Dritto al cuore

Quest per Niklas e Jasper

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,653
    Prestigio
    +167

    Status
    Offline
    Aprile

    Il paesaggio aveva iniziato a farsi sempre più suggestivo. A quanto pare le zone pianeggianti si limitavano soltanto alla parte Sud dell'Ovest - ovvero quella confinante con le immense praterie dell'Altopiano - mentre a procedere verso Nord non si incontravano altro che colline e montagne. La traversata era diventata più lenta e faticosa, persino i stessi cavalli avevano iniziato a schiumare e procedere con maggior cautela stanchi del peso che dovevano portare in groppa.
    Anche i colori assumevano sfumature completamente diverse rispetto a quella Valle che erano abituati a conoscere i nostri alfieri. Ocra, grigio, un po' di verde di tanto in tanto... ma perlopiù i caldi toni dell'oro e quelli più duri della pietra. La destinazione? Castel Granito? Lannisport? Zanna Dorata? Qualunque meta avessero in mente appariva un boccone prezioso.
    Qualche centinaio di soldati avevano appoggiato di buon grado l'iniziativa del Melcom e Corbray, forse per l'immensa stima che avevano di loro e del loro Lord o forse perché erano semplicemente ingolositi dalla sfiziosità del bottino che sarebbe loro toccato... fatto sta che erano lì, pronti a seguirli e a difenderli con le unghie e con i denti.

    Appena prima della partenza erano stati contattati dal Ragno Tessitore in persona. -Il nostro obbiettivo è quello di indebolire le forze di Tywin, colpendolo dritto al cuore. Andrete nell'Ovest, farete razzie, lo costringerete a radunare le forze a casa sua così che Approdo del Re venga necessariamente sguarnita. Alcuni cinguettii mi hanno riferito che un gruppo di banditi sta già facendo il lavoro sporco... trovateli, appoggiateli, servitevi di loro e rendete le loro azioni una vera e propria guerra... Poi, se necessario, uccideteli- li aveva guardati con malizia -L'importante non è come lo fate, ma fatelo. Distruggete l'Ovest- Con le mani ben nascoste nella tunica poi, li aveva invitati a seguirlo. -Quattrocento uomini, possono bastare? Non dovrete dar subito nell'occhio, ma nemmeno rischiare la vita. Ritengo che sia un numero equo, riuscireste a conquistare tutti i castelli minori senza correre il rischio di essere notati. Potrei darvi più uomini e sarebbe una sicurezza maggiore per quanto riguarda la rapidità negli assedi... però ci saranno altri tipi di rischi- Attese dunque che proponessero un numero.

    Adesso dunque avrebbero dovuto mettere su un piano.

    -Miei Signori, i soldati sono stanchi, i cavalli pure. Non molto distante c'è una zona protetta in cui è possibile accamparsi- Umilmente un soldato si fece portavoce.

    Bene! Iniziamo. Potete accamparvi, mettere su un piano di attacco e poi ripartire il giorno seguente :D Descrivete il viaggio, la conversazione fatta con Varys prima di partire, sensazioni ecc. Liberissimi di gestirla come volete! Non è necessaria una turnazione recisa, chi prima arriva meglio alloggia. Per qualsiasi cosa scrivetemi pure :)

    Tempo max di risposta: una settimana
    Limite minimo di parole: 600


    Edited by Ilabx - 19/9/2018, 20:48
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Cavaliere

    Group
    Member
    Posts
    609
    Prestigio
    +3
    Location
    Gotham City

