Le...beh le dita del Re?!?

Quest Damon che diventerà corale

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    Baia delle Acque Nere • 11 agosto 285 • tarda mattinata • cielo sereno - temperatura mite

    In fondo quello non era un brutto modo per morire checché ne dicessero i marinai.
    Certo, all'inizio l'acqua che inonda i polmoni rendendo difficile e poi impossibile la respirazione...beh, è una brutta faccenda.
    Ma quando finalmente ci si arrende e ci si lascia trasportare sempre più a fondo, diventa quasi piacevole...


    Gli occhi del Falco si riaprirono lentamente, non c'erano più le onde sopra di lui ma lo sguardo sorpreso e spaventato di una donna, che fosse la Fanciulla?
    No, la donna non parlava ma si era stretta un ciondolo al petto coperto dello stesso saio che le rivestiva il capo, quando lo rilasciò, una stella a sette punte di legno rimbalzò sul suo petto. Una Septa? No, nessun suono proveniva dalla religiosa. Una Sorella del Silenzio ecco cos'era. Allora era davvero morto, che stesse vedendo il suo funerale?
    Ma un corpo morto non dovrebbe sentire dolore, invece Damon sentiva ogni muscolo tendersi e dilaniarsi colpito da mille spilli. La donna si rialzò in piedi correndo lontano dalla vista dell'Arryn che diventava a poco a poco più nitida: si trovava nella cabina di una nave, forse la stessa che aveva condotto fino alla Baia delle Acque Nere, era vestito solo di un paio di calzoni e numerose bende gli fasciavano il capo ed il torace. Se la vista aveva riacquistato la sua lucidità, le membra avevano bisogno di più tempo e più forza di volontà ed era solo con enorme sforzo che il Protettore della Valle poteva ricominciare a muoverle.
    "E vivo! Lord Damon è vivo! Si è svegliato! Correte correte!"
    Le voci dei soldati si rincorrevano insieme a decine di passi diretti verso il suo giaciglio.
    Damon era tornato dal regno dei morti.


    Inizio easy per riprenderci la mano. Ti sei appena risvegliato dopo 3 mesi di coma, stanco e debilitato ma vivo. Nella nave troverai soldati semplici, nessun png di rilievo.
    Se raggiungi il ponte (fatti accompagnare perché sei ancora malfermo) potrai vedere altre navi che battono bandiera Arryn e la capitale mezza distrutta: non c'è più la cupola del Grande Tempio di Baelor e parte delle mura a sud è crollata, compreso il porto.

    Fortunatamente quel che non sa Stram non lo sa nemmeno Damon, rimettiamoci in pari XD


    Il tempo di risposta disponibile é una settimana dall'ultimo post. Se si é impossibilitati a rispondere nel tempo stabilito basta comunicarlo nel topic assenze informando su quando si tornerà attivi. Se non ci saranno comunicazioni, il pg salterà il turno e sarà mosso come png dallo staff se necessario per quel turno. Ogni turno di *assenza*costerà un malus del 10%in punti esperienza.

    Il moderatore ha tempo una settimana per rispondere. Se é impossibilitato incaricherà un altro mod di occuparsene.
    Se dopo una settimana il topic non avrà ricevuto moderazione, i pg potranno proseguire in libera muovendo eventualmente altri png e riceveranno un "risarcimento" del 10% in punti esperienza a fine quest.
     
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    Le acque scure rese torbide dai detriti e dalla moltitudini di corpi che sprofondavano insieme a lui, le urla attutite dalla profondità ed un dolore lancinante che gli rendeva impossibile combattere con quella forza che lo trascinava verso l’oscurità.
    Ma tra l’insieme di terribili sensazioni che lo accompagnavano verso la fine, Damon Arryn trovò la pace, una profonda e liberatoria consapevolezza che finalmente le sue interminabili sofferenze sarebbero giunte al termine: basta lutti, basta tradimenti e terribili menzogne, nessuna gravosa responsabilità o desiderio di vendetta, finalmente avrebbe trovato la pace ed in quel momento di ultima lucidità, il Lord della Valle sorrise.

    Era quello l’aldilà?
    Un’infinità veglia nell’oscurità? Straziato da visioni e ricordi, accompagnato da voci e risate di scherno, senza conforto e ne quella pace che cosi tanto aveva agognato, solo ombra.
    Poi come una luce sembrò guidarlo verso la superficie, in un’interminabile e dolorosa risalita, boccheggiando verso qualcosa di remoto e sconosciuto, poi il respiro, portatore di dolore e terribile consapevolezza: era vivo.

    Si guardò attorno a lungo, mentre i suoi occhi bruciavano ed il suo corpo sembrava in frantumi, guidato da una mente che piano piano cercava di rimettere insieme innumerevoli frammenti di ciò che era.

    Dove siamo?

    La voce uscì come un timido gracchiare di corvi, portando con se una fitta lancinante ed un bruciore che si propagava dalla punta della lingua alla più piccola frazione dei suoi piedi, ma non era il dolore che lo spaventava, non lo aveva mai fatto.

    Mio signore! Siamo ad Approdo. Su una barca per esser precisi

    Una voce si fece largo tra il fischio assordante dei suoi pensieri, mentre il volto di un soldato si mostrò a lui, sollevato e fiero.
    Portava i colori della sua famiglia, quel Falco e la Luna che mai lo avevano abbandonato dal giorno della sua nascita e che ora lo accoglievano nella sua rinascita.
    Si guardò il corpo martoriato, ma non vide catene ne legacci a cingere parte di esso e ne fu sollevato.

    Abbiamo…

    Si fermò per il dolore, ma il soldato intuì la domanda e gli evitò ulteriore fastidio

    …vinto mio signore. La città è stata presa

    Il soldato si fermò un istante, forse consapevole di non esser la persona adatta a dar al suo Lord le informazioni che desiderava ricevere, ma Damon annuì a fatica, cercando di prender fiato e consapevolezza del proprio corpo.
    Provò ad alzarsi, ma come una coltellata alla schiena lo ributtò sulla lettiga ,era messo cosi male?
    Non si sarebbe arreso di sicuro, era vivo e doveva tornare a mostrarsi ai suoi uomini, affinché non perdessero le speranze

    Aiutami, voglio salire in superficie

    Il soldato provò a fermare il Lord della Valle, ma la voce di Damon, per quanto gracchiante e ferita, sembrava non aver perso il proprio potere

    Non voglio marcire in questa lettiga. Voglio respirare. Voglio capire. Aiutami

    Non dovette ripeterlo un’altra volta.
    Alzarsi e camminare fu peggio di ciò che aveva sperato, ad ogni respiro, ad ogni passo il dolore si faceva più forte e martellante, ma Damon Arryn non fermò il proprio incedere, appoggiandosi al soldato e dirigendosi verso le scale che lo avrebbero condotto in superficie.
    La risalita fu lunga, ma quando i raggi del sole lo accolsero a se, Damon Arryn si sentì rinascere, scaldato, rinvigorito dal pungente odore di salsedine e dalla splendida vista delle bandiere della valle che garrivano sospinte dal vento, una visione che riuscì a sostener la sua mente dalla distruzione che si ergeva ai suoi occhi.
    Dov’era il Tempio di Baelor?Dove era finito il porto?

    La guerra..

    Le parole gli morirono in gola, strappate al dolore fisico, in un silenzio ovattato dal continuo ronzio nelle sue orecchie, mentre la sua mente riuscì ad elaborare ancora una semplice frase, prima di appoggiarsi nuovamente al soldato, stremato e tremante.

    Aggiornatemi



    Edited by Stramarvelous - 25/8/2020, 16:09
     
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    Baia delle Acque Nere • 11 agosto 285 • tarda mattinata • cielo sereno - temperatura mite

    Non c'erano fumi all'orizzonte, segno che qualunque cosa avesse distrutto Approdo del Re era avvenuto diversi giorni prima.
    "Abbiamo vinto la battaglia, Tywin è stato catturato così come la maggior parte dei nobili presenti in città, anche se le sue figlie non si trovano. Tuttavia..."-lo sguardo del soldato si abbassò sul legno della nave mentre aiutava il suo Lord a reggersi al parapetto - "Il vecchio Leone ha fatto saltare i depositi di Altofuoco nascosti sotto la capitale, è stata una carneficina, migliaia di morti, devastazione, macerie..."
    A quel punto era giunta la follia del Lannister? L'armigero faceva scorrere il dito qui e lì per indicare all'Arryn i punti maggiormente interessati dalle esplosioni.
    "La Fortezza Rossa è stata risparmiata ma il porto è saltato in aria. Infatti non possiamo più attraccare ed i pochi che raggiungono la riva lo fanno a nuoto. E' impossibile portare scorte massicce nella capitale attraverso questa via, Approdo è completamente isolata via da mare."
    Quante navi e quanti uomini erano periti? Forse avrebbe dovuto parlare con qualche cavaliere per avere aggiornamenti precisi in tal senso, ma il soldato aveva altro da raccontare: "E' stata distrutta anche la Strada dell'Acciaio con le sue botteghe ed i suoi negozi, la Porta del Leone e la piazza principale della città dove si erano radunate centinaia di persone."
    Quella era una tragedia: ai morti si aggiungevano gli sfollati e l'incapacità della capitale di provvedere al suo sostentamento.
    "Ed il Grande Tempio... il blasfemo ha fatto esplodere anche quello con dentro l'Alto Septon ed i Più Devoti. Gli Dei abbiano in gloria le loro anime..."-l'uomo chinò il capo disegnandosi una stella a sette punte sul petto e mormorando una sorta di preghiera a mezza bocca che comunque le orecchie di Damon intercettarono: "Viva i Sette, viva Rhaegar Targaryen, viva Illyria Targaryen."
    A quel punto il dito dell'uomo indicò la Fortezza Rossa completamente intatta: "Rhaegar ha salvato la città dalla carneficina recuperando le ultime taniche di esplosivo e gettandole in mare aperto ma nel farlo è rimasto coinvolto nell'esplosione. E' ancora vivo ma privo di coscienza, riposa nelle sue stanze alla Fortezza Rossa. Voi invece siete rimasto qui, non era prudente spostarvi a nuoto date le vostre condizioni...avete riposato per diversi mesi, siamo nella seconda settimana dell'ottavo mese."

    Piccolo riassuntino della battaglia di Approdo intanto, se hai altre domande fanne pure. Se vuoi andare verso la città come detto devi farlo a nuoto, puoi farlo ma avrai bisogno di aiuto e quando lo descrivi tieni presente che sarà faticoso ed ovviamente tutti tenteranno di dissuaderti XD
    Se invece hai altri piani mostrami pure!
     
