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Libera Iris e Kammo ambientata nel passato

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    Iris raggiunse un piccolo ruscello che scorreva poco distante dagli ultimi accampamenti di Vaes Dothrak. L'erba verde scintillava sotto ai raggi del sole e il caldo quel giorno sembrava non cessare mai. La ragazzina si inginocchiò al ruscello a bere qualche sorso d'acqua fresca che le scivolò giù per la gola, alleviando il calore del suo corpo. Immerse le mani e si lavò il viso nella grossa conca che il fiume formava in quel punto.
    Iris si sciolse i capelli, lentamente, treccia dopo treccia. Ci volle un pò di tempo, ma lei fece tutto con estrema calma e delicatezza. Quando ebbe finito i lungi capelli neri, mossi e ondulati come le increspature che il vento caldo creava sulla pozza, le ricadevano sulle spalle e sul viso. Iris cominciò a togliersi i vestiti. Slacciò gli stivali alti e se li tolse, posando i piedi nudi tra l'erba e assaporando quella sensazione.
    Lentamente, entrò nella pozza d'acqua fredda e il suo corpo da fanciulla venne scosso da piccoli brividi. Il seno non ancora maturato le si indurì quando si immerse del tutto dentro l'acqua, trattenendo il respiro e lasciando il resto del modo fuori per qualche istante. Il caldo cessò d'esistere e Iris chiuse gli occhi, leggera dentro l'acqua, scivolava da una parte all'altra.
    Dopo le lunghe corse nel deserto che Rhorgo le faceva fare ogni giorno, quello era il momento che più attendeva e se lo godeva a pieno. Iris inclinò la testa all'indietro e i suoi capelli scivolarono sulla superficie dell'acqua, leggeri. Quello era l'unico momento in cui riusciva a non pensare. Il freddo le congelava i pensieri e lei restava li, a mollo, godendosi quegli attimi di silenzio.
     
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    Kammo non era figlio di un Khal, suo padre non voleva barattare altre cose con Rhorgo per permettere al figlio di addestrarsi ulteriormente, quindi Kammo non aveva altro da fare se non gironzolare per la città sacra e i dintorni, scrutando il mondo con curiosità.
    La moglie di Daggo aveva sgravato ma, a giudicare dei discorsi dei grandi, il Khalasar sarebbe ripartito tra una o due settimane, dipendeva quanto ci avrebbe messo la femmina a riprendersi.
    Quindi al giovane dothraki aspettavano settimane di nulla, che decise di impegnare imparando qualcosa per conto suo. Invece che mettersi a fare a botte con gli altri bambini, Kammo si trovò un posticino tranquillo tra le canne di un ruscello, dove l'acqua scorreva così piano da rendere quell'ansa del corso d'acqua il luogo ideale per le rane. Così Kammo ogni giorno andava in quel punto del ruscello e studiava le rane. Erano animaletti divertenti e sorprendenti. Perché aveva scoperto che loro non partorivano rane piccine, erano diverse dai dothraki che facevano dothraki piccini. Loro facevano palline, come cagatine di capra. Dalle palline poi uscivano delle cosine nere, i girini. Kammo in passato credeva che i girini fossero animali diversi dalle rane, invece aveva in quei giorni di studio aveva scoperto che i girini erano rane piccoline. Ma come era possibile che poi diventassero rane? Come potevano saltare, gracidare, se nemmeno avevano le zampe?
    Così il suo studio era continuato e, quasi alla vigilia della partenza del suo khalasar, aveva visto il miracolo avvenire! I girini avevano iniziato a cambiare, dapprima gli crescevano le zampe posteriori, poi le anteriori, perdevano le code et voilà! Ecco una rana piccolina!
    Quel giorno qualcun altro giunse al ruscello.
    Da in mezzo il folto gruppo di canne, Kammo puntò le iridi scure sulla figura, senza essere visto. Era la khalakki incontrata un paio di settimane prima.
    La ragazza si spogliò e iniziò a lavarsi.
    Kammo aggrottò la fronte. Si era sempre chiesto perché le bambine non avessero tette mentre le femmine sì... forse erano come i girini.
    Ma se le bimbe girino mettevano le tette... i dothraki maschi cosa avrebbero messo?
    Si grattò il mento pensieroso e poi alzò le sopracciglia, sorprendendosi della sua stupidità. La barba! Agli uomini veniva la barba.
    Ma perché le donne mettevano pezzi di carne in più, mentre gli uomini pelo?
    Era un bel mistero.
    Tutto quel pensare lo avevano distratto e la rana che stringeva tra le mani sgusciò via e saltò fuori dal canneto. Kammo istintivamente gli saltò dietro, sbucando dalle canne. Si arrabattò parecchio per cercare di recuperare il piccolo anfibio, ma quello riuscì a sgusciargli tra le dita e a infilarsi in un buco fangoso della riva.
    Sdraiato nell'acqua gelida, completamente infradiciato, Kammo fissò la ranocchia sparire con disappunto. Si mise carponi e poi a sedere e fissò Iris.
    "M'ath khalakki Iris!" la salutò, tornando a fissare il buco dove la rana era scappata. Arricciò le labbra. "Secondo te le rane sono buone da mangiare? Sono giorni che le osservo ma non ho mai pensato di assaggiarne una..." disse e si alzò in piedi, scrollandosi l'acqua di dosso. Incurante della nudità di Iris si andò a sedere sopra un masso per asciugarsi alla luce del sole.
    "Ma tu sposerai tuo padre? O sposerai l'uomo che ucciderà tuo padre diventando khal... o quello che prenderà il suo posto quando lui morirà?" chiese poi con curiosità infantile.
     
