Una nuova vita

Quest Kammo

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    Quello era senza dubbio il gruppo di Dothraki peggio assortito che si allontanava da Vaes Dothrak.
    C'erano un paio di cavalli, un maschio che stava ancora riprendendosi da qualche acciacco e una femmina che aveva appena partorito e aveva le mammelle ancora gonfie di latte.
    C'era un ragazzo dalla faccia coperta di cicatrici, il cui nome aveva cominciato a serpeggiare all'interno della città sacra; alcuni dicevano fosse un reietto ed un traditore, altri un grande guerriero, altri ancora solo un pazzo.
    C'era la sua bellissima sposa dalla carnagione scura e dagli occhi d'ebano su cui ogni uomo non faceva che posare lo sguardo ed elargire apprezzamenti ma che sembrava avere occhi solo per il butterato.
    Ed infine c'era un vecchio sconosciuto e probabilmente buono a nulla che era appena uscito da un qualche tipo di convalescenza.
    Gli occhi dell'uomo si perdevano verso occidente, era da lì che proveniva la famiglia che stava cercando ed in qualche punto non meglio precisato del Mare d'Erba in quella direzione erano accampati gli uomini che lo avevano attaccato, sempre che nel frattempo non si fossero spostati.
    "Venivamo da Vaes Leqse, poco dopo siamo stati attaccati."
    Davvi prese un lungo respiro finendo di sistemare la sua roba sul cavallo del marito, quindi lo interrogò guardandosi intorno. Non sembrava preoccupata, quanto più eccitata per la vita che li avrebbe aspettati fuori di lì.
    "Dunque cosa vuoi fare shekh ma shieraki anni? Ci dirigiamo ad ovest verso Vaes Leqse, a sud verso Qarth, ad est verso le Montagne... oppure a Nord?"
    Hai pieno campo libero per la partenza (mostrami chi va sopra quale cavallo) e per il viaggio. Avete per ora tutte le scorte che vi servono quindi non dovete preoccuparvene ma se mi ruoli che mi cacci qualcosina te lo faccio avere come merce da barattare. Ovviamente vola basso, nel senso... non mi descrivere che fai fuori un hrakkar XD
    Puoi anche descrivere qualche piccolo incontro che non incida in maniera "grossa" sulla trama, insomma libera ma col buon senso che ti contraddistingue XD
    mappa_definitiva_dothraki
    Allora, se vai in direzione di Vaes Leqse, Vaes Athjhikhari, Yalli Qamayi o Vaes Diaf fermati al 5 giorno di cavalcata, decidi tu se giorno o notte, io mi regolo di conseguenza.
    Se vai in direzione di Vaes Efe o la Desolazione Rossa fermati al 3 giorno di cavalcata.
    Se vai verso le Montagne, 2 giorni di cavalcata.
    Se vai verso Il Regno di Ifequevron puoi arrivare al limitare della Foresta dopo 8 giorni di cavalcata.
     
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    Kammo stava controllando le sacche da sella e si attardò a controllare lo stato delle mammelle della cavalla. "A pranzo la mungeremo e avremo latte caldo!" sentenziò tranquillo. Gli piaceva il latte, era nutriente, se mancava l'acqua ti aiutava a non morire di sete troppo in fretta e se non avevi cibo era un ottimo pasto. La cavalla avrebbe avuto pascolo in abbondanza, non avrebbe sofferto la fame, e loro, grazie a lei, non avrebbero toccato le scorte, perché era sempre meglio non toccarle le scorte, altrimenti non erano più scorte. Dovevano rimanere come ultimo appiglio, nel caso non ci fosse proprio più niente.
    Ascoltò Gralato e poi si voltò verso la moglie alla sua domanda. Sorrise. Per il Grande Stallone, quanto gongolava nel sentirsi chiamare così da lei.
    Probabilmente sarebbe stato felice di essere il sole e le stelle di qualsiasi donna, ma esserlo di Davvi, diamine, era la cosa che più lo faceva felice.
    Jalan atthirari anni, tu che hai viaggiato più di me con un khalasar, sei mai stata a questo Vaes Leqse?” le chiese. “Gralato è stato aggredito in quella direzione, quindi andremo di là…” mormorò sospirando. “Sperando di non incrociare Rakharo che torna a Vaes Dothrak. Non credo la prenderebbe bene che ho lasciato il suo khalasar dopo che suo padre mi aveva accolto in esso” commentò, sbuffando.
    Prese le daghe che Qranna gli aveva prestato e ne diede una a sua moglie e una a Gralato. La terza, la sua, se l’assicurò alla cintura. Il proprio arakh lo agganciò alla sella della giumenta. Aiutò Gralato a salire che era comunque convalescente e salì in sella alle sue spalle. Si rese conto che il vecchio era più alto di lui e gli copriva la visuale. Sbuffò, scese e rimontò in groppa, stavolta tenendoselo dietro. Non era felice di questa sistemazione, perché Gralato non si era ancora guadagnato la sua fiducia, ma non avrebbe mai messo a rischio la vita di Davvi, facendola cavalcare non il vecchio.
    “Davv…” doveva ancora prenderci l’abitudine. “Jalan atthirari anni, so che mi sgriderai perché un khal non lo fa, ma cavalcherai il mio Noah. Lui è ferito e tu sei più leggera” spiegò. “Aspiro a essere un khal, ma non voglio affaticare un cavallo ferito, sono pur sempre un allevatore” le disse e fissò l’orizzonte occidentale.
    “Seguiremo a ritroso le tracce di Gralato. Se lo hanno razziato lunga la strada potrebbero essere venuti verso Vaes Dothrak per barattare, e in quel caso li incroceremmo, o magari saranno andati a Vaes Leqse che era più vicina. Potremmo trovare informazioni sulla famiglia di Gralato” ipotizzò. Una volta che Davvi fu in sella, spronò la giumenta e lanciò il fischio a cui Noah sapeva di dover seguire il padrone e il cavallo partì. Portò gli animali a un trotto veloce, per non affaticare eccessivamente la giumenta.
    Il sole si stava alzando alle loro spalle e le loro lunghe ombre sembravano voler raggiungere l’orizzonte che era la loro meta.
    “Marceremo dall’alba a quando il sole sarà sopra le nostre teste. Siamo in pochi e ci stiamo dirigendo verso quelli che potrebbero essere nemici. Faremo in modo di muoverci con il sole alle spalle, per essere meno individuabili dagli esploratori e per avere un vantaggio in battaglia, se i nostri avversari fossero a ovest” spiegò ai compagni di viaggio. “Ma dobbiamo guardarci anche alle spalle, perché saremo un boccone ghiotto per qualsiasi altro khalasar potremmo incrociare” disse cupo. Dallo zenit al tramonto mi dedicherò alla caccia, per non intaccare le nostre scorte, mentre i cavalli si riposeranno. Gralato si occuperà di trovare dell’acqua e tu, Luna della mia Vita, accudirai i cavalli. Non ci allontaneremo mai troppo, se qualcuno sarà in pericolo deve poter chiamare gli altri con la certezza di essere udito” si raccomandò.
    Cavalcarono quindi sino a quando il sole non fu alto sulle loro teste. Kammo scelse di accamparsi in una macchia di arbusti e alberi, dove strigliò i cavalli e si assicurò che fossero in forma. Dopo di che, si mise in caccia. Gralato era schizzinoso e rifiutò le larve che aveva trovato sotto alla corteccia di uno degli alberi e il ragazzo lo fissò scocciato.
    “Sono un dothraki, non mangio vermi!” rispose il vecchio a quello sguardo.
    “Non hai nemmeno la treccia, non puoi vantarti di essere un dothraki” protestò il giovane.
    “Se vuoi davvero essere un grande Khal sono sicuro saprai cacciare qualcosa di serio” borbottò Gralato.
    Kammo sbuffò. “Vai a riempire le otri con dell’acqua pulita” mugugnò. “Io non voglio essere un grande khal… sono basso e brutto, posso solo tentare di unificare quanti più dothraki possibili in previsione dell’arrivo dello Stallone che Monta il Mondo” borbottò, per poi guardare Davvi. Sorrise. “Sai mungere?” le chiese. Se non lo avesse saputo fare glielo avrebbe insegnato. In fondo, lei doveva insegnargli a cucire, nel caso dovesse ricucire qualcuno.
    Andò quindi a caccia e ritornò verso il tramonto, portando con sé un varano lungo un metro, una fagiana che aveva sorpreso all’ultimo e catturato per pura fortuna e le uova che aveva razziato dal nido della suddetta fagiana. Era restio ad accendere il fuoco, non voleva segnalare la loro presenza a chilometri di distanza, ma non poteva nemmeno rischiare di essere facile preda degli animali selvatici.
    Poco prima di dormire Kammo fu preso dall’impulso di farsi Davvi, perché insomma, aveva un corpo che avrebbe fatto risvegliare anche i morti dalla pira, ma si limitò a qualche bacio. Non voleva abbassare la guardia, non era ancora certo di potersi fidare di Gralato e sino a quando il vecchio non se la fosse meritata, lui non gli avrebbe dato la sua fiducia.
    Alla luce del falò, Kammo si arrampicò sugli alberi, scrutò l’orizzonte dalle loro cime e scelse quello con la chioma più piena, come rifugio notturno per Davvi. Non fu facile, ma la convinse a dormire sui rami, assicurandola al tronco con una fune per evitare che cadesse nel sonno. Se fossero stati attaccati, coperta da quelle fronde, magari non l’avrebbero vista e se lui e Gralato avessero avuto la peggio, lei sarebbe stata salva e avrebbe avuto la possibilità di tornarsene a Vaes Dothrak.
    La notte trascorse tranquilla, Kammo era elettrizzato. Era la sua prima notte da uomo libero ma in compagnia di qualcuno, che passava nel mare d’erba. Era un khalasar decisamente ridicolo, ma era comunque felice. Fece il primo turno di guardia e dormì il secondo.
    La mattina fecero colazione con latte di cavalla ancora fresco e si rimisero in marcia.
    Spesso Kammo si alzava sulle staffe per controllare l’orizzonte alle proprie spalle e nei dintorni, ma solo il frinire degli insetti e l’ondeggiare dell’erba sembrava accompagnare il loro viaggio. A metà giornata si accamparono tra alcune rocce e a parte qualche lucertola e un coniglio, Kammo non riuscì a procurare nulla di meglio. Al ritorno, cercò forsennatamente un rifugio sicuro per Davvi ma non vi riuscì. La tenne vicina a sé per tutta la notte, senza chiudere occhio anche quando fu il turno di guardia di Gralato.
    Il terzo giorno incrociarono un Khalasar. Erano almeno 200 cavalli, più il seguito di schiavi e anche qualche carro. Per loro fortuna il sole era sorto da poco e lo avevano perfettamente alle spalle. Gli esploratori non riuscirono a scorgerli controluce e il khalasar sfilò muovendosi da nord verso sud. Dato che avevano perso tempo ad aspettare che il khalasar se ne andasse, Kammo decise di non proseguire per un paio d’ore dopo il mezzodì. Trovarono una pozza d’acqua e Gralato propose di accamparsi lì, ma Kammo si rifiutò di farlo. Una pozza d’acqua avrebbe attirato prede, ma anche predatori e forse anche qualche khalasar. Si tenne quindi a qualche centinaio di metri da essa. Anche per quella notte non trovò un posto che considerò sufficientemente sicuro per Davvi e se la tenne vicina. Il sonno però lo vinse e si addormentò poco dopo che aveva staccato dal suo turno di guardia.



