La Guerra dei Cancelli

26 Settembre 285 - Quest Torrad e Dagon

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    Torrad
    L’idillio avrebbe potuto continuare a lungo, forse anche per sempre, nonostante i rinforzi che speravano di veder arrivare da Dorne non si fossero ancora fatti sentire: Torrad ed i suoi erano stati le uniche aggiunte a quella guarnigione sgangherata, insieme ai pochi locali che avevano sposato la causa e sì, si erano direttamente uniti alla ciurma degli uomini di ferro, per consentire una miglior gestione della nave lunga, che fin’ora aveva viaggiato con un equipaggio ridotto all'osso: una decina di marinai, a fronte di una settantina di posti, era veramente poca roba.
    Eppure, in quel giorno sventurato le speranze di gente come il Codd, Tia e tutti quelli che vedevano nell’occupazione la via più rapida per ottenere una vita migliore, avrebbero subìto un duro colpo. La quiete stava per essere nuovamente messa da parte, offuscata da nubi temporalesche che si addensavano all’orizzonte, verso est, ma con un sapore familiare che l'isolano avrebbe presto riconosciuto.
    ”Torrad, il Governatore ha convocato i capitani per una questione della massima urgenza. Abbiamo un problema” fu Rhino a portargli la cattiva notizia, turbando la pace della mattinata. Certo, un osservatore attento avrebbe visto un insolito via vai di guardie, che andavano e venivano dal castelletto recando con sé missive e dispacci, ma niente poteva lasciar presagire un disastro di tale portata, che il responsabile della colonia rese noto non appena Torrad, Rhino ed altri due ufficiali dorniani furono riuniti nell'angusta stanza della torre: ”Signori, vi ho convocati qui perché siamo sotto attacco. Non ho prove a riguardo, ma gli indizi lasciano poco margine di interpretazione: i coloni che sono partiti da Lancia del Sole non hanno mai fatto scalo qui o su una qualsiasi altra isola, e di certo non possono essersi persi. Le pattuglie del tratto meridionale di mare hanno mancato di tornare con le tasse riscosse, o anche di fare rapporto, e da qualche giorno non abbiamo notizia dagli avamposti... Temo che ci abbiano presi di mira, ma non ho forze sufficienti per verificarlo, e forse è solo questione di tempo prima che vengano a farci visita”, chi non sapeva nemmeno dirlo, forse i pirati che avevano scacciato, forse Cletus il disertore, o magari forze appartenenti alle altre città libere, alcune delle quali non avevano gradito in alcun modo la tassazione che il Principe aveva imposto a chi transitava in quelle acque... Certo era, che occorreva elaborare un piano: ”Cosa proponete? Capitano Codd, la vostra esperienza in fatto di razzia potrebbe essere utile in questo contesto: quale potrebbe essere la mossa di un nostro nemico?”

    Dagon
    La fortuna sembrava soffiare generosa e costante nelle loro vele, sin da quando era stato chiaro che Dorne avesse mancato di schierare più uomini possibile lungo il nuovo confine del regno: dal primo incontro con i coloni e le altre pattuglie non gli era più capitato di incontrarne, ma in compenso Zsalaa aveva ricevuto la visita di un paio di navi battenti bandiera pirata, che gli avevano confermato di aver dichiarato “libere” le aree orientali dell'arcipelago, quelle più vicine alla costa di Essos. Fatto quello non avevano chiesto pedaggi, né avevano dato troppo nell'occhio, rimanendo bellamente in attesa della mossa che Dagon avrebbe scelto di fare... Sì, erano pur sempre uomini di Salladhor, ma quella faccenda portava il volto ed il nome di Dagon Greyjoy, cui spettavano oneri e onori, almeno così sembrava.
    Era l'alba quando la carta nautica venne srotolata nella cabina del capitano, dove l'aria era resa pesante, ma sicuramente aromatica, dalla pipa accesa del tagliagole meno raccomandabile del gruppo: ”A qualche ora di nave, verso nord, abbiamo l'isola centrale delle Stepstones, ed onestamente è l'unico luogo in cui quei ratti del deserto possono aver collocato la loro tana... Il porto può contenere alcune navi da guerra, vi è un faro-fortezza abbastanza capiente e della brava gente da vessare” cominciò a dire Zsalaa, poggiando una coppa, il calamaio e la daga su tre dei quattro angoli della mappa, così da farla restare tesa: ”Non abbiamo dato nell'occhio, forse non sospettano niente, ma nonostante la precedente vittoria propongo cautela... Non lo so, ma se hanno scacciato i pirati che stavano qui, devono avere un asso nella manica, non pensi?” Gli chiese, invitandolo implicitamente a dire la sua riguardo la prossima mossa da fare.
    Limite post 27/03

    Dunque, Torrad ti trovi sull'isolotto e si comincia a farsi due domande, perché nessuno è arrivato, sono sparite delle navi... La cosa puzza, cosa si può fare per salvare la pelle, organizzare qualcosa...?
    Dagon, senti di avere la situazione in pugno, resta da decidere il da farsi ovviamente ;) Hai a disposizione, per ora, le navi usate nella precedente quest, perché le altre hanno occupato le isole verso la costa di Essos.

    Il tempo di risposta disponibile è una settimana dall'ultimo post. Se si è impossibilitati a rispondere nel tempo stabilito basta comunicarlo nel topic assenze informando su quando si tornerà attivi. Se non ci saranno comunicazioni, il pg salterà il turno e sarà mosso come png dallo staff se necessario per quel turno. Ogni turno di *assenza* costerà un malus del 10% in punti esperienza.

    Il moderatore ha tempo una settimana per rispondere. Se è impossibilitato incaricherà un altro mod di occuparsene.
    Se dopo una settimana il topic non avrà ricevuto moderazione, i pg potranno proseguire in libera muovendo eventualmente altri png e riceveranno un "risarcimento" del 10% in punti esperienza a fine quest.
     
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    L'ultima delle navi dorniane giaceva ormai sul fondo del mare assieme ai cadaveri dei (non troppo numerosi) idioti che avevano provato a fermarli. I pirati avevano deciso di prendersi un momento per respirare, mentre Dagon e Tsalaa discutevano sul da farsi. Il giovane aveva infatti deciso, su consiglio dell'ufficiale di Salladhor, di attaccare l'isola di Ahab, una delle più grandi dell'arcipelago. Necessitavano però ancora di una strategia.
    Nel mentre erano stati avvertiti di come gli altri, separati dal loro gruppo, di aver riconquistato buona parte delle isole orientali. Sì, il vento sembrava davvero soffiare a loro favore. Non poteva fare a meno di pensarlo osservando la mappa delle Stepstones stesa sul tavolo della sua cabina, mentre Tsalaa non mancava di dargli consigli.