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    La pace e la calma di quel luogo vennero distrutte da un rumore alle spalle di Iris. La fanciulla di voltò di scatto, sollevandosi dall'acqua fino a mezzo busto, i muscoli tesi e pronti a colpire il suo aggressore. Ma quando Iris si voltò vide Kammo, il ragazzino che aveva incontrato qualche settimana prima, sdraiato a pancia in giù nell'acqua gelida, completamente infradiciato. Iris scoppiò a ridere mentre osservava Kammo fissare una ranocchia che balzò via, vittoriosa e noncurante della caduta del suo aggressore. Kammo si mise carponi e poi si issò su, sedendosi e voltandosi verso Iris, salutandola.
    La fanciulla continuò a osservarlo, divertita e sorridente. Kammo arricciò le labbra e tornò ad osservare il punto in cui la rana gli era sfuggita "Secondo te le rane sono buone da mangiare? Sono giorni che le osservo ma non ho mai pensato di assaggiarne una..." Iris rise di nuovo e si avvicinò al ragazzino, camminando sul letto del fiume e increspando il percorso dell'acqua "Certo che sono buone! Basta farle bruciare un pò al fuoco, anche se non hanno tanta carne in effetti" commentò la ragazza, divertita "Comunque devi essere più veloce per prenderle" scherzò la ragazza, osservando Kammo che si alzava e si scrollava l'acqua di dosso.
    Iris uscì dall'acqua lentamente, facendo attenzione a non scivolare sulle rocce bagnate. Posò i piedi nudi sull'erba e rabbrividì leggermente sentendo il sole caldo sulla sua pelle raffreddata dall'acqua. Sollevò le mani e afferrò i capelli bagnati per strizzare via tutta l'acqua che avevano assorbito. Poi Iris raggiunse Kammo che si era andato a sedere in una roccia sotto al sole e si sedette vicino a lui, asciugandosi.
    "Ma tu sposerai tuo padre? O sposerai l'uomo che ucciderà tuo padre diventando khal... o quello che prenderà il suo posto quando lui morirà?" chiese Kammo. Iris ci pensò per qualche istante, effettivamente non ci aveva mai pensato. Sapeva che sarebbe diventata una khaleesi, ma non sapeva come avrebbe fatto. Era una principessa e la khaleesi del suo khalasar era morta dandola alla luce, quindi pensava che quando fosse cresciuta, automaticamente il suo popolo l'avrebbe considerata come tale.
    "Non lo so, credo che quando sarò più grande lo scoprirò" rispose Iris, dubbiosa "Ma tu cosa ci facevi nascosto dietro ai cespugli? Mi stai seguendo? Perché è la seconda volta che compari dal nulla, penso che tu mi stia proprio spiando sai?" chiese, cambiando argomento.
     