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    Rimase in silenzio a lungo, contemplando ciò che i suoi occhi potevano vedere, elaborando quello che la sua mente riusciva a disegnare nel silenzio di quel giorno, interrotto dai corvi che ancora banchettavano sui resti di una città conquistata, ma distrutta dalle barbarie di una guerra e dalla follia di un singolo.
    Chissà quante altre disgrazie erano accadute in quel lungo periodo di assenza, chissà quanti volti amici avevano perso la vita, quanti figli della Valle sacrificati per la Corona, quanti leali avversari trascinati in uno scontro frutto di egoismo e follia.
    La guerra era quella.
    Damon Arryn, nonostante la sua giovane età, aveva già vissuto molte vite, logorato dal dolore, dai lutti e dai tradimenti, oscurato dalla crudeltà di una vita privilegiata ma schiacciata dal senso del dovere e dalla responsabilità, lui che come Lord della Valle aveva sempre cercato di anteporre il bene del suo popolo al suo, ora nonostante il dolore e lo smarrimento, non poteva non pensare alla sua terra: ma non era quello il momento per chiedere.
    Odiava Tywin, lo odiava dal profondo del cuore, covando risentimento, rabbia e dolore al solo suo pensiero, lui che era stato responsabile della morte di suo padre, Lord Jon Arryn, che aveva strappato quel legame forte e sincero con Myria e che aveva causato tutte quelle morti, ma in quel momento non riusciva a trovare pace, nonostante le notizia della vittoria raggiunsero le sue orecchie, poiché come si poteva festeggiare nel bel mezzo di un tetro e lugubre teatro di guerra?
    La sua mente si proiettò subito al futuro, ormai plasmata dal suo mentore, il compianto Jon Connigton, fratello maggiore che lo aveva trasformato in un leader, una guida, un burocrate, un uomo capace di sollevare le sorti di un regno guardando oltre la guerra e che in quel momento sapeva pensare solo a tutto il lavoro che avrebbe dovuto intraprendere la città per ristabilirsi.
    Le mura da ricostruire, il porto da rifondare, una città intera di ricompattare sotto la bandiera del drago, un regno da riunificare nonostante indelebili ferite di guerra e la sua Valle in lontananza, con le bianche vette e le bandiere al vento, faro e vedetta per nemici e amici.
    Il re era vivo e lui, che ad esso aveva giurato fedeltà, doveva raggiungerlo ad ogni costo.

    Devo raggiungere la città

    La sua voce spezzò quel lungo silenzio, mentre il soldato spalancò gli occhi come in preda ad un’allucinazione

    Mio signore, vi ho appena detto che nessuna nave può raggiungere la città..

    Damon si voltò, osservando cupo quel ligio ed onorevole soldato che si ergeva al suo fianco, scuotendo il capo lentamente, tra atroci fitte di dolore

    La guerra forse è vinta, ma il peggio deve ancora arrivare. Devo.

    Il soldato richiamò altri uomini, che cercarono di dissuadere il Lord della Valle nel suo folle desiderio, facendo leva sul suo corpo spezzato, sulla sua mente ancora in frantumi, sulle ovvie ed evidenti difficoltà di percorrere quel tratto a nuoto in una simile condizione, ma Damon non avrebbe perso un altro istante in quella barca, quando un regno aveva bisogno di lui, seppur piccola potesse esser la sua parte.

    Ci sono modi peggiori di morire e se il mare non mi ha voluto fino ad ora, potrebbe risparmiare il gesto di un folle. Ma ho bisogno di aiuto soldato.

    Riprese la lucidità necessaria per organizzare la sua traversata, mandando uno dei più giovani ed in forza sulla riva, fissando una corda legata alla barca, affinché fungesse da appiglio e possibile sosta, poi fece portare sulla riva i propri oggetti personali sopravvissuti alla battaglia, grazie all’aiuto di più viaggi e ad assi d’appoggio, lasciando per ultimo il peso più grande: il suo corpo.
    I soldati non si arresero nel dissuaderlo durante tutte le operazioni, avevano assistito ad un miracolo vedendolo vivo dopo averlo dato per spacciato ma ora, preso da un raptus di follia, il loro Lord si voleva gettare nuovamente in mare.

    Aiutatemi a non affogare. Di nuovo

    Sorrise lievemente, prima di lasciarsi scivolare in acqua tenendosi stretta la corda, in un singolo movimento che gli portò gelide stilettate di dolore, mostrando tutta la debolezza che il suo corpo portava con se, senza mascherare il dolore o provare a combatterlo, consapevole di ciò che quella traversata avrebbe significato.

    Fu un’operazione lunga, estenuante e terribile, i suoi gemiti venivano solo parzialmente coperti dallo scroscio delle onde, che sembravano prendersi gioco dei suoi inutili sforzi, mentre il tremore delle sue braccia amplificava soltanto il dolore continuo, ed il peso del suo corpo sembrava schiacciare le sue gambe quasi inermi al gelido contrastare dell’acqua.
    Un soldato lo accompagnò per tutta la traversata, supportando il suo Lord in silenzio, stringendo i denti con lui e pregando i Sette affinché compiessero l’ennesimo miracolo, continuando a recitar quella litania precedente che portava con se un nome sconosciuto ma che portava con se uno stridulo campanello d’allarme.
    Quando le sue gambe sentirono la sferzante sabbia della riva, Damon Arryn cadde in ginocchio, stremato e lacerato dal dolore, trascinandosi di pochi centimetri ma quanto bastava per poter respirare, aiutato dai soldati a raggiungere la terra asciutta

    Lasciatemi qui per qualche istante, vi prego

    Il solo respiro gli procurava fitte terribili, ma l’idea di aver abbandonato quella barca, quel limbo terribile nel quale aveva sostato per tutto quel tempo, gli dava la forza di sperare.
    Non seppe quanto tempo era passato prima di potersi alzare in piedi, osservando da quella nuova posizione il suo passato e quello che forse sarebbe stato il suo futuro

    Aiutatemi a ricompormi. Devo andare in città



    Edited by Stramarvelous - 25/8/2020, 16:08
     
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    I soldati della Valle fecero del loro meglio per riportare in piedi il loro Signore e condurlo attraverso le porte più vicine della città, ma probabilmente l'Arryn non era preparato allo spettacolo che gli si sarebbe presentato davanti: non appena ebbe varcato le soglie della capitale, decine di uomini, donne e bambini, si erano presentati ai suoi piedi allungando le mani alla ricerca di qualche spicciolo o di un tozzo di pane. Quando aveva lasciato Approdo del Re dopo le Nozze di Fuoco i mendicanti erano pochi e per lo più ammassati nel Fondo delle Pulci, stavolta invece la situazione nella città sembrava essere completamente degenerata.
    Fateci la carità vi prego...
    un pezzo di pane per mio figlio per favore...
    avete qualche soldo? Vi prego...

    "Ser Waynwood e Lionel Buckwell hanno organizzato dei campi fuori dalle mura a nord per dare una sistemazione a tutti gli sfollati ma la fame è tanta. Ser Philipp è partito questa mattina con i suoi uomini diretto alla Valle, ha promesso alla Regina di tornare con scorte e rifornimenti necessari a sostenere la popolazione in attesa della fine della guerra."
    Damon non era di certo un asso nello studio ma aveva le conoscenze geografiche necessarie per comprendere che tra andata e ritorno il suo vassallo avrebbe impiegato almeno un paio di mesi per rifornire di viveri quella città che non sembrava in grado di resistere ancora a lungo...
    E' tornato! Lord Arryn è vivo! E' vivo!
    Qualcuno dei popolani lo aveva riconosciuto e così nel lungo cammino che separava il Falco dalla Fortezza Rossa, la folla aveva cominciato ad accalcarsi al suo passaggio, chi per chiedere l'elemosina chi semplicemente per curiosare sul ritorno dell'uomo dal regno dei morti. In mezzo alla calca, sul tetto semidistrutto di una casupola, un uomo dal saio grigio e dal ciondolo della Stella a Sette Punte si era assiso e aveva cominciato a parlare con i fedeli.
    "E' vivo! Lord Damon Arryn cammina tra noi! Questo è un miracolo fratelli e sorelle!"-la voce del Septon era grave e profonda e riusciva a farsi udire in ogni angolo tanto che persino i soldati che lo accompagnavano si erano prodigati nel disegnarsi il simbolo della stella a sette punte sul petto, ma il religioso era solo all'inizio del suo sermone.
    "Molti tra noi erano presenti quando il Drago del Re ha incendiato mezza città in preda al lutto e alla rabbia, ricordate chi ci ha portato soccorso? Lord Jon Arryn, gli Dei lo abbiano in gloria! L'eroe di Approdo del Re, il padre dell'uomo che ora cammina tra voi! Gli Arryn ci porteranno di nuovo salvezza e soccorso, questo è un segno degli Dei!"
    A quella spiegazione carica di speranza in molti si inginocchiarono a terra in preghiera, qualcuno toccando gli stivali del Falco quasi come fossero una sorta di reliquia, ed in coro si era alzata nuovamente l'esultanza che aveva prima udito dalle labbra del suo soldato: Viva i Sette De, viva Rhaegar Targaryen, viva Illyria Targaryen!
    "Lo avete visto fratelli e sorelle? Le parole di Lady Illyria ci hanno riportato sulla retta via ed il volto misericordioso della Madre si è nuovamente aperto per noi. Questa ne è la prova! Lord Damon ne è la prova e ce l'avete tutti di fronte agli occhi! Dubitare non è più concesso, non quando gli Dei ci presentano simili miracoli sotto il nostro sguardo!"
    Se era vero che il popolo era sempre stato incline a credere alle parole dei Septon, era anche vero che probabilmente quella era la prima volta per il Protettore della Valle in cui la religiosità di Approdo del Re gli sembrava tanto forte e diffusa. Forse dopo la tragedia dell'Altofuoco gli uomini avevano cercato nei Sette le risposte al proprio dolore, o forse c'era lo zampino di questa Illyria Targaryen sulla bocca di tutti; in ogni caso che il popolo avesse fede e fosse felice non era qualcosa di negativo, no?
    "E adesso, pregate con me!"-chiuse l'uomo iniziando a recitare dei versi dalla Stella a Sette Punte.

    Altre news per Damon: diciamo che Approdo del Re è stata evangelizzata da Illyria e vista la crisi in cui versa simili parole hanno preso piede molto più facilmente.
    Puoi girare la città come vuoi, dimmi se vuoi andare in un luogo specifico o interagire con sto Septon o con i fedeli, o con i mendicanti o con chi vuoi tu...
    Altrimenti puoi raggiungere i cancelli della Fortezza Rossa
     
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    La vista della città fu ancora più doloroso del lento e claudicante suo incedere, osservare i terribili risultati di quella guerra, il frutto della follia di un uomo disperato ed incapace di accettare la sconfitta.
    La distruzione strutturale della città lo lasciò senza fiato, lui che aveva vissuto nella Fortezza Rossa e aveva passeggiato per le vie affollate della città, organizzando parate e feste, respirando il profumo del pane e del dolci, assaporando il ritmico rumore del lavoro dei fabbri, rispondendo a sorrisi e saluti rispettosi da parte di tutti i lavoratori della capitale, lui che nel grande tempio si era recato più volte per ringraziare i Sette e pregarli per la salvezza dei suoi cari e che ora di esso non rimaneva più nulla.
    Non vi era gioia in città, solo distruzione e sconforto.
    Tra quei sentimenti terribili ma comprensibili in un periodo dopo guerra, si era insinuata una nuova speranza, confortevole ma altrettanto pericolosa: la fede.
    Tra la moltitudine di persone rimaste senza casa, famiglia e lavoro, qualcosa aveva serpeggiato nei vuoti lasciati dalla guerra ed era cresciuto come un rampicante, sempre più forte e pericoloso, una stampella per gli infermi ma molto più pericolosa.