    Status
    Offline
    Nel giro di pochi giorni, i desideri reconditi di Jasper Corbray vennero esauditi.
    Aveva sempre desiderato di girare per i Sette Regni in lungo ed in largo, meglio se con le spalle coperte e con indosso i gradi di Cavaliere, ed ora finalmente ne aveva l’occasione.
    Dopo un lungo periodo a Roccia del Drago, dove al fianco del suo Signore aveva partecipato al Concilio indetto dalla Regina Rhaella Targaryen, aveva accettato, di buon grado, la proposta di partire alla volta delle Westerlands.
    Il viaggio sarebbe stato lungo e impervio, accompagnato pericoli non indifferenti, ma poteva mai una situazione del genera spaventare il “Macellaio” ?
    Certo che poteva farlo, ma il Cavaliere di Casa del Cuore faceva di tutto per nasconderlo.
    Fortunatamente non era solo in quella che, in caso contrario, sarebbe potuta risultare una missione suicida.
    Con lui c’erano altri valenti uomini d’arme della Valle che, chi per la stima nei confronti di uno degli uomini più famosi del regno e chi semplicemente per l’oro che abbondava in quelle terre, avevano deciso di accompagnarlo.
    Tra questi c’era un suo stimato “collega” Niklas Melcom, con il quale ne aveva passate tante.
    Avere al suo fianco qualcuno che conosceva bene era un vantaggio non indifferente, gestire tutte quelle truppe da solo sarebbe stato un compito ben più arduo ragion per cui ogni mano, specie se amica, faceva parecchio comodo.
    Lord Damon aveva deciso di spedire i suoi uomini su consiglio di Lord Varys, il celebre Maestro dei Sussurri di Approdo del Re.
    Il Ragno Tessitore, cosi era soprannominato Varys nei Sette Regni, aveva fatto la sua proposta al Cavaliere di Casa del Cuore che, seppur titubante non conoscendo bene le reali intenzioni dell’uomo, aveva accolto al volo l’occasione.
    In soldoni, il Cavaliere aveva un’enorme opportunità. In primis, la sua fama poteva espandersi ben oltre la Valle. Ciò poteva portare un grande tornaconto personale al figlio di Lord Lucas, quantificabile in altri titoli, onori e addirittura terre. Del resto, aveva sentito le parole di Re Rhaegar a riguardo, ed era certo che non stesse scherzando affatto sulla possibilità di concedere Castele Granito, il più ricco ed imponente castello delle Terre d’Occidente, a chiunque avesse posto fine ai Lannister.
    Ma, soprattutto, Jasper aveva l’opportunità di ergere al di sopra di chiunque in quell’impresa, prescindendo persino dal suo Lord.
    La sua gratitudine nei confronti di Damon Arryn era immensa, doveva tutto a lui ed era disposto a donare la sua stessa vita per tenere al sicuro quella del suo Signore.
    C’era però in lui un desiderio recondito, di dimostrare a lui, alla Valle intera ed a tutto il continente di Westeros, di poter brillare anche lontano dalla sua stella.
    Sarebbe tornato al suo cospetto non solo vittorioso, ma anche come il Cavaliere più famoso dei Sette Regni, oppure non sarebbe tornato affatto.

    Il viaggio mise a dura prova il fisico del Cavaliere della Valle. Per un “montanaro” come lui passare tutte quelle ore in nave era un supplizio, che metteva a dura prova la sue viscere. Passava ore in coperta a vomitare il vino, che beveva in grande quantità per evitare, almeno con la mente, di soffrire il mal di mare. Inutile dire che serviva a ben poco, eccetto che ad aumentare la nausea ed il mal di testa dell’erede di Casa del Cuore. Per fortuna sua, e dell’equipaggio della nave che finalmente non doveva più sorbirsi le sue sbrattate, anche quel lungo viaggio in nave terminò, portandolo finalmente sulla terraferma.
    La loro traversata, ovviamente, non terminò con l’arrivo nell’Altopiano. Dalla regione delle Rose c’era ancora parecchi giorni di corsa a cavallo, per raggiungere le tanto agognate terre dei Lannister.

    “Settecento uomini, non uno di più. Sono consapevole che è un po’ di più di quello che mi avete proposto inizialmente, Lord Varys ma lo ritengo un numero più consono alla nostra spedizione.”

    Jasper ricordò perfettamente le parole che rivolse al Ragno Tessitore, poco prima di partire alla volta d’Occidente. Inizialmente la proposta del Maestro dei Sussurri era quattrocento, ma il Macellaio optò per un cifra un po’ più sostanziosa, in maniera tale da avere un numero di uomini sufficiente ad operazioni militari di ogni genere.
    Il problema reale era dove andare.
    Le Westerlands, pur non essendo paragonabili al Nord o all’Altopiano in quanto a grandezza, non erano certo visitabili tutte in due giorni di cavalcata.
    Era necessario stabilire una strategia di guerra, inoltre gli uomini erano provati da tutti quei giorni di marcia, come fece giustamente notare a Jasper e Niklas uno di loro.

