Regno di Baelor I Targaryen

161 A.A. - 171 A.A.

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    Primo del Suo Nome, Re dei Tasti delle Barre Spaziatrici e dei Primi Punti, Sovrano dei Libri e Protettore della Biblioteca

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    Regno di Baelor I Targaryen


    161 A.A. - 171 A.A.



    Giovinezza

    Baelor è un giovane riservato e un gran studioso. Ha una sincera e forte devozione per i Sette Dèi ed esprime il desiderio di divenire septon, ma suo padre non glielo concede, esigendo che sposi sua sorella Daena, come di consuetudine all'interno della dinastia Targaryen. Nel 160 A.A., con estrema riluttanza, Baelor obbedisce, rifiutando, però di consumare il matrimonio.

    Regno

    A diciassette anni, in seguito alla morte del fratello re Daeron, Baelor ascende al Trono di Spade. Poiché i dorniani si sono ribellati ed hanno trucidato re Daeron, il principe Viserys, zio e Primo Cavaliere di Baelor, detiene quattordici ostaggi d’alto lignaggio che, rinchiusi in cella, attendono l’ora della propria esecuzione.
    Il primo atto di re Baelor si rivela uno shock. Egli, infatti, concede la grazia a tutti gli ostaggi dorniani, senza prestare ascolto a chi ne chiede la morte. Simili dimostrazioni di misericordia e di pietà tornano a ripetersi nel corso dei dieci anni del suo regno. Quando i lord e il Concilio esigono vendetta, Baelor arriva a perdonare pubblicamente gli assassini del fratello e dichiara la sua intenzione di “sanare le ferite” della guerra provocata da quest’ultimo, riconciliandosi con i dorniani. Comunica, inoltre, che si recherà a Dorne senza spada né esercito.

    Scalzo e vestito solo di tela e di sacco, Baelor attraversa la Strada delle Ossa per rappacificarsi con Dorne. I quattordici ostaggi d’alto lignaggio lo seguono in sella ad eleganti destrieri. Prima di tutto, Baelor giunge alla sede della Casa Wyl, ove trova suo cugino, il principe Aemon il Cavaliere del Drago, rinchiuso nudo in una gabbia. Baelor ne chiede la liberazione, ma gli esponenti della Casa Wyl rifiutano. Il re innalza allora una preghiera per il cugino, promettendogli di tornare presto.

    Il viaggio verso Lancia del Sole si rivela assai arduo, ma Baelor sopravvive comunque al clima torrido e alle sabbie roventi. Il principe di Dorne mostra riconoscenza per la misericordia riservata agli ostaggi dorniani di sangue nobile e accetta di ascoltare la proposta di Baelor. Desideroso di riconciliarsi con Dorne dopo il fallito tentativo di conquista del Giovane Drago, Baelor dispone il matrimonio tra Daeron II, suo giovane cugino, e la principessa Mariah Martell. Sia Daeron che Mariah sono ancora soltanto dei bambini, quindi le nozze dovranno essere celebrate al raggiungimento della maggiore età. Terminato il breve soggiorno di Baelor a Lancia del Sole, il principe di Dorne mette a disposizione del sovrano una galea con cui far ritorno ad Approdo del Re. Il giovane re Baelor, però, declina l’offerta, sostenendo che gli Dèi gli hanno comandato d'andare a piedi. All’interno della corte dorniana, molti temono che il viaggio sia troppo rischioso e che Baelor possa morire nell’affrontarlo. Ciò comporterebbe la rottura dell’armistizio e riaccenderebbe la collera del Trono di Spade. Il principe di Dorne si assicura, dunque, che i lord della sua terra siano ospitali con il sovrano. Baelor non manca di onorare la promessa fatta al Cavaliere del Drago, il quale è ancora prigioniero. Il principe di Dorne ha già inviato un messaggio a Lord Wyl, intimandogli di rilasciare Aemon sotto la custodia del re.

