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Lys era la patria delle schiave del piacere e si narrava ce ne fossero di bellissime; presso i Padroni presso cui lavorava di certo la più bella di tutte poteva dirsi Myricae e se non quella più attraente senza dubbio le sarebbe stata seconda. Per di più si raccontava che scrivesse poesie e questo avrebbe solleticato la curiosità di più di un ricco signorotto con la voglia di togliersi qualche sfizio e passare qualche ora in un assolato pomeriggio.
Il via vai nella camera riservata alla ragazza era dunque particolarmente affollato ogni giorno, per cui Myricae non si sarebbe stupita quella mattina di essere stata chiamata appositamente da un cliente che aveva chiesto specificamente di lei.
Sembrava fosse un cugino dei Taentheon, gente importante, gente che comandava a Lys. E dunque tutti si raccomandavano che avesse la massima cura di quel particolare Signore, che lo assecondasse, che lo stupisse...insomma, alla povera Myricae era stata buttata addosso una responsabilità forse troppo grossa per le sue spalle.
"Eccoti. Myricae, giusto?"
Sicuramente l'uomo non brillava per bellezza, questo era poco ma sicuro: era giovane in un certo senso, con una capigliatura biondina e piccoli occhi azzurri. Il naso era piccolo mentre le labbra grandi e formose, tuttavia ciò che subito saltava all'occhio nel suo aspetto era l'abbondante strato di grasso che lo ricopriva. Tanto che sembrava facesse fatica persino a parlare, prendendo fiato tra una frase e l'altra. Le mani ingioiellate erano quasi violacee per evidenti disturbi alla circolazione e gli anelli chiudevano le dita a formare dei piccoli salsicciotti.
"Sei bella.". -
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La spazzola scivolava dolcemente tra i lunghi e lucidi capelli di Myricae. Non appena l'arnese arrivava alle punte, il braccio della ragazza tornava su in un batter d'occhio. E il pomeriggio passava con quel movimento incessante, malinconico, ma al tempo stesso rilassante. La quiete venne bruscamente interrotta quando i denti del pettine incrociarono un piccolo e innocuo nodo, nascosto nella chioma della donna. Così Myricae iniziò a tartassarlo, insistendo ripetutamente con l'oggetto, finché anche quella minima e impercettibile imperfezione non finì per svanire nel nulla. E la quiete era quindi stata ristabilita.
La ragazza era seduta di fronte a un vecchio specchio. Le estremità metalliche, furbescamente dipinte con una vernice dorata per ingannare l'occhio dei meno attenti, era leggermente arrugginita e la lastra di vetro presentava qualche spaccatura qua e là.
<< E' il turno del Dolore, viaggiatore senza onore. >> lesse ad alta voce quanto aveva scritto fino a quel momento.
Amava comporre poesie ammirando la sua figura allo specchio. Era come se al posto di vedere il suo corpo, riuscisse a vedere la sua essenza, la sua storia.
<< E' il turno della Noia, boia... >> chiuse un attimo gli occhi per trovare le giuste parole << ...che sangue ingoia. >>
<< Questa è la Vita, bandita ben travestita. >>
Dopo ore di trucco e parrucco, si alzò dalla sedia, come una colomba che spicca il volo per la prima volta, e raggiunse il comodino, dove custodiva gelosamente i suoi componimenti. Afferrò un taccuino e annotò le frasi che le erano venute in mente.
E' il turno del Dolore,
viaggiatore
senza onore.
E' il turno della Noia,
boia
che sangue ingoia.
Questa è la Vita,
bandita
ben travestita.
Myricae mise momentaneamente da parte la vena poetica per dedicarsi all'unica cosa in grado di riempirle lo stomaco: l'amore. Indossò un lungo abito azzurro di seta, con dei fiori bianchi ricamati sul corpetto, e raggiunse la camera a lei riservata. Era una stanza sfarzosa e pulita, completamente diversa dalla baracca di legno in cui il proprietario la faceva vivere.
