Armageddon: il primo sigillo

Corale

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    Holland• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porta di Ferro • Mattina

    Parliamo sinceramente: a Ser Rodrick Thorne, nuovo Capitano di Guardia della Porta di Ferro, la presenza di Holland sulle spalle iniziava a disturbare un poco. Sì, comprendeva le preoccupazioni di Lady Florent, ma c'erano altri giovanotti di primo pelo a cui dedicare quelle premurose attenzioni; Ser Thorne era un cavaliere che aveva già combattuto in passato (una volta persino accanto alla Lady di Acquachiara), quel tale.. Holland... non poteva lasciarlo un poco in pace?
    "La strada per Rosby è praticamente deserta nelle ultime settimane." -gli faceva segno di osservare il sentiero che si dipartiva dalla Porta di Ferro per dirigersi verso nord -"Ad ogni modo ho messo i miei uomini di guardia sia alle torrette sia in basso, di modo che se ci fossero problemi interverremo per tempo. Quel tipo lì..." -indicò un ragazzino con la Cappa Dorata -"E' il nostro staffettista. In caso avessimo bisogno d'aiuto correrà ad avvertire gli altri."
    Insomma... volevano rilassarsi un poco ai piani alti? Ser Thorne era uno che sapeva cosa stava facendo!
    "Senti, ascolta uno scemo. Perchè non provi a ved..." -il parlare del cavaliere si era interrotto di colpo ed il suo sguardo si era assottigliato guardando un punto in lontananza -"Cos'è quello?"
    Il dito di Ser Rickard indicava un punto a nord-ovest dove la distanza permetteva di scorgere una massa informa di persone in marcia sulla Strada del Re verso Approdo. Non se ne distinguevano le fattezze, ma si trattava indubbiamente di centinaia di individui. La poca esperienza di Holland gli insegnava comunque che quando centinaia di individui si mettevano in marcia...non ci si poteva aspettare nulla di buono.

    Laenor Longwaters - Isabel Snow- Arthur Waters• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porta del Drago • Mattina

    Le cose non erano andate come Isabel ed Arthur avevano sperato: sì, erano riusciti ad incontrarsi col Karstark e questi aveva mostrato loro il cadavere di Lionel, ma le trattative erano andate in fumo a causa del tremendo terremoto che aveva disperso gli eserciti. Tanto che durante la loro marcia verso sud non avevano neppure incrociato Ser Rowan ed i suoi...che fossero feriti? Probabilmente era la coppia che aveva perso la sua direzione finendo fuori rotta visto che più volte la loro strada aveva incrociato il mare dato che la Strada del Re era stata interrotta in più punti a causa dell'ingente cataclisma. Nei villaggi e nelle fattorie che avevano incontrato, pur spaventati e danneggiati un poco dal terremoto, avevano trovato però tutta l'ospitalità di cui avevano avuto bisogno e quel viaggio di ritorno che si era dilatato di qualche settimana era oramai quasi giunto al termine ora che le mura di Approdo svettavano di fronte ai loro occhi.
    Bisognava ammettere poi che buona parte del ritardo era dovuta ad...un altro tipo di ritardo.
    Povera Isabel, quante volte aveva dovuto interrompere la cavalcata a causa della nausea che la costringeva a vomitare per ore! Artur forse non ci avrebbe capito granché, ma per la Snow oramai quello che era un dubbio sarebbe divenuto una certezza: le mestruazioni continuavano a latitare, la nausea, i dolori...Isabel era inequivocabilmente incinta. Ora la coppia di novelli sposi era finalmente giunta alla Porta del Drago che svettava su di loro in tutta la sua imponenza: dalla sua sommità Laenor, di guardia per quel turno, avrebbe potuto incrociare lo sguardo dell'altro valyriano. Non avevano mai avuto modo di parlarsi, ma il Longwaters avrebbe potuto riconoscerlo come scudiero dello scomparso Primo Cavaliere, a cavallo con una donna pallida come la neve.
    Prima che potessero essere sbrigate le formalità ed i controlli per l'ingresso, Theo sollevò la sua voce per farsi ben udire: "CAPITANO! Guardate là!" Il punto che il soldato aveva indicato si trovava oltre le spalle dei due sposini: una moltitudine di persone organizzate in carri e cavalli si stava dirigendo verso la Porta del Drago. Bandiere bianche svettavano da una parte all'altra: segno di pace o di qualche organizzazione che il Longwaters non conosceva?
    Quel che era certo era che presto sarebbero stati alle spalle di Arthur ed Isabel, a questuare l'ingresso in città.

    Nick• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porto • Mattina

    "SCALA! Ho vinto!" -lo sdentato seduto sul barilotto continuava a vincere ogni mano a carte, segno possibile che stesse barando in qualche modo. Eppure né Nick né gli altri disgraziati radunati a bighellonare al porto sembravano aver compreso il suo sistema, non ancora perlomeno. La certezza che però in qualche modo stesse imbrogliando aveva fatto passare la voglia di giocare a tutti.
    "E' difficile trovare nuovi giocatori di questi tempi" -o più precisamente stranieri da intortare -"Gli unici mercanti che approdano qui da oltre il Mare Stretto provengono da Braavos...non un lyseno...non una barca da Myr..."
    Il pettegolezzo che Nick fosse in qualche maniera vicino al Concilio dei nobili lo rendeva il bersaglio ideale a cui fare un certo tipo di domande; che accidenti succedeva al mondo? Perché i commerci erano così peculiarmente mutati nelle ultime settimane?
    "Senza gli arazzi di Myr la bottega della cugina di mia moglie non fa molti affari sa..." -Nick forse non aveva le conoscenze necessarie per comprendere le complicate dinamiche della diplomazia internazionale, ma poteva supporre che gli omicidi irrisolti degli ambasciatori di Myr e Lys fossero una buona ragione perché talune navi non intendevano più mettere piede nel porto di Approdo. Le conseguenze di ciò sarebbero ricadute a cascata su tutta la popolazione, ovviamente.
    "Qualcuno delle navi a Myr le ha viste però..." -il tipo abbassò la voce piegandosi verso l'uomo di fiducia di Lyanne -"Navi lunghe niente di meno. Dalle Stepstones, se capisci cosa voglio dire..."
    Che voleva dire? Il nulla assoluto per Nick, ovviamente.

    Lyanne Florent - Philipp Waynwood• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Camera del Concilio Ristretto • Mattina

    Ma quando si erano candidati per le rispettive posizioni, Lyanne e Philipp avevano la minima idea del quantitativo di impicci in cui si stavano cacciando?
    Il Concilio Ristretto era riunito al suo tavolo, attorno alla Regina Rhaella che momentaneamente occupava la posizione che apparteneva a Rhaegar; i suoi capelli stavano finalmente iniziando a ricrescere ed una corta zazzera platinata spuntava sul suo capo smunto e pallido. Al tavolo mancava al momento il Lord Comandante delle Cappe Bianche, ma erano presenti tutti gli altri, compreso Lord Monford Velaryon appena giunto in città dopo la sua nomina a Maestro della Flotta.
    "Prima le missive che attendono da più tempo..." -iniziò il Gran Maestro muovendo stancamente un gran numero di fogli e prendendone uno per iniziare a leggerlo con voce piatta -"Viene da Isola della Chela. Ci chiedono come proseguono le ricerche di Lord Adrian. Sfortunatamente dopo il terremoto non abbiamo avuto notizie di coloro che si trovano sulle tracce del Karstark...quanto tempo ritenete sia ragionevole attendere prima di dichiararli morti?"
    Era trascorso un mese. Un mese senza alcuna notizia sulla sorte di Ser Buckwell o Lord Celtigar. Il vecchio Minor proprio in quel momento andava a consegnare una lettera nelle mani del Waynwood: "Viene da Grande Inverno, se volete condividerne la natura con gli altri."
    Si trattava della risposta alla richiesta inviata dal Maestro delle Leggi di disconoscere la successione di Lord Karstark.
    "Credete sia il caso oramai di mettere una taglia sulla testa di Lord Karstark?"-avrebbe chiesto a quel punto senza mezzi termini il Gran Maestro; era trascorso un mese dall'increscioso incidente di fronte alle mura di Approdo e la gente della Corona attendeva una risposta concreta. Ma c'era già un'altra missiva che veniva spiegata dal vecchio: "Questa è di Ser Forrester. Domanda ricompense per la riconquista di Driftmark...non conosco che genere di promesse siano state fatte dal nostro Re però..." -e la fece passare tra i convitati.

    Marissa Waynwood• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stanze del Maestro delle Leggi • Mattina

    La dolce Marissa aveva il suo bel da fare ad occuparsi di tutti i documenti impilati sulla scrivania del fratello! Il suo nuovo ruolo di Maestro delle Leggi era divenuto nuovo lavoro anche per la ragazza che a quell'età avrebbe dovuto occuparsi di affari ben diversi, come quello di trovarsi un marito. Eppure il legame che univa i due Waynwood sembrava ben forte e radicato.
    Tra i libri, la ragazza avrebbe trovato un biglietto scritto a mano, con una grafia incerta, che evidentemente era stato posato sulla scrivania diverso tempo prima a giudicare dalla polvere che vi si era raccolta. C'era la possibilità che tra tutte le carte il fratello l'avesse dimenticato, o forse neppure visto, ma il contenuto non rivelava nulla di buono:

    Per la giustizzia dello re.
    I meccenari ce avete combrato anno fatto la nostra gende sciavi.
    Cuesta non è la legge e la giustizzia.
    Mia molie e mia filia sono state portate via sulle navi e tande altri con loro.
    Li rivoliamo.
    Aiutateci. Non scordateci.


    Chi aveva consegnato quel biglietto?

    Aaron• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stalle • Mattina

    Le stalle erano frequentate a qualsiasi ora del giorno e quella mattina non era diversa dalle altre per Aaron che si destreggiava bene tra i pettegolezzi degli stallieri e le lamentele degli scudieri costretti a sellare i cavalli per i loro signori. C'era un particolare però che distingueva quella mattina da tutte le altre: un bimbetto di cinque o sei anni al massimo, che si era infilato nelle stalle con un forcone e l'aspetto di chi stava spalando letame. Aaron però poté verificare ad un primo sguardo che l'interesse del bimbo non era affatto il letame: stava frugando dentro un pagliaio in un angolo nascosto delle stalle, utilizzando il suo forcone per rimestare la paglia...

    Ormund• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stanze di Lady Lyanne • Mattina

    Per un uomo d'avventura come Ormund, sorvegliare le stanze della Signora e le sue due bambine poteva rivelarsi un compito ben noioso. Eppure l'uomo di fiducia della Florent svolgeva il suo dovere al meglio e senza lamentele, solo un poco assonnato poiché di certo due neonate sonnolente non erano la migliore compagnia per qualcuno come lui. Victoria riposava nella sua culla con la solita placidità, ma Olenna quella mattina sembrava un'indemoniata e costrinse il poveretto a tornare ancora una volta ad osservare le sue fasce; prima che potesse però chiamare la balia ad occuparsi della creatura, qualcosa nella sua culla attirò la sua attenzione. La neonata stringeva con forza tra le piccole dita un foglietto di carta arrotolato e stropicciato che, una volta aperto, riportava quanto segue:

    Da un amico:

    ♡❥❀♥★⋆
    ★☆
    ❦❀❁❦☼❀☼
    ☼ 𓃠☼
    ⚘♕❁❀❀☼

    Lieto che sullo scranno del Ragno ora ci sia un fiore.