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    Kammo aggrottò la fronte. "No che non ti seguo. Quelli che seguono le femmine sono i ragazzi più grandi... Babbo dice che un giorno piacere anche a me far la lotta con le femmine, ma al momento trovo più interessante studiare le rane. Per quello ero nelle canne... e io sono veloce. L'avevo già presa quella rana, m'è scappata perché quanto ho visto che non hai le tette, mi sono domandato se ti spunteranno come le gambe ai girini" spiegò e poi sgranò gli occhi sorridenti. "Ma tu lo sai che i girini sono rane? Cioè col tempo diventano rane. Nascono dalle cacche delle rane, sono settimane che li sto studiando" spiegò serio e convinto delle sue inconfutabili scoperte. Almeno nella sua testa.
    Poi si strinse nelle spalle. "Merago. Dovresti trovare Merago e sposare lui. Si dice che sia fortissimo e sta costruendo un khalasar enorme. Quando avrai le tette dovresti provarci. Se ti prende come moglie potresti diventare sua khaleesi. Oppure diventi un'altra delle sue mogli e quando la khaleesi muore se le tue tette saranno migliori, potresti diventare tu la nuova khaleesi" spiegò con tranquillità disarmante. Non seguiva molto i discorsi dei grandi e per quello che aveva capito, le tette erano il metro di giudizio per valutare la qualità di una femmina.
     
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    Kammo aggrottò la fronte all'accusa di Iris "No che non ti seguo. Quelli che seguono le femmine sono i ragazzi più grandi... Babbo dice che un giorno piacerà anche a me far la lotta con le femmine, ma al momento trovo più interessante studiare le rane. Per quello ero nelle canne... e io sono veloce. L'avevo già presa quella rana, m'è scappata perché quanto ho visto che non hai le tette, mi sono domandato se ti spunteranno come le gambe ai girini" disse Kammo e Iris lo osservò perplessa, non seguendo il suo ragionamento. Poi al ragazzino li si illuminarono gli occhi, come se avesse appena realizzato qualcosa d'importante "Ma tu lo sai che i girini sono rane? Cioè col tempo diventano rane. Nascono dalle cacche delle rane, sono settimane che li sto studiando" Iris inclinò il capo e scoppiò a ridere alla rivelazione che le fece il ragazzino. Lei non aveva mai visto quei girini di cui stava parlando, ma Kammo le faceva ridere. Era un bambino attento e sveglio come lei, era estremamente curioso e tutto sembrava sorprenderlo, come quei girini che diventavano rane dalle loro cacche, o qualcosa del genere.
    Poi il ragazzino sollevò le spalle e la luce nei suoi occhi scomparve "Merago. Dovresti trovare Merago e sposare lui. Si dice che sia fortissimo e sta costruendo un khalasar enorme. Quando avrai le tette dovresti provarci. Se ti prende come moglie potresti diventare sua khaleesi. Oppure diventi un'altra delle sue mogli e quando la khaleesi muore se le tue tette saranno migliori, potresti diventare tu la nuova khaleesi"
    "Mio padre aveva solo una khaleesi e dormiva solo con lei" rispose Iris, osservando la città sacra da lontano "Non mi parla quasi mai di lei, ma so che era una donna molto bella e una guerriera forte. Non so come fossero le sue tette però... Quelli del mio khalasar mi dicono che assomiglio molto a mia madre, che sono proprio uguale a lei" disse, lasciandosi trasportare dai ricordi per qualche istante, per poi voltarsi di nuovo verso Kammo "E poi tu mi hai detto che Merago non mi avrebbe mai fatto combattere! Io non voglio solo fare la lotta con lui nella sua tenda di notte. Dovrò farlo se vorrò avere il mio bambino, ma io voglio anche andare in battaglia, come faceva mia madre." rispose la ragazzina, impuntandosi. Non avrebbe permesso a nessuno di infrangere i suoi sogni "E se qualcuno vorrà vietarmelo allora non sarò mai la sua khaleesi"
     
