La famiglia cresce

Libera per curare il cagnolone e altro

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    Alfiere

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    Quando tornarono all'accampamento, scoppiò il putiferio. Ferro, Pirro e Qorro erano entusiasti per la caccia e iniziarono a descriverla con anche dettagli che Kammo non ricordava assolutamente. Tipo, Kammo non ricordava di essere stato buttato giù da cavallo e aver lottato a mani nude con il leone... se era accaduto doveva aver preso una botta in testa davvero forte. Eppure bernoccoli in testa non ne aveva. Mentre tutti festeggiavano la morte della bestia che sputava fuoco (e Kammo non ricordava di aver visto il leone sputare fuoco), il khal tirò fuori dalla sacca da sella il cucciolo del leone. Raddoppiò la sorveglianza per quella sera, perché c'era ancora la madre in giro e non voleva rischiare di ritrovarsi con i cavalli sbranati, poi, aiutato da Gralato, costruì un recinto per il cuccioletto.
    Mentre Ferro, Pirro e Qorro festeggiavano, bevendo e scopandosi a turno Mirri e Oqetti, Kammo si prese cura di Lekh. Il cagnolone già lo aveva trovato ferito, poi quando il leone li aveva attaccati gli era caduto di sella, aggravando già il suo stato. Nonostante il dolore, sembrava buono, muoveva la punta delle coda quando Kammo gli si avvicinava. Per cominciare, Kammo cercò di conquistare la sua fiducia. Gli mise dell'acqua in una ciotola e gli diede un po' degli scarti di sciacallo che le vecchie erano intente a pulire per poterle poi razionare. Tirli invece stava scuoiando con cura lo hrakkar, aiutata da Davvi.
    Quando Lekh sembrò abbastanza tranquillo, Kammo gli controllò le ferite, le pulì per bene, ma non usò altro per lui. In fondo era un cane, non avrebbe sprecato cose che avrebbero potuto aiutare un membro del suo khalasar.
    Diede una bella grattatina dietro l'orecchio del cagnolone, sorridendogli. "Bravo Lekh, sei proprio un bravo cane!" gli disse alzandosi, per poi avvicinarsi alla gabbietta del leoncino, che miagolava disperatamente.
    "Richiamerà la madre" disse Davvi preoccupata.
    Kammo annuì. "Anche io la chiamai tanto quando mi trovai solo..." rammentò e sospirò. Prese il cucciolo in braccio e andò a recuperare un altro pezzo di carne di sciacallo, ma il piccolo non sembrava per nulla interessato.
    "Ma come? È ciccia buona, sai?" gli assicurò, cercando di forzarlo a mangiare. Per tutta risposta, il leoncino iniziò a ciucciargli un dito. Kammo alzò le sopracciglia. "Allora hai sete!" si guardò attorno e, individuato il carro, lo raggiunse, iniziando a cercare una delle otri che contenevano il latte. Nel khalasar c'era una sola cavalla che forniva il latte, quindi non ne avevano molto. Kammo stappò l'otre con i denti e poi cercò di far bere il cucciolo che questa volta parve gradire. Dopo che sembrò essere soddisfatto, cercò di forzarlo a mangiare un boccone solido, masticandogli un poco i bocconi prima di porgerglieli. Sarebbe stato uno svezzamento lungo e difficile, ma in quanti Dothraki potevano vantare di avere uno hrakkar addomesticato?
    "Come lo chiamerai?" gli chiese Davvi, abbracciandolo alle spalle, fissando il leoncino che gli si era addormentato in braccio.
    "Zasqa!" rispose deciso Kammo.
    Davvi sorrise divertita. "Non hai molta fantasia per i nomi, sai?" commentò.
    Kammo aggrottò la fronte. "Be'... mi piace che un nome significhi qualcosa... Noah è potente come un torello, Ajjalani nera come la notte, Lekh... usa un sacco la lingua e Zasqa... è bianco" spiegò. Effettivamente quel cucciolo non sembrava avere molte qualità al momento a parte l'essere un leone dal manto bianco.
    "Ha un suo senso" ribatté la ragazza, posandogli un bacio sul collo.
    "Uh! Ho un regalo per te!" esclamò Kammo, corrucciando l'espressione. Alzarsi e svegliare il gatto o rimandare la consegna del regalo? Se fosse stato la burattinaia, avrebbe rimandato, ma era un dothraki e non appena la carne del padre di Zasqa sarebbe stata frollata per bene, se la sarebbe mangiata, quindi non è che si faceva problemi. Non se ne fece infatti, si alzò e rimise il leoncino nel suo recinto, poi raggiunse la sella e dalla sacca estrasse i fiori che aveva raccolto sui monti. Prese un anemone e lo infilò tra i ricci di Davvi. "Non sono molto utili, ma mi piacevano i loro colori" spiegò, dando i fiori alla sua khaleesi. "Magari a Qranna potrebbero anche servire... chi lo sa, magari hanno proprietà utili che io non conosco" disse poi. "Ma se li ho presi... è per i colori. E volevo darli a te... Spero ti piacciano" disse imbarazzato.
    Davvi prese i fiori e lo fissò perplessa. "Sei strano" gli disse, posandogli un bacio sulle labbra.
    Kammo si strinse nelle spalle. "Non riesco proprio a essere un bravo dothraki... ho trascinato il mio khalasar fin qua... e non c'è uno straccio di villaggio... niente da razziare... E per poco non ci ha sbranati uno hrakkar gigante... Ci fermeremo per permettere a voi donne di lavorare le pelli del leone e dei cani selvatici, poi ci muoveremo. Cercheremo qualcosa da razziare adatto alle nostre esigue dimensioni. Ci servono schiavi, schiave soprattutto o di Mirri e Oqetti non rimarrà nulla" spiegò preoccupato. "E gli uomini se non scopano diventeranno nervosi e verranno alle mani... non voglio che si scannino tra di loro" concluse con tono cupo.
    Poi sorrise dolcemente e posò la mano destra sull'addome di Davvi. "Mangerai carne di Leone e nostro figlio ne prenderà la forza! Se non sarò io a trovare lo Stallone che Monta il Mondo, lo farà lui!" disse convinto.
    Davvi sorrise. "Andiamo nella nostra tenda" sentenziò.
    Kammo annuì: "Devi essere stanca... insomma... il bimbo ti fa stare male tutto il giorno..." disse dispiaciuto.
    Lei rise. "Mio Sole e Stelle, da quando siete tornati tutti festeggiano, mentre tu non lo hai ancora fatto!"
    "Anche tu non hai festeggiato, hai aiutato Tirli con la pelle del leone" replicò lui.
    "Appunto. Voglio festeggiare anche io" gli sussurrò all'orecchio, per poi leccargli improvvisamente il lobo e allontanarsi in fretta verso la tenda. Kammo rabbrividì a quel contatto e si girò a guardarla e lei ricambio con uno sguardo malizioso. E Kammo la seguì, deciso a festeggiare.

    969 parole
     
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    Condottiero

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    Kammo
    + 3 affinità Davvi
    1 punto parametro a scelta
    Le ferite del cane vengono pulite quindi non si infetteranno
     
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1 replies since 27/9/2018, 00:04   41 views
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