    Che cazzo aveva appena letto? Chi lo aveva messo nella culla di Olenna? E soprattutto...come aveva fatto ad entrare nella stanza della sua Signora senza che lui se ne accorgesse?!?!?

    Eldridge Langward• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Parco degli Dei • Mattina

    Se si allontanava lo sguardo dall'Albero del Cuore oscenamente deturpato, il Parco degli Dei con i suoi ontani e pioppi rappresentava ancora un'oasi di pace di cui Eldridge poteva godere piuttosto tranquillamente. Quella mattina però non era solo nella sua passeggiata, una voce maschile era giunta alle sue spalle: "Sembra quasi ci si possa dimenticare quanto è accaduto un mese fa passeggiando tra le siepi, non è vero?"
    Ad aver parlato era una Cappa Bianca, niente di meno che Duncan Dondarrion; Eldridge non aveva mai avuto il piacere di parlarci personalmente (forse), ma che ora fosse divenuto uno degli uomini più importanti al servizio della famiglia reale era informazione pubblica nella Fortezza Rossa. Il Lampo della Notte restava una figura enigmatica ed il braccio perso, che era stato sostituito da un moncone d'acciaio, in circostanze misteriose e non conosciute non faceva altro che alimentare il mistero attorno all'uomo.
    "Eppure quel che è fatto, è fatto." -sollevò lo sguardo al cielo, il mantello nel vento -"E lo vidi aprire il primo dei sette sigilli, e udii gridare con voce forte, come il tuono: «Vieni!». Guardai e vidi un cavallo bianco. Il suo cavaliere teneva in mano un arco. Gli Dei gli fecero dare una corona, simbolo di trionfo, ed egli passò da una vittoria all'altra, sempre vincitore."
    Che....accidenti andava farneticando?
    "Suonò la tromba e una grande tempesta di grandine e di fuoco, mescolati con sangue, si riversò sulla terra. Un terzo della terra fu bruciato, un terzo degli alberi andò in fiamme, e tutta l'erba verde fu arsa."

    CITAZIONE
    Note particolari:
    -devo mettervi la mappa e le indicazioni per i movimenti ma faccio domani che sto implodendo
    -Isabel ed Arthur vi lascio descrivere questo mese di peregrinazioni se volete, Isabel scegli pure tu liberamente se dirgli o meno della gravidanza e quando
    -Laenor dovrebbe avere l'armatura ed il mantello delle Cappe Dorate se non lo hai già in scheda (stats di armatura d'acciaio e mantello di seta)
    -mi raccomando, quando postate leggete i post di chi è andato prima di voi, soprattutto se siete nello stesso luogo

    Limite post: mercoledì 29 novembre
     
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    Philipp Waynwood • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Camera del Concilio Ristretto • Mattina
    La riunione che lì teneva lì era solenne, la Regina Madre guidava la tavolata al posto del Sovrano ed il Gran Maestro smistava la posta sotto gli occhi attenti dei presenti. Philipp, Lord delle Leggi, osservava la seduta convinto che quello che accadeva lì dento in realtà fosse sempre più distaccato dalla realtà dalla quale proveniva ma si era proposto egli stesso per essere lì quindi avrebbe svolto il suo dovere!
    La prima missiva era di Isola della Chela, la ricerca dello scomparso Lord Adrian e quindi la conseguente decisione - cruda - di dichiararlo defunto in quanto disperso nel terremoto verificatosi. Era già trascorso un mese dalla partenza del Primo Cavaliere e Mano del Re, un mese senza alcuna notizia di quegli uomini, quell'esercito e su quale fosse il loro destino effettivo gravava lo Sconosciuto pronto a rivendicarne le vite. "Non siate così crudo Gran Maestro" sussurrò il Lord della Valle "Ci sono vite e famiglie dietro queste persone... che sia il caso di inviare due esploratori a verificare l'effettiva scomparsa dell'esercito di Lord Buckwell no?" l'accento sarebbe caduto sul Lord, per Philipp era infatti ancora lui la Mano del Re, infatti la seggiola rimaneva vacante! Nel frattempo riceveva brevi manu quanto inviatogli da Grande Inverno. La richiesta del Gran Maestro era condivisibile "Sì... miei Lord... gli amici del Nord ci comunicano che il loro Signore è ancora impegnato a servire la Corona, hanno ricevuto quanto da noi comunicato circa il tradimento di Lord Karstark e pertanto se ne occuperanno appena Lord Caleb vi farà ritorno. Fino ad allora... bé... proveranno a fermare Red Karstark a Grande Inverno anche se posso immaginare come questo impiccio possa risultare un peso gravoso per Lady Elysa Stark-Flint, madre del nostro vassallo" guardò con un po' di severità i presenti, era una risposta di rito, certo sensibile ma era quanto avevano richiesto? Si e soprattutto No! "Propongo di far sapere ai Buckwell rimasti, la madre del Primo Cavaliere in primis, che Grande Inverno ci ha confermato il suo impegno" sospirò pensieroso mentre il Gran Maestro proponeva di esporre una taglia sul ricercato "Direi che una taglia consona possa essere emanata sulla testa di Red Karstark VIVO affinchè possa rispondere del perché dei suoi crimini e rendendo così nota la sua decadenza da ruoli e titoli". Avrebbe tirato un respiro profondo, quante vite erano state perse per delle incomprensioni? Quante?!?
    Una seconda missiva giungeva poi dal Nord, Ser Forrester Amica dei Giganti, che titolo era? Philipp avrebbe letto perplesso quelle righe, quelle parole vergate forse in fretta piene di dettagli e promesse fatte da un qualcuno che ora non era seduto lì fosse esso il Re o la sua mano destra. Voleva seccatamente rispondere in malo modo ma non era né il momento, né la situazione e preferì agire in modo circostanziale "Chiede l'udienza promessa... che venga pure ad Approdo del Re, convocatela... nelle sue parole è consapevole della situazione in cui questa Corona verte e vedremo di fare chiarezza di persona" poi passò oltre la pergamena e quanto l'accompagnava, nulla di che, ma vi era altro?

    Marissa Waynwood • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Stanze del Maestro delle Leggi • Mattina
    La vita era fatta di momenti buoni e meno buoni, per Marissa Waynwood dopo un lungo periodo lontana dal fratello - col quale aveva un rapporto più speciale - era giunto quello di aiutarlo, più che servirlo, nel suo incarico di Maestro delle Leggi ad Approdo del Re. Un compito ingrato? No, sicuramente non di diletto o pari a quello che altre dame o lady della sua età potevano avere. Tra le carte, i tomi e le pergamene avrebbe allora trovato uno scritto a tratti incomprensibile: giustizia, schiavi, denari e volontà di sapere la verità. Un mix di informazioni che avrebbero portato la sorella del Signore di Ironoaks ad interrogarsi circa cosa effettivamente fosse successo durante quella guerra, quanti avessero partito per la Corona e cosa potesse ora fare lei. Chiese allora ad uno dei servitori che quell'ufficio - così poteva essere definito? - una cosa molto semplice "Chi ha portato questa missiva a tratti poco chiara?" per poi aggiungere "Se è stata consegnata a mano come mi pare di poter intuire... rintracciate la persona... mio fratello vorrà di sicuro incontrarla".

    Aaron Manolesta • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Stalle • Mattina
    Quando erano calati ad Approdo del Re i patti tra Philipp ed Aaron erano stati chiari: siate i miei occhi e le mie orecchie ed imparerete come vivere e crescerete sotto la mia protezione. Un accordo tra gentiluomini, un accordo formativo per molti versi, un accordo che voleva essere anche l'occasione della vita per il ragazzo che faceva prima il coppiere tra le vette della Valle di Arryn. Ebbene, ecco, ad Approdo del Re gli era stato detto di ascoltare, osservare e riportare quante più voci, pettegolezzi ed soprattutto informazioni che potessero tornare utili in primis a Philipp, poi alla Corona ed infine ai Sette Regni.
    Era dunque lì, alle stalle, come un garzone qualsiasi in attesa del suo mestiere. Un bimbo con la forca non spalava però letame - come era ovvio pensare visto il posto, l'età e lo strumento - quanto invece rimestava la paglia quasi per ingannare il tempo o a sua volta ascoltare le altrui conversazioni. Che fosse anch'ello al servizio di qualcuno? Aaron esordì "Ehi tu! Il Re non ti paga per pincionare con la forca li nella paglia!" poiché era evidente che o perdesse tempo, o cercava qualcosa in quell'angolo nascosto "Non starete mica origliando vero? C'è il taglio delle orecchie per i pettegoli di questi tempi" la provocazione - come un bue che dava del cornuto all'asino - era evidente ma Aaron lo faceva con in tasca la lettera vergata del Maestro delle Leggi, quello invece?

     
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    Laenor quella mattina aveva deciso di stare di guardia alla porta per dare una mano ai suoi fratelli e sottoposti. Quella Mattina sembrava tranquilla e senza troppi problemi infatti c'era il solito via vai caotico della capitale che pero le guardie della porta del drago gestivano tranquillamente e serenamente. Dalla sommità della porta Laenor, con la sua corazza e mantello da cappa dorata poteva vedere i dintorni di approdo del re senza difficolta e quella scena li creava una sorta di pace interiore finché a un certo punto due persone non arrivarono su un cavallo davanti la porta. Una delle persone era una donna con la pelle candida e che sembrava in condizioni poco sane mentre l'altra persona era... lo scudiero del primo cavaliere del Re!!! Inoltre, senza neanche avere il tempo di elaborare cosa stesse accadendo, Theo indico al suo capitano un gruppo di uomini che marciava sventolando bandiera bianca. Laenor senza neanche pensare due volte scatto subito si sporse dalla sommità e in direzione dello scudiero urlò "Scudiero della Mano del Re! Avete 5 min per entrare prima che chiuda i cancelli delle porte! MUOVETEVI!!!" di seguito si girò verso Theo e in tono molto sicuro gli disse "Theo prendi tutti gli uomini che sono a riposo di giù prendete le lance e presidiate il cancello. Appena quelle due persone a cavallo entrano o tra 5 minuti chiudi il cancello D'accordo? Vai Svelto!!!!" appena Theo si fosse mosso Laenor avrebbe urlato ordini alle guardie della porta "Fratelli d'arme abbiamo una situazione bollente vi voglio tutti in posizione e pronti al combattimento. Prendete gli archi e disponetevi sulle mura pronti a combattere se necessario. Forza!!!" Infine Laenor avrebbe cercato caspian urlando il suo nome e, se avesse trovato il giovane soldato, gli avrebbe detto "Caspian tu avrai il compito più importante di tutti. Vai il più velocemente possibile alla fortezza rossa dal maestro delle Leggi e avvisalo che lo scudiero del primo cavaliere e tornato e, soprattutto, che un contingente di non dichiarata fazione, numero e intenzioni sta approcciando la capitale dalla porta del drago e forse da altre porte. Veloce fratello ci affidiamo a te!! "finito di dare gli ordini laenor si sarebbe spostato nella parte della porte da dove si potesse vedere l'interno della città aspettando che i due sarebbero entrati nel cancello per parlargli.