    Chi è questa Targaryen di cui tutti parlano?

    Si era rivolto al soldato che lo stava accompagnando, mentre lentamente e con molta cautela si muoveva tra la folla giunta quasi ad acclamarlo come salvatore, cosi bisognosa di qualcosa in cui credere da appigliarsi ad ogni cosa.

    Illyria Targaryen , mio signore, cugina del Re. Una santa donna

    Una donna pericolosa?
    La fede avrebbe potuto aiutare i Sette Regni a rialzarsi nel modo giusto, ma allo stesso tempo sarebbe potuta trasformarsi in qualcosa di pericoloso, ma anche lui si era precedentemente mosso in quel modo, mettendo i semi di un pensiero comune capace di rafforzare la sua posizione, in quanto uomo devoto agli dei e più stretto discendente di quel popolo che proprio a Westeros aveva portato il culto dei sette.
    Forse avrebbe dovuto parlare con questa Illyria, ne avrebbe di sicuro tratto un qualche tipo di vantaggio, ma altre cose ora erano in cima alla lista delle sue preoccupazioni, se ne sarebbe occupato una volta capita tutta la situazione.

    Damon non si fermò a parlare troppo a lungo con i credenti ed il predicatore, prendendo solo un po di tempo per mostrarsi (nonostante la sua terribile condizione) poiché se la gente aveva bisogno anche solo di questo, perché avrebbe dovuto portar via loro quella flebile speranza?
    Ad Approdo aveva vinto un torneo, quando ancora la sua vita era azzurra come il cielo della Valle, li aveva abbracciato il padre morente e servito il Primo Cavaliere Jon Connington, prima della sua morte, forse il popolo non lo aveva dimenticato.

    Accompagnami alla Fortezza

    Aveva visto abbastanza per quel momento, doveva raggiungere la Fortezza, mostrarsi a chi ancora era rimasto al fianco del Re, accertarsi delle sue condizioni ed iniziare a lavorare per il futuro.
    Il pensiero corse subito alle persone con le quali aveva lavorato, il vecchio Concilio Ristretto del Re: chi era sopravvissuto?
    Il dolore scandiva con regolarità il suo incedere, accompagnandolo come un terribile promemoria passo dopo passo, ma la sua dignità e posizione non gli permetteva di compiere tutte le soste che avrebbe voluto, anche se spesso si ritrovò ad appoggiarsi al soldato come una stampella, ringraziandolo con sguardi e poche parole.
    Tre mesi erano passati, tre mesi di buio e guerra, di morti ancora sconosciute e di lontananza: La Valle, sua madre, i suoi amici ed alleati fidati e poi lei, Lyra sua moglie, che portava in grembo il frutto del loro amore, il futuro della Valle.

    In che mese siamo?

    Il soldato rispose senza troppi fronzoli, ben comprendendo il probabile sfasamento del suo signore

    Agosto Mio Lord

    Mancava poco allora, forse un mese al termine previsto per la nascita del piccolo, una notizia capace di strappargli un doloroso sorrise sul volto, parlando a bassa voce

    Forse meno di un mese

    Il soldato lo guardò senza capire, ma non rispose al suo signore, forse pensando si trattasse di qualcosa dovuto alla sua situazione, continuando a camminare molto lentamente, mentre un altro uomo poco dietro portava con se ciò che Lord Damon portava con se nel momento del suo quasi annegamento.
    Ser Philip Waynwood, suo cugino e fidato alleato, stava tornando a casa, forse avrebbe portato con se notizie gioiose, oltre che gli aiuti sperati per la corona, un incontro che Damon avrebbe aspettato con grande trepidazione.
    Ora però doveva focalizzarsi sul presente e sul regno, le questioni personali avrebbero dovuto attendere.

    Una volta arrivati alla fortezza mi servirà l’occorrente per scrivere diverse lettere, ci sono ancora corvi?

    Il soldato alzò inizialmente le spalle, non sapevo cosa rispondere, limitandosi a poche parole

    Credo di si Mio signore

    Doveva mandare sue notizie a casa, nuove che avrebbero raggiunto ogni piccola porzione della Valle per portare speranza e la certezza che nulla era perso per loro, affinché anche suo cugino potesse ricever tale notizia una volta raggiunta la Valle.

    Che notizie ci sono dei Lord della Valle che si sono imbarcati con me? Grafton, Longthorpe, Melcolm?

    No si era fermato, non aveva chiesto.
    Erano tornati a casa o ancora sostavano nella Baia in attesa di attraccare?
    Molti di loro avrebbero voluto ricevere sue notizie.
    Molto lavoro lo attendeva, un futuro incerto sul quale costruire qualcosa di grandioso.

     
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    Fortezza Rossa• 11 agosto 285 • tarda mattinata • cielo sereno - temperatura mite

    "Tutti i Lord sono qui alla Fortezza mio Signore, fatta eccezione per Ser Philipp che è ripartito con i suoi uomini. Attendevano il vostro risveglio anche se Lord Grafton intendeva ripartire il prima possibile. Si mormora che sua figlia sia scappata dal castello..."-sussurrò infine a bassa voce accompagnando l'Arryn verso i cancelli della Fortezza Rossa.
    Quando le guardie si accorsero del suo arrivo, si affrettarono a suonare i corni per annunciarlo e decine di soldati si avvicinarono da ogni angolo del cortile per aiutare il Falco nel suo cammino; oramai si era fatto un nome e chiunque avesse imbracciato la spada almeno una volta nella sua vita lo avrebbe riconosciuto. Mentre procedeva per le corti interne del castello, il primo a farglisi avanti fu proprio uno dei suoi uomini, Lord Steafan che si prodigò in un rispettoso inchino prima di offrire il braccio al suo Lord.
    "Milord, siamo tutti felici che si sia risvegliato. Non dovreste affaticarvi troppo, ma la situazione qui nella capitale è tutt'altro che rosea. La guerra è ben lungi dall'essersi conclusa ed i Lannister hanno decapitato tutti i corvi prima di essere sconfitti, ogni comunicazione avviene via messaggeri."-l'uomo avrebbe colmato le ultime lacune del Falco offrendo una visione della faccenda che parlasse più dell'interesse della Valle che di altro, come c'era da aspettarsi.
    "Mio figlio è morto servendo la Corona, ucciso dai Leoni a Castel Granito. Non conosciamo la situazione in quelle terre, vorrei chiedere il vostro permesso di partire con un contingente in esplorazione per recuperare quantomeno i miei uomini e la salma di mio figlio." -quanti altri lutti avrebbe dovuto sopportare la Valle? Sembrava che ogni volta che il ragazzo parlasse con qualcuno, questo gli riportasse la notizia che qualche giovane della sua terra fosse passato a miglior vita.
    "La Regina Madre non lascia il fianco del figlio, ma dovreste parlare con il Maestro dei Sussurri o con i Buckwell... sono molto vicini alla Targaryen e beh...c'è qualcosa che dovreste sapere. E' stato fatto un accordo con Braavos, non ne conosco i dettagli, ma c'è il rischio che i nostri interessi ne restino intaccati."
    ***
    Che Rhaella fosse stanca era stato evidente anche il giorno precedente, ma forse non era davvero il caso di perdere minuti preziosi per trattare la pazzia che cominciava a serpeggiare tra la popolazione della capitale, alimentata dalle lettere visionarie della cugina del Re. Eppure alla fine la piccola missione di Lionel ed Eldridge era stata posticipata a quella mattina ed i due erano già ritti di fronte al Maestro dei Sussurri per ricevere la pergamena vergata dalle mani della Regina in persona. Diffondere quel messaggio di pace e serenità probabilmente non sarebbe stato semplice, ma i due ragazzi possedevano lo spirito necessario per riuscirci nel migliore dei modi.
    "E' vivo! Lord Damon si è svegliato! E' nel cortile!"
    I richiami dei soldati furono sufficienti a portare ai due vassalli delle Terre della Corona una notizia tanto bella quanto importante: con il risveglio del Falco probabilmente alcuni dei problemi in cui versava la capitale potevano essere risolti. Entrambi conoscevano il prestigio del Lord di Nido dell'Aquila che, si raccontava, fosse stato nominato cavaliere da Rhaegar in persona per aver salvato diversi rampolli nobili di Westeros dai rapimenti che affliggevano il continente. Sarebbe potuto essere un aiuto?

    Siete gli unici pg rimasti ad Approdo, è fondamentale che vi conosciate! XD Il prestigio di Damon è talmente alto che le notizie che vi ho riportato sono sotto la conoscenza di tutti (anche Eldridge).
    Quindi, altre news per Damon: niente corvi, la figlia di Lord Grafton è sparita, Niklas è morto, Lord Melcolm vuole andare nell'Ovest, è stato fatto un accordo con Braavos che sembrerebbe metterlo nel fondoschiena alla Valle.
    Eldridge + Lionel= avete ricevuto la pergamena di Rhaella da diffondere e leggere in giro, vedete se volete/riuscite a coinvolgere anche Damon nella cosa ed aggiornatelo sugli ultimi eventi ecco XD


    Limite post: mercoledì 2 settembre
     
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    Quante morti avrebbe dovuto affrontare ancora?
    Quante persone a lui care o figli della Valle, Lord Damon avrebbe dovuto piangere?
    Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Lord Melcolm, Damon provò un dolore conosciuto, uno sconforto senza fine che lottava con il senso del dovere tipico del suo popolo, quella forza ostinata ed incapacità di concedersi un momento di tregua.
    Lui non ci era riuscito nemmeno stretto all’abbraccio gelido del mare.

    Lord Steafan

    Damon interruppe il suo alfiere, mettendogli una mano sulla spalla, non per appoggiarsi dalla stancante camminata, ma per creare un contatto umano, che potesse correre al di fuori dei loro ruoli e posizioni.
    I suoi occhi erano spenti, come ormai da molto tempo ma nelle profondità di quell’azzurro riuscì a trovare la forza di trasmettere ciò che voleva

    Niklas era un uomo giusto, leale e coraggioso. Il suo cuore era puro e pieno di speranza, credo che non vi mancherò di rispetto dicendo quando io sia dispiaciuto per ciò che è successo. Questa guerra ha mietuto molte vite della Valle, un sacrificio che farò in modo non si perda nel tempo. Posso promettervelo.

    Avrebbe chiesto il dovuto risarcimento alla corona, al momento debito.

    Prendete gli uomini che vi servono ed andate a recuperare la salma di vostro figlio, state però attenti, poiché le braci sopite sono più pericolose delle alte fiamme.

