Il lungo viaggio verso Vaes

episodio 3

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    Alfiere

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    25 maggio 285

    Quel giorno il mare d’erba era sferzato da un forte vento. Probabilmente il nome a quella landa era stato dato proprio in una giornata come quella, poiché l’erba seguiva le folate dando l’impressione di essere veramente un mare con onde di un verde smeraldo.
    Kammo non aveva mai visto il mare, ne aveva sentito parlare da Shuri, mesi prima, a Vaes Dothrak. Prima o poi sarebbe riuscito ad andare ad Astapor, da lì avrebbe visto questo fantomatico mare, anche se sapeva che la sua acqua era velenosa ed era meglio starci alla larga. Però la sua mente curiosa pretendeva di poterlo vedere, almeno una volta nella vita.
    Il fumo dei fuochi dell’accampamento alle sue spalle si alzava verso il cielo, ma veniva subito spazzato via dal vento impetuoso. Gli schiavi avevano quasi finito di allestire il campo, presto il khalasar si sarebbe riunito per la cena. Quel giorno, il khal aveva fatto camminare più a lungo la sua famiglia, per recuperare un poco di tempo perso il giorno prima. Non molto, forse cinque chilometri di ulteriore marcia o poco più.
    Kammo batté le mani e Zasqa arrivò di corsa, sbucando da in mezzo all’erba alta. Tra le fauci stringeva un topolino.
    Kammo sorrise soddisfatto, sia perché il leoncino era arrivato al suo richiamo, sia perché la bestiola stava dando prova di essere un buon cacciatore. Da grande sarebbe stato un valido aiuto per il khalasar. O forse un pericolo. Kammo aggrottò la fronte, mentre si accovacciò ad accarezzare il felino sulla testolina.
    Se lui non fosse riuscito a controllare il leone, una volta che cresciuto? Se si fosse rivelato un pericolo per gli altri membri del khalasar?
    Kammo lo prese per la collotola e lo sollevò da terra, guardando il leone negli occhi, mentre il cucciolo rimase inerme, come tra le fauci materne.
    “Forse dovrei ucciderti ora…” mormorò cupo. “Daresti meno problemi…” aggiunse preoccupato.
    “Ma se ti addestro bene, se tu darai retta a me, non farai del male a nessuno del khalasar, sarai uno di noi. E ci aiuterai. Sicuramente lo Stallone che Monta il Mondo sarà felice nell’avere nel suo khalasar uno hrakkar” disse mettendo il leoncino a terra.
    “Andiamo Zasqa!” sentenziò, correndo via. Kammo si voltò a guardare il cucciolo e lo esortò a seguirlo anche gesticolando. “Vieni! Ci dobbiamo tenere in forma. Dobbiamo diventare sempre più forti se vogliamo difendere il nostro khalasar. Avanti!” disse, sorridendo.
    Corse un poco con il leoncino, per farlo scaldare un poco, anche se in realtà, l’animale lo aveva preso per un gioco. Tornato all’accampamento, Kammo prese un sottosella e se lo avvolse attorno al braccio sinistro, quindi pose l’arto davanti al petto.
    “Zasqa, attacca!”
    Il leoncino saltò e agguantò il braccio, iniziando a morderlo e scalciarlo. Kammo giocava con lui, ammirandone gli artigli. Se non avesse avuto quella stoffa attorno al braccio, Davvi avrebbe dovuto medicarlo da innumerevoli graffi.
    Quando il leone si fermò per riposarsi, Kammo lo accarezzò sulla testa e liberò il braccio dalla protezione. “Bravo gattino! Diventeremo forti assieme!” assicurò il giovane dothraki.
    La cena era quindi pronta e Kammo raggiunse i falò e passò la serata a chiacchierare con i suoi uomini, a sentire i racconti delle loro vite e dei loro sogni.
     
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    Zasqua ottiene +1 Intelligenza, +1 affinità con Kammo

    Kammo ottiene +1 affinità con Zasqua
     
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