    Sognò di nuovo le mura di Qarth e di nuovo Draggo, sempre minaccioso e intenzionato a ucciderlo armato del proprio braccio. Sì, brandiva proprio il braccio che Kammo gli aveva mozzato e lo usava come un arakh. Finì ferito, ma invece che Qranna c’era Davvi al suo fianco, che dopo averlo medicato lo baciò delicatamente sulle labbra, poi salì a cavalcioni e lui poté sentire il calore della sua fica avvolgerlo ed estasiarlo come ogni volta. Sembrava così reale che quando aprì gli occhi e Davvi era davvero su di lui, intenta a prendersi il piacere che per le troppe paranoie lui le aveva negato in quei pochi giorni, Kammo credette per qualche istante di essere ancora nel bel mezzo del sogno. Ancora assonnato le accarezzò le cosce, inspirò soddisfatto, muovendo il bacino sotto di lei e lei sorrise. A quel punto capì di essere sveglio. Per il Grande Stallone, era inconcepibile che una donna montasse un uomo! Ma… per tutti gli spiriti… lo sguardo di Davvi era qualcosa che ti scioglieva l’anima, la sua espressione... Non la fermò, lasciò che le mani scorressero sui suoi fianchi, sui suoi seni e se ne fregò di Gralato. Tanto, se avesse voluto ucciderli, avrebbe potuto farlo mentre dormivano. Quando Davvi si prese c’ho che le spettava, lui ribaltò le posizioni e finì per prendersi il proprio piacere.
    A colazione Gralato li apostrofò con un platonico: “Siete strani… io mia moglie non l’ho mai presa così” bofonchiato a dentri stretti.
    “Non sai cosa ti sei perso” replicò Kammo divertito.
    Il quarto giorno non ebbero intoppi almeno sino a sera, quando Kammo, tornando dalla caccia con un cucciolo di antilope, non sorprese Gralato proprio nel momento in cui giunse alle spalle di Davvi, intenta a spazzolare il manto dei cavalli, e la cinse per i fianchi, stronfinando l’inguine contro il suo bacino.
    “EHI!” tuonò Kammo, con il mostro verde della gelosia che gli ghermiva il cuore. Spintonò via il vecchio e lo fissò furioso. “Lei è mia! Se troverò la tua famiglia risparmierò tua moglie, ma stuprerò le tue figlie, anche quella senza gambe così imparerai a tenere il tuo cazzo lontano dalla mia donna! E se ti pesco ancora a importunare mia moglie, mi stuprerò pure la tua donna!” lo ammonì. Non voleva essere un cattivo Khal, ma non poteva nemmeno permettere che l’ultimo arrivato facesse quel cazzo che voleva. Soprattutto se voleva dire infilare il cazzo dentro Davvi. No, Davvi era sua e sua soltanto. Forse un giorno l’avrebbe condivisa con i suoi cavalieri di sangue, se mai ne avesse avuti, ma quel giorno era ancora lontano e per ora nessun altro uomo l’avrebbe toccata. Poi fissò Davvi, perché magari lei invece voleva essere condivisa… No, col cazzo. Avrebbe fatto come avrebbe detto lui, era suo marito, lui comandava.
    Le prese il volto tra le mani. “Luna della mia vita, stai bene?” gli chiese preoccupato. Lei gli baciò le labbra e lui si rilassò un poco. Poi fissò torvo Gralato. “Questa notte starai di guardia mentre io prenderò mia moglie. Te lo farò venire così duro che rimpiangerai di aver anche solo pensato di metterlo dentro mia moglie!” ringhiò. E mantenne il suo intento. Ci si impegnò impedendosi di raggiungere l’apice fermandosi, rallentando il ritmo, qualsiasi cosa, pur di prolungare quella tortura per il vecchio marpione dalle mani lunghe. Però alla fine lo fece dormire tre ore, sostituendolo nella guardia. Già era convalescente, mica poteva farlo collassare perché non lo lasciava dormire la notte.
    La mattina del quinto giorno, sempre dopo una nutriente colazione a base di latte di cavalla, lo strano terzetto si rimise in marcia verso occidente.

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    Nuvole di polvere si alzavano nel Mare d'Erba accompagnando il passo dei cavalli dello strano trio, mentre nuvoloni scuri più densi provenivano da ovest insieme all'inconfondibile rumore di zoccoli.
    "Arriva qualcuno."-mormorò Davvi avvisando i compagni.
    Un piccolo ma ben agguerrito gruppo di Dothraki infatti cavalcava in direzione della piccola compagnia, frenando il galoppo dei propri destrieri proprio in prossimità di Kammo e dei suoi. Erano in otto, armati di arakh e daghe. Non sembravano un khalasar, quanto piuttosto un gruppo di guerrieri o di esploratori; due di loro avevano lunghe trecce piene di campanelle, mentre gli altri avevano capelli tagliati a varie lunghezze.
    "M'ath! Venite da Vaes Dothrak?"
    Uno della compagnia parlò per primo salutando i tre appellandosi direttamente a Kammo che tra tutti sembrava avere l'aspetto del capo della compagnia; in pochi istanti i suoi compari mossero i cavalli al passo slargandosi e formando una sorta di semicerchio attorno ai due cavalli.
    "Vi siete persi per caso? Dov'è il vostro khalasar?"
    Quest'altro apostrofò direttamente Davvi con uno sguardo che non lasciava spazio a molti dubbi; la desiderava, così come la maggior parte degli uomini che l'aveva incontrata fino a quel momento.
    "Non sono loro"-Gralato bisbigliò alla volta di Kammo informandolo che, quantomeno, quelli non erano i guerrieri che avevano attaccato lui e la sua famiglia; soltanto il sussurro non fu abbastanza basso poiché l'orecchio del primo Dothraki lo colse ed aggrottò le sopracciglia.
    "Chi non dovremmo essere?"

