Novità per il Leone

Quest Percival

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    Il viaggio a Tyrosh non era andato esattamente come i due Leoni avevano sperato e benché la possibilità di assoldare i membri della Compagnia Dorata per la causa Lannister non era del tutto sfumata, bisognava riferire a Tywin che le cose non erano andate come previsto; questo significava che il nuovo Re avrebbe dovuto attendere un supporto militare ancora per un poco, nella migliore delle ipotesi. Tra i due fratelli, Tommen fu scelto per continuare l'incaricato e trovare il generale con cui trattare, mentre Percival sarebbe tornato ad Approdo del Re ad avvisare lo zio delle novità per meglio prepararlo a gestire la controffensiva nemica.
    Vylarr era rimasto a terra insieme a suo fratello, per cui Percival sarebbe stato solo per tutta la traversata di ritorno, purtuttavia poteva dirsi quasi certo che nessuno dell'equipaggio avrebbe alzato un dito su di lui tanto era alto il timore ed il rispetto per lo Scudo di Lannisport.

    *****
    250px-Kingslanding
    Il profilo della Fortezza Rossa svettava di fronte agli occhi di Percival in tutta la sua maestosità; era stato un bene che durante la conquista Tywin non l'avesse distrutta perché poche costruzioni nel continente occidentale potevano rivaleggiare con essa in quanto a bellezza ed impatto visivo. Anche la cupola del Grande Tempio di Baelor era visibile dall'imbarcazione del Lannister, insieme al via vai di gente nella Baia. C'era molta attenzione per le navi dei soldati, qualunque bandiera battessero, ma quella di Percival era stata mantenuta volutamente anonima e nessuno avrebbe fatto caso alla sua presenza, con un po' di fortuna.

    Allora, come richiesto partiamo già con la nave in rotta verso Approdo del Re, per cui se vuoi salutare Tommen fatelo pure in libera.
    Hai 18 giorni di navigazione di fronte a te, ovviamente non ti chiedo di descrivermeli tutti uno per uno, ma siccome quando faccio ruolare i viaggi (per completezza e per giustificare dove siete passati) molti mi dicono che sono a corto di idee, ti dò qualche spunto. Scegli pure uno di questi eventi da ruolare durante la traversata (gestiscitelo te autonomamente, png compresi); in base a quello che sceglierai avrai una piccola ricompensa extra finale.

    -Cattivo tempo e mal di mare;
    -Bevuta e scommesse ai dadi con l'equipaggio;
    -Rissa a bordo;
    -Pesca d'alto mare;

    Termina il tuo post all'arrivo in città e dimmi se vuoi andare diretto in Fortezza, o girare prima per qualche altro luogo, come sei vestito, quanto sei "riconoscibile" ecc ecc :)


    Il tempo di risposta disponibile é una settimana dall'ultimo post. Se si é impossibilitati a rispondere nel tempo stabilito basta comunicarlo nel topic assenze informando su quando si tornerà attivi. Se non ci saranno comunicazioni, il pg salterà il turno e sarà mosso come png dallo staff se necessario per quel turno. Ogni turno di *assenza*costerà un malus del 10%in punti esperienza.

    Il moderatore ha tempo una settimana per rispondere. Se é impossibilitato incaricherà un altro mod di occuparsene.
    Se dopo una settimana il topic non avrà ricevuto moderazione, i pg potranno proseguire in libera muovendo eventualmente altri png e riceveranno un "risarcimento" del 10% in punti esperienza a fine quest.

    Limite minimo parole per non incorrere in maluis= 600
     
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    Non molto tempo dopo essere arrivato a Tyrosh, Percival dovette fare marcia indietro e tornare ad Approdo del Re, da suo zio per riferirgli quello che era successo. Vi era infatti generata una situazione non aspettata, in quanto la contrattazione con la Compagnia Dorata non era andata a buon fino, o almeno per ora. Tommen e Vylarr decisero di rimanere nel continente orientale nel tentativo di ottenere il supporto della compagnia mercenaria, mentre allo stesso tempo decisero che il membro più giovane del gruppo sarebbe dovuto tornare a Westeros, forse per proteggerlo, questo Percival non poteva saperlo, tuttavia anche se la sua missione sarebbe presto giunta al termine, avrebbe comunque onorato la decisione del fratello. Certo, da una parte era sicuramente invidioso dato che se l'impresa fosse andata a buon fine, avrebbe sicuramente dimostrato il suo valore agli occhi di loro zio, però forse era meglio così, anche il suo compito era importante, o almeno così si ripeteva.
    Il porto, come quando erano arrivati, era molto affollato, pieno di gente che lavorava caricando e scaricando bauli e botti sulle navi e facendo molte altre cose. Percival era vestito con l'abbigliamento anonimo che si era portato per il viaggio e un mantello che lo copriva interamente per poter passare il più possibile inosservato. Quella che sarebbe stata il suo mezzo di trasporto era una nave molto simile a quella con cui era arrivato, senza nessuna bandiera raffigurante una qualsiasi appartenenza a questa o quella fazione. Mentre saliva a bordo sentiva quei lavoratori parlare e urlare tra di loro in quella lingua per lui tanto sconosciuto e ogni volta che ne sentiva uno, si voltava credendo che si stesse riferendo a lui. Certamente non era così, tuttavia il solo fatto di non comprendere cosa tutte quelle persone stessero dicendo, lo rendeva particolarmente paranoico. Infondo da lì in poi, fino a raggiungere di nuovo la terra ferma, sarebbe rimasto solo, in compagnia di sconosciuti.

