Combattimento a cavallo contro addestratore

Add di passaggio, Kamar>Iris

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    Non c’erano stati addii. Cohollo non si era ripresentato, come aveva annunciato, non ci fu battaglia. Durante la notte, giunsero all’accampamento 25 nuovi guerrieri, altre donne, altrettanti schiavi di vario sesso.
    Il khalasar aveva fatto festa, anche se Kammo aveva disposto un cordone di sorveglianza in modo da poter prevenire qualsiasi colpo gobbo da parte di chicchessia.
    All’alba smontarono il campo e il khalasar, ora più grande e forte, si incamminò verso nord, alla volta dei villaggi da saccheggiare. Prima però gli schiavi del khalasar di Iris vennero disarmati. Nessuna percossa, nessuna violenza nei confronti degli schiavi in quel khalasar se era evitabile, ma nessuno schiavo aveva armi a meno che non fosse ora di scuoiare qualche animale. I proprietari erano responsabili degli schiavi e Kammo voleva evitare di trovarsi un pugnale piantato nella schiena da parte di uno schiavo che sperava di riacquistare la sua libertà.
    Come al solito Kammo organizzò i turni delle vedette, ripartendo i compiti tra i nuovi arrivati e i vecchi membri del khalasar, in modo che potessero cominciare a fraternizzare.
    Quando nel tardo pomeriggio il khalasar si fermò, gli schiavi e le donne iniziarono ad allestire il campo, mentre i cacciatori si recarono a caccia. Per una volta, Kammo non andò con loro.
    Recuperò la daga che aveva prestato a uno dei suoi guerrieri e, rimanendo in sella al proprio cavallo, raggiunse Iris. Le porse l’arma e le sorrise.
    “Ti insegnerò a maneggiare un arakh, ma prima partiamo dalle cose più semplici. Per quel che ricordo, questa dovresti saperla maneggiare meglio… Da come stai in sella, Rhorgo deve averti già insegnato a combattere a cavallo… ma credo che tu ancora non abbia combattuto contro un altro dothraki. Se ti va, provo a spiegartelo io. La daga potrai tenerla sino a quando non razzieremo qualcosa di meglio o sino a quando non sarai in grado di maneggiare l’arma di Cohollo” spiegò il giovane butterato.
    Da una delle sacche da sella, tirò fuori alcune strisce di cuoio e iniziò ad avvolgerle attorno alla lama del proprio arakh. “Con queste non dovremmo ammazzarci. Farà comunque male… ma meglio un livido che un braccio amputato” commentò Kammo divertito.
    “Raccontami un po’ cosa hai imparato, Iris. Ricordo che eri più brava di me… Eppure vedendoti affrontare tuo padre, ho capito che eravate deboli entrambi. Ma non temere… ero debole anche io. Ci vuole pazienza e allenamento costante. Diverrai forte anche tu… e spero che quel giorno tu non cercherai di ammazzarmi come hai fatto con tuo padre…” commentò scrutandola qualche istante. Era il tarlo di Kammo. Iris voleva una posizione di comando. Se l’avesse addestrata completamente, il rischio era che poi lei gli si rivoltasse contro. Ma lasciarla convivere con la propria debolezza, voleva dire lasciare volontariamente il khalasar indietro e non lo voleva. Il suo khalasar sarebbe diventato grande e forte. Era la sua famiglia, voleva solo il meglio per i membri che la componevano.
    Doveva correre qualche rischio se voleva che tutti migliorassero. Gli schiavi no, loro potevano restare nella loro debolezza, altrimenti sarebbero stati un elemento di instabilità. In fondo… se lui fosse stato schiavo, avrebbe sfruttato la prima occasione per uccidere chi lo aveva catturato e liberarsi.
    Prese altre strisce di pelle e le passò a Iris. “Rendi la tua lama inoffensiva e poi preparati ad affrontarmi in sella. Ricorda che in sella a un cavallo difficilmente riuscirai a brandire con le due mani, se lo vorrai fare dovrai controllare il cavallo unicamente con la pressione delle gambe e dei talloni e soprattutto dovrai mantenere la posizione. E non è facile mantenerla quando colpisci o vieni colpito da un attacco nemico” spiegò serio.