    "A qualche ora di nave, verso nord, abbiamo l'isola centrale delle Stepstones, ed onestamente è l'unico luogo in cui quei ratti del deserto possono aver collocato la loro tana... Il porto può contenere alcune navi da guerra, vi è un faro-fortezza abbastanza capiente e della brava gente da vessare.
    Non abbiamo dato nell'occhio, forse non sospettano niente, ma nonostante la precedente vittoria propongo cautela... Non lo so, ma se hanno scacciato i pirati che stavano qui, devono avere un asso nella manica, non pensi?"


    Silenzioso, Dagon fece strisciare le dita sulla carta tenendo fisso lo sguardo su quello spruzzo di terra disegnato. Avevano avuto una vittoria facile la loro e pareva avessero anche in questo caso la superiorità numerica dalla loro. Le parole del fumatore tuttavia erano sagge: non era il momento per commettere cazzate.

    "Concordo; per questo eviteremo un singolo attacco frontale. Io e Lokar aggireremo il porto principale e attraccheremo lontano da sguardi indiscreti, poi toccherà a te e ai tuoi uomini, Tsalaa: assalterete direttamente l'isola usando frecce infuocate e cercando di bruciare tutte le loro navi. Gli uomini dotati di scudo dovranno mettersi a protezione degli arcieri, formando un muro. Quando le frecce cominceranno a volare, il mio gruppo attaccherà da un lato opposto la cittadina cercando di cogliere i difensori alla sprovvista."

    Le sue mani avevano accompagnato le parole indicando con semplici gesti le manovre d'attacco.

    "Inoltre attenderemo che cali la notte prima d'agire. Qualche ora in più non gli permetterà di ottenere nuovi rinforzi mentre il buio fornirà vantaggio a noi: io potrò aggirarli più furtivamente mentre voi potrete avvicinarvi di più prima di essere avvistati.
    Qualche obiezione?"


    Guardò quindi, a braccia incrociate, gli altri uomini, oltre a lui e Tsalaa: Lokar, alias Cletus, ed Eimar, il suo secondo in comando.



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    Torrad Codd

    ~Colonia Dorniana


    I
    giorni passavano più che tranquilli nella colonia Dorniana di Ahab. Il Codd aveva avuto il tempo di conoscere meglio i vari guerrieri, uomini e donne che vivevano nell'isola che era totalmente diversa da Pyke o Luce Solitaria o qualsiasi altra isola.
    Non si sarebbe aspettato di dirlo ma stava apprezzando particolarmente il clima mite del sud di westeros. Era stanco di piogge, stanco di umidità e freddo. Basta, aveva passato fin troppo tempo a Braavos e il lavoro là in quella colonia si stava rivelando piuttosto facile.
    Aveva continuato il suo lavoro senza particolari problemi, anzi! Era riuscito a fare tutto al meglio senza nemmeno un intoppo e questo era ottimo. Andava tutto bene, forse fin troppo.

    Il Codd quella mattina era seduto al porto, rilassato accarezzava la sua lucertola da compagnia che di tanto in tanto tornava a far compagnia all'uomo di ferro.
    Non le aveva mai dato un nome e ancora ora non ne aveva ma aveva visto con lui di tutto.
    Ahhh sospirò inarcando la schiena all'indietro, osservando il sole e godendosi il suo calore. Per una volta sembra che tutto stia andando bene. Non so se esserne felice. Solitamente è questo il momento in cui ti prendi una coltellata alla schiena. commentò accarezzandosi la barba che piano piano stava tornando a crescere rigogliosa.

    "Torrad, il governatore ha convocato i capitani"


    Eccolo là! Il malaugurio era arrivato ed aveva le sembianze del capitano Rhino, come minimo le armate dei crociati dei sette erano arrivate alle porte per dar fuoco e tutti gli eretici.
    L'uomo di ferro tirò un altro sospiro e si rialzò, posando la lucertola nella tasca interna dell'armatura.
    Vediamo cosa succede commentò l'omone mentre mentre si incamminava.


    Q
    ualcosa del quale il Codd non riusciva mai a disfarsi era il pessimismo. Lui l'avrebbe chiamato realismo però, dal viaggio al nord con Torgon, a quello verso Braavos con il banchiere della banca di ferro, tutto era andato, in un modo o nell'altro, male.
    Affiancatosi al capitano Rhino, Torrad continuò la sua marcia verso la "stanza della guerra" o qualsiasi altro nome avesse avuto.

    Una volta riuniti tutti gli ufficiali, il Codd sentì quelle che effettivamente erano delle pessime notizie, puzzavano lontano un miglio, qualcuno stava ronzando attorno ad Ahab abbastanza vicino da intercettare le navi in arrivo e in uscita ma abbastanza lontano da non esser notati dalle pattuglie come quelle di Torrad Codd.
    L'uomo di ferro ascoltò con attenzione per poi voltarsi verso il Governatore che stava parlando e che aveva rivolto la domanda proprio all'uomo di ferro.
    Chiunque sia sta ronzando attorno a quest'isola lo fa da un bel po'.
    Magari hanno avuto il tempo di conoscere ben bene l'isola. Se sono i pirati vorranno riconquistarla e non sarebbero certo magnanimi con voi, idem Cletus o chiunque altro.
    dopo questa affermazione si morse il labbro mentre pensava a come poter fare a difendersi ... con grandi probabilità, chiunque era là fuori era in superiorità numerica.
    Mi ci gioco la barba che chiunque sia là fuori ci supera in numero e sta giocando con noi perché è convintissimo di poterci prendere quando vuole, ma per fortuna ce ne siamo accorti in tempo e possiamo organizzarci.

    Per un attimo si allontanò, guardando tutto dalla finestra. Quell'isola era piccolina ma dannatamente ben difendibile.
    Con molta probabilità ci potrebbe essere gente loro là in mezzo, quindi ogni nostra azione avventata si tramuterebbe in una loro mossa.
    Perché per stare abbastanza vicini da prendere qualunque cose ma abbastanza lontani da non venir avvistati direi che c'è qualcuno che gli dice dove andare. Oppure stanno girando isola per isola e questa è decisamente quella più importante
    era questo il pensiero dell'uomo di ferro.

    Dobbiamo pensare di esser già sotto assedio, Governatore.
    Non sono alle porte ma questa storia puzza. E' d'obbligo controllare tutti sull'isola per evitare infiltrati e prepararsi nel mentre a difendersi al meglio con il poco che abbiamo.
    si acciglia per un attimo Lo so, potrei star correndo troppo ma la sicurezza non è mai troppa e qua siamo ancora in un territorio senza lord, senza leggi e in piena guerra.