    Finalmente la nave partì e Percival poté osservare la città divenire sempre più piccola fino a scomparire completamente. Il ragazzo passò molti dei primi giorni di viaggio nella sua cabina dove per quanto piccola e scomoda, si sentiva più al sicuro e continuando a lottare con il mal di mare che di tanto in tanto si faceva sentire, causando nel giovane un malessere del tutto indesiderato. Anche se a volte la sopportava, per la maggior parte del tempo la nausea si faceva sentire fin troppo e in breve un secchio datogli da uno dei marinai divenne il suo migliore amico che svuotava nel mare ogni volta.
    Passarono diversi giorni tutto sommato tranquilli, senza niente che minasse la semi tranquillità del viaggio e la noia provocata da esso nel ragazzo, o almeno fino a quando una sera non iniziò il mal tempo. Percival era nella sua cabina, disteso nel suo letto cercando di dormire per non dover sopportare gli effetti della nausea, quando iniziò a notare che dal ponte della nave giungevano molte voci e quelle che sembravano a tutti gli effetti imprecazioni dai membri dell'equipaggio. Il ragazzo si alzò con l'intento di andare a controllare, ma non appena si mise in piedi notò che la nave stava iniziando sempre più a ondeggiare violentemente, mettendo a dura prova il suo equilibrio, tanto che per non cadere al suolo dovette aggrapparsi alla prima sporgenza che riuscì ad afferrare. Non capiva cosa stesse succedendo tutto d'un tratto, ma comprese la situazione quando un tuono rimbombò in lontananza, era una tempesta, ed essendo Percival non preparato alla situazione, iniziò a preoccuparsi mentre il movimento della nave si faceva sempre più violente, facendo emergere più che mai la nausea provocata dal mal di mare. Il giovane cercò in quella situazione di afferrare il secchio che gli era stato tanto utile nei giorni passati, tuttavia il movimento provocato dalle onde che si infrangevano sulla nave erano talmente forti che non riuscì ad afferrarlo ma al contrario cadde a terra perdendo l'equilibrio e con la botta subita non riuscì più a trattenersi, riversando così sul pavimento tutto quello che aveva mangiato in giornata e forse anche del giorno prima.
    Con ormai lo stomaco che gli provocava un dolore pazzesco, cercò di rialzarsi per avviarsi fuori dalla sua cabina per cercare di avere chiara la situazione. Appena uscito la pioggia lo investì in pieno, ma quello che lasciò di stucco il ragazzo furono tutti quei marinai impegnati tutti, dal primo all'ultimo, a tenere sotto controllo l'imbarcazione, correndo da una parte all'altra di essa talvolta scivolando sul legno bagnato dalla pioggia, sbraitando e urlando tra di loro, trovatasi per colpa della sfortuna o del destino all'interno di quella tempesta talmente selvaggia da far infrangere le onde sulla nave con una tale violenza da instillare in Percival il terrore che quell'imbarcazione si sarebbe rovesciata da un momento all'altro. Uno dei marinai passò di fianco al giovane che era pressoché immobilizzato dalla paura e lo spinse di nuovo dentro alla sua cabina, forse per tenerlo al sicuro oppure molto più probabilmente per non essergli d'intralcio.
    La tempesta durò pressoché tutta la notte, mentre Percival non aveva chiuso occhio nemmeno per un secondo, rimanendo seduto in un angolo con il secchio quasi pieno tra le braccia. Fortunatamente la mattina seguente era tutto più calmo, ma lo spavento che aveva preso la sera prima era così forte che rimase seduto in quell'angolo quasi tutto il giorno, se non per andare a svuotare il secchio.

