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Quest per Rakharo

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    A differenza di tutte le rovine attraversate fino a quel momento, il territorio di Vaes Khadokh era circondato da colline da nord e da sud che offrivano una sorta di riparo naturale alla città che comunque non era stato sufficiente a proteggerla dalle razzie dei Dothraki. Dell'antica civiltà di Essaria infatti non rimaneva più nulla all'interno delle rovine a cielo aperto.
    Leqse fischiò sommessamente per attirare l'attenzione di Rakharo sullo spettacolo che si apriva ai piedi della collina, lì dove le rovine della Città dei Cadaveri erano ben visibili; la maegi non si era sbagliata e né il figlio di Merago e seguirla. Lì c'erano davvero gli uomini che avevano tradito il khal per seguire Arraqo, almeno la metà di essi, un centinaio divisi in vari gruppi ad una prima analisi; ma soprattutto lì c'erano i cavalli che quella missione avrebbe dovuto recuperare. Erano molti e ancora ben tenuti anche se per ora non sarebbe stato semplice contarli ed organizzarli per una fuga.
    "Che facciamo?"
    Vaes_khadokh
    Legenda:
    In grigio hai gli elementi della città:

    • mura esterne
    • si può "entrare" solamente dagli squarci aperti che vedi come buchi bianchi, per entrare dal contorno segnato in grigio (le mura) devi scalarle. Pro: ottimizzi la visuale per eventuali frecce. Contro: sei ben visibile
    • edifici rimasti in piedi
    • sono i rettangoli grigi, ti ci puoi nascondere all'interno e dietro senza problemi. Sono dismessi ecc ecc ma forniscono copertura eventualmente.
    • rovine generali
    • sono i rombini grigio scuro. Danno una copertura inferiore e sono un ostacolo ai cavalli e agli eserciti.

    In rosso hai i nemici:
    come vedi sono organizzati in diversi gruppi (il numero di persone che li compongono è scritto accanto); se fai dei combattimenti io considero le statistiche del microgruppo (quindi es 6 contro voi), tuttavia se lo fai in maniera visibile/senza ostacoli a rallentare il cammino dei rinforzi, loro arriveranno in massa.

    In verde hai i cavalli:
    anche questi sono organizzati in gruppi e sono ostacolati da rovine, muri ed edifici esattamente come voi.

    In arancione ci siete voi XD

    Descrivi pure quello che fai :) I cavalieri di sangue ti obbediscono.


    Il tempo di risposta disponibile é una settimana dall'ultimo post. Se si é impossibilitati a rispondere nel tempo stabilito basta comunicarlo nel topic assenze informando su quando si tornerà attivi. Se non ci saranno comunicazioni, il pg salterà il turno e sarà mosso come png dallo staff se necessario per quel turno. Ogni turno di *assenza*costerà un malus del 10%in punti esperienza.

    Il moderatore ha tempo una settimana per rispondere. Se é impossibilitato incaricherà un altro mod di occuparsene.
    Se dopo una settimana il topic non avrà ricevuto moderazione, i pg potranno proseguire in libera muovendo eventualmente altri png e riceveranno un "risarcimento" del 10% in punti esperienza a fine quest.

    Limite post minimo per non incorrere in malus= 600 parole
     
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    La prima per il nome, dovrai cavalcare nella Città dei Cadaveri e sfidare la morte, solo così ti seguiranno...

    Gli pareva fosse passata dalla prima volta che aveva udito le parole della maegi in quella lurida capanna. Vi erano poi stati il tradimento di Arraqo e la battaglia contro di lui, eppure in quel momento la profezia risuonava nelle sue orecchie come se Khenna fosse lì a sussurrargliele. Era tutto vero... l'azzardo che aveva preso con quel lungo viaggio non si era rivelato un completo fallimento. La Città dei Cadaveri si ergeva ora dinnanzi a Rakharo e ai Cavalieri che lo seguivano. E non era vuota.
    Per bontà del Grande Stallone la luna non rivelò la loro presenza concedendogli di poter osservare dal buio la non più abbandonata Vaes Khadokh. Diverse torce erano poste sia lungo le rovine esterne che quelle interne illuminando così diverse zone della città e consentendo al gruppo un vaga idea di cosa li attendesse. Numerosi cavalli (i loro cavalli) brucavano l'erba sotto l'occhio vigile dei Dothraki che pattugliavano la zona. Da quel punto non riusciva a distinguere l'esatto numero di animali e nemici che riempivano le rovine ma bastò una sola occhiata per comprendere quanto la situazione fosse problematica. Il resto dell'esercito dei traditori risiedeva lì e, per quanto fosse accompagnato da guerrieri esperti, sarebbe stato un massacro uno scontro diretto. Aspettare che si addormentassero poi sarebbe stato altrettanto inutile: per quel che ne sapeva alcuni già riposavano a quell'ora ma non avrebbe mai lasciato i cavalli senza alcuna guardia. E poi se per puro miracolo fossero riusciti effettivamente ad uccidere ogni singolo guerriero presente a Vaes Khadokh, non sarebbero riusciti a controllare quell'enorme mandria di cavalli fino a Vaes Dothrak. Che fosse meglio tornare indietro e confermare al padre la presenza dei nemici in quell'area? Chi poteva dirgli per quanto sarebbero rimasti lì? Il suo popolo in fondo era in costante movimento.