    Cosa avrebbe trovato nelle terre dell’Ovest? Li avevano perso la vita molti soldati della Valle, molti figli, padri e fratelli che sarebbero tornati a casa solo per esser li seppelliti, tutto per cosa?
    I loro accordi con Braavos erano saltati? Tutti quei mesi, quei preparativi, quegli incontri andati in fumo? Anche di questo avrebbe chiesto spiegazioni ed un eventuale risarcimento, se la cosa non si fosse messa a posto, ma non era quello il momento per simili attriti, c’era un regno da aiutare a rialzarsi.

    Andrò a parlare con Lord Varys, immediatamente

    Aveva già lavorato con il maestro dei sussurri e chi meglio di lui avrebbe potuto portare luce in quelle profonde nebbie che cingevano la sua mente, in attesa di parlare con la regina madre ma soprattutto in attesa del risveglio del re

    Il problema di Braavos deve esser risolto, non è possibile che gli accordi presi da noi possano esser stati cancellati in questo modo. Ma Lord Steafan, non preoccupateve, partite quanto prima, meritate di trovare Niklas. Se non potessi o riuscissi a tornare a casa, mi metterò in contatto con voi quanto prima, la Valle avrà bisogno di rialzarsi presto. Lo faremo insieme

    Troppe cose ripresero a muoversi nella sua mente, ombre che nemmeno il coma aveva sopito, turbolenti pensieri e desideri infuocati, che gettavano radici in anni di sofferenze e perdite ma che ora dovevano trovare la forza di ricacciarsi nelle profondità del suo cuore nero, poiché la Valle ed il continente tutto avevano bisogno di aiuto.
    Sentì tutta la stanchezza della traversata riversarsi su di lui di colpo, dovendosi far sorreggere da uno dei soldati li vicini, prendendo un istante per ricomporsi nel silenzio di quel lungo attimo, allontanando le richieste dei suoi alfieri di fermarsi a riposare, preferendo proseguire verso la fortezza.
    Aveva perso già troppo tempo.

    Lo accompagnarono all’interno di una fortezza quasi intatta, anche se i segni della battaglia potevano essere visibili, almeno per lui che li era stato molto tempo prima, ma forse era solo il passaggio di Tywin, anche se una cosa colpiva il suo sguardo più di tutti; non vi erano cappe bianche.
    Non ebbe il coraggio di chiederlo, non li, non ancora, ma il suo cuore stava già elaborando l’ennesima terribile risposta.
    Quando raggiunse la stanza dove si trovava il ragno tessitore, lo trovò in compagnia di due uomini che non aveva mai visto prima, forse si trattava proprio dei Buckwell di cui gli avevano parlato.
    Varys era vivo, ma le persone come lui sono le ultime ad andarsene, cosi capaci di mimetizzarsi nelle pieghe del mondo da resistere a qualsiasi cambiamento, anche dei più drastici.

    Lord Varys, credo che abbiamo bisogno l’uno dell’altro

     
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    Le... beh le dita del Re?!? - Fortezza Rossa - 11 Agosto 285 AC
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    Nonostante l'urgenza nel contenere il fanatismo del popolo, il Buckwell aveva preferito non fare pressione e lasciare Rhaella riposare: il viaggio era stato lungo e lo stato del figlio aveva sicuramente contribuito al suo stato.
    La stanchezza della Regina Madre era stata chiaramente visibile durante la seduta nella Sala del Trono. Da quando era arrivata, durante i suoi turni di guardia, il Buckwell non le aveva mai visto lasciare il capezzale del figlio.
    In quella Fortezza non vi era nulla che sfuggisse alla sua vista e se qualcosa lo faceva, le sue guardie inviate al sostegno delle truppe Targaryen dentro la Fortezza ed il Fortino l'avrebbero notificato della cosa attraverso il Capitano Kevan.
    Anche se era passato più di un mese dalla cattura della Capitale e la condanna verso il comandante, il giovane aveva preferito far rimanere le proprie truppe fino a quando il Targaryen non si fosse pienamente ripreso dalle ferite.
    La sua poteva essere quasi definita paranoia, la stessa che aveva nei confronti di Ikarus, così tanto da non permettere a nessun altro di avvicinarsi alla Fossa oltre a lui, o persone da lui fidate.
    Una buona parte del potere dei Targaryen stava proprio in quel Drago e finché egli sarebbe stato vivo ed in salute, nessun altro avrebbe osato la stessa follia di Tywin... Nelle battaglie campali era l'equivalente di diecimila uomini, in grado di volare oltre le linee e bruciare i comandanti avversari con una singola fiammata. La sua unica debolezza era però negli assedi, mai e poi mai Rhaegar avrebbe bruciato un'intera città pur di vincere, lui era diverso... lui, non era Tywin.
    Quella sera si era lasciato trasportare un po' troppo dal dovere... Dopo la sua solita guardia al Fortino, il giovane aveva deciso di passare a salutare i suoi prima della partenza, per poi fiondarsi per quasi l'intera notte nelle missive richieste al Capitano Kevan.
    Le parole della Targaryen incitavano allo scontro, alla conversione o morte. Ogni volta che leggeva quelle frasi nel cuor suo sperava non in un altra guerra... il Continente ne aveva già viste troppe e con il contratto con Braavos ancora in corso, nessun regno si sarebbe mai rialzato se ancora una volta l'acciaio avesse prevalso sulla pace.
    Quella mattina, lontano dalla sua solita routine, il Buckwell si era alzato un ora o due oltre il cantar del gallo ed avrebbe continuato a dormire, se non fosse stato per l'intervento del Capitano Kevan. Il soldato, stranito dalla prolungata attesa aveva deciso di percorrere le mura interne fino all'alloggio del giovane, dove, dopo un'altra attesa aveva infine deciso di bussare.
    Mai gli era capitato di dormire così tanto e cosi male allo stesso tempo... Confuso e mezzo assonnato il Buckwell, dopo aver risposto alle preoccupazioni del Capitano, si era andato a sistemare come di dovere. La sua mano era scivolata due o più volte sull'armatura dorata, mentre un sorriso nostalgico aveva preso piede sul suo viso... ma un divieto pendeva su quella corazza, giusto il tempo della messa in sicurezza della Torre e sarebbe tornata al suo posto.
    Quel giorno il suo abbigliamento sarebbe stato abbastanza particolare. Nonostante la missione che doveva affrontare con il Langward non fosse pericolosa, egli decise ugualmente di andare con qualcosa di semi-corazzato... un ennesimo segno della sua crescente paranoia tra quelle mura.
    Una volta terminate le preparazioni, prese le missive e pettinati i suoi lunghi capelli aurei, il ragazzo si portò dinanzi allo specchio per un attento sguardo prima di uscire dal suo alloggio. Aveva sempre avuto un buon gusto nel vestire, anche in battaglia; una delle sue capacità era proprio quella di fondere la funzionalità con lo stile.
    Un lungo mantello indaco orlato d'oro celava dagli sguardi il lato sinistro lasciando invece spoglio quello opposto. La pettorina in acciaio era decorata in modo spartano ma raffinato, insieme allo spallaccio costituiva l'unica corazza indossata dal Buckwell. Oltre ai colori del casato visibili nel mantello, l'unico simbolo della sua famiglia era sulla spalla; quello spallaccio, situato sul medesimo lato del mantello, era ornato da due corna incise sull'acciaio, le quali si estendevano sull'intera armatura. Anche quel giorno la sua mattina sarebbe cominciata con la visita alla Fossa, curiosamente anche il drago sembrava stranito dal suo ritardo come il capitano... Dopo essersi fermato per un po' , come di consueto, il giovane non attese un secondo nel rientrare nuovamente alla Fortezza in attesa della chiamata da parte del Ragno Tessitore.
    [...]

    Con un po' di tempo libero a disposizione, il giovane Buckwell si era lasciato andare a qualche minuto di tempo libero... non erano molte le volte in cui poteva e quelle poche non duravano neanche quanto avesse voluto. La vita tra quelle mura era stressante... troppo stressante... per il giovane era quasi come un parassita, che molto lentamente stava consumando la sua salute; ma nonostante ciò avrebbe preferito di gran lunga lasciarsi consumare, che abbandonare tutto ciò che stava facendo per la Corona.
    Quel cortile gli sembrava sempre così pieno di mattina, ma era solamente questione di tempo prima che tutto sarebbe lentamente svanito verso l'ora di pranzo.
    Insieme al Capitano Kevan, il Buckwell andò nelle stalle con l'intento di strigliare il proprio cavallo e parlare allo stesso tempo; di solito lasciava sempre una delle sue guardie a farlo visto il poco tempo, ma quel giorno aveva deciso di farlo lui stesso per rilassarsi e rafforzare il rapporto con Edrurys allo stesso tempo.
    Suo padre aveva da poco lasciato la Capitale con parte dei suoi uomini e come di norma, Lionel era subentrato al comando dei rimanenti. Era suo interesse sapere quanti dei 380 soldati erano rimasti nella Capitale oltre i cinquanta destinati alla difesa delle strade e della Fortezza. Come ordinato, il Capitano fece rapporto mentre il ragazzo continuò a strigliare il manto dello stallone. Subito dopo le informazioni, uno dei loro soldati arrivò nella stalla a passo svelto: era giunta l'ora d'andare.
    "Su capitano, non facciamo aspettare il Maestro dei Sussurri... Soldato, va all'alloggio del Langward ad informarlo, essendo arrivato da poco è probabile che abbia anche bisogno di una guida, mi affido alle tue capacità" Disse col sorriso finendo di strigliare il cavallo e posando gli attrezzi nel loro rispettivo posto. Salutò il cavallo con qualche zolletta di zucchero e dopo un'ultima carezza si fece accompagnare dai due verso la tela del Ragno. C'era qualcosa in quell'uomo che non gliela raccontava giusta... la fedeltà di una persona simile non poteva mai essere sicura, ma fino a prova contraria basandosi su quel che sapeva, l'uomo aveva sempre lavorato per il miglior interesse della Corona.
    [...]