    Nei seguenti giorni non vi erano state altre tempeste o eventi che non fossero la normalità su quella nave e finalmente dopo 18 giorni passati su quella nave puzzolente, scomoda e in compagnia del mal di mare, Percival dal ponte della nave vide finalmente in lontananza Approdo del Re o per meglio dire la Fortezza Rossa. Si avvicinarono sempre di più e l'emozione di essere finalmente tornato a casa fece passare gli ultimi momenti del giovane sulla nave in completa assenza della nausea o di qualsiasi malessere.
    Il porto di Approdo del Re era affollato almeno quanto quello di Tyrosh, ma almeno qui capiva ogni singola parola che i marinai e la gente del posto pronunciava. Percival osservò la Fortezza Rossa e decise che doveva completare la sua missione il prima possibile ed informare suo zio dell'accaduto, tuttavia prima si sarebbe dato una ripulita nelle sue stanze all'interno della fortezza. Non poteva di certo presentarsi al cospetto del re in abiti sporchi e senza neppure un bagno, oramai era passato circa un mese dal suo ultimo vero bagno. Ora come ora non era certo vestito con stracci, tuttavia non aveva addosso alcunché che lo identificasse come Lannister, se non per i suoi capelli.

    Come se la starà cavando Tommen in questo momento?

    N° Parole: 1106
     
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    Accedere al porto della Baia in incognito e senza i vessilli Lannister ad annunciarne origini e provenienza, aveva degli indiscussi vantaggi per il giovane Percival. Uno dei più interessanti era sicuramente poter accedere a quel miscuglio di pettegolezzi e voci ubriache dalle taverne che meglio di tante spie di corte sapevano come giravano certi affari nella capitale. Per la precisione ad attirare l'attenzione del Leone fu una conversazione tra due avventori di una locanda che puzzava di urina prima ancora che di pane fragrante.
    "Io scommetto dieci stelle che il Re ridurrà in cenere l'intera Fortezza e tutti quelli che ci si trovano dentro pur di rimettere il culo sul Trono di Spade!"
    "Soldi persi amico mio! Dicono che il Re e la sua bestia siano morti a Nord con le chiappe congelate. Io dico che il vecchio Leone non si schioderà più da quello scranno."
    "Ho sentito che la Regina ha promesso Castel Granito a chiunque le consegni Tywin, vivo o morto. Lord, soldato, contadino. Secondo me, se fossi una delle sue guardie... un pensiero ce lo farei. Entri nelle sue camere mentre dorme e... zac!"
    "Ma figurati se Rhaella consegna Castel Granito ad un contadino! Balle io dico."
    "Ed io dico che è la verità! Ho sentito dei soldati che ne parlavano sulle mura, fidatevi, le cose si faranno interessanti."
    "Chi cazzo sei tu? Eh?"
    Probabilmente l'alcool dei boccali che stava trangugiando aveva dato alla testa all'omaccione dalla grossa pancia e dal naso rosso che di scatto si allontanò dai suoi compari parandosi di fronte a Percival a bloccargli la strada. Il vino aveva tante divine proprietà ma di certo non era un ottimo compagno quando si trattava di ragionare; l'uomo sembrava totalmente convinto che il Lannister lo stesse guardando male e per tutta risposta tentò di prendergli la fronte tra le mani e di colpirla con la sua con una poderosa testata.

    Hai scelto l'anonimato!
    Lato positivo= la gente non si fa problemi a parlare intorno a te, quindi sei riuscito a scoprire qualche notizia succosa; pare che Rhaella abbia promesso Castel Granito a chiunque consegni Tywin a prescindere dall'estrazione sociale e pare che tutti i soldati ne siano informati.
    Lato negativo= la gente non si fa problemi a trattarti come un poveraccio, quindi l'ubriacone prova a darti una testata con questi valori:
    UBRIACO= Marzialità 10 ATT 5 DIF 5 Corpo a corpo 1
    Attacco in corpo a corpo= VARIABILE*ATT/10= 3*5/10= 1,5

    Se lo ignori e prosegui per la tua strada, ruola pure che ti becchi la testata in fronte (prenderesti 5/2 + 1,5= 4 danni), l'ubriaco è contento e se ne torna agli affari suoi e tu puoi ruolare di arrivare alla Fortezza, prepararti, fare tutto ciò che devi e arrivare a bussare da Tywin. (scegli pure tu dove si trova, sala del trono, torre del primo cavaliere, sala da ballo, cortile, insomma... a te l'ambientazione).

    Se invece vuoi provare a difenderti, usa questo Regolamento e il combattimento continua un pochino perché l'ubriaco non si dà per vinto se "opponi resistenza".
     