    ... e sfidare la morte, solo così ti seguiranno...

    Non riuscì a trattenere un sospiro mentre un pensiero molto stupido si insinuava nella sua mente.

    "Che facciamo?"

    Si voltò verso Assilo, dando un'occhiata anche gli altri.

    "Se li attacchiamo, siamo morti. Se proviamo a rubare i cavalli, ne perderemo più di quanti riusciremo ad ottenerne. Quindi farò l'unica cosa sensata è... parlare con loro."

    Aveva cercato di dimostrare più sicurezza di quanta ne avesse in realtà, nella speranza di convincer loro (e un po' anche sé stesso) che non stesse andando verso morte certa.

    "Vado avanti io, voi seguitemi stando nascosti e intervenite solo se necessario. Leqso, stessa cosa, ma trova un punto sopraelevato."

    Diede quindi un lieve colpo a Rovina per farlo muovere. La mano si insinuò poi nei suoi bagagli andando ad afferrare la boccetta di tintura che aveva preso a Vaes Khewo. Se doveva parlare con uomini che lo volevano morto, tanto valeva farlo al massimo del suo aspetto. L'aprì e con pochi esperti gesti delineò diverse linee bluastre sul suo volto: una orizzontale su ciascuna tempia, due verticali sugli occhi ed infine una verticale dal labbro inferiore fino al mento. Circumnavigò attorno alle rovine cercando una zona in cui i Dothraki fossero pochi, perlomeno se le cose si fossero messe male avrebbe avuto più possibilità di fuggire. Finalmente trovò uno squarcio nelle mura controllato solo da una manciata di uomini. Prese un profondo respiro e cominciò ad avvicinarvisi.
    La maegi gli aveva detto che avrebbe dovuto "sfidare la morte", in quel momento non gli parve di aver mai aderito così tanto a quel modo di dire. Né seppe se esserne felice. Attese che la luce delle torce lo illuminasse per poi fermarsi a qualche metro da quei guerrieri. Il suo volto assunse un cipiglio sicuro e finse di guardarsi in giro.

    "Dunque è qui che i traditori hanno fatto la loro tana..."



    Parole 622

    Prima di tutto perdona il ritardo ma è stato un perido un po' pieno.
    Per quanto riguardo il post: mi dirigo nello squarcio in fondo a destra del disegno. Ho detto della luce delle torce perché è notte quando sono arrivato e mi sembrava l'unica maniera sensata per poter osservare l'interno della città. Se vuoi che non ci siano, dimmelo che modifico^^
     
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    "Chi è?"
    La voce di uno dei guerrieri si alzò sopra quella degli altri nell'oscurità della notte mentre le torce venivano alzate per illuminare il volto dell'intruso che stava per raggiungere le Lande della Notte per mano delle loro lame; ma non appena la fioca luce mostrò il volto tinto del ragazzo e la benda che gli ricopriva l'occhio perduto, il guerriero che aveva parlato si zittì facendo un paio di passi indietro.
    Come era possibile che erano stati trovati?
    Arraqo era morto?
    Nessuno disse più niente, tutti però portarono le mani alle cintole per estrarre le armi non appena fosse stato necessario, gli occhi che scrutavano la notte in cerca delle forze di Merago venute a supportare il figlio.


    Perdona il post striminzito ma tant'è. I guerrieri si sono spaventati per essere stati beccati e si guardano in giro per vedere da quale parte arriveranno i guerrieri di Merago, pronti a combattere.
     