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    Kammo aggrottò la fronte. "Perché solo con una? Tuo padre è il guerriero più forte del tuo khalasar, può avere tutte le femmine che vuole... Se io fossi khal... ah vorrei una femmina per ogni razzia! Una per ogni colore di capelli, una per ogni colore di occhi... Chissà se sono diverse le femmine tra loro o se son tutte uguali..." si strinse nuovamente nelle spalle e guardò di nuovo Iris. Sorrise divertito. "E se il khal non ti volesse comunque in battaglia e tu non fossi abbastanza forte, come faresti a opporti? No, tu sei femmina... non puoi agire solo di forza. Il Babbo dice che le femmine sono sempre sedute su un tesoro che tutti gli uomini vogliono. Se ce l'hai anche tu, forse il khal potrebbe anche darti retta" commentò divertito, pur ignorando di che tesoro stesse parlando. Suo padre non si perdeva mai in dettagli. "La parola del Khal è legge. Se tu non la rispetti sarà lui stesso a non volerti... secondo me non devi metterti apertamente contro il khal... anche perché... come fai a diventare la Luna della sua Vita se non lo tratti come il tuo Sole e le tue Stelle? Il khal è il più importante, se lo tratti peggio di tutti gli altri si incazza e ti stupra come minimo..." borbottò preoccupato. "Secondo me non diventerai mai Khaleesi a meno che non trovi un khal strano come tuo padre..." non lo disse con cattiveria, solo una costatazione.
     
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    Kammo aggrottò la fronte alle parole della ragazza "Perché solo con una? Tuo padre è il guerriero più forte del tuo khalasar, può avere tutte le femmine che vuole... Se io fossi khal... ah vorrei una femmina per ogni razzia! Una per ogni colore di capelli, una per ogni colore di occhi... Chissà se sono diverse le femmine tra loro o se son tutte uguali..." Iris sollevò gli occhi al cielo, per poi posarli su Kammo "Dovrai razziare molto lontano per trovare qualcuno con gli occhi diversi da quelli scuri. Io non ne ho mai visti...Come ha fatto mio padre, ha trovato mia madre molto lontano da qui, ma non so bene dove" Iris osservò il volto del ragazzino lasciando scivolare i suoi occhi color del ghiaccio lungo i suoi lineamenti "Khal Cohollo era innamorato della sua khaleesi. Le donne del mio khalasar dicevano che nessuna era come lei, nessuna poteva eguagliarla. Lui smise di giocare con le altre donne quando la conobbe. Non so cosa sia l'amore, ma deve essere una cosa molto forte perchè mio padre cambiò e lo fece cambiare mia madre."
    "E se il khal non ti volesse comunque in battaglia e tu non fossi abbastanza forte, come faresti a opporti? No, tu sei femmina... non puoi agire solo di forza. Il Babbo dice che le femmine sono sempre sedute su un tesoro che tutti gli uomini vogliono. Se ce l'hai anche tu, forse il khal potrebbe anche darti retta" commentò divertito. Iris corrugò la fronte e socchiuse gli occhi, rendendoli taglienti e cattivi in un viso da bambina. Aveva capito che gli altri khalasar non erano come il suo e gli facevano schifo. Il suo era meglio e mai, mai avrebbe accettato di far parte di un khalasar che non fosse come il suo.
    "La parola del Khal è legge. Se tu non la rispetti sarà lui stesso a non volerti... secondo me non devi metterti apertamente contro il khal... anche perché... come fai a diventare la Luna della sua Vita se non lo tratti come il tuo Sole e le tue Stelle? Il khal è il più importante, se lo tratti peggio di tutti gli altri si incazza e ti stupra come minimo..." borbottò preoccupato. "Secondo me non diventerai mai Khaleesi a meno che non trovi un khal strano come tuo padre..." Iris sollevò la mano e colpì Kammo in pieno viso con uno schiaffo sonoro. Dopodiché si alzò, arrabbiata e frustrata dalle parole del bambino e si diresse verso i suoi vestiti. Li raccolse da terre a cominciò a rivestirsi, con il corpo ancora umido e gli occhi che le bruciavano, presagendo un pianto furente che la ragazzina cercò di trattenere.
    Nessun poteva dirle cosa poteva o non poteva fare. Lei sapeva che il suo destino era scritto e sapeva che avrebbe reso fiera sua madre. Non importava quello che dicevano gli altri, loro non la conoscevano. Solo il suo khalasar poteva capire quanto lei fosse forte e quanto il suo sogno fosse destinato a diventare realtà. Kammo era solo uno stupido bambino che non capiva.
     