Dopo qualche istante Layla, esperta prostituta che dirigeva il locale in assenza del Capo, presentò alla ragazza il primo cliente della giornata, un cugino dei Taentheon. Al solo pensiero Myricae rabbrividì. Odiava i ricchi, li odiava più di ogni altra cosa al mondo. Non perché disprezzasse il denaro, ma per il semplice fatto che sapeva che la loro fortuna era dovuta alla sfortuna di qualcun altro, come lei ad esempio.
Quando l'uomo fece il suo ingresso nella stanza, i pensieri della donna vennero confermati. Tutto quel grasso la schifava. La gente moriva di fame per strada e lui invece continuava a ingozzarsi di pietanze raffinate. Quello che lui mangiava in un giorno, la povera gente lo mangiava in un mese. Come avrebbe fatto a fare l'amore con lui? Si sarebbe dovuta arrampicare sulla pancia per arrivare ad accarezza il suo flaccido viso.
<< Eccoti. Myricae, giusto? >> domandò ingenuamente.
La donna cercava sempre di capire chi aveva di fronte. Doveva decifrare il suo sguardo per sapere cosa voleva esattamente, in che modo voleva farlo. Lui sembrava pacato, non volgare e prepotente come molti suoi simili. Questo non toglieva il fatto che era un immenso sacco di patate. Alla fine optò per ricoprire il ruolo dell'innocente ragazza, così annuì alla sua domanda.
<< Sei bella. >> proseguì lui.
Con lo sguardo rivolto verso il basso, Myricae si avvicinò lentamente a lui e molto delicatamente iniziò a spogliarlo, senza mai incrociare il suo sguardo. Partì dal soprabito, per poi passare alla sottoveste. Sfilò faticosamente i pantaloni e l'intimo. Infine leccò sensualmente tutte e dieci le sue dita, così da estrarre con più facilità anche i preziosi anelli che aveva.SPOILER (clicca per visualizzare)616 parole
Edited by Fëfë - 20/6/2021, 10:28. -
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Capisco, siete di questa scuola eh? Beh conoscendo le colleghe la cosa non mi stupisce e d'altra parte... mi piacciono le donne che sanno prendere l'iniziativa.
Era composto, fin troppo composto per essere in quella situazione. La bella fanciulla avrebbe persino potuto sospettare di non essere riuscita a fargli alcun effetto se non fosse stato per l'evidente erezione del suo cliente.
La verità è che mi annoio considerevolmente negli ultimi tempi, tanto che ho persino preso in considerazione l'idea di avere un amplesso con mia moglie. Spero riusciate ad essere più intrigante di coloro che vi hanno preceduto.
Qualora lei lo avesse finito di spogliare l'uomo si sarebbe semplicemente sdraiato lasciando che il grasso defluisse ai lati del tronco. Era il suo mestiere e la richiesta era tanto semplice quanto complessa da realizzare: qualcosa di "intrigante". Non rimaneva nient'altro da fare se non mettersi all'opera.. -
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MYRICAE
COSA NON SI FA PER VIVERE
Myricae era abituata a soddisfare ogni genere di perversione. C'era chi amava adorare i suoi pedi, chi godeva nel farla soffrire, chi la legava al letto e fingeva di abusare di lei, chi desiderava versare della cera fusa sul suo corpo e chi invece non vedeva l'ora di farsi calpestare i genitali. Il letto era un luogo magico, dove le schiave come lei diventavano regine e i ricchi nobili semplici popolani, pronti a tutto pur di svuotare le proprie sacche scrotali.
<< Capisco, siete di questa scuola eh? Beh conoscendo le colleghe la cosa non mi stupisce e d'altra parte... Mi piacciono le donne che sanno prendere l'iniziativa. >>
Alla vista del suo corpo nudo, il pene dell'uomo iniziò gradualmente a crescere, fino a diventare un'alzabandiera. Myricae non si lasciò impressionare dalle dimensioni, perché sapeva bene che la cosa importante era saperlo usare...