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    Come aveva immaginato i traditori si agitarono all'udire della sua voce. Probabilmente non si aspettavano di ricevere visite ad un'ora così tarda o perlomeno si aspettavano qualcun'altro, tipo Arraqo. Beh in un certo senso c'era anche lui...
    Immediatamente impugnarono le torce e gli si fecero incontro. Si costrinse a mantere la calma limitandosi ad appoggiare la propria mano sull'elsa dell'Arakh senza davvero impugnarlo. Sperò che i Cavalieri facessero lo stesso: se volevano avere una possibilità di tornare a Vaes Dothrak con tutti quei cavalli, dovevano evitare a tutti i costi un conflitto armato con quegli uomini. Oltre al fatto che sarebbero stati massacrati.

    "Chi è?"

    Non appena la luce delle torce gli illuminò il volto, quello che aveva parlato si zittì immediatamente indietreggiando un po'. Non poté che esibire un sorriso soddisfatto a quella reazione. Evidentemente il suo occhio stava sortendo l'effetto che Assilo gli aveva assicurato. Rispondere alla domanda era quantomai superfluo; quegli uomini sapevano perfettamente chi si trovava dinnanzi a loro. Del resto era a causa sua se quel traditore di Arraqo aveva abbandonato il khalasar. La paura di affrontare di affrontare le sabbie di Qarth lo aveva spinto a rinnegare il più sacro dei giuramenti e quegli uomini avevano avuto il fegato di seguirlo. Sfortunatamente al momento non poteva permettersi il lusso di giudicare la loro morale...

    "Sono Rakharo, figlio di Merago."

    Affermò comunque la sua nomea, più che altro per svegliare in quegli uomini il ricordo del Khal che avevano abbandonato. Parve funzionare poiché quelli cominciarono a guardarsi attorno, evidentemente preoccupati. Credevano che si fosse portato dietro l'intero khalasar e questo gli dava un momentaneo vantaggio su di loro. Avrebbe quindi evitato di dire che lo seguivano solo altri quattro uomini. Alzò con calma la mano prima poggiata sull'arma (voleva mostrare sicurezza) e fece loro cenno di fare altrettanto.

    "E sono venuto per parlare."



    Parole 302
     
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    Gli uomini lì presenti non accennarono a riporre le armi mantenendosi sull'attenti e continuando a scrutare l'ambiente circostante.
    "Perché ti sei allontanato così tanto dal tuo khalasar?"
    Era altamente improbabile che Rakharo fosse giunto a Vaes Khadokh da solo, ma continuando a fare domande forse avrebbero potuto scoprire qualcosa in più ed evitare di cadere in un'imboscata.
    "Di cosa vuoi parlare, orbo?"

    Vai pure, tutti tuoi!
     
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    Probabilmente era stato fin troppo ottimista nello sperare che i traditori si calmassero, del resto dal loro punto di vista quella poteva anche essere una trappola. Oh, quanto gli sarebbe che quella fosse veramente una trappola...
    Quelli non si scomposero più di tanto nel sentire che voleva parlare con loro né abbassarono le loro armi. Ora che ci faceva attenzione quella rovina era un pessimo posto in cui nascondersi; un intero esercito poteva passare inosservato grazie alle colline e magari quello poteva essere un vantaggio ma chiunque poteva sfruttarlo per tendere un'imboscata. Quel pensiero gli fece desiderare con maggior veemenza di avere il khalasar al suo fianco. Sarebbe stato tutto più facile, bastava guardare quegli idioti osservarsi preoccupati attorno a sé per capirlo. Si aspettavano di vedere un khalasar comparire da un momento all'altro. Se solo avessero saputo con certezza quanti uomini si stavano nascondendo nelle ombre in quel momento, Rakharo si sarebbe ritrovato addosso le loro lame in un battito di ciglio. Meglio sfruttare quindi la loro paura a suo vantaggio finché poteva.

    "Perché ti sei allontanato così tanto dal tuo khalasar?
    "Di cosa vuoi parlare, orbo?""


    Fissò senza emozioni il Dothraki che parlava a nome del gruppo. Dubitava che fosse uno dei nuovi capi dei traditori, probabilmente era solo quello con la lingua più sciolta. Del resto dubitava che ci fosse persino un nuovo capo: nessuno era sopravvissuto alla battaglia di Sarnor (di questo Merago aveva avuto particolare cura) e la morte di Arraqo non poteva essere circolata fino a così lontano. Pertanto quello poteva essere un ottimo argomento per cominciare la conversazione...

    "Arraqo è morto."

    Stette zitto per qualche istante affinché quell'affermazione potesse insinuarsi al meglio nei loro cuori. Dopodiché si voltò verso le bisacce poste sui fianchi di Rovina ed estrasse da una sacca il teschio del suo defunto rivale, lo mostrò ai Dothraki che gli stavano dinnanzi tenendolo tranquillamente stretto con una mano sola, le dita ripiegate nelle orbite vuote.