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    Kammo non fece in tempo a schivarlo, ma fu abbastanza lesto da non prendere quel colpo in pieno.
    "Ehi!" protestò. "Che ti è preso?" chiese scattando in piedi. "Ho detto la verità mica una menzogna. Se non trovi qualcuno strano, non riuscirai a diventare quello che vuoi. Forse tuo padre è diventato strano grazie a tua madre... Ma se ti metti di petto ad affrontare uno più importante di te, finirai male. Ti ho pure detto che non puoi agire di forza, devi usare la testa" borbottò. "Se uno ti dice no, mica vuol dire che sarà no per sempre, ma se non hai la forza per fargli cambiare idea subito, dovrai avere la pazienza di fargliela cambiare con le parole... Non puoi mica sperare che i dothraki cambino tutti in una notte. Sei troppo impulsiva... perché sei femmina. Fate sempre cose strane voi" aggiunse, ma si mise in guardia, nel caso la khalakki avesse deciso di azzuffarsi con lui.
     
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    Iris finì di vestirsi senza osservare il ragazzino che si era alzato in piedi di scatto dopo il suo schiaffo. Ascoltò le sue parole e odiò il fatto che avesse ragione. Aveva capito che il mondo era diverso da come lo aveva immaginato. A Vaes dothrak aveva avuto modo di conoscere molti ragazzini al di fuori del suo khalasar e aveva capito che tutti, dopo la sorpresa nel vedere i suoi occhi azzurri, le chiedevano cosa ci facesse li, ad allenarsi con la spada insieme a loro. Nessuno, neanche uno dei ragazzini credeva che quella era una cosa normale. Iris aveva capito che le donne negli altri khalasar servivano solo agli uomini e a cucire vestiti o a cucinare. Non potevano fare altro, per loro non esistevano le feste e le razzie. Non esisteva niente di tutto ciò che Iris amava e questo l'aveva fatta impazzire.
    Cosa avrebbe fatto se un Khal come Merago? Sarebbe stata abbastanza forte da convincerlo? No, non forte...Sarebbe stata così paziente da farli cambiare idea, così come aveva fatto sua madre? D'improvviso la fanciulla capì le parole che il ragazzino le stava urlando contro. Alle volte bisognava comportarsi come delle femmine, come facevano le donne del suo khalasar. Lo vedeva come si appoggiavano agli uomini, li accarezzavano e li baciavano. Forse era così che bisognava convincerli, con facendo a botte.
    "Mi spiace per averti colpito" farfugliò la khaliakki "è che mi hai fatto arrabbiare..." si scusò, avvicinandosi a lui e sollevando lo sguardo sui suoi occhi scuri. Lentamente si risedette sulla roccia rovente e osservò l'orizzonte lontano "Credi che tu mi accetteresti?" chiese, mentre il vento le smosse i capelli corvini sul volto "Accetteresti una donna che sa combattere nel tuo khalasar?"
     