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    Equipaggamento:
    Spada lunga in ferro (10 attacco, 6 difesa e 8 peso)
    Armatura delle Cappe Dorate (riduzione danno 8 e peso 6)
    Mantello delle Cappe Dorate (+10% attrazione e +20% riuscita intrigo)
    Bracciali in cuoio (Riduzione danno 1 e peso 1)
    Gambali in cuoio (Riduzione danno 1 e peso 1)


    Edited by Dedolli Alessio - 26/11/2023, 21:42
     
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    Il cadavere di Lionel, il terremoto, il viaggio. C'erano molte cose che Isabel doveva digerire, molte cose che doveva elaborare ed accettare.
    L'unica solida certezza era la presenza costante e amorevole di suo marito, l'unica luce in quel lungo e insidioso cammino che li riportava alla Capitale.
    Anzi, bisogna aggiungere le nausee mattutine e gli attacchi di bipolarismo alle certezze del viaggio.
    La pazienza di Arthur doveva essere senza limiti e Isabel poteva dirsi fortunata, perché un altro al suo posto l'avrebbe abbandonata nei boschi alla prima occasione.

    Sono esaurita era la sua frase più ripetuta durante tutto il percorso.

    Ma parliamo di quanto potesse farle schifo l'odore del mare? Lei che aveva vissuto da sempre circondata dall'acqua, ora al sol pensiero le veniva su il pranzo di nozze di Lady Aconè.
    E quante volte erano finiti vicino al mare? Innumerevoli. Quante volte aveva gettato l'anima di fuori sulla spiaggia? Infinite.
    La gravidanza poteva essere un periodo felice, che avrebbe portato una immensa gioia nella sua vita dopo tanto dolore. E invece no, le toccava tribolazione e acidità per nove mesi.

    Arthur, questo sarà l'unico figlio che ti darò ed eccola la seconda frase più ripetuta da Isabel.

    Per fortuna avevano trovato ospitalità e gentilezza durante il tragitto ed erano riusciti a mangiare e a riposare al sicuro. Nessuna notizia di Ser Rowan o di Lord Karstark.
    Che gli Dèi siano con loro pregava sempre prima di andare a dormire, come pregava di arrivare sana e salva ad Approdo.

    Ed eccole li le porte della Capitale, alte ed imponenti con uno stuolo di uomini a guardia.
    Per loro fortuna, Arthur venne subito riconosciuto e invitato ad entrare, ma proprio mentre Isabel vedeva la via della salvezza e del riposo, ecco che tutti si accorsero che non erano i soli a giungere nella città del Re.
    Isabel non si fermò nemmeno un attimo a pensare a chi potesse marciare in quel luogo (preso di mira dalla sfiga eterna), semplicemente prese suo marito per un braccio e disse:

    Ti prego Arthur, entriamo e basta!

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    << Picchio!... PICCHIO!!... FATE QUALCOSA!!........... non anche tu... non lasciarmi qui...... così...... >>




    Gli echi della sua stessa voce rimbombavano nella mente, ora provata dai crudi avvenimenti di un mese fa.
    Sentiva su di sé colpe dal peso inquantificabile e questo non faceva altro che peggiorare lo stato mentale del ragazzo, ora intento a trovare un po' di tranquillità.
    Il Parco degli Dèi, da sempre un'oasi di pace per il Langward che, nell'ultimo periodo, aveva iniziato a visitare con molta più frequenza sentendo il bisogno di isolarsi. Un angolo di Approdo, se non l'unico angolo di Approdo, che Eldridge riusciva a godersi senza rivedere le cruente scene vissute.
    Le sue mani, appoggiate sul muretto in pietra che divideva una sezione del giardino dall'altra, tremavano per una ragione ignota al ragazzo. Era agitazione quella che provava, o era solamente il freddo causato dalla brezzolina mattutina?
    Si abbracciò per cercare di riscaldarsi, mentre i primi brusii iniziavano a farsi sentire. Molto presto il Giardino non sarebbe stato più deserto come lo era stato fino a qualche minuto prima. Il ragazzo sospirò. La voglia di incontrare qualcuno era poca, molto poca.
    Eldridge riprese il passo addentrandosi ancor di più nel parterre verdeggiante, decorato anche dai fiori più belli dei Sette Regni.
    Questi rimasero intatti, fortunatamente... ma lo stesso non si poteva dire dell'Albero Cuore, ora deturpato.
    Il suo sguardo puntò l'Albero millenario, percorrendo le linee confuse della corteccia. Passò qualche minuto ad osservare la grande pianta in totale solitudine quando improvvisamente il ragazzo udì una voce lontana provenire dalle sue spalle.
    Eldridge non si voltò, preferì continuare a guardare l'Albero in assoluto silenzio.
    << Sembra quasi ci si possa dimenticare quanto è accaduto un mese fa passeggiando tra le siepi, non è vero? >> Questa volta la voce proveniva da molto vicino. Eldridge capì che l'uomo stava riferendosi a lui.
    << Avete detto bene... sembra... purtroppo nulla riuscirà a farmi dimenticare ciò che ho vissuto un mese fa. Cerco conforto qui, le piante di questo Giardino s'impegnano tanto per darmene anche solo un po'... ma non è abbastanza... non è mai abbastanza... >> Lo sguardo serio del nobile non si era mosso e continuava a puntare l'Albero decaduto.
    << Non ho altro da dirvi, lasciateci >> Aggiunse Eldridge con totale freddezza, una freddezza simile a quella che si poteva provare arrivando al Nord.
    << Eppure quel che è fatto, è fatto >> L'uomo andò avanti senza ascoltare le parole del Langward. << E lo vidi aprire il primo dei sette sigilli, e udii gridare con voce forte, come il tuono: «Vieni!». Guardai e vidi un cavallo bianco. Il suo cavaliere teneva in mano un arco. Gli Dei gli fecero dare una corona, simbolo di trionfo, ed egli passò da una vittoria all'altra, sempre vincitore >>
    Lentamente Eldridge si voltò verso il suo interlocutore, quello a cui aveva negato lo sguardo fino a quel momento.
    Si trattava di Duncan Dondarrion, uomo che Eldridge già conosceva. Ricordò di averlo visto diverso tempo prima nella Sala del Trono. I Langward erano appena giunti nella Capitale ed erano stati chiamati al cospetto del Re, insieme ad altre famiglie.
    Sospirando, il ragazzo rispose. << Non ho idea di quello che state dicendo. Sette Sigilli?... Di cosa state parlando?... >>
    << Suonò la tromba e una grande tempesta di grandine e di fuoco, mescolati con sangue, si riversò sulla terra. Un terzo della terra fu bruciato, un terzo degli alberi andò in fiamme, e tutta l'erba verde fu arsa >>
    Quell'uomo stava iniziando a mettere a dura prova la pazienza di Eldridge. Nonostante questo, le sue parole avevano incuriosito il nobile, che decise infine di rivolgere la sua completa attenzione a Duncan. Un sorrisetto forzato si disegnò sul volto del ragazzo.
    << Posso esservi d'aiuto? >>

    *Parole: 614 compresi dialoghi di Duncan


    Edited by Azama__ - 28/11/2023, 16:10
     
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    Holland [Porta di Ferro]
    Holland non era uno sprovveduto, aveva iniziato ad avvertire l’insofferenza di ser Rodrick Thorne non tanto nei suoi confronti come persona ma nella sua presenza lì per quello che rappresentava, quasi non ci si fidasse della sua esperienza di cavaliere e di nuovo Capitano di Guardia della Porta di Ferro. Gli occhi dell’uomo si spostarono prontamente dal sentiero al ragazzino, quella Cappa Dorata che rivestiva il ruolo di staffettista. Poteva immaginare il perché, vista la stazza, probabilmente era più agile a correre che abile sul campo di guerra.
    La loro attenzione venne presto catturata da altro: un grosso gruppo di uomini che si avvicinava. Aveva ancora una massa informe ma era chiaro che si trattava di centinaia di persone che con il passare del tempo sarebbero state via via più prossime.
    “Non ne ho idea, temo di saperne quanto voi ser Rodrick.”
    Assottigliò lo sguardo cercando di mettere a fuoco i colori, forse eventuali stemmi da quella distanza erano ancora troppo fuori portata per essere riconosciuti.
    “Ma forse potrebbe essere il momento per inviare lo staffettista ad avvertire che ci sono movimenti, se non ne eravate informato magari non è niente di buono.”

    Nick [Porto]
    Se avesse continuato a vincere così spudoratamente sentiva che, presto o tardi, gli avrebbe fatto venire voglia di tirare fuori un coltello e puntarglielo alla gola per obbligarlo a cantare. Si stava trattenendo ma la pazienza di Nick, di fronte allo sdentato, appariva come un filo sempre più sottile. La voglia di giocare gli era passata ma non quella di capire come stesse barando e sì, che anche lui, era uno a cui piaceva barare ma quel sistema continuava a sfuggirgli.
    Sentir nominare Braavos rischiò di fargli avere un ulteriore sussulto, specialmente dopo le recenti esperienze. Sebbene non intendesse farsi scappare una parola era lì, con le orecchie aperte. Ascoltare chi lo circondava poteva rendere chiaro il polso della situazione ad Approdo.
    “Dalle Stepstones?”
    Chiese come se non avesse sentito bene, porgendo la testa verso l’interlocutore, sempre a bassa voce come aveva fatto l’altro. In realtà stava cercando una lanterna in mezzo a quella nebbia che la questione rappresentava per lui.

    Ormund [Stanze di Lyanne]
    Aveva quasi finito con le divinità a cui rifilare blasfemie quando Olenna richiamò di nuovo, per l’ennesima volta quella mattina, la sua attenzione. Non Olenna Redwyne, la Rosa di Spine, ma una ben più giovane e in fasce Olenna: la figlia di Lyanne. Se la sua gemella riposava placida lei sembrava non volerne sapere, fu solo quando si avvicinò per cercare di calmarla che notò qualcosa tra le sue dita. Lo sfilò prestando attenzione a non romperlo per poi srotolarlo. Le parole che erano impresse balzavano all’occhio ma quei simboli. Cosa cavolo volevano comunicare. Fiori, stelle addirittura dei gatti, un peperoncino e una figura degli scacchi. Alcune erano ripetute, poteva ipotizzare che più che un messaggio in codice tramite simboli quelli raffigurassero delle lettere sì. Doveva sforzarsi di ragionare e capire a quali facessero riferimento. Si affrettò a prendere anche un pezzo di carta e una piuma da scrittura per poter iniziare a tracciare dei ragionamenti che gli facessero decriptare quel messaggio. Prima sarebbe arrivato al contenuto e prima si sarebbe potuto muovere per cercare indizi nella stanza su come, invece, quel messaggio era arrivato sin lì senza che il messaggero fosse stato, in alcun modo, notato.