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    L'odore che si poteva sentire per le strade di Approdo del Re non era di certo dei migliore, anzi era uno dei peggiori, tuttavia Percival ora si sentiva più a casa che mai. Oramai stava lasciando il porto da cui era sbarcato con la sua nave senza vessilli, per dirigersi verso la Fortezza Rossa e nel tragitto perse lo sguardo ad osservare i vari negozi e case, giusto per avere qualcosa da guardare. Ad un certo punto un un uomo sulla quarantina si scontro con la spalla contro il ragazzo e con tono molto disturbato gli urlo di stare più attento. Lui di tutta risposta annuì e abbassò il capo, chissà cosa avrebbe pensato suo padre o suo fratello se lo avessero visto? Lui era un nobile e si era fatto urlare in faccia da un uomo qualsiasi! Tuttavia doveva mantenere l'anonimato e in ogni caso se fosse stato nei guai, aveva comunque con sé il suo pugnale che poteva usare per proteggersi, anche se sperava non averne bisogno.
    Dopo qualche minuto di cammino, l'attenzione di Percival fu catturata dal discorso che stavano facendo alcune persone leggermente ubriache fuori da una taverna, quindi interruppe la sua marcia e si avvicino per ascoltare meglio.

    Io scommetto dieci stelle che il Re ridurrà in cenere l'intera Fortezza e tutti quelli che ci si trovano dentro pur di rimettere il culo sul Trono di Spade!
    Soldi persi amico mio! Dicono che il Re e la sua bestia siano morti a Nord con le chiappe congelate. Io dico che il vecchio Leone non si schioderà più da quello scranno.
    Ho sentito che la Regina ha promesso Castel Granito a chiunque le consegni Tywin, vivo o morto. Lord, soldato, contadino. Secondo me, se fossi una delle sue guardie... un pensiero ce lo farei. Entri nelle sue camere mentre dorme e... zac!
    Ma figurati se Rhaella consegna Castel Granito ad un contadino! Balle io dico.
    Ed io dico che è la verità! Ho sentito dei soldati che ne parlavano sulle mura, fidatevi, le cose si faranno interessanti.

    Pericval rimase scioccato da quello che le sue orecchie avevano appena sentito, suo zio si trovava in un grave pericolo! Se quello che quelle persone avevano detto corrispondeva alla verità, allora il ragazzo non poteva tenere la bocca chiusa, doveva riferire tutto a Tywin e sperare che sia le guardie Lannister che quelle di Approdo, rimangano fedeli. Le cose si stavano mettendo male, fino ad allora il giovane leone era convinto che tutte le guerre si combattevano esclusivamente nel campo di battaglia, ma ora aveva capito che anche questi metodi subdoli facevano parte della guerra.

    Chi cazzo sei tu? Eh?

    Uno dei tre che stavano parlando si accorse della presenza di Percival, avvicinandosi e bloccandogli la strada. Dal modo in cui si muoveva e da come parlava si capiva subito che aveva bevuto un bicchiere di troppo e quando cercò di prendere la fronte del ragazzo, Percival strinse forte l'impugnatura del pugnale che era nascosto nella vestaglia. L'uomo colpì sua fronte con la propria scaraventando a terra il ragazzo che subito si sfregò la fronte arrossata e rialzandosi oltrepassò quell'omaccione aumentando il passo. Per fortuna non aveva fatto qualcosa di così grave, anche se per un attimo Percival credeva di essere nei guai. Avrebbe potuto estrarre tranquillamente il pugnale e cambiare drasticamente la situazione, tuttavia ora doveva correre, ogni secondo era prezioso se quello che aveva sentito era vero. Mentre correva verso la fortezza, rifletté sulla veridicità di quell'informazione ed arrivò alla conclusione che non sarebbe stato difficile promettere una cosa del genere per poi rimangiarsi la parola.

    Raggiunta la Fortezza Rossa, fu fortunato a trovare all'entrata una delle guardie di suo padre che nonostante Percival non portasse con sé alcuna effige del leone, venne riconosciuto subito e quindi fatto passare. Trascurando il consiglio della guardia di riposarsi dal viaggio e magari farsi un bel bagno, Percival gli ordinò di accompagnarlo dal re, da suo zio. Aveva delle cose urgenti da riferirgli. Giunto alla torre del primo cavaliere, bussò alla porta ed una volta data l'autorizzazione ad entrare, aprì la porta. All'interno della stanza il re stava scrivendo qualcosa su un foglio e quando alzò lo sguardo, assunse un'espressione incuriosita, di certo non si aspettava di vedere il nipote da solo e vestito in quel modo. Percival accennò ad un inchino e subito dopo iniziò il suo resoconto.