    "Ha tradito il suo Khal, mi ha sfidato... e ora non raggiungerà più le Terre della Notte.
    Gli uomini che cavalcavano con lui hanno alzato le armi contro di noi. Sono morti anche loro... i loro corpi sono a Sarnor per il divertimento dei cani selvatici. Prima di morire però Arraqo, cercandosi di salvarsi la vita, mi ha rivelato una cosa: diceva che i cavalli rubati si trovavano a Vaes Khadokh. Pare avesse ragione..."


    Far credere a quegli uomini che l'uomo che seguivano li aveva traditi poteva essere una mossa vincente. In fondo non era neppure così strano ai suoi occhi: Arraqo aveva già tradito il più sacro dei giuramenti per salvarsi la vita. Ora però doveva alzare la posta in gioco.

    "Mio padre si è quindi messo in marcia. L'ho convinto, con molta fatica, a mandarmi avanti per parlarvi perché... voglio darvi una possibilità."

    Si chinò lievemente in avanti fissando seriamente tutti gli uomini lì presenti.

    "Il tradimento di Arraqo ha indebolito il nostro khalasar, combattere voi qui sarebbe un altro spreco di uomini e cavalli. Voi d'altro canto avete seguito un ladro e un traditore, gli altri khal e il Dosh Kaleen vi disprezzano. Vaes Dothrak non è più un posto sicuro per voi e siete costretti a nascondervi tra i sassi! Riunitevi a noi, riportate i cavalli rubati e mio padre sarà pronto a riaccettarvi, così come Vaes Dothrak stessa."

    Avrebbe preferito di gran lunga parlare di fronte anche a tutti gli altri, ma forse era meglio così. Testare su un piccolo gruppo sarebbe stato senz'altro più sicuro; se avessero rifiutato l'offerta, le loro teste avrebbero toccato il terreno con rapidità inaudita. Sperò che le sue parole li avessero convinti, e sperò ancor maggiormente che i Cavalieri fosse pronti.



    Parole 604

    Non sono ben certo del tiro necessario per quel che voglio fare! Da un lato voglio ingannarli ma dall'altro voglio anche intimidirli. Dimmi tu quel che ritieni sia più opportuno^^
     
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    Faccio entrambi i tiri!
    Inganno intanto per vedere se credono alla balla che tuo padre è in marcia dietro di te e che Arraqo li ha traditi. PNG medio Dothraki, livello 8 con 80 punti parametro.
    Diplomazia 7
    Marzialità 49
    Amministrazione 0
    Intrigo 16
    Conoscenze 8

    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*2 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]
    Giudizio mod Rakharo= 8 circostanza (sei obbligato a fingere che ti stanno raggiungendo) 3 modalità 4 scrittura= 15
    Giudizio mod gente= 2 circostanza (non hanno modo di pensare che tu sia solo) 1 modalità= 3 punti
    Affinità bersaglio= Affinità casata/2 + Affinità casata maggiore/8 + Affinità vassalli/8 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 0 + 0 + 0 + 13/2 + 5/100*50 + 0 + 0= 6,5 + 2,5= 9
    Bonus Fama= (-56+40)*26/100= -4,16
    [15 - 4,16 + 0 + 0 + 0 + (25 + 10 + 5)/6 + 9/10] - [3*2 + 0 + 16/3*2 + 0]= 18,40 - 16,66= 1,74 Inganno parzialmente riuscito
    Ti influenza semplicemente il giudizio mod del tiro di sotto come segue.

    TIRO DI INTIMIDAZIONE
    [Giudizio mod - Bonus fama + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura] - [Giudizio mod + Bonus infamia + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/2]
    Giudizio mod= 6 circostanza (combatterli l'è dura, ma occorre un bel lavoro per intimidirli da solo) 4 modalità (lo hai fatto ingannandoli prima) 4 scrittura= 14
    Giudizio mod png= 2 circostanza (il parzialmente riuscito dell'inganno li spinge a non prenderti sottogamba) 1 modalità= 3 punti
    [14 + 4,16 (-*- fa più) + 26/2 + 0 + 45/4 + 10/2 + 0] - [3 + 0 + 0 + 0 + 49/2]= 47,41 - 21,4= 25,91 + 10% tintura da guerra)=28.5 Intimidazione parzialmente riuscita