    Lyanne [Camera del Concilio Ristretto]
    Quale insano atto di follia l’aveva indotta a candidarsi per quel ruolo invece di farsi i suoi fatti di nobile dell’Altopiano? Aveva ragione Olenna ma le parole della donna erano arrivate quando oramai il danno era stato fatto. Adesso era in ballo e doveva ballare, specialmente considerando che l’alternativa sarebbe stata inciampare maldestramente in mezzo al salone.
    Ascoltò il Gran Maestro fare e farsi quella domanda che era legittima, domandarsi se dichiarare morto o almeno disperso Lord Adrian non era così sbagliato ma avrebbe avuto senso in quel preciso periodo? Prima che potesse fare anche solo una vera e propria riflessione la voce di Philipp le fece voltare la testa in sua direzione. C’era poi Corinna che avanzava pretese, nonostante il momento che stava vivendo Approdo del Re e, non meno importante, lady Stark-Flint.
    Di nuovo il Waynwood la anticipò prendendo la parola.
    “Immagino che se i nostri esploratori non dovessero trovare alcuna traccia allora si potrebbe pensare di dichiarare la morte di lord Adrian, fino a quel momento potrebbe essere considerato ancora disperso.”
    Se poi, tuttavia, non ci fosse stata notizia di alcun genere o solo un cadavere non restavano troppe scelte.
    “Sarei curiosa di comprendere cosa potrebbe dire Red Karstardk se arrivasse fino a noi vivo…”
    Ammesso che mai ci sarebbe arrivato. Scosse la testa, ancora stentava a credere a cosa poteva aver fatto ma se più indizi portavano in quella direzione non poteva che prenderne atto.
    “C’è altro oltre alle richieste di Corinna Forrester che richiede la nostra attenzione?”
    Aveva già risposto Philipp e lei non voleva mancare di cortesia in quel momento, avrebbe riservato ad altri tempi le considerazioni sulle richieste di promesse da mantenere che giungevano in quel frangente.

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    Quella trattativa proprio non si doveva fare. R'hllor, i Sette, gli Antichi o chi sa chi ne era contro.
    Ma una conferma l'avevano avuta. Ser Lionel, Primo Cavaliere del Re ed è amico intimo di Arthur nonché suo Signore, era morto. Ucciso per mano del Maestro della Guerra e Lord di Karhold, eroe di mille battaglie e scelto personalmente da Re Rhaegar come membro del Concilio Ristretto.
    E Arthur non era riuscito nemmeno a garantirgli un estremo saluto degno del suo nome. Non era riuscito nemmeno a convincere il Lord a lasciargli il corpo così che i suoi famigliari ed amici potessero piangerlo.
    Prima quel maledetto luogotenente di Red gli aveva interrotti. E poi il terremoto... Una violenta scossa aveva fatto tremare tutto lasciando stranamente incolumi chi ci stava sopra. Come se un serpente enorme avesse mosso le sue spire sotto alla crosta esterna del mondo dividendo Isabel ed Arthur dal piccolo esercito degli Karstark.
    A quel punto, per i due novelli sposi, non era restato altro da fare che tornare sconsolati e con un pugno di mosche in mano verso la Capitale.
    Come se non bastasse Isabel aveva iniziato a stare male. Vomitava e doveva fermarsi spesso anche per minzionare.
    Quel malessere preoccupò subito il bastardo di Fondo delle Pulci e si interessò subito a sua moglie.
    Venne così fuori che la loro scappatella all'infuori delle nozze aveva prodotto un risultato interessante.
    Isabel aspettava un bimbo! Un bimbo avuto con Arthur!
    Questa nuova scoperta aveva dato una nuova energia al giovane valyriano e ovviamente era aumentata anche la consapevolezza di avere responsabilità in più nei confronti di sua moglie e del figlio che portava in grembo.
    La giovane ragazza del Nord invece sembrava sempre più sconfortata e giù di morale e non mancava di appoggiarsi a lui nei momenti no, e questi da una parte faceva piacere al giovane scudiero. Voleva dire che si fidava di lui, che lo amava veramente e che non avrebbe in un qualche modo cercato una scappatoia o un cambiamento. Arthur era importante per la vita di Isabel e, fintanto che il ragazzo riusciva, l'avrebbe aiutata.

    Ed ecco finalmente, dopo qualche giorno di marcia forzata in mezzo a tutto ciò e con tutti i problemi sopra descritti, che finalmente videro le mura di Approdo del Re. La Porta del Drago si stagliava forte e presidiata dinnanzi a loro e man mano che si avvicinavano Arthur poté vedere le vedette ed i picchetti con il mantello dorato della Guardia Cittadina.
    Quando furono abbastanza vicini videro quello che sembrava il responsabile del turno fare cenno nella loro direzione, come se avessero riconosciuto la coppia. E poi, con voce ferma e sicura, il Capitano chiamò proprio lui impartendogli il consiglio di entrare in tempi brevi. A quel punto Arthur si voltò e vide il motivo di tanta agitazione.
    Un nutrito gruppo di persone, carri, cavalli e cavalieri marciava a spron battuto verso la porta della città. Portavano bandiere bianche, ma a quella distanza il valyriano non poteva decidere se si trattasse di segno di pace o qualche stemma che non conosceva.
    A quel punto anche sua moglie si agitò e lo prese per il braccio stringendolo chiedendogli di entrare. Voleva tornare al sicuro, sempre che sicuro fosse il posto in cui stavano per entrare.
    Il giovane però non si fece molti problemi. Spronò il cavallo ed entrò nella Capitale appena prima che le porte venissero chiuse.
    A quel punto si rivolse al Capitano che lo aveva riconosciuto.

    Sono lieto mi abbiate riconosciuto, ma non so chi siate voi, Capitano. Ad ogni modo... Avrei da discutere alcune importanti questioni con il Concilio Ristretto. E mi preoccupa quel gruppo che sta arrivando alle nostre porte...

    Arthur quasi parlava con sé stesso. C'erano tante cose da fare e molte da capire.

    631 parole.
    Entriamo in città e attendiamo ulteriori disposizioni e movimenti.
     
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    Marissa Waynwood• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stanze del Maestro delle Leggi • Mattina

    Il servitore interrogato da Marissa non si scompose alla domanda della Lady: "Mia Signora, sono io che mi occupo delle consegne a questo ufficio ed io soltanto."
    Osservò per qualche istante il biglietto indicato dalla Waynwood per rammentare alla memoria chi fosse il mittente: "Mi è stato affidato ai cancelli da una Cappa Dorata, uhm... ricordo con difficoltà il suo nome. Uhm..." -iniziò a massaggiarsi il mento per richiamare il nome che gli sfuggiva -"Chapman? Caspian? Cavan? Una cosa del genere credo, sì..."
    Un ipotesi di nome ora la Lady l'aveva e conosceva anche il ruolo che il mittente rivestiva all'interno della capitale, ma di Cappe Dorate ce ne erano un migliaio, era come cercare un ago nel pagliaio! C'erano altre domande che poteva fare al servitore per restringere il campo di ricerca?
    "In ogni caso sono trascorse almeno un paio di settimane, mia Signora..."

    Aaron• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stalle • Mattina

    "Cos!" -il bimbo trasalì al solo udire la voce che interrompeva il suo lavoro, ma non appena i suoi occhi si posarono su Aaron che non vedeva affatto come minaccioso considerata la sua condizione, un grosso sospiro di sollievo riempì tutta la stalla.
    "Toh, m'hai fatto spaventare eh!" -esibì un sorriso sdentato, segno che non si sentiva affatto intimidito da Manolesta. E per l'appunto lesto infilò la mano nelle tasche per tirarne fuori un dentino da latte ed esibirlo orgoglioso sul palmo della mano: "M'era cascato ieri qua e lo cercavo come un matto! Per fortuna l'ho trovato eccolo qua, sennò la sirena dei dentini mica me lo portava il tozzo di pane eh"
    Fortunatamente Aaron non era nato ieri e aveva raccontato talmente tante balle nella sua pur breve vita da non faticare a riconoscerne una quando gli veniva presentata. Era evidente che quel poppante non fosse in cerca del suo dente; innanzitutto perché se l'era cacciato di tasca, e poi perché quando l'aveva scoperto stava ancora rimestando nel pagliaio!
    "Vabbò, io ho fatto, torno a lavoro!" -annunciò facendo per imboccare la via che usciva dalle stalle.
    Tiro di Intimidazione Aaron vs bambino
    [ Giudizio mod - Bonus fama/3 + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura] - [Giudizio mod + Bonus infamia + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/2]
    Giudizio mod Aaron= 6 circostanza 3 modalità 2 scrittura= 11 punti
    Bonus Fama= 0
    Bonus tortura= 0
    Giudizio mod bambino= 5 circostanza 1 modalità= 6 punti
    Bonus infamia= 0
    CODICE
    PNG non unico rango 2 Lv minimo 10-  125 punti parametro
    Spia Imbecille
    Diplomazia 20
    Intrigo 50
    Marzialità 20 (10f 10 d)
    Amministrazione 10
    Conoscenze 0
    Parametri destra-20
    Competenze base ed intermedie che può avere nel tratto
    Nessun equipaggiamento

    [11 + 0 + 10/2 + 0 + 7/4 + 20/2 +0] - [6+0+ 20/2 + 0 + 20/2] =(11+5+1,75+10) - (6+10+10)= 27,75 - 26= +1, 75 Intimidazione non riuscita, il bambino non si scompone per Aaron

    Tiro di Inganno bimbo vs Aaron
    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*4 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]
    Giudizio mod bimbo= 8 circostanza 4 modalità= 12 punti
    Bonus Fama= 0
    Affinità come gli altri parametri= 20
    Giudizio mod Aaron= 5 circostanza 1modalità 2 scrittura= 8 punti
    Bonus convinzione= 0

    [12 + 0 + 0 + 0 + 0 + (50+20+0*)/6 + 20/10]+15% Spia lv 2 - [8*2 + 0 + 52/3*2+0]+15%Spia= (12+11,66+2)*15% - (16+34,66)+15%= 29,50 - 58,25= - 28,75 Inganno non riuscito Aaron sa perfettamente che il bimbo sta mentendo

    Eldridge Langward• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Parco degli Dei • Mattina

    Le parole di Eldridge sembrarono richiamare il Dondarrion dai suoi pensieri in cui era finito per scivolare contro la sua volontà. "Il tempo è giunto, Eldridge Langward. E chiama me e voi allo stesso modo."
    Le attenzioni di Ser Duncan tornarono sul ragazzo a cui si avvicinò con sguardo scrutatore: "Sapete qual è la domanda che trovo scritta sui volti di chiunque incroci il mio sguardo qui nella Fortezza? Perché è tornato..." -parlava senza in effetti dare modo al suo interlocutore di inserirsi nella conversazione.
    "Sono tornato perché il dovere mi ha chiamato come il suono di una tromba alla guerra. Mi ordina di alzare lo scudo non solo per me stesso, ma per ogni anima che trova rifugio entro le mura di questo regno, ma temo che questa non sarà una battaglia che potrò vincere." -il parlare del Lampo della Notte, per chi aveva avuto modo di conoscerlo, era sempre stato oscuro ed ermetico, ma stavolta il suo animo sembrava tormentato da una verità toccata ma che pur non riusciva a prendere forma di parola tra le sue labbra.
    "Ahi, serva Westeros, di dolore ostello. Nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello!" -che stavolta si rifesse alla mancanza di Rhaegar sarebbe stato chiaro anche al Langward -"Sono stato chiamato a proteggere il primogenito del Re, il futuro di questo nostro Regno. Eppure non c'è un Re, non c'è un matrimonio, non c'è un poppante."
    Eh...era trascorso un altro mese ancora e Rhaegar non aveva ancora fatto ritorno. Si trovava ancora a Lancia del Sole a trattare per la mano della sua bella? Un Re aveva il permesso di perdere così tanto tempo dietro le sottane di una donna e lasciare il suo Regno alla deriva?
    "E' perché non c'è un futuro, Langward. Siete pronto per l'abbraccio dello Sconosciuto?"