<< La verità è che mi annoio considerevolmente negli ultimi tempi, tanto che ho persino preso in considerazione l'idea di avere un amplesso con mia moglie. Spero riusciate ad essere più intrigante di coloro che vi hanno preceduto. >>
La ragazza, una volta sfilato il secondo calzino, portò la mano destra al volto dell'uomo, tappandogli definitivamente la bocca.
<< Shhhh! Basta parlare... >>
Senza esitare schiaffeggiò ripetutamente con molta foga la pancia del cliente. In linea di massima, gli uomini più autoritari nella vita quotidiana, a letto erano i più sottomessi e viceversa. In questo caso decise di optare per l'umiliazione, a certi uomini piaceva essere trattati come animali.
Lo fece mettere a terra, a quattro zampe, insultandolo verbalmente. << Sei uno schifoso cinghiale obeso. Tutto questo grasso fa schivo. >>, continuava a ripetergli incessantemente. Salì poi sulla sua schiena, come se fosse in groppa a un cavallo, e riprese quindi a schiaffeggiarlo, come se volesse incitare il ronzino a galoppare. << Guarda come sei ridotto, bestia... Sei costretto ad andare a puttane perché altrimenti non riesci a svuotare le palle, schifoso animale. >>.
Conclusa la vera e propria umiliazione, si passò all'atto sessuale e ogni volta che l'uomo stava per giungere al capolinea, di botto Myricae si fermava, per farlo soffrire fino alla fine. Sotto un certo punto di vista la ragazza provava piacere nel vederlo così affannato, non perché avesse questa perversione, ma perché nella sua testa stava vendicando tutti coloro i quali avevano dedicato la propria vita nel servire questo ricco viziato.SPOILER (clicca per visualizzare)Parole: 398. -
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Difficile dire se quello della puttana fosse intuito o semplice fortuna, l'unica certezza era che sarebbe stato assolutamente superfluo scoprirlo. Nel mondo del lavoro quello che conta è il risultato e questo assioma è particolarmente valido nel mestiere più antico di tutti.
Eh?
L'uomo ci mise qualche attimo per capire quello che stava accadendo ma una volta raggiunta l'Epifania non apparve turbato dal comportamento della donna e tutto filò liscio per circa un quarto d'ora quando il mercante, provato da tutto quel moto a cui non era abituato, sembrò sul punto di collassare.
Sto per venire...
Ansimò, mentre la ciccia, resa lucida dal sudore, ballava in tutte le direzioni. La prestazione della donna sarebbe stata valutata anche in base al finale e lei lo sapeva fin troppo bene.*Ad Amplesso finito*
Mmmm, non male, non male davvero.
L'uomo aveva appena finito di rimettersi i vestiti, non senza qualche difficoltà, e ormai aveva riacquistato la sua naturale autorevolezza, tanto che la sua voce era totalmente neutra nonostante quello che i due avevano condiviso.
Fra tre giorni ci sarà una festa nella mia umile dimora e mi servirebbe un'accompagnatrice. Sono pronto a pagare tutte le prestazioni che sarete chiamata ad eseguire nel corso della giornata ed avrete ovviamente garantito il vitto, oltre ad avere un extra per l'esclusiva...
Mentre venivano elencate le clausole del contratto l'uomo diede fuoco con un acciarino ad un esca contenuta in un piccolo contenitore di argilla e subito dopo iniziò ad aspirare facendo diffondere nell'aria l'odore dell'anice.