    Zio... mio re... scusa se mi presento in questo stato e senza alcun preavviso, ma dovevo parlarti con urgenza. Ci sono stati degli imprevisti riguardanti la Compagnia Dorata, a loro dire non gli è mai giunta l'offerta di un contratto da parte nostra e quindi non ci hanno dato le truppe che ci servivano, al massimo potevano darci qualche lanciere. Tuttavia parlandoci li abbiamo convinti a rivelarci la posizione del comandante. Mio fratello Tommen in compagnia di Vylarr si trovano in questo momento in viaggio ad est per parlarci e convincerlo ad unirsi alla nostra causa. C'è anche un'altra cosa... mentre ero qui ad Approdo ho ascoltato alcuni discorsi e sono venuto a conoscenza che Rhaella ha promesso Castel Granito a chiunque vi porti da lei vivo o morto, che sia nobile o un semplice contadino. Inoltre la gente da cui ho sentito questa notizia diceva di averlo sentito da dei soldati. So che con molta probabilità si tratta di una voce infondata, tuttavia ho pensato che sarebbe stato meglio riferirvelo.

    N° Parole: 752 (Non ho contato quello che dicono i tre uomini dato che effettivamente non l'ho scritto io)
    Vita: 49/53 (- 4 Danni)
     
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    Tywin accartocciò il foglio su cui stava scrivendo chiudendoselo nel pugno che senza alcun preavviso pestò sul tavolo dello studio. Lo scatto improvviso, inusuale per il Lannister, tradiva l'ansia e la crescente preoccupazione che stava vivendo e che l'accumularsi di brutte notizie non faceva che peggiorare. Rilassò il pugno lasciando che la pergamena sbrindellata cadesse a terra, quindi si passò le mani tra i capelli lisciandoseli e portandoseli verso la nuca nel tentativo di calmarsi e riacquisire il naturale portamento che lo contraddistingueva.
    "Non sono voci infondate temo."
    Aprì un cassetto del tavolo tirandone fuori una pergamena arrotolata e porgendola al nipote affinché la leggesse. Non appena Percival avesse aperto la missiva avrebbe riconosciuto la grafia del padre in quelle parole vergate con evidente fretta.
    "Qualsiasi ratto nascosto nell'ombra crederà di potersi sollevare contro di noi e salire sulla nave dei Draghi, i primi topi sono già usciti dai loro buchi. Caron... tzè.."
    Con il braccio destro lo Scudo di Lannisport spostò qualsiasi suppellettile accumulata su quel tavolino rivelando una mappa del continente lì sotto nascosta dove solamente qualche piccolo cerchio rosso mostrava i piani del Vecchio Leone che mise le mani ad uncino sulla pergamena mostrando al nipote ciò che più gli premeva: una su Castel Granito, l'altra su Approdo del Re.
    "Quando abbiamo attaccato Approdo non sapevano le condizioni del Re, né del suo Drago. Abbiamo spostato la maggior parte delle truppe dunque lasciando nelle Terre dell'Ovest undicimila soldati, seimila sparsi nel territorio e cinquemila tra Lannisport e Castel Granito per difendere il seggio. Contavamo nel rinforzo di diecimila uomini della Compagnia Dorata e in quello di Lord Tully affinché scendesse dal Nord a proteggere i nostri confini. Ho promesso la mano di Mirya a Rowan, il primogenito di Hoster. Dovrebbero essere in viaggio verso la capitale ma non ho ancora visto alcun soldato dei Fiumi schierarsi attivamente dalla nostra parte."
    La mano di Tywin si spostò velocemente verso sud indicando la linea di demarcazione che segnava il confine con le terre dell'Altopiano, quindi disegnò una specie di arco che partiva da Alto Giardino e si portava verso SilverHill e la strada dell'Oro.
    "Come pensavamo i Tyrell sono dalla parte della Corona e stanno già marciando verso le nostre terre. Silverhill è già caduta e se continueranno con questo ritmo in meno di un mese saranno alle porte di Lannisport con tutto il loro esercito. I nostri seggi, mia moglie, i tuoi genitori... saranno totalmente indifesi."
    Il dito del nuovo Re si spostò dunque velocemente verso le Terre della Tempesta e la linea di confine che esse avevano con il nemico Altopiano, quindi pose nuovamente entrambe le mani sulla mappa poggiando solamente i polpastrelli.
    "Ho ricevuto in udienza la nuora di Lord Steffon Baratheon ed un suo alfiere. Le Terre della Tempesta promettono di non unirsi alla battaglia e non schierarsi contro di noi in cambio... in cambio di parecchie cose tra cui il riconoscimento dell'Uncino di Massey come loro territori ed il matrimonio di tuo fratello con Lady Myrianne Grandison. Ho offerto a Steffon di unirsi attivamente alla battaglia proteggendo le nostre terre dagli attacchi dell'Altopiano ma non ho ancora ricevuto alcuna risposta da Capo Tempesta."
    Finalmente Tywin si sedette sulla seggiola unendo le mani di fronte al volto e puntando i suoi occhi penetranti in quelli del nipote; non che si aspettasse dal giovane ragazzo la risoluzione a tutti i suoi problemi, ma un nuovo punto di vista non poteva che fargli bene.
    "Sei un Lannister, il nome della nostra famiglia ti appartiene tanto quanto appartiene a me. Cosa faresti al mio posto?"
     