    Lyanne Florent - Philipp Waynwood• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Camera del Concilio Ristretto • Mattina

    Prima la questione Karstark, dunque.
    "Bisognerà domandare al Comandante Laario per gli esploratori, ma credo che data l'importanza della questione, le casse della Corona possono mettere a disposizione duecento ori sullla cattura di Lord Karstark." -quella che proponeva il Maestro del Conio era una delle più alte ricompense mai stabilite per un ricercato, ma si trattava pur sempre del Lord di Karhold e l'accusa che gli si muoveva era di una certa gravità. Chi si sarebbe sporcato le mani per una cifra inferiore?
    La seconda questione invece accese l'ilarità del nuovo Maestro della Guerra: "Stiamo davvero chiedendo a Ser Forrester di tornare ad Approdo dopo aver appena guidato i suoi uomini per due mesi di cammino verso casa?" -il Roote era l'unico dei presenti che aveva superato l'Incollatura e forse gli altri non si rendevano conto della richiesta che stavano portando avanti -"Se Corinna torna qui in capitale lo farà per tagliarci la testa dal collo, ve lo dico io!" -chiosò tra le risate e la realtà.
    "Vero è che non è particolarmente elegante, ma non avendo indicazioni migliori potrebbe essere effettivamente un modo per prendere tempo..."
    James sollevò le braccia come a voler dire che lui la sua l'aveva detta, se non volevano ascoltarlo peggio per loro d'altronde.
    Il Gran Maestro si distrasse un secondo per la domanda della Florent, quindi lasciò scorrere lo sguardo su Lord Velaryon, che diede il suo segno di assenso, e continuò a parlare abbassando però il tono della voce: "Abbiamo qualche notizia del Sire..."
    A quelle parole Rhaella si tirò dritta su a sedere, piena di speranza, per scontrarsi rapidamente con il cenno di mesto diniego del vecchio: "Quel che sappiamo è che ha lasciato Lancia del Sole da settimane oramai. E' stato avvistato in groppa ad Ikarus mentre procedeva in direzione est, forse per attraversare il Mare Stretto. Inutile dirvi che le missive che ho inviato al Principe Martell per domandare se gli accordi fossero infine stati stretti e dove si trovasse il Re...beh, non hanno avuto risposta."
    "Che generi di interessi ha il Re oltre il Mare?" -la domanda di Chelsted era più rivolta a sé che al Concilio, ma arrivò comunque a Lord Monford che si premurò di approntare una qualche risposta: "Non saprei dirvi con esattezza cosa l'abba condotto così lontano questa volta, ma ho avuto l'onore di offrire supporto navale al Re durante l'ultima sortita fatta nel continente orientale. Si mormorava che un erede Blackfyre avesse rialzato il capo per chiudere tra le sue grinfie il Trono di Spade, ma alla fine si rivelò tutta una macchinazione del Vecchio Leone."
    Forse non lo era? Forse c'era davvero un altro pretendente al Trono pronto a portare guerra e distruzione a Westeros? Rhaella sembrava sinceramente preoccupata.
    "Non è possibile che Dorne ci chiuda la porta in faccia a questo modo." -la Regina Madre stava affrontando la spinosa questione che troppo a lungo era stata lasciata a macerare in botti di risentimento -"Sono gli ultimi ad aver parlato con il nostro Re, gli unici a poterci dire dove fosse diretto e hanno deciso di non rispondere? A Lancia del Sole sta riposando la futura Regina dei Sette Regni o no?Lo dobbiamo sapere. C'è in ballo la successione al Trono di Spade e la stabilità del nostro continente." -il problema era che se Matthew non decideva di collaborare autonomamente, quali altri soluzioni restavano al Concilio?
    "Il Ragno possedeva zampe in ogni dove, non avete orecchie a Dorne? Cosa contate di fare?" -stavolta la Targaryen si era rivolta direttamente alla nuova Maestra dei Sussurri, ma la domanda, la soluzione cercata, era chiesta a tutti i presenti.

    Holland• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porta di Ferro • Mattina

    Ser Rickard annuì:"Ragazzino! Vai alle caserme orientali, chiedi del Comandante Laario e dì che ti mando io. Ci sono diverse centinaia di persone in marcia verso le mura."
    Non appena ebbe ricevuto il comando, il giovane soldato partì di gran lena attraverso i vicoli della città per raggiungere la sua meta il più in fretta possibile. Ora che si erano avvicinati abbastanza (anche se alla porta successiva) Holland avrebbe potuto individuare diverse bandiere bianche sollevate ed una folla piuttosto variegata. Non sembravano soldati, a prima vista. Anche nella Fortezza dovevano essere avvertiti?




    Nick• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porto • Mattina

    "Aye!" -confermò il giocatore tracannando del vino annacquato da una bottiglia crepata in più punti ma ancora miracolosamente integra.
    "Tutto quel mezzo bordello che ha tirato su il Principe di Dorne dai, che sei vissuto con la testa sotto ad una pietra fino ad oggi?" -l'uomo iniziava a chiedersi se aveva fatto la scelta giusta tentando di avvicinare quel Nick che sembrava saperne meno di lui di come funzionavano le cose fuori da Approdo.
    "Pare che alla fine ci ha perso uomini e denari ché so arrivati i pirati delle Isole con le loro navi lunghe e gliele hanno soffiate da sotto il naso le Stepstones." -le poche conoscenze di Nick gli avrebbero permesso giusto di comprendere che le Stepstones erano cadute prima in mano dei Martell e poi degli Uomini di Ferro, per qualche strano motivo.
    "E che ci vanno a fare ora gli isolani a Myr? A riscuotere il compenso te lo dico io!" -gli regalò un occhiolino a questo punto. Il bevitore aveva supposto che le azioni del Martell non fossero andate a genio a Myr e che la Città avesse "assoldato" gli Uomini di Ferro per togliere il bottino al dorniano in poche parole. Se così fosse stato, sarebbe voluto dire che una Città di Essos avrebbe pagato dei mercenari per assaltare un territorio sotto il dominio di un Signore di Westeros. Non era per nulla una faccenda da poco! Soprattutto considerando l'astio che a Myr dovevano provare per la Corona dopo gli assassini a corte!
    Ormund• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stanze di Lady Lyanne • Mattina

    Ad Ormund quelle parole non dicevano assolutamente niente di niente, ma per fortuna aveva studiato Criptografia e quindi dall'alto arriva un aiuto poteva quanto meno fare dei ragionamenti. La frase che accompagnava il messaggio cifrato, ad esempio, Lieto che sullo scranno del Ragno ora ci sia un fiore, intendeva ovviamente alludere alla recente nomina di Lady Lyanne come Maestra dei Sussurri al posto del Ragno Tessitore, ma era probabile che nascondesse altro? Forse era la chiave per cominciare a decifrare quello strano codice in qualche modo.
    Non c'erano simboli di ragno, ma ce ne erano di fiori.
    Sullo scranno del ragno ora c'è un fiore, cioé dove prima c'era un ragno ora c'è un fiore. Era un indizio per risalire a cosa si nascondeva dietro ai simboli dei fiori! Un ragno dunque...e come poteva un ragno nascondersi dietro un fiore? Cosa voleva dire?





    Laenor Longwaters - Isabel Snow- Arthur Waters• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porta del Drago • Mattina

    Caspian obbedì e veloce come un baleno sparì dalla vista del Longwaters per dirigersi veloce come un lampo verso la Fortezza Rossa. Anche Theo e gli altri si diedero un gran da fare per obbedire ai comandi ricevuti e prepararsi a presidiare al meglio delle possibilità la Porta del Drago, che venne chiusa un istante dopo che Arthur ed Isabel erano riusciti a rientrare. Il povero Capitano però doveva alternarsi nel dare considerazione ai due nuovi arrivati (accidenti lo scudiero del Primo Cavaliere scomparso doveva parlare col Concilio, quelle erano senza dubbio faccende importanti), e dall'altro lato alla mandria di persone che oramai si erano fatte abbastanza vicino alle porte della capitale.
    Ora che erano abbastanza a portata di sguardo (certo non per Isabel o Arthur che erano dall'altro lato del cancello), Laenor non avrebbe riconosciuto a prima vista dei soldati tra loro. Si trattava di uomini, donne, bambini e anziani, che avanzavano stancamente trascinandosi dietro animali da fattoria e carri. Quando furono abbastanza vicini fermarono la loro avanzata, permettendo ad un asinello bianco di avanzare con in groppa una fanciulla dai capelli biondi. I suoi vestiti erano quelli di una contadina, ma restava comunque molto bella, con un piglio dignitoso e una vezzosità che si intravedeva nella corona di fiorellini che aveva sul capo. Scese dalla bestia da soma avanzando di qualche passo con lo sguardo all'insù, quindi con voce cristallina: "Salve soldati. Domandiamo di poter entrare in città, concedeteci rifugio vi preghiamo."