    8 Dothraki.
    Semplice conversazione? Hanno bisogno di qualcosa? Vi fanno bullismo per divertirsi? Vi attaccano? Bu, dipende da quel che fa Kammo probabilmente XD
    Non sono comunque coloro che hanno attaccato Gralato.
     
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    Quando Kammo vide il polverone sollevarsi all’orizzonte, ricordò la battaglia con Arraqo. Si irrigidì e scese da cavallo. “Luna della mia vita” disse, protendendo le mani verso Davvi. “Sali sull’altro cavallo, forse avrò bisogno di Noah” le disse, facendola salire sulla femmina. Prese il proprio arakh e salì in sella a Noah, che sarà pur stato ferito, ma sarebbe stato sufficiente per trattenere qualsiasi minaccia e dare modo agli altri di scappare.
    La polvere annunciò l’arrivo di 8 dothraki, armati con arakh e daghe. Due avevano lunghe trecce e tante campanelle. Quello non era un bene. Gli altri sei invece avevano subito sconfitte più o meno recenti. Il fatto che fossero vivi però era un buon segno, voleva dire che gli scontri non si erano svolti all’ultimo sangue.
    “M'athchomaroon!” ricambiò il saluto Kammo, senza lasciare la presa dall’elsa dell’arakh, ma comunque tenendolo basso. Quando gli otto si disposero a semicerchio attorno a loro, socchiuse gli occhi infastidito e mosse la testa da una spalla all’altra, inspirando per mantenere la calma. Doveva ponderare bene le parole, ancora non li avevano attaccati, se non avesse fatto cazzate, forse se la sarebbero cavata.
    “Sì, veniamo da Vaes Dothrak” rispose a quello che aveva salutato, uno di quelli con la treccia lunga, cercando di non far trasparire il proprio nervosismo.
    «Non fare cazzate, Kammo. Non parlare, che Davvi ti dice sempre che parli troppo. Se stai zitto, non puoi fare danni» continuava a ripetersi mentalmente.
    "Vi siete persi per caso? Dov'è il vostro khalasar?" domandò l’altro. Era chiaro che fossero loro a guidare quel gruppetto.
    «Non fare cazzate»
    Gralato gli sussurrò che quelli non erano gli uomini che avevano preso la sua famiglia e Kammo sbuffò. Il primo dothraki lo sentì e domandò qualcosa in merito. Ma lo sguardo del basso dothraki butterato era ancora fisso sul secondo guerriero, quello che stava guardando Davvi con desiderio, quello che si era rivolto a lei e non a lui, quello che la stava stuprando con gli occhi, quello che probabilmente stava già pregustando di possederla.
    Quel pensiero fece torcere le budella di Kammo, la cui presa si serrò attorno all’elsa dell’arakh. Spronò Noah e lo frappose tra lui e la cavalla su cui si trovavano Davvi e Gralato.
    “Io sono il suo khalasar e ho staccato un braccio al cavaliere di sangue di Merago per averla, non farti venire strane idee se ci tieni alle tue di braccia!” ringhiò all’indirizzo di quel bellimbusto.
    «Non fare cazz… Merda.»
    Kammo si umettò le labbra, senza staccare lo sguardo da quello che ormai nella sua testa era già il suo rivale in amore, ma rispose alla domanda del primo, ma le sue parole erano guidate dalla gelosia che impazzava nel suo stomaco, come un fuorioso incendio che si diffondeva rapidamente lungo il mare d’erba.
    “Non siete quelli che sconfiggerò e che si uniranno quindi al mio khalasar” rispose, alzando l’arakh verso il secondo. Aveva la treccia lunga, una vocina dentro di lui continuava a dirgli di stare zitto, di non giocare con il fuoco, ma Kammo non aveva mai imparato a stare zitto da quando era rientrato nella società. “Ma se tu non togli gli occhi da mia moglie, sconfiggerò anche voi e non so se vi vorrò nel mio khalasar” ringhiò con voce carica di astio.
    Se avesse avuto la stessa stazza del suo interlocutore, forse sarebbe anche stato minaccioso, ma Kammo era mediamente una spalla più bassa degli altri dothraki a volte anche due, e nella sua treccia, per quanto essa fosse lunga, ma solo per il fatto che aveva fatto pochi scontri, vi erano solo 9 campanelle. Forse però nove non era un numero così basso, in realtà. In fondo, aveva appena vent’anni e aveva iniziato a combattere appena da un mese. E in un mese aveva ucciso ben otto avversari e sconfitto Draggo in duello.
    Se il Grande Stallone voleva che lui non attaccasse briga con gli sconosciuti, sarebbe bastato che gli sconosciuti non fissassero Davvi. Se la guardavano, era chiaro che doveva trattarsi di un segno del Grande Stallone. Gli mandava avversari che volevano prendere ciò che era suo, ma che avrebbe combattuto per diventare ancora più forte. O sarebbe morto nel tentativo.


    700 parole

    Dati per l'eventuale intimidazione:
    Fama -17(+13 tra i dothraki)
    Prestigio 14
    Marzialità 84 (87 a cavallo)
    Diplomazia 15
    [Giudizio mod - Bonus fama + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura]
    [? - 0 + 7 + 0 + 21.75 + 7.5 + 0] = 36.25 ( a cui contrapporre il check avversario)


    Edited by Baldr - 10/8/2018, 09:20
     
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    TIRO DI INTIMIDAZIONE KAMMO VS GENTE
    Png medio Dothraki coi capelli corti: 8

    Diplomazia 5
    Marzialità 50
    Amministrazione 0
    Intrigo 15
    Conoscenze 10

    Png medio Dothraki coi capelli lunghi: 8

    Diplomazia 0
    Marzialità 60
    Amministrazione 0
    Intrigo 15
    Conoscenze 5


    [Giudizio mod - Bonus fama + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura] - [Giudizio mod + Bonus infamia + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/2]
    Giudizio mod Kammo= 6 circostanza (per come è fatto il pg e come l'hai impostato finora non permetterebbe a nessuno di toccare Davvi) 2 modalità (sei pur sempre solo con un vecchio e una donna contro 8 guerrieri) 4 scrittura= 12 punti
    Giudizio mod Dothraki= 8 circostanza (perché dovrebbero aver paura di te che sei solo?) 4 modalità (ti hanno semicircondato e bloccato le vie di fuga)= 12 punti

    [12-0+14/2 + 0 + 87/4 (sei a cavallo) + 15/2 + 0]-[12 + 0 + 0 + 0 + 50/2]= 48,25 - 37= 11,25 Parzialmente riuscita su quelli coi capelli corti
    [12-0+14/2 + 0 + 87/4 (sei a cavallo) + 15/2 + 0]-[12 + 0 + 0 + 0 + 60/2]=48,25-47= 1,25 Intimidazione non riuscita su quelli coi capelli lunghi

    Le parole di Kammo bruciarono come fiele ed il Dothraki avrebbe potuto scommetterci, almeno sei di quei guerrieri erano indietreggiati col loro cavallo, evidentemente turbati dalle minacce del ragazzo.
    I due che avevano parlato però non sembravano minimamente toccati da quanto detto e non si erano spostati di una posizione; il primo a rispondere, con tono vivacemente acceso, fu quello che fissava Davvi insistentemente e che per la prima volta aveva alzato gli occhi da lei portandoli sull'uomo.
    "Nel tuo khalasar? E se invece ti strappassi le budella dalle carni qui sul posto eppoi prendessimo la puledrina nel nostro khalasar?"
    "Non c'è motivo di agitarsi."-sorrise con un ghigno l'altro facendo scorrere velocemente gli occhi tra compari e stranieri. "Non dobbiamo necessariamente bagnare di sangue questo mare oggi. Non quando si può trovare un comodo accordo che renda felici entrambe le parti. Diciamo che.."
    Arricciò le labbra tirando su col naso e voltando gli occhi verso l'alto, come se stesse riflettendo.
    "Voi ci date la vostra cavalla dalle mammelle gonfie, quel bell'arakh che pende dalla tua cintola ed ognuno riprenderà la sua strada come se nulla fosse. Mi sembra accettabile."
    "Adesso facciamo scambi come i mercanti? Li ammazziamo e ci prendiamo quello che vogliamo."
    "Così tu ammazzi il guerriero e a me lasci il vecchio in un combattimento senza onore? Non avrai più campanelle di me in questo modo, aspettiamo i prossimi che passeranno."