    La gabbia in cui Aemon è rinchiuso è sospesa su di una fossa piena di vipere. Le serpi non possono raggiungere il prigioniero, ma la fame, il sole del giorno e il gelo della notte finiranno comunque per ucciderlo. Al posto di liberarlo come gli è stato ordinato, Lord Wyl consegna a Baelor la chiave della gabbia, invitandolo ad usarla lui stesso. Il Cavaliere del Drago implora il cugino e nuovo re di abbandonarlo, ma quest’ultimo rifiuta, entrando nella fossa infestata dalle vipere.

    Sebbene in racconti e ballate si dica che le serpi si limitino ad abbassare il capo, rifiutandosi di attaccare Baelor perché protetto dagli Déi, la realtà è ben diversa. Baelor viene morso una dozzina di volte, ma in qualche modo riesce a raggiungere la gabbia e a passare la chiave al cugino prima di perdere i sensi. Aemon spalanca la porta della gabbia, balza nella fossa e, circondato dalle vipere insidiose, si cimenta nel tentativo di trasportare Baelor al sicuro. Si dice che, nel frattempo, i membri della Casa Wyl facciano scommesse su quanto a lungo i due possano resistere. La loro crudeltà serve soltanto a spronare Aemon, che riesce nell'impresa di abbandonare la fossa insieme al suo re.

    Baelor entra in coma a causa del veleno. Suo cugino Aemon lo trasporta lungo la Strada delle Ossa e fino ad un villaggio dove si procura dei vestiti e un asino con il quale proseguire il cammino. Il Cavaliere del Drago giunge al castello di Blackhaven, dove Baelor è curato da un Maestro. Infine, il sovrano si sveglia sulla via per Capo Tempesta, ma deve passare ancora un anno prima che sia in grado di viaggiare sino ad Approdo del Re.

    Al suo ritorno, Baelor trascorre i restanti anni del suo regno in preghiera e nella più fervente devozione al Credo. Per placare gli istinti della carne che tanto lo ripugnano, digiuna fino a perdere i sensi. Chiede all'Alto Septon di sciogliere il suo matrimonio con la sorella Daena, dato che non è stato consumato, e viene esaudito. Suo zio Viserys continua ad amministrare il regno come Primo Cavaliere del Re, ma è preoccupato dai decreti e dalle scelte del nipote suo sovrano.

    Dopo che il suo matrimonio è stato annullato, Baelor confina tutte e tre le sue sorelle, Daena (in precedenza sua moglie), Rhaena ed Elaena, in quella che diviene nota come Cripta delle Vergini. Il re intende impedire che la loro bellezza tenti lui e gli altri uomini di corte facendoli peccare di lussuria. Il principe Viserys e i membri del Concilio si oppongono fermamente a tale decisione, ma Baelor è irremovibile. Le principesse sono recluse in appartamenti dotati di tutte le comodità e lord e cavalieri mandano loro le proprie figlie come dame di compagnia per ingraziarsi i favori del re. Baelor vieta la prostituzione ad Approdo del Re e bandisce le prostitute e tutti gli schiavi del sesso dalla città. Sebbene preghi per loro, non può sopportarne la vista. Il Concilio Ristretto protesta vigorosamente, mettendo il re di fronte ai disagi che possono derivare da ciò, ma Baelor non presta loro ascolto, limitandosi ad ignorare il malcontento che scaturisce dal suo decreto. In quanto uomo di fede, il sovrano non intende ricorrere alla violenza in alcun modo. È infatti fermamente convinto che l’unica arma concessa al credente sia la preghiera. Le nuove leggi del sovrano, nonché i suoi editti bizzarri, fanno si che lo scontento maturi fra i lord del regno. Sono in molti a mormorare che Baelor sia stato reso pazzo dal veleno delle serpi. Il re sostiene che gli Dèi gli hanno inviato una visone, ordinandogli di edificare un Grande Tempio in cima alla Collina di Visenya. I lavori di costruzione hanno inizio, ma Baelor muore prima di poter assistere al completamento del tempio.

