Addestramento Sartoria 4 Aconé/ Lily

e non l'opposto, che invece è ciò che fanno sempre le donne

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    Addestramento sartoria Aconé>>Lily
    Minimo ricompense
    Aconé (pg addestratore)= 25% in meno add (4 punti esperienza) = 3 punti esperienza + eventuale lunghezza e merito + eventuale affinità
    Lilyanne (pg addestrato + 200 parole)= 25% in più add (4 punti esperienza) = 5 punti esperienza + eventuale lunghezza e merito + eventuale affinità + sartoria4

    Continua da qui

    Fece come gli uomini hanno sempre fatto,
    e come probabilmente faranno fino alla fine dei tempi
    tenne immobile l'ago e cercò di infilare il filo nella cruna
    e non l'opposto, che invece è ciò che fanno sempre le donne.



    "Scrivo spesso ad Hadray, vorrei che anche Victor rispondesse talvolta a qualche lettera ma suppongo non si possa avere tutto dalla vita. Gli ho raccontato della nostra piccola disavventura a Rosby, credo volesse esserne informato,
    attendo ancora una sua risposta."

    Afferrò le forbici infilando pollice e medio negli appositi buchi e con calma ed attenzione prese a ritagliare il tessuto ancorato con gli spilli seguendo il contorno tracciato dal cartamodello. Con un sorriso invitò la Martell a fare lo stesso con il proprio lavoro; effettivamente il corpetto disegnato dalla dorniana appariva un poco storto, ma la Tyrell si era assicurata di aggiungere qualche centimetro alle misure in maniera tale da potersi regolare agilmente con l'orlo in caso ci fossero state sbavature in quella fase.
    "Non preoccupatevi. Suppongo che neppure il più grande guerriero dei Sette Regni sia nato con la spada nel grembo della madre. Imparerete, occorre solo pratica e pazienza. Piuttosto..avete avuto notizie di vostro fratello?"
    Domandò cercando di abbassare la voce affinché la ragazza avesse un poco di privacy; sapeva di toccare un argomento delicato parlando della scomparsa del bastardo, ma credeva di conoscere un poco anche l'indole della Principessa e sperava che confidarsi le fosse di un qualche conforto. La lama delle forbici scorreva ripida lungo il tessuto; la figlia di Lancia del Sole non aveva stretto abbastanza le maglie di lino del tessuto che quindi non opponeva particolare resistenza. Probabilmente quello sarebbe stato un problema in seguito, nel momento in cui avessero applicato decorazioni o la stessa vestaglia fosse stata lavata, ma non volle demoralizzare l'allieva al suo primo compito.
    "So che adesso vi sembrano solo scampoli informi Lilyanne, ma dovete darmi retta, il meglio deve ancora venire. Ora arriviamo infatti alla parte più importante del lavoro di una sarta."
    Sorrise liberando le dita dallo strumento tagliente ed occupandole con un ago; la destra afferrò un gomitolo di chiarissimo lino ritagliandone un'estremità e tenendolo fermo tra indice e pollice, quindi, con estrema attenzione spostò l'appuntito strumento di ferro verso il filo per infilarlo all'interno della sua cruna. Quando la piccola magia fu compiuta, la ragazza lasciò scorrere il filato fino a prendere entrambi i capi della stessa lunghezza e a legarli con un nodo che ne impedisse lo scioglimento.
    "Hannah, la sarta che mi ha insegnato tutto quello che oggi stai imparando da me, mi diceva sempre che la più grande differenza tra gli uomini e le donne sta nella maniera in cui infilano un ago. Loro tengono ferma la cruna muovendo il filo verso di essa, noi soliamo fare per natura il contrario, ossia tenere fermo il filo e muovere la cruna fino ad infilarlo. Non ci avevo mai fatto caso prima, ma ho potuto notare che l'affermazione della sarta non si discosta troppo dal vero. Provate voi."
    Passò dunque il gomitolo alla Martell invitandola ad infilarne un capo all'interno di un secondo ago. Più tempo passava in quella Fortezza più si rendeva conto di quanto uomini e donne fossero diversi. Decise di occuparsi del corpetto, più impegnativo, lasciando la dorniana alle prese con la gonna più semplice; avrebbero unito i lembi di tessuto aperti e ritagliati in un unico corpo. Per fare questo si apprestò ad appaiare le due estremità inferiori della parte superiore della vestaglia facendo in modo che la punta dell'ago le penetrasse entrambe nello stesso punto. Quindi, avrebbe tirato il filo fino a far sì che il nodo ne impedisse il passaggio nel varco creato e avrebbe rinfilato nuovamente lo strumento appuntito nel retro del tessuto.