    L'idea di scontrarsi con l'intero esercito di Khal Merago dopo che Arraqo li aveva traditi non entusiasmava nessuno di loro, ma quello restava pur sempre un ragazzino della cui parola non ci si poteva fidare ad occhi chiusi. A parlare per primo per togliere il resto del gruppo dell'incertezza fu un uomo dall'aspetto magrolino e fin troppo emaciato ma che aveva lo sguardo vispo e sveglio.
    "Abbiamo seguito Arraqo credendolo un grande Khal e si è rivelato un perdente ed un traditore. Chi ci dice che non sarà lo stesso con te, Rakharo figlio di Merago? Dacci una prova della tua forza. Battiti con il nostro Quaro, se taglierai la sua treccia noi ci sottometteremo a te, altrimenti questi cavalli non torneranno mai a Vaes Dothrak."
    Cenni di approvazione si levarono da tutto il gruppetto raccolto ed un guerriero della stessa età e della stessa stazza di Rakharo si fece avanti, arakh alla mano.

    Se vuoi combattere, inizia pure tu il primo turno. Una sorta di processo per singolar tenzone versione Dothraki. Se invece vuoi fare altro, liberissimo XD
     
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    Convincere quei Dothraki che l'uomo che avevano seguito era un codardo ed un traditore era stato piuttosto facile, glielo si poteva leggere dagli occhi. Convincerli a tornare in seno al khalasar d'origine con il resto dei cavalli tuttavia non pareva essere così facile. Un'altro, più magrolino rispetto ai suoi compagni, emerse dal gruppo che era stato silenzioso sin da quando Rakharo aveva smesso di parlare.

    "Abbiamo seguito Arraqo credendolo un grande Khal e si è rivelato un perdente ed un traditore. Chi ci dice che non sarà lo stesso con te, Rakharo figlio di Merago? Dacci una prova della tua forza. Battiti con il nostro Quaro, se taglierai la sua treccia noi ci sottometteremo a te, altrimenti questi cavalli non torneranno mai a Vaes Dothrak."

    Parole di approvazione seguirono le sue mentre un giovane guerriero, simile al khalakko per età ed altezza, si fece avanti. L'arakh che stringeva con decisione tra le mani dava poco spazio ad ogni dubbio: il tempo delle parole era finito, solo il sangue ormai avrebbe sancito l'esito della sua missione. Personalmente non gliene importava nulla di ammazzare un traditore in più, del resto non sapeva nemmeno se suo padre avrebbe lasciato in vita quelli che gli avrebbe riportato. Quanti uomini però popolavano Vaes Khadokh in quel momento? Anche se lui fosse riuscito ad ammazzare quel tipo, avrebbero tutti accettato la decisione di quello sparuto gruppo? Ne dubitava seriamente... ma al momento non aveva molta scelta. Una qualsiasi scusa per evitare quel duello lo avrebbe fatto sembrare un codardo ai loro occhi e qualsiasi accordo sarebbe andato irrimediabilmente a puttane.
    Ripose il teschio di Arraqo nella sua sacca, mettendo subito in chiaro che non si sarebbe separato da un simile trofeo, e scese agilmente scivolando sul fianco di Rovina. Combattere a cavallo quando quel Quaro non aveva uno sarebbe stato visto come una scorrettezza, e al momento non poteva permettersi nemmeno quelle. Doveva dimostrare una volta per tutte la propria forza; in fondo uno dei motivi principali per cui avevano deciso di andarsene dal khalasar di suo padre, oltre alla paura di affrontare Qarth, era che lo ritenevano indegno di guidarli in battaglia. Quel punto andava chiarito immediatamente: quando Merago sarebbe tornato alla Madre delle Montagne, Rakharo, e solalmente lui, avrebbe comandato il khalasar. Un'impresa, la sua, che andava portata avanti un uccisione alla volta. Fece allontare il proprio destriero e si allontanò di qualche metro, assieme a Quaro, per avere un minimo di spazio. Infine impugnò con entrambe le mani l'arakh che gli cingeva il fianco, la lama nera che luccicava minacciosa alla luce delle torce. Osservò freddamente il ragazzo dinnanzi a sé.

    "Ti avverto... chi mi sfida non cavalca nelle Terre della Notte!"