...vi pagherò il vestito e potrete tenerlo finita la giornata lavorativa, sì, credo possa bastare. Allora? Cosa mi dite?SPOILER (clicca per visualizzare)Descrivi la parte finale della tua prestazioni e dimmi cosa vuoi fare con l'offerta del simpaticone, se accetti, se provi a contrattare un minimo, vedi tu
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MYRICAE
COSA NON SI FA PER VIVERE
Il lavoro della puttana iniziava a farle schifo. Aveva passato l'intera adolescenza, e in realtà anche parte dell'infanzia, a soddisfare persone disgustose. Perché sì, fondamentalmente al bordello si presentavano due categorie di uomini: quelli che nel giro di qualche giorno sarebbero finiti nell'altro mondo e quelli brutti, che si erano riusciti a sposare solo per via della loro ricchezza, come nel caso del cliente di turno. Le sarebbe tanto piaciuto fare l'amore con un bel ragazzo prima o poi. Le piacevano molto i biondi, quelli con i capelli baciati dalla luna, e i cui occhi avevano il colore del mare. Amava gli uomini alti e muscolosi, non troppo ricchi e non troppo poveri. In fondo cercava questo nella vita: stabilità ed equilibrio.
I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da una fitta pioggia di fluidi corporei. Stava sempre attenta a non ingerirli, visto che alcune ragazze erano state male dopo. Alcuni alchimisti sostenevano che attraverso il sesso si potessero addirittura trasmettere delle malattie, ma il proprietario del bordello aveva sempre cercato di mettere a tacere queste voci. Chissà, forse era vero...
<< Mmmm, non male, non male davvero. >> concluse l'uomo, evidentemente soddisfatto.
A volte Myricae credeva di essere asessuale. Non perché non le piacessero gli uomini o fare l'amore. Anzi, l'amore le piaceva molto, sia con uomini che con donne. Semplicemente, una volta concluso l'atto, si sentiva profondamente insoddisfatta. Le sembrava di essere impotente, fragile.
<< Fra tre giorni ci sarà una festa nella mia umile dimora e mi servirebbe un'accompagnatrice. Sono pronto a pagare tutte le prestazioni che sarete chiamata ad eseguire nel corso della giornata ed avrete ovviamente garantito il vitto, oltre ad avere un extra per l'esclusiva... >>
La ragazza si voltò verso di lui. Si era vestito e sembrava un'altra persona. Così sì che sembrava un vero aristocratico. Se i suoi amici avessero visto tutte le porcate che amava fare in quella stanza...
<< Sei molto gentile. >> disse, senza nemmeno impegnarsi a fingere.
L'idea di partecipare a un evento in cui avrebbero preso parte altre centinaia di persone come lui non la entusiasmava, ma chissà, magari avrebbe allargato il suo giro di clienti in questo modo. Forse si sarebbe anche potuta divertire, se solo lo avesse veramente desiderato.
<< Vi pagherò il vestito e potrete tenerlo finita la giornata lavorativa, sì, credo possa bastare. Allora? Cosa mi dite? >> domandò l'uomo, in attesa di una celere risposta.
<< Non vorrete forse presentare la vostra dama senza un bel gioiello al collo... >>SPOILER (clicca per visualizzare)parole: 417. -
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L'uomo roteò gli occhi verso l'alto; era evidente che quella fanciulla volesse ricavare il massimo possibile dalla situazione, ma per sua fortuna poteva permettersi un vestito e molto di più per la soddisfazione di un capriccio. Frugò nelle tasche del panciotto fino ad estrarne una collana in vetro ambrato e oro giallo per poi consegnarla nelle mani della prostituta; probabilmente Myricae non era esperta di gioielli, ma quell'affare doveva valere parecchio, poco ma sicuro.
"Viene da Myr. L'avevo presa per mia madre, ma sinceramente credo che stia meglio sul tuo collo. Puoi tenerla fino alla serata."
Era abbastanza insolito che un bene di tale valore venisse affidato con tanta sicurezza nelle mani di una meretrice, maDesk non ha postato in tempo e quindi va bene cosìevidentemente la ricchezza dell'uomo era ben più di quanto la fanciulla potesse immaginare.