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    Torrad
    Mentre il piano di Dagon veniva approvato senza che fosse necessario apportare modifiche, dopotutto era già più articolato rispetto ai soliti assalti frontali dei pirati, le idee di Torrad gettarono i presenti nello sconforto e nel panico, e mentre un capitano proponeva di ritornare a Dorne, l'altro di darsi alla macchia e Rhino di morire combattendo... il Governatore congiunse le mani all'altezza del petto, gettando di riflesso un'occhiata fuori quando l'uomo di ferro asserì che, con ogni probabilità, i loro nemici avevano delle spie tra la popolazione.
    ”È plausibile”, disse, smorzando un po' le proteste: ”Ma fin'ora nessuno ha aggredito una guardia, né ci sono stati sabotaggi... La donna della taverna ha cominciato a fare affari ed anche gli altri avranno visto che gli stiamo offrendo la civiltà, non la morte e la schiavitù”, se poi lo volessero o meno, quell'impulso alla civilizzazione, era un'altra faccenda, ma ok. ”Se ciò che il Capitano Codd dice è vero, allora anche abbandonare queste acque è impossibile, perché le nostre tre navi potrebbero non essere sufficienti a forzare il blocco... In poche parole, signori, siamo in trappola”.
    Silenzio.
    ”Trappola o no, possiamo resistere finché qualcuno sul continente si accorgerà che qualcosa non va, e allora manderanno rinforzi. Potremmo svuotare le navi delle provviste e metterle qui dentro: con le dovute accortezze può diventare un fortino difficile da espugnare” intervenne Rhino, spostando lo sguardo da Torrad al governatore: non era una soluzione risolutiva ovviamente, ma forse era preferibile rispetto all'aspettare senza muovere un dito. ”E abbiamo quasi finito la prima balista, se così possiamo chiamarla... Per l'altra serviranno giorni, ma almeno una delle torrette del porto sarà in grado di difenderne l'ingresso”, ecco sì, sfruttando cordame, carrucole e pezzi di recupero erano riusciti ad assemblare una piccola arma da lancio, capace di scagliare abbastanza lontano gli arpioni solitamente usati nella caccia a balene ed altri pesci di grandi dimensioni. Non era il massimo, ma quando il tuo Principe ti abbandonava, dovevi cominciare a far affidamento solo sulle tue forze per sopravvivere... Quindi avevano aguzzato l'ingegno, e se l'acciaio delle punte era capace di penetrare la spessa pelle di uno squalo gigante, poteva fare altrettanto con un uomo.
    Dunque, un paio di idee sono uscite, vedi se accettare o proporre dell'altro, comunque dai gli ordini che ti pare (obv cerchiamo di evitare il meta, nessuno di voi sa che ci sarà un attacco. Comprensibilmente i soldati di Dorne saranno più attenti, ma restiamo plausibili) Precisiamo che non sei neanche tenuto a giocartela a terra, puoi anche schierare le navi e via... Fai quello che preferisci, idem per Dagon!


    Quella sera
    Cletus e Dagon avevano per tempo spostato le proprie imbarcazioni nelle acque a nord dell'isola, e lì avevano atteso il momento opportuno per dare il via alle operazioni, sbarcando i primi soldati, mentre Tsalaa ultimava i preparativi verso sud... Gli ordini erano chiari e per una volta li avrebbe seguiti, nonostante gli uomini fremessero per riprendersi finalmente ciò che era loro, nientemeno che la tanto agognata libertà: Dorne aveva pensato di regolamentare l'arcipelago e quasi vi era riuscita, ma la loro avidità era stata tale da scatenare le ire di mostri ben più grandi e pericolosi... E gli spiriti liberi ne avevano approfittato al volo, vedendo in quell'azione il modo migliore per poter tornare a solcare quei mari senza limitazioni.

    Una mezza falce luminosa si affacciava di tanto in tanto tra le nubi, rischiarando la baia antistante l'ingresso del porto: la visuale era scarsa, ma nel silenzio assoluto, quando lo sciabordio delle onde era ormai talmente monotono da venir escluso dall'orecchio umano, lo scricchiolio del sartiame catturò subito l'attenzione delle guardie di vedetta. Quando scorsero le prime fiaccole accendersi poi, non v'era più alcun dubbio: ”Alle armi! Sono quiiiii!”
    7 aprile

    Orbene, l'isola non è molto grande, ma ci troviamo con Dagon e i suoi sulla spiaggia di là, il resto dei pirati appena avvistato davanti al porto, quindi 3 navi.

    - Torrad hai a disposizione 28 soldati, 14 arcieri, 36 picchieri di Dorne + i tuoi 18 di equipaggio (8 marinai esperti, 10 soldati) + 1 balista sulla torre del porto

    - Nave di Dagon: 28 soldati / 18 arcieri / 18 mercenari
    - Nave Cletus: 50 soldati / 30 arcieri
    - Navi di Salladhor (2): 24 soldati, 29 mercenari (picchieri) e 24 arcieri
    - Nave di Tsalaa: 20 soldati, 25 mercenari (picchieri) e 20 arcieri


     
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    Non appena lo scafo della nave toccò la spiaggia, Dagon fece un balzo dalla prua, sulla quale si era appostato non appena l'isola di Ahab era comparsa all'orizzonte. I piedi affondarono nella sabbia senza emettere un suono, cosa che caratterizzò il resto dello sbarco, composto principalmente da occhiate di intendimento e ordini dati a mezza voce. Erano abbastanza lontani dalla cittadina ma l'isola non era poi così grande e i pirati non sapevano se ci fossero ronde esterne in agguato. Il modo migliore per vincere quella battaglia era giocare d'astuzia e affidarsi all'elemento sorpresa. Ergo, meglio evitare cazzate a pochi passi dal successo. Se gli isolani si fossero accorti della loro intrusione, oltre alla sorpresa, avrebbero perso forse anche la forza del numero. E di conseguenza la vita.
    Una volta che tutti gli uomini furono scesi e le navi attraccate, Dagon si limitò a fare un segno con la mano invitando gli uomini a seguirlo. Al suo fianco camminava Eimar e Lokar, i suoi secondi in comando, ma stava a lui dare gli ordini principali. Con un sorriso, il Greyjoy pensò che quella era la prima razzia che guidava. Chissà se la sua famiglia, se il suo popolo ne sarebbe stato fiero? E... l'Abissale? Che li stesse davvero osservando in terre tanto straniere?
    Dopo qualche minuto di marcia il gruppo armato finalmente arrivò in vista della cittadina. Qui gli uomini si appostarono, approfittando delle tenebre e della conformazione naturale del territorio, e attesero che la coltre della notte si inspessì e che i loro alleati facessero la loro parte.
    L'attesa durò meno di quanto il capitano avesse previsto.

    "Alle armi! Sono quiiiii!"

    Non appena l'urlo dei dorniani squarciò la notte, un sorriso feroce comparve sul volto del giovane che portandosi avanti vide le frecce infuocate dei suoi alleati prepararsi. Impugnò l'ascia alzandola al cielo e si rivolse a piena voce ai suoi uomini. Non c'era necessità di sussurrare in quel momento.

    "Sapete cosa ci attende domani mattina? La libertà! Volete ottenerla? Allora UCCIDETE!"

    Un capitano deve sempre dare il buon esempio quindi fu il primo che, con l'arma in pugno, si diresse verso la cittadina pronto a far scorrere quanto più sangue possibile. Il dominio di Dorne sulle Stepstones terminava quella sera.