    Movimenti png
    CITAZIONE
    Qui
    Staffettista che va dalla Porta di Ferro alle caserme orientali ad avvertire Laario
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    Turni rimanenti 1/2
    Caspian che va dalla Porta del Drago alla Fortezza Rossa
    Turni necessari= 2
    Turni rimanenti= 1/2

    Limite post: giovedì 8 dicembre
     
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    Laenor capì che la situazione era delicata e molto calda e quindi in maniera frettolosa ma pur rimanendo cordiale nei confronti dei due sconosciuti appena passati per la sua porta disse "Buongiorno ser Capitano Longwaters, capisco la vostra situazione perciò non vi trattengo oltre se dovete andare andate. Ho mandato uno dei miei uomini ad avvisare Lord Waynwood di quanto sta accadendo. Prima che partiate però vi direi di lasciare la vostra accompagnatrice nelle cure di un maestro il prima possibile, non ha una bella cera. Buona fortuna e che gli dei vi assistano." Laenor era sinceramente preoccupato per la ragazza che sembrava aver sofferto veramente tanto e aveva una pelle veramente tanto pallida ma ora come ora non poteva distrarsi con questi pensieri poiché doveva gestire un mandria di rifugiati o un esercito in arrivo. Più si avvicinavano più Laenor rimaneva sull'attenti ma preciso con un urlo alle sue truppe "Non attaccateli per primi mi raccomando fratelli finche non lo ordino io o ci attaccano loro tenete a bada la vostra voglia di combattere." ma più si avvicinavano più sembrava che non fossero soldati o un esercito ma uomini, donne, bambini e vecchi che avanzavano a fatica con i loro animali da soma. a un certo punto si fermarono e fecero andare avanti un fanciulla su un asino. A Laenor quella fanciulla sembrava meravigliosa e poche volte aveva visto tale bellezza in città se non a corte o durante qualche speciale festività. La fanciulla, con abiti da contadina, guardando verso le mura richiese accoglienza per lei e le persone con cui viaggiava "Lady qui." disse Laenor in maniera ferma ma cordiale alla ragazza indicando dove si trovava "Capitano Longwaters della porta del drago, chi siete e da dove venite. Da chi scappate e per quale motivo chiede rifugio nella capitale reale senza preavviso o che qualcuno ne sappia qualcosa? Chi mi dice che magari non siete infiltrati di qualche tipo o truppe di uno dei tanti nemici della corona?" poi Laenor penso che un intera guarnigione di una porta poteva intimorire quelle persone perciò preciso "Lady non vi fate intimidire dai miei uomini e me stiamo prendendo precauzioni in questi tempi ostici se non ce ne darete motivo non vi vera torto un capello lo giuro." Laenor di seguito aspetto la risposta della donna tenendosi sempre in allerta on perdendo di vista il grosso gruppo di persone dietro la ragazza.

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    Arthur ascoltò ciò che il capitano aveva da dire e lanciò uno sguardo preoccupato alla moglie che, come aveva sottolineato Ser Longwaters, non aveva affatto una bella cera.
    Ma il giovane valyriano sapeva cosa la giovane aveva, e un maestro avrebbe fatto ben poco. Forse lo smettere di cavalcare qualcosa in più.

    Lord Waynwood? Lord Philipp Waynwood? E perché a lui Ser Longwaters?

    Arthur era rimasto indietro di molto su ciò che era accaduto alla Capitale e sulle nuove cariche.

    Ad ogni modo... Non vi preoccupate per mia moglie. A lei ci penso io, ma vi ringrazio comunque per il pensiero. È incinta e temo che il Maestro possa fare ben poco oltre che magari alleviarle la nausea. Ma la farò visitare il prima possibile. Grazie.

    Chissà se il Gran Maestro di corte poteva assolvere tale compito per due bastardi come loro. Arthur aveva perso ogni privilegio con la morte di Ser Lionel. Alla corte non sapevano ancora nulla, ma il Bastardo di Fondo delle Pulci avrebbe dovuto aggiornarli il prima possibile. E sarebbe decaduto da Scudiero del Primo Cavaliere, perdendo ogni privilegio di tale umile carica.

    Vi lascio ai vostri doveri Capitano. Mi dirigerò subito alla Fortezza Rossa per conferire con chi al momento ha in mano il potere. Grazie per ciò che fate e per l'accoglienza!

    Detto ciò Arthur guardò di nuovo preoccupato la moglie e le disse a bassa voce

    Siamo tornati nel covo delle vipere amore mio. Spero che chi al momento abbia in mano il destino del Regno sia ragionevole e ci si possa parlare... Altrimenti non so quanto la mia testa resterà attaccata al collo... Cercherò comunque di proteggerti e di tenerti fuori dai giochi di palazzo. Con il Re assente ed il Primo Cavaliere morto... Non so cosa possa succedere ora.

    Detto ciò Arthur spronò il cavallo e insieme si diressero verso il castello vermiglio che svettava sulla città.

    316 parole.
    Ci dirigiamo verso la Fortezza Rossa.
     
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    Philipp Waynwood • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Camera del Concilio Ristretto • Mattina
    "E sia! Duecento ori sulla testa di Lord Red Karstark e sia finita! Concordo col Lord del Conio, comanderò io stesso a Sir Laario di metterci a disposizione gli esploratori" sentenziò l'uomo della Valle di Arryn dalla sua seggiola poiché - come impaziente - intendeva archiviare in fretta la questione del traditore. Ora sarebbe stata storia dei cacciatori di taglie, dei cavalieri di ventura o di quanti erano interessati a quei duecento pezzi d'oro più che per l'onore o la gloria. Quanto al tema di Ser Forrester appariva, quanto più per alcuni presenti, ilare far tornare nuovamente ad Approdo del Re Corinna dopo averla de facto mandata a casa. Che fare? Philipp continuava nella sua mente a non ricordare neppure chi fosse, aveva incontrato molta, moltissima gente ad Approdo del Re. Ma dove si innestava il problema? La missiva chiedeva una ricompensa promessa, la chiedeva senza mai specificarla, cosa meritava Ser Forrester per la riconquista di Driftmark? "Gran Mastro... nella vostra saggezza cosa dite che voglia questa Corinna amica dei giganti?" chiese quindi schiettamente il Waynwood allargando la domanda anche al Maestro della Guerra e a quanti altri sedevano su quel tavolo "Ritengo che se non la si voglia scomodare quantomeno ci debba esplicitare cosa voglia dalla Corona".
    Ma erano veramente quelli i temi per i quali si era seduto al tavolo del Concilio Ristretto? Non erano veramente altre le urgenze che li avrebbero tediati? La domanda sulle tracce o notizie del Sire avrebbero ridestato l'intero tavolo, la richiesta di Lyanne circa ulteriori tematiche infatti rischiava ora di aprire il vaso di pandora davanti ai loro occhi. Il Re era volato ad Essos in groppa al suo drago - bestia tanto letale quanto affascinante - parimenti però le lettere che il Gran Maestro aveva inviato a Dorne non avevano colto l'effetto sperato! Che dire, non era assolutamente quello che Philipp voleva sentirsi dire! La Fortezza Rossa fremeva, i problemi sembravano abbondare tra le cupe mura della capitale dei Sette Regni - se sette era ancora il loro numero - ma sarebbero state le parole della Regina Madre ad illuminare - forse - la via. La donna in questione era di rara saggezza, la domanda sul dove fosse lo spionaggio reale era legittima e Philipp non si limitò nel chiedere a chi di dovere "Lady Florent avete qualche novità?" non voleva certo metterla in difficoltà, anzi, si sarebbe assunto le sue colpe "Se temiamo il peggio rivedrò a breve l'organico delle difese della città, Approdo del Re non sarà alla mercé di nessuno".

    Marissa Waynwood • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Stanze del Maestro delle Leggi • Mattina
    Posta la domanda avrebbe ricevuto la risposta, il servitore che si occupava della corrispondenza di quell'ufficio - quello di suo fratello - ricordava bene come fosse stata una Cappa Dorata a portare il messaggio, si evidenziava quindi la già identificata natura popolare e militare dello stesso ma che fare? Come individuare il mittente? Chapman, Caspian, Cavan, i nomi sul piatto ma non le dicevano molto. Marissa sarebbe stata cauta "Chiedete gentilmente al Comandante delle Cappe Dorate se conosce un suo sottoposto con questo nome, ditegli che Lord Philipp ci terrebbe molto a conoscere il mittente" la timidezza della ragazza era in parte palpabile, non aveva confidenza coi militari di Approdo del Re, né tantomeno della Fortezza Rossa nonostante questi fossero sottoposti di suo fratello. Al servitore poi un'altra richiesta "Prossimamente, quando riceviamo della corrispondenza, facciamoci sempre lasciare un indirizzo, ve ne prego" poiché le pareva assurdo che nessuno sapesse - in quel luogo - chi aveva consegnato quel biglietto di richiesta d'aiuto.

    Aaron Manolesta • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Stalle • Mattina
    Quale razza di stalliere - seppur giovane o giovanissimo - poteva ancora credere alla sirena dei dentini?!? Ma soprattutto perché davanti ai suoi occhi continuava a cercare nella paglia e nel fieno fin quando poi, visto lo sguardo di Aaron, sarebbe a detta sua tornato a lavorare? Manolesta doveva essere occhi e orecchie di Philipp e quel caso era sicuramente sospetto! Un infiltrazione nel palazzo? Nella Fortezza Rossa? Dentro la capitale di Sette Regni? "Aspettate aspettate!" ribatté allora Aaron "Forse è meglio che parliamo con il responsabile delle stalle no? Non vorrei che quello che cerchiate vi sia stato sottratto" fece quindi per gridare al ladro al ladro ma non voleva usare quell'epiteto, non gli pareva giusto, non aveva le prove di un furto ma quel tale ragazzino sicuramente era un furfantello! Aaron quindi - per non lasciarselo sfuggire - avrebbe come fatto uno scatto fino a mettergli una mano sulla spalla destra con l'intento di trattenerlo dicendo anche "Se è per un tozzo di pane che lavorate ve lo do io" sicuro che nelle cucine avrebbe trovato che di meglio rispetto che alla sirena dei dentini, altroché!

     
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    Tornare ad Approdo e rivedere il luogo in cui aveva perso sua cugina, le risvegliò uno strano senso di angoscia e iniziò a sentirsi in pericolo.
    Le parole del marito la aiutarono un po', ma nel suo cuore era certa che quel posto non poteva portar loro nulla di buono.

    Promettimi che mi porterai via di qui il prima possibile disse, rivolgendosi ad Arthur.

    Il frutto del loro amore le toglieva gran parte delle energie e tutto ciò che mangiava lo rigettava, o almeno gran parte.

    Arthur, sono certa che tu voglia solo il bene per me e il tuo voler farmi visitare da un maestro è semplice premura di marito, ma non è mia intenzione farmi mettere le mani addosso da uno sconosciuto in questo momento

    Era certa della sua condizione e sapeva bene che tutto il disagio che stava provando non era altro che il naturale andamento della gravidanza. Non aveva voglia di uomini attorno che le dicevano cosa fare, lei lo sapeva benissimo.
    Il viaggio non era stato semplice e tutta la fatica provata le si leggeva in viso.
    Quando da lontano vide la fortezza rossa, sentì un enorme peso sullo stomaco ed abbassò lo sguardo, come se potesse nascondersi da quel castello maledetto.

    Voglio tornare a casa mia sussurrò.

    Ogni passo del cavallo le rimbombava nelle orecchie come fosse un martello.
    Si passò una mano sulla tempia sinistra e strizzò gli occhi, in quanto la testa iniziava a farle male.
    Forse era un po' disidratata, o forse era solo terrorizzata di essere tornata nella città che più le aveva portato sofferenza.
    "Dobbiamo finire ciò che abbiamo iniziato e poi ce ne andiamo" pensò, mentre cercava di mantenere il controllo del suo corpo.