    Non li hai intimiditi, ma pare che ci siano dei dissidi interni quindi potresti ancora oltrepassarli senza combattere ma con un paio di grosse rinunce.
     
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    Sei guerrieri indietreggiarono, quelli che avevano visto la loro treccia recisa in tempi recenti, ma gli altri due… soprattutto quello che non levava gli occhi da Davvi, non fece una piega. Qualcosa però Kammo la ottenne. Quello stronzo distolse gli occhi da Davvi e finalmente lo fissò e gli rivolse una minaccia.
    "Nel tuo khalasar? E se invece ti strappassi le budella dalle carni qui sul posto eppoi prendessimo la puledrina nel nostro khalasar?"
    Kammo sorrise feroce. “Oh… farai fatica a strapparmi le budella dopo che ti avrò strappato le braccia, non credi?” rispose senza abbassar lo sguardo. No, non si sarebbe piegato a chi voleva portargli via Davvi, non senza combattere, non gliel’avrebbero strappata a meno che non lo avessero ucciso.
    Noah scalpitò nervoso, percependo l’umore del padrone. Kammo non aveva paura, no, diamine, era collera quella che stava montando dentro di lui. Quello stronzo voleva Davvi, la SUA Davvi, la Luna della sua Vita. No, gli avrebbe strappato gli occhi, dopo avergli strappato le braccia, fosse stata l’ultima cosa che avrebbe fatto in vita sua.
    L’altro prese parola, sembrava più… diplomatico, tanto che propose di arrivare a un compromesso.
    "Voi ci date la vostra cavalla dalle mammelle gonfie, quel bell'arakh che pende dalla tua cintola ed ognuno riprenderà la sua strada come se nulla fosse. Mi sembra accettabile."
    Kammo lo fissò di sbieco. Lui non voleva Davvi? Ma non poteva di certo dare loro la cavalla di Qranna, né il proprio Arakh. Senza quest’ultimo non avrebbe potuto difendere il suo Khalasar.
    A lui rivolse un sorriso rabbioso, ma prima che gli rispondesse, quello a cui avrebbe strappato braccia e occhi gli si rivolse e i due battibeccarono per una questione di prestigio.
    “Tu mi sembri più ragionevole” disse Kammo rivolgendosi a Diplomatico. “Allora ti faccio una proposta: tu mi lasci combattere con il tuo amico e quando avrò finito con lui, tu e gli altri sei sarete liberi di unirvi a me. E non avrete altra via se non quella di unirvi a me, perché se vi lasciassi tornare al vostro khalasar, voi tornereste coi rinforzi” spiegò il giovane butterato, facendo roteare l’arakh nella mano. “Ma quando lo avrò sconfitto” disse puntando l’arma su Prestosenzaocchi, “voi sarete miei, razzierete con me, caccerete con me, combatterete con me” spiegò ruotando sul posto per guardare tutti gli interessati. Fermò l’attenzione infine su Diplomatico. “Altrimenti, tu combatterai a tua volta con me, e l’arakh che tanto vuoi, te lo pianterò nel petto. E a quel punto avrò due campanelle nuove per la mia treccia” concluse quella semplice equazione. Spronò il cavallo e si mosse per frapporsi di nuovo tra Davvi e Prestosenzaocchi. “Allora? Non volevi staccarmi le budella?” apostrofò rivolto a quest’ultimo. “Vedi, sono tentato di lasciarvi andare, ma tu vuoi la mia donna e lo sai come funzionano le cose. Se vuoi la donna di un altro dothraki, lo devi ammazzare. Sempre che l’altro non ammazzi te” concluse fissandolo con astio. Poi sorrise. “Ah… ho capito, hai troppa paura… di me o del tuo padrone. Sei suo schiavo?” commentò accennando a Diplomatico. “Ubbidisci come un cane?” aggiunse con una punta di divertimento.
    Kammo fremeva, voleva tirare Prestosenzaocchi giù da quel cavallo e strappargli quegli occhi impudenti, ma se lo avesse fatto, era quasi certo che Diplomatico sarebbe intervenuto. Non aveva mai affrontato uno scontro contro due avversari contemporaneamente, avrebbe potuto sopportarlo? Si volse verso Davvi. Se però avesse scatenato un bel putiferio, lei sarebbe potuta scappare. O se il Grande Stallone fosse stato con lui, avrebbe vinto quel duello impari. Il suo sguardo corse quindi sui sei coi capelli corti. Se avesse vinto, si sarebbe dimostrato forte e avrebbe avuto sei cavalieri per il suo khalasar.
    Quindi gli occhi scuri tornarono su Prestosenzaocchi. “Tu guardi mia moglie e sei un ostacolo sulla mia strada.”
    Non disse altro, spronò Noah e lo caricò. Se avesse travolto il suo cavallo, forse Prestosenzaocchi sarebbe finito disarcionato e, una volta a terra, sarebbe stato una facile preda. Ma prima doveva colpirlo, questo era certo. E se avesse concluso presto quello scontro, non si sarebbe ritrovato a combattere contro due avversari, ma uno solo. Quindi tanto valeva darsi una mossa. Sfruttando l’energia della carica, brandì l’arakh a due mani ed eseguì un movimento dell’arma parallelo al terreno, torcendo il busto per imprimergli più forza.
    Si aspettava che Prestosenzaocchi avrebbe parato quel colpo, altrimenti avrebbe rischiato di farsi tagliare in due di netto il busto, non solo le braccia.

    743 parole


    Arakh di Stagno ATT 11 DIF 0 Peso 5 (Bonus +3 lv 2 marziale)
    Bracciali di cuoio Riduzione del danno 1, peso 1
    Daga di Stagno ATT 4 DIF 2 Peso 2 (ho dichiarato di averlo legato alla cintura a inizio viaggio, quindi la calcolo nel peso)
    Noah: cavallo ferito R4 V1
    Marzialità 87
    Att 57 Dif 30
    9*57/10+28(bonus arma*2)+6(2*combattimento cavallo 3)+1(Carica)=86.3

    ATT 57-9=48 Dif 30


    Edited by Baldr - 11/8/2018, 23:46
     
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    Attacco Kammo= 86.3

    TIZIO
    Marzialità 60
    30 dif 30 att
    Arakh 3
    Cavallo 3
    Arakh di bronzo/stagno quel che è= ATT 11 DIF 0 Peso 5
    Vita tizio= 50 + (60/5*3)= 86

    Difesa tizio= 27*30/10 +6 (cavallo)= 87 RIUSCITA (Non viene disarcionato)
    Danni tizio= 57/2 - (87-86,3)= 28,5-0,7= 27.8
    Nuova vita tizio= 86-27,8= 58,2

    Le parole di Kammo lasciarono interdetto il Dothraki che pareva più ragionevole e cercava ancora di concludere quel piccolo assalto senza feriti da entrambe le parti; la sua carica inaspettata contro il compagno poi fu una vera sorpresa per il resto della comitiva.
    Il guerriero attaccato alzò il suo arakh in difesa per proteggersi dal potente colpo del ragazzo e mantenere il controllo del cavallo, anche se il rinculo dell'affondo fu talmente potente da fargli tremare le braccia, tale era la furia di Kammo.
    Come risvegliandosi dal torpore nel quale erano caduti, gli scagnozzi del gruppo spronarono i loro destrieri per lanciarsi contro la cavalla montata da Davvi e Gralato, con l'evidente intenzione di mobilizzare e catturare i due mentre il combattimento era ancora in corso. Non facendoselo ripetere due volte, il vecchio si tirò in avanti per afferrare le redini e sferrare un potente calcio nel didietro della bestia che scattò al galoppo cercando di allontanarsi quanto più in fretta possibile, immediatamente inseguita dai sei cavalli.
    Ancora stordito per quanto stava accadendo, il Dothraki "diplomatico" tentò di riafferrare il controllo della situazione urlando qualcosa nei confronti degli altri, quindi, inascoltato, lanciò un'imprecazione e spronò il suo cavallo, in direzione però totalmente opposta a quella verso la quale si erano lanciati in fuga Davvi e Gralato.
    "Codardo.."-sputò a terra il Dothraki "dallo sguardo lungo" in direzione del fuggiasco, quindi tornò a sollevare la sua arma a due mani tentando di piantarla nel collo di Noah per porre fine a quel combattimento e tornare vittorioso al suo khalasar.