"Da Lohassin troverai un credito di 40 ori, compra quello che preferisci. E presentati da me al tramonto del sole, non farai fatica a trovare il palazzo dei Taentheon suppongo."
Sicuramente una prestazione interessante, dunque.
-.-
Myricae avrebbe avuto tre giorni per prepararsi all'evento e di certo le cose da fare erano molte; innanzitutto cercare un vestito che si abbinasse al prezioso gioiello e ai suoi colori, preparare la sua pelle ed i suoi capelli, decidere se rivelare o meno la serata ai proprietari del bordello...
oppure intascarsi la collana e trovare il modo di andarsene da lì e da quel grasso depravato.SPOILER (clicca per visualizzare)La collana è quella da 72 pezzi d'oro qui.
Se vuoi andare arriva pure al palazzo al tramonto, scegli te vestito e tutto.
Se vuoi fare altro...enjoy!. -
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MYRICAE
COSA NON SI FA PER VIVERE
L'uomo era visibilmente scocciato dalla richiesta di Myricae. Nonostante non avesse espresso verbalmente questa sua sensazione, la ragazza lo poteva leggere nei suoi occhi. Lui la invidiava, probabilmente. Invidiava la sua bellezza, il suo fascino e la sua giovinezza. E lei invidiava lui. Invidiava la sua ricchezza, la sua libertà e i suoi privilegi. Perché la vita è questo: nient'altro chi invidia, una brutta bestia che colpisce tutti, sia chi ha sia chi non ha, perché c'è sempre qualcosa, qualche piccola cosa, che manca a ognuno di noi. Un piccolo tassello in grado di completare il grande puzzle della vita, nascosto da qualche parte nelle viscere della nostra anima.
Alla fine l'uomo si arrese ed estrasse dal taschino un piccolo ciondolo in vetro ambrato e oro giallo. La ragazza lo sfiorò con la punta delle dita e lasciò che fosse lui a metterglielo al collo. Era magnifico, il più bel gioiello che avesse mai visto.
<< Viene da Myr. L'avevo presa per mia madre, ma sinceramente credo che stia meglio sul tuo collo. Puoi tenerla fino alla serata. >>
Myricae cercò un contatto visivo e, un po' imbarazza, sorrise ringraziando.
<< Da Lohassin troverai un credito di 40 ori, compra quello che preferisci. E presentati da me al tramonto del sole, non farai fatica a trovare il palazzo dei Taentheon suppongo. >>
Tre giorni dopo...
Myricae sedeva alla sua scrivania. Il vento accarezzava i suoi capelli e la luce del sole illuminava il foglio sopra cui stava scrivendo le sue amate poesia. Chissà se un giorno sarebbe riuscita a fare dell'arte poetica un lavoro...
<< La Vita è una finzione,
un'ossessione, un'esplosione.
La Morte è la soluzione,
la ragione, la missione. >>
La ragazza lesse ad alta voce quanto aveva scritto fino ad ora. Non male, in linea con lo stato d'animo del momento, malinconico e rassegnato.
Ormai la sua compagna di stanza, una prostituta più vecchia e più brutta di lei, ci aveva fatto l'abitudine.
<< Come fai a vivere con questo umore, sorella? >> spesso le chiedeva, come se ci fosse una risposta educata a quella domanda così idiota. Tuttavia, Myricae si tratteneva sempre, anche se qualche volta avrebbe tanto voluto risponderle qualcosa del tipo:
"Come cazzo faccio a essere felice, positiva, di buon umore dopo tutto quello che ho passato? Dov'erano la fortuna, la gioia, la fede quando il mondo mi è crollato addosso? Te lo dico io dov'erano: a farsi i cazzi propri. Io non ho chiesto di essere messa al mondo e, se avessi potuto farlo, non lo avrei certamente scelto..."