    Uno strano aroma di profumo impregnava le camere del Ragno, lo stesso da lui usato, ma nonostante quel dettaglio ed i vestiti che indossava, la stanza era abbastanza spartana. Il Buckwell si guardò un po' intorno in attesa del Langward, chissà quanti passaggi segreti celavano quelle mura... Nel suo periodo ad Approdo ne aveva visti tre in totale, abbastanza visto da quanto tempo si trovava in quel posto, ma una cosa era certa: nessuno conosceva quel posto come il Ragno o Rhaegar.
    L'attesa non durò molto, qualche minuto dopo il suo arrivo, anche il Langward giunse nell'alloggio... il ragazzo non potè essere più grato di così verso il suo soldato, Il silenzio in quel posto stava diventando strano. Nell'attesa il Ragno non aveva fatto altro che cercare tra le sue carte e fissare il Buckwell seduto in una delle sedie presenti davanti alla scrivania.
    "Buongiorno, Eldridge, spero che gli alloggi siano stati di vostro gradimento, siete pronto per oggi?" Lo salutò sorridendo prima di portare una gamba sull'altra. Una volta salutato il giovane, il Buckwell adagiò il cofanetto contenente il flauto sulla scrivania ed estrasse da esso le varie missive lette durante la notte, mai aveva tanto odiato la religione nella sua vita... finita la distribuzione delle carte sul tavolo, il ragazzo riattaccò il cofanetto alla sua cintola.
    "Lord Varys, il mio Capitano ha trovato solamente queste due, ma come ha inviato una lettera unicamente per Approdo potrebbe averlo fatto per l'Ovest, per il Nord o qualunque altra regione... Nessuno meglio di voi è a conoscenza di queste cose, siamo sicuri che ne abbia mandate solamente due in totale?" Chiese il giovane preoccupato per la situazione sempre più pericolosa. Il contenuto di quelle lettere era pericoloso, così come la persona che le aveva scritte... la stabilità della Corona non era mai stata così fragile, la religione poteva essere una peste, ma allo stesso tempo una cura, tutto dipendeva da come la si usava. Il Ragno tirò fuori la pergamena siglata dalla Regina in persona, mentre nel frattempo delle urla irruppero nel silenzio di quell'ala della Fortezza Rossa, che stava succedendo? Il Buckwell si alzò di scatto dalla sedia e richiamò a sé il Capitano fuori dall'alloggio.
    "Capitano Kevan, che sono queste voci? E' successo qualcosa?" Chiese preoccupato portando la mano all'elsa, pronto per correre in direzione del Fortino in caso di cattive notizie. Ma al contrario, il Capitano disse qualcosa seconda solamente al Risveglio del Re.
    "Mio signore, Lord Damon... Il Primo Cavaliere si è appena svegliato e sta venendo qui!" La gioia negli occhi del Capitano contagiò immediatamente quella del Buckwell, il quale tolse la mano dall'elsa e sorrise come non mai. Non conosceva di persona Lord Arryn, ma il suo prestigio parlava da solo; pure un semplice contadino conosceva le gesta che avevano reso quell'uomo Cavaliere e successivamente Mano del Re.
    La Regina e il Primo Cavaliere, tutti nella stessa città finalmente al comando della Corona in attesa del Re... in un momento instabile come quello, quelle due figure erano il faro tra la nebbia per tutti i Lord e il popolo stesso. Dopo lettere simili ed un accordo con Braavos tanto disastroso quanto futile, la fortuna stava finalmente girando dalla loro parte.
    Il ragazzo attese il suo arrivo davanti al Maestro dei Sussurri insieme ad Eldridge... Il mondo attorno a lui sembrò fermarsi ed il tempo trattenere il respiro in attesa dell'arrivo dell'Arryn. I passi si fecero sempre più vicini, fino a quando il rumore degli attenti fuori dalla porta, da parte del suo Capitano gli fece immediatamente capire la fine dell'interminabile attesa.
    La porta finalmente si aprì e le prime parole in quel silenzio furono le sue, dirette e senza mezzi termini. Lionel chinò immediatamente il capo, ma una volta alzato a fissare il Primo cavaliere, l'uomo che vide gli parve però tutto, tranne che un Lord... I suoi vestiti erano bagnati e il suo stato di salute ancora non completamente ristabilito, si era fatto a nuoto dalla sua nave la strada?!
    "Lord Arryn, vedervi finalmente sveglio mi riempie di gioia... Lionel Buckwell, figlio di Lord Merrick Buckwell, al vostro servizio" Si presentò prima di voltarsi per qualche secondo in direzione di Eldridge. Nonostante il poco tempo trascorso insieme, decise di presentare lui il giovane al Primo Cavaliere.
    "Lui invece è Eldridge Langward, figlio di Lord Paul Langward, la casata Langward è da poco giunta nella Capitale al seguito della Regina Madre" Continuò presentandogli il ragazzo ed informandolo della presenza di Rhaella allo stesso tempo. La sua voce poteva essere tutta per il Primo cavaliere, ma era chiaramente visibile che la sua attenzione era da un'altra parte, così come i suoi pensieri.
    "Lord Arryn, permettetemi..." Disse senza attendere risposta prima di chiamare a se il Capitano fuori dall'alloggio. Il Primo Cavaliere poteva dire quello che voleva, ma la sua salute sarebbe rimasta una priorità per il giovane.
    "Capitano Kevan, ci servono immediatamente dei vestiti asciutti" Il ragazzo attese il cenno dell'uomo, per poi divergere le sue attenzioni nuovamente sull'uomo. Dal fisico era chiaramente un guerriero, sicuramente più forte del Buckwell stesso, ma le sue condizioni rimanevano sempre precarie soprattutto dopo uno sforzo simile per raggiungere la Capitale.
    Una volta fatto ciò, il Buckwell prese la sedia ed invitò l'Arryn a sedersi per poi cominciare a staccare il mantello dalla corazza "Vi prego di usare questo in attesa del mio Capitano, Vi ricordo che siete appena uscito da un lungo sonno" Aggiunse compensando col proprio mantello l'attesa del Capitano. Per fortuna non erano in inverno... forse si stava preoccupando troppo, ma prima di passare a ciò richiesto dal Primo Cavaliere doveva per forza assicurarsi del suo stato di salute.
    "Lord Varys, portate qui la missiva della Regina e quelle di Illyria è giusto che siate voi ad informare il Primo Cavaliere di tutta la situazione e di quello discusso nella Sala del Trono.... " Il suo sguardo parlò prima delle parole, niente di buono sarebbe uscito da quelle lettere... Il Buckwell indietreggiò fino a stare alla sinistra di Eldridge lasciando però a lui la sedia.
    mP421cM
    Legenda
    Narrato ~ Parlato ~ Pensato

    26MvK7E

    Parole: 2100 - Okay, domandina, quante truppe si è portato papino delle 330(380-50)?
    Damon, siediti e riscaldati! Non voglio vederti a letto con la febbre... è bastato il coma ahahahha


    Edited by Aeryx - 12/9/2020, 05:35
     
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    Approdo Del Re | 11 Agosto 285 AC
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    e...beh le dita del Re?!?


    Collaborare per il bene del continente, stare al fianco di un eroe, Eldridge non credeva che tutto questo potesse essere possibile. Non si aspettava che il Buckwell accettasse il suo aiuto per un'impresa ardua e tanto pericolosa. Gli alloggi, è lì che il Langward attendeva immerso nella riflessione. Non era un posto che poteva ancora chiamare casa, e per questo motivo, difficilmente riusciva a stare tranquillo. Riuscì a portare, tra l'altro, solo alcuni libri, il resto era custodito nella libreria di Fortezza Langward. Già gli mancavano.
    Nonostante il nervosismo, egli riuscì a calmarsi ripensando alla conversazione che ebbe con il giovane Buckwell, da lì a poco lo avrebbe rivisto. Il suo umore non poteva che essere risollevato anche dal fatto che sarebbe stato partecipe di un'importante compito che gli avrebbe dato molte soddisfazioni e che avrebbero portato buone cose alla Casata di cui faceva parte.
    Proseguendo con la riflessione, egli andò nella propria stanza per prepararsi.Prese la decisione di mettere un abito meno cupo, ma mantenendo sempre colori scuri. Decise anche di sciogliere i capelli e di raccoglierli nuovamente per fare una coda, sempre tenuta dallo sfarzoso fermaglio color smeraldo che indossava sempre, fatta eccezione per le ore notturne. Legandosi i capelli, terminando così di prepararsi, il giovane Langward sentì bussare alla porta. Lord Paul e Lady Quintilla non erano lì, quindi dovette andare lui di persona ad aprire. Prima di farlo, però, domandò chiedendo l'identità. << Chi siete? Posso esservi d'aiuto? >> Fu consapevole del fatto che poteva esser stato qualcuno che lo stesse richiamando per via dell'impresa che doveva affrontare, ma comunque era saggio anche essere attenti. Il soldato rispose, facendo presente anche da chi fu mandato.
    Con sicurezza, Eldridge aprì la porta. << D'accordo, conducetemi fino ad egli >> Il soldato annuì incamminandosi ed il giovane Langward si lasciò chiudere la porta alle spalle per poi seguirlo.
    Arrivato vicino alla Camera del Ragno Eldridge non riuscì a sentire nessuna voce, si chiese perchè ed entrò salutando anche il capitano che si trovava davanti alla porta e dichiarando di esser voluto da Lionel in persona. Il Buckwell subito lo salutò. << Buongiorno a voi Lionel. Purtroppo ho ancora da ambientarmi, alcune mancanze si sentono, dopotutto casa è casa... spero comprendiate. Ad ogni modo, sono pronto, vi ascolto >> Rispose anche con un sorriso.
    Dopo il sorriso il giovane Buckwell tirò fuori le missive mostrando serie preoccupazioni. << Casa Langward ha ricevuto entrambe queste lettere... sono seriamente preoccupato anche io per questa situazione. Ho provato a parlarne anche con mio padre, Lord Paul, ma non ha saputo dirmi niente... era visibilmente molto preoccupato anche lui. E' chiaro che diverse persone siano angosciate da una tale comunicazione >> Disse appoggiando la punta delle dita sulla scrivania, piegandosi leggermente mentre guardava le lettere appoggiate sopra la scrivania.
    Poco dopo alzò la testa, per guardare dritto negli occhi il biondo. << Sarebbe più corretto dire che è una minaccia... e non solamente una comunicazione. Nessuno ha il diritto di incutere tanta angoscia nel popolo, tantomeno se già sotto la Sovranità di un'altro Re o Regina. Spero che il Re sappia valutare bene il comportamento dell'interessata >>
    Il tutto venne interrotto da delle urla che irruppero nella stanza, peggiorando la situazione inizialmente. Il Capitano Kevan portò la buona notizia dell'imminente arrivo di Lord Damon. << Sono grato che una tale figura possa collaborare con noi... siamo in buone mani.. e la capitale soprattutto... >> Disse Eldridge aggiungendo il suo sorriso insieme a quello del Buckwell.
    Attesero davanti al Maestro dei Sussurri un poco, fino a quando i diversi rumori e il brusio che era possibile udire aldilà della porta fecero capire che il momento era ormai giunto.
    La porta si aprì.
    Eldridge rimase un po' a guardare l'uomo così tanto da ritardare il proprio inchino. "Com'è conciato...? Cosa gli è capitato?" Pensò il ragazzo corvino riposizionandosi dall'inchino. Fortunatamente il Buckwell lo presentò al posto suo. << Porta piacere conoscerVi. Posso chiedere cosa Vi è capitato? >> Domandò leggermente turbato.
    Ordinato al Capitano Kevan di procurarsi dei vestiti asciutti, il Buckwell invitò l'Arryn a sedersi e porse anche il proprio mantello preoccupandosi per la salute dell'uomo. << Spero che non prendiate un malanno. Lionel è stato molto gentile con Voi >> Disse sollevato dall'azione del biondo e speranzoso della buona salute dell'Arryn.
    La salute del Primo Cavaliere divenne una priorità in quel momento, doveva esser fatto di tutto per non farlo ammalare.
    Sperò di conoscere un po' meglio il Lord della Valle, quel contesto venne ritenuto da Eldridge fuori luogo per una tranquilla conversazione.
    Si sedette, mentre il Buckwell indietreggiò dopo aver ordinato di portargli le missive della Regina e di Illyria per poter informare il Primo Cavaliere.
    Era una situazione da riprendere quella, entrambi i ragazzi rimasero preoccupati ma pronti ad aiutare ed ascoltare l'Arryn.