    608 parole


    Per Blodreina

    Kamar presta a Iris quest'arma. Puoi inserirla in scheda se vuoi.
    CODICE
    <span>[IMG=bastarda]http://www.karmamarga.it/foto/grandi/bastarda.jpg[/IMG]<p>Daga di stagno 4 ATT 2 DIF 2 Peso 2</p></span>


    Per il moderatore/uccelletto
    Addestramento soldato (sblocca lv 2 marziale)
    Tratto marziale, pe 9
    Parole minime 1000

    Kammo
    Parole totali
    1555/1000
    9pe base -25% addestratore +25% tratto marziale + bonus lunghezza + bonus moderatore = 9-2.25+2.25+1+?
    Affinità Iris ?

    Iris
    Parole totali 2497/1000
    9pe base +25% addestrato+25% tratto marziale + bonus lunghezza + bonus moderatore = 9+2.25+2.25+2+?
    Sblocca tratto marziale lv 2
    Affinità Kammo ?


    Edited by Baldr - 12/12/2018, 12:08
     
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    Dopo quella notte, Iris non rivide mai più suo padre. Le parole di Khal Cohollo erano state mantenute e l’uomo se ne era andato insieme al sole, tramontando nel Mare d’Erba e lasciando Iris avvolta dall’oscurità. Durante la notte, giunsero all’accampamento venticinque dei suoi guerrieri, donne e schiavi. Iris li salutò uno ad uno, abbracciandoli e ringraziandoli per aver scelto lei, per aver appoggiato il suo scontro contro quello che era stato il loro Khal. Era grata di avere ancora una parte della sua famiglia con se, ed era grata a Kammo per aver dato al suo khalasar una seconda opportunità di brillare sotto gli occhi del Grande Stallone. Il khalasar di Kammo gli aveva accolti calorosamente, dando una grande festa in onore dei nuovi guerrieri che si erano aggiunti alla loro famiglia, ora più numerosa. Ma Iris non era in vena di festeggiamenti. Qualcosa in lei si era rotto quella sera e la ragazza taciturna rimase a fissare l’orizzonte nero, immersa nei suoi pensieri.
    All’alba il khalasar si incamminò verso nord, alla volta dei villaggi da saccheggiare. Iris salì in sella al suo stallone nero e seguì il suo nuovo Khal, rimanendo indietro, vicina ai suoi guerrieri e a Karak, la sua migliore amica che portava un figlio in grembo. Kammo aveva disarmato tutti i suoi schiavi, mentre Iris era rimasta a guardarlo da lontano. Non poteva di certo biasimarlo, lui non considerava quelle persone come la propria famiglia.
    “Oggi non sei di molte parole” disse Karak, cavalcando affianco all’amica che continuava a osservare di fronte a se un punto impreciso, con lo sguardo perso nel vuoto “Iris, va tutto bene?” l’ex khalakki si voltò ad osservare la ragazza alla sua destra, sospirando e sorridendole debolmente “Ho solo molti pensieri per la testa”
    “Non sei più sicura di Khal Kammo?” chiese Karak, assottigliando lo sguardo e abbassando la voce. Iris scosse la testa “No, certo che no. Khal Kammo è ciò di cui il nostro khalasar aveva bisogno, lui saprà condurvi alla grandezza” Karak aggrottò leggermente la fronte e osservò Iris per qualche istante “E tu?” chiese infine, ma Iris non aveva ancora trovato una risposta a quella domanda.
    Per tutta la vita aveva sognato di essere speciale, aveva immaginato di comandare il proprio khalasar come una donna guerriera alla pari di un Khal. Ma la verità le era piombata in faccia come uno schiaffo e lei non si era ancora ripresa. Il Grande Stallone aveva davvero qualcosa in serbo per lei? O era stata solamente una pedina per elevare Kammo?
    Mille e mille domande le frullavano per la testa giorno e notte, domande a cui lei non poteva rispondere, domande che la facevano stare male. Tutto ciò in cui aveva creduto, era caduto insieme a lei quella notte.
    Nel tardo pomeriggio il khalasar si fermò, gli schiavi e le donne iniziarono ad allestire il campo e i cacciatori si recarono a caccia. Iris raggiunse Tuono, legato alla staccionata insieme agli altri cavalli, separandosi di qualche decina di metri dall’accampamento che si stava innalzando. Aveva ancora la sella addosso e una parte di lei desiderò montarvi sopra per correre libera come faceva spesso. Sfidando il vento e l’orizzonte del Mare d’Erba. Ma una parte di lei si sentiva incatenata in quel luogo, sicuramente con il tempo le cose sarebbero andate meglio, ma ora come ore non le sembrava una buona idea montare sul suo cavallo e correre lontano dagli uomini a cui aveva appena giurato fedeltà. Le sue corse dovevano aspettare.
