Il lungo viaggio verso Vaes

Giorno 1 - libera

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    Alfiere

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    23 maggio

    I due villaggi scomparivano all’orizzonte alle loro spalle, dove invece le Ossa avrebbero stazionato ancora a lungo. Grazie agli insegnamenti di Qranna, Kammo aveva calcolato che il suo khalasar era a circa un mese e mezzo di cammino da Vaes Dothrak. Aveva tanti cavalli ora, ma non a sufficienza per portare tutti gli schiavi e comunque non avrebbe mai messo uno schiavo in sella, con il rischio che scappasse con anche il prezioso animale.
    Avrebbero dovuto farsela a passo d’uomo. Gli schiavi uomini a piedi, le donne invece potevano alternarsi sui 4 carri a disposizione del piccolo gruppo familiare.
    Mirri aveva ricevuto un cavallo, ma era chiaro che non sapesse cavalcarlo. Kammo aveva chiesto a Tirli e Oqetti di aiutarla a imparare almeno a stare in sella. Un dothraki doveva cavalcare, altrimenti l’avrebbero tutti guardato male.
    Kammo procedeva lentamente davanti al khalasar, dominando la steppa dalla groppa di Noah.
    A nord vedeva un orizzonte verdeggiante, probabilmente le foreste di cui gli avevano parlato Badma e le altre cantautrici della luna. Era curioso, ma una foresta non era un luogo adatto per dei signori dei cavalli. Soprattutto non in quel momento, dove aveva troppi schiavi e troppi cavalli.
    Quattro cavalli li aveva destinati a trainare i carri, 63 portavano in groppa la sua famiglia, ma ne restavano 4 privi di cavaliere. Li aveva fatti destinare alle schiave o ai loro bambini, con un guerriero su zorse o su un altro cavallo a tenere le redini degli animali per evitarne la fuga. Non appena il terreno duro a ridosso dei monti iniziò ad ammorbidirsi, Kammo spostò la marcia verso Sud ovest, verso Vaes.
    Prevedeva di giungere a destinazione nella prima decina di luglio, salvo imprevisti.
    Ogni tanto, per passare il tempo, spronava Noah a raggiungere gli esploratori, osservava l’orizzonte uniforme a perdita d’occhio, si assicurava che tutto fosse a posto, poi tornava al khalasar.
    A metà del pomeriggio, decise di fare accampare tutti nei pressi di una pozza d’acqua che Nero aveva scovato durante le sue esplorazioni.
    Mentre gli schiavi allestivano il campo, controllati da Gralato e un gruppo di guerrieri, Kammo mandò i guerrieri suoi e quelli di Iris a caccia, assieme alle donne guerriere di quello strambo gruppo. Diede disposizione alle donne rimaste all’accampamento di preparare la cena con le scorte.
    Lui stesso andò a caccia, portandosi dietro Lekh e Zasqa, finendo per arrampicarsi su alcuni alberi per depredare i nidi che riuscì a individuare. Kammo aveva una lunga esperienza come spazzino, ma negli ultimi mesi stava sviluppando le sue capacità da predatore. Sperava che lui o i suoi cacciatori riuscissero a procurare qualcosa per andare a rimpinguare le scorte utilizzate quel giorno.
    Il leoncino cercava di arrampicarsi con lui, ma al momento non dimostrava una grande abilità. In fondo, i leoni non erano noti per la loro capacità di salire sugli alberi.
    Portarsi Lekh aveva i suoi lati positivi. Il cane infatti riusciva a individuare prede nascoste nell’erba, si immobilizzava e puntava il muso in una direzione. A quel punto Kammo ordinava a Zasqa e a Lekh di attaccare, mentre lui, in sella a Noah, armato di Arakh, cercava di tagliare la fuga all’animale. Il problema erano gli uccelli: quelli volavano e Kammo non sapeva usare l’arco. Ci provava, ma decisamente con scarsi risultati.
    Tornò al campo poco prima del tramonto, chiacchierò con i suoi uomini, con gli schiavi e le schiave, lasciò che i suoi uomini si divertissero con le donne, vigilando in modo che non ferissero con l’irruenza tipica dothraki le schiave. Non voleva rallentare ulteriormente il viaggio.
    Quindi si ritirò nella sua tenda. Davvi non voleva condividere il letto con le altre tre mogli, quindi Kammo lasciò modo a Tirli, Oqetti e Mirri di decidere se costruirsi un giaciglio all’interno della tenda del Khal o riposare con le rispettive famiglie.
    Finirono tutte per ricavarsi un giaciglio nei pressi del letto che Kammo condivideva con la sua khaleesi. In fondo quella tenda era più ampia delle altre e, soprattutto per Mirri, era sicuramente meglio che dormire all’addiaccio.
     
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    Mercenario

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    -Ottieni +1 Affinità con Lekh
    -Ottieni +1 Affinità con Zasqa
    -Zasqua ottiene +1 Agilità (vediamo se con più agilità riesce ad arrampicarsi sugli alberi😁)
     
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1 replies since 10/2/2019, 14:12   39 views
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