    "Guardate come sto procedendo io. Dobbiamo unire i pezzi ritagliati, molto semplicemente. Prendetene insieme le estremità e bucatele entrambe tirando bene il filo. Mi raccomando non pungetevi e non abbiate alcuna remora a tirare. Benché molto sottile, il lino è abbastanza resistente da opporsi alle rotture e se non tirerete con adeguata forza il vestito risulterà lasso e sciatto."
    Sapeva che occorreva del silenzio per far sì che la Principessa non si distraesse e proseguire nel suo compito delicato; aveva conosciuto abbastanza Lilyanne da credere che non si lasciasse intimorire né dalla possibilità di sanguinare né dall'applicare una certa forza per un dato scopo. La gonna era semplice, non richiedeva particolari doti, ma era comunque piuttosto lunga e nel tempo che la Martell avesse impiegato per completare il suo lavoro, la Tyrell sarebbe riuscita a comporre il corpetto e le due maniche da unire ad esso.
    "Non credo sia solo un'abitudine che riguarda il cucito, sapete? Quella di cui mi parlava Hannah, intendo. Non che abbia poi così tanta esperienza con l'universo maschile, ma non trovate delle analogie nel modo in cui concepiscono il matrimonio? La cruna, la donna, la tengono ferma, chiusa nelle sue stanze così come me e voi in questo momento, controllata, protetta forse, ferma in ogni modo. Ed il filo, l'uomo, pretendono di infilarlo in un ago fermo tutte le volte che vogliono, se capite cosa intendo. Noi donne invece siamo diverse. Mettiamo il filo al centro di ogni lavoro, l'uomo, il perno stesso della famiglia e del nostro mondo e siamo noi, la cruna, a muoverci e piegarci per assecondare la sua forma ed il suo movimento. E' triste a pensarci, non credete?"
    Quando la Rosa ebbe finito di sistemare la parte superiore della vestaglia, la Martell era ancora alle prese con la sua gonna. Non si spazientì limitandosi ad aspettarla spazzolando il lavoro appena compiuto affinché risultasse liscio e privo delle sbavature. Quindi prese l'orlo sbilenco che fuoriusciva dal lato inferiore delle maniche e dal dorso del corpetto andando a ripiegarlo su sé stesso a fissarlo al tessuto in maniera tale che risultasse definito e senza strafalcioni.
    "Non ho ancora deciso alcun nome, credo che il Principe abbia l'ultima parola in questo, ma ci ho pensato a lungo. Credo che opterei per una Regina coraggiosa nella storia dei Targaryen se fosse femmina, un po' come la vostra Nymeria. Visenya ad esempio, anche se la sua ferocia non mi pare un buon esempio, o forse Alysanne, oppure Rhaenyra. Se invece fosse un maschietto sarei in seria difficoltà. Gli antenati di Daerion sapevano essere tanto geniali quanto folli. Ho studiato fin troppo bene la storia della famiglia di mio marito, voi che ne pensate? Avete dei suggerimenti?"
    Quando infine anche la Vipera terminò il suo lavoro, la ragazza la aiutò ad accostare la parte inferiore e superiore della vestaglia per unirle assieme così come aveva fatto per la gonna. Il grosso del lavoro di una sarta finiva qui. Il vestito era già pronto per essere indossato. Certo, le decorazioni rappresentavano ciò che faceva la differenza tra una sarta di classe e una semplice massaia. Non sapeva se Lilyanne fosse pronta ad un simile passo dopo un solo pomeriggio di insegnamenti, volle tuttavia fare comunque un tentativo.
    "Passiamo a qualche decorazione di ricamo? Prestate attenzione ad una sottile differenza innanzitutto.
    Mentre nel cucito con il termine di punto parliamo di un singolo passaggio dell'ago attraverso il tessuto, nel ricamo con il termine punto si indica una figura decorativa con linee e punti tutti nella stessa direzione o con lo stesso andamento. Partiamo dai punti base. Questo è il punto filza."