    Il sovrano si guadagna l’inimicizia dei nobili costringendo l’orgoglioso Lord Belgrave a lavare i piedi ad un lebbroso. Tenta, inoltre, di far rimpiazzare tutti i corvi utilizzati per il recapito di messaggi con delle colombe. Non vi riesce e il suo fallimento è ampiamente dibattuto in Ali nere, parole veloci, un volume redatto da Maestro Walgrave. Dispensa dal pagamento delle tasse i lord che salvaguardano la virtù delle proprie figlie attraverso l’uso della cintura di castità e cerca di resuscitare i draghi pregando sulle uova di drago pietrificate. Gli dèi non esaudiscono la sua richiesta. Infine, il sovrano fa bruciare tutti i libri vergati da Septon Barth, adducendo come pretesto che questi era più uno stregone che un uomo del Credo.

    Baelor è tuttavia molto amato dal popolo, in quanto non esita a prelevare dalle casse del regno per dare ai bisognosi e si adopera perché i poveri abbiano cibo e un tetto. Per esempio, si assicura che ogni uomo e donna della città riceva ogni giorno una pagnotta per un anno. L’Alto Septon diventa in questo periodo una figura assai influente, in quanto il re tiene in gran conto le sue parole ed agisce di conseguenza.

    Alla morte dell’Alto Septon, re Baelor si occupa personalmente di trovare un sostituto. La scelta ricade su di uno scalpellino, chiamato Pate come il defunto Alto Septon. Egli è un raffinatissimo scultore e ciò porta Baelor a pensare che sia la personificazione stessa del Fabbro. Sebbene scolpisca divinamente, il nuovo Alto Septon non sa leggere, né tanto meno scrivere e recitare preghiere. È additato come un ignorante e muore di febbre in meno di un anno dal ricevimento dell'incarico. Girano voci che sia stato il Primo Cavaliere del Re ad avvelenarlo, al fine di rimediare al disagio diffuso nel regno.

    In seguito, Baelor si occupa dell’educazione di un bambino di otto anni, un monello di strada che si dice sia figlio di un commerciante di tessuti. Baelor sostiene che gli Dèi operino prodigi nel ragazzino e decreta che dev’essere lui il nuovo Alto Septon. Siccome il re è sempre pronto a prodigarsi per il Culto, i Più Devoti non mancano di assecondare la sua decisione.

    Quando Daena Targaryen, precedentemente sposata a Baelor, mette al mondo un figlio bastardo che chiama Daemon Waters, il re digiuna in espiazione dei peccati della sorella. Successivamente, dopo che sua cugina Naerys dà alla luce due gemelli nati morti, digiuna per addirittura quaranta giorni e quaranta notti, rifiutando tutto ciò che non sia pane o acqua. Il quarantunesimo giorno, il re collassa. Né Gran Maestro Munkun né l’Alto Septon ragazzino, che a detta del sovrano opererebbe miracoli, sono in grado di salvarlo.

    Gli storici riportano che Baelor è morto di fame dopo prolungati digiuni che avevano lo scopo di liberarlo dai desideri della carne, anche se taluni credono che il re sia stato avvelenato dal principe Viserys, suo zio e Primo Cavaliere.

    Lascito

    Baelor è una figura controversa nel panorama dei re Targaryen.
    Alcuni lo ricordano come un grand’uomo e un santo che prega e digiuna molto per avere visioni; codesti l’onorano per i suoi contributi a favore del Credo, in special modo per la costruzione del Grande Tempio di Approdo del Re, che, una volta completato, viene chiamato Grande Tempio di Baelor in sua memoria. Molti altri ammirano il sovrano Targaryen per la misericordia mostrata agli ostaggi dorniani in seguito al fallimento della Conquista del Giovane Drago, per esser riuscito a negoziare la pace con Dorne, per la carità verso i poveri ed il coraggio dimostrato nel salvare il Cavaliere del Drago dalla fossa infestata di vipere.
    Altri, invece, lo considerano un debole, un ipocrita e un folle in preda ad allucinazioni e guidato nelle sue decisioni da una forma di fanatismo religioso. In particolare, non gli si perdona la reclusione delle principesse sue sorelle, l’abolizione della prostituzione, l’aver dispensato dal pagamento delle tasse i lord che difendevano la virtù delle proprie figlie attraverso un uso assennato della cintura di castità, la perdita della cultura dovuta alla decisione di bruciare diversi libri, fra i quali i volumi del notevole Barth, e il non aver consumato il suo matrimonio, fatto che è causa della nascita di Daemon Blackfyre.
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