    Parole 372

    Come concordato con Tsalaa, il gruppo di Dagon parte all'assalto (gli arcieri un po' più indietro degli altri).
     
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    Torrad Codd

    ~Colonia Dorniana


    L
    e tre parole del Governatore riassumevano a pieno buona parte delle situazioni nel quale si era trovato l'Uomo di Ferro che tanto avrebbe voluto tornarsene a casa in quel momento. "Siamo in trappola"
    Sperava di poter sfruttare quell'isola per avere quel riconoscimento che in patria non gli era stato dato a causa della morte di Torgon Greyjoy. Era andato a Braavos per comando di Théa Greyjoy e ora, per una volta, era in un posto di sua iniziativa ... aveva sempre dato la colpa agli altri per la sua sfortuna ma questo giro poteva semplicemente dire che era un uomo sfortunato.

    Doveva metter in atto un piano che gli permettesse di lasciarsi aperta più di una strada, ma avrebbe sfruttato il tempo da solo per farlo. Avrebbe parlato con Brom e gli altri per decidere cosa era meglio fare e come farlo.
    E là invece? Che avrebbe proposto? Cosa avrebbe detto al Governatore e agli altri tre capitani? Torrad non era certo dell'idea di Rhino, non avrebbe voluto morire combattendo, anzi, avrebbe preferito vivere ancora a lungo per poter vedere le Isole di Ferro espandersi come nei tempi passati.
    Scappare? Era probabilmente impossibile, solo la nave lunga del Codd era abbastanza veloce, avrebbero potuto provarci, ma non sapeva quante navi v'erano là attorno. No, non si poteva fare.

    L'unica nave davvero veloce è la mia. Le navi lunghe sono le più veloci, però è solo una. In qualsiasi modo la mettiamo ... non possiamo muoverci da qua.
    Concordo sul fatto che la scelta migliore sarebbe quella di barricarci, o per lo meno trovare una posizione migliore per difenderci e respingere qualsiasi attacco possa arrivare.
    si massaggiò la barba per qualche momento, pensieroso sul da farsi.
    Potremmo perdere in un qualsiasi momento e non abbiamo abbastanza navi per fare qualsiasi cosa ... però, ricordo che quando conquistai Luce Solitaria v'erano ben due uscite secondarie che portavano lontano dal castello.
    Dirò ai miei uomini di cercare per bene nella fortezza in cerca di qualcosa del genere ... tutti i castelli hanno qualcosa del genere per permettere al Lord di fuggire in caso di assedio.
    Dobbiamo accettare questa evenienza.
    concluse guardando il Governatore.

    Le parole di Rhino, dette poco prima però lo fecero pensare, era possibile veramente provare a combattere in qualche modo, nelle giuste postazioni.
    Il castello ... iniziò nuovamente, guardandolo dalla finestra e indicandolo con l'indice. Dobbiamo mettere tutte le provviste all'interno del castello e prepararci a qualsiasi attacco.
    Difendere le due coste è impossibile. Difendere il porto da solo è insufficiente ... stringere il fronte ci permetterebbe di difenderci con minor sforzo.
    guardò quindi il capitano Rhino La fortezza ha una propria torre che possiamo utilizzare per difenderci e al contempo attaccare via mare anche rimanendo nella zona protetta. Andrebbe messa là, Rhino. Se ci sforziamo tutti quanti, magari riusciamo a spostarla in qualche oretta.
    In caso di assalto in grande numero non potremmo difendere i due fari, quindi mettere le Baliste là sarebbe uno spreco.


    Si fermò quindi, guardandosi attorno.
    Se facciamo tutto questo, in caso di attacco ... ci chiudiamo tutti nel castello e ci difendiamo là. E' la scelta migliore. Gli arcieri in alto possono bersagliare a volontà e con facilità. Ci toccherà soltanto murare l'entrata o sigillarla al meglio in attesa di rinforzi ... o di trovare quella via di fuga.



    T
    erminata la riunione, l'uomo di ferro si separò dagli altri e si mosse velocemente vero l'Urlo di Pyke.
    Non sapeva cosa aspettarsi il Codd ma sicuramente avrebbe cercato di sopravvivere sfruttando la sua intelligenza. A passo svelto il gigante raggiunse la sua nave lunga dove Brom capì immediatamente dalla sua faccia che qualcosa non andava.
    Che succede, Torrad? chiese preoccupato, il gigante gli fece quindi segno di seguirlo nella cabina e una volta dentro, i due iniziarono a parlare.
    Potremmo venire assediati da un momento all'altro. Ho detto che ci chiuderemo tutti nel castello, nel caso di un assalto. si fermò per un istante prima di riprendere E' la situazione di un anno fa a Stella Solitaria ma al contrario.
    Dobbiamo trovare delle entrate secondarie nel castello e farle nostre.
    Quindi tu e tutti gli altri, prendete le scorte dalla nave, le armi, le brande e quel che volete e portatele nel castello e poi iniziate a cercare. Difenderemo con le unghie e con i denti ... MA.
    alzò l'indice in caso le cose si facessero difficili, dobbiamo tenerci pronti a fare come in quell'assedio. Trovare un accordo con chi ci attacca e farlo entrare da là.
    Metteremo in piedi un piano. Ma ora muoviamoci tutti.


    QMnuON4



    T
    erminata la riunione con Brom, che a sua volta avrebbe parlato probabilmente a Rodrick e i due si sarebbero messi all'opera con tutti gli altri.
    L'uomo di ferro andò a prendere dal baule in cabina di comando la bandiera di casa Codd ... se la era portata da Pyke sempre appresso. Lo avrebbe tenuto con sé, magari gli sarebbe servito.
    La serata arrivò veloce come un lampo, tutti lavorarono a più non posso, nessuno certo si aspettava l'attacco, ma l'uomo di ferro aveva insistito perché ci si preparasse subito, avessero avuto altro tempo avrebbero fatto anche delle Baliste per le torri del porto e magari in futuro delle palizzate acuminate sulle spiagge per non far arrivare navi?
    O magari un terzo faro sulla costa opposta? Si poteva fare davvero tanta roba, per questo bisognava sbrigarsi.
    L'uomo di ferro era nella piazza centrale, proprio di fronte all'entrata del castello quando sentì l'allarme.

    All'armi! Sono qui!!