    Running_stitch
    La Principessa di Sala dell'Estate partì alla caccia di nuovi modelli tra le sue pergamene scostando il primo per avvicinarlo agli occhi della dorniana e mettendo in ordine di importanza tutti gli altri.
    Backstitch87px-Stem_stitch115px-Chain_stitch
    "Il punto filza è molto semplice. Basta fare una linea di filo sul tessuto e continuare quella successiva sul dorso dello stesso tessuto. è una linea molto semplice, utilizzata per i bordi delle maniche perlopiù. Il secondo invece è il punto all'indietro. Come dice il nome stesso si parte da una specifica linea e ci si comporta come per il punto filza con due importanti differenze. Innanzitutto si va appunto all'indietro, ed in secondo luogo le linee sono molto più strette tra di loro, quelle sul dorso infatti sono inesistenti. L'ago va infilato nello stesso buco di uscita. Lo si usa principalmente per chiudere la scollatura delle vesti. Il terzo è il punto erba, molto comune nell'Altopiano devo dire. Si riproducono gli intreci degli steli dei fiori procedendo ad infilare la punta dell'ago come nel punto all'indietro ma in direzione obliqua. Il quarto infine è il punto a catenella, davvero impegnativo da realizzare per i principianti. Dovete costruire una sorta di cappio con il filo in cui poi andare ad infilare l'ago per il cappio successivo. Allora, da cosa volete cominciare?"
     
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    Tagliare non sembrava difficile quanto disegnare: chi non ci sarebbe riuscito? Lily impugnò saldamente – e spavaldamente – le forbici, pronta ad imitare i movimenti veloci di Aconé … erano talmente facili, perfino un bambino sarebbe riuscito a farlo! Attaccò la stoffa con ottimismo … salvo poi ricredersi: per prima cosa, non aveva fatto un gran lavoro con la stoffa, quella roba non le si sfaldava sotto le dita ma poco ci mancava; inoltre, Lilyanne era una di quelle persone che facevano una gran bella figura sia vestite di seta che di pelli, sarebbe parsa una regina anche vestita di stracci … peccato che non sapesse fare nulla di veramente artistico: cantava male e suonava peggio, e meno si parlava della sua poesia, poi, meglio era. Il taglio e cucito non sfuggiva a quella maledizione: per quanto fiera e regale potesse sembrare con un’arma tagliente in mano – e, modestamente, Lily era piuttosto fiera e divertita dalle occhiate che le lanciavano sia uomini che donne quando si esercitava con la lancia, nel cortile della Fortezza Rossa –, con le forbici sembrava solo una persona molto imbranata e molto terrorizzata all’idea di ferirsi. Era un miracolo se non aveva ancora cavato gli occhi a qualcuno … e gli Dei soli sapevano cosa le avrebbe fatto Daerion se gli avesse per errore accecato la moglie con un paio di forbici. Anche se forse gli avrebbe fatto piacere: senza occhi, avrebbe potuto fingere che il colore originale di quelli di Aconé fosse il viola invece del verde. In ogni caso, dopo qualche borbottio osceno a mezza bocca – sperava che nessuna delle servette frequentasse mercanti nani di Essos. O capre. O … sperava che non l’avessero sentita e basta –, e molte altre imprecazioni rimaste nella sua testa, riuscì a finire: quasi sperava che potessero concluderla lì, salutarsi, abbracciarsi, al massimo scambiare qualche chiacchiera davanti a un bel tea caldo e dolcetti. Invece, bisognava cucire. Di nuovo.

