Quattro chiacchiere sul lungofiume

Quest Dudu

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    Quella mattina, Lord Beric Dondarrion aveva portato al figlio una pergamena, scritta con una grafia elegante.
    Sembra che il principe di Dorne si sia impazzito del tutto. Ha deciso che ora che il drago è vivo e vegeto, offrirsi come cena è un'ottima idea. Spiegò divertito mentre il figlio la leggeva. Chissà cosa gli passa per la testa...

    I lord Dorniani ovviamente non parteciperanno ad una celebrazione del genere. Ma io invito anche tutti i lord dei Sette Regni a pensarci bene dieci volte prima di recarsi nella capitale con le proprie famiglie al seguito: le vostre figlie e le vostre sorelle potrebbero non lasciarla più, qualora si presentasse un'unione vantaggiosa per la Corona. E poco importerebbe se voi non foste d'accordo... le promesse di un defunto e una cavalcata a dorso di drago risolverebbero ogni cosa.

    Andatosene Lord Beric, Duncan avrebbe avuto modo di leggere in pace la missiva, le parole aspre del Principe Martell che avevano tutta l'aria di voler stravolgere la quiete dei Sette Regni... Di nuovo.
    Il Principe si rifiutava di riconoscere come legittimo il matrimonio reale. Quali sarebbero state le ripercussioni di ciò sulla corona? Poteva davvero, un regno reduce da una guerra civile che non si era ancora conclusa, sopportare un simile colpo?

    Ma niente più prese in giro. Dorne ha una dignità.

    Nel silenzio delle sue stanze, Duncan avrebbe potuto riflettere a lungo su quelle argomentazioni.
    Ma... Cos'era quell'odore? Gelsomino?
    Se il cavaliere avesse cercato l'origine dell'olezzo, avrebbe trovato un piccolo biglietto ripiegato più volte e nascosto sotto ad alcune carte della scrivania.

    Fiume delle rapide nere, a mezzanotte
    Non c'era molto da interrogarsi riguardo chi fosse il mittente.

    ******


    Quella notte, sulla sponda del fiume, appena visibile alla luce della luna, una figura nera attendeva il Dondarrion.
    Immagino. Disse una voce ormai fin troppo familiare. Che voleste parlarmi, Duncan Dondarrion.
     