    Scritto | Parlato | Pensato


    *Parole: 800


    Edited by Azama__ - 31/8/2020, 20:01
     
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    Fortezza Rossa• 11 agosto 285 • tarda mattinata • cielo sereno - temperatura mite

    Come c'era da aspettarselo l'arrivo dell'Arryn aveva scatenato una gran confusione nella Fortezza Rossa che in breve tempo si era riempita di soldati, popolani, curiosi, tutti che volevano dare un'occhiata al Falco di Pietra che era sopravvissuto ad un annegamento. Varys sorrideva, forse la presenza di un volto conosciuto e dalle riconosciute doti morali poteva servire a portare ordine nel Regno, obiettivo che da sempre il Ragno perseguiva con coerenza e costanza.
    "E' increscioso che dobbiate dedicarvi alle vostre nuove mansioni prima ancora che siate riuscito a riposarvi ma ci sono questioni che non si possono rimandare."-così dicendo Varys si prodigò in un inchino allontanandosi per recuperare ciò che era stato richiesto e dando il tempo al Primo Cavaliere di rispondere alla curiosità del Langward. Quanto erano diverse le storie dei tre giovani seduti in quella stanza, eppure in un modo o nell'altro da quel momento condividevano un obiettivo comune, il bene del Regno.
    ***
    Ciò con cui il Maestro dei Sussurri era tornato nella stanza era molto più che una pergamena, quanto diverse missive ben decorate e scritte su carta pesante. L'uomo le dispose sul tavolo in ordine cronologico, una prima, una seconda e persino una terza di cui neppure i due vassalli delle Terre della Corona avevano mai sentito parlare e che entrambi avrebbero potuto consultare a quel punto. Evidentemente le orecchie del Maestro dei Sussurri arrivavano dove comune mortale non sapeva ascoltare.
    "Da quando l'uomo ne ha memoria, gli Dei sono sempre stati importanti, specialmente per la povera gente. Servono a dare una morale, un ordine, un senso a realtà per cui non abbiamo risposte. Non deve sorprendere che i migliori sovrani se ne siano serviti in qualche modo e persino i Targaryen ne hanno capito l'importanza."
    Quel discorso sulla religione che Varys stava improvvisando sarebbe potuto apparire quasi blasfemo agli occhi dei più; per quanto riguardava i ragazzi la situazione non era certo così grave. Eldridge probabilmente avrebbe concordato col Maestro dei Sussurri ritenendo la fede affare più legato alla tradizione che a qualche reale divinità, quella presa di posizione forse sarebbe stata più forte da sostenere per Lionel, mentre di certo Lord Damon avrebbe avuto qualcosa da ridire. Gli Dei non erano un'invenzione, per i sette inferi!
    "Il nostro sovrano è andato oltre. Rhaegar si è fatto amare dal popolino, ha troncato con le tradizioni valyriane dando in sposa i suoi fratelli a gente di altro sangue, rinunciando all'incesto della sua famiglia. Ha scelto il Grande Tempio di Baelor per ogni cerimonia, ha pregato il Guerriero quando ha nominato voi ed il Principe Daerion come cavaliere. Di certo il Culto dei Sette Dei ha beneficiato di tale vicinanza, eppure c'è un confine che non va superato..."
    Le lettere vennero sospinte sotto gli occhi del Falco affinché venissero lette attentamente. Parlavano non solo di deliri religiosi che probabilmente il povero Damon avrebbe persino faticato a capire, ma minacciavano a chiare lettere chiunque non condividesse la stessa fede nei Sette Dei, chiunque esso fosse. Forse il Falco non aveva studiato abbastanza da comprendere discorsi sulla reincarnazione o l'unicità del tutto, ma di certo avrebbe compreso come una simile minaccia poteva significare guerra contro le Isole di Ferro, Dorne, ed il Nord.
    "Gli scontri sono già cominciati, così come le prediche, i seguaci, e persino fanatici con la stella a sette punte incisa sulla fronte o sul petto. Se non fermiamo questo fuoco adesso, potremmo ritrovarci a discutere sulle ceneri di Westeros nel giro di qualche mese."
    La situazione dunque era persino peggiore di quanto Eldridge e Lionel avessero immaginato; forse persino la comunicazione della Regina Madre non sarebbe più stata sufficiente a quel punto...che fare?
    "La Regina Madre ha scritto una comunicazione di suo pugno da far leggere in città per tranquillizzare la popolazione e ricordare che la libertà di culto è uno dei capisaldi del Regno. Tuttavia comunicarlo dovrà essere un lavoro certosino...Approdo del Re è stata devastata dalla chiusura della città prima, dall'invasione dei Lannister poi ed infine dall'Altofuoco. Se la popolazione non si è rivoltata ancora contro la Fortezza Rossa e si è stretta attorno ai Targaryen, in larga parte è merito del fascino della cugina del Re."
    Smantellare dunque l'entusiasmo fanatico che aveva creato la pazza cugina del Re mantenendo quello che serviva per assicurarsi la fiducia del popolo. Anche la pergamena di Rhaella fu consegnata nelle mani del Protettore della Valle.
    "La maggior parte della popolazione è ancora radunata nei campi allestiti fuori dalle mura oltre che ovviamente nel Fondo delle Pulci. Ho sentito però che nella zona della porta del Leone c'è una vecchia taverna convertita in luogo di culto e preghiera dove i più fanatici hanno fondato una loro sede. Mentre nel palazzo accanto alle ceneri del Grande Tempio di Baelor sono radunati i Septon sopravvissuti alle esplosioni che non vedono di buon occhio le ingerenze della ragazza."

    Prima degli asterischi lascio il tempo a Damon di rispondere alla domanda di Eldridge.
    Poi.
    Raccontino della storia di Illyria e di quel che sta accadendo in giro con alcune notizie nuove anche per Lionel ed Eldridge (la lettera alla Valle ed il fatto che qualche fanatico ha iniziato a dare di matto).
    Le vostre diverse pietà dovrebbero riflettere come vi rapportate alla faccenda: Eldridge (25) te puoi giudicare la questione molto freddamente ecco, con spirito critico ecc, Lionel (40) non ci perdi la testa nemmeno tu però ecco...è come per un vecchio bestemmiatore veneto di 90 anni scoprire che la nipotina non si sposa in chiesa..cioé lui bestemmia ma la tradizione è tradizione, Damon (47) tu sei il più religioso dei tre, fede mediobassa da scaletta quindi anche tu puoi ragionare sulla cosa però per te l'esistenza dei Sette Dei è qualcosa di vero ed assodato.
    Questo per dirvi che se ora mi viene Damon a dirmi che le religioni sono l'oppio dei poveri e va in giro a praticare l'ateismo, gli assegno meno 150 punti.

    Come intendete agire? La maggioranza della popolazione è ai campi e a Fondo delle Pulci; vicino alla zona saltata in aria c'è una ex taverna con lo zoccolo duro del nuovo fanatismo religioso; vicino al Grande Tempio i Septon vecchi legati al vecchio modo di fare religione.

    Limite post: lunedì 7 settembre
     
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    Damon lasciò che Lionel Buckwell si prendesse cura di lui, sedendosi ed annuendo in silenzio alla richiesta di vestiti asciutti, iniziando a sentire freddo alle ossa, al cuore ed all’animo, anche se era consapevole che solo il suo corpo avrebbe tratto giovamento da indumenti puliti.
    Restò immobile qualche istante, prima di alzare il capo verso i due nobili, ringraziandoli con tono pacato ma visibilmente stanno

    Vi ringrazio Lionel Buckwell ed Eldrige Langward, lieto che la corona abbia sempre alleati pronti a lottare per essa

    Non conosceva quegli uomini e nemmeno troppo bene le loro casate d’appartenenza, ma se erano in compagnia del Ragno tessitore, allora significava che potevano essere davvero utili: o semplicemente non c’era altra scelta.
    La guerra aveva ucciso molti dei suoi alleati più fidati, troppi giovani soldati e figli della Valle, immaginava che avesse richiesto lo stesso tributo anche per tutte le altre parti in lotta, ma fino a che punto?
    Non pensò allo stato in cui si era presentato, ma la domanda del Langward poteva essere decisamente legittima, ritrovandosi ad alzare lo sguardo verso di lui per rispondere

    Tutte le battaglie che ci hanno portati fino qui, all’interno della Fortezza Rossa non come prigionieri, hanno prodotto una moltitudine di vittime, via mare e via terra. Io sono solo stato fortunato a non essere uno di loro. Il mare non mi ha voluto, lo Sconosciuto ha ricacciato indietro la mia anima affinché potessi ancora fare la mia parte o forse solo per torturarmi ulteriormente

    Si voltò vero Lord Varys con un mezzo sorriso

    Non pensavo che le vostre influenze si estendessero cosi in profondità

    Fece silenzio ancora, poiché anche parlare riempiva il suo corpo di fitte di dolore, dovendosi fermare a respirare con cautela, approfittando delle spiegazioni del Ragno.
    I suoi occhi stanchi si spalancarono al suono delle sue parole, in accompagnamento a quelle lettere, che portavano alla luce una situazione terribile.

    Non so se questa Targaryen sia un genio o semplicemente una pazza. Ha messo in moto forze inarrestabili, poiché la fede e la disperazione se unite possono esser più rovinose di una valanga, più dirompenti di un maremoto. Parlatemi di lei

    Non aveva paura di esprimere i suoi pensieri, non in quel momento e non dopo ciò che era successo, poiché la verità era davanti ai loro occhi.

    Ho sentito di un accordo con Braavos che ha reso vani gli sforzi di molti, compresi i miei: vorrei saperne di più Lord Varys.

    Rimase in silenzio a lungo, cercando di far chiarezza sui suoi pensieri, riordinando le idee, i desideri e le preoccupazioni, molte cose avrebbe voluto chiedere al Maestro dei sussurri, ma non tutte avrebbero trovato tempo e spazio in quel preciso momento.

    Lord Varys, I concilio ristretto che conoscevo, è ancora vivo? Le cappe bianche? La guardia cittadina come è messa?