    Un’ombra si parò davanti a lei e Iris si voltò osservando la figura di Kammo in sella al suo cavallo in controluce. I due non si erano più parlati dalla notte precedente. Iris aveva preferito tenersi alla larga da lui, immersa nei suoi pensieri, ma ora era li ed incombeva su di lei. Kammo allungò la daga che stringeva in mano verso di lei, porgendogliela “Ti insegnerò a maneggiare un arakh, ma prima partiamo dalle cose più semplici. Per quel che ricordo, questa dovresti saperla maneggiare meglio…” Iris rimase a guardarlo per qualche istante, le mani ancora appoggiate sul muso di Tuono. Socchiuse gli occhi a causa del sole, osservando il suo nuovo Khal che le porgeva un’arma, offrendosi di insegnarle a combattere. La ragazza allungò la mano, afferrando la daga e riportando subito gli occhi su Kammo “Da come stai in sella, Rhorgo deve averti già insegnato a combattere a cavallo… ma credo che tu ancora non abbia combattuto contro un altro dothraki. Se ti va, provo a spiegartelo io. La daga potrai tenerla sino a quando non razzieremo qualcosa di meglio o sino a quando non sarai in grado di maneggiare l’arma di Cohollo”
    Iris non seppe come reagire. Rimase a guardare il suo vecchio amico in sella al suo cavallo. Una parte di lei lo odiava perché lui rappresentava il suo fallimento, lui le ricordava che tutto ciò che aveva sempre desiderato era stato solo uno stupido sogno infantile. Ma la parte più grossa della sua mente lo ringraziava per averla tirata fuori da quel castello immaginario. Kammo era vero, si era guadagnato il posto da Khal con il sangue e il sudore, Kammo era un vero dothraki che era sfuggito alla morte quando tutti lo davano per spacciato. Lui era forte, lei lo credeva solamente.
    Da una delle sacche da sella Kammo tirò fuori alcune strisce di cuoio e iniziò ad avvolgerle attorno alla lama del proprio arakh.“Con queste non dovremmo ammazzarci. Farà comunque male… ma meglio un livido che un braccio amputato” disse scherzando e Iris rispose con un sorrisetto sghembo, facendo scivolare avanti e indietro la mano sinistra sul collo di Tuono, mentre la destra impugnava la daga lungo il fianco.
    “Raccontami un po’ cosa hai imparato, Iris. Ricordo che eri più brava di me… Eppure vedendoti affrontare tuo padre, ho capito che eravate deboli entrambi. Ma non temere… ero debole anche io. Ci vuole pazienza e allenamento costante. Diverrai forte anche tu… e spero che quel giorno tu non cercherai di ammazzarmi come hai fatto con tuo padre…” commentò scrutandola qualche istante con il suo solito sguardo che fece sorridere Iris.
    “Non ho intenzione di ucciderti Kammo. Ti ho giurato fedeltà.” Rispose, inclinando leggermente il capo verso destra “A meno che tu non diventi un Khal debole e nocivo per il nostro khalasar” aggiunse, sorridendoli.
    Kammo prese altre strisce di pelle e le passò a Iris. “Rendi la tua lama inoffensiva e poi preparati ad affrontarmi in sella. Ricorda che in sella a un cavallo difficilmente riuscirai a brandire con le due mani, se lo vorrai fare dovrai controllare il cavallo unicamente con la pressione delle gambe e dei talloni e soprattutto dovrai mantenere la posizione. E non è facile mantenerla quando colpisci o vieni colpito da un attacco nemico” spiegò serio. . E Iris annuì, avvolgendo la lama della daga per renderla inoffensiva. Lei era brava con la spada, al contrario dell’arakh e Rhorgo le aveva insegnato tempo fa a cavalcare solo con l’uso delle gambe. Ma come in tutte le cose, Iris non aveva mai messo in pratica tutto ciò che aveva imparato in un vero e proprio combattimento. I suoi erano solamente addestramenti e lei era consapevole del fatto che in una vera lotta era tutto totalmente differente.
    La ragazza liberò tuono e montò in sella con un balzo. I pensieri le scivolarono via dalla mente e quando si voltò a guardare nuovamente Kammo spuntò tra la sua labbra un sorriso involontario. Aveva fatto la scelta giusta, ne era sicura.