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    Le parole del Dondarrion, così misteriose e all'apparenza senza un senso logico... avevano in qualche modo incuriosito il giovane Langward che di altre complicazioni preferiva non saperne.
    Alzò leggermente lo sguardo e osservò Duncan ancora preso a parlare. << Il tempo è giunto, Eldridge Langward >>
    A quelle parole il nobile tentò di chiedere ulteriori spiegazioni ma venne travolto dalle parole dell'uomo d'arme.
    << Sapete qual'è la domanda che trovo scritta suoi volti di chiunque incroci il mio sguardo qui nella Fortezza? "Perché è tornato..." >>
    << Dunc- >> Il secondo tentativo di Eldridge non andò come aveva sperato. L'uomo non diede alcun modo al Langward di inserirsi nella conversazione. Un atteggiamento da maleducati che il nobile tentò di sopportare malgrado il tanto nervoso che stava pian piano salendo.
    << Sono tornato perché il dovere mi ha chiamato come il suono di una tromba alla guerra. Mi ordine di alzare lo scudo non solo per me stesso, ma per ogni anima che trova rifugio dentro le mura di questo regno >>
    Eldridge non poté far altro che incrociare le braccia. La sua espressione parlava chiaramente: Era oltremodo infastidito dai modi del Dondarrion, che continuò ad ignorare i vari tentativi del Langward.
    << Nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello! Sono stato chiamato a proteggere il primogenito del Re, il futuro di questo nostro Regno. Eppure non c'è un Re, non c'è un Matrimonio, non c'è un poppante >>
    Duncan non era il solo ad avere certe preoccupazioni. Molti altri, compreso Eldridge, si chiesero dove potesse essere il Re. Era ormai passato tanto tempo dalla sua partenza e la Corte di Approdo sembrava non avere ulteriori informazioni sulla faccenda.
    << E' perché non c'è futuro, Langward. Siete pronto per l'abbraccio dello Sconosciuto? >>
    Il ragazzo mosse rapidamente lo sguardo. In quell'istante sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Ebbe paura.
    Si guardò attorno preso dal panico, da un panico che stava in tutti modi cercando di nascondere.
    Intimorito da quelle parole, decise di agire con prudenza retrocedendo di qualche passo.

    << Duncan... per cortesia... ora fatemi il favore di chiudere per qualche secondo quella bocca... >> Nella sua voce si sentiva chiaramente una certa angoscia.
    << Avete detto una marea di cose... una dopo l'altra... senza neanche darmi una spiegazione concreta. A-andate al dunque no? Anziché perdere tempo prezioso... Venite qui, vi prendete la libertà di disturbarmi e... e come se non bastasse, iniziate a parlare ininterrottamente senza neanche darmi la possibilità di fare domande... questo atteggiamento da maleducato, vedete, lo ritengo.......i-intollerabile... soprattutto visto che siete qui per chiedere il mio aiuto... Apprezzo la vostra volontà, le vostre buone intenzioni... ma... ma siete partito con il piede sbagliato... c-cercate di attenervi alle buone maniere, prima di tutto, e... di rispiegarmi in modo conciso... di cosa avete bisogno, Duncan?... >>

    *Parole: 473 compresi i dialoghi di Duncan
     
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    Laenor Longwaters - Isabel Snow- Arthur Waters• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porta del Drago • Mattina

    Gli occhi della Fanciulla incrociarono quelli di Laenor e a lui si portarono come il resto delle sue attenzioni.
    "Capitano, siamo contadini, fattori e artigiani. Il mio nome è Monna, conducevo i buoi di Lord Sunglass al pascolo insieme a mio padre."-il Longwaters non aveva una conoscenza approfondita di tutti i vassalli delle Terre della Corona, ma sicuramente il nome dei Sunglass gli era noto.
    "Sweetport Sound è caduta in mano ai religiosi che si fanno tatuare una stella in fronte e si lasciano rasare i capelli." -quel che più si temeva era accaduto dunque, i fanatici illyriani avevano conquistato un altro castello!
    "C'è stata una battaglia. Parte del popolo si è unita a loro, hanno rovesciato il castello e preso in ostaggio lor nobili Signori. Anche mio padre è stato ucciso per non aver voluto rinnegare i nostri Dei." -le informazioni che la ragazza riportava con una dignità maggiore di quella che certi soldati avevano nel momento del pericolo erano terribili!
    "Forse non ne sapete ancora nulla perché hanno ammazzato i corvi, io non lo so. Quel che so è che ci siamo trovati fuori dalle mura senza più una casa o un posto dove andare e siamo venuti qui raccogliendo anche coloro che avevano perso tutto a causa del terremoto." -ecco, il terremoto quello sì che anche il Capitano della Porta del Drago l'aveva sentito! Solo che fino ad allora non erano giunte ad Approdo notizie di danni o feriti.
    "Fate quel che dovete Capitano, ma non rimandateci indietro da quel Neemia per favore...quel che fa con chi non vuole convertirsi è...è..." -la bionda si portò le mani alla bocca con orrore ma probabilmente a quel punto le attenzioni del Longwaters sarebbero state altrove.
    Neemia, del resto, non era certo un nome facilmente dimenticabile.

    Tiro di Inganno fanciulla vs Laenor
    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*4 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]
    Giudizio mod fanciulla= 8 circostanza (tutto si basa su questo) 4 modalità (so poveracci) =12 punti
    Giudizio mod Laenor= 8 circostanza (è compito tuo proteggere sta Porta) 1 modalità (so poveracci quanto sopra) 3 scrittura= 12 punti
    Scheda fanciulla qui
    Bonus Fama= 0
    Attrazione= 40
    Affinità= 40

    [12 + 0 + 0 + 2*5 + 0 + (70 + 200 + 40)/6 + 40/10]+10%tratto Diplomatica - [12*2 + 0 + 15/3*2+0]= (12+10+51,66+4)+10% - (24+10)= 85,42 - 34= 51,41 Inganno perfettamente riuscito
    Non ti scrivo su COSA sta mentendo però...eh eh...

    Isabel Snow- Arthur Waters• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Barbacane • Mattina

    Il cavallo spronato da Arthur arrivò di gran lena al barbacane della Fortezza Rossa che sia il Waters sia sua moglie avevano imparato a conoscere piuttosto bene: due torrette esterne ben sorvegliate da Cappe Cremisi, mura alte e massicce con merlature squadrate ed infine porte bronzee dove in questo momento era giunta una giovane Cappa Dorata in affanno.
    "Caspian, dalla Porta del Drago. Il Capitano Longwaters mi manda a conferire con il Maestro delle Leggi, dove si trova ora?"
    "E' riunito con il Concilio Ristretto al momento. Dubito ti facciano entrare, ma puoi provare a farti ricevere."
    Che tutto il Concilio fosse riunito insieme era una buona notizia per Arthur che non avrebbe dovuto faticare a far arrivare le informazioni a chi di dovere. Forse non in molti si ricordavano della Snow al castello, ma il prestigio dello scudiero del Primo Cavaliere era tale che non fecero molte domande al suo arrivo, spronando invece guardie e stallieri a correre in aiuto per sellare il cavallo e offrire il braccio alla Lady.

    Marissa Waynwood• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stanze del Maestro delle Leggi • Mattina

    "Aye, provvedo subito Signora!" -si inchinò il servitore sparendo dalla vista della Waynwood.
    Il problema per Marissa però non si esauriva in quel messaggio...quante erano le missive che nella confusione della scrivania di suo fratello erano state dimenticate? Eccole ora, tutte di fronte ai suoi occhi. Ce n'era una di Ser Alleras in cui il cavaliere domandava di poter recuperare la Principessa Lilyanne a Lancia del Sole, una da Isola della Chela con la descrizione del presunto ladro dell'ascia di Lord Celtigar su cui a quanto ne sapeva la ragazza non era ancora stata formulata alcuna accusa, una da Riposo del Corvo che parlava di nuove insurrezioni di fanatici, una dalla Cittadella che parlava di mercenari schiavisti nell'Ovest...quante faccende erano state lasciate in sospeso quel mese dal Maestro delle Leggi?
    C'era qualcosa che Marissa potesse fare per aiutare il fratello?

    Aaron• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stalle • Mattina

    "Bono tu!"-esclamò sorpreso e finalmente spaventato il bimbetto. No, l'idea di seguire Aaron proprio non gli andava a genio, e a buon ragione!
    Lesto come un fulmine si divincolò dal suo "aguzzino" imboccando la porta della stalla verso il cortile interno, deciso a proseguire la sua fuga chissà dove. Aaaron poteva provare ad inseguirlo, chiamare le guardie affinché lo bloccassero, lasciarlo andare se la questione non era ritenuta importante...insomma...le possibilità si aprivano di fronte a lui!

    Eldridge Langward• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Parco degli Dei • Mattina

    Finalmente Duncan restò in silenzio, lasciando che fosse il Langward a spiegarsi e a chiedere spiegazioni. Rispose dapprima con un sospiro spezzato, che sapeva d'angoscia, quindi con un mezzo sorriso malinconico: "Nulla Langward, non angustiatevi più per ragione mia. Non ho bisogno di nulla oramai..."
    Il sorriso restò appiccicato sulle labbra ma vi restava come falena morta sul muro. Un altro sospiro, stavolta per incoraggiarsi: "Vi lascio alla vostra passeggiata. Dimenticate i vaneggiamenti di questo folle scostumato." -avrebbe salutato il compagno di chiacchierata con una pacca amichevole sulla spalla se glielo avesse concesso, quindi si sarebbe diretto verso l'uscita del Parco degli Dei.
    C'erano ragioni per seguirlo e approfondire la strana conversazione che avevano avuto oppure era il caso che Eldridge continuasse a farsi gli affari propri?