    Una volta ho sognato ago e filo che mi inseguivano. Se mi avessero raggiunto, sarei stata costretta a cucire e tessere per l’eternità i migliori vestiti del mondo. Ser Elys, il mio maestro d’armi, mi minacciava sempre di spedirmi dalla septa a cucire se non avessi fatto come mi diceva, e lo stesso faceva il mio Maestro. Se avrò figlie non le costringerò mai a cucire. Anzi, imporrò loro di starsene molto, molto lontane dagli aghi, il più possibile. o magari mi limiterò a parlarne male e sperare che non scelgano mai di imparare a cucire. Mi piacerebbe che si dedicassero ad attività più fruttuose, come imparare ad usare la lancia

    Eccolo, l’ennesimo difetto: quand’era in preda a sconforto e stanchezza, anche se non in dosi eccessive, Lily straparlava. E se già di solito non si curava di mettere freni alle proprie parole, in quei casi le importava ancora meno delle opinioni altrui. Si alzò dal pavimento, spazzolandosi la gonna e sedendosi accanto ad Aconé, osservando le sue mani muoversi rapide sulla stoffa, maneggiando l’ago come un’estensione del proprio braccio. C’era qualcosa che quella ragazza non sapesse fare? Probabilmente se le avessero dato un’arma in mano si sarebbe rivelata una spadaccina esperta, e con solo qualche ramo a disposizione e un po’ di metallo si sarebbe improvvisata fabbro. Certe doti naturali erano davvero ingiuste, anche se Aconé stessa ammetteva di essersi allenata molto per raggiungere quel livello: a suo dire, anche l’abito di matrimonio era stato fatto da lei stessa. Mentre cuciva, cercando di non pungersi le dita, Lily si sforzò di scacciare dalla mente e dal cuore l’invidia: non importava quanto fosse perfetta la giovane Tyrell, non sarebbe mai diventata regina. Perché Lilyanne aveva la possibilità di esserlo, di diventare la donna più potente dei Sette Regni: il potere era lì, a portata di mano. Doveva solo sporgersi un po’ per prenderlo.

    Perché non inventate un nome? Se avessi una figlia … mh … Lisanerys, senza dubbio! Sa di Valyriano, ma nessuno l’ha mai utilizzato. Un nome nuovo, per un erede che farà cose inaspettate! Per il maschietto, che ne dite di Aemon? Non ho studiato molto della storia Targaryen, ma era il nome del Cavaliere di Drago, e non ricordo nessuno di spiacevole con quel nome … certo, non ricordo nemmeno alcun re che lo portasse. Che ne pensate di Aemion? O qualche altra storpiatura simile …

    Arrossì, rendendosi conto che tutta quella passione per i nomi poteva sembrare strana in una donna che non voleva avere figli.

    Ah, perdonate l’intraprendenza, come chiamerete vostro figlio non è certo affar mio! È che ho sempre amato inventare nomi, mi piace l’idea di averne uno pulito, senza storia e tradizioni alle spalle. Toccherà a me dar lustro ad esso, e se cadrà nell’oblio la colpa sarà solo e soltanto mia. C’è quasi qualcosa di magico in quest’idea, non trovate? Soprattutto se la maggior parte della gente attorno a voi vanta nomi in uso da secoli …

    No, di figli non ne voleva. Si era sforzata anche di desiderarne, di sbirciare la gioia che provavano le madri cullando i loro bambini e prendendosi cura di loro. L’unico sentimento che le avevano suscitato quelle immagini di maternità era stato il disgusto: quegli esserini erano dei produttori di escrementi e pianti, e pretendevano di essere nutriti, nutriti, nutriti! Mai che stessero buoni! Dopo il violento, deciso istinto di strangolarne uno, Lily aveva saggiamente scelto di stare alla larga da chiunque non fosse abbastanza grande da giocare nelle pozze dei Giardini d’Acqua. Almeno con quelli era possibile avere un dialogo. Ascoltò solo con un orecchio la descrizione di Aconé, captando solo che il primo era il più facile. Beh bene, avrebbe fatto quello. Già solo pensare al cappio o all’erba le faceva venire mal di testa.

    Beh, potremmo rinforzare maniche e scollatura. E … forse anche l’orlo della sottana, credo. Non ho fatto proprio un buon lavoro di tessitura

    Ammise, iniziando a lavorare e copiando, come prima, i movimenti della Tyrell più che ascoltare le sue spiegazioni. Come aveva sospettato, era decisamente più difficile di quanto non sembrasse ad una prima occhiata. Chissà come sarebbe venuto il vestito, alla fine …
     
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  3. Formhault
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    Aconè:
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    Ottieni +2 affinità Lilyanne

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