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    “Non ho intenzione di ucciderti Kammo. Ti ho giurato fedeltà” rispose Iris, inclinando leggermente il capo verso destra, quando Kammo ventilò l’idea che un giorno lei avrebbe cercato di ucciderlo. “A meno che tu non diventi un Khal debole e nocivo per il nostro khalasar” aggiunse, sorridendogli.
    Kammo si strinse nelle spalle. “Il problema è… che quello che è nocivo per il khalasar è percepito in maniera molto soggettiva. Mi avevi parlato di 75 guerrieri e solo un terzo di essi ha ritenuto Cohollo debole e/o nocivo per il khalasar e si sono uniti a noi. Se mi avessi fatto combattere come mi avevi promesso, la tua famiglia non si sarebbe spezzata. Avrebbe seguito la legge del più forte” spiegò Kammo e si incupì. “Io non so se sto facendo bene… forse la tua famiglia sarebbe stata meglio con tuo padre, forse la mia sarebbe stata meglio con Kovarro, forse mia moglie sarebbe stata più felice come moglie di Draggo” commentò, per poi richiamare l’attenzione di Mirri. Si tolse il copricapo leonino e lo porse la schiava. “Tienimelo, che non voglio che si rovini per un allenamento” spiegò alla giovane ragazza lhazareen.
    Il giovane butterato tornò a guardare Iris. “So solo che il Grande Stallone ci dice di seguire il più forte. Quindi se voglio rendermi degno ai suoi occhi, devo far crescere questo khalasar e farlo divenire sterminato. Solo allora ci noterà e ci manderà lo Stallone che Monta il Mondo a guidarci. E con la sua guida, riusciremo a razziare persino Qarth, ne sono certo” assicurò sorridendo con aria sognante e decisamente infantile. Tornò serio e inclinò la testa verso una spalla, spronò il cavallo ad avvicinarsi a quello di Iris, affiancandosi a lei.
    “Allora, cominciamo con alcune dritte. Rhorgo non te le dà mai le dritte prima di uno scontro, tende a fartele imparare a forza di botte. Ma non posso rischiare che tu ti faccia troppo male lontano da Vaes Dothrak. Non ho esperti guaritori nel khalasar, non ho tanti medicamenti, quindi devo limitare al minimo i pericoli” spiegò, per poi dare alcune pacche sul collo di Noah.
    “Quando carichi un avversario a cavallo, la velocità del cavallo imprime più forza al tuo colpo. Più il tuo cavallo sarà veloce, più il tuo fendente sarà letale. Il tuo stallone è nella media. Noah è un poco più veloce. Ajjalani…” spiegò indicando la giumenta che pascolava tranquilla nel recinto di corde, “ lei è veloce come il vento. Se fossi un khal saggio dovrei cavalcare lei, invece è la cavalla di mia moglie. Ajjalani è come il vento e se il pericolo calerà sul khalasar, potrà portare lontano Davvi velocemente” spiegò, riportando lo sguardo sulla non più khalakki. “Esistono cavalli ancora più veloci. Li ho visti correre liberi e selvaggi… prima o poi ne catturerò uno” raccontò con lo sguardo volto al futuro.
    “Altra cosa importante, sulla scelta del cavallo, è la forza dell’animale. Più è forte, più cariche potrà sostenere prima di doversi riposare. Noah non è veloce come Ajjalani, ma con lui posso caricare il nemico più volte che con lei” specificò tranquillo. “Tuono… è nella media. Ma ti troveremo un cavallo migliore, prima o poi. Troverò cavalli migliori per tutti” assicurò guardandosi attorno.
    “Veniamo allo scontro” disse poi, tornando a volgersi a Iris. “Quando combatti a cavallo, hai massimo vantaggio solo quando carichi. Se ti trovi in mischia, sfortunatamente hai meno mobilità, quindi fai più fatica a schivare i colpi, per questo devi imparare a gestire bene il cavallo, perché devi abituarlo a cozzare contro il fianco del cavallo avversario, per cercare di fargli male a una gamba. Il problema è che se non starai attenta, rischi di farti male anche alla tua, quindi presta attenzione” si raccomandò. “Una cosa importante, da dire quando si combatte in sella, è di non affidarsi alla forza bruta nel parare i colpi. Se lo fai, finisci sbattuto giù dal cavallo. Quando la tua lama incontra quella dell’avversario, lì ci vuole forza. Ma se ti rendi conto che l’avversario è forte quanto o più di te, l’unica soluzione per non farsi disarscionare e limitarsi a usare la propria arma per deviare quella nemica e puntare a stancarlo” enunciò tranquillo. “Ah… una cosa che ho notato in battaglia: il nemico cercherà spesso di colpire il tuo cavallo, sarà tuo dovere difenderlo, perché se rimane ferito, tu sei fottuta. In allenamento non mireremo mai al cavallo. Sono il bene più prezioso del khalasar e non rischieremo che si facciano male per causa nostra” disse severo. Non voleva rischiare di perdere un cavallo in uno stupido allenamento. Cominciamo.” Kammo spronò il cavallo ad allontanarsi, giunto a una distanza adeguata per effettuare una reciproca carica, lo volse in direzione di Iris e lo lanciò al galoppo. Dopo ogni scontro avrebbe corretto eventuali sbagli della giovane, le avrebbe dato consigli. Lui ci teneva davvero che lei diventasse più forte. Voleva che tutta la sua famiglia diventasse più forte.


