Il Lupo e il Tulipano

Quest di trama Caleb/Hadray

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    Re del Nord

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    Sbuffai, era il secondo giorno di viaggio, ogni minuto che passava avvertivo sempre di più l'incombere del matrimonio su di me.
    Ero stanco di dover seguire sempre e solo i miei doveri, sempre e comunque. Ero andato alla Barriera, lasciando Keriann da sola, ero partito verso il sud, lasciando le mie terre per trovare Zacharian, il quale poi sarebbe stato processato dopo le nozze.
    L'unico aspetto che mi aveva veramente spinto a partire era la possibilità di rivedere Aconé, e invece anche lì ero rimasto vittima di qel maledetto gioco di alleanza chiamato Gioco del Trono.
    Quando sarei riuscito a decidere in prima persona, nel bene o nel male, per il mio futuro?
    Eppure sussurrò una vocina nella mia testa Sei stato libero quella notte, libero di decidere, di rischiare, di amare Aconé per un'altra volta
    Era vero, avevo deciso, ma quando la avrei rivista?

    "Cr..credimi...io lo volevo...lo volevo davvero...sarai suo. La Principessa...è...è splendida...e...e saprà farti..saprà farti felice Caleb...vedrai.."



    Era bella, la principessa, non potevo negarlo. Altri nobili sarebbero stati al settimo cielo al mio posto.
    Ma io non ero gli altri nobili.

    "Infine, quella più importante. Avevi promesso di diventare un Lord giusto, onesto, e dal cuore buono. Fallo. Proteggi il Nord, proteggi la tua gente, tua sorella, la tua famiglia...un giorno, forse, ci rincontreremo ed io voglio poterti guardare con gli stessi occhi con cui lo faccio ora."



    Strinsi le labbra Hadray, posso parlavi un momento? Chiesi rivolgendomi al ragazzo dai capelli biondi accanto a me, e facendo avanzare il mio cavallo in modo da allontanarmi leggermente dai soldati e non essere più a portata d'orecchio.

    Andai avanti, e dissi Nella fortezza rossa ci saranno tanti uomini fedeli al re, e al Maestro dei sussurri, a sua volta fedele alla casa regnante. Voi siete una persona d'onore, ma vi prego di stare ancor più attento del solito, a voi stesso soprattutto. Non posso dire di amare i Targaryen, dopo come il regno sia rimasto nel caos senza che accadesse nulla Rimasi un po in silenzio Al tempo stesso, non siamo al corrente di tutti gli eventi accaduti... Dunque potrei sbagliarmi, e sono più che pronto a riconsiderare la mia posizione rispetto a loro

    Socchiusi gli occhi, fissando Hadray Ma non è per questo che ti ho chiesto di seguirmi qui avanti, è per dirti che ho... Riflettuto su quello che ci eravamo detti riguardo ad Aconé... E volevo assicurarti che ora come non mai sono determinato a tenerla al sicuro... Lei è intelligente, e già da ora sta lavorando a un modo per non far mai sospettare di noi due. Tutte le misure che possiamo prendere sono approssimative, lo so, ma volevo farti sapere che la nostra Rosa del Destino si è già messa all'opera... Piccoli passi per volta, ma passi sicuri. Forse, in futuro, saranno determinanti

    Era vero, avevo ricevuto un corvo da Aconé che a prima vista sembrava un normalissimo messaggio, forse addirittura infantile, ma mi ero messo d'impegno ed ero riuscito a decriptarlo... Dopotutto era il mio codice!
    Ricordavo distintamente l'orgoglio e la gioia che avevo provato capendo lo scopo della lettera, ma al tempo stesso il messaggio era stato dolceamaro.
    Aconé aveva detto alla principessa che ero innamorato di lei, Selene Targaryen, sin dal solstizio d'inverno. Era stato uno shock, indubbiamente, ma le ultime due parole erano state un balsamo per il mio cuore, due parole che avevo sentito, come se fosse stata lei a sussurrarle nel mio orecchio.
    La amavo, oltre ogni dire.

