RACCONTI E RICETTE DI MARGARET

Capitolo 5: Mandragora

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. GoT_Staff
        +3   Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    La Mandragora è una pianta dalle proprietà peculiari. Fino ad oggi mi era capitato di vederla agire in piccole dosi come anestetico, rimedio contro le infezioni della pelle, pozione per aumentare la fertilità femminile, cura contro le lacrimazioni ed i dolori agli occhi… mai e poi mai avrei immaginato che fosse in grado di provocare effetti tanto devastanti.
    Il piccolo Robb… era troppo presto per lasciarlo giocare con qualcosa di tanto più grande di lui e di tutti noi! Aveva del potenziale, indubbiamente, ed io sciocca pensai che non ci fosse alcun pericolo… ma gli Dei mi maledicano quando non feci attenzione.

    Ricordo che quel giorno entrai nel laboratorio in cui ero solita preparare veleni e medicine. Ero scesa in città per comperare alcuni ingredienti, ma quando arrivai vidi del fumo uscire dalle finestre.
    Così mi precipitai in casa.
    Ero già piuttosto piena di acciacchi, eppure in pochi secondi varcai la porta e vidi il mio piccolo Robb disteso a terra in preda alle convulsioni. Era sempre rimasto affascinato dalle proprietà di questa pianta, dal modo particolare in cui veniva estratta, da tutte le altre piante ad essa collegate. Perché? Perché decisi di parlargliene?
    Immediatamente mi coprii le vie aeree con le maniche della tunica che indossavo ed entrai. Aveva ingerito un quantitativo mortale di succo di Mandragora, ma non abbastanza affinché questo ponesse fine in fretta a tutte le sue sofferenze. Così rimaneva in preda all’agonia accasciato a terra, dimenandosi come un pazzo.
    Con gli occhi lucidi e pieni di rammarico non mi persi d’animo ed iniziai a miscelare un antidoto. Dovetti fare uno sforzo immane ed estrapolare dalla mia mente tutte le nozioni di una vita… e comunque non ero sicura che ce l’avrei fatta. Avevo letto su un vecchio libro di alcuni rimedi potenti tanto quanto quel terribile veleno: l’agnello vegetale e le fave di Calabar, entrambi ingredienti rari e fin troppo costosi… così cercai di ricrearne gli effetti. Cercai tra le erbe che aiutano a depurare il fegato e che dessero la stessa amarezza delle fave, del vino e dell’aceto menzionati nella ricetta originale, olio di rose e cercai disperatamente qualcosa che mimasse l’aspetto “umano” dell’agnello vegetale. Non trovai niente che mi soddisfacesse, così piansi, piansi tutto il giorno e tutta la notte ma non mi diedi per vinta:

    • una parte di succo fresco di foglie di carciofo
    • pianta intera di tarassaco
    • cinque foglie di genziana
    • cinque foglie di trifoglio fibrino
    • due parti di vino
    • un cucchiaio di olio di rose
    • costanti inalazioni dei fumi dell’aceto

    Non so se fu merito delle lacrime sincere di una donna disperata, non so se questa ricetta funzioni soltanto se preparata con il cuore straziato dal dolore… Ma dopo tre giorni di sonno mortale, Robb si risvegliò.
    Non fu mai più lo stesso. Era sopravvissuto, ma non era riuscito a vivere. La sua mente adesso è semplice come quella di un bambino, i suoi movimenti sgraziati come quelli di un vecchio che sente tutta la fatica sulle spalle.
    Non me lo perdonerò mai, così ho deciso di porre fine alla mia attività. Ti lascio questo libro, mio piccolo dolce Robb, sperando che un giorno riuscirai a leggerlo e ad odiarmi per quello che ti ho fatto.

    Con amore, Margaret.
     
    .
0 replies since 22/5/2019, 11:27   110 views
  Share  
.