    Dopo un paio d’ore di scambi, botte date e qualcuna ricevuta, Kammo capì che Iris aveva imparato la lezione.
    Sorrise. “Direi che hai capito come si fa. Per oggi basta così. Ora mangiamo qualcosa e mentre mangiamo ti racconterò della profezia. Ogni buon dothraki deve imparare la profezia” sentenziò deciso, scendendo da cavallo. “E magari, mentre chiacchieriamo, mi spiegherai perché ieri non hai festeggiato. Non sei felice di fare parte della mia famiglia? Ti sei offesa perché ho detto che sei debole?” chiese poi. “Se ti sei offesa… be’ non volevo offenderti. È un dato di fatto che sei debole. Ma questo non ti impedirà di migliorare. Mi ricordo che eri cazzuta, agguerrita! Ti serve solo un poco di addestramento!” assicurò incoraggiante.

    947 parole
    Direi che per Kammo questa è l’ultima azione. Blodreina fai pure la chiusura con Iris, poi posterò l’add e ti apro l’add di conoscenze religiose 2 (ho bisogno che mi arrivi a marzialità 20/23/26 per poterti insegnare i tre livelli di Arakh.
    Ho notato che non hai aggiornato la scheda con i punti della quest. Se la tieni aggiornata, faccio prima a capire cosa posso e non posso insegnarti con Kammo :D
     
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  4. blodreina.
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    Kammo si strinse nelle spalle “Il problema è… che quello che è nocivo per il khalasar è percepito in maniera molto soggettiva. Mi avevi parlato di 75 guerrieri e solo un terzo di essi ha ritenuto Cohollo debole e/o nocivo per il khalasar e si sono uniti a noi. Se mi avessi fatto combattere come mi avevi promesso, la tua famiglia non si sarebbe spezzata. Avrebbe seguito la legge del più forte” spiegò Kammo e Iris rimase a guardarlo, studiando il suo volto. Si, se Kammo avesse vinto nello scontro contro suo padre il khalasar di Iris sarebbe stato costretto a seguirlo, ma contro la sua volontà. Le persone che erano con lui ora lo avevano scelto da soli, avevano scelto di schierarsi dalla parte di Iris e avevano riposto la loro fiducia su un'altro Khal. Kammo avrebbe potuto contare davvero su quelle persone, perchè erano state loro a sceglierlo.
    Il volto del giovane si incupì “Io non so se sto facendo bene… forse la tua famiglia sarebbe stata meglio con tuo padre, forse la mia sarebbe stata meglio con Kovarro, forse mia moglie sarebbe stata più felice come moglie di Draggo” commentò, crogiolandosi nei suoi pensieri com'era tipico del ragazzo. Infine il giovane Khal richiamò l’attenzione di Mirri, si tolse il copricapo leonino e lo porse la schiava, pronto all'addestramento.
    Il giovane butterato tornò a guardare Iris, in sella al suo stallone nero con la sua daga stretta nella mano destra, avvolta dalle strisce di pelle che Kammo le aveva passato “So solo che il Grande Stallone ci dice di seguire il più forte. Quindi se voglio rendermi degno ai suoi occhi, devo far crescere questo khalasar e farlo divenire sterminato. Solo allora ci noterà e ci manderà lo Stallone che Monta il Mondo a guidarci. E con la sua guida, riusciremo a razziare persino Qarth, ne sono certo” assicurò sorridendo con l'aria sognante che lo contraddistingueva. Iris sorrise leggermente, rimanendo a guardarlo, senza aggiungere niente a quelle parole, senza pronunciare il suo pensiero. Poi il ragazzo tornò serio e inclinò la testa verso una spalla, spronò il cavallo ad avvicinarsi a quello di Iris, affiancandosi a lei. La ragazza seguì i suoi occhi mentre questi si facevano sempre più vicini a lei “Allora, cominciamo con alcune dritte. Rhorgo non te le dà mai le dritte prima di uno scontro, tende a fartele imparare a forza di botte. " le labbra carnose della ragazza si strinsero in un sorriso. Ricordava molto bene gli addestramenti di Rhorgo e un pò il vecchio guerriero le mancava, era come se avesse visto in lui una figura paterna, il guerriero forte e saggio che avrebbe voluto che suo padre diventasse.