    “Miei Signori, i soldati sono stanchi, i cavalli pure. Non molto distante c'è una zona protetta in cui è possibile accamparsi”

    Il Cavaliere annuì, venendo incontro alle richieste dell’umile soldato.

    “Va benissimo, soldato. Accampiamoci nella zona che avete individuato. Una volta stabilitoci darò vita ad un consiglio di guerra nella mia tenda, dove decideremo, ovviamente di comune accordo, la strategia da adottare.”

    Poco dopo si rivolse al suo compagno d’arme.

    “Che dici Niklas? Sei d’accordo?”

    Arrivati a destinazione, gli attendenti si misero subito al lavoro, preparando il campo dove avrebbero passato la notte. Jasper approfittò di quei brevi momenti di riposo per nutrire Nevecrino, il suo fido destriero bianco donatogli direttamente da Lord Damon come dono per aver trionfato nel Torneo indetto a Nido dell’Aquila per celebrare le sue nozze con Lady Lyra Blackwood.
    Fatto questo si concesse un lungo bagno, in una tinozza di fortuna, ed un lauto pasto, preparandosi al meglio al consiglio, che sarebbe avvenuto poche ore dopo.
    Parecchi uomini accorsero nella grande tenda, preparata apposta per l’occasione.
    Tra questi c’era Nikas Melcom, ovviamente, assieme ad altri soldati giovani e vecchi, della Valle e non.

    “Il nostro obiettivo è quello di indebolire le forze di Tywin, colpendolo dritto al cuore. Andrete nell'Ovest, farete razzie, lo costringerete a radunare le forze a casa sua così che Approdo del Re venga necessariamente sguarnita. Alcuni cinguettii mi hanno riferito che un gruppo di banditi sta già facendo il lavoro sporco... trovateli, appoggiateli, servitevi di loro e rendete le loro azioni una vera e propria guerra... Poi, se necessario, uccideteli”

    Jasper riportò quello che Lord Varys aveva detto lui poco prima della partenza, parola per parola.

    “L'importante non è come lo fate, ma fatelo. Distruggete l'Ovest”

    “Fondamentalmente, questa frase è il succo del discorso di Lord Varys. Ciò che dobbiamo fare è chiaro, la nostra prossima destinazione ancora no. Mi rivolgo in primis agli esploratori: avete quantificato, più o meno, la forza dei Lannister presente in queste terre? Lo chiedo perché siamo tutti consapevoli che una parte di essa deve essere ancora, per forza di cose, ad Approdo del Re. Ragion per cui sarebbe per noi un gran vantaggio sapere in anticipo quante sono, e soprattutto dove sono locate, le forze armate dell’Ovest. “

    Il Cavaliere si rivolse a tutti i presenti.

    “Vi ho menzionato, giusto poco fa, la presenza d’un contingente di banditi che sta già indebolendo il fronte dei Leoni. Ottimo per noi, ovviamente, per caso sapete dove sono locati? Perché, nel caso in cui la loro posizione fosse a noi favorevole anche in termini di distanza, potremmo anche valutare di unirci a loro. Scegliendo sempre a maggioranza, ovviamente.”

    Jasper guardò i suoi uomini negli occhi, provando a scorgere i loro pensieri a riguardo.
    Proprio sugli uomini si spostò la parte successiva del discorso.

