna risposta. >>
    Duncan sorrise. Era uno strano sorriso il suo... sicuramente uno di quelli forzati.
    << Nulla Langward, non angustiatevi più per ragione mia. Non ho bisogno di nulla ormai... >>
    Eldridge rimase senza parole. Non voleva crederci. Aveva sentito bene o...?
    << Quindi siete venuto qui per concludere un bel niente? Vi piace perdere tempo o cosa? Vi piace farlo perdere anche a noialtri che abbiamo la decenza di darti le nostre attenzioni... vedo. Non ho mai conosciuto uno co- >>
    Il ragazzo venne nuovamente interrotto.
    << Vi lascio alla vostra passeggiata. Dimenticate i vaneggiamenti di questo folle scostumato >>
    Tutto quello che Eldridge vide successivamente furono le spalle del Lampo, che, prima di girarsi e andarsene, diede una pacca amichevole sulla spalla del nobile.
    << Che modi! Ma... Ma dove credete di andare?! >> Esclamò il Langward, innervosito ancora di più da tutto quello che era appena accaduto.
    << Avete detto bene! Siete uno scostumato ed un folle, si! Lo siete!... Cosa fate? Avete intenzione di continuare a darmi le spalle?! Fermatevi! Mi state ancora dando le spalle! Non... non è carino da parte vostra, siete un maleducato!... >>
    Tutti i tentativi di Eldridge si rivelarono inefficaci. Le sue parole sembravano non avere effetto sul Dondarrion. L'unica cosa che poté fare era accelerare il passo e seguire l'uomo.
    << Fermatevi! Vi ho detto di fermarvi! Non vi seguirò ovunque! Non lo farò! E' il mio ultimo richiamo! Se volete il mio aiuto farete bene a fermarvi! Immediatamente! >>

    *Parole: 347


    Ahaha ma a che punto siamo arrivati ^U^


    Edited by Azama__ - 27/12/2023, 14:33
  13. .
    Le parole del Dondarrion, così misteriose e all'apparenza senza un senso logico... avevano in qualche modo incuriosito il giovane Langward che di altre complicazioni preferiva non saperne.
    Alzò leggermente lo sguardo e osservò Duncan ancora preso a parlare. << Il tempo è giunto, Eldridge Langward >>
    A quelle parole il nobile tentò di chiedere ulteriori spiegazioni ma venne travolto dalle parole dell'uomo d'arme.
    << Sapete qual'è la domanda che trovo scritta suoi volti di chiunque incroci il mio sguardo qui nella Fortezza? "Perché è tornato..." >>
    << Dunc- >> Il secondo tentativo di Eldridge non andò come aveva sperato. L'uomo non diede alcun modo al Langward di inserirsi nella conversazione. Un atteggiamento da maleducati che il nobile tentò di sopportare malgrado il tanto nervoso che stava pian piano salendo.
    << Sono tornato perché il dovere mi ha chiamato come il suono di una tromba alla guerra. Mi ordine di alzare lo scudo non solo per me stesso, ma per ogni anima che trova rifugio dentro le mura di questo regno >>
    Eldridge non poté far altro che incrociare le braccia. La sua espressione parlava chiaramente: Era oltremodo infastidito dai modi del Dondarrion, che continuò ad ignorare i vari tentativi del Langward.
    << Nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello! Sono stato chiamato a proteggere il primogenito del Re, il futuro di questo nostro Regno. Eppure non c'è un Re, non c'è un Matrimonio, non c'è un poppante >>
    Duncan non era il solo ad avere certe preoccupazioni. Molti altri, compreso Eldridge, si chiesero dove potesse essere il Re. Era ormai passato tanto tempo dalla sua partenza e la Corte di Approdo sembrava non avere ulteriori informazioni sulla faccenda.
    << E' perché non c'è futuro, Langward. Siete pronto per l'abbraccio dello Sconosciuto? >>
    Il ragazzo mosse rapidamente lo sguardo. In quell'istante sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Ebbe paura.
    Si guardò attorno preso dal panico, da un panico che stava in tutti modi cercando di nascondere.
    Intimorito da quelle parole, decise di agire con prudenza retrocedendo di qualche passo.