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    Kammo si tastò la guancia dolorante e tornò a sedersi. "E come farei a non accettarti? Meni più di me" commentò divertito. "Ti stai allenando davvero tanto... Babbo dice che devo procurarmele da solo le pelli per farmi allenare... Ho dato la pelle della cavalla che era di mia madre per farmi insegnare questa volta da Rhorgo" spiegò. "Mia madre era stata così bravo a dare un maschio a Babbo che lui le ha donato una cavalla. Ma ora che lei è morta... la cavalla era vecchia e l'ha uccisa e mi ha regalato la pelle per pagare l'addestramento. Ma altro non ho... non ho nemmeno un'arma... Ma Babbo m'ha detto che alla prossima razzia mi porterà con lui. Se non muoio potrò tenere un'arma per me" disse entusiasta all'idea. Poi si incupì e guardò Iris. "Ma se anche io ti accettassi, bisogna vedere che direbbe il Khal. Magari puoi provare a parlare con Mavi, suo figlio. Ha qualche anno più di me e già a iniziato a stare con le femmine... Lui è forte, sicuramente diventerà Khal" spiegò tranquillo e poi fece una smorfia. "Però è un coglione... le tratta male le schiave... le monta e fa loro male..." sospirò. "A me non piace l'idea che montare qualcuno faccia male... Forse anche mia mamma ha sentito male mentre Babbo mi metteva dentro la sua pancia..." spiegò mogio.
    Poi sorrise. "Magari un giorno faremo parte dello stesso khalasar. Quel giorno ci alleneremo assieme, che ne dici? Speriamo solo che quando i nostri due khalasar si scontreranno per fare prigioniero l'altro... uno di noi due non rimanga ucciso..." commentò poi.
     
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    Kammo si tastò la guancia dolorante e tornò a sedersi vicino alla ragazza "E come farei a non accettarti? Meni più di me" commentò divertito. Iris si voltò a guardarlo, appoggiando il viso alla spalla mentre le braccia circondavano le sue gambe piegate, raggomitolandosi, rise anche lei e la rabbia scivolò via.
    "Ti stai allenando davvero tanto... Babbo dice che devo procurarmele da solo le pelli per farmi allenare... Ho dato la pelle della cavalla che era di mia madre per farmi insegnare questa volta da Rhorgo. Mia madre era stata così brava a dare un maschio a Babbo che lui le ha donato una cavalla. Ma ora che lei è morta... la cavalla era vecchia e l'ha uccisa e mi ha regalato la pelle per pagare l'addestramento. Ma altro non ho... non ho nemmeno un'arma... Ma Babbo m'ha detto che alla prossima razzia mi porterà con lui. Se non muoio potrò tenere un'arma per me" Iris sorrise ascoltando le parole dell'amico. Anche sua madre era morta, scoprì, anche se lui perlomeno l'aveva conosciuta. Non sapeva cosa fosse peggiore, nascere da una madre che non si era mai vista, o conoscerla e poi perderla.
    D'un tratto gli occhi di Kammo si incupirono "Ma se anche io ti accettassi, bisogna vedere che direbbe il Khal. Magari puoi provare a parlare con Mavi, suo figlio. Ha qualche anno più di me e già a iniziato a stare con le femmine... Lui è forte, sicuramente diventerà Khal" Iris sorrise a quelle parole e distolse lo sguardo dal giovane, osservando l'orizzonte lontano mentre il vento continuava ad accarezzare le loro pelli.
    "Però è un coglione... le tratta male le schiave... le monta e fa loro male...A me non piace l'idea che montare qualcuno faccia male... Forse anche mia mamma ha sentito male mentre Babbo mi metteva dentro la sua pancia..." Iris sospirò, spaventata da quei pensieri. Le donne del suo khalasar le avevano già spiegato cosa sarebbe successo, anche se lei non ci aveva capito molto. Ma molte di loro le avevano detto che avrebbe fatto molto male, che gli uomini non lo sapevano, quello che stavano facendo e che lei non doveva reagire, anche se le faceva male. Iris era spaventata da quell'idea, ma non disse niente al ragazzo seduto di fianco a lei. Non erano argomenti di cui voleva parlare.
    "Magari un giorno faremo parte dello stesso khalasar. Quel giorno ci alleneremo assieme, che ne dici? Speriamo solo che quando i nostri due khalasar si scontreranno per fare prigioniero l'altro... uno di noi due non rimanga ucciso..." Iris si voltò verso di lui, ridendo, con gli occhi scintillanti all'idea di poterlo incontrare un giorno, di allenarsi insieme e di vivere uniti nello stesso khalasar "Ti prometto che quando i nostri due khalasar si scontreranno, non ti ucciderò" rispose lei, ridendo allegramente.
     