    Era il tempo per l'azione! Peccato che se ne fossero accorti così tardi, altrimenti quel castello sarebbe stato davvero inattaccabile ma pazienza.
    Il Codd si mise all'opera, se tutti avessero fatto quello che dovevano, in un attimo sarebbero stati già tuti dentro al castello, pronti a difenderlo e a sprangare ogni entrata.
    Uomini, all'entrata del castello! Preparatevi agli ordini! urlò il capitano a tutti quelli là vicino. Dovevano esser svelti e non dovevano tentennare o sarebbe stata la loro rovina.


    aeT2vlG



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    Le parole di Torrad furono accolte, magari non bene da tutti, ma vi era sicuramente del vero nel ritenere folle la possibilità di difendere ogni fronte, avendo così pochi uomini e strutture a disposizione: ritirandosi nella fortezza avrebbero concesso terreno, ma avrebbero potuto resistere per molto più tempo, ed era un dato oggettivo. Sarebbe stato sufficiente però? Qualcuno sarebbe giunto in loro soccorso prima o poi?
    Rhino acconsentì a spostare la balista sulla torre libera, quella che copriva il fianco del bastione, e portarono sulle mura anche le componenti necessarie a costruirne un'altra, a cui avrebbero cominciato a lavorare il prima possibile. Tutti poi, tra gli sguardi preoccupati degli abitanti del borgo, presero a stivare all'interno cibo, acqua e tutto l'occorrente per sopravvivere ad un assedio di settimane, se non mesi... Non faceva piacere a nessuno sapere che i soldati mandati lì per proteggerli si sarebbero rintanati dietro solide mura di pietra, ma era anche vero che i potenziali assalitori si sarebbero concentrati lì, dunque non su di loro... Forse. Magari dopo un iniziale saccheggio?
    Certo era, che tra fare la fine del topo e giocarsela, gli abitanti dell'isola preferivano la seconda.
    E dovevano averlo pensato anche i costruttori del fortilizio, perché nonostante le cantine fossero state ricavate direttamente nella roccia, dalla sua sommità era possibile scorgere un passaggio... Niente di evidente, era poco più che una serie di scalini naturali ed appigli muschiosi, levigati dalle intemperie e dai forti venti, ma qui e là si poteva ancora scorgere il segno di uno scalpello, o una sequenza di spaccature troppo regolare per essere frutto del caso. Dalla costa era impossibile notare quelle piccolezze, così come dal villaggio, e durante la notte sarebbe stato veramente difficile percorrere il sentiero in sicurezza... Ma non v'era dubbio che fosse una via di fuga.
    Allora, metto qui un tiro casuale di dado per vedere se nel corso del giorno riescono a montare la seconda balista (chiaramente con due il numero di munizioni finirà prima, se l'assedio dovesse protrarsi).
    1-3 Non riescono a montarla per la sera (ce n'è solo una attiva)
    4-6 Per l'attacco sono pronte entrambe

    n.b. lo mette in fondo al post



    Nel villaggio
    L'attacco colse la popolazione di sorpresa, sia perché era già all'interno delle proprie case, sia perché non pensava di essere un bersaglio... Eppure le frecce di Tsalaa piombarono su di loro, scatenando presto il panico e la frenesia tipiche di quei momenti dove, in una frazione di secondo, si doveva decidere se salvare la vita o ciò che si era costruito con fatica, ora minacciato dal fuoco che cominciava a rosicchiare tetti e facciate. Non un soldato cadde, essendo al sicuro nella torre.
    Dall'altro lato intanto, nemmeno Dagon incontrò resistenza, se non quella dozzina di uomini armati di secchi e stoffe inzuppate d'acqua: i pirati gli avevano detto che quella era gente povera, che si erano impegnati a non vessare negli anni precedenti... ma gli uomini di ferro avrebbero rispettato la tradizione di Essos o quella di Westeros, arrendendosi ai più bassi istinti? Ma soprattutto, dov'era la resistenza dei dorniani? Avevano battuto in ritirata, fuggendo dall'isola?

    Nella torre
    ”Torrad, Rhino, vi affido il comando delle truppe e la difesa del forte: non consentitegli di irrompere. Le mura sono solide e alte, le scorte al sicuro e possiamo resistere per mesi... Potrebbero pure stufarsi e lasciarci stare, chissà” gli disse il Governatore, cercando invano di stemperare un po' la gravità della situazione: l'attacco era cominciato e se non fosse stato per l'idea del Codd a quest'ora sarebbero stati circondati... Anzi, probabilmente sarebbero giù stati scannati da quei pirati, e questo giocava molto a favore del Capitano.
    ”Faremo del nostro meglio. Quali sono gli ordini, do il segnale di fare fuoco?” Chiese Rhino, osservando Torrad per avere un'indicazione sulla strategia da seguire... Era il suo piano quello, di certo sapeva cosa fare.

    22/4

    Dunque, i dorniani sono rintanati all'interno della torre-fortezza e, per ora, non hanno ancora fatto niente. Le navi di Tsalaa hanno tirato delle frecce, che hanno appiccato qualche fuocherello, prontamente spento dalla popolazione locale che ehi, non era dell'idea di partecipare, ma nemmeno gradisce che gli si bruci la casa! Dagon e i suoi arrivano dal lato opposto del villaggio, incontra lungo il percorso qualche pescatore intento a spegnere i fuochi.

    Specifico da ora che è quasi impossibile scalare la parete rocciosa a cui è addossata la torre: ho messo una via di fuga che conduce altrove, quindi si può cercare il punto di arrivo e percorrerlo a ritroso (spenderemo giorni per questo genere di azioni), ma per ora concentriamoci sull'assalto. Sperimenteremo l'assedio nel caso in cui si arrivi a farlo.


    Lancio dado: 2
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    • Inviato il
      15/4/2021, 21:46
      Rhi'Hesh
     
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    Le frecce giunsero in perfetta sincronia con il loro attacco, creando il caos più totale. Non poté che pensare ancora una volta, con un sorriso sulle labbra, che i dorniani non avessero una sola speranza di vittoria. Eppure più lui e le sue truppe di terra si inoltravano all'interno della cittadina, più quel sorriso si assottigliò fino a scomparire. Avevano ormai percorso almeno un centinaio di metri tra le abitazioni eppure non avevano incrociato nemmeno un solo soldato, solo abitanti che si davano alla fuga o che cercavano di spegnere i vari incendi formatisi; era quasi scontato che avessero la superiorità numerica dalla loro ma ormai il tutto stava vertendo sul ridicolo. Il suo sguardo vagò confuso per qualche istante su tutto ciò che si parava dinnanzi a lui, per poi soffermarsi sulle mura della fortezza interna. Lo sguardo si fece più intenso, più duro e il pirata schioccò la lingua per la frustrazione.

    "Ratti di merda..."

    Eimar, al suo fianco, lo guardò senza capire.

    "Che succede, Dagon?"

    Il Greyjoy indicò cupo la fortezza e diede voce ai suoi pensieri.

    "Quei codardi si sono rintanati in quel buco! Hanno davvero la città e gli abitanti..."

    Si bloccò un attimo. Ma certo, gli abitanti...
    Tsalaa gli aveva parlato di quella gente e dello strano rapporto che aveva intessuto coi pirati, con quest'ultimi che si erano sempre trattenuti dal vessarli. Se voleva che la presa della Stepstones fosse salda era meglio non mettersi contro la popolazione, ma al tempo stesso quella gente poteva rivelarsi piuttosto utile.

