Le vicende del Dono di Brandon

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    23dicembre/22gennaio
    L'Alba di Caleb Stark - Essere scudieri di Ser Erik Dustin non era mai stato semplice, per nessuno, e così neanche per Caleb Stark che avrebbe potuto impararlo a sue spese nel suo viaggio verso i lontani forti della Barriera con il taciturno cavaliere. Un'avventura di caccia, brevi scambi d'opinione e grandi, immensi, momenti di silenzio e gelo lungo la traccia del Dono di Brandon. Quel cavaliere gli avrebbe insegnato a cacciare meglio, a tenere la spada in guardia, gli avrebbe parlato della Barriera e dei bruti. Quelle settimane di viaggio sarebbero state per Caleb più formative di un'intera vita passata sui libri poiché quel viaggio, la vita reale, la missione affidata a lui e a Ser Dustin, lo avrebbero forgiato per essere un cavaliere un domani. Li, in quell'occasione, avrebbe rivisto un volto noto in suo zio Arbor Stark, ranger della confraternita dei Guardiani della Notte e grazie a lui avrebbe conosciuto altrettanti confratelli di ogni ordine e grado. Ma non avrebbe conosciuto solo delle persone, avrebbe appreso anche la dura realtà della vita sulla Barriera, dei problemi che questa comportava e di come vi fosse sempre più una maggiore necessità di trovare nuovi uomini per contrastare i bruti. Ad affliggere quei luoghi erano inoltre i disertori, sempre di più, uomini diretti a sud in cerca di una vita nuova infrangendo i voti promessi. Nella settimana in cui Caleb rimase alla Barriera i ritmi, i problemi e le perplessità che affliggevano quel luogo avrebbero permeato il giovane una volta tornati a Sud.

    La caverna - Ultimo Focolare, il seggio degli Umber, era rimasto alle loro spalle mentre loro erano lì, nelle terre del Dono di Brandon, alla ricerca dei bruti come un gruppo di esploratori votati ad un fine più grande. Essere l'avanguardia aveva dei pregi, ma ora come ora ne vedevano solo che i difetti. Red Karstark e Ser Locke non si stavano rivelando in quelle giornate dei brillanti esploratori di ventura, i bruti si celavano tra le colline ma queste erano un'infinità intorno a loro. Come dei segugi sulle tracce di una preda con la Barriera a vegliare su tutti loro in lontananza lì, immobile e silente. Indizi che li avrebbero presto condotti in una caverna, su di loro gravava il peso di una missione importante, trovare i bruti non era solo essenziale ma quanto più necessario per dare una svolta alla loro campagna. Dieci contro quanti? Un rapporto misterioso che li avrebbe tenuti all'oscuro della verità per molte ore della loro ricerca. Il cadavere di un bruto, un membro del clan delle ossa, poi una galleria allagata fino a scoprire che quella caverna era in realtà una miniera d'argento! Ma presto avrebbero scoperto che la caverna non nascondeva solo l'argento, quanto anche numerosi bruti che li avrebbero tratti in uno scontro mortale per molti dei loro quanti di quella razza! Alla fine sarebbero sopravvissuti all'assalto, presero persino dei prigionieri, una magra ricompensa anzi assai cara per un'esplorazione. Il tutto per scoprire che il grosso dei bruti, con il loro capo, si celava nei pressi della Torre della Regina. A quel punto Ser Locke avrebbe rivelato a Red che l'uomo di cui parlavano - il Lord delle Ossa - era anche l'assassino del padre del giovane Karstark.

    Il ricongiungimento - Usciti dalla caverna avrebbero si sarebbero poi ricongiunti con il grosso delle truppe, un esercito quanto inadatto ai territori nei quali si stavano muovendo. Quegli uomini dell'Altopiano, circondati dalla morsa del freddo, li avrebbero sorpresi con le classiche tattiche del sud ma sarebbe spettato ora a Red guidarli in quel territorio per affrontare i bruti, per affrontare l'assassino di suo padre. Giunto a colloquio con Vortimer Crane, signore di quell'esercito, col quale avrebbe concordato il piano di come attaccare i bruti e farli soccombere in una morsa letale tra i vari eserciti a loro disposizione. Ora la loro priorità era ricongiungersi con gli Umber, schiacciando i loro nemici da sud, sfruttando la presenza degli Stark e la loro alleanza con i clan delle montagne.