    “Siamo in settecento, mie validi compagni, come concordato con Lord Varys prima di partire. Un numero né troppo esiguo, né troppo cospicuo, per andare incontro ad ogni evenienza. La scelta sulla prossima mossa spetta a noi, basandoci sulle proposte di ogni membro di quest’esercito che vorrà prendere la parola.
    Secondo il mio punto di vista, le opzioni che possiamo prendere in considerazione sono due:
    attaccare un grosso centro abitato, o assaltare le miniere d’oro della regione.
    Un grosso centro abitato, come Lannisport o Castel Granito, ci porta vantaggi sia in termini strategici, dato che conquistare una di esse ci permetterebbe di indebolire a dismisura l’esercito nemico, che psicologici, dato che risulterebbe un enorme smacco morale per Lord Tywin perdere il controllo di castelli e città che appartengono alla sua famiglia da generazioni. Ovviamente la cosa ha anche dei lati negativi, dato che sicuramente ci saranno centinaia, per non dire migliaia, di uomini a difenderle e di conseguenza ne verrebbe fuori uno scontro armato parecchio sanguinoso.
    Non sono certo uomo d’economia ma, avendo studiato a fondo la storia della famiglia Lannister vi posso dire per certo che l’altra alternativa, prendere possesso delle miniere d’oro sparse sul territorio, ci permetterebbe di avere un grosso vantaggio economico, e di indebolire fortemente le casse dei leoni. Dal punto di vista politico guadagneremmo poco o nulla, ma costringeremmo comunque Tywin a tirare la cinghia, un qualcosa che non si vede certamente tutti i giorni. In termini numerici, dovrebbero esserci sicuramente meno uomini a difenderle, rispetto a Lannisport e Castel Granito.
    Lascio scegliere a voi, ovviamente.
    Per me la opzioni sono entrambe valide, ed ovviamente se avete altre idee potete esprimerle liberamente, come si fa in un esercito di pari.”



    Il Macellaio si passò una mano fra i capelli, poggiando poi entrambe le mani sulla cartina geografica delle Westerlands presente sul tavolo davanti a lui, per poi infine sedersi su di un piccolo scranno in legno.

    “Bene Niklas, lascio ora a te la parola.”