    "Lokar, prendi i tuoi uomini e raduna quanti più cittadini possibili. Non ucciderli... per ora."

    Quello annuì silenzioso e si allontanò, seguito dal resto della sua ciurma di disertori. Con lui quindi rimasero solo gli uomini che l'avevano seguito sin dalle Isole. Fece loro un cenno del capo in direzione della fortezza.

    "Muoviamoci. Abbiamo un isola da derattizzare..."

    Il gruppo si mosse quanto più possibile vicino alle mura per poi ripararsi dietro ai muri delle abitazioni che stavano lì a ridosso, meglio evitare spiacevoli nugoli di frecce. A quel punto Dagon alzò la propria voce per far in modo da essere ben udito da chiunque stesse lassù.

    "DORNIANI! NON POTETE VINCERE. USCITE DA QUEL BUCO DI MERDA O BRUCEREMO L'INTERA ISOLA!"



    Parole 370

    Mando Lokar e i suoi uomini a catturare quanti più civili possibili, mentre io mi avvicino alle mura per "negoziare"
     
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    Torrad Codd

    ~Fortezza di Ahab


    I
    l piano del capitano Codd era stato perfetto, non un soldato Dorniano o "Coddiano" era rimasto ferito o peggio ancora, ucciso.
    Tutti quanti avevano ripiegato celermente verso il castello, preparandosi alla più strenua resistenza possibile, era questione di vita o di morte, soprattutto perché non si sapeva il motivo dell'attacco ... semplice razzia? Conquista? Voglia di uccidere i Dorniani da parte dei pirati? Non lo sapeva nessuno questo, forse ci sarebbe stato il tempo di parlare ma a debita distanza.

    Una volta rientrati tutti, l'uomo di ferro venne avvicinato da suo cugino Brom, aveva mandato lui e gli altri a cercare la via di fuga e ancora non li aveva sentiti.
    Torrad, ancora una volta ci troviamo imprigionati in territorio straniero eh? Non abbiamo proprio fortuna. esordì per poi continuare. Abbiamo trovato un passaggio, Torrad. E' in cima al castello, nella pietra sono stati intagliati degli scalini ma non so a cosa portino.
    Dalla costa era impossibile da notare e anche dal villaggio, ma bisogna percorrerlo di giorno, di notte sarebbe troppo pericoloso perché il tempo ha levigato alcuni scalini e rientranze e quindi è davvero arduo percorrerlo. Ma esiste una via di fuga comunque.
    quella era un'ottima notizia! Anche il fatto che fosse difficile da percorrere era ottima, in caso le cose fossero andate veramente male nessuno impediva al Codd e a pochi altri di scappare da là senza esser ritrovati.
    Ma bisognava pensare ora al presente.

    Terminata la discussione con Brom Pyke, il Codd salì su, sulla torre dove incontrò il Governatore e gli altri capitani.
    Se da una parte non era il momento di pensarci, il fatto di essere uno di quelli che finalmente prendeva le decisioni era qualcosa che lo riempiva di fierezza.
    Il Governatore lasciava ufficialmente il comando della guarnigione di difesa a Rhino e Torrad, nulla di nuovo effettivamente
    Ora aspettiamo, Rhino. Quando non troveranno nessun soldato capiremo cosa vogliono fare. Lanciare frecce adesso sarebbe un inutile spreco ... ma facciamoli comunque sistemare in una buona posizione, i nemici sono in città, bisogna trovare il punto più sicuro da dove sparare sulla piazza davanti al castello. Andiamo sui merli e vediamo che accade ... ordina a qualche uomo di andare alla balista, da quella posizione non ci vuole niente a girarla verso il villaggio se serve, potrebbe tornarci utile per falciare qualche gruppo di nemici se siamo precisi.

    Detto questo andò su quello che era lo pseudo balcone sopra l'entrata principale che oramai era stata sigillata.
    Lo spettacolo non era bellissimo, i nativi stavano andando avanti e indietro a spegnere i vari incendi che si erano fatti e ben presto la voce di un uomo ringhiò verso il castello.
    Ordinava loro di uscire fuori, l'uomo di ferro si accigliò per un attimo pensando se quell'uomo credeva davvero che avrebbero accolto quella richiesta ... nah!
    Però era quello il momento per sapere chi aveva davanti.

    Prima di fare queste richieste, sarebbe buon uso sapere chi è che ha occupato il nostro territorio, mio signore. replicò ad alta voce dall'alto della torre.
    Chi siete? Perché siete qua? Non abbiamo nulla di valore qua, solamente cibo e poco più.

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    Dagon
    L'entusiasmo scemò rapidamente quando gli Uomini di ferro non incontrarono alcuna resistenza, nessun guerriero da sfidare a duello o sventrare di sorpresa... Corsero, ma arrivarono a fermarsi nel mezzo delle strette e desolate viuzze: davvero era possibile che Dorne avesse lasciato quelle acque, o che avessero scelto un'altra isola come base operativa? Pareva strano, specie dopo quanto detto dai pirati, eppure nessuno aveva pensato di difendere le povere genti, ora impegnate a domare gli incendi. Che fossero tanto codardi, o così pragmatici, da non perdere tempo con inutili pescatori e vecchi marinai?
    Uhm, ”Cos... Nella fortezza? Dobbiamo stanarli Dagon, e alla svelta!” Cletus la osservò sbalordito, ma acconsentì a rastrellare gli abitanti del villaggio, determinato a chiudere rapidamente quella faccenda, non volendo trovarsi invischiato in una specie di interminabile assedio... La torre era piccola, ma proprio in virtù di quello facilmente difendibile e con pochi punti deboli da sfruttare a loro vantaggio. E lui, di star lì insieme a pirati indisciplinati, avvezzi a razziare e stuprare, non ne aveva troppa voglia.
    Nel mentre che i civili cominciavano a cadere in mano loro, frattanto che Dagon annunciava la sua presenza ai dorniani, Tsalaa constava amaramente l'assenza di una salva di risposta: nessuno rispose al loro lancio di frecce, nessuno parve muoversi lungo il molo o sulle navi che vi erano all'interno. Niente. Qualcosa stava accadendo, e chiaramente non aveva a che fare con la costa o il mare, per cui dovevano adattarsi e cambiare i piani: ”Alle scialuppe, sbarchiamo! Non lasceremo che il novellino ci rubi tutto il guadagno e la gloria!” Ordinò quindi, dando il via alle operazioni di sbarco: ci sarebbe voluto un po' per avere la maggior parte degli uomini a terra, ma almeno avrebbero capito cosa stava succedendo.