    Chiusi gli occhi tristemente, continuando a cavalcare su Huracan, allontanandomi sempre di più da Alto Giardino e dai miei sogni, avvicinandomi sempre di più al matrimonio, e al mio futuro.

    Il corvo che ho citato è ancora work in progress, appena arriva alla voliera lo linko, il messaggio comunque era quello, a grandi linee :D
     
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    Cavalcare non era mai stato così dispersivo. In quei giorni di viaggio che lo separavano da Approdo del Re e dalla sorella, gli sembrava di vivere in un mondo ovattato. Non v’era nulla. Non lo stupivano gli splendidi paesaggi della sua terra, non lo attiravano i pensieri sul suo futuro e sul matrimonio, non lo catturava la felicità per la cattura del cugino Hightower. Nulla albergava nell’animo fiero del giovane Tyrell, che cavalcava vuoto per la strada delle Rose, solo, perso nei suoi pensieri quasi apatico, come apatico ricordava essere Tarquin, quel misterioso coppiere con cui aveva legato un rapporto segreto. Hadray sapeva che mai come ad Approdo gli sarebbero serviti i suoi servigi. E sicuramente non pensava al versare il vino sulle coppe senza spanderlo.
    Sospirò aumentando il passo e staccandosi leggermente dal gruppetto di soldati che li seguiva. Il destriero bruno rispose con prontezza al colpo di sperone del suo cavaliere, e ben presto, si ritrovarono in testa al gruppetto, affiancati soltanto dallo Stark e il suo particolarissimo stallone grigio cenere.
    Quando Caleb gli rivolse la parola, fu come essere svegliati di soprassalto durante una notte di sonno pesante, e mancò poco che Hadray trasalisse. Rimase ritto in sella, invece, e gettò uno sguardo al suo accompagnatore, come per rendersi conto di chi fosse il suo interlocutore.
    Il giovane parlava di intrighi, paure, draghi e… onore. Quella parola puzzava alle narici del biondo come pesce avariato nelle cucine di Alto giardino. Storse leggermente il naso in una piccola smorfia appena percettibile.

    “Comprendo le vostre parole. Non ho bisogno di sapere verso che direzione stia camminando mia sorella, perché la mia fiducia in lei non lascia posto a dubbi. E’ sempre stata lei quella brava a parlare, non io. Sa cavarsela molto meglio di me, per questo motivo so che ce la farà.”

    Il tono era lento, più del solito. Melanconico.
    I draghi, avevano giocato il loro gioco tremendamente bene. Avevano tagliato le ali a qualsiasi pericolo, senza permettere ad alcuno di avere qualcosa in contrario.
    Si sentiva preda di un potere più grande di lui, sbalzato a destra e manca da una marea fluttuante, senza che riuscisse con le sue sole forze a muoversi in una direzione precisa.

    “I Targaryen… sono la casa regnante. Reggono, governano. Ma dov’era Rhaegar, nel momento del bisogno? Chi ha combinato tutti i disguidi diplomatici con la vostra casa? E, un ultima domanda… chi c’era a fronteggiare Ziben il mostro? Chi c’era alla cattura di Zacharian ad amministrare la giustizia dei 7 regni?”

    Rimase in silenzio stringendo i pugni.

    “Ma hanno il sangue del drago… La loro forza è innegabile.”

    Ragionò su quanto gli fosse costato dire quell’ultima frase.

    “Proseguiamo Caleb Stark. Non è qui, che si compie il futuro di noi tutti. Ma ad Approdo. Non riesco a tener testa alla lentezza dei soldati, perciò sproniamo.”


    Pronunciando quelle parole, diede di speroni sui fianchi del destriero, e cominciò a galoppare al massimo della velocità possibile per sfogarsi, e per cercare di provare quegli ultimi istanti di libertà.

    Direzione Approdo del Re, mi fermerò soltanto sotto le sue mura.
     
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