    1543 parole
     
    .
  3. NiklasJD
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted






    O
    re e ore di sostanziale nulla. Pensieri, riflessioni e rimuginamenti che si accavallavano l'uno sull'altro ma senza un vero e proprio fulcro motivante a fare da sfondo in questo contorno di sensazioni. Il concilio era terminato da giorni ormai e più che qualche passeggiata passata in compagnia di Jasper o Damon a disquisire su questo o quell'argomento Niklas non aveva fatto. Non era a conoscenza pressoché di nulla riguardo i pensieri dei suoi compatrioti su ciò che era uscito fuori da quell'inimmaginabile incontro. Quanto era rimasto impresso al Melcolm era stata più che altro la labile e maldestramente celata disunità tra regni e regnanti di Westeros; una condizione che non poteva di certo suscitare un prospetto positivo ai suoi occhi. Tutto ciò che aveva scorto e udito il giorno del loro approdo a Roccia del Drago si poteva riassumere in due fondamentali certezze: il Re, figura apparsagli decisamente divergente dai racconti e dalle canzoni, che aveva messo in mostra tutto il suo chaos interiore giungendo, infine, ad imporre una comunione di intenti che rispondesse unicamente suo ferreo volere; e i Lord, o almeno i loro rappresentanti, eccezion fatta per Damon unico protettore della propria regione a presenziare in carne ed ossa, interessati alla ricostituzione del regno dei Taragaryen per l'unico scopo di apparire ligi e lucenti agli occhi del sovrano. Ma questo guazzabuglio di sensazioni, in realtà, era poi discioltamente decaduto dalla mente di Niklas in quanto egli stesso si riteneva troppo giovane, immaturo ed istintivo per poter formulare una valutazione corretta degli elementi in campo evitando quindi di preoccuparsi sin da subito delle sue intuizioni formulate su una base di osservazioni fin troppo flebili. Era piuttosto altro ad assillarlo con maggiore vigore tanto da privarlo di buona parte delle ore di sonno a sua disposizione. Sin dal suo arrivo ben due lettere, provenienti dalla stesso dominio, erano giunte al suo indirizzo. Il luogo in questione era Redfort, il mittente, ovviamente, Lady Kandela.
    Dopo il loro ultimo appassionato incontro la ragazza dai lucenti capelli scuri aveva conquistato il maggiore spazio tra i suoi pensieri e saperla in difficoltà, lontana da lui e dalla possibilità di aiutarla, gli attannagliava il cuore di affanni e timori. Questo logorante fuoco interiore era ulteriormente divampato alla lettura di entrambe le missive, giunte ad una manciata di giorni di distanza l'una dall'altra, in cui Kandela dava forma alla realizzazione dei più oscuri e reconditi presagi di Niklas. Harold e sua figlia Serala erano riusciti a trarre il massimo dalla di lei assenza maritando senza indugi la ragazzina a Lord Horton Redfort, Signore dell'omonima fortezza sulle montagne, padre di Kandela.
    Un vero e proprio scacco matto da parte del ricco mercante di Città del Gabbiano e questi ultimi sviluppi non poterono che generare una prima reazione di stizza nel giovane Melcolm. Non tanto per l'iniziale risentimento verso la fanciulla, che sebbene messa in guardia dalle sue stesse confidenze sul conto del mercante aveva scelto di ingnorarlo, quanto per l'impossibilità del ragazzo di operare un aiuto in suo favore, in favore della persona a cui ormai si sentiva strettamente legato. Aveva passato un enorme ammontare di tempo a ragionare su come avrebbe potuto essere di ausilio concreto ma l'unico modo che gli era venuto in mente, farne parola con il suo signore Lord Grafton, lo avevo immediamente visto desistere dall'intento poiché, qualora il Lord di Città del Gabbiano avesse deciso di rivolgere le sue ire sull'obiettivo sbagliato, i Redfort ne sarebbero potuti uscire distrutti nel nome. Scelse perciò di fare l'unica cosa che gli era possibile quantomeno per mandare un suo pensiero fra quelli che stavano sicuramente icupendo la mente di Kandela.
    Prese pregamena e calamio e inizio a scrivere parole di conforto evitando di immergere nel testo la sua apprensione per gli eventi in quanto con ciò avrebbe rischiato di incrementare i turbamente della giovane nobildonna.
    Dopo aver redatto il testo si alzò dallo scrittoio curandosi di sistemare la seduta al suo posto, si voltò verso la porta e senza guardarsi indietro abbandonò il suo alloggio.
    Non sapeva che ciò che avrebbe trovato fuori dalla porta gli avrebbe forse cambiato la vita per sempre.




    ***






    « Il nostro obbiettivo è quello di indebolire le forze di Tywin, colpendolo dritto al cuore. Andrete nell'Ovest, farete razzie, lo costringerete a radunare le forze a casa sua così che Approdo del Re venga necessariamente sguarnita. Alcuni cinguettii mi hanno riferito che un gruppo di banditi sta già facendo il lavoro sporco... trovateli, appoggiateli, servitevi di loro e rendete le loro azioni una vera e propria guerra... Poi, se necessario, uccideteli » tornando indietro con la mente a quei giorni di cheto far nulla, mai Niklas si sarebbe immaginato di ritrovarsi solo poche ore dopo a discutere con Lord Varys, il Ragno tessitore, l'uomo forse più pericoloso senza una spada dell'intero Continente Occidentale, di un'incursione nelle Terre dell'Ovest per indebolire le forze di Tywin Lannister affidata nelle mani sue e in quelle di Ser Jasper Corbray.
    Defenire elettrizzato lo stato di Niklas Melcolm in quel momento sarebbe stato più che un eufemismo, sarebbe stato minimizzare in senso assoluto.
    Dal momento in cui aveva salutato il porto di Vecchia Ancora il Melcolm aveva sempre percepito dentro di sé, nostostante le pessime notizie, i drammi giovanile e le forti emozioni contrastanti, un'inestinguibile eccitazione votata allo spirito di avventura e all'esplorazione delle intero concidente occidentale. La sua più estrema realizzazione sarebbe avvenuta attraverso i mari, certo, ma solcare con i propri piedi ogni grammo di terra di Westeros rimaneva un desiderio costante. Oltre a questo, l'importanza strategica di quel compito era di levatura non indifferente e il fatto di essere stati scelti per l'incarico doveva rendere i due guerrieri della Valle onorati.
    « L'importante non è come lo fate, ma fatelo. Distruggete l'Ovest » il tono del ragno fu secco, privo di mezzi termini. La sentenza non lasciava spazio ad interpretazioni personali. Avevano una missione e sarebbero tornati tronfatori o non sarebbero tornati affatto.
    « Sarà fatto. »
    Il compito era arduo in partenza ma Niklas non era mai stato così di sé in vita sua.