    Torrad
    All'interno della torre l'aria era pesante, la tensione crescente: il codice di condotta prevedeva che dapprima venisse proposta la resa degli assediati e ancora prima che venisse esplicitato il motivo dell'aggressione, percorrendo quindi una via diplomatica e decorosa, ma non sembrava che i pirati fossero realmente in grado di farlo... Esordire con una minaccia inficiava già il risultato finale, tra l'altro.
    ”Torrad, davvero non dovrei provare a zittirlo con un arpione? Se cominciassimo ad infilzarne qualcuno, certamente non farebbero gli spavaldi!” Intervenne Rhino, mentre il Governatore Karden gli si avvicinava nuovamente, badando a tenere bassa la testa: aveva sentito tutto, ma non pareva impressionato dalle parole che provenivano da sotto: ”Non lasciatevi persuadere: i nostri coloni non sono mai arrivati e potremmo sempre ricostruire quattro baracche... ma non abbiamo garanzie, né possiamo fidarci della feccia. Dobbiamo resistere”.
    Spettava comunque a lui condurre la trattativa, essendo quello più vicino alla mentalità degli avversari... Ma effettivamente non avevano ancora fatto alcuna proposta.
    5 maggio
     
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    Ben nascosto dietro al muro di uno degli edifici vicini alle mura, Dagon stava ben attento a non mostrare neanche un capello alla frecce del nemico. L'ultima cosa che desiderava era finire in maniera ingloriosa su quello sputo di terra. No, in realtà quella era la penultima: l'ultima era ritrovarsi bloccato in un dannato assedio per chissà quanti giorni. Che vincessero era praticamente scontato a questo punto; la forza dei numeri era dalla loro e da quel che vedeva gli uomini di Tsalaa, che avevano appena cominciato lo sbarco, avrebbe presto preso il controllo del porto cancellando anche la più remota possibilità di una via di fuga. Certo, i dorniani potevano anche aver portato numerose razioni di cibo nella loro torretta ma i pirati potevano fare lo stesso richiedendo supporto alle navi che avevano già saccheggiato ed occupato il resto delle Stepstones. L'unico quesito rimaneva dunque il quando. Quando avrebbero finalmente occupato l'arcipelago nella sua interezza? Qualsiasi risposta non fosse "Entro la nottata" sarebbe risultata insoddisfacente al giovane che ormai aveva preso gusto nelle sue precedenti vittorie.

    "Prima di fare queste richieste, sarebbe buon uso sapere chi è che ha occupato il nostro territorio, mio signore. Chi siete? Perché siete qua? Non abbiamo nulla di valore qua, solamente cibo e poco più."

    La voce profonda di un dorniano sulle mura scatenò un risolino al pirata. Che cosa pensava che fossero venuti a prendere? Qualche bottiglia di vino?

    "Sono Dagon Greyjoy, capitano del Fantasma! E le mie richieste, signore, sono che voi ve ne andiate dalla nostra isola. Voglio che torniate con la coda tra le gambe dal vostro Principino e gli diciate che è un povero incompetente, che non è riuscito a mantenere il suo controllo sulle Stepstones e che mai ci riuscirà! Voglio che gli diciate che per quanto si creda grande tra la sue dune di sabbia, il mare appartiene solo a NOI!"

    Aveva fatto avanti la sua proposta, ora stava a loro decidere. Prima però, dopo un breve sospiro, riprese il discorso per far capire a quegli idioti perché non convenisse opporre resistenza.

    "Le vostre truppe sono sul fondo del mare e i vostri coloni nelle nostre stive, mentre i miei uomini hanno preso controllo del resto dell'arcipelago. Siete soli, non riceverete alcun rinforzo. Il vostro porto è nostro ora, non avete via di fuga.
    Se accettate, vi offrirò una - e una sola - nave; voi ci ficcherete sopra quanti più uomini possibili e leverete i vostri culi dalle nostre spiagge. Chiunque rimanga a terra verrà affogato in queste stesse acque.
    Se rifiutate, morirete. E dopo averci dato molto fastidio, quindi non sarà una bella morte!"


    Eimar, nascosto accanto a Dagon dietro al muro, guardò il suo capitano con confusione. Il Greyjoy si limitò a scuotere brevemente il capo: mandare un messaggio diretto al proprio nemico era una cosa tremendamente stupida, specie se rischiava di fargli perdere giorni di prezioso vantaggio. Poiché di una cosa il ragazzo era certo, ovvero che il Martell non avrebbe preso la sua sconfitta con sportività.
    Non era però necessario farlo presente agli assediati. Tutto ciò che serviva era offrirgli una speranza di salvezza da una morte segnata... abbastanza da fargli aprire le porte.



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    [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*4 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]


    Bonus fama Dagon: (-56+40)*30/100= -4.8
    Affinità con Torrad: 0 + 13/8 + 0 + 18/2 + 22/100*80 = 1.6 + 9 + 17.6 = 28.2
    Affinità con i dorniani: 1

    Giudizio mod Dagon: 8
    Circostanza: 4
    Modalità: 1 (sì insomma, siete arrivati di sorpresa e mo fate i diplomatici?)
    Scrittura: 3

    Giudizio mod Torrad: 10
    Circostanza: 2 (effettivamente non si hanno contatti col resto delle isole e i coloni latitano)
    Modalità: 5 (non c'è da fidarsi ecco)
    Scrittura: 3

    Giudizio mod Dorne: 6
    Circostanza: 1 (meno audaci rispetto a Torrad)
    Modalità: 5

    Inganno Dagon vs Torrad
    [8 -4.8 + 0 + 0 + 0 + (85 + 25 + 9)/6 + 2.8] - [10*2 + 0 + 62/3*2] = 8 + 17.8 - (20 + 41.3) = -35.5 Inganno non riuscito!

    Inganno Dagon vs altri dorniani (governatore/truppe)
    [8 + - 4.8 + (85 + 25 + 9)/6 + 0.1] - [12 + 10 (facciamo una media tra il valore basso dei soldati e quello più alto del governatore)/3*2] = 23.13 - 18.6 = 4.5 Inganno parzialmente riuscito!

    Cosa significa: Torrad non crede a Dagon e non si fida, mentre gli altri sono titubanti, certamente non apriranno la porta per uscire a passeggio, visto che i nemici sono arrivati di sorpresa e se non fossero stati al riparo li avrebbero già ammazzati, ma se davvero l'arcipelago è perso...
     
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    Torrad Codd

    ~ Colonia Dorniana


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    ilenzio. Un lungo, interminabile e pesante silenzio, calò sulla fortezza e i suoi abitanti, convinti totalmente dalle parole del Greyjoy.
    Notizie così disfattiste crearono lo sconforto più totale in quegli uomini delle terre verdi ma non in Torrad Codd che aveva colto un po' di menzogna in quelle parole.
    Forse era vero, forse aveva conquistato parte delle Isole e quello era l'ultimo baluardo di resistenza, ma voleva davvero scommettere sull'aiuto di un principino del sud? Un principe che lascia totalmente sguarniti i suoi forti di confine? No ... neanche per sbaglio.
    Quindi che avrebbe fatto? Voleva e doveva convincere i Dorniani ad arrendersi, ma si fidava veramente di quell'uomo là fuori? Sospirò e si voltò verso il Governatore.
    Se è vero quello che dice e sono qua per conquistare le isole, non se ne andranno finché non avranno il castello, o peggio ancora avanzeranno e conquisteranno tutto quello che abbiamo attorno e non ci resterà altro che aspettare di morire. non erano certo le parole che il Governatore o gli altri volevano sentirsi dire, ma purtroppo la cosa era così, quello che poteva fare era provare a trovare un accordo, anche se sapeva bene che non era una cosa che gli uomini di ferro facevano, ma gli stava offrendo la possibilità di non perdere giorni e giorni, se non settimane o mesi di assedio. Se vi permetteranno veramente di andarvene, io direi che è l'unica scelta.