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    La reazione di Tywin fu alquanto inaspettata, di solito era molto calmo e riflessivo, però probabilmente tutto quello che stava succedendo stava mettendo a dura prova lo zio di Percival. Dopo essersi ricomposto, aprì un cassetto tirando fuori una pergamena e la cedette al nipote. Il ragazzo lesse con attenzione il contenuto di quel messaggio, avevano osato attaccare Lannisport e non solo erano morti molti soldati fedeli, ma perfino Stefford, il cugino di suo padre era stato gravemente ferito. Non lo aveva mai conosciuto per davvero, anche se durante la sua infanzia lo aveva incontrato molte volte, ma comunque il solo fatto che portava il suo stesso cognome fece rattristire il ragazzo pensando anche come si dovessero sentire le sue figlie.

    Per lo meno l'assalitore ha avuto quello che si meritava...

    Percival posò la pergamena su uno scaffale lì vicino e poi si avvicinò per osservare la cartina di Westeros posata sul tavolo, ascoltando quello che lo zio aveva da dirgli sulla loro situazione e su quella di tutte le altre casate. Non si poteva certo dire che fossero in una buona situazione, anzi, si potrebbe dire anche che erano nei guai fino al collo. Le loro terre erano sotto attacco e mancavano di uomini per difendersi, inoltre i lord a cui era stata offerta un'alleanza non si erano ancora fatti sentire.

    Come pensavamo i Tyrell sono dalla parte della Corona e stanno già marciando verso le nostre terre. Silverhill è già caduta e se continueranno con questo ritmo in meno di un mese saranno alle porte di Lannisport con tutto il loro esercito. I nostri seggi, mia moglie, i tuoi genitori... saranno totalmente indifesi.

    Quelle parole fece rabbrividire il sangue di Percival, i suoi genitori, sua zia, le sue cugine, tutti coloro che avevano un minimo di sangue Lannister erano in pericolo. Fino a quel momento il ragazzo non aveva neanche mai immaginato che loro potessero essere in una situazione così grave, tuttavia quella era la realtà e finalmente aprì gli occhi capendo che dovevano inventarsi qualcosa, dovevano trovare un modo per vincere e sopraffare tutti colore che non giurassero fedeltà a Tywin.

    Sei un Lannister, il nome della nostra famiglia ti appartiene tanto quanto appartiene a me. Cosa faresti al mio posto?

    Quella domanda postagli dal re sedutosi sulla sedia, lasciò il ragazzo spiazzato, che consigli poteva dare lui al grande Tywin che non risultassero inutili o superflui? Ci pensò per bene osservando la cartina e lo sguardo penetrante di suo zio, poi fece un lungo respiro per riordinare le idee.

    Beh, per prima cosa dovremmo mandare quante più truppe possibili a dare manforte agli uomini nelle Terre dell'Ovest. Se non saremo in grado di proteggere la nostra stessa casa, non riusciremo mai a prevalere in alcuno scontro. Dopodiché credo che bisognerebbe radunare tutti i lord a noi fedeli per assicurarsi che la loro posizione in questo conflitto non sia cambiata. Dopo le voci che ho sentito e dopo aver saputo che l'Ovest sta venendo attaccato, non mi stupirei se qualcuno decidesse di cambiare bandiera. Dobbiamo dimostrargli che siamo in grado di tenerli al sicuro. Poi per la questione delle alleanze... Credo che per bisognerebbe mandare qualcuno incontro a Lord Tully se veramente sta venendo qua e magari mandare un ambasciatore da Lord Baratheon così da avere una risposta chiara quanto prima. Inoltre dovremmo considerare anche i Martell, a quanto ho capito non si sono ancora schierati, potremmo convincerli ad unirsi a noi, inoltre potremmo tentare di far cambiare lato a qualcuno... Magari ai Greyjoy... La loro flotta ci farebbe comodo.

    Percival rimase fermo ad aspettare una qualche risposta da suo zio. Tutto quello che aveva detto ci aveva riflettuto in poco tempo e per questo sperava di non aver detto ovvietà. Comunque di una cosa era certo, sicuramente Tywin aveva già riflettuto affondo sulla questione e magari aveva anche trovato una soluzione.