    La testa ed il braccio della capitale erano rappresentati da quelle tre parti e Damon sapeva fosse necessario sostituire e rinforzare ciò che la guerra aveva indebolito o spezzato, poiché senza la guida, la spada e lo scudo Approdo non si sarebbe rialzata.
    Non voleva parlare di questioni personali, non era quello il momento, poiché capì che il principale nodo da sciogliere era la guerra religiosa pronta ad esplodere da un momento all’altro e nessuno poteva permettersi nulla di simile soprattutto ora che la guerra era da poco finita.
    Per quando Damon facesse leva sulla sua naturale e profonda discendenza con gli Andali e quindi con il culto dei Sette in quale credeva fortemente, le altre religioni erano ben radicate nel continente, soprattutto nei territori a lui più vicini, come il Nord ed Essos, per non parlare della profonda fede di sua moglie Lyra negli Antichi Dei. Non ci sarebbe stata un’altra guerra, non sotto i suoi occhi,

    Penso possa essere intelligente dividerci e muoverci con attenzione. Io potrei andare a parlare con i Septon, poiché la mia posizione mi permetterebbe di aver più peso in una eventuale trattativa con loro, inoltre posso far leva sul mio sangue e sulla purezza della mia fama. Se il culto ha bisogno di una guida vera, che non sia traviata da fanatismi, forse i Septon potrebbero veder in me qualcuno in grado di essere faro e spada di questa piccola ripresa di seguaci.

    Il popolo lo conosceva, nel suo periodo ad Approdo ne aveva apprezzato la lealtà ed in buon cuore, anche se non sapeva ciò che ormai era diventato il Lord della Valle, allontanandosi di molto da quella figura eroica da loro apprezzata, che aveva donato al popolo la vittoria al Torneo, omaggiando la gente comune al di sopra di tutta la nobilità.
    Forse sarebbe potuto diventare l’alternativa alla Targaryen nel momento in cui il culto vero dei Sette avesse avuto la forza di guidare nuovamente la fede delle persone, qualcosa che sarebbe potuto andare a suo vantaggio in futuro.

    Potrebbe essere utile, ma estremamente pericoloso, provare a capire ciò che ribolle all’interno di questa follia, sia parlando con la gente comune, sia provando ad infiltrarsi tra le loro fila. Ve la sentireste?

    Pose la domanda ai due nobili presenti, provando a organizzare qualcosa che potesse somigliare ad un piano, in quanto in situazioni come quella non ci si poteva basare solamente sull’istinto.
    Dopo pochi istanti, il suo sguardo tornò a posarsi sul Ragno Tessitore, sussurrando una frase semplice:

    Devo vedere Lord Tywin, Varys…


     
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    Le... beh le dita del Re?!? - Fortezza Rossa - 11 Agosto 285 AC
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    La disponibilità di Damon nel farsi aiutare generò un sorriso sul viso del Buckwell. Al contrario delle sue aspettative, il Lord della Valle accettò senza aggiungere altro e lasciandosi avvolgere dal mantello che gli aveva offerto senza resistenza.
    Una volta ritiratosi al fianco del Langward, il Buckwell lasciò la schiena adagiarsi sul muro ed incrociò le braccia pronto ad ascoltare le parole dei presenti sulla faccenda, ma prima Lord Daemon si prese del tempo per rispondere alla domanda del Langward, tanto ovvia quanto interessante.
    Come immaginato, il Primo Cavaliere confermò le intuizioni di Lionel... durante la Battaglia per la Baia, sicuramente era stato buttato fuori bordo o subito danni sufficienti a mandarlo in coma per tutto quel tempo. Ma ciò che l'aveva ridotto ad uno straccio bagnato non era stata la battaglia, ma la sua tenacia e forza di volontà, grande abbastanza da fargli sfidare l'estraneo una seconda volta solamente per raggiungere la Fortezza Rossa per compiere il proprio dovere.
    Il Buckwell osservò prima Varys durante quel racconto e poi Lord Arryn, un uomo simile sarebbe stato di grande aiuto al suo piano... ma soprattutto, un buon alleato su cui contare contro i nemici del Re.
    Quando il Maestro dei Sussurri tornò nella stanza, la domanda fatta qualche minuto prima trovò immediatamente una risposta. Le lettere non erano due, ma piu come egli temeva... Ogni lettera aveva un luogo preciso e con esse le parole della Targaryen avevano acceso fuochi ovunque nel Regno. La prima era per il Continente, la seconda per la Capitale e la Terza per la Valle... più veniva a sapere di quelle lettere e più aveva voglia di mozzargli sia la lingua che le mani.
    Ogni singolo soldato morto durante quella ribellione aveva dato la propria vita per difendere la Corona e riportare la pace, quella stessa pace che adesso era minata da quelle parole. Ogni loro sacrificio, persino quello di Rhaegar, sarebbe stato vano, presto tutto sarebbe stato calpestato dalla follia di un eretica se non avessero fatto qualcosa.
    "Non si stanca proprio mai questa di buttare olio e foglie secche sulla fiamma... Tutto questo presto diverrà un incendio che andrà oltre il nostro controllo, se non facciamo immediatamente qualcosa... Se si continua cosi neanche le parole della Regina Madre saranno utili a calmare le masse e zittire questa follia" Pensò leggendo la terza missiva di cui era ignaro. La privazione della carne per una regione che viveva principalmente di caccia equivaleva alla morte per molti popolani, ma conoscendo la popolazione, alcuni avrebbero lo stesso preferito la fame che la dannazione eterna.
    "Quindi, la Valle dovrà coltivare e rinunciare alla caccia... Questa è una follia, il cibo già scarseggia tra il popolo... Quante persone moriranno per queste parole?! Ci sono intere famiglie che superano l'inverno solamente perchè il padre è riuscito a cacciare qualcosa per la prole..." Le sue parole uscirono come veleno verso quella lettera. Il bene del Continente era il suo obiettivo primario ed in quel modo, molti sarebbero morti per seguire degli stupidi dogmi che non potevano neanche essere provati. Il ragazzo tornò al suo posto, alzando le mani e muovendo la testa in segno di dissenso.
    Le parole di Lord Varys furono pienamente condivise dal Buckwell, Rhaegar aveva abbracciato la Religione e reso partecipe la famiglia reale a svariate cerimonie guadagnandosi anche con queste azioni l'amore del popolo. Lionel non amava molto parlare di quelle cose, ma la tradizione era pur sempre la tradizione e le parole di Illyria andavano completamente contro a tutto quello che gli era stato insegnato dalla Septa. Quanti nobili avrebbero seguito la Targaryen senza sentirsi minacciati? Probabilmente solamente un numero così ristretto da esser contati con una sola mano, dopotutto gli dei insegnavano egualità dinanzi ad essi e questo era un qualcosa che minava le fondamente della gerarchia sociale.
    "Permettetemi di rispondere alle vostre domande, Lord Arryn, Lord Varys correggetemi se erro in qualcosa" Disse il Buckwell prendendo il posto del Ragno Tessitore. Il giovane conosceva bene le risposte a quelle domande, soprattutto quelle riguardanti le cappe bianche e la guardia cittadina, ma in ogni caso chiese lo stesso al Ragno di correggerlo in caso di errore.
    "Non ho trovato il coraggio di dirlo alla Regina, non dopo il viaggio e le condizioni in cui ha trovato il nostro Sovrano... Dall'accordo con Braavos, fino alla situazione che adesso abbiamo nelle strade, tutto è colpa di Lady Illyria. A prendere gli accordi con la Banca di Ferro è stata lei e tutto per reclutare una forza mercenaria adesso futile e nelle sue mani... Mia sorella è partita per Braavos questa mattina, insieme a mio Padre, Ser Duncan ed il Maestro del Conio, il futuro delle casse del Continente è nelle loro mani..." Gli occhi del Buckwell rimasero fissi sul volto dell'Arryn, l'odio verso quella donna era chiaramente udibili tra le sue parole. L'Incompetenza era un'altra piaga del Continente, insieme alla corruzione e la codardia, tutte cose che Lionel voleva ed avrebbe estirpato come erbacce per il bene del Regno.
    Tywin ed il Comandante della Guardia Cittadina erano stati solamente i primi di una lunga lista, ogni uomo come loro avrebbe presto incontrato la giustizia attraverso la sua spada o il freddo della Barriera.
    "Se dovessero fallire, Lord Arryn, tutti i Lord potranno dimenticare di chiedere prestiti alla Corona... La Banca di Ferro sarà depositaria di tutta la tesoreria dei Targaryen e Braavos nostro partner principale nei commerci con l'Oriente, quest'ultima parte potrebbe non sembrare così male... ma fidatevi, lo è visto che tutti i dazi d'importazione ed esportazione verso la Città Libera saranno dimezzati... e se crediate che non possa andare peggio di così, mi spiace ma vi sbagliate... un decimo di tutte le tasse devono essere versate alla Banca e questo Accordo non ha data di scadenza" Con quelle poche parole, il cuore di Lionel si ripiombò nel dolore. Ogni volta che ricordava le clausole di quell'accordo respirare diventava quasi una tortura, il futuro del Continente era stato gettato in pasto agli squali per qualche soldato.
    "Forse oso troppo, ma Lord Arryn, per quale motivo qualcuno dovrebbe dare così tanto per quattro uomini? Dagli Accordi che ha preso capisco che l'interesse del Regno non è tra le sue priorità" In quelle parole vi era ciò che non aveva voluto dire alla Regina Madre. Di solito era meglio tenersi le teorie per sé, ma in quella stanza nessuno dei tre sarebbe andato per la Fortezza a ripetere quelle parole, o l'avrebbe criticato per aver pensato una cosa simile dopo tanti sbagli commessi dalla stessa persona "E se volesse usare questi uomini per il suo d'interesse? Per prevenzione, la cosa migliore da fare sarebbe levarla dal comando una volta giunta tra i pressi della Capitale..." Consigliò senza troppi problemi. Quei mercenari non avevano uso a Westeros, la guerra era ormai al termine e gli uomini a loro disposizione sufficienti abbastanza per schiacciare gli ultimi rimasugli di resistenza.
    Quale nobile avrebbe accettato di combattere al fianco di uomini da molti giudicati "barbari" privi di valori morali? I mercenari non combattevano per onore, né per uno scopo, il loro unico interesse era l'oro, una visione che faceva odiare quegli uomini ancor di più agli occhi del Buckwell.
    "Le Cappe bianche sono tutte morte, Ser Barristan e Ser Arthur sono stati giustiziati, mentre il resto hanno dato la vita per permettere alla Regina di fuggire insieme alla corte..." Le parole lette sul libro della Guardia Reale gli tornarono in mente riempiendo di dolore le sue parole. Il Buckwell fece un pausa, il giusto per riprendere le redini dei propri sentimenti... socchiuse gli occhi cercando di scacciare i ricordi di quel giorno. La destra del biondo si strinse in un pugno mentre nella sua mente tornò l'immagine di quel libro bianco adagiato in una torre ferma nel tempo. Il ragazzò scosse la testa e dopo qualche secondo continuò ignorando l'accaduto, quei pensieri avevano intriso il suo viso di dolore e tristezza, che presto però avrebbero lasciato il posto alla normalità che avevano usurpato.
    "Il Comandante della Guardia Cittadina è stato arrestato e presto prenderà il nero, i suoi crimini sono: tradimento verso la corona e corruzione. La sentenza è stata emanata dalla Regina Madre proprio ieri sotto mio consiglio. I miei uomini difendono la Fortezza e cercano di dare assistenza là dove possono in città, ma Il problema è che vista la mancanza di un Comandante, il coordinamente delle milizie potrà subire un rallentamento o direttamente sprofondare nel Caos" Rispose nuovamente alla domanda dell'Arryn lasciando invece al Ragno quella sul Concilio Ristretto. Il ragazzo fece una piccola pausa, quasi sorridendo al pensiero di quell'uomo finalmente dietro le sbarre, pronto per il suo trasferimento al Nord.
    "La Guardia Cittadina ha bisogno di un comandante la cui lealtà sia indiscutibile, così come degli ufficiali che sappiano fare il proprio lavoro... Forse è un po' presto, ma Lord Arryn, il Generale Valerian è stato al comando delle Difese di Roccia del Drago se non sbaglio, si potrebbe mettere al capo delle milizie cittadine per un periodo e se volete, il mio Capitano potrebbe dargli una mano nel suo compito come suo vice, lasciare la Guardia Cittadina senza un capo è pericoloso in questo periodo d'incertezza" Consigliò al Primo Cavaliere zittendo il sorriso che era insorto sul suo volto a seguito di quel pensiero. Il piano di Lord Damon non era male, dividersi i compiti era il modo migliore per raggiungere il loro obiettivo il più in fretta possibile... le notizie della rinascita del credo militante non era per niente buona, se l'inquisizione fosse andata avanti presto anche la nobiltà sarebbe stata presa di mira per vari motivi, ma quel gruppo di pochi sopravvissuti tra le ceneri del tempio potevano essere la loro speranza. Ma il popolo li avrebbe davvero seguiti visto le parole della Targaryen? La fama del Lord della Valle sarebbe stata sufficente per smentire alcune di quelle parole? Le risposte le avrebbe avute solamente a cosa fatta... Con un cenno diede il suo okay all'idea del Primo Cavaliere, attendendo poi quello di Eldridge.
    "Sarà fatto, Lord Arryn... ma fate attenzione pure voi, nelle missive della Targaryen vi è scritto chiaramente di diffidare dell'attuale credo, non so che utilità si potrà trarre da loro" Confermò la loro disponibilità per poi far notare al Lord quel dettaglio nelle missive prima di voltare il suo sguardo su Varys. Quell'uomo sapeva tutto e nessuno meglio di lui sapeva cos'era meglio fare in queste situazioni dove vi era di mezzo il popolo.
    "Il credo militante è un pericolo per tutto il continente, quello che sto per dire potrà sembrare blasfemo, ma non lo è piu delle missive della Targaryen... L'Alto septon è stato esiliato e il credo non ha una guida, nel peggior dei casi potremmo usare la Targaryen per proclamare Rhaegar Re per volere dei Sette e Pontefice, così da poi fargli annullare la perseguitazione degli altri culti e stringere ancor di più il popolo attorno alla Corona, potrebbe funzionare secondo voi?" Chiese sia al Ragno che al Primo Cavaliere. Era la seconda volta che pensava a quella visione delle cose, la sua idea era quella di fondere il culto con la corona, al fine che non solo il Re venisse servito, ma anche visto come patriarca della chiesa e di conseguenza venerato.
    Rhaegar aveva salvato la Capitale dall'Altofuoco e liberato i Sette Regni, un'impresa sovrumana e degna di venerazione per molti cittadini e questo il giovane Buckwell lo sapeva. Nel peggiore dei casi non vi era scelta migliore che quella... le cose scritte dalla Targaryen potevano essere una piattaforma di lancio verso un nuovo tipo di Regno, uno in cui qualunque suddito avrebbe sacrificato la propria vita per difendere la Corona ed il Re.
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    Legenda
    Narrato ~ Parlato ~ Pensato