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    Kammo sorrise. "Allora nemmeno io ucciderò te... e se sarà il mio khalasar a trionfare, non ti stuprerò. Anche se dubito avrò la forza di impedire che lo facciano gli altri... ma almeno avrai uno di meno a cui pensare" rispose lui e poi aggrottò la fronte. "Ma se tua madre razziava con tuo padre... lei come faceva a stuprare le donne catturate? Le femmine non hanno la salsiccia tra le gambe..."
    La sua domanda era serissima. A lui avevano spiegato che gli uomini razziavano villaggi e carovane, stuprando le donne che incontravano in quelle occasioni. Ma una donna... come faceva a stuprarne un'altra? Era una cosa importantissima da sapere.
     
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    "Allora nemmeno io ucciderò te... e se sarà il mio khalasar a trionfare, non ti stuprerò. Anche se dubito avrò la forza di impedire che lo facciano gli altri... ma almeno avrai uno di meno a cui pensare" Iris sorrise e osservò il ragazzo seduto di fianco a lei "Grazie Kammo." rispose, grata delle parole del suo amico "E se invece fosse il mio khalasar a trionfare, potrei farti mio cavaliere di sangue. Però devi addestrarti" rispose Iris, scoccandoli un'occhiata amichevole e sorridendo.
    "Ma se tua madre razziava con tuo padre... lei come faceva a stuprare le donne catturate? Le femmine non hanno la salsiccia tra le gambe..." chiese poi il ragazzo, con il suo solito tono serio e curioso. Iris corrugò la fronte e scoppiò a ridere, osservando la faccia seria del ragazzino "Le donne non possono stuprare altre donne!" rise "I guerrieri le prendevano come schiave e poi alcuni ci dormivano insieme e le cavalcavano, come premio, ma mia madre no! Lei saccheggiava le città, almeno credo...Non so poi molto di lei" rispose, facendo calare il discorso per qualche istante.
    "Come credi che sia? Fare la lotta come fanno i grandi dico... Molte delle donne del mio khalasar mi hanno detto che fa male, eppure continuano a farlo. So che così fanno nascere i bambini, ed è importante, però... Se i guerrieri stuprano le schiave, che differenza c'è quando lo fanno con la loro khalessi? Anche lei è la loro schiava? O magari a lei non fanno male...non lo so"
     