    Parole sicure, che presagivano una vittoria certa. Probabilmente anche Quaro stesso pensava di vincere; dopotutto chi partecipa ad un duello senza pensare di poterlo fare? Un pensiero interessante ma il Dothraki non ci rifletté sopra più tanto e d'un tratto si mosse. La gambe si mossero in ampie falcate accorciando rapidamente la già breve distanza tra i due. Le mani di Rakharo si strinsero con maggior forza all'elsa dell'arakh mentre caricava il colpo, poi il corpo del giovane si chinò leggermente, aiutato dal piegamento delle stesse gambe. Le braccia si mossero orizzontalmente trascinando la temibile lama con sé cercando di tranciare quanto più possibile il basso ventre del proprio avversario, idealmente più difficile da proteggere rispetto alla parte superiore del corpo. Aveva viaggiato a lungo per arrivare fino a lì e desiderava concludere quella battaglia quanto più in fretta possibile. E l'esperienza gli aveva insegnato che raramente i combattimenti durano a lungo quando il nemico non riesce a contenere le proprie viscere.



    Parole 606

    --------------------

    Equipaggiamento:
    - Arakh in Ferro: 12 Att / 1 Dif / 6 Peso
    - Gambali di Cuoio: Riduzione Danni 1 / Peso 1


    Marzialità: 45
    - Att: 25
    - Dif: 20

    - Vita: 84

    - Bonus Arma Generico: +1 Att / +1 Dif


    - Attacco Semplice (Due mani)
    9*25/10 + 24 +1 = 47.5


    - Att Rimasto: 16
    - Dif Rimasta: 20
     
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    Marzialità 49
    DIF 25 ATT 24
    Arakh di bronzo 10 ATT 0 Dif

    Vita= 50 + 27= 77

    Attacco Rakharo= 9*25/10 + (12+1)*2= 48,75
    Difesa= 20*25/10=50 riuscita
    Danni= 25/2 - (50-48,5)= 12,2 - 1,5= 10,7

    Vita= 77-10,7= 66,3


    Il sentore che ci fosse qualcosa di diverso quella sera nelle rovine, era corso come serpente anche negli altri raggruppamenti di guerrieri che a poco a poco si stavano raccogliendo attorno a Rakharo. Il fare ostile con cui avevano impugnato l'arakh si distolse nel momento in cui i presenti fecero segno di fermarsi ed osservare il duello.
    Il figlio di Merago poteva dirsi certo che qualcuno stesse scommettendo sulla sua dipartita e ridendo sotto i baffi, anche perché il suo avversario era tutto fuorché un ragazzino di primo pelo, però questo improvviso raccogliersi di gente attorno a lui gli dava anche un palcoscenico nel quale esibirsi e dimostrare che neppure Rakharo era un guerriero da sottovalutare.
    Il primo colpo del ragazzo infatti colse quasi impreparato Quaro che riuscì soltanto all'ultimo istante ad alzare la lama del suo arakh in difesa subendo un notevole contraccolpo. Ferito nell'orgoglio, il Dothraki si portò in avanti in un affondo portato con due mani e diretto verso il braccio sinistro di Rakharo.
    Attacco semplice= 9*24/10 + (10*2)= 41.6

    ATT rimasto= 24 - 9= 15
    DIF rimasta= 25-20= 5


    Edited by Freene - 7/8/2018, 23:05
     
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    Per quanto forte fosse il suo desiderio di concludere tutto alla svelta, aveva messo già in conto che ciò difficilmente sarebbe accaduto. Quegli uomini non avrebbero mai affidato il loro fato nella mani di un pessimo guerriero, e infatti Quaro mostrò tutto la sua bravura ponendo all'ultimo la sua lama contro quella di Rakharo ed evitando di venire sventrato. L'arakh riuscì comunque ad incidergli un brutto taglio sulla pelle, quello accusò il colpo.
    Nel frattempo, notò il khalakko, il numero dei presenti era rapidamente aumentato. Se al principio temeva che gli andassero addosso per ammazzare l'intruso, il suo timore svanì nel notare come gli altri li rassicurassero. Non ci volle molto per capire che oramai si stavano assembrando per vedere uno spettacolo, preferibilmente la sua morte. Sfortunatamente per loro il giovane non aveva intenzione di farlo quella sera. Poteva vederli, tutti loro, ghignando e ridendo di lui... presto quegli uomini l'avrebbero seguito. Sempre che mantenessero fede alla loro parte dell'accordo...
    Distrarsi durante un combattimento tuttavia era una cosa molto stupida. Quaro, furioso per la ferita appena subita, gli si lanciò contro mulinando il proprio arakh verso di lui. Intuì dalla direzione in cui puntava l'arma che stesse mirando al suo braccio. Beh era già diventato orbo... di certo non si sarebbe fatto trasformare pure in un monco! Come il suo avversario prima di lui, frappose la lama nera che impugnava contro quella che gli stava venendo incontro. Il ferro stridette al contatto delle due armi e, sebbene avesse interrotto l'avanzata di quella nemica, non riuscì ad evitare di procurarsi un profondo taglio lungo il bicipite. Strinse i denti non appena sentì la carne viva bruciare a contatto con l'aria della notte ma non gridò, non voleva mostrarsi debole dinnanzi a quella folla. Anzi pensò fosse giunto il momento di far ricordare chi fosse il loro futuro Khal.
    L'attacco l'aveva costretto a poggiare un ginocchio a terra per resistere all'impatto ma lui ne seppe approfittare dandosi con esso lo slancio per rialzarsi. Si sforzò nuovamente l'arakh con entrambe le mani, ignorando la costante ondata di dolore che proveniva dalla ferita mentre il sangue cominciava lentamente a fluire lungo tutto il braccio, e mosse un fendente volto al carotide del proprio nemico.