    Detto questo, l'uomo di ferro si affacciò dal castello alzando la mano per farsi notare, quindi prese a parlare.
    Io sono Torrad Codd di casa Codd di Pyke e sono un uomo di Ferro.
    Sono partito verso Braavos per ordine di Lady Théa Greyjoy e ho combattuto per il Principe delle Isole di Ferro Torgon Greyjoy, conquistando Luce Soliratia.
    Non ho alcun principe delle terre verdi al quale tornare.
    in tutti i sensi, anche Torgon era morto
    Il mio giuramento di fedeltà mi impedisce di combattere contro il mio Lord, ma ormai sono dentro questo castello perciò ho degli obblighi verso gli uomini qua dentro.

    Rimase in silenzio, guardandosi attorno. Non vedeva la figura che parlava.
    Mostratevi e giurate sul Dio Abissale che manterrete la vostra parola e li lascerete andare senza che né voi né nessuno sotto il vostro comando farà loro qualcosa.

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    La prospettiva paventata dal pirata non era delle più rosee, perché davvero i coloni erano spariti nel nulla e davvero avevano perso i contatti con il resto dell'arcipelago, che a quel punto poteva benissimo essere caduto in mano loro... Ma potevano averlo conquistato senza che nessuno se ne accorgesse? Potevano le navi mercantili che veleggiavano anche verso Dorne non aver notato qualcosa di sospetto, dando quindi l'allarme? Tutto era strano, specie perché quell'uomo asseriva di essere un dannato Greyjoy.
    E la loro flotta era passata da lì giusto poco tempo prima.
    Il Governatore imprecò a denti stretti, notando la trappola in cui erano caduti e che forse aveva travolto il resto del Regno, Approdo in primis, perché se quegli uomini non avevano alcun rispetto per le terre di un rispettato vassallo della Corona, potevano averlo per la capitale, che probabilmente avrebbero avuto alla loro mercé? La guerra civile aveva provato il continente e ridotto il numero di soldati in grado di opporre resistenza, fiaccando altresì le finanze ed il popolo, e nessuno poteva immaginare un colpo gobbo come quello... "Pfff Greyjoy, sapevo che la loro flotta non sarebbe transitata senza far danno. Dubito che ci lasceranno andar via a questo punto, ma è anche necessario dare l'allarme, tutti devono sapere che gli Uomini di Ferro sono nuovamente una minaccia, senza offesa", aggiunse Karden rivolgendosi al Codd, che a quel punto rischiava davvero di dover combattere contro la sua stessa gente. O almeno, adesso avrebbe dovuto scegliere da che parte stare, ma lì dentro era comunque in netta inferiorità numerica e non sarebbe certo riuscito a farla franca.
    Perlomeno, pareva ancora determinato a salvare la situazione.

    Dagon
    Tsalaa era intanto sbarcato, avanzando con un manipolo di pirati fino al punto in cui si era nascosto Dagon, ed era parecchio incerto circa il da farsi: "Un altro uomo di ferro? E lavora per la tua famiglia? Beh, non mi interessa cosa stia succedendo, ma voglio che li stani: non ho intenzione di rimanere su questo scoglio per mesi, c'è tanto da fare ed il tempo stringe!" Ringhiò, gettando uno sguardo alla solida parete di pietre squadrate, che né il tempo né le intemperie erano riuscite a scalfire.
    13/5

    Post abbastanza scarno, ma avete in mano voi la situazione e non posso intervenire più di tanto :)
     
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    "Io sono Torrad Codd di casa Codd di Pyke e sono un uomo di Ferro.
    Sono partito verso Braavos per ordine di Lady Théa Greyjoy e ho combattuto per il Principe delle Isole di Ferro Torgon Greyjoy, conquistando Luce Solitaria.
    Non ho alcun principe delle terre verdi al quale tornare."


    Tra tutte le risposte che pensava di ricevere dalla cima di quella torre, quella era decisamente la meno aspettata. Quante probabilità c'erano che due Uomini di Ferro si ritrovassero in acque straniere in una situazione come quella? Che ci fosse davvero un piano più grande in atto?

    "Il mio giuramento di fedeltà mi impedisce di combattere contro il mio Lord, ma ormai sono dentro questo castello perciò ho degli obblighi verso gli uomini qua dentro. Mostratevi e giurate sul Dio Abissale che manterrete la vostra parola e li lascerete andare senza che né voi né nessuno sotto il vostro comando farà loro qualcosa."

    I Codd non erano noti per essere individui degni di fiducia. Incestuosi, bastardi, luridi assolutamente; degni di fiducia no. Però quello rimaneva un uomo delle isole e ciò poteva voler dire che con sé aveva una nave lunga e uomini in grado di usarla, qualcosa che gli avrebbe fatto sicuramente una volta risolta la faccenda delle Stepstones. Inoltre aveva già servito la sua famiglia in passato: certo, entrambi i membri da lui indicati erano morti e Dagon aveva letteralmente rubato una delle navi di suo padre, ma quelli erano dettagli.
    Nel mentre Tsalaa era finalmente sceso a terra e lo aveva raggiunto con qualche uomo dietro alla protezione degli edifici.

    "Un altro uomo di ferro? E lavora per la tua famiglia? Beh, non mi interessa cosa stia succedendo, ma voglio che li stani: non ho intenzione di rimanere su questo scoglio per mesi, c'è tanto da fare ed il tempo stringe!"

    Dagon si limitò ad annuire, tenendo una voce bassa.

    "Aspetta che abbassino completamente la guardia. Poi circondali con tutti i tuoi uomini. Se te lo dico, non attaccare i miei compatrioti."

    Detto questo, abbandonò la sua postazione sicura tenendo l'ascia ben sollevata sopra la testa. Forse non era una mossa saggia esporsi così ad una possibile salva di frecce, ma dubitava che il Codd o i dorniani volessero davvero mandare a puttane i negoziati per uccidere un solo uomo. Specie se avevano creduto alla sua bugia.

    "Lo giuro sull'Abissale, i miei uomini non faranno del male ai tuoi amici dorniani. Loro però dovranno consegnarci le loro armi, per aiutare la nostra battaglia e per tornare a casa come gli sconfitti che sono!
    Se tu vorrai unirti a noi, sarai libero di farlo, Codd. In caso contrario sei libero di seguirli..."



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