    ***






    Umidi brividi. Non vi era altro modo per descrivere la sensazione provata da Niklas Melcolm quando traversava il Mare Stretto a bordo di una nave. Queste due parole accostate potrebbero certamente far pensare ad una percezione negativa del Melcolm nei confronti della vita marittima ma chi lo conosceva bene, cioè forse quasi nessuno, poteva sapere che il ragazzo era innamorato del vero brivido. Non quello della battaglia che riesuma i reconditi istinti animaleschi. Non quello dell'amore che scalda l'animo e apre una breccia emotiva nel cuore. Il brivido di Niklas era quello dell'acquea foschia che sbatte sulla fronte di un marinaio quand'esso si avvicina alle onde. Il brivdo dell'aria salmastra che fende l'etere asciugandolo da tutte le falsità, gli inganni. Al mare non si mente, dal mare non si scappa. L'Umido brivido è osservare l'acque sotto di sé e non temere di saggiare le profondità degli abissi perché essi costituiscono l'unica e vera eternità del mondo.
    Non la pensava evidentemente così il buon Jasper che al contrario di Niklas, sempre sovracoperta a dare anche una mano agli uomini quando necessario, aveva passato il viaggio in condizioni ben più ostili. Comprensibile, in realtà, per chi aveva passato molti degli ultimi mesi fra le inerpicabili alture di Nido dell'Aquila. Niklas invece era nato, cresciuto e maturato sotto l'egida del suono delle onde nel buio della notte: un suono indimenticabile, il suono di casa.
    Fu per questo che i successivi giorni furono ben meno rasserenanti per lui, viste le ore passate a lasciarsi terra alle spalle e macinare miglia e passi al posto di leghe e nodi.
    Come il suo amico Corbray anche Niklas non aveva mai messo piede nelle Terre dell'Ovest e nonostante le prime vaste lande pianeggianti erano state lasciate alle spalle la carica energica che il loro obiettivo imponeva non accennava a diminuire neppure lungo le zone collinari del vero entroterra delle Westerlands.
    Giorni e giorni passati l'uno al fianco dell'altro eppure il Melcolm e il Corbray si erano rivolti la parola solo in occasioni che lo richiedevano strettamente senza di fatti mai confrontarsi sui ruoli da rispettare tra di loro e sull'operato da svolgere una volta giunti a destinazione.
    Ma non era di inimicizia o di antipatia che si trattava. Era puttosto il mutuale rispetto della serenità prima del tumulto. La reciproca calma prima della tempesta. Eppure era giunta l'ora di confrontarsi e l'occasione non sfuggì alla provvidenza.
    « Miei Signori, i soldati sono stanchi, i cavalli pure. Non molto distante c'è una zona protetta in cui è possibile accamparsi » un soldato si fece avanti per farsi carico della necessità delle truppe di riposare e fu Jasper prontamente ad avallare la concessione.
    « Va benissimo, soldato. Accampiamoci nella zona che avete individuato. Una volta stabilitoci darò vita ad un consiglio di guerra nella mia tenda, dove decideremo, ovviamente di comune accordo, la strategia da adottare. Che dici Niklas? Sei d’accordo? »
    Il Melcolm colto di sorpresa e gradimento per il suo interpellamento richiesto dal Corbray si limitò a sorridere e fare un cenno di assenso che diede il via, una volta giunti nell'area designata, alle operazioni di accampamento.
    I due fieri alfieri di Damon Arryn ebbero dunque il tempo di ristorarsi per poi ricongiungersi all'imbrunire in vista del Concilio di guerra.
    Jasper prese subito la parola e fu fermo e sicuro nel suo discorso esplicando al meglio le circostanze della missione e ponendo la scelta fra due fondamentali opzioni: attaccare un grosso centro abitato assestando un colpo dal notevole peso politico oppure cercare di prendere il controllo delle miniere in modo da arricchire il capitale della spedizione e arrivare comunque alle orecchie di Tywin Lannister come una pulce da non ingnorare.
    Eppure, sebbene Niklas non fosse chiaramente istruito nelle strategie militari al livello di Jasper, aveva una sua opinione al riguardo e ovviamente non sarebbe passato molto prima che la esprimesse.
    « Per me la opzioni sono entrambe valide, ed ovviamente se avete altre idee potete esprimerle liberamente, come si fa in un esercito di pari. Bene Niklas, lascio ora a te la parola ».
    Era in piedi, dritto, quasi defilato in un angolo in quel momento; nonostante la voglia di farsi avanti, nonostante il desiderio di dire la sua il suo moto verso le attenzioni dei presenti fu tutto tranne che naturale.