    Lyanne Florent - Philipp Waynwood• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Camera del Concilio Ristretto • Mattina

    "E' esatto, Lord Waynwood. Potremo prendere tempo in codesto modo che avete indicato. Mi premurerò di scrivere subito in tal senso a Ser Forrester." -il Gran Maestro colse al balzo l'occasione offerta da Philipp per temporeggiare con Corinna e al tempo stesso evitare di indisporla come suggerito da James. Iniziare a farle esplicitare le sue richieste via lettera, ecco dunque.
    "Ci sarebbe la richiesta di Ser Alleras per la verità..." -distratta dal Maestro delle Leggi dal suo intervento verso la Florent, Rhaella provò ad avanzare una prima richiesta per la risoluzione del problema Dorne -"E' la Cappa Bianca incaricata di proteggere la futura Regina dei Sette Regni e ha fatto domanda di poter raggiungere Lancia del Sole per riportare a palazzo la Principessa Lilyanne."
    Quell'informazione era posseduta da tutti i presenti fatta eccezione per Lord Velaryon appena giunto nella capitale: "Potremmo concederglielo. Farlo accompagnare da una spedizione diplomatica che ne approfitti per appianare il dissenso con la capitale dorniana. Non rifaremo l'errore di indisporre il Principe con ambasciatori e messi, saremo noi ad andare da lui. Potrei muovermi io stessa se le mie condizioni di salute me lo permettono..." -lo sguardo supplice che la Targaryen lanciò al Gran Maestro fu prontamente stroncato dall'intervento della Cappa Bianca alle sue spalle -"Assolutamente no mia Regina!"
    Ser Brad si prodigò in un inchino imbarazzato di scuse prima di riprendere a parlare: "La posizione dei Martell è di aperta ostilità al momento, è troppo pericoloso per voi nonostante la mia protezione. Se anche voi non faceste ritorno ad Approdo, non ci sarebbe più alcun Targaryen qui alla Fortezza Rossa."
    Lord Velaryon annuì con convizione: "Il vostro Protettore ha ragione, mia Regina. Dovete restare qui sotto le cure del Gran Maestro non per voi stessa, ma poiché il Regno sarebbe perduto se anche voi mancaste insieme a vostro figlio. Piuttosto andrò io se qualcuno avrà il piacere di accompagnarmi."
    "Verrei con voi volentieri, ma non sono ben conosciuto per le mie capacità diplomatiche." -benché nessuno osasse più chiamarlo Lo Spogliato, le impudenze del Roote alla corte dei Tully non erano certo state dimenticate. La Targaryen decise di ignorarlo e concentrarsi invece a bocciare la proposta di Monford: "Vi ringrazio mio buon Monford, ma siete appena giunto qui alla capitale. Dovete organizzare la flotta, recuperare i marinai, pensare alle difese della costa...non posso permettere che abbandoniate il servizio proprio ora." -lo sguardo della madre del Re si spostò pericolosamente verso Philipp e Chelsted -"Lord Staunton, Lord Waynwood, ve la sentireste di svolgere questo servizio per la Corona?"
    Si sentì lo Staunton deglutire rumorosamente: "Siete il nostro Maestro del Conio da anni, avete l'esperienza necessaria per valutare un buon accordo se necessario. E voi Lord Waynwood siete non solo Maestro delle Leggi, ma anche Protettore dell'Est. Non c'è verso che il Principe Martell si senta offeso stavolta da chi è stato mandato da lui."

    Holland• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porta di Ferro • Mattina

    Situazione congelata per 1 turno in attesa di Holland










    Nick• 10 febbraio 286 • Approdo del Re - Porto • Mattina

    Situazione congelata per 1 turno in attesa di Nick










    Ormund• 10 febbraio 286 • Fortezza Rossa- Stanze di Lady Lyanne • Mattina

    Situazione congelata per 1 turno in attesa di Ormund









    Movimenti png
    CITAZIONE
    In scena
    Caspian è appena arrivato alle porte della Fortezza Rossa e sta chiedendo informazioni sull'ubicazione del Waynwood
    Nel prossimo turno arriverà alla camera del Concilio

    Fuori scena
    Staffettista mandando da Ser Thorne ad avvertire Laario
    In questo turno ha raggiunto le caserme e sta informando Laario.
    Servitore mandato da Marissa da Laario
    In questo turno raggiunge le porte della Fortezza Rossa per uscire in capitale, poi andrà alle caserme
    Turni necessari per il movimento= 3
    Turni eseguiti 1/3

    CITAZIONE
    Note particolari:
    -vengo a scrivere una cosina per Laenor nel post delle domande
    -Arthur ed Isabel sono ora alle porte della Fortezza, potete da Regolamento in un turno raggiungere la camera del Concilio che è sorvegliata da Cappe Cremisi (in questo caso vi muovereste insieme a Caspian)
    -Eldridge ed Aaron: come preannunciato in pvt, diversamente da chi svolge un ruolo di rilievo in Fortezza che verrà coinvolto volente o nolente nelle vicissitudini che capitano (cioé Philipp, Lyanne e Laenor), il vostro grado di coinvolgimento nelle vicende sarà una vostra scelta. Io vi presento cose, poi vedete voi.

    Limite post: sabato 16 dicembre
     
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    Philipp Waynwood • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Camera del Concilio Ristretto • Mattina
    Archiviato il tema Forrester, dopo l'idea di Philipp anche il Gran Maestro sposava l'ipotesi di chiedere a Corinna cosa volesse dalla Corona, sul tavolo rimaneva la questione dorniana. Spinosa, piena di incertezze e con altrettanti pregressi pericolosi visto che Dorne era nota - in passato come oggi - per essere una terra fortemente identitaria. La Regina Madre avrebbe calato sul piatto la richiesta di Ser Alleras, il Waynwood la conosceva bene quella proposta, andare a Lancia del Sole, prendere la principessa reale e tornare a casa il tutto armati fino ai denti vendendola come una missione diplomatica. La proposta - o richiesta - era rimasta a giacere sul tavolo del Concilio Ristretto nel mese trascorso, Philipp aveva inteso che il Maestro dei Sussurri se ne sarebbe occupato ma le cose erano molte, moltissime, e capitava che alcune fossero rimaste in sospeso. "Si... Ser Alleras mia Regina... una richiesta sospesa per mancanza di truppe mia signora" sussultò - come colpevole - il Maestro delle Leggi poiché era consapevole che mandare un topolino nella tana del gatto sarebbe stato non pericoloso, di più! C'era da affrontare il mare, la situazione diplomatica spiccia, l'odio dorniano per la Corona e se non bastasse era evidente che arrivare armati non sarebbe stato ottimale no? La Regina Madre del resto era dell'opinione di andare ella stessa con quello a recuperare la sposa del figlio, proposta quanto più bizzarra poiché se Philipp aveva capito una cosa era che almeno un drago dovesse sempre stare ad Approdo del Re "Mia Signora! Perdonate l'ardore ma NO, non è vostro compito concordo con Ser Brad nel tutelare la vostra vita rispetto alla posizione dei Martell che evidentemente cercano il motivo di scindersi dalla Corona dei draghi" affrontare così direttamente Rhaella gli sarebbe costato - prima o poi - qualcosa ma non potevano permettersi di perdere il controllo della capitale riconquistata con tanta fatica. Come la Spada di Damocle al di sopra del loro destino questa pendeva su Philipp - e Chelsted a quanto pare, ai quanto è amaro il destino - con la proposta neanche troppo velata di andare loro a Lancia del Sole. L'uomo del tesoro deglutì vistosamente, uomo di poca fede? No, non era un guerriero e forse sulla diplomazia non era così ferrato come diceva la Regina Madre. Quanto a Philipp... bé... "Mia Signora non sono certo qui per essere uno che si tira indietro!" asserì di primo fiato "I problemi della proposta di Ser Alleras restano i medesimi pero: truppe, ostilità, volontà" inoltre quanto gli sarebbe costato allontanarsi ancora una volta da casa? Da Approdo del Re? Con il Sovrano ad Essos era cosa buona affrontare il fronte dorniano? "Mia Regina..." guardò Lord Chelsted con una freddezza mai vista "... ritengo che uno solo di noi a questo tavolo debba eventualmente affrontare la missione per non mettere a rischio la funzione di questo Concilio e del Regno che vostro figlio ha ricostruito con tanta fatica. Se riteniamo che Lord Chelsted, quale Maestro del Conio e quindi maggiore conoscitore dei cordoni della borsa reale, possa condurre un buon accordo per riportare qui la sua grazia reale sarà Casa Waynwood a fornire la scorta per non opprimere ulteriormente le difese della capitale. Diversamente... sospirò come preoccupato "... valutiamo anche una missione in gran segreto priva dei fronzoli della diplomazia! Quattro uomini scelti, capitanati da Ser Alleras, ma in tal caso dovrà essere supportata dalla nostra rete di spie e dalla nostra regia marina" volse quindi lo sguardo alla Florent che sedeva sulla tavolata poiché non gli era chiaro di cosa disponessero effettivamente ed infine sul Maestro della Flotta.

    Marissa Waynwood • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Stanze del Maestro delle Leggi • Mattina
    Il servitore si sarebbe ora prodigato ad investigare e scoprire il mittente, Marissa poteva dirsi soddisfatta ma nel voltarsi avrebbe visto lo scrittoio imponente del fratello colmo e trasudante di carte e carteggi... per lo più inutili... altrettanti di rilevanza discreta ai quali forse era necessario dare un occhio "Forse si dovrebbe dotare il Maestro delle Leggi di una vera e propria macchina burocratica, non solo di questo ufficio" mormorò la giovane lady affinché chi avesse orecchi per intendere intendesse! Suo fratello sfortunatamente non era uno e trino, aveva il dovere ed il compito di proteggere la Valle di Arryn ancor prima di quel desiderato ruolo nelle capitale ma quanta burocrazia, quante beghe, quanti impicci gli si erano riversati addosso. Le passò una ad una tra le sue mani... tutte sembravano importanti, alcune più di altre... non osava immaginare i problemi risolti allora! La prima riguardava la marca dorniana, Ser Alleras Protettore giurato della promessa sposa di Re Rhaegar Targaryen chiedeva di poter recuperare la sposa a Lancia del Sole "Questo è un affare diplomatico... meglio metterlo da parte" disse a voce alta. La seconda giungeva dall'Isola delle Chela, Lord Celtigar era scomparso, la moglie malata, in tutto questo si dava notizia della sparizione di un'ascia valyriana. Nulla di buono insomma, la giovane non si intendeva bene di armi ma la descrizione poteva essere confrontata con quella di altri ricercati? "Portatemi la lista dei ricercati dei Sette Regni ve ne prego!" disse al servitore "Intendo confrontarli con quanto è scritto qui: si trattava di un uomo alto e muscoloso, con la chioma fulva e la barba del medesimo colore e dagli occhi smeraldini. Se avremo delle corrispondenze valuteremo di aumentare la taglia per ricercare anche l'ascia da guerra" e con la delicatezza che la distingueva poi concluse "Risponderò a Maestro Vilkas quanto faremo per loro". La terza missiva giungeva da Riposo del Corvo, Casa Staunton riportava nuove insurrezioni di fanatici sulle coste delle Terre della Corona ma Marissa sapeva in che stato versava la Corona "Chiederemo a Ser Radoulf, una volta rientrato da Rosby, di occuparsi anche di questa grana" poiché più di così cosa avrebbero potuto fare? L'ultima, la quarta, giungeva dalla Cittadella. Maestro Biffus riportava le voci dell'Ovest, di schiavisti e mercenari, storie terribili e fenomeni simili al biglietto che avevano appena trattato! "Sir, questa missiva della Cittadella è rivelatoria forse... riporta una voce di un certo Ser Himra Celtigar che è in viaggio verso Nord... che sia il caso di convocarlo qui ad Approdo?".

    Aaron Manolesta • 10 Feb 286 • Fortezza Rossa - Stalle • Mattina
    Lo svincolarsi del giovanotto che aveva bloccato lo avrebbe solo che insospettito! "Ma allora state scappando!" urlò con vigore Aaron dopo essere stato respinto nella presa con la quale aveva cercato - invano - di fermare la fuga prima di urlare "AL LADRO! AL LADRO" volendo così richiamare sul giovinetto in fuga l'attenzione delle guardie. Del resto non erano propriamente in mezzo al nulla ma nelle stalle della Fortezza Rossa se lo sarebbero lasciato sfuggire? Aaron stesso comunque lo avrebbe rincorso, non gli piaceva l'idea di essere preso in giro, tantomeno dalla favola della fata o sirena dei dentini che fosse. Il giovinetto al servizio del Maestro delle Leggi non si sarebbe fatto imbrogliare così!

     
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