L'unico aspetto positivo era che in quel giorno il suo futuro sarebbe potuto cambiare, per sempre. L'invito alla festa dei Taentheon rappresentava la sua occasione. Avrebbe potuto non presentarsi alla festa e utilizzare quell'arco di tempo per imbarcarsi su una nave diretta ad Occidente e fuggire lontano, verso terre ricche e sconosciute. Altrimenti avrebbe potuto fare ciò che meglio le riusciva dopo la poesia: sedurre. Se si fosse impegnata, sarebbe riuscita a far innamorare il cliente di lei e lui per pietà l'avrebbe comprata dal suo attuale padrone, liberandola per poi incatenarla nuovamente. In ogni caso, decise di rimandare la decisione a più tardi.
Una volta ricevuto il permesso del proprietario del bordello e dopo essere passata da Lohassin ad acquistare una veste da ricevimento in seta con il credito lasciato dal cliente ed essersi pettinata e truccata, raggiunse la festa, sperando che qualche Dio lontano le suggerisse la prossima mossa o, quantomeno, che quale ricco uomo presente alla festa, guardandola, avesse un minimo di compassione in fondo al cuore e decidesse di salvarla da quella vita così sprecata.SPOILER (clicca per visualizzare)parole: 605. -
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La residenza del suo attuale cliente era a dir poco straordinaria. Per dimensioni rivaleggiava con molti degli enormi templi della città e sicuramente era più imponente di quasi tutte le altre ville dei ricchi mercanti della città. Quello che stupiva era la sua struttura, perfettamente quadrata e con quattro torri che si ergevano negli angoli. Qualunque fosse la pietra usata per costruire il complesso essa era stata completamente ricoperta da smalti dal colore intenso che donavano all'intera struttura un caratteristico colore rosso
È pregata di presentarsi ad un'ora dal mezzodì presso la porta orientale del palazzo.
Quella nota le era stata fatta recapitare sul suo luogo di lavoro da parte del suo mecenate. Scoprì quella stessa mattina che la porta orientale era adibita ad entrata del personale. Dopo una decina di minuti passati in una specie di sala di attesa venne fatta accomodare in un piccolo studiolo dove, intento a controllare i documenti, si trovava il Taentheon
Cercherò di essere molto rapido perché ho poco tempo a disposizione. Come ho già detto verrai pagata per ogni prestazione effettuata ma non sarò certo io il cliente da soddisfare... mi riferisco ai miei carissimi ospiti ovviamente.
Non sembrava particolarmente interessato a lei in quel momento, anzi, era tutto preso dal suo libro mastro e dai dettagli da fornire a Myricae
Ospiti che sono anche onorevoli colleghi. Se fra le tue braccia dovessero rivelare qualche informazione utile... credo tu sia abbastanza scaltra per capire cosa farne no? Non ti nascondo che è il motivo principale della tua presenza quest'oggi. Fatti valere e potrei portare una svolta nella tua vita.
Tirò ancora una volta da quella specie di pipa di argilla.
Questo è tutto, tireremo le somme a fine giornata.
La festa vera e propria era iniziata poco dopo all'interno del cortile dove una miriade di uomini eleganti si muovevano caoticamente da una portata esotica all'altra fermandosi, di tanto in tanto, per chiacchierare. Qualcuno ogni tanto si faceva accompagnare da qualche parte da una ragazzetta per poi sparire per qualche tempo. L'unica cosa certa era che il suo lavoro aveva avuto inizio.SPOILER (clicca per visualizzare)Ricordati gli eventuali calcoli per i tiri seduzione.
Sono qui per dubbi e perplessità
Da qui in avanti dipenderà da te e dai tuoi tiri, buona fortuna
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Questa quest ha raggiunto il 100% di ritardo, per cui passo a chiuderla.
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1 punto Diplomazia
Attrazione +3.
Cosa non si fa per vivereQuest Myricae |
