La legge del mercato

"Merda..."

Aveva controllato più e più volte e i conti non tornavano. Durante l'assalto alle Stepstones aveva ammassato praticamente i prigionieri l'uno sopra l'altro, incurante delle condizioni; dopotutto non c'era voluta che qualche ora per eliminare ogni resistenza dorniana. Ora però aveva in mente di viaggiare fino alla Baia degli Schiavisti (pareva il posto più adatto per vendere degli schiavi) e in quelle condizioni i coloni catturati non avrebbero resistito tutti quei giorni di viaggio. Non apprezzava l'idea di dover chiedere a Salladhor un altro favore: ora che la zona era tornata in controllo pirata, la mossa migliore era accrescere le proprie forze piuttosto che continuare ad essere un sottoposto del Principe del Mare Stretto. Ma la realtà dei fatti era che il pirata era ancora un'avversario ben al di là delle sue forze al momento, con tutti quegli uomini al suo servizio; specie con Dorne che probabilmente avrebbe presto contrattaccato una volta saputo della ex-colonia.
Si diresse quindi da Tsalaa, che in mancanza del capitano amministrava il volere di Saan. Per quanto si potesse amministrare una terra di pirati. Lo trovò alla taverna dell'isola dove stava, come suo solito, assaporando la sua esotica pipa fumandosi chissà che cosa. Dagon gli fece un cenno con la testa e, ordinati un paio di bicchieri, gli si sedette di fronte.

"Ho intenzione di andare alla Baia degli Schiavisti per liberarmi di quei pesi morti dorniani. Conosci un buon posto in cui venderli?"

Niente giri di parole. Tra i due si era formato un buon rapporto e quel genere di cazzate non era proprio il suo stile.

"Inoltre... avrei bisogno di una nave in più per poterli trasportare. Me ne puoi fornire una?"

Un buon rapporto, sì. Però quello restava un pirata: sarebbe stato molto fortunato se non gli avesse chiesto una percentuale delle vendita. O se addirittura gli avesse prestato una nave data la tensione con Dorne.

Ascoltò attentamente le informazioni che Tsalaa gli fornì, bevendo di tanto in tanto un po' di vino. Ad un certo punto si limitò a scuotere la testa.

"Nah... Lys è un po' troppo vicina a Dorne per i miei gusti. Potrebbero rifiutarsi di comprare schiavi provenienti da lì; magari darmi persino qualche problema. No, amico mio, il viaggio alla Baia sarà più lungo ma almeno saprò di poter svuotare le mie stive. Si sono scelti un bel soprannome del cazzo altrimenti!"

Bevve un altro lungo sorso e poi appoggiò il boccale, ormai vuoto, sul legno del tavolo.

"Quindi quanto vuoi per il prestito della nave? Facciamo il dieci per cento del guadagno totale?"

Dagon si appoggiò allo schienale della sedia, incrociando le braccia. Ci pensò su qualche istante ma alla fine fece un cenno di assenso nei confronti di Tsalaa. In fondo era un accordo abbastanza ragionevole e l'esperienza dei pirati nel trattare con gli schiavisti gli sarebbe stata utile.

"D'accordo, affare fatto! Che nave mi puoi fornire?"

"Blaterava di dover sparire per qualche tempo, forse per far perdere le sue tracce forse per farsi dare per morto. Col cazzo che uno se ne va in giro a farci perdere tempi e denaro, ma credo che in questo caso riusciremo a salvare capre e cavoli. La nave è la vele di Giada ed il suo capitano si chiama Noho. È una lunga, se sei d'accordo lasceremo a bordo i rematori necessari ed una decina di uomini armati per controllare il tutto."


Quel Nobo pareva un tipo interessante, anche se difficile da gestire. Si stava dirigendo alla Baia anche per trovare eventuali nuove reclute e quel tipo pareva già avere diversi nemici. Ma al momento non poteva fare lo schizzinoso, non quando le risorse a sua disposizione erano così poche. Poteva solo sperare che Nobo non avesse nemici al di fuori delle Stepstones. Un dettaglio tuttavia lo incuriosì più di tutto e sul quale non riuscì a tacere.

"E che ci fa uno dei vostri con una nave del mio popolo?"

Le navi lunghe erano da sempre state le armi migliori a disposizione degli Uomini di Ferro. E per quanto esse avessero solcato i mari di quasi tutto il mondo alla ricerca di coste da razziare, era piuttosto certo che i segreti su come si fabbricassero non avessero mai lasciato le isole ad ovest di Westeros.