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    Kammo annuisce e riflette serio sulle parole di Iris."Non so se voglio fare il cavaliere di sangue. Cioè, bello sarebbe bello... Ma se poi tu morissi dovrei morire anche io. Dovrei volerti davvero tanto bene per decidere di seguirti sulla pira" commentò poco convinto. "Sicuramente i cavalieri di sangue sono il meglio... ma questa cosa che muoiono assieme al loro khal... o al massimo dopo averlo vendicato... Se rimanessero, potrebbero aiutare il khalasar a riprendersi dalla morte del Khal... perché i Kos iniziano sempre a litigare, i khalasar vanno in pezzi e nessuno lo impedisce..." disse perplesso e poi si strinse nelle spalle. "Però le cose vanno così... quindi se diventerò cavaliere di sangue di qualcuno... almeno vorrà dire che ho imparato a combattere" disse e poi ascoltò le parole di Iris e fece una smorfia. "Di sicuro fa sudare, mio padre suda un sacco quando la fa con sua moglie o con altre femmine" raccontò. "Una volta gli ho chiesto perché lo faceva, e soprattutto perché grugniva come un porcello... Lui ha riso e ha detto che quando sarò grande e conoscerò la fica, ne vorrò almeno una a notte" disse e poi arricciò le labbra e gonfiò le guance come un criceto riflettendo su quella domanda. "Non mi schiaffeggiare di nuovo... ma per quello che ho visto io... le donne sono inferiori agli uomini e devono fare quello che i maschi vogliono. Poi se sono dothraki libere, allora possono avere oggetti dalle razzie, schiavi e quant'altro... possono scegliersi il marito talvolta... Ma per quel poco che ho visto... non decidono un cazzo. Ma la khaleesi può comandare i maschi perché è la moglie del khal, quindi lei può comandare tutti... tranne il khal" spiegò.
     
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    "Non so se voglio fare il cavaliere di sangue. Cioè, bello sarebbe bello... Ma se poi tu morissi dovrei morire anche io. Dovrei volerti davvero tanto bene per decidere di seguirti sulla pira" commentò il ragazzo, poco convinto. "Sicuramente i cavalieri di sangue sono il meglio... ma questa cosa che muoiono assieme al loro khal... o al massimo dopo averlo vendicato... Se rimanessero, potrebbero aiutare il khalasar a riprendersi dalla morte del Khal... perché i Kos iniziano sempre a litigare, i khalasar vanno in pezzi e nessuno lo impedisce..." Iris annuì leggermente "Hai ragione" disse, ascoltando le parole del ragazzo. In quei giorni aveva imparato molto sulla gerarchia dei khalasar e non tutto le sembrava corretto. Alcune delle cose erano diverse da come lei le avrebbe fatte. I cavalieri di sangue del Khal erano suoi fratelli, persone fidate che lui riteneva sangue del suo sangue. Persone che lo avrebbero seguito anche dopo la morte, cavalcando con lui verso il cielo. Eppure Iris non capiva il perchè la morte di un grande guerriero doveva trascinarsi dietro altre morti, indebolendo e distruggendo il khalasar che il Khal aveva costruito.
    Kammo ascoltò le successive parole di Iris e fece una smorfia, raccontandole ciò che sapeva lui riguardo quell'argomento "Non mi schiaffeggiare di nuovo..." mise le mani avanti il ragazzo, come a volersi già giustificare su ciò che le stava per dire e Iris sorrise "ma per quello che ho visto io... le donne sono inferiori agli uomini e devono fare quello che i maschi vogliono. Poi se sono dothraki libere, allora possono avere oggetti dalle razzie, schiavi e quant'altro... possono scegliersi il marito talvolta... Ma per quel poco che ho visto... non decidono un cazzo. Ma la khaleesi può comandare i maschi perché è la moglie del khal, quindi lei può comandare tutti... tranne il khal" spiegò.
    Iris rimase in silenzio per qualche istante, osservando l'orizzonte davanti a lei e ascoltando le parole di Kammo.
    "Allora vuol dire che dovrò proprio diventare la Khaleesi" disse, osservando davanti a lei il suo sogno, sicura di poterlo raggiungere.
     
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