    << Duncan... per cortesia... ora fatemi il favore di chiudere per qualche secondo quella bocca... >> Nella sua voce si sentiva chiaramente una certa angoscia.
    << Avete detto una marea di cose... una dopo l'altra... senza neanche darmi una spiegazione concreta. A-andate al dunque no? Anziché perdere tempo prezioso... Venite qui, vi prendete la libertà di disturbarmi e... e come se non bastasse, iniziate a parlare ininterrottamente senza neanche darmi la possibilità di fare domande... questo atteggiamento da maleducato, vedete, lo ritengo.......i-intollerabile... soprattutto visto che siete qui per chiedere il mio aiuto... Apprezzo la vostra volontà, le vostre buone intenzioni... ma... ma siete partito con il piede sbagliato... c-cercate di attenervi alle buone maniere, prima di tutto, e... di rispiegarmi in modo conciso... di cosa avete bisogno, Duncan?... >>

    *Parole: 473 compresi i dialoghi di Duncan
  14. .

    << Picchio!... PICCHIO!!... FATE QUALCOSA!!........... non anche tu... non lasciarmi qui...... così...... >>




    Gli echi della sua stessa voce rimbombavano nella mente, ora provata dai crudi avvenimenti di un mese fa.
    Sentiva su di sé colpe dal peso inquantificabile e questo non faceva altro che peggiorare lo stato mentale del ragazzo, ora intento a trovare un po' di tranquillità.
    Il Parco degli Dèi, da sempre un'oasi di pace per il Langward che, nell'ultimo periodo, aveva iniziato a visitare con molta più frequenza sentendo il bisogno di isolarsi. Un angolo di Approdo, se non l'unico angolo di Approdo, che Eldridge riusciva a godersi senza rivedere le cruente scene vissute.
    Le sue mani, appoggiate sul muretto in pietra che divideva una sezione del giardino dall'altra, tremavano per una ragione ignota al ragazzo. Era agitazione quella che provava, o era solamente il freddo causato dalla brezzolina mattutina?
    Si abbracciò per cercare di riscaldarsi, mentre i primi brusii iniziavano a farsi sentire. Molto presto il Giardino non sarebbe stato più deserto come lo era stato fino a qualche minuto prima. Il ragazzo sospirò. La voglia di incontrare qualcuno era poca, molto poca.
    Eldridge riprese il passo addentrandosi ancor di più nel parterre verdeggiante, decorato anche dai fiori più belli dei Sette Regni.
    Questi rimasero intatti, fortunatamente... ma lo stesso non si poteva dire dell'Albero Cuore, ora deturpato.
    Il suo sguardo puntò l'Albero millenario, percorrendo le linee confuse della corteccia. Passò qualche minuto ad osservare la grande pianta in totale solitudine quando improvvisamente il ragazzo udì una voce lontana provenire dalle sue spalle.
    Eldridge non si voltò, preferì continuare a guardare l'Albero in assoluto silenzio.
    << Sembra quasi ci si possa dimenticare quanto è accaduto un mese fa passeggiando tra le siepi, non è vero? >> Questa volta la voce proveniva da molto vicino. Eldridge capì che l'uomo stava riferendosi a lui.
    << Avete detto bene... sembra... purtroppo nulla riuscirà a farmi dimenticare ciò che ho vissuto un mese fa. Cerco conforto qui, le piante di questo Giardino s'impegnano tanto per darmene anche solo un po'... ma non è abbastanza... non è mai abbastanza... >> Lo sguardo serio del nobile non si era mosso e continuava a puntare l'Albero decaduto.
    << Non ho altro da dirvi, lasciateci >> Aggiunse Eldridge con totale freddezza, una freddezza simile a quella che si poteva provare arrivando al Nord.
    << Eppure quel che è fatto, è fatto >> L'uomo andò avanti senza ascoltare le parole del Langward. << E lo vidi aprire il primo dei sette sigilli, e udii gridare con voce forte, come il tuono: «Vieni!». Guardai e vidi un cavallo bianco. Il suo cavaliere teneva in mano un arco. Gli Dei gli fecero dare una corona, simbolo di trionfo, ed egli passò da una vittoria all'altra, sempre vincitore >>
    Lentamente Eldridge si voltò verso il suo interlocutore, quello a cui aveva negato lo sguardo fino a quel momento.
    Si trattava di Duncan Dondarrion, uomo che Eldridge già conosceva. Ricordò di averlo visto diverso tempo prima nella Sala del Trono. I Langward erano appena giunti nella Capitale ed erano stati chiamati al cospetto del Re, insieme ad altre famiglie.
    Sospirando, il ragazzo rispose. << Non ho idea di quello che state dicendo. Sette Sigilli?... Di cosa state parlando?... >>
    << Suonò la tromba e una grande tempesta di grandine e di fuoco, mescolati con sangue, si riversò sulla terra. Un terzo della terra fu bruciato, un terzo degli alberi andò in fiamme, e tutta l'erba verde fu arsa >>
    Quell'uomo stava iniziando a mettere a dura prova la pazienza di Eldridge. Nonostante questo, le sue parole avevano incuriosito il nobile, che decise infine di rivolgere la sua completa attenzione a Duncan. Un sorrisetto forzato si disegnò sul volto del ragazzo.
    << Posso esservi d'aiuto? >>

