Dove non arriva la vista, arriva l'udito

Un corvo viaggiatore si posò sul parapetto del terrazzo in cui studiava Maestro Damius. Portava una missiva che penzolava dal collarino, sorretta da una fascetta ben annodata. La brezza mattutina era a tratti gelida, sintomo di cattive notizie. In quel preciso momento Braxon era in cucina, intento a pulire alcune verdure che sarebbero servite per il pranzo.
Un boato fece tremare il palazzo. Braxon sfiorò con la lama del coltello il polpastrello del pollice, la pressione leggera ma rapida, causata dallo scatto di spavento, provocò un piccolo taglio su di esso. Immerse il dito nell'acqua fredda posta nel catino in cui veniva pulito il coltello, serviva ad alleviare il dolore. L'operazione durò pochi secondi, Braxon rimase esterrefatto dal boato e ne seguì la provenienza, facendo mente locale e cercando di comprendere da quale parte del palazzo provenisse. In quel momento era solo in cucina, il cuoco aveva approfittato della sua presenza per andare a fare i propri comodi, prima di tornare per ultimare la preparazione. Sarebbe stato un gioco da ragazzi per Braxon allontanarsi dalla cucina e girovagare senza destare sospetti alcuni. Un boato del genere lo può causare soltanto un portone di grosse dimensioni. Pensò il ragazzo, mentre si dirigeva in maniera poco affrettata verso la sala grande, in cui Lord Arthur era solito tenere riunioni ed eventi di grande portata. Potrebbe essere arrivato qualcuno di importante. I pensieri di Braxon erano composti da molte domande, ma era propenso a credere che fosse arrivato in visita qualche altro Lord di chissà quale altro feudo. L'estrema curiosità di Braxon lo spinse verso la sala. Quando la raggiunse, si parò di fronte a lui un portone alto qualche metro, in legno e metallo, che lo separava dal fratello rintanato all'interno della stanza. Immaginava che all'interno della sala ci fossero le guardie di Lord Arthur, tranquillamente accomodato sulla sua poltrona nobiliare al fianco di qualche Lord o Lady, arrivata da lontano al suo cospetto. Non riusciva a immaginare altro. Seppur avesse una grossa fantasia, poiché le sue poche conoscenze del mondo esterno lo aiutavano a creare e sviluppare nuovi mondi, questa era la realtà, e lui la conosceva in maniera limitata.
Braxon decise di avvicinarsi al portone e di provare a origliare, incuriosito, sperando che i suo udito non lo tradisse e che nessuna guardia lo trovasse.

Braxon riuscì a origliare, assimilò il discorso e rimase colpito dalla notizia. Le parole del fratello, che era spaventato da una guerra, non lo rincuorarono. Se anche Lord Arthur provava timore, allora sarebbe stato lecito provarne di conseguenza. Forse sarebbe stato più furbo farsi gli affari propri, pensò Braxon. Il ragazzo venne interrotto da da una voce proveniente dal corridoio alle sue spalle. Non riuscì più a concentrarsi sull'interno della sala, rischiava di essere trovato a origliare, pensò che a quel punto sarebbe stato meglio trovarsi direttamente sul campo di battaglia, piuttosto che punito da Lord Arthur. Si sentiva braccato e doveva agire. Non devo farmi trovare qui, Braxon ebbe poco tempo per decidere cosa fare, aveva poche alternative, avrebbe potuto allontanarsi dal portone e dirigersi direttamente verso la guardia, inventando una scusa appena l'avrebbe incontrata, oppure avrebbe potuto optare per la fuga, nella direzione opposta, sperando di non essere sentito o visto da altre guardie. Mise da parte i pensieri che lo affliggevano, memorizzò in un attimo il discorso fatto dal fratello e decise che avrebbe approfondito in seguito la questione. Ora sarebbe stato meglio evitare di essere colto in flagrante. Si staccò dal portone e decise di andare incontro alla guardia, non prima di strapparsi qua e la la maglia che indossava. Farò finta di aver strappato gli abiti di lavoro a causa di un incidente e che stavo cercando aiuto. Funzionerà, mi basta essere convincente, d'altronde basterà essere gentili con la guardia e ringraziarlo di essere, fortunosamente, passato di lì. Forse sarebbe stato rischioso, ma Braxon era sicuro che correre dalla parte opposta sarebbe stato troppo rumoroso e se c'era una guardia dietro di lui, perché on ci sarebbe dovuta essere anche negli altri corridoi? La fortuna lo graziò fino a quel momento, ora era necessario prendere in mano il proprio destino. Si fece coraggio e si avviò verso la guardia, avanzando a tentoni, simulando di essere scioccato.

Braxon vide il soldato fermarsi, decisamente confuso in volto. Capì che aver strappato i suoi abiti stava funzionando. Riuscire a fregare un soldato addestrato non era una sua competenze, solitamente era Shyden a prendersi gioco degli altri.
Cosa fare ora? Fu il soldato a interrompere un silenzio divenuto quasi imbarazzante, chiedendo se avesse dovuto annunciarlo al fratello. Avrebbe comportato l'interruzione della sua discussione, ma forse, entrando in maniera repentina in quella sala, avrebbe sentito altre parole. D'altro canto l'alternativa sarebbe stata quella di farsi accompagnare fuori, a quel punto non sarebbe più riuscito a divincolarsi nei corridoi per tornare ad ascoltare, o meglio, rischiava di non fare in tempo e trovare la stanza già vuota. Mi farò annunciare. Decise Braxon, senza pensare a quale scusa rifilare al fratello.

"Ser... come posso chiamarvi? Mi potete annunciare a Lord Arthur. Grazie."

Braxon cercò di essere il più convincente possibile, scandendo le parole in maniera confusa, per non destare sospetti. Una volta entrato, farò silenzio e aspetterò finché non mi verrà concessa parola. Devo solo inventare qualcosa, come uno svenimento improvviso mentre lavoravo. Ah certo! Magari aggiungendo che appena sono rinvenuto erano scomparse delle scorte! Mio fratello è troppo occupato per dar retta a queste cose, mi dirà di tornare a lavoro e cercare chi è stato. Però nel frattempo posso tentare di chiedere di essere scortato. Se sarò fortunato, mi farà scortare da qualcuno che sta accadendo. Braxon osservò la postura del soldato e percepì molto autocontrollo.

"Avrei bisogno di un po' d'acqua."

Braxon inscenò un mancamento, aggrappandosi all'uomo eretto di fronte a lui e chiedendo dell'acqua. Forse il soldato avrebbe affrettato l'ingresso in sala, il che sarebbe servito per cogliere con maggior sorpresa il fratello e i suoi consiglieri. Se fosse riuscito nel suo intento sarebbe stato molto fiero di quella prova attoriale incredibile. Ormai si era cacciato in quella situazione la curiosità era troppo alta per mollare tutto.