    Chi ha paura del lupo non entri nel bosco - Il paesaggio davanti agli occhi di Caleb era mutato, i villaggi svuotati, le genti scomparse e migrate. Lo spettro dei bruti affliggeva i territori del Dono di Brandon e lo Stark lo percepiva. Il suo arrivo a Torre della Regina non sarebbe stato facile, giorni di viaggio freddi e gelidi e l'accoglienza forse ancora più inospitale di quanto fino ad allora avessero cavalcato. La sua decisione di consegnarsi ai bruti non era stata per nulla semplice ma il Clan delle Ossa li aveva accerchiati. Il suo incontro con il Lord delle Ossa non sarebbe stato cordiale, due caratteri incompatibili, focosi in una landa gelida, a tal punto che alla sola provocazione del lupo il bruto avrebbe sferrato un fendente! Uno scontro tra pari? Signore vs Signore ma con la partecipazione inattesa di un terzo ospite: il drago di Raeghar! Questo mentre intorno la battaglia stava per iniziare, una carica di Guardiani della Notte da nord e dei Clan delle Montagne da sud, Torre della Regina sarebbe salita alle cronache ancora una volta nella storia del Continente Occidentale. L'alleanza del Nord non avrebbe avuto vita facile in quella battaglia per la libertà contro un migliaio di bruti agguerriti e assetati di sangue mossi dall'invidia e dalla crudeltà. Alla fine, con l'arrivo di ulteriori uomini dal Sud, l'avrebbero avuta vinta ma a caro prezzo fino a veder lo stesso Caleb sbilanciarsi su di un lato del cavallo ma da quel giorno sarebbe divenuto 'lo sterminatore di bruti'.

    Il drago senz'ali non può voltare - Un Re in una landa senza signori, la neve, il sangue e il fetore di morte. Il Dono di Brandon era una terra desolata e forse inospitale a causa di quanto stava accadendo. La sua destinazione era Porto Bianco, una destinazione lontana nell'immenso Nord. Seppur sovrano dei Sette Regni restava umano, stanco e bisognoso di riposo fino a crollare per trovarsi poi, all'alba della mattina seguente, circondato da uomini bruti armati pronti a catturarlo e portarlo con loro, servì a poco lottare, anche un Re perse innanzi alla schiacciante superiorità numerica.

    Giugno 285 a.a.
    Rose nei tunnel - La lettera tanto attesa dall'Altopiano finalmente giunse. La grazia dei Tyrell avrebbe interessato i numerosi disertori e sarebbe stata Aconé in persona a recarsi alla Barriera per comunicarla ai corvi e a quanti attendevano quella risposta nonostante fossero più d'uno i motivi che l'avrebbero potuta tenere lì, a Grande Inverno. La Lady delle rose avrebbe quindi salutato l'uomo del Nord e con una scorta scelta si sarebbe diretta alla volta del Castello Nero al fianco di Sir Crane. Durante il lungo cammino la giovane fanciulla ne avrebbe approfittato per farsi insegnare al meglio a combattere a cavallo, un'abilitato così rara tra le donne che l'avrebbero resa quasi unica. Attraversarono poi diversi luoghi, particolari e con dettagli storici non trascurabili, ma anche luoghi dove i ricordi di eventi lieti e non le sarebbero potuti riaffiorare alla mente. Il sedicesimo giorno, infine, arrivarono a Città della Talpa e lì Aconé concordò con il suo ufficiale la strada da intraprendere per andare a parlare con i disertori nella città del sottosuolo. Al suo fianco uno dei prestanti soldati di suo padre con il quale, camuffandosi, si inserì da prima nella locanda e poi nei livelli sotterranei fino ad incontrare Sir Hadray, già cavaliere dell'Altopiano, comunicando lui della grazia ma apprendendo anche di quanti disertori si fossero dati al banditismo e in che luoghi. Il suo viaggio sarebbe poi proseguito al Castello Nero, quindi l'incontro con il Lord Comandante Lyon Lannister e la scoperta della morte del precedente comandante. Sistemate le truppe la giovane rosa avrebbe poi marciato con un migliaio di uomini contro i disertori di Icemark. Grazie alla mappa fornitagli presso il Castello Nero gli uomini in verde ebbero la possibilità di condurre a buon fine una sortita e limitare così le perdite umane da ambo le parti. Del resto erano disertori, forse briganti, ma brigati d'onore e di parola a tal punto da riconoscere le azioni e la buona volontà della loro Signora a tal punto da giurarle fedeltà, ma a lei, non al Lord suo padre. Aconé quel giorno si riportò a casa 1610 uomini, guerrieri, servitori leali, sudditi che avrebbero rivisto casa.

    Trentatré giorni di rosso - Il viaggio di ritorno sarebbe stato lungo, freddo, ma costruttivo. Un mix di ricordi ai morti delle battaglie del Nord e della Barriera, lo spazio per i caduti e per i vincitori gloriosi che si erano fregiati delle gesta eroiche. Un pensiero al rapporto tra Lady Aconé e Red Karstark, le sue imprese e i suoi comportamenti non propriamente consoni di un Signore del Sud. Quindi il pensiero a Caleb, il suo Lord, e quanto aveva svolto in quelle terre. Quel viaggio le avrebbe riempito la mente prima di poterlo rivedere, prima di poter varcare nuovamente le porte di Grande Inverno.




    Edited by LucianiGDR - 16/2/2022, 14:31
     
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