    *Parole: 614 compresi dialoghi di Duncan


    Edited by Azama__ - 28/11/2023, 16:10
  15. .
    << Che meraviglia... >>
    Commentò il ragazzo osservando i petali di un fiore che da poco era sbocciato.
    La primavera era appena arrivata e aveva così tanto da offrire. Le vaste praterie che circondavano Fortezza Langward si erano dipinte di vari colori donando a viandanti e contadini una meravigliosa vista. Mentre gli sparsi frutteti, generosi com'erano, donavano una grande quantità di frutta. La primavera era in grado di trasformare completamente la tetra e buia Fortezza Langward in un luogo più allegro. Eldridge non aspettava altro che questo. Lui aspettava la primavera solamente per poter ammirare la spettacolare fioritura. Ogni giorno, dopo la colazione, il nobile correva in giardino con l'intenzione di cercare e catalogare sempre nuovi fiori. Spesso annotava un mucchio di cose e ciò lo rendeva estremamente felice. Questa era la sua passione dopotutto, e di amici non ne aveva. I fiori erano i suoi unici veri amici. Con loro si confidava apertamente senza alcun timore. Si fidava ciecamente di quei fiori che, mentre ascoltavano, si occupavano anche di adornare il giardino della Fortezza. Si impegnavano davvero tanto per rendere quel giardino un posto da sogno... e questo Eldridge lo apprezzava molto.

    12 Aprile. Sembrava un giorno come tanti quello. Eldridge si trovava sotto l'ombra protettiva di un albero non troppo distante dalla stalla. Lì vicino vi era anche l'entrata che conduceva allo studio di Maestro Nicholas. Un uomo che Eldridge ammirava molto per la sua grande saggezza e per la sua calma.
    Qualche giorno prima lo aveva visto scrivere qualcosa su un foglio che successivamente venne arrotolato. Spinto dalla curiosità, il ragazzo volle intromettersi chiedendo di che cosa si trattava, ma preferì evitare. L'ora era tarda e non gli sembrava il caso di ficcanasare... avrebbe chiesto successivamente al Maestro riguardo quella lettera arrotolata... cosa che alla fine si dimenticò di fare.
    *Cra-Cra!... Cra!* Il verso di un'animale che, qualche secondo dopo, precipitò sulla chioma dell'albero che stava facendo ombra al ragazzino.
    Eldridge si alzò senza pensarci due volte. Cercò in tutti i modi di intravedere la creatura che era appena caduta ma non riuscì a trovarla. Restava solo una cosa da fare: Chiamare Maestro Nicholas, e al più presto.