    Attacco tizio= 9*30/10 + 22 (11*2) + 6 (cavallo) -1 (malus parata)= 54

    Quindi la situazione è questa:
    Tizio sta combattendo con te.
    Caio sta galoppando in direzione nordovest.
    Davvi e Gralato galoppano in direzione sudovest inseguiti dagli altri 6 Dothraki.

    Come per la corsa a piedi (cfr la role tra nord e isolani sulla Lancia), la rincorsa a cavallo costa un'azione di combattimento. Quindi se vuoi rincorrere Davvi e compagnia bella devi sprecare o un'azione offensiva (rinunciando ad attaccare Tizio) o un'azione difensiva (prendendo danno pieno da questo attacco e rischiando di ferire ancora Noah ma riattaccandolo a tua volta prima di galoppare via).
    Questi sono tutti cavalli normali, Noah è più veloce quindi li raggiungi senza problemi nel tuo post (anche Caio se vuoi andare verso di lui), ti muovi al "doppio" della loro velocità che è pari a 0 (anche se effettivamente 0*2 fa 0).
    Se vai da Caio e inizi un nuovo combattimento devi ridistribuire i tuoi valori come già sai, ricordandoti che hai sempre un'azione totale offensiva per turno e tante difese quanti attacchi subisci.
    Se vai da Davvi e compagnia e vuoi combattere con gli altri 6 puoi già ruolarmelo usando questa scaletta:

    Bruti uccisiPunti vita persi
    11
    22
    35
    47
    510
    612


    Ho preso come punto di riferimento questa role e le tabelle elencate; Caleb aveva 123 di Marzialità, i suoi gregari sulla sessantina. Kammo con 87 si trova a metà strada, quindi ho fatto una via di mezzo tra le due tabelle.
     
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    Attacco prestosenzaocchi:54
    Difesa Kammo: 20*30/10+6+(3*2 arakh impugnato a due mani)=72
    Danni a Noah: 30/2-(72-54)=15-18=-3
    Attacco Kammo: 9*57/10+28(bonus arma*2)+6(2*combattimento cavallo 3)-1(parata)=84.3
    Difesa massima di prestosenzaocchi: 3*30/10+6-1=14
    Danni a Prestosenzaocchi: 57/2+(84.3-14)=28.5+70.3=98.8
    Vita di Prestosenzaocchi: 58.2-98.8= -40.6(Non è morto. È MOLTO morto.)
    Attacco e difesa di Kammo:
    ATT:48-9=39 DIF: 30-20=10


    Prestosenzocchi parò, come Kammo aveva previsto. In realtà peggio di come il giovane aveva previsto, dato che comunque nel contraccolpo la lama del suo Arakh arrivò a ferirlo alla tempia e allo sterno.
    Fu abile però nel governare il cavallo, non si fece disarcionare, anzi, guadagnò abbastanza spazio per tentare un fendente diretto al collo di Noah.
    Per il Grande Stallone, cos’era questa smania di sgozzare il suo cavallo? Per lui, che ne aveva uno solo, gli faceva spregio anche solo l’idea di ferirne uno. Il khalasar di Prestosenzaocchi doveva essere davvero grosso, se era pronto a rendere inservibile un cavallo.
    Kammo intercettò quella lama, che non arrivò a lambire nemmeno la criniera di Noah.
    Lo sguardo del giovane incrociò quello dell’avversario, mentre i fianchi dei due cavalli cozzavano l’uno contro l’altro partecipando a quello scontro. Kammo respinse la lama di Prestosenzocchi che improvvisamente perse la sua baldanza. Kammo vide la sua paura e fece una smorfia feroce. “Ti ho detto che ti avrei strappato le braccia…” lo informò, prima di guadagnare spazio ed effettuare un potente ridoppio che salì dal basso verso l’alto, incontrando sul proprio percorso le braccia di Prestosenzaocchi, che era stato troppo lento per rimettersi in posizione di guardia. La lama affondò a metà degli avambracci, incontrò le ossa e le spaccò con un rumore secco, tagliando ancora, proseguendo quel viaggio di morte sino a conficcarsi all’attaccatura del naso e portarsi via quegli occhi che impudenti si erano posati su Davvi, finendo poi di scoperchiare quella testa che sparse il suo contenuto sanguinolento in una scia cremisi sull’erba. Il tutto accompagnato dall’urlo di rabbia di Kammo, che ansimò, indugiando un attimo sul corpo che lentamente scivolò giù dal dorso del cavallo, crollando a terra come una marionetta a cui avevano appena tagliato i fili.
    Il rumore di zoccoli che si allontanavano richiamò Kammo in quella piana. Vide Davvi e Gralato fuggire, inseguiti dai sei dai capelli corti. Il primo istinto fu quello di muoversi in difesa della moglie, poi guardò la schiena di Diplomatico farsi sempre più piccola, nella direzione opposta.
    Stava andando a chiamare rinforzi, se anche avesse salvato Davvi, sarebbero dovuti fuggire da solo il Grande Stallone sapeva quanti dothraki ci fossero dietro l’orizzonte. In quel momento avrebbe veramente voluto avere un arco.
    Kammo ruggì, urlando la sua minaccia agli inseguitori di Davvi. “Se toccate mia moglie, quando avrò finito con il vostro amico, sarete cibo per vermi!”
    Spronò quindi Noah, gettandosi all’inseguimento di Diplomatico. Anche se era ferito, Noah era un buon cavallo e stava rapidamente accorciando le distanze, mentre Kammo agitava minaccioso il suo Arakh, levando al cielo il suo urlo di guerra, decisamente carico per via della vita appena recisa, e dall’aspetto impressionante, visto che era ricoperto di sangue non suo e lo sguardo era iniettato della voglia di finire quella storia in fretta e andare in soccorso di Davvi. La sua treccia era lunga, perché aveva passato dieci anni senza tagliarsi i capelli, forse non meritava quella lunghezza, ma ben nove campanelle di bronzo tintinnavano nel vento, nove volte aveva vinto. Dieci, se contava anche Orasenzaocchiebraccia, ma se non si occupava di Diplomatico, non aveva tempo di recuperare il suo giusto trofeo.
    In cuor suo era furioso, combattuto tra continuare quell’inseguimento o difendere la sua donna. Digrignò i denti fino a sentirli scricchiolare nonostante il rumore degli zoccoli di Noah che colpivano ritmicamente il terreno sollevando zolle di terra ed erba. Davvi era tosta, quelli che la inseguivano erano delle nullità al confronto di Orasenzaocchiebraccia, che non si era rivelato poi un degno avversario.
    “Arrenditi e richiama i tuoi uomini e non ti ammazzerò” urlò dietro all’inseguito. “Sii ragionevole come eri prima!” tuonò, mentre si preparava nuovamente al combattimento.
    Noah aveva quasi raggiunto l’altro cavallo, presto avrebbe iniziato a superarlo e a quel punto Kammo avrebbe potuto affondare l’arakh nella schiena del dothraki in fuga.

    645 parole


    Intimidazione
    Fama -17(+13 tra i dothraki)
    Prestigio 14
    Marzialità 84 (87 a cavallo)
    Diplomazia 15
    [Giudizio mod - Bonus fama + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura]
    [? - 0 + 7 + 0 + 21.75 + 7.5 + 0] = 36.25 ( a cui contrapporre il check avversario)


    Arakh di Stagno ATT 11 DIF 0 Peso 5 (Bonus +3 lv 2 marziale)
    Bracciali di cuoio Riduzione del danno 1, peso 1
    Daga di Stagno ATT 4 DIF 2 Peso 2 (ho dichiarato di averlo legato alla cintura a inizio viaggio, quindi la calcolo nel peso)
    Noah: cavallo ferito R4 V1
    Marzialità 87
    Ripartisco come in precedenza.
    Att 57 Dif 30


    Edited by Baldr - 12/8/2018, 19:25
     
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    TIRO DI INTIMIDAZIONE KAMMO VS GENTE
    Png medio Dothraki coi capelli corti: 8

    Diplomazia 5
    Marzialità 50
    Amministrazione 0
    Intrigo 15
    Conoscenze 10

    Png medio Dothraki coi capelli lunghi: 8

    Diplomazia 0
    Marzialità 60
    Amministrazione 0
    Intrigo 15
    Conoscenze 5