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    Approdo del Re


    -"Lord Varys", disse Duncan in un sussurro.
    Una leggera bruma traspariva dal pelo dell'acqua; l'ultima volta che Duncan vide quella striscia di baia il fuoco ne ghermiva ogni fianco, come un'amante insoddisfatto, le cose cambiavano rapidamente in questi giorni.
    -"Sono contento di vedervi", disse ironico rivolgendo lo sguardo altrove.
    Il passo del Lampo era leggero, felpato; il tipo di movimento perfetto per essere seguito da un interlocutore.
    -"Ditemi Lord Varys", disse chiudendo il mantello attorno al corpo, "Sono stato un bravo suddito?"; nella voce di Duncan il sarcasmo continuava a fluire.
    Una risata, sommessa dal Lampo stesso; "Non lo sono stato Lord Varys.. Eppure Sono stato un suddito migliore di molti altri.. Temo.. Più importanti di me"; a cosa si stava riferendo Duncan?
    Nella mente del Lampo non passò solo il ricordo di un giovanissimo Mattew Martell, compagno di banco al Tempio di Baelor durante le celebrazioni delle Nozze di Fuoco.
    -"Ci sono dei problemi nei Sette Regni.. Lord Varys.. Sono certo li stiate già gestendo", disse cercando l'ombra pingue con la coda dell'occhio, "Eppure credo sia mio compito accertarmi sappiate di ulteriori questioni..", il Lampo, alla fine, fermò il passo e si voltò verso Lord Varys.
    -"L'Uncino è stato pacificato.. Ciononostante.. La battaglia dell'Uncino si sarebbe potuta evitare.. Dei mercenari Essosi hanno tentato di rapirmi.. Uno di loro è al mio seguito.. Ha riferito di informazioni precise.. tutto fa intendere.. Sia stata una vendetta.. La vendetta di mia zia".
    Lo sguardo duro di Duncan si fermò sul volto del Ragno.
    -"Ho scioccamente riferito le mie idee ai Lord della Tempesta.. In un momento..", Duncan esitò, ma decise alla fine di vuotare tutto il sacco, "In cui ho pensato che questa informazione potesse portarmi vantaggio".
    Duncan fermò una seconda volta il suo sguardo su Lord Varys; non era facile mostrare tutta l'onestà di cui era capace, era però altresì necessario.
    -"Lord Varys.. La vostra priorità è sempre stata tenere al sicuro il Regno.. Proprio per questo motivo.. Ho scelto di affrontare questo discorso con voi.. E non con Re Rhaegar".
    Gli occhi del Lampo si guardarono attorno, muovendosi veloci come gatti tra i vicoli; un brivido lungo la schiena convinse il Lampo a proseguire lungo il sentiero a lato del fiume.
    -"Un Regno è come una donna.. Prenderlo con la forza e mantenerlo con la paura.. Non porta alla felicità", disse sentenzioso, "Ho tentato di prendere le Terre della Tempesta con la forza.. Avvelenando un cugino e trafiggendone un altro.. Eppure.. Oggi mi rendo conto che tutto ciò non sia bastato", per la prima volta, Duncan disse a voce alta quello che da tempo stava pensando tra sé e sé.
    -"Ho letto il dubbio e lo scherno nei volti dei vassalli fedeli ai Baratheon.. Sono uomini che mai si disporrebbero ai miei voleri.. Nonostante tutto", disse avvelenato nel cuore.
    -"Nonostante tutto", ripeté con un po' meno amarezza.
    -"Un padre sa che un figlio ambizioso è più pericoloso in casa che sulla strada.. Non sarò mai semplicemente un vassallo.. Lord Varys.. Non lo sono stato allora.. Non lo sarò domani..".
    Duncan smise di parlare, lasciandosi cullare dalla brezza del caldo primaverile.
    -"Sono fedele a voi.. Sono fedele a Rhaegar.. Poiché voi due avete saputo leggere il destino.. E me ne avete dato uno nuovo.. E proprio in virtù della mia fede in voi.. Intendo prendere la strada per l'Est.. E vivere come un'errante.. Per Essos".
    Alla fine Duncan riuscì a pronunciarsi sulla questione, evitata con tutti, evitata anche con sé stesso.
    -"Ho ripagato il mio debito con la Corona.. E dopo averlo fatto ho ripagato quello delle Terre della Tempesta.. E da uomo libero.. Ho gestito gli affari dei Draghi a Braavos.. Credo di meritare.. La possibilità di sparire".
    Con un calcio, Duncan fece ruzzolare un sasso nell'acqua.
    -"Ma la guerra.. La Guerra sta seguendo la scia di questa finta pace.. Verrà da Sud.. Verrà da Roccia del Drago.. Imprendibile a quanto pare", disse riferendosi alle ultime notizie.
    -"Se avessi voluto fuggire.. Lo avrei fatto.. Non è solo il senso dell'onore che mi obbliga a rendervi noto che intenda lasciare il continente", Duncan si voltò verso il Ragno.
    -"Voglio dare a mio padre un erede.. Desidero che mi organizziate un matrimonio.. Segreto.. Con una donna che possa ereditare titolo.. E che possa portare nel grembo mio figlio.. Madre e figlio vivranno alla Capitale.. Fino a quando entrambi lo riterranno.. Al sicuro da qualsiasi ritorsione.. Perché voi veglierete su di loro".
    Il volto di Duncan era fermo, abbastanza da suscitare timore; non appena il cavaliere si rese conto di star mancando il Ragno di rispetto, abbassò lo sguardo tornando al buio del suo cappuccio.
    -"Le mie richieste sono lecite.. Lord Varys.. Le domando.. Ma non vengo da voi a mani vuote.. C'è un cavaliere.. A cui è stato promesso Canto Notturno.. Brian di Tarth.. E' giovane.. Senza alcun tipo di guida.. E' abbastanza sciocco da lasciare che le sue maniche siano lasche.. Potrete usarlo a piacimento..".
    Il cavaliere fece un respiro profondo, portando via alla conversazione una paio di secondi sani.
    -"Prenderò parte alle nozze di Lady Tyrell e Lord Stark.. Intendo trovare moglie non uno o due giorni più tardi.. Trascorsa quella notte di nozze.. Intendo prendere un mercantile per la città del Titano.. Vi domando assistenza.. In ambo le faccende".
    Lo sguardo di Duncan era pieno di apprensione, non era né indisposto, né triste: era carico di speranza.
    -"Posso contare su di voi.. Lord Varys?".