    << Maestro! Maestro Nicholas!... >> Eldridge bussò sulla porta accostata del Maestro. Strano che non fosse chiusa... di solito il Maestro era molto riservato quando si trovava nel suo studio. Pensò di sfuggita il ragazzo.
    << Eldridge... piccolo. Ditemi... di cosa avete bisogno? >> Il Maestro uscì dallo studio chiudendo la porta dietro di sè.
    << Qualcosa è caduto in giardino... un'animale, un volatile... >> L'espressione del Langward era visibilmente preoccupata.
    << Non ditemi che... dev'essere il Corvo che ho mandato qualche giorno fa. Cosa gli sarà successo? Sarà bene occuparsene subito. Venite con me giovanotto, questa è anche un ottima occasione per imparare qualcosa di nuovo >>
    Il piccolo Eldridge annuì in silenzio afferrando con la sua piccola mano quella del Maestro.
    I due si affrettarono e in poco tempo il corvo venne ritrovato. Le sue condizioni non erano le migliori, ma il Maestro rassicurò subito Eldridge dicendogli che presto il corvo viaggiatore, così lo chiamò, si sarebbe ripreso.
    << Sono sollevato Maestro Nicholas... ma ho notato la parola Viaggiatore. Quello è un Corvo Viaggiatore? >>
    << Proprio così mio adorato Eldridge... questo piccolo è un Corvo Viaggiatore, e si chiama così perché viaggia in lungo e largo per portare messaggi. I Corvi sono dei messaggeri affidabili che portano con se le lettere che consegniamo loro. Spesso può capitare che non riescano ad adempiere al proprio compito... ma è molto raro. Questi Corvi sono addestrati e sono senza ombra di dubbio molto affidabili... >>
    << Comprendo Maestro. Dev'essere molto importante comunicare con persone lontane, non è così? >>
    << Certo che è così, mio caro Eldridge. I Corvi ci aiutano a comunicare in maniera più svelta. Andare di persona a recapitare un messaggio richiede diverso tempo... i Corvi sono la soluzione a questo problema. E' bene che apprendiate, Eldridge... quando sarete abbastanza grande vi servirà sapere come inviare una lettera. Sicuramente saranno diverse le occasioni e questo sapere vi tornerà utile >>
    Eldridge sorrise con incertezza, aveva alcune domande a cui serviva una risposta. << Ne sono sicuro Maestro... ma... non è più sicuro andare di persona? I Corvi, come gli altri volatili, possono cedere alle intemperie... oppure qualche malintenzionato potrebbe scoccare delle frecce pur di ottenere il messaggio... i rischi sono tanti, eppure tutti continuano a comunicare così, perché? >>
    Il Maestro ridacchiò, tossendo l'attimo seguente. << Provate a immaginare questa situazione: Siete un Lord e avete urgente bisogno di comunicare con altri Lord, ma per qualche motivo non potete lasciare la vostra Fortezza... il modo più efficace è inviare un corvo. Potreste rispondermi dicendo: "Beh, perché non mandare dei soldati...?" I soldati non sempre sono così affidabili, l'uomo... l'uomo non è sempre affidabile. Loro sono animali... nessuno li può comprare o aggirare, e sono più difficili da individuare... per questo sono preferibili all'uomo come messaggeri >>
    Eldridge distolse lo sguardo per qualche secondo, immagazzinando tutto ciò che Maestro Nicholas gli aveva appena spiegato.
    << Si, ora capisco Maestro... beh era abbastanza ovvia la risposta... non sono stato molto sveglio, chiedo perdono... >>
    << Ahaha, non dovete assolutamente chiedere perdono. Può capitare, ma io sono qui per fornirvi tutte le risposte che cercate. Io sono il vostro Maestro, caro Eldridge... è la mia missione quella di istruirvi >>
    << Maestro... >> Gli occhi di Eldridge divennero lucidi, prossimi a cedere.
    << Oh susu. Vi ho commosso? Su non piangete... La lezione non è ancora finita. Su venite, guardate come sistemo l'ala di questo povero Corvo >>
    Abilmente il Maestro riuscì a medicare la piccola ferita che si presentava nell'ala destra del volatile. Infine la bendò e la raddrizzò con l'aiuto di un legnetto legato. << Così dovrebbe andare... riposati piccolo mio >>
    << Tenete tanto ai Corvi, non è così Maestro? >> Domandò Eldridge mentre guardava il Maestro intento a sistemare il corvo all'interno della sua gabbietta.
    << Beh... tengo agli animali. I Corvi ci danno una mano... e il minimo che possiamo fare è prenderci cura di loro... ma andiamo avanti... sapete che quello che abbiamo appena medicato era un Corvo speciale? >>
    << Come? Un Corvo speciale? Cos'ha di speciale?... A me sembra un comunissimo Corvo... >>
    << Questo Corvo è... un Corvo intelligente. Con intelligente intendo che la sua capacità di memorizzare luogo di partenza e destinazione è più avanzata. Ha una buona memoria e può arrivare a ricordarsi più luoghi d'arrivo. Incredibile, no? Sono molto rari, quindi è bene trattarli con molta cura >>
    Eldridge rimase incredulo. Come potevano essere così rari Corvi del genere? In fondo ricordarsi più luoghi del solito non era mica una cosa così speciale...
    Il nobile però doveva tenere a mente che di Corvi si trattava e che per un'animale come quello era certamente una cosa sorprendente.
    << Un giorno mi piacerebbe inviare una lettera... ma non so a chi... >> Disse il Langward guardando il volatile appollaiarsi sul fondo della gabbia.
    << Tra qualche giorno scriverò una lettera da spedire, che ne dite di inviarla insieme a me? >>
    Gli occhi del piccolo Eldridge si illuminarono. << Mi sembra una splendida idea Maestro, non vedo l'ora >>

    *Parole: 1210
    *Tratto: Studioso
    *Bonus di Benvenuto [20-1=19 Utilizzi rimanenti]
    *Ricompense Add Base Corvo Viaggiatore: +5 PE Base + Ottieni la Competenza Corvo Viaggiatore [Ti permette di inviare e ricevere Corvi da altri PG]


    Edited by Azama__ - 26/8/2023, 18:34
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