    [Giudizio mod - Bonus fama + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura] - [Giudizio mod + Bonus infamia + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/2]
    Giudizio mod Kammo= 8 circostanza (non riesci ad arrivare in entrambi i luoghi contemporaneamente, sfruttare la paura è l'unica cosa che ti resta) 4 modalità (hai appena smembrato uno) 4 scrittura= 16 punti
    Giudizio mod Dothraki= 4 circostanza (paura ne fai, ma comunque sei ancora solo e provato da un combattimento) 2 modalità (si sono separati, non puoi colpire entrambi i gruppi)= 6 punti
    [16-0+14/2 + 0 + 87/4 (sei a cavallo) + 15/2 + 0]-[6 + 0 + 0 + 0 + 50/2]= 52,25 - 31= 21,25 Parzialmente riuscita su quelli coi capelli corti
    [16-0+14/2 + 0 + 87/4 (sei a cavallo) + 15/2 + 0]-[6 + 0 + 0 + 0 + 60/2]=52,25-36= 16,25 Parzialmente riuscita su quello coi capelli lunghi


    Il sangue che ricopriva il corpo di Kammo e parte del manto del suo cavallo dovette esercitare il suo effetto sul Dothraki in fuga che si voltava indietro osservando con ribrezzo la scena del massacro del compagno. Aveva sottovalutato il Dothraki, forse non era un combattente migliore del compagno ma era di certo più intelligente. Frenò il cavallo voltandosi in modo tale da avere il ragazzo faccia a faccia, le dita fremevano sul manico dell'arakh ma non lo afferrò, non ancora.
    "Quelli non sono i miei uomini, non mi ascolteranno. Non se dico loro di consegnarsi a te." -tentò di spiegare la sua posizione osservando intanto con apprensione ciò che accadeva oramai a metri lontano da loro: i guerrieri sembravano aver rallentato, incerti sul da farsi, mentre la cavallo con Gralato e Davvi continuava a cavalcare lontana verso l'orizzonte. Aveva sperato che almeno uno di loro giungesse a ferire la ragazza tanto da far accorrere quel pazzo in sua direzione, ma quei cagasotto avevano rallentato ed ora non aveva più modo di correre all'accampamento senza prima combattere contro Kammo.
    "Il mio nome è Villo e quello che hai appena ammazzato era Fakko. Siamo esploratori di Khal Kovarro. Se adesso ci uniamo a te il nostro khal ci cercherà, ci troverà e ci ammazzerà. Sono almeno un centinaio e noi siamo in pochi e mal attrezzati. Lasciaci andare, nessuno di noi ti ha fatto del male e giuro sul mio onore che potrete attraversare questa landa senza altri problemi. Non da noi perlomeno. Guarda, gli altri stanno lasciando andare la tua donna ed il tuo amico."
    Provò a convincere il Dothraki indicandogli con un dito la cavalla che continuava a galoppare senza freni in direzione opposta. Quindi si morse un labbro, come se stesse pensando a qualcosa. No, l'idea di combattere contro quell'uomo non lo entusiasmava per nulla.
    "Lasciami tornare dal mio khalasar. Posso donarti questo in cambio."
    Con molta cautela il Dothraki infilò la mano in una delle sacche che portava appese alla cintola estraendone un pugnale di bronzo che offrì a Kammo in cambio della libertà.

    Allora, per la prima parte non c'è alcun tiro.
    Nella seconda, TIRO DI INGANNO CAIO VS KAMMO
    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*2 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]


    Giudizio mod Dothraki= 8 circostanza (combattere contro di te è da pazzi al momento perché sei più forte) 3 modalità (ti offre un'arma in pegno, non ti ha attaccato ecc ecc)= 11 punti
    Giudizio mod Kammo= 6 circostanza (insomma..bisogna ammettere che il rischio che questo ti freghi ci sta) 2 modalità (non sai effettivamente dove stia andando né dove si trovi il khalasar) 3 scrittura= 11 punti

    [11 + 0 + 0 + 0 + 0 + (15)/ 6 + 0] - [11*2 + 0 + 18/3*5] = 13,5 - 52= -38,5 Inganno non riuscito

    Allora, non credi che se lo lasci andare potrai fidarti di lui e che potrete andarvene tranquillamente e senza alcuna difficoltà. Altri dettagli per ora non posso fornirteli ma puoi giocarti Kammo che non si beve una parola del discorso.
    Se vuoi attaccarlo nel prossimo turno puoi.
    Se vuoi andare indietro prima di raggiungere gli altri dovrai impiegare due turni di cavalcata.
     
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    Durante l’inseguimento di Villo, Kammo aveva lanciato un’occhiata alle sue spalle. Gli inseguitori di Davvi avevano rallentato.
    Bene, ma non benissimo.
    L’inseguito rallentò, bloccò il cavallo e si voltò a fronteggiare Kammo, ma il giovane non lo vide brandire l’arakh e lo superò senza colpirlo. Fermò il cavallo in modo da tagliargli la via di fuga e poter tenere sott’occhio la fuga di Davvi senza distogliere completamente l’attenzione da lui. Ascoltò le sue parole.
    "Il mio nome è Villo e quello che hai appena ammazzato era Fakko. Siamo esploratori di Khal Kovarro. Se adesso ci uniamo a te il nostro khal ci cercherà, ci troverà e ci ammazzerà. Sono almeno un centinaio e noi siamo in pochi e mal attrezzati. Lasciaci andare, nessuno di noi ti ha fatto del male e giuro sul mio onore che potrete attraversare questa landa senza altri problemi. Non da noi perlomeno. Guarda, gli altri stanno lasciando andare la tua donna ed il tuo amico" spiegò il dothraki indicando la fuga di Davvi e Gralato.
    "Lasciami tornare dal mio khalasar. Posso donarti questo in cambio” aggiunse, porgendo con movimenti lenti un pugnale a Kammo.
    Il giovane lo scrutò, ascoltò le sue parole e non si fidò. Quel tizio era fuggito lasciando il suo compare nei guai, non aveva onore.
    Si avvicinò lentamente a lui, tenendogli la lama dell’arakh puntata contro, tanto che essa arrivò a sfiorargli la gola. Solo allora Kammo prese il pugnale, poi fece arretrare Noah, soppesando l’arma tra le dita senza guardarla. Se la infilò nella cintura e sorrise.
    Forse Villo si rilassò a quel sorriso, ma sicuramente non sarebbe stato così felice alle parole che Kammo disse subito dopo.
    “Khal Kovarro perderebbe tempo a cercare degli esploratori che si sono fatti fregare da un unico guerriero due spanne più basse di voi?” fece notare. “Se tu gli raccontassi una storia del genere, credo che ti strapperebbe la testa per punirti della tua incapacità. Fai i conti: 8 dothraki contro un vecchio, una donna e un ragazzino alto un metro e settantacinque… Vi prenderebbero per il culo da qui all’eternità, nessuna donna vorrebbe più giacere con voi e probabilmente verreste incaricati di spalare la merda dei cavalli. E forse sarebbe un miglioramento. Il mio cavallo caga merda migliore di voi” rimbrottò. “Ma quindi, fammi capire, visto che non vuoi essere ammazzato da Kovarro, preferisci essere ammazzato ora, da me, da Kammo?” chiese infine al dothraki. “Perché quando mi hai fatto la tua proposta, io ti ho fatto la mia e mi sembra sia stato chiaro: tu mi lasciavi combattere col tuo amico, e lo hai fatto, e sareste stati liberi di unirvi a me o morire. Quindi la domanda a cui devi rispondere è: vuoi morire ora?” chiese severo e determinato.
    “Galoppa” ordinò Kammo indicandogli il Sud, indicandogli i suoi compari, sua moglie.
    Galoppa subito o ti ammazzo. Cerca di scappare e ti ammazzo. Andiamo dai tuoi amici” lo informò, spronando il cavallo. “E rispondi alla domanda, così so se ammazzarti o darti una possibilità” concluse.
    Se Villo gli avesse dato retta, avrebbe cavalcato alla massima velocità concessa dal cavallo di Villo, ma se Villo non si fosse mosso, se non lo avesse assecondato in ogni sua richiesta, lo avrebbe caricato e massacrato come il suo collega, Fakko.
    Avrebbero raggiunto il corpo smembrato di Fakko, dove già un nugolo di mosche aveva iniziato a pasteggiare dei resti sanguinanti, ma Kammo non si sarebbe fermato. La sua treccia poteva aspettare, ora la sicurezza di Davvi aveva la priorità. Non gli interessava nemmeno il cavallo di Fakko, che brucava poco distante, almeno per il momento.
    Lo sguardo correva spesso a Davvi. Se gli inseguitori l’avessero minacciata, avrebbe ucciso comunque Villo il più rapidamente possibile e sarebbe corso da lei.

