Iris

Combattimento corpo a corpo 2

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  1. blodreina.
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    Il sole stava calando e il cielo si stava tingendo di rosso fuoco. Il sudore sulla fronte di Iris gocciolava, schiantandosi contro il terreno, seguito dal sacco pesante che la ragazza stava sollevando e lanciando a terra. Si stava allenando e doveva farlo più di chiunque altro. Era l’unica femmina a vaes dothrak che si stava addestrando a combattere e nessuno dei ragazzi voleva allenarsi insieme a lei. Un po’ per sdegno, un po’ perché nessuno voleva rischiare di essere atterrato da una femmina.
    Così Iris passava molte giornate insieme ad un sacco riempito di sabbia e terra. Lo prendeva a pugni e a calci, lo sollevava e lo schiantava a terra con tutta la forza che poteva. La testa le girava per il caldo atroce e per i liquidi persi, ma la ragazza era determinata ad arrivare fino in fondo.
    “Che cosa fai?” chiese una voce lontana e Iris si fermò, posando le mani sulle ginocchia piegate e riprendendo fiato. La treccia le si era quasi sciolta e i ciuffi di capelli neri le si erano appiccicati al volto, bagnati dal sudore. Iris osservò Rhorgo avvicinarsi a lei “Mi sto allenando” rispose, affannando.
    Rhorgo corrugò la fronte “Dovresti avere un avversario per farlo” rispose, osservando il sacco a terra.
    Iris si tirò su e passò una mano sul volto, asciugandosi il sudore.
    “Dai su” disse Rhorgo, flettendo le ginocchia e aggiustandosi le braghe di pelle. Iris lo osservò, perplessa.
    “Cosa aspetti principessa, colpisci” continuò l’uomo. Rhorgo era di una stazza insormontabile, sarà stato almeno cinque volte Iris e la superava di altezza tanto quanto il suo braccio, come poteva allenarsi contro di lui? Non lo avrebbe smosso di un millimetro.
    “Non ho tutto il giorno” continuò l’uomo e Iris ci provò, lo caricò, ma prima che potesse anche solo toccarlo, Rhorgo la spinse via con una manata. Iris ci riprovò, ma era impossibile avvicinarsi, Rhorgo era troppo alto e troppo grosso e lei finiva per terra ogni volta.
    “Non ricordi nulla di tutto quello che ti o detto? Una la testa ragazzina, o non avrai nessuna possibilità”
    Iris assottigliò lo sguardo e si allontanò di qualche passo. Rhorgo era alto e grosso, era decisamente più lento di lei, quindi poteva scappargli facilmente, ma se lui l’avesse presa per lei non ci sarebbe stato scampo. Iris corse verso di lui, fece una finta a destra e poi scivolò sul terreno, falciandoli la gamba sinistra. Rhorgo cadde a terra e Iris li fu sopra. Gli prese le mani e tentò di immobilizzarlo con una delle prese che gli aveva insegnato, ma Rhorgo si rigirò e la scansò via, facendola cadere “Non cercare il corpo a corpo. Il contatto per te è la fine. Bella trovata la scivolata, ma poi se puoi, è meglio che lo colpisci e lo finisci il tuo avversario. Oppure scappa” disse l’addestratore e Iris annuì.
    Non poteva essere forte abbastanza da sottomettere un uomo e capì ciò che Rhorgo le stava dicendo. Doveva trovare il momento adatto e colpire, per poi ritirarsi, doveva essere veloce e letale, come il morso di un serpente. Doveva colpire all’improvviso e mordere.
    Rhorgo le insegnò qualche colpo che poteva fare in sicurezza, le insegnò dove attaccare, i punti deboli e quelli facilmente raggiungibili. Iris si allenò fino a notte fonda. L’oscurità rendeva tutto più difficile, ma Iris lo seppe cogliere a suo favore. Se si nascondeva nell’ombra e ascoltava i passi pensanti di Rhorgo, riusciva a coglierlo di sorpresa ed era più facile atterrarlo.
    “Brava, stai cominciando a capire. Devi pensare in modo diverso dal tuo avversario. Lui ragionerà come un toro. Ti punterà, dritto e feroce, ma tu dovrai essere un serpente. Dovrai studiare le sue mosse e attaccarlo solo nel momento giusto, veloce e letale. La sua forza a quel punto non servirà a nulla. Gli uomini puntano tutto su quello, sulla forza. In combattimento, pensa come una donna.”
    Iris e Rhorgo si incontrarono spesso in quel luogo. Lui sembrava divertirsi a combattere con lei perché doveva agire in modo diverso dai suoi soliti stili di combattimento. Iris diventava sempre più furtiva e più veloce. A volte si sentiva davvero come un serpente e quando Rhorgo le si avvicinava, lei sibilava con la lingua, come a volerlo avvertire.

    parole 709 Combattimento corpo a corpo 2, Requisiti: Marzialità 8, combattimento corpo a corpo 1 Ricompense:Combattimento corpo a corpo2, 7 punti esperienza, +25% exp tratto marziale
     
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