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    "Truppe..."
    Tywin sospirò incrociando le dita tra di loro e prendendosi tutto il tempo di studiarle in ogni loro ruga ed in ogni cicatrice, come se gli servisse a ritrovare la forza di prendere le giuste decisioni come sempre aveva fatto nel resto della sua vita.
    "Se mandassi ora dei soldati impiegherebbero più di un mese ad arrivare a Castel Granito, mentre se davvero Rhaegar ed il suo Drago sono tornati... beh, loro da Roccia del Drago impiegherebbero qualche ora al più a raggiungere Approdo del Re. Ho richiamato parte della flotta per difendere la Baia delle Acque Nere e provare a frenare un'avanzata via mare, questo ci concederebbe un piccolo respiro di sollievo, sempre che le navi arrivino in tempo. Un migliaio.. non più di un migliaio di uomini posso congedare dalla difesa della capitale se voglio sperare di mantenerla quando i Targaryen arriveranno a reclamarla."
    Ascoltò attentamente il resto dei consigli del nipote invitandolo ad accomodarsi e sistemandosi a sua volta più comodamente sul suo schienale, le braccia piegate sui braccioli della sedia e lo sguardo socchiuso sul giovane Percival di cui, evidentemente, apprezzava la compagnia ed i ragionamenti.
    "I Greyjoy... chissà cosa passa in quelle teste di ferro, ma suppongo che un tentativo possa essere fatto. Per quanto riguarda i Martell... arrivi in ritardo nipote, guarda qui."
    Il Vecchio Leone porse dunque un'altra missiva al nipote lasciando che la leggesse completamente prima di esprimere le proprie perplessità.
    "Olyvar leccava il culo di Rhaegar da quando il Drago era ancora in fasce, suo figlio non è dello stesso parere, almeno apparentemente. E' una fortuna che il vecchio sia stato seccato e che il nuovo... Principe ... sia così lungimirante ma come possiamo fidarci? Come sapere che la stessa offerta fatta a noi non sia stata già rivolta ai Targaryen? Per non parlare del fatto che chiede la mano di Myria, già promessa a Rowan Tully. Ho evitato di menzionare questo dettaglio nella missiva di risposta invitandolo ad Approdo per trattare in una conversazione tra gentiluomini, avrò tempo fino alla fine del mese per vagliare varie opzioni nel caso Hoster decidesse finalmente di scendere in campo."
    Sospirò e sorrise impercettibilmente sollevando un angolo delle labbra.
    "Il figlio di Lord Lydden è di ritorno da Delta delle Acque, conto che giungerà a giorni alla capitale, vedremo quali sono le sue nuove. Per quanto riguarda Lord Steffon invece... la situazione è più complessa. Ha avuto il rispetto di mandare sua nuora con il suo erede nel grembo a trattare con me, non posso spedire un messo qualunque a fargli fretta. Certi rapporti sono come cristalli, splendidi e altrettanto fragili. Tu Percival però porti il nome della nostra Casata, potresti rappresentarci a Capo Tempesta."

    Se hai domande fai pure :)
     
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    Tywin aveva ascoltato tutto il discorso che Percival espose, dando qualche commento, ad esempio sul fatto che non avrebbe potuto far allontanare più di un migliaio di soldati da Approdo del Re altrimenti la difesa della città verso le forze dei Targaryen non sarebbero mai andate in porto. Una volta finito tutto il discorso, Percival fu invitato dallo zio a sedersi vicino a lui. In quel momento si sentiva come in pace, nonostante tutti i problemi che non sarebbero tardati ad arrivare. Trovava molto confortevole la compagnia dello zio e cosa molto più importante gli piacque discutere di quei argomenti che normalmente non erano consoni ad una chiacchierata tranquilla, capì subito che discutere di politica era una cosa che lo allietava molto. Nel corso della sua vita, Percival non aveva ancora dato modo di sperimentare le sue capacità diplomatiche, tuttavia aveva intenzione di imparare il più possibile da Tywin, il massimo esponente, almeno secondo il ragazzo, per quanto riguarda la politica.

    I Greyjoy... chissà cosa passa in quelle teste di ferro, ma suppongo che un tentativo possa essere fatto. Per quanto riguarda i Martell... arrivi in ritardo nipote, guarda qui.