    625 parole


    Se Villo non ubbidisce, esita, qualsiasi cosa, Kammo lo attacca e in quel caso tutto è segnato qua sotto
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    Edited by Baldr - 13/8/2018, 15:58
     
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    Probabilmente era stato un pazzo a pensare che quel ragazzo l'avrebbe lasciato andare così e si mangiò le mani nel momento stesso in cui Kammo prese il pugnale offertogli ma non si mostrò propenso a collaborare. La logica del Dothraki era stata assurda ma al contempo categorica e Villo non era uno sciocco e non avrebbe di certo voluto fare la fine del suo amico.
    Strinse i denti spronando il suo cavallo in direzione di Davvi e Gralato seguendo le indicazioni ricevute; le cose si stavano complicando ed il piano non era riuscito esattamente come sperato, ma i suoi compagni anche se titubanti si stavano comportando bene e forse non tutto era perduto.
    Benché nessuno di loro stesse infatti alzando le armi contro il duetto in groppa alla cavalla, si erano disposti in modo tale da costringerli a percorrere un'unica via che stava conducendo l'animale su per una collina coperta da cespugli aridi e radi arbusti. Kammo era ancora troppo lontano per raggiungerli, ma i suoi occhi riuscivano a vedere il movimento dell'animale che fu frenato di scatto una volta raggiunta la cima. C'era qualche pericolo? Un fossato? Delle rocce aguzze?
    "Gli altri sono di là..." -mormorò Villo a mo' di spiegazione in un ringhio tra i denti.
    Sì, i suoi compagni avevano condotto Davvi e Gralato in trappola ma lì dentro ci era finito pure il Dothraki che invece a quell'ora avrebbe già dovuto essere lontano da lì.
    Non era ben chiaro cosa stesse succedendo, ma la sua donna ed il vecchio sembravano lottare per le redini, come se ci fosse qualche dissidio in corso; alla fine sembrò avere la meglio Gralato e Davvi cadde a terra rotolando nell'erba in un tonfo secco, immediatamente circondata dai sei guerrieri che finalmente l'avevano raggiunta.
    La cavalla con Gralato sparì sotto la collina.


    Spero di essere stata chiara, i guerrieri hanno condotto Davvi e Gralato verso l'accampamento mentre Villo pensava di darsi alla fuga per..motivi che poi forse scoprirai.
    Non hai ben capito cosa è accaduto ma Davvi è caduta da cavallo ed è rimasta sulla collinetta circondata da quei sei, mentre Gralato ha spronato la cavalla verso l'accampamento.
    Nel tuo post puoi arrivare da Davvi e gestirti i sei come meglio ritieni opportuno.
     
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    Le distanze si andavano accorciando, ma c’era qualcosa che non andava. I sei dai capelli corti stavano ancora inseguendo Davvi e Gralato ma i loro movimenti erano… calcolati. Come quelli di un cacciatore che spinge la preda nel punto dove poter vibrare il colpo mortale.
    Poi vide la giumenta muoversi nervosa e per fare innervosire una cavalla ce ne voleva, ma non sembrava nervosa a causa di qualche predatore, sembrava confusa dal dissidio che sembrava esserci tra Gralato e Davvi. Dissidio che si concluse con la caduta dalla groppa della giumenta della Luna della sua Vita.
    Nulla importò più. Villo non significava più nulla, i sei erano una fonte di pericolo per la donna, ora che si ritrovava a terra, ma soprattutto, da quella distanza Kammo non riusciva a capire che effetti avesse avuto su di lei l’impatto con il suolo. Erano in mezzo alle rocce, poteva essersi rotta qualcosa…
    Kammo sapeva di mettersi nei guai, ma non avrebbe abbandonato Davvi, per nessuna ragione. Il giovane dothraki spronò il cavallo, battendo con il piatto della lama sul suo posteriore ed esercitando una rapida pressione sui suoi fianchi con i talloni.
    Noah scattò veloce, superando Villo e con rapide falcate, annullò la distanza che separava i due coniugi.
    Kammo ruggì furioso. “Lontani da lei!” tuonò, muovendosi attorno al corpo della donna, rivolgendo l’arakh verso i sei guerrieri con atteggiamento minaccioso.
    Davvi si mosse e Kammo tirò un sospiro di sollievo, sorrise persino e le tese il braccio sinistro. “Jalan atthirari anni” esclamò, “stai bene?” domandò, flettendo le dita per invitarla a salire sulla groppa di Noah, alle sue spalle. Quando sentì le braccia di Davvi cingergli i fianchi, solo allora, si dedicò a studiare il territorio circostante.
    Lanciò uno sguardo truce ai sei, con lo sguardo cercò anche Villo e poi sussurrò a Davvi: “Cos’è successo? Perché Gralato è scappato?” le chiese, furioso con il vecchio. Se n’era andato portandosi via la giumenta di Qranna e pure una delle sue daghe. Ma soprattutto aveva lasciato dietro di sé Davvi, alla mercé degli inseguitori.
    Studiò i volti dei dothraki, se li impresse a fuoco nella mente. “Avete spinto mia moglie in trappola. Bravi… ma vi avevo detto che se le aveste torto un capelli vi avrei fatto a pezzi” ringhiò, sebbene sapesse che combattere con Davvi alle proprie spalle, avrebbe significato mettere a rischio la sua vita. Poi individuò la giumenta lanciata al galoppo con in sella Gralato. Stava puntando dritto verso… un accampamento dothraki.
    Lanciò uno sguardo in direzione di Villo. Quindi… c’era un altro accampamento? O dove altro stava scappando?
    La sua attenzione tornò su Gralato. Quello stronzo voleva farsi ammazzare? Eh no, eh! Lo avrebbe ammazzato lui, se non gli avesse dato una spiegazione sufficiente. Sino ad allora, come khal di un khalasar di tre persone, non avrebbe lasciato indietro nessuno.
    “Graddakh…” ringhiò a denti stretti. “Scappate, perché quando torno finirò quello che ho iniziato con voi” berciò all’indirizzo dei sei guerrieri. “Reggiti forte” sussurrò a Davvi, spronando Noah all’inseguimento di Gralato.
    Dall’accampamento avrebbero individuato presto quel vecchiaccio, sempre che non lo avessero già fatto. Spronò ulteriormente il cavallo, non che potesse andare più veloce, ma solo perché sperava di raggiungere presto quell’idiota e portarlo lontano da quel suicidio.
    “Gralato!” ringhiò. “Che cazzo stai facendo!?” aggiunse, mentre il suo sguardo correva sulle tende, in attesa di vedere arrivare le prime frecce. Sarebbero arrivate, era naturale che li attaccassero non appena avessero individuato due stranieri al khalasar.
    Kammo era chino sulla sella, in modo che il vento non sferzasse troppo sul suo volto, le redini era strette nella mancina, tenute lente, poiché la mano era posata su quelle di Davvi, che si aggrappava con forza alla casacca di pelle di Kammo.
    La sua donna era caduta da cavallo per colpa di Gralato, non certo per colpa degli inseguitori. Gralato gli avrebbe dovuto dare molte spiegazioni.

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    Nel momento in cui sistemata Davvi in sella, Kammo si era lanciato all'inseguimento della sua cavalla, Villo aveva a sua volta spronato il suo destriero in tutt'altra direzione sperando di non incorrere nuovamente in quello strano ragazzo.
    "Sono quelli che lo hanno attaccato, ha visto la figlia nell'accampamento e vuole la sua vendetta!"
    Un sussurro soltanto rivolto verso Kammo mentre la voce di uno dei guerrieri alle spalle dei due ragazzi si alzava forte verso il cielo.
    Dozgosor! Dozgosor!
    L'avvertimento degli esploratori era stato lanciato e leste come faine un paio di teste si erano sollevate nella loro direzione portando le mani sulle armi appese alla cintola e rilanciando il richiamo dei guerrieri che ancora aspettavano sulla collina. Sarebbero stati troppi da affrontare con un uomo solo, poiché lo sguardo del Dothraki poteva già stendersi su almeno una decina di uomini armati, presto seguita da altri compagni.
    Eppure la cavalla di Gralato, più lenta di Noah, stava quasi per essere raggiunta.
    "Hanno le mie figlie! Sono loro sono loro!"

    Un giorno scriveremo un libro sulle sfighe di Kammo. Gralato si è lanciato per riprendersi la famiglia riconoscendo alcuni degli uomini che lo hanno attaccato. Nel tuo turno lo raggiungi tranquillamente ma sei un attimino in una situazione particolare, sei guerrieri alle spalle (per cui vale la solita scaletta) e altri davanti che aumenteranno turno dopo turno. Dimmi tu cosa vuoi fare. Se desideri combattere ti amplio la scaletta includendo anche i nuovi arrivi.
     