    Parole 367

    -------------------------------

    Equipaggiamento:
    - Arakh in Ferro: 12 Att / 1 Dif / 6 Peso
    - Gambali di Cuoio: Riduzione Danni 1 / Peso 1


    Marzialità: 45
    - Att: 16
    - Dif: 20

    - Vita: 84

    - Bonus Arma Generico: +1 Att / +1 Dif


    - Difesa Semplice (Due mani)
    20*20/10 + 4 = 44
    - Danni
    24/2 - (46.5 - 44) - 1 = 12 + 2.5 -1 = 13.5
    - Attacco Semplice (Due mani)
    9*16/10 + 26 = 40.4


    - Att Rimasto: 7
    - Dif Rimasta: 0
     
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    Spe che ti ricalcolo i danni perché la difesa è riuscita.
    24/2 -(44- 41,6)= 12 - 2,4= 9,6 - 1(rid danno)= 8,6

    Vita Rakharo= 84 - 8,6= 75,4

    Attacco Rakharo= (riparti sempre con il valore di attacco iniziale, ciò che cambia è solo la quantità di variabile che puoi utilizzare quindi):
    9*25/10+ 26 - 1(malus per la parata precedente riuscita)= 47,5

    Difesa Quaro=
    5*25/10 + 0 -1= 11,5
    Danni Quaro= 25/2 + (+ perché la parata non è riuscita) (47,5 -11,5)= 12,5 + 36=48,5
    Vita Quaro=66,3 - 48,5= 17,8


    In un generale grido di sorpresa, Rakharo riuscì a parare il pur potente affondo di Quaro. Anzi, fece di più: rialzandosi dalla posizione inginocchiata che aveva assunto per la difesa, menò un fendente rivolto verso l'alto, al collo dell'avversario che, sorpreso da questa mossa, non fece in tempo ad approntare una difesa efficace e cadde a terra mani alla gola.
    Il sangue cadeva copioso e il guerriero non sarebbe stato in grado di continuare il combattimento e stringere ancora l'arakh tra le mani, ma un pronto intervento forse potevano salvargli la vita. Purtuttavia non chiese pietà, non erano quello che veniva insegnato ai Dothraki. Solamente le urla di dolore e disperazione di Quaro però riecheggiavano nell'aria dove era caduto un pesantissimo silenzio.
    Fu quello che aveva proposto l'incontro ad agire per primo lasciando cadere la sua arma a terra in segno di resa. A seguire e a coprire i lamenti del caduto, soltanto il tintinnio del ferro di decine di arakh che toccavano terra.
    Rakharo aveva vinto.

    Lascio concludere a te il combattimento come preferisci, e spiegami cosa fai con questi uomini e con questi cavalli e se chiedi altro/ fai qualcosa.
     
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    Sin dal momento in cui si rimise in piedi, seppe di aver vinto. La sorpresa negli occhi del Dothraki precedette di poco il contatto del ferro con la tenera carne. Con una facilità inaudita la lama dall'Arakh si fece strada nella gola dell'avversario, incapace di approntare una difesa appropriata, lasciandosi dietro un grosso e deforme buco. Immediatamente una fontana di sangue prese ad uscire da esso, contenuto a malapena dalle mani del guerriero. Inutile dire che il combattimento fosse concluso. Osservò l'avversario a terra, in ginocchio di fronte a lui, prendendo grandi respiri mentre la mano sinistra si stringeva a pugno per sopprimere in qualche modo il dolore che gli permeava il braccio. I due si scambiarono uno sguardo privo di emozioni per qualche istante, anche se l'altro era occupato a non morire dissanguato. Alzò poi gli occhi per guardarsi attorno; la folla che si era formata durante quel breve scontro, gli stessi che prima ridevano e scommettevano sulla sua morte, ora erano pietrificati in un silenzio di tomba. Quella doveva essere stata un'esperienza sorprendente per loro, sperò che fosse bastata per convincerli a prenderlo sul serio e a seguirlo. Tuttavia si può fare sempre di più, dopotutto doveva ancora reclamare il suo trofeo...
    Osservò nuovamente lo sconfitto.