    26MvK7E

    Parole: 1944


    Edited by Aeryx - 12/9/2020, 05:36
     
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    Approdo Del Re | 11 Agosto 285 AC
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    e... beh le dita del Re?!?


    Eldridge rimase in silenzio, osservando il Primo Cavaliere ed ascoltandolo. << Non avete di cui ringraziarci, siamo noi che Vi porgiamo i nostri ringraziamenti per la Vostra determinazione e la Vostra presenza >> Disse il Langward abbassando la testa per pochi secondi. << Inviterei i presenti a servire una bevanda calda per Lord Damon, ritengo possa essere utile al fine di non farlo ammalare. Lionel, potete ordinare ad uno dei soldati di procurarsi qualcosa di caldo? >>
    Le missive giunsero finalmente nella stanza ove attendevano i due giovani, e Damon. << Dunque vi è anche una terza missiva? >> Disse leggermente seccato. Quelle lettere contenevano solo parole senza senso, contro ogni logica e prive di prove concrete. Ciò che Illyria diceva e sosteneva poteva essere provato in ora e luogo esatti e voluti da lei stessa?
    Le missive vennero lette, e ciò non fece che irritare ancor di più il Langward che prese parola << Come sospettavo, questa lettera vale come le due precedenti, ovvero zero. Parla e si considera portatrice e annunciatrice di pace incutendo però paura e minacciando il popolo. La troviamo affiancata ad un esercito di mercenari per quale motivo? Per portare pace? Questa è una buffonata contro l'intelligenza e il buon carattere. L'uomo avrà pure peccato, ma c'è chi può e che ha il diritto di considerarsi privilegiato. Gli dei non hanno creato Fortezze, innalzato mura, ne hanno creato il commercio, ne hanno creato i libri o qualsiasi altra cosa che si definisce artificiale per un motivo soltanto. Non portano l'istruzione ed il sapere scientifico o di qualsiasi altro tipo all'infuori della religione. Siamo stati noi, noi uomini e comuni mortali. Le armi che portano i suoi mercenari infedeli... tra le altre cose? Sono stati creati dall'uomo. La barca in cui viaggia? Anche quella è stata creata dall'uomo. E serve tecnica, intelligenza, serve un progetto pensato per creare... vorrei proprio vederla nuotare in mare aperto senza quella barca... e vorrei vedere i suoi mercenari combattere senza le armi che portano... >> Era una situazione turbolenta per Eldridge ma non doveva farsi prendere dall'agitazione. "Dobbiamo fare presto"
    I minuti passavano ed Eldridge rimase ad ascoltare il Buckwell, in effetti, tutto ciò che diceva aveva un senso, e venne ritenuta da Eldridge un'ottima scelta quella di non dire tali cose alla Regina. << Perdonatemi se Vi interrompo Lionel. E' chiaro che stia utilizzando quegli uomini per attuare un qualcosa che ha in mente Illyria... ed è chiaro che, da una parte, possa essere impaurita, e che voglia dalla propria parte una garanzia. Ma c'è una cosa... quei mercenari sono degli infedeli, combatteranno per lei solamente in cambio di oro... Dobbiamo impedire che queste truppe vengano pagate, solo allo non avranno più motivo di combattere per lei. La domanda che sorge però è... come? >> Disse il ragazzo, impegnato nel pensare ad una soluzione.
    << Dobbiamo cercare di ottenere alcune informazioni, il denaro dove si trova? E' già nelle mani di Illyria o è ancora depositato? >> Chiese sperando di ricevere un'ottima risposta.
    Nel frattempo, Lord Damon aveva preso parola, condividendo con i due ragazzi il piano che aveva pensato
    << Lord Damon, sono d'accordo con il piano che avete in mente. Sarà difficile mischiarsi con la plebaglia, rischiando la propria incolumità... ma è anche di primaria importanza sapere... >> Disse leggermente preoccupato per la situazione che avrebbe dovuto affrontare in mezzo a quei popolani.
    Il ragazzo corvino dunque attese Lionel e Lord Damon per procedere.

    Scritto | Parlato | Pensato


    *Parole:577
    Mi scuso per i tempi di attesa
     
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    Fortezza Rossa• 11 agosto 285 • tarda mattinata • cielo sereno - temperatura mite

    Lionel fu abbastanza lesto da fornire al Primo Cavaliere tutte le spiegazioni di cui aveva bisogno, per cui Lord Varys si limitò ad annuire e ad indicare a Damon la posizione di Tywin nelle segrete, qualora avesse voluto parlargli; una qualche risposta meritavano però i ragionamenti del Buckwell ed il Maestro dei Sussurri non esitò a dire la sua.
    "Nominare un nuovo Comandante della Guardia Cittadina è una delle priorità, è esatto. Così come privare questa giovane Targaryen del suo potere...solo gli Dei sanno cosa l'ha spinta a fare quello che ha fatto e per quali interessi stia muovendo un esercito di mercenari sul suolo di Westeros. Quel che so però è che un pericolo simile non si elimina con un decreto reale né con un'azione di forza, niente che la possa trasformare in una martire per i tanti seguaci che ha già nella popolazione. E poi non dimenticatevi che per quanto colpevole di disordini resta pur sempre un membro della famiglia reale ed in quanto tale gode della protezione del Re."
    Non era stato Rhaegar a destituire il folle padre, limitandosi a spostare madre e fratelli in un posto sicuro, di certo non avrebbe voluto il peggio per il suo sangue, non dopo aver perso tanti fratelli. Quel che il Ragno stava suggerendo era agire d'astuzia in qualche modo e forse l'idea del biondino poteva servire allo scopo.
    "Dovremo sperare che il nostro sovrano accetti di ingoiare questo boccone, ma con l'aiuto di una voce amica..."-provò a suggerire alla volta dell'Arryn. Dopotutto tra i compiti del Primo Cavaliere c'era anche il consigliare il Re nei momenti difficili e quello prometteva di diventare un bel cappio alla gola del Regno. Anche i dubbi ed i ragionamenti del Langward però meritavano attenzione ed il Maestro dei Sussurri si riservò di concedergliela con ciò che le sue spie avevano appreso.
    "Da quel che ho appreso questo denaro non ha mai toccato le tasche della Lady. La Banca di Ferro si è occupata di pagare in loco l'acconto e le navi per trasportare i soldati e a missione conclusa salderà il rimanente. Non è stata concordata una cifra, Braavos verserà quanto verrà richiesto al momento opportuno. Questo spiegherebbe i termini insolitamente sfavorevoli dell'accordo..."

    Allora, vai da Tywin quando vuoi > ci sei già andato in semi XD
    Tutto giusto ma cerchiamo di non usare troppo la violenza perché (1) Illyria è una Targaryen , (2) diventerebbe una martire.
    Dai, facciamo diventare Rhaegar un mezzo papa, Damon che ne pensa?
    L'accordo è stato questo: Westeros si piega a 90, in cambio la Banca di Ferro versa ai mercenari tutto l'oro che chiedono (ovviamente compatibilmente con le richieste di mercato), i soldi non ce li ha Illyria se non una piccola parte per le spese locali.
    ***
    Se non avete altro da discutere con Varys potete già andare dove avete deciso:
    -il campo è ovviamente sovrappopolato, gente sporca, qualcuno chiede l'elemosina..insomma cose così ecco;
    -i Septon sono in un palazzo piuttosto elegante, se ti identifichi come Lord Damon Arryn ti fanno entrare.


    Limite post: martedì 15 settembre
     
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