    Non credeva, fino a poco prima di partire, che i soldati avrebbero risposto ai suoi comandi tanto quanto a quelli del Corbray o che quantomeno lo avrebbero ritenuto da subito un loro pari.
    Teoricamente il grado di Niklas era scudiero e anche se Lord Grafton non era lì, e per la prima volta in assoluto il biondo rimpiangeva la sua assenza, era comunque convinto che sarebbe stato lui a rispondere alle milizie, figuriamoci ad un cavaliere come Ser Jasper.
    E invece realtà non poteva essere più opposta, l'amico lo stava trattando come suo pari e lo riteneva il più meritevole a cui chiedere un'opinione per la pianificazione dell'incursione.
    Fu questo aspetto a spingere Niklas a parlare, dapprima con timore poi con rafferma decisione, per esprimere sé stesso. La sua freschezzo e il suo impulso.
    Deglutì, avanzò e parlò: gli occhi e le orecchie erano tutti puntati su di lui.
    « Ti ringrazio, Ser Jasper... - avanzò ancora di un passo e scrutò gli uomini di fronte a sé cercando di coinvolgerli nella sua ritrovata fiamma - Le opzioni da te proposte sono le due valide possibilità che abbiamo per conquistare l'Ovest. E basandomi su di esse direi che quella più plausibile sarebbe la seconda contando che un attacco più dispersivo potrebbe sorridere più a noi, nella conquista dei vari territori, che ai nostri nemici. Eppure forse... » Niklas si fermò.
    Il tono della voce sembrava ancora titubante ma non vi era tempo per i suoi indugi; gli uomini avevano bisogno di lui, Ser Jasper Corbray aveva bisogno di lui.
    « Forse esiste un terzo modo, o meglio, un strategia più versatile - prese un altro respiro e cominciò a parlare senza più temere il possibile dissenso dei suoi interlocutori. Avrebbero ascoltato e avrebbero valutato la bontà della sua proposta - Se come hai detto esiste la possibilità che un contingente di banditi stia già attaccando alcuni seggi delle Terre Ovest io credo che la mossa migliore per noi, per quanto sfavorevole in termini di distanze, sia quella di fiancheggiare le rocce risalendo verso la zona settentrionale e sferrare il primo attacco alle miniere dell'Orrido di Nunn facendo poi seguire poi le Colline di Pendric, Ashemark e Castamere. In questo modo, se la campagna avesse l'effetto sperato e in caso di fuga dei nemici, potremmo spingere i Leoni verso l'Altopiano dove risiedono i nostri alleati oltre al fatto che prenderemmo comunque il controllo delle principali miniere e se dovessimo incontrare i banditi lungo la strada potremmo convincerli ad unirsi a noi. »
    Era qualcosa a cui Niklas aveva pensato per gran parte del viaggio. Per quanto ne sapeva delle Terre dell'Ovest Tywin non era necessariamente rispettato per ammirazione ma per ben altro e questo fattore andava sfruttato.
    « Credo voi sospettiate come me che gli abitanti di queste terre non sono solerti nei confronti del proprio signore per una questione di stima o profonda fiducia. Li ha fatti arricchire certo ma ritengo che la verità sia che Tywin Lannister domina i suoi alfieri con la forza del timore che incute nei loro cuori e di conseguenza nei cuori dei loro concittadini.
    Se anche voi la pensate come me e ciò che ho detto corrisponde a verità allora non possiamo lasciarci sfuggire l'occasione che abbiamo davanti agli occhi: i Lannister hanno preso Approdo del Re, hanno attaccato la capitale politica dei Sette Regni di Westeros attentando al potere regio dei Targaryen e di fatto estromettendo l'Ovest dalla loro annessione. Ma la domanda che ci dobbiamo porre e se gli abitanti dell'Ovest volessero davvero questo. Tywin li ha esposti, li ha messi in pericolo e ora lui si trova comodamente seduto sul Trono di Spade dietro solide mura mentre loro sono qui a rischiare le controffensive nemiche.
    - Gli occhi del Melcolm erano infuocati come non mai; il ragazzo credeva davvero in ciò che stava dicendo o stava piuttosto cercando di convincere gli altri presenti di questo? Al momento non lo sapeva con certezza neanche lui - Jasper, hai più esperienza di me e se più istruito nelle strategie militari. Tuttavia penso che se noi facessimo sembrare la nostra spedizione una ribellione dell'Ovest contro i Lannister i cittadini di queste terre potrebbero anche imbracciare le armi e seguirci in battaglia ».
    Il rischio di fallire era alto, la posta in gioco ancor di più ma Niklas Melcolm non aveva intenzione di combattere spinto dalla paura del buio. Qualsiasi cosa avrebbe deciso Jasper lui lo avrebbe seguito, pronto a divenire il Leone che annienta i Leoni.