    “Quando carichi un avversario a cavallo, la velocità del cavallo imprime più forza al tuo colpo. Più il tuo cavallo sarà veloce, più il tuo fendente sarà letale. Il tuo stallone è nella media. Noah è un poco più veloce. Ajjalani…” spiegò indicando la giumenta che pascolava tranquilla nel recinto di fronte “ lei è veloce come il vento. Se fossi un khal saggio dovrei cavalcare lei, invece è la cavalla di mia moglie. Ajjalani è come il vento e se il pericolo calerà sul khalasar, potrà portare lontano Davvi velocemente” Iris rimase ad osservare Kammo mentre lui le spiegava come attaccare e come le qualità dei vari cavalli fossero estremamente importanti nella battaglia, eppure non riusciva ancora a vederlo come gli altri Khal che aveva visto a Vaes Dothrak, uomini rozzi, silenziosi e spaventosi. Kammo era un cuore gentile, lui amava con tutto il suo cuore la sua gente, era un'animo buono. Così buono da sacrificare il suo onore di Khal, non cavalcando il cavallo migliore di tutti, ma preoccupandosi che la sua amata si salvasse.
    Iris si chiese quanto il suo animo buono fosse un privilegio, e quanto invece fosse un punto debole.
    Nella sua vita aveva capito che l'amore era solamente un punto debole, per quanto grande, forte e temuto fosse stato sua padre prima della sua nascita, era bastata la morte della sua Khalakki per renderlo debole e spaventato. Si chiese quanto tempo dovesse passare prima che anche Kammo perdesse qualcuno a lui caro. O forse il fatto di essere stato abbandonato dal suo khalasar lo aveva messo in guardia riguardo ai sentimenti?
    "Cominciamo.”
    Kammo spronò il cavallo ad allontanarsi, giunto a una distanza adeguata per effettuare una reciproca carica, lo volse in direzione di Iris e lo lanciò al galoppo. Iris fece lo stesso e i due si scontrarono a metà strada. All'inizio non fu facile, Iris aveva già imparato a cavalcare Tuono solo con l'uso delle gambe, ma attaccare un'essere umano al posto di un manichino era tutta un'altra cosa. Doveva calcolare il movimento di entrambe i cavalli, perchè anche Kammo si muoveva alla sua stessa velocità. Doveva riuscire a schivare o a parare i suoi colpi senza essere disarcionata. Dopo ogni scontro Kammo le urlava dei consigli o le correggeva dei movimenti, le insegnava delle tecniche ti attacco e alcune difese funzionanti. I colpi facevano male, ma come aveva detto Kammo, sarebbero rimasti solo dei lividi.
    Alla fine Iris riuscì a schivare i suoi colpi e un paio di volte riuscì a colpire il Khal. Diventò tutto più semplice, come negli allenamenti con Rhorgo, quando i gesti della ragazza diventarono istintivi e non calcolati dalla sua mente. Diventò come una danza in cui bastava calcolare i movimenti dei cavalli che ondeggiavano al galoppo l'uno contro l'altro. Come Rhorgo le aveva insegnato, Iris non usava mai la forza bruta nei suoi colpi. Il galoppo di Tuono le conferiva molta più velocità, lei doveva essere solamente precisa e schiva con la lama.

