Dagon Grejoy

"Ah sei arrivato!"

"Non che ci sia troppo da fare qui."

"Forse la recente conquista ti ha solo reso pigro... cosa che io posso risolvere."

Iniziò quindi a sciogliere i lacci della tela che avvolgeva l'arco, o gli archi, stando a ciò che via via venne scoperto. Nella società degli Uomini di Ferro non erano mai stati molti gli individui che si approcciavano al mondo delle armi a distanza: non era certo proibite ma in molti le vedevano quasi come "armi da codardi". Su quelle coste straniere tuttavia Dagon si era ben presto reso conto di quanto potessero utili in un combattimento navale e Tsalaa si era reso disponibile ad insegnarli ciò che sapeva. Almeno in questo modo avrebbe avuto qualcosa da fare prima dell'abbordaggio, invece di stare con l'ascia in mano come un perfetto coglione.

"L'arco, arma da lancio per eccellenza, antico come l'uomo stesso, ma semplice nel funzionamento e, nella sua versione base, anche nella realizzazione."

Scostò definitivamente la stoffa, rivelando un lungo legno praticamente dritto ed uno decisamente più curvo. Non assomigliavano a nessuno degli archi che avesse visto, ma... Certo, mancava la corda.

"Iniziamo col dire che possono essere fabbricati solo con certi tipi di legno e, in altri casi, utilizzando insieme a questo particolari lamine d'osso. A prescindere dal materiale, è buona norma conservarli così, senza la corda, per non snervarne i flettenti."

Indicava via via le parti dell'arco, badando che lui fosse concentrato e con lo sguardo fisso sui micidiali strumenti di morte.

"Il legno deve essere resistente, ma abbastanza elastico da resistere alla flessione: l'impugnatura sta chiaramente al centro e da questa, appunto, partono i cosiddetti flettenti. Qui in cima puoi vedere gli incavi che servono ad agganciare la corda... Sai cosa si usa per realizzare le migliori?"

Gliene passò una, ed era abbastanza rigida, formata da diversi piccoli filamenti intrecciati tra loro.

"Non assomiglia ad alcuna fibra vegetale che abbia mai visto, che sia un qualche tipo di pellame?"

Annuì con un cenno del capo.

"In un certo senso. Alcuni usano ancora filamenti di lino, altri addirittura capelli umani, ma per la maggior parte vengono usati tendini animali. Più filamenti usi nella realizzazione della corda, più questa sarà resistente ed elastica. In zone come questa, consiglio sempre di nutrirle con della cera, in modo da prolungarne la vita."

"Magari terrò un occhio aperto la prossima volta che andrò per mare..."

Lo esortò a continuare con un cenno della mano, restituendogli la corda.

"Dagon, è buon senso quello che sento? Che sorpresa!"

Scherzò, sollevandosi per compiere una vera e propria magia: prima che il ragazzo potesse rendersene conto, usando sia le gambe che le braccia incordò l'arco ricurvo.

"Sì, te lo mostrerò la prossima volta. Ora concentrati: quello curvo, e quello riflesso, sfruttano gli stessi identici principi, ma grazie al connubio tra forma e materiali migliori permettono di caricare maggior forza sui flettenti. La cosa, come puoi immaginare, imprime una velocità maggiore alla freccia, nonostante le dimensioni contenute dell'arco in sé: rispetto ai tradizionali sono migliori sotto tutti i punti di vista, e possono agevolmente essere usati da cavallo, se si ha la giusta coordinazione."

"Balle, non ci credo!"

"Quando mai ho raccontato storie? I Dothraki, per quanto i guerrieri continuino a preferire il corpo a corpo, impiegano alcuni arcieri a cavallo nelle razzie, e non sono affatto piacevoli da affrontare".

Parlava come se l'avesse sperimentato sulla propria pelle, che in effetti era costellata qui e là di cicatrici più e meno grandi, ma non aveva mai voluto rispondere alle domande che le rivolgeva sulla sua sfera privata. Beh dubitava che avrebbe mai combattuto uomini a cavallo sulle sue navi!

"Detto questo, esistono differenze nel modo di utilizzo, proprio dal lato pratico: alcuni tengono la corda in un certo modo, altri si aiutano con speciali anelli e magari sfruttano la mano dell'impugnatura per reggere altre frecce. Alcuni poi la poggiano direttamente sul dorso della mano, ma esistono anche archi con un incavo ricavato nell'impugnatura. Vedremo tutto a tempo debito, adesso tieni, saggiane il peso e la qualità. Hai presente le frecce? Sapresti dire quanti tipi di punte conosci e quali sono più adatte a penetrare le armature?"

Continuarono per un bel po', parlando di questo e altro: imparare tutto sull'arco era troppo complesso perché potessero esaurirlo in un pomeriggio, ma a onor del vero è giusto dire che Dagon perlomeno ci provò.