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    Alle parole di Davvi, Kammo strabuzzò gli occhi stupito. “Sarà vecchio, ma ha ancora gli occhi buoni” ironizzò contrariato, mentre Noah galoppava veloce dietro alla giumenta. Stava quasi per raggiungerla, quando Gralato dalla sella urlò:
    "Hanno le mie figlie! Sono loro, sono loro!"
    Kammo ormai al suo fianco lo guardò rabbioso. “Oh, che bello. Loro sono loro e tu sei un toki! Sei un coglione!” ringhiò con la voce carica di frustrazione. “Probabilmente non sai contare… siamo in tre… con solo due cavalli… e tu stai portando una cavalla presa in prestito in bocca a un intero Khalasar e speri di portare via quattro persone!” urlò esasperato dall’assurdità di quell’idea.
    Le urla dei sei inseguitori si levarono alte annunciando l’arrivo di… un’orda nemica?
    Kammo aggrottò la fronte. Perfetto, manco quelli sapevano contare. Definire orda due cavalli aveva un che di tragicomico, vista la situazione.
    La cosa che però indispettiva Kammo era che quei sei si erano lanciati al suo inseguimento. Cagasotto che si facevano coraggiosi solo in presenza di un alto numero di altri dothraki. Solo Villo mancava all’appello, il giovane dothraki lo aveva visto fuggire via, per quale motivo lo ignorava e forse non lo avrebbe mai scoperto.
    Kammo digrignò i denti, scappare? Era l’unico modo per salvaguardare la vita di Davvi, ma si sarebbe comunque trovato con un intero Khalasar, piccolo, ma pur sempre un Khalasar. Era anche vero che un khalasar non si muoveva rapido se si portava dietro schiavi e donne, ma sicuramente il khal gli avrebbe sguinzagliato dietro i suoi uomini.
    Se solo fosse riuscito a individuare il khal, in mezzo a tutte le teste che si stavano affrettando ad armarsi… avrebbe potuto attaccarlo, magari vincere e sperare che gli altri lo riconoscessero come più forte.
    L’unica fortuna era che non vedeva arcieri, per ora.
    Strinse il braccio di Davvi. “Prega il Grande Stallone” le disse cercando di farsi sentire sopra il frastuono degli zoccoli. “Ne avremo bisogno. Ma se è necessario, usa la daga che ti ho dato” concluse.
    “Gralato!” berciò all’indirizzo del vecchio. “Ferma la tua corsa. Vediamo di sfruttare il fatto che parlo troppo. Piuttosto che andarcene senza la tua famiglia, moriremo” gli disse, per convincerlo a fermarsi.
    E a quel punto fece anche lui lo stesso, fermando la corsa del proprio cavallo, sperando che l’idiota stagionato ragionasse per un solo istante.
    Volse il fianco destro dell’animale verso gli inseguitori e puntò loro l’arakh contro, facendogli capire che se volevano attaccarlo, lui era pronto. Quindi alzò l’arma e urlò a squarciagola.
    “Io sono Kammo! Kammo l’esploratore, Kammo il Rinnegato!” tuonò. “Ho già sconfitto Fakko, ho messo in fuga Villo e fatto cagare sotto questi sei vostri prodi esploratori” tuonò, sperando che il fatto che fosse ancora coperto di sangue desse più forza a quelle parole.
    “Due settimane fa il vostro khalasar ha preso le femmine di Gralato” continuò, spostando la lama dell’arakh a indicare il vecchio. “Io le rivoglio! E per averle senza versare il sangue dei figli del Grande Stallone, sfido il vostro miglior guerriero a duello. O mi porterò nella tomba tutti quelli che preferiranno opporsi a me, fino a quando avrò fiato in corpo” sentenziò infine.
    Avrebbe potuto ammazzarne un sacco, lo sapeva, non ne sarebbe uscito intero, sapeva anche quello. Ma il khal aveva il dovere di preservare il proprio khalasar. Magari avrebbe accettato quel duello, facendolo sfidare da uno dei suoi cavalieri di sangue, o lo avrebbe fronteggiato lui stesso. O lo avrebbe fatto attaccare da tutti e a quel punto sarebbe morto, perché poteva ucciderne tanti, ma non poteva sopravvivere a tutti, lo sapeva bene.
    Se avessero accettato, avrebbe salvato la vita di Davvi, anche in caso di sconfitta… perché l’avrebbero presa in quel khalasar e bella come era uno dei guerrieri l’avrebbe senz’altro sposata. Per Gralato non aveva certezze, ma alla fin fine lui era più interessato a salvaguardare Davvi.

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    Buttiamoci un intimidazione per dare forza alla cosa:
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    [Giudizio mod - Bonus fama + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura]
    [? - 0 + 7 + 0 + 21.75 + 7.5 + 0] = 36.25 ( a cui contrapporre il check avversario)
     
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    TIRO DI INTIMIDAZIONE (uso i parametri di prima)

    [Giudizio mod - Bonus fama + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura] - [Giudizio mod + Bonus infamia + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/2]
    Giudizio mod Kammo= 5 circostanza (combattere è da pazzi, o scappi o usi l'intimidazione) 4 modalità (te il tizio lo hai ucciso veramente e quello è scappato) 4 scrittura= 13 punti
    Giudizio mod Dothraki= 8 circostanza (sono mooolti più di te) 4 modalità (e hanno le spalle coperte)= 12 punti

    [13-0+14/2 + 0 + 87/4 + 15/2 + 0] - [12 + 0 + 0 + 0 + 50/2]= 49,25 - 37= 12,25 Parzialmente riuscita


    Gralato serrò i denti digrignandoli per la rabbia ma frenò la cavalla rallentando il passo e lasciando che fosse Kammo a prendere in mano la situazione. Quella era la sua famiglia ed era suo dovere portarle in salvo, ma dopo l'iniziale impulsività fu abbastanza sveglio da comprendere che probabilmente il Dothraki aveva un piano migliore del suo per agire.
    Ed in effetti la voce di Kammo risuonò lungo il fianco della collina colpendo nel bersaglio non solo i sei inseguitori, ma anche gli altri avversari che si erano raccolti al grido di battaglia e tutti coloro che mano a mano cominciavano ad arrivare rimpolpandone le fila. Non sembravano terrorizzati, dopotutto nonostante l'iniziale richiamo era evidente che fossero solo tre nemici di cui un vecchio ed una donna contro un intero khalasar, ma lo sguardo di chi li seguiva confermava le parole di Kammo e tutti conoscevano il valore di Villo e Fakko.
    Fortunatamente per quel genere di questioni c'era qualcuno in grado di decidere al posto loro e senza aspettare ancora un minuto, ordinarono a Kammo e ai suoi di scendere da cavallo: li avrebbero portati dal Khal.

    ******
    skitched-20110819-140806
    Khal Kovarro si differenziava da tutti gli altri Dothraki incontrati fino a quel momento per una carnagione molto chiara, eppure tutto il resto del suo aspetto rendeva evidenti le sue origini; era un uomo imponente, molto alto e dal fisico statuario che anche se seduto su una sorta di scranno in legno sovrastava tutti coloro che gli stavano accanto. C'erano un paio di uomini armati e alcune donne ai suoi piedi tra le quali Kammo avrebbe senz'altro individuato una delle figlie di Gralato a causa della evidente deformità che le troncava il busto all'altezza del bacino.
    Era ancora una bambina ed era sdraiata su una pelle di cavallo stesa per terra, le sue mani erano legate da una pesante catena fissata al polso del Khal e nei suoi occhi si leggeva terrore e tristezza.
    "Chi sei? Hai sconfitto due dei miei uomini più valorosi ma questo non vuol dire che puoi entrare nel mio khalasar a dettare le regole come se fossi il Khal."
    Kovarro alzò lo sguardo sul ragazzo con un'espressione che sapeva di disprezzo, evidentemente i suoi uomini gli avevano già riferito le parole di Kammo.
    "Queste donne le ho prese in combattimento e mi appartengono oramai. Per quale motivo dovrei concederle a te?"

    Ecco qui Kovarro!
    La buona notizia è che anche la ragazzina è viva.
    Ho messo lo spazio perché mi devi far sapere se tieni Davvi e Gralato fuori o se vanno dal Khal insieme a te. E niente, Kovarro va convinto XD
     
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31 replies since 8/8/2018, 12:45   376 views
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