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    Lord Varys inclinò il capo da un lato, scrutando con attenzione il Dondarrion.

    Purtroppo, Lampo della Notte, i matrimoni non sono il mio forte. Il massimo che posso offrirvi, come donna, è una puttana dei migliori bordelli.
    Scrollò le spalle. Certo, sono sicuro che passereste una notte fantastica, ma temo che non risolverebbe il vostro problema. No, temo che per avere un erede, dovrete cercare un'altra via...

    Per quanto invece riguarda il vostro viaggio... Per quello penso di potervi aiutare.
    Rimase in silenzio qualche lungo istante.
    Non so se intendiate rimanere a lungo a Braavos, ma mi permetterei di suggerirvi di visitare la nobile famiglia di sangue antico dei Caltaris, a Volantis. Se lo desiderate, posso organizzare le cose in modo che abbiate modo di incontrarli una volta lasciato il nostro continente, loro vi supporteranno nella prima fase del vostro viaggio.

    Detto ciò, chinò il capo con fare cortese. C'è altro di cui vogliate parlarmi, Ser Dondarrion?
     
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    Approdo del Re


    Il cavaliere annuì, cercando di celare a Varys quanto lo scomodasse quella risposta. Non poteva aspettarsi diversamente se fosse stato onesto con sé stesso.
    Non era interesse della Corona la sua linea di sangue, ora più che mai vista la sua scomparsa dallo scacchiere. Un altra persona avrebbe ringraziato e se ne sarebbe andata, una meno grata, che per il Ragno non provasse un vago senso d'affetto, una più intelligente, che capisse che l'avallo del Maestro dei sussurri fosse una mossa di comodo e non una dimostrazione di amicizia.
    Quell' ingenuità, nata dalla mano tesa che ricevette molto tempo addietro, era un imprinting che non avrebbe mai cancellato se non con arduo sforzo.
    Duncan annuì nuovamente..
    -"Che dire Lord Varys", cominciò con voce pregna di emozione. -"Forse alla fine potrò servire ancora il Regno, da lontano.. Ho dei contatti a Braavos.. In un modo o nell'altro.. Ma i vostri potranno legarci..".
    Duncan terminò la sua avanzata, facendo si che anche Varys dovesse rallentare per potervi stare al fianco.
    -"Roccia del Drago resiste nell' eresia.. Il Sud si sta ribellando".
    Lo sguardo di Duncan si lanciò fisso sul volto del Ragno. La serietà di Duncan era massima.
    -"Ho sentito strani discorsi in bocca a persone che muovo pezzi sul tavolo", disse riferendosi con vaghezza alla conversazione avuta con Tosco prima della sua partenza per l'Uncino. -"Chi avrebbe dovuto godere della mia lealtà.. Ancor prima di quella che devo alla corona.. La perse anni fa.. Non ho mentito davanti al Re una sola volta.. E non gli mentirò nemmeno adesso.. Motivo per cui sto evitando di presentare i resoconti della campagna dell'uncino.. Ma lo dirò a voi".
    Duncan non espose più solo il fianco a Varys, vi si voltò avanti, guardandolo a volto scoperto.
    -" Il Leone è stato un traditore.. Ma quantomeno è stato coerente.. Semmai Ikarus dovesse morire.. O Rhaegar dovesse mancare i suoi doveri.. Un altra volta".
    Lo sguardo di Duncan era di ghiaccio.
    -"Qualsiasi sia la chiamata potrete contare su un amico ad Essos"
    Duncan doveva quello e altro a Varys. Il sospetto che alla morte di Darion dovesse seguire la sua, in un intricato piano del Ragno, non passò mai dalla sua mente; eppure oggi era vivo.
    Duncan tese una mano al Maestro dei sussurri, e avrebbe accettato il suo aiuto per quel incontro oltre il mare stretto.



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    Il ragno annuì lentamente, compiaciuto. E' stato un piacere lavorare con voi, Ser Dondarrion. E penso che le nostre strade, presto, si incroceranno di nuovo.
    Anche se pochi si sarebbero augurati una cosa simile, viste le circostanze dei loro incontri.

    A presto, Lampo della Notte.
    L'eunuco si inchinò. Poi, silenzioso come un soffio di vento, lasciò il Dondarrion solo sulla riva.

    Ricompense:
    15 pe (10+2 lunghezza +3 merito mod)
    1 punto parametro a piacimento
     
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4 replies since 8/2/2022, 22:41   88 views
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