    "Ti avevo avvertito..."

    La mano corse alla sua nuca afferrandogli la treccia. Strinse con forza i capelli e li sollevò quel tanto da costringerlo a raddrizzarsi.

    "Io non prendo trecce."

    La mano destra, le cui dita si stringevano attorno all'arakh, si mosse con rapidità. Poté vedere il timore riempire come un torrente in piena gli occhi del guerriero poco prima che la lama gli tranciasse di netto la testa dal collo. Poi, veloce com'era arrivato, quell'emozione sparì, gli occhi divennero vacui ed inutili addobbi del pezzo di carne che gli era rimasto in mano. Il suo trofeo.
    Il corpo che poco fa lo aveva combattuto cadde pesantemente a terra, allagando il terreno sottostante con il sangue che il collo continuava a vomitare. Si prese un istante per completare quel volto ormai privo di vita e poi lo sollevò al cielo lasciando che il braccio sottostante, la spalla, la stessa ferita, si tingessero di rosso. Ciò che restava del suo nemico che confluiva in lui. Forse potevano salvarlo, forse tutti loro sarebbero insorti nel vedere come aveva ammazzato uno dei loro... ma avrebbero dovuto sapere che quella era l'unica fine possibile. Beh ora lo sapevano ed era certo che la testa di Quaro avrebbe contribuito notevolmente a far comprendere il messaggio: chiunque si fosse messo sulla sua strada sarebbe stato spazzato via. Attese per qualche secondo nel silenzio generale, poi cominciò a parlare.

    "Io sono Rakharo, figlio di Merago. Avete combattuto aspramente contro mio padre e me, ma ormai è finita: avete perso. Arraqo è morto e vi ha traditi e il khalasar attende una sola scusa per piombare su di voi e spazzarvi via. Io ho combattuto il vostro campione e ho mantenuto fede alla mia parte dell'accordo. Cavalcate con me e lasceremo solo cadaveri al nostro passaggio, ribellatevi e sarete voi quei cadaveri. Qual'è la vostra risposta?!"

    Nel caso in cui tutto fosse andato secondo i piani avrebbe richiamato i Cavalieri dalle ombre. Di fronte a tutti avrebbe chiesto a Leqso di dire a suo padre che stava tornando con il resto degli uomini e i cavalli e di iniziare a tornare a Vaes Dothrak, li avrebbero raggiunti lì. L'uomo invece doveva aspettarlo a Vaes Khewo per dargli conferma. Leqso si era dimostrato abbastanza sveglio durante il viaggio e sperò che comprendesse esattamente in cosa consistesse l'inganno visto che doveva averlo sentito per tutto il tempo prima; perdipiù la presenza di quegli uomini così vicini a Merago non poteva che aumentare la dose di autorità che Rakharo stava iniziando a possedere in quel momento.



    Parole 625

    Naturalmente la parte dopo il parlato avviene solo se non ci sono intoppi, in caso contrario ignorala.
     
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    Aggiungi: Bracciali di Cuoio che ti portano dal corpo di Quaro (per il tratto)
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    <span>[IMG]https://www.imperat.net/wp-content/uploads/2015/01/pb008-bracciali-cuoio-borchiato-2-150x200.jpg[/IMG]<p>Bracciali di Cuoio Rid 1 Peso 1 </p></span>

    Terrore dei Villaggi passa al lv 2.


    Allora, hai recuperato 300 cavalli e 110 guerrieri. Non sono tutti, ma sono comunque un ragguardevole numero.

    Se vuoi tornare dritto a Vaes Dothrak ci arrivi il 26 aprile. Temporalmente non fai in tempo ad incontrare Kammo e ti devo tenere a Vaes Dothrak e dintorni fino a fine ottobre off (altrimenti mi scaleresti a maggio e vi avrei su linee temporali troppo diverse); tuttavia a Vaes di roba da fare comunque ne abbiamo da qui ad ottobre in 5 giorni on game XD

    Se vuoi provare ad indagare sugli altri cavalli/ tornare a visitare posti dove non sei stato ecc ecc vediamo di volta in volta quando ci arrivi.
    Scrivimi pure in privato cosa preferisci fare che ci organizziamo
     
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