    Tywin passò a Persival una missiva nella quale vi era scritto che il principe di Dorne era a conoscenza di tutte le tattiche, i piani e qualsiasi altra cosa riguardante l'esercito dei Targaryen, era intenzionato a rivelare a suo zio tutti questi particolari, a patto che le nobili casate dei Martell e dei Lannister si uniscano con un matrimonio tra lo steso principe di Dorne e la cugina di Percival, figlia maggiore di Tywin, Myria Lannister. Quelle informazione sarebbero state vitali per vincere la guerra e quindi ad un primo pensiero sembrava ovvio accettare la proposta ed avere così anche un alleato potente, tuttavia il ragazzo una volta finito di leggere, rifletté più attentamente. Chi poteva dire che erano veramente in possesso di quelle informazioni? E se fosse tutto un piano dei Targaryen per distruggere definitivamente la famiglia di Pecival? Tutte queste domande rimbombavano nella mente del ragazzo, tuttavia ascoltò attentamente anche la riflessione dello zio, che a quanto pare aveva gli stessi suoi dubbi.

    Se quelle informazioni fossero autentiche, avremmo un vantaggio non indifferente, potremmo sconfiggere i Targaryen su ogni fronte...

    Olyvar leccava il culo di Rhaegar da quando il Drago era ancora in fasce, suo figlio non è dello stesso parere, almeno apparentemente. E' una fortuna che il vecchio sia stato seccato e che il nuovo... Principe ... sia così lungimirante ma come possiamo fidarci? Come sapere che la stessa offerta fatta a noi non sia stata già rivolta ai Targaryen? Per non parlare del fatto che chiede la mano di Myria, già promessa a Rowan Tully. Ho evitato di menzionare questo dettaglio nella missiva di risposta invitandolo ad Approdo per trattare in una conversazione tra gentiluomini, avrò tempo fino alla fine del mese per vagliare varie opzioni nel caso Hoster decidesse finalmente di scendere in campo.

    Dovevano scegliere attentamente le prossime mosse da fare. Potrebbero fare un torto ad un Lord, inimicandoselo se avessero accettato la proposta del principe dorniano a cuor leggero. Però rifiutare vorrebbe dire non solo perdere un prezioso alleato, ma anche non venire a conoscenza di informazioni essenziali per la vittoria.
    Tywin in seguito fece un quasi impercettibile sorriso che fece sperare a Percival che lo zio avesse avuto una qualche rivelazione.

    Il figlio di Lord Lydden è di ritorno da Delta delle Acque, conto che giungerà a giorni alla capitale, vedremo quali sono le sue nuove. Per quanto riguarda Lord Steffon invece... la situazione è più complessa. Ha avuto il rispetto di mandare sua nuora con il suo erede nel grembo a trattare con me, non posso spedire un messo qualunque a fargli fretta. Certi rapporti sono come cristalli, splendidi e altrettanto fragili. Tu Percival però porti il nome della nostra Casata, potresti rappresentarci a Capo Tempesta.

    La situazione con i vari Lord era esattamente come Tywin li descriveva, come cristalli molto fragili. Questo Percival stava iniziando a capirlo da sé con quei pochi scambi di battute tra lui e lo zio.
    La proposta del re era abbastanza inaspettata, il giovane non si aspettava certo di poter anche solo aver il privilegio di rappresentare la sua famiglia in una cosa del genere. Certo, anche quello che aveva fatto a Tyrosh era importante, tuttavia era in una scala totalmente diversa. In questo caso si parlava di andare a parlamentare con un altro Lord, non solo un gruppo di mercenari stranieri. Era entusiasta al solo fatto che era stato preso in considerazione per una questione talmente delicata.

    Ne sarei onorato!

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    Tywin sembrò soddisfatto dal piglio del nipote e si affrettò a dargli qualche indicazione aggiuntiva che potesse agevolarlo nelle trattative.
    "Steffon è molto orgoglioso e testardo ma non è uno sprovveduto e sa cogliere una buona occasione quando gli viene presentata. Quando tratterai però tieni sempre a mente che alla fine di questa guerra non vogliamo trovarci di fronte un nuovo nemico. Sconfiggere i Targaryen per poi ritrovarci nelle mani dei Baratheon non sarebbe una vittoria per noi. Sono certo che farai le giuste scelte."

    Percival Lannister
    10 punti esperienza + 1 per post over 900 parole - 0 per post sotto le 600 parole + 3 mod + 2 interazione= TOTALE 16 PUNTI ESPERIENZA
    1 punto Intrigo
    1 punto Diplomazia
    -4 punti dalla vita massima che raggiungerai col level up
    Prestigio +2
    Affinità Tywin Lannister +5
    Affinità Lannister +5
    Affinità Targaryen -3

    Ricompense extra per la scelta eseguita (trovi qui le descrizioni)
    Tisana antidiarroica +
    Succo di Ortensia +
    Impacco di bardana


    Vedo se ora ti accatta Ila o continuo io, ma se prima di partire per Capo Tempesta vuoi fare qualcosa ad Approdo del Re (quest semi ecc) fammelo sapere!
     
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8 replies since 15/11/2018, 09:01   256 views
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