    Dopo un paio di ore Kammo si fermò e le sorrise “Direi che hai capito come si fa. Per oggi basta così. Ora mangiamo qualcosa e mentre mangiamo ti racconterò della profezia. Ogni buon dothraki deve imparare la profezia” sentenziò deciso, scendendo da cavallo. Iris sorrise e si asciugò il sudore che le colava dalla fronte. Inspirò ed espirò profondamente, riprendendo fiato e scendendo anche lei da cavallo. Allenarsi le faceva sempre bene, si sentiva serena e svuotata di tutte le preoccupazioni e dei pensieri che avevano invaso la sua mente in quei gironi. Diede qualche pacca sul collo di Tuono e si avvicinò a Kammo “E magari, mentre chiacchieriamo, mi spiegherai perché ieri non hai festeggiato. Non sei felice di fare parte della mia famiglia? Ti sei offesa perché ho detto che sei debole?” gli occhi azzurri di Iris si alzarono sul volto di Kammo, continuando a camminare al suo fianco “Se ti sei offesa… be’ non volevo offenderti. È un dato di fatto che sei debole. Ma questo non ti impedirà di migliorare. Mi ricordo che eri cazzuta, agguerrita! Ti serve solo un poco di addestramento!” la ragazza sorrise, volgendosi a guardare il campo allestito dal khalasar "No certo che no. Sono felice di aver scelto di stare con te, Kammo. E lo è anche la mia gente. Noi ti abbiamo scelto come nostro nuovo Khal, avrai sempre il nostro supporto" disse, voltandosi ad osservarlo "Stai facendo un buon lavoro con loro, ti stimano e si appoggiano a te. Sei un bravo Khal... Mi hai insegnato te più oggi che mio padre in tutta la mia vita" disse, sorridendo "...è solo che... pensavo di essere diversa e la verità a volte è qualcosa che non vorresti mai scoprire..." aggiunse, abbassando la voce e tornando a guardare davanti a se.

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