    .Parole= 2481





     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Nord
    Posts
    2,312
    Prestigio
    +158

    Status
    Offline
    “Settecento uomini, non uno di più. Sono consapevole che è un po’ di più di quello che mi avete proposto inizialmente, Lord Varys ma lo ritengo un numero più consono alla nostra spedizione.”

    Oh, non dovete giustificare nulla, come ho già detto qualsiasi numero sceglierete porterà inevitabilmente ad un rischio o ad un altro, ma sono certo che non sarà un problema per voi, cavaliere.

    Settecento uomini pronti a morire, questa era la richiesta e questo quanto avrebbe ottenuto. Era un bravo cavaliere Ser Jasper, e Niklas non era certamente da meno, proporre un concilio era stata una mossa astuta, duelli e guerre erano cose assai diverse, vi era la stessa differenza che correva tra il giorno e la notte, tra l'inverno e l'estate, la valle non aveva conosciuto la guerra, non vi erano stati scontri degni di essere chiamati tali, non di recente almeno, affidarsi all'esperienza e ai consigli dei veterani era la scelta migliore.

    Mio signore se posso permettermi... non penso che riusciremo a prendere un grosso centro.

    Umile, sottomesso, ma diretto, dritto al punto senza fronzoli

    Siamo in settecento... la guarnigione di Castel granito, di lannisport o della zanna dorata sarà almeno il doppio di noi, con il vantaggio della difesa.

    Anche prendere diverse miniere mi sembra difficile... insomma tra perdite e soldati lasciati a guardia... abbiamo abbastanza uomini?

    Forse dovremmo prendere qualche seggio minore, le casate più piccole si arrenderanno senza combattere, perderemmo soltanto gli uomini di un eventuale guarnigione...

    Il problema di fondo era uno, settecento uomini erano pochi, come qualunque cifra Varys potesse offrire, pochi per mettersi a fare una guerra nel senso tradizionale del termine, pochi per poter mettersi a ''conquistare'' dovevano fare danni, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, questo era il loro scopo. In ogni caso bisognava partire con un ordine, con uno scopo, la mappa che avevano di fronte i due prodi andali poteva essere loro di aiuto, dovevano semplicemente trovare una preda adatta ad essere gremita dal falco.

    Allora, ila tra poco mi passa il punto esatto dove siete accampati, da lì potrete regolarvi e decidere in piena libertà xD
     
    .
3 replies since 